#sostegno minori in difficoltà
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Molto prima che Patrick Swayze diventasse un nome noto a livello mondiale, incontrò Lisa Niemi nello studio di danza di sua madre a Houston, in Texas, nel 1970. All’epoca, Patrick aveva 18 anni e Lisa solo 14, una giovane ballerina piena di talento e grazia che catturò immediatamente la sua attenzione. Nonostante la loro giovane età, tra di loro si creò una connessione che andava oltre l'età, fondata sull'amore per la danza, la creatività e l'ambizione.
Lisa era un’allieva della scuola di danza gestita dalla madre di Patrick, Patsy Swayze, una coreografa rinomata nella comunità artistica locale. Ben presto, la loro amicizia si trasformò in qualcosa di più profondo, e nel 1972 nacque una relazione romantica. Patrick rimase affascinato dallo spirito indipendente e dalla dedizione di Lisa, mentre lei trovava in lui una dolcezza e un calore che la facevano sentire compresa e amata. Nel 1975, quando Patrick aveva 22 anni e Lisa 19, decisero di sposarsi, iniziando un cammino che li avrebbe messi alla prova e fortificati in modi che non avrebbero mai immaginato.
Il loro matrimonio fu una cerimonia intima e modesta a Houston, alla presenza di pochi amici intimi e familiari, rispecchiando il loro stile di vita semplice e radicato. Pochi mesi dopo, si trasferirono a New York, spinti dal sogno di affermarsi nel mondo della danza e della recitazione. La New York degli anni ’70 era piena di possibilità artistiche, ma anche dura: la coppia dovette affrontare diverse difficoltà economiche, svolgendo lavori saltuari per mantenersi. Patrick si allenava con impegno nel balletto, mentre Lisa proseguiva la propria carriera di ballerina, e insieme costruirono una vita fondata sulla passione comune.
Nel 1979, si trasferirono a Los Angeles, dove Patrick iniziò a dedicarsi a tempo pieno alla recitazione. Dopo alcuni ruoli minori, ottenne parti in I ragazzi della 56ª strada (1983) e Alba rossa (1984), che iniziarono a farlo notare a Hollywood. Ma fu il ruolo di Johnny Castle in Dirty Dancing (1987) a trasformarlo in una star internazionale. Il successo travolgente del film rese Patrick un’icona, e il suo personaggio divenne un simbolo di romanticismo e forza per milioni di fan.
Lisa, da sempre riservata, si trovò improvvisamente sotto i riflettori accanto al marito e dovette imparare a gestire le pressioni della fama. Nonostante l’intensità del nuovo status di celebrità di Swayze, la coppia rimase unita, sostenendosi nei rispettivi sogni e mantenendo un senso di normalità nelle loro vite.
Negli anni, la loro relazione affrontò varie difficoltà, tra cui la battaglia di Patrick contro l’alcolismo, uno degli ostacoli più impegnativi del loro matrimonio. Lisa gli rimase sempre accanto, offrendogli un sostegno incrollabile e incoraggiandolo a cercare aiuto quando necessario. Patrick nutriva un profondo rispetto e amore per Lisa, e lavorò su se stesso per preservare il legame che avevano costruito negli anni. La loro relazione ne uscì più forte, riuscendo a superare le avversità.
Con il progredire della sua carriera, Patrick continuò a interpretare ruoli diversi, come quello di Sam Wheat in Ghost (1990), che consolidò ulteriormente il suo status di attore di spicco. Lisa fu sempre il suo supporto più grande, spronandolo e offrendogli un rifugio sicuro dalle pressioni di Hollywood. Ma la loro vita cambiò radicalmente all’inizio del 2008, quando a Patrick fu diagnosticato un cancro al pancreas, una notizia devastante per entrambi.
Ancora una volta, Lisa divenne il suo pilastro, restando al suo fianco mentre lui affrontava la malattia con coraggio e determinazione. Nonostante la malattia, Patrick continuò a lavorare, recitando nella serie televisiva The Beast nel 2009, dimostrando la sua resilienza e il suo amore per il mestiere. Lisa fu la sua caregiver, la sua confidente e il suo sostegno incrollabile durante quel periodo, dimostrando una dedizione rara.
Patrick lottò contro il cancro per 20 mesi, durante i quali lui e Lisa condivisero alcuni dei momenti più intimi e significativi della loro vita, riflettendo sul loro percorso insieme e apprezzando il tempo rimasto. Il 14 settembre 2009, Patrick morì all’età di 57 anni, lasciando un’eredità di interpretazioni indimenticabili e una storia d’amore che ha ispirato milioni di persone.
Lisa, pur devastata dal dolore, portò avanti il suo ricordo con grazia e forza, raccontando la loro storia al mondo nel suo libro Worth Fighting For, pubblicato nel 2012. Con le sue parole, ha reso omaggio all’uomo che aveva amato per la maggior parte della sua vita, offrendo uno sguardo sulla profondità del loro legame e su quell’amore che ha definito entrambi.
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Il governo fa tanto per il Sud, ma non sa spiegarlo
Sulla Zuppa di Porro Giovanni Guzzetta dice: «Sul piano finanziario non c’è nessuna penalizzazione per il Sud e anzi vengono ribadite le esigenze di particolare tutela per i territori più in difficoltà. L’Italia tutta ha bisogno di maggiore efficienza, migliori servizi e minori sprechi. Non vedo perché questa non sia una sfida che anche il Meridione deve e può raccogliere. La cultura assistenzialistica (che è cosa diversa dal doveroso sostegno a chi è in condizioni di maggiore difficoltà) non può essere la giustificazione per l’immobilismo e un atteggiamento culturalmente parassitario. Anche perché la situazione finanziaria è talmente drammatica che l’assistenzialismo è una strada sempre meno percorribile. Le regioni meridionali debbono cambiare paradigma, sennò dall’assistenza finiremo per passare all’elemosina. Io ritengo che in termini di energie, di capacità e di cultura ne abbia tutte le possibilità e meriti di più delle elemosine».
Un certo spazio a una protesta antiautonomistica di una sinistra senza ormai più alcuna visione che sappia tener insieme democrazia e solidarietà sociale, lo lascia un centrodestra che mentre tenta riforme istituzionali dalle buone intenzioni ma un po’ rabberciate, non è in grado di propagandare lo sforzo di Palazzo Chigi per il Sud: dal ponte tra Calabria e Sicilia all’Ilva, dal Piano Mattei al corridoio verso l’India, tutte scelte che previlegeranno le regioni meridionali.
via tempi.it
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Cara sorellina,
Ci sono cose che è importante ricordare nella vita, e una di queste è che non sarai mai sola, perché io, tua sorella maggiore, sarò sempre qui per te, in ogni momento, in ogni fase della tua crescita e della tua vita. Anche se adesso sei ancora piccola e il mondo ti sembra tutto nuovo, pieno di scoperte e misteri da esplorare, voglio che tu sappia fin da ora che potrai sempre contare su di me, qualsiasi cosa accada.
Essere una sorella maggiore significa tante cose. Significa essere il tuo sostegno quando ti senti persa, la tua voce quando ti manca il coraggio di parlare, la tua guida quando il cammino ti sembra troppo difficile da percorrere da sola. Ma significa anche essere la tua compagna di avventure, la persona con cui puoi ridere, piangere, confidarti, senza mai sentirti giudicata. Sarò qui per te non solo nei momenti di difficoltà, ma anche in quelli di gioia, per festeggiare insieme ogni tua conquista, ogni tuo piccolo e grande traguardo.
So che la vita a volte può essere complicata. Crescere significa affrontare tante sfide, e alcune di queste ti sembreranno davvero difficili da superare. Ci saranno giorni in cui ti sentirai confusa, in cui magari penserai di non essere abbastanza, in cui ti sembrerà che il mondo sia troppo grande e che tu non sappia come affrontarlo. In quei momenti, cara sorellina, ricordati che non devi fare tutto da sola. Io sarò sempre al tuo fianco, pronta a darti la mano quando ne avrai bisogno, pronta ad ascoltarti quando vorrai parlare, pronta a farti sentire amata quando ti sembrerà che nessuno ti capisca.
Non importa quanto grande sarà il problema che dovrai affrontare. Potrebbe sembrare un ostacolo insormontabile, qualcosa che ti fa sentire impotente o frustrata, ma tu non dovrai mai avere paura di chiedere aiuto. Siamo una squadra, tu ed io, e affrontare le difficoltà insieme le renderà meno spaventose. Che sia una piccola preoccupazione o una grande sfida, io sarò qui, pronta a sostenerti, perché è questo che fanno le sorelle maggiori: si prendono cura delle proprie sorelle minori, le proteggono, e le incoraggiano a essere sempre forti e coraggiose.
Ci saranno momenti in cui avrai bisogno di un consiglio. Forse sarà per qualcosa di semplice, come scegliere cosa indossare o decidere come affrontare una giornata difficile. Forse sarà qualcosa di più complesso, come capire chi vuoi diventare o quali scelte fare nella vita. In ogni caso, sappi che io ci sarò sempre, pronta ad ascoltare, a darti il mio parere, ma soprattutto pronta a rispettare ciò che deciderai. Non ti dirò mai cosa devi fare, perché ognuno di noi ha il suo cammino da seguire. Ma ti aiuterò a trovare la tua strada, quella che ti farà sentire più sicura e più felice.
La vita ti metterà di fronte a molte persone, a molte situazioni, e non tutte saranno facili da gestire. Ci saranno momenti in cui ti sembrerà che qualcuno ti abbia deluso, in cui ti sentirai tradita o ferita. In quei momenti, sorellina mia, ricorda che io sarò qui per abbracciarti, per farti sentire che non importa cosa succede fuori, dentro di noi c'è un legame che nulla potrà mai spezzare. Io sarò la tua roccia, il porto sicuro in cui tornare quando le onde della vita ti sembreranno troppo forti.
Ma non sarò qui solo per le difficoltà. Sarò anche qui per tutti i momenti belli, quelli che ricorderai con un sorriso per il resto della tua vita. Sarò qui per ridere con te, per gioire dei tuoi successi, per condividere le tue vittorie. Sarò la prima a festeggiare con te quando raggiungerai un obiettivo, la prima a sostenerti quando avrai bisogno di un po' di coraggio in più per affrontare una nuova sfida. E sarò sempre fiera di te, di tutto ciò che farai e della persona che diventerai.
Essere una sorella maggiore è un privilegio, e io lo sento ogni giorno. È un privilegio poter camminare al tuo fianco, vederti crescere, scoprire chi sei e chi sarai. Sai, non importa quanto passerà il tempo o quanto cambieremo entrambi: tu sarai sempre la mia sorellina, quella che proteggerò e amerò per sempre. E anche quando sarai grande, quando avrai trovato la tua strada, quando sarai una donna forte e indipendente, io sarò sempre qui, pronta ad accoglierti con un sorriso e un abbraccio.
Voglio che tu sappia, fin da ora, che puoi venire da me per qualsiasi cosa. Non importa quanto sia piccolo o grande il tuo problema, non importa quanto ti sembri difficile parlarne: io ci sarò sempre per ascoltarti, per darti conforto e per aiutarti a trovare una soluzione. E anche se a volte ti sentirai sola o spaventata, ricorda che non lo sei mai davvero, perché io sarò sempre accanto a te, in ogni momento della tua vita.
Sorellina mia, sei una parte fondamentale della mia vita, e il nostro legame è qualcosa di unico e speciale. Non importa cosa accadrà, io sarò sempre qui per te. Sarò la tua alleata più fedele, la tua confidente più fidata, la persona su cui potrai sempre fare affidamento. Non dovrai mai affrontare niente da sola, perché insieme possiamo superare qualsiasi cosa.
Con tutto l'amore e l'affetto che ho nel cuore,
Tua sorella maggiore.
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Conferite civiche benemerenze dal Comune di Torino
Conferite civiche benemerenze dal Comune di Torino. Con una mozione presentata dalla presidente e votata a maggioranza qualificata dall'Aula, il Consiglio comunale, ha conferito, ai sensi dell'articolo 7 dello Statuto della Città e del Regolamento per il conferimento delle Onorificenze civiche n. 396, la Civica benemerenza a: Mattia Aguzzi, Pietro Giacomo Padovani, Fondazione Piazza dei mestieri, Maria Teresa Molo, Attilio Marchelle, Beniamino Vicino (alla memoria), Alessandro Bulgini, Associazione nazionale Italiana dell'Amicizia onlus - NIDA, Rasel Miya Md, Emilio Jona e Fausto Amodei del gruppo dei Cantacronache. Attraverso queste onorificenze, già approvate una prima volta nel corso della Conferenza dei Capigruppo convocata, la Città intende riconoscere meriti particolari a persone e associazioni che si sono distinte per atti di coraggio e azioni significative o per l'impegno civile, sociale e religioso. Ugualmente, vengono premiate anche le attività intraprese per il territorio nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell'industria, del lavoro, della scuola, dello sport, dello spettacolo, delle istituzioni civili e militari. Le motivazioni: Mattia Aguzzi ha salvato la vita ad una bimba di quattro anni caduta dal quinto piano di un palazzo in via Nizza; Pietro Giacomo Padovani si è distinto nel campo della cooperazione internazionale, ha fondato l'associazione "Solidarietà per il Guatemala" con il sostegno di figure quali Norberto Bobbio, David Maria Turoldo e Dante Liano; Rasel Miya Md, giovane cittadino del Bangladesh, quest'inverno non ha esitato a buttarsi nel fiume Po per tentare di salvare la vita di un uomo che vi era scivolato accidentalmente; Alessandro Bulgini, artista eclettico, ideatore e protagonista di Opera viva Barriera di Milano, del progetto Artista di Quartiere e di Flashback Habitat, definito "un ecosistema dedicato a tutte le culture contemporanee, un luogo favorevole allo scambio del pensiero creativo, culturale". Il premio alla Piazza dei Mestieri viene conferito quale riconoscimento per il lavoro svolto con i giovani, nella lotta contro la dispersione scolastica e la riscoperta dei mestieri; a Maria Teresa Molo psicologia e studiosa delle neuroscienze e della sessuologia clinica, per le attività della fondazione che porta il suo nome e di cui è presidente, impegnata nella ricerca del benessere e della salute psicofisica delle persone; ad Attilio Marchelle quale esempio positivo di intraprendenza e determinazione, fondatore del marchio "Attilio Parrucchieri" e creatore di un centro specializzato per acconciature femminili riconosciuto a livello internazionale, un centro estetico e un'accademia di formazione professionale. Premio alla memoria a Beniamino Vicino, assistente tecnico del laboratorio di Fisica al Liceo Classico "Massimo D'Azeglio", scomparso nel 2020, segnalato dal dirigente scolastico, dai docenti e dagli studenti quale riferimento educativo straordinario che ha lasciato un segno importante in chi l'ha conosciuto e nella storia dell'istituto. L'onorificenza all'Associazione Nazionale Italiana dell'Amicizia onlus - NIDA, nata a Torino nel 2012 e ad oggi presente in 11 regioni italiane, viene conferita per le attività in favore dei bambini in difficoltà, ai minori che vivono in condizioni di fragilità economica, a quelli gravemente malati che necessitano di cure costose, agli orfani, ai bambini separati dai genitori a causa di abusi. L'Associazione ha aiutato negli anni circa cinquantamila bambini e raccolto per scopi benefici più di un milione e cinquecentomila euro. Emilio Jona e Fausto Amodei vengono premiati quali fondatori e animatori del gruppo Cantacronache. Nato nel 1957, era un collettivo di cui facevano parte Sergio Liberovici, Michele Straniero, Fausto Amodei, Margherita Galante Garrone, Giorgio De Maria ed Emilio Jona, Italo Calvino e Franco Fortini, e al quale collaborò anche Gianni Rodari. Fu la prima esperienza in Italia di canzone d'autore grazie a testi e musiche di contenuto politico e sociale, con un'importanza fondamentale per la successiva, e più famosa, stagione del cantautorato in Italia. Ai selezionati, come da tradizione, il premio verrà consegnato nei giorni a ridosso della festa patronale del 24 giugno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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“La mia infanzia al villaggio è stata bella, poi sono arrivati i bombardamenti e ho perso mia sorella, mio zio, mio nonno e mio padre. Con i miei fratelli speravamo che arrivati al campo le cose sarebbero andate meglio, ma la vita è diventata ancora più amara”.
Saleh – 15 anni – Siria
Saleh ha 15 anni e sta crescendo in un paese che oggi entra nel suo quattordicesimo anno di confitto. Saleh porta su di sé i segni della violenza: una pallottola gli ha lasciato una gamba più corta di ben 6,5 cm. Ma le cicatrici più difficili da curare sono quelle inferte da tutto ciò che la guerra gli ha già portato via: la sua casa, i suoi amici, le persone amate.
Oggi Saleh vive in un campo sfollati tra mille difficoltà e senza poter andare a scuola. Come lui, in Siria un’intera generazione sta crescendo senza sperimentare altro che privazioni, menomazioni fisiche e traumi psicologici.
Fin dall’inizio degli scontri, nel 2011, il nostro impegno è stato offrire supporto alla popolazione e soprattutto proteggere l’infanzia. Grazie al prezioso sostegno di persone generose come te in questi anni abbiamo garantito assistenza umanitaria a oltre 7,2 milioni di persone, tra cui 4,2 milioni di bambini. Siamo presenti dove i bisogni sono più urgenti, nei campi sfollati e nelle aree isolate assicurando:
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Assistenza sanitaria di base e trattamenti per la malnutrizione.
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Sostegno psicologico e protezione dei minori negli Spazi a Misura di Bambino.
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Accesso all'istruzione attraverso i nostri Centri Temporanei per l’Apprendimento.
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Sostegno economico alle famiglie più vulnerabili.
In questo scenario drammatico, lo scorso anno il terremoto ha portato 13,6 milioni di persone ad avere urgente bisogno di assistenza umanitaria. Noi stiamo continuando a fare tutto il possibile per evitare che le condizioni di vita continuino a peggiorare. C’è urgente bisogno di tutto. Fai arrivare il tuo aiuto.
Grazie di cuore per quello che potrai fare.
Daniela Fatarella
Direttrice Generale per l'Italia
Save the Children
P.S. Puoi donare anche con bonifico: IBAN IT71P0501803200000011184009 intestato a SAVE THE CHILDREN ITALIA ETS, causale "Fondo Emergenze per i Bambini - 28314".
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viaggi organizzati santiago de compostela da torino
Camino de Santiago con bambini: organizzare il percorso Il Cammino di Santiago ha la reputazione di essere difficile, ma il grado di durezza e difficoltà può essere adattato. Il criterio che deve prevalere quando si pianifica un percorso in montagna con i bambini è che esso debba essere adeguato alle capacità e alla resistenza dei più piccoli. Il Cammino di Santiago può essere percorso in compagnia dei bambini, ma è consigliabile l'utilizzo dei mountain cart per bambini. Gli specialisti dell'associazione El Camino de Santiago En Familia consigliano di iniziare dai bambini di età superiore ai tre anni, anche se fino ai sei consigliano di portare con sé un passeggino di sostegno per i trasferimenti, utile in caso di stanchezza e sonnolenza nei minori.
Per quanto riguarda la lunghezza delle tappe, dovranno essere più o meno lunghe a seconda dell'età, ma mai superare i 15 o 20 chilometri.
La Guida completa al Cammino di Santiago di EROSKI CONSUMER è uno strumento di supporto per chi decide di intraprendere il cammino con i bambini, con le risorse per scegliere il percorso e i percorsi più adatti alle capacità dei più piccoli.
Bambini sul Cammino di Santiago: preparazione preliminare I bambini, come gli adulti, devono prepararsi ad affrontare il viaggio. Questi sono alcuni dei consigli degli esperti.
Durante i mesi precedenti al viaggio, partecipa a fughe ed escursioni su terreni simili a quelli che troverai durante il tour. Bisogna iniziare con escursioni brevi e aumentare gradualmente la lunghezza, per verificare la resistenza dei più piccoli. L'adattamento dei bambini alle calzature che utilizzeranno è fondamentale per evitare vesciche e sfregamenti che impediscano loro di proseguire il viaggio. Si consiglia di acquistare stivali o scarpe da ginnastica con largo anticipo in modo che il bambino si abitui a camminare con loro. Se il bambino porterà con sé il proprio zaino, si consiglia di iniziare a portarlo con sé durante le escursioni prima del viaggio.
Camino de Santiago: motivare i bambini Le calzature del bambino durante il Cammino di Santiago devono essere state indossate nei mesi precedenti Cos'è il Cammino di Santiago? Quali sono i tuoi percorsi? Più cose il piccolo conosce dell'esperienza che vivrà, più si divertirà. Pertanto, nei mesi precedenti, gli adulti potranno condividere le proprie conoscenze sul viaggio con i minori. Inoltre, su Internet sono disponibili risorse pensate per i bambini. Tra questi, El Camino in Castilla y León digital, un'applicazione della Junta de Castilla y León in cui i bambini possono conoscere le origini, i percorsi e i personaggi legati al percorso, nonché le unità educative per minori offerte da questa comunità autonoma. Clicca qui su viaggi organizzati santiago de compostela da torino
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La fragilità raccontata da Antonio Ferrara in Crepe d’oro
Dieci classi a lavoro per la produzione del libro Antonio Ferrara in Crepe d’oro edito da Biancoenero edizioni ci racconta una storia emozionante, di fragilità, che coinvolge il mondo adolescenziale. Un racconto delicato nel quale ognuno di noi si riconosce, sia come genitore sia come figlio. La realizzazione del libro ha coinvolto gli studenti di undici località della Campania. Un progetto bellissimo, emozionante tanto per l’autore quanto per i ragazzi. Il nome del progetto è “Il libro si fa in quattro” ed è nato dalla collaborazione tra Biancoenero edizioni e l'Associazione Duna di Sale con il sostegno della Fondazione Campania dei Festival, in collaborazione con L'USR Campania. Quest’ultima lo ha inserito all'interno di Orientalife, una serie di progetti di didattica orientativa dedicati agli studenti della scuola secondaria di primo grado. Nella nostra intervista, Antonio Ferrara ci racconta qualche curiosità sul progetto e come ha vissuto questa collaborazione davvero speciale. Antonio Ferrara in Crepe d’oro Nico, il protagonista del libro, ha una passione che la sua famiglia non capisce e quindi non condivide: lavorare la mollica del pane con le dita per farne statuette. Nico è bravissimo, ma ha una preoccupazione che non riesce a condividere con nessuno: evitare le crepe della mollica di pane quando si secca. Anche lui si sente pieno di crepe difficili da riparare… Ma non sempre le cose vanno male. Nico è fortunato, sulla sua strada incontra due persone speciali che lo incentivano a seguire i propri sogni. Non solo, nella bottega di un bizzarro artigiano, fa una scoperta fantastica: le crepe non si devono per forza nascondere e si possono riparare con la materia più preziosa, l’oro. Il libro è ispirato al kintsugi, l’antica tecnica giapponese di restauro dei ceramisti che se ne servono per riparare le tazze rotte destinate alla cerimonia del the. Gli oggetti in ceramica riparati in questo modo diventano vere e proprie opere d’arte che trasformano un’imperfezione e la fragilità in punti di forza. Antonio Ferrara ha vinto nel 2012 il Premio Andersen come scrittore e nel 2015 come illustratore. Ha inoltre ricevuto il Premio Cento, il Premio Bancarellino e il Premio Gigante delle Langhe. Tiene corsi di scrittura per emozioni per adulti e ragazzi e lavora in diverse carceri italiane. Intervista all’autore Salve Antonio, lei è nuovo qui a Cinquecolonne Magazine, si vuole presentare brevemente ai nostri lettori? Sono un autore e illustratore di libri per ragazzi, diventato tale dopo 7 anni di esperienza, come educatore, in una comunità alloggio per minori. Molti anni fa fu proprio grazie a quell’esperienza che mi venne voglia di dare voce a chi non aveva voce. Crepe d’oro ha alle spalle un progetto bellissimo. Qual è l’aspetto di tutto il lavoro che ha fatto con i ragazzi che l’ha emozionata di più? Questa è la seconda pubblicazione, dopo Un libro ti cambia, realizzato in collaborazione con Biancoenero. Un progetto semplice e bellissimo, appunto. In fondo si tratta di un ideale prolungamento della mia idea di dare voce alle ragazze e ai ragazzi. Due cose soprattutto del lavoro con i ragazzi mi hanno emozionato: la loro discrezione, innanzitutto, il loro lavorare con grande responsabilità, evitando di “abusare” del potere che era stato dato loro. E poi l’attenzione non solo alla trama del racconto, ma anche al linguaggio. Cosa ci vuole raccontare con la storia di Nico? Che tanti talenti rischiano di venire trascurati non solo dagli adulti di riferimento, ma persino dai ragazzi che ne sono portatori. Ci vuole qualcuno che ci veda lungo, che immagini ciò che ancora non è. La passione di Nico ci ricorda che la comunicazione difficile con i propri genitori c’è sempre stata, è comune a tutte le generazioni. Secondo lei la Generazione Z ha più difficoltà delle altre? Né più né meno che le precedenti. L’importante è ricordarsi che, se è vero che servono le regole, è anche vero che la trasgressione è indispensabile, perché senza la trasgressione non potrà mai esserci la ricerca della propria identità. Ha nuovi progetti nel cassetto? Naturalmente un nuovo libro con Biancoenero edizioni, un terzo, nuovo libro nuovamente affidato all’editing di altri giovani, esigenti lettori. Se desiderate approfondire ulteriormente il libro Antonio Ferrara in Crepe d’oro, vi rimando alla lettura della mia recensione. Read the full article
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Reddito di cittadinanza addio, arriva il supporto per la formazione e il lavoro
Cambia di nuovo nome dopo le ipotesi di Gal e Sda e si chiamerà “supporto per la formazione e il lavoro” la nuova misura a sostegno delle persone occupabili in situazione di povertà. Lo si legge nel testo del decreto legge inviato alla Ragioneria generale per la bollinatura nel quale si conferma l’introduzione dell’assegno di inclusione per le famiglie in difficoltà nelle quali ci sono minori,…
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I piccoli del corso di Taekwondo al loro primo esame. Congratulazioni alle nostre mezze cinture gialle. E un grazie speciale al nostro educatore sportivo, il gran master VII dan Francesco Cirillo.
#ilgazeborosaonlus#noviolenzasulledonne#torre del greco#stop violence#nobullying#2019#sostegno minori in difficoltà#tutela dei minori#educazione alla parità di genere#educazione sport
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Emergenza COVID 19 - PROTEZIONE FAMIGLIA
Dal 15 aprile, per i residenti in provincia di Varese, è possibile aderire al bando regionale Protezione Famiglia.
La misura è aperta a tutte le famiglie con figli minori in situazioni di difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19 e prevede l’erogazione di un contributo di 500 euro una tantum, a fondo perduto, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Le domande possono essere inoltrate secondo questo calendario per la nostra provincia e quindi anche per i residenti di Solbiate Olona: FINESTRA 4 –
dal 15 aprile ore 10.00, fino al 22 aprile ore 12.00
Provincia di Brescia, Como, Sondrio e Varese
La domanda di contributo potrà essere presentata esclusivamente online attraverso il sistema informativo Bandi On Line raggiungibile all’indirizzo:
https://www.bandi.regione.lombardia.it/procedimenti/new/bandi/bandi/comunita-diritti/sostegno-famiglia/protezione-famiglia-emergenza-covid-19-province-brescia-como-sondrio-varese-RLD12021018263
I requisiti, le modalità per aderire e tutti i chiarimenti li trovate qui:
https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioServizio/servizi-e-informazioni/Cittadini/Persone-casa-famiglia/famiglia-e-minori/protezione-famiglia/protezione-famiglia
Ricordiamo anche che l' Azienda Speciale Consortile Medio Olona - Servizi alla persona ha pubblicato il bando per l'accesso alla Misura Unica (contributo affitto) che sarà aperto fino al 04/06/2021
https://www.comune.solbiateolona.va.it/c012122/po/mostra_news.php?id=900&area=H
https://www.comune.solbiateolona.va.it/c012122/po/mostra_news.php?id=924&area=H
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Mimmo Lucano: "A Riace vivono ancora 100 rifugiati, non hanno dove altro andare" L'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano in un post su Facebook ha raccontato come "al villaggio globale, luogo simbolo dell'accoglienza nel mondo, tra vicoli e stradine del vecchio centro storico, sopravvive la mission dell'accoglienza ai rifugiati politici, esseri umani in fuga dalle guerre, dalla miseria e dalle persecuzioni. Ancora oggi nonostante le controversie affrontate e subite, vivono circa 100 rifugiati in case recuperate dall'abbandono lasciate vuote e mai più abitate dagli emigranti del luogo. Famiglie con bambini a volte nuclei monoparentali, donne con minori a seguito, rimaste a Riace perché non hanno un altro posto dove andare perché a Riace sono state accolte 'senza che si sentissero stranieri' per crescere i propri figli, per costruire insieme agli abitanti del luogo la 'polis' dell'accoglienza globale". "Sono rimaste nonostante le difficoltà economiche specie negli ultimi anni in cui sono stati azzerati i fondi per via di vicende inverosimili con la sola finalità di contrastare il messaggio politico e di umanità che Riace ha rappresentato. I cittadini immigrati che sono rimasti a Riace fanno parte di una piccola comunità invisibile che stiamo cercando con ogni mezzo di portare avanti attraverso il sostegno spontaneo di una solidarietà diffusa. Uno strano destino ha interessato la nostra terra: da luogo delle partenze a luogo di arrivi di una moltitudine di persone provenienti da ogni dove, che hanno dissolto i confini di un mondo che spesso ha alzato barriere, chiuso i porti, costruito lager in cui rinchiudere le speranze di una umanità in cammino verso un sogno di liberazione e di una vita degna di questo nome", continua Lucano. "In questi giorni - sottolinea - abbiamo riaperto l'asilo per i bambini dai 2 ai 5 anni, che ancora non frequentano la scuola dell'obbligo, a cui garantiamo anche il servizio mensa con i prodotti del banco alimentare. Abbiamo riattivato il dopo-scuola per i ragazzi della scuola elementare e media. Nei mesi scorsi avevamo riattivato l'ambulatorio medico jimuel grazie al contributo volontario e solidale di alcuni medici. Le motivazioni che ci spingono ad andare avanti sono perché non vogliamo che il sogno di un'altra umanità possibile diventi un sogno infranto, non rimanga un'opera incompiuta e il contributo per la causa degli ultimi, di tutte le persone che hanno subito torture, decisioni di guerre, povertà, gravi ingiustizie e discriminazioni non venga mai meno, che continui anche solo nell'illusione dell'utopia di una nuova umanità". globalist
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non ho intenzione di dormire stanotte, devo scrivere la mia parte di ricerca per l’uni e voglio capire come aiutare F., il mio ragazzo.
Secondo quanto dice il sito penso più qualificato che ho trovato (https://iocdf.org/expert-opinions/expert-opinion-family-guidelines/).
alcuni segnali:
ampi lassi di tempo che passa da solo (in bagno, per vestirsi, per fare i compiti...); -rifare una cosa più volte; -giudizio verso se stessi costantemente messo in discussione e bisogno eccessivo di rassicurazioni; -semplici compiti impiegano più tempo del dovuto; -crescente preoccupazione per cose minori e dettagli; -reazioni emotive gravi ed estreme per piccole cose; -inabilità a dormire correttamente; -stare sveglio fino a tardi per finire di fare qualcosa; -cambiamenti importati nelle abitudini alimentari; -la vita quotidiana diventa una difficoltà; -evasione; -crescente irritabilità e indecisione.
i sintomi peggiorano più sono criticati o incolpati perchè creano più ansia. è ESSENZIALE IMPARARE A VEDERE QUESTE CARATTERISTICHE COME SINTOMI E NON COME ASPETTI DEL CARATTERE.
i CAMBIAMENTI di qualsiasi tipo, anche positivi, possono essere stressanti. spesso è durante questi momenti che i sintomi affiorano. posso moderare la quantità di stress MODIFICANDO LE ASPETTATIVE che non vuol dire non aspettarsi nulla. (al posto di sollecitare una reazione, essere comprensiva del peggioramento dei sintomi, mostrare i cambiamenti che sta affrontando, supportarlo e incoraggiarlo). Ricorda che ANCHE L'IMPATTO DEL CAMBIAMENTO CAMBIA; che è SOPRAVVISSUTO A MOLTI ALTI E BASSI e GLI OSTACOLI NON SONO PERMANENTI.
Ricorda di misurare il miglioramento con il suo stesso livello, non compararlo agli altri. dovrei incoraggiarlo a spingersi ad andare al livello più alto possibile senza superare il limite in cui la pressione è più di quanto possa sostenere. PAZIENTARE, è meglio un miglioramento lento e graduale per prevenire delle ricadute. RICONOSCERE I PICCOLI MIGLIORAMENTI per incoraggiarlo a continuare a provarci sapendo che il duro lavoro verrà ricompensato.
EVITARE CONFRONTI TRA UN GIORNO E L'ALTRO, NON RAPPRESENTANO IL QUADRO PIù AMPIO. è importante guardare ai cambiamenti nel complesso da quando ha iniziato la cura. (quando "inciampa" non dire che "domani è un altro giorno per riprovarci", ma RICORDA QUANTI PROGRESSI HA FATTO dal peggior episodio e dall'inizio della cura. incoraggiarlo a usare questionari per avere una misura oggettiva del progresso. https://iocdf.org/wp-content/uploads/2014/08/Assessment-Tools.pdf COME VALUTERESTI TE STESSO QUANDO LA SINDROME ERA AL SUO APICE? QUANDO è STATO? COM'è OGGI? RIPENSIAMO A QUESTO DI NUOVO TRA UNA SETTIMANA.
CREA UN AMBIENTE DI SOSTEGNO. PIù riesco a evitare critiche personali meglio è, è la sindrome che sta sul cazzo a tutti. NON PARTECIPARE AI COMPORTAMENTI COMPULSIVI, SONO SINTOMI CHE NON AIUTERò A METTERE IN PRATICA PERCHè VOGLIO CHE RESISTA. SIAMO CONTRO LA SINDROME NON UNO CONTRO L'ALTRO.
con l'OBIETTIVO DI LAVORARE INSIEME per DIMINUIRE I COMPORTAMENTI COMPULSIVI: IMPOSTARE LIMITI E DISCUSSIONE DELLE ASPETTATIVE mettere in chiaro che non partecipo ai cc, determinare quanto tempo passare a discutere di questa sindrome, quante rassicurazioni dare o quanto i cc influenzano la vita degli altri. L'UMORE DETTA IL GRADO CON CUI PUò RESISTERE LA COMPULSIONE E DEVIARE L'OSSESSIONE. nelle brutte giornate fare un passo indietro, in quelle buone può essere incoraggiato a resistere il più possibile.
SUPPORTARE LA CURA E IMPARARE A CONOSCERLA E CONOSCERE LE CONTROINDICAZIONI E SEGNARE OGNI CAMBIAMENTO DI COMPORTAMENTO CHE NOTO.
COMUNICAZIONI CHIARE E SEMPLICI EVITARE DI ESSERE PROLISSI E DIBATTITI. quando ha bisogno di rassicurazioni, più provo che non c'è bisogno di preoccuparsi più prova il contrario. RICONOSCERE CHE è PROVOCATO (TRIGGER) DAL DUBBIO, ETICHETTARE IL PROBLEMA COME QUALCOSA CHE PROVA A CERCARE LA TOTALE CERTEZZA SU QUALCOSA CHE NON PUò ESSERE PROVATO. ACCETTARE L'INCERTEZZA NELLA VITA.
FARGLI CAPIRE CHE PUò RESTARE DA SOLO E PRENDERSI CURA DI SE STESSO. ESSERE UN BUON ESEMPIO per fargli vedere che c'è di più nella vita oltre all'ansia.
MANTENERE LA MIA ROUTINE NORMALE, è PER IL SUO MEGLIO TOLLERARE L'ESPOSIZIONE ALLE SUE PAURE E RICORDARE I BISOGNI DEGLI ALTRI.
OK per stanotte penso possa bastare.
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I dati ISTAT sulla violenza sulle donne in Italia.
Quando le parole non bastano...
La violenza sulle donne e i dati riscontrati in Italia nel 20017
Nel 2017 l’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, ha riportato in una infografica i dati relativi al delicato problema della violenza sulle donne, uno dei temi più preoccupanti e dilaganti degli ultimi anni.
L’infografica si concentra sull’attività svolta dai numerosi Centri Antiviolenza sparsi sul territorio nazionale che, ogni giorno, si occupano ricevere segnalazioni da parte di donne in difficoltà che si trovano ad affrontare situazioni di violenze domestiche o sul lavoro.
Secondo l’infografica dell’Istat, i cui colori decisi (rosa fluo e nero) e i disegni dal tratto semplice ma immediato riescono a mettere bene in evidenza gli allarmanti dati che riguardano questo fenomeno in continua espansione. Sulla parte sinistra dell’infografica, è possibile notare immediatamente il dato più preoccupante : nel 2017, sono state ben 49.152 le donne che si sono rivolte ai Centri Antiviolenza italiani.
Tra le persone prese in carico da queste organizzazioni che si prefiggono l’accoglienza e la tutela delle donne vittime di violenze, il 64% aveva con sé i propri figli e il 27% era di origine straniera.
I Centri Antiviolenza in Italia nel 2017, come ben esemplificato dal diagramma a torta posto nella parte alta dell’infografica, erano in tutto 253, la maggior parte dei quali localizzati al Sud (34%), a Nord ovest (22%) e a Nord Est (20%). Al Centro troviamo il 16% dei Centri Antiviolenza italiani e nelle Isole il restante 8%.
Di questi 253 Centri Antiviolenza, il 69% è reperibile 24 ore su 24 e la quasi totalità di essi (ben il 95%) può essere contattato attraverso il numero Antiviolenza e Stalking del DPO 1522.
I numerosi servizi offerti da questi Centri Antiviolenza, ne fanno un vero e proprio sostegno per tutte quelle donne che si trovano a subire una situazione di violenza psicologica e fisica quotidiana; la totalità di queste organizzazioni, infatti, offre ascolto e accoglienza (100%), occupandosi di fornire anche un supporto legale (99%), psicologico (98%) e un importantissimo sostegno finalizzato alla ricerca di una occupazione che possa consentire alla donna di riprendere in mano la propria vita (94%).
L’87% dei Centri Antiviolenza italiani offre anche alloggio alle donne che fuggono da situazioni familiari difficili e l’81% offre supporto anche per le madri con figli minori.
E’ allarmante e al tempo stesso confortante scoprire che, grazie a questi Centri Antiviolenza, solo nel 2017 sono state ben 29.227 le donne che hanno iniziato un percorso per uscire dalla spirale di violenza nella quale erano cadute, ovvero, il 59% della totalità di persone che avevano deciso di rivolgersi a queste organizzazioni senza fini di lucro.
L'infografica I dati ISTAT sulla violenza sulle donne in Italia. sembra essere la più letta su Infografiche e News.
from Infografiche e News http://infositesweb.com/i-dati-ista-sulla-violenza-sulle-donne-in-italia/news/
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Verona: dal lascito Forti 745 mila euro per i più bisognosi
Verona: dal lascito Forti 745 mila euro per i più bisognosi. Una importante eredità che dal 1937 consente al Comune di Verona di mettere in atto iniziative a sostegno della città grazie alla rendite del patrimonio degli immobili di Achille Forti. Lo studioso veronese, infatti, alla sua morte ha lasciato in eredità tutti i beni al Comune di Verona disponendo l'assistenza a persone in disagiate condizioni economiche tramite una "Fondazione" e un "Lascito". Questa mattina la Giunta comunale ha approvato la proposta di delibera riguardante le destinazioni per il 2024 dell'eredità Forti. Quest'anno, su indicazione della Commissione di Vigilanza, le somme derivanti dal patrimonio della fondazione e dalle rendite del lascito, per un totale di 745.000 euro, sono state messe a bilancio e serviranno a coprire numerose attività dei Servizi sociali del Comune di Verona. Nel dettaglio, le rendite saranno destinate a pagare le rette in strutture residenziali per anziani e disabili in condizioni di povertà (380.000 euro), a sostenere con contributi straordinari cittadini in condizioni di disagio socio-economico (260.000 euro), a provvedere al servizio di soggiorni destinati ad anziani non sufficienti (5.000 euro) e infine a soggiorni climatici per famiglie con minori, gruppi famiglia e famiglie affidatarie (100.000 euro). "L'eredità di Forti continua a rappresentare un contributo significativo a sostegno delle attività del Comune di Verona" - ricorda l'Assessora alle Politiche sociali e abitative che ha inoltre sottolineato come oggi cittadine e cittadini veronesi possono scegliere di contribuire ai progetti delle Politiche sociali con un gesto semplice, ma importante, ovvero devolvendo il proprio 5x1000 alle attività sociali messe in campo dal Comune di Verona, attraverso il fondo "Intervento economico straordinario per contrasto al disagio abitativo e socio-sanitario", per far fronte alle crescenti necessità delle nuove povertà. Impossibile quantificare quanti hanno beneficiato della generosità e della lungimiranza del mecenate veronese, specialmente negli ultimi anni dove le attività promosse dall'Assessorato alle Politiche sociali confermano una domanda in crescita che necessita di continue risorse, sostenute da una partecipazione attiva e responsabile da parte della cittadinanza. Il lascito di Achille Forti. Probabilmente unico in Italia per valore del suo patrimonio, risale al 1937 ed è composto da 922 appartamenti, 564 box, 336 posti auto, 2 magazzini, 8 negozi, 2 uffici e 8 fabbricati di altra natura. Dopo quasi un secolo, continua ad aiutare anziani e persone in difficoltà, come da volontà testamentaria dello stesso Forti, che oltre ad essere il grande mecenate e benefattore di Verona, fu anche un importante uomo di scienza. Di famiglia ebrea, morì un anno prima l'emanazione delle leggi razziali, di cui fu vittima nonostante fosse già scomparso. Nel 1938, infatti, Palazzo Emilei Forti aprì al pubblico come nuova Galleria d'Arte Moderna della città.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Ucraina, Berardi: ascoltato ambasciatore Zazo
Ucraina, il segretario della Commissione Difesa e commissario provinciale di Forza Italia Grosseto Roberto Berardi: "ascoltato ambasciatore Zazo, incontro utile" "Si è da poco concluso alla Camera dei Deputati la video conferenza con Pier Francesco Zazo, ambasciatore italiano in Ucraina. È stato un incontro dettagliato e estremamente utile per comprendere meglio la situazione che si sta vivendo. L'ambasciatore Zazo ha in gran parte confermato le notizie che si apprendono tramite gli organi di stampa, ed ha elogiato il popolo ucraino per la sua resistenza che lo stesso Putin aveva sottovalutato. Purtroppo la percezione che il Presidente russo non abbia intenzione di deporre le armi è ampiamente diffusa anche a Kiev". Lo dichiara il senatore di Forza Italia Roberto Berardi Segretario della Commissione Difesa. "Come parlamentari italiani - aggiunge - abbiamo espresso la nostra vicinanza e la nostra gratitudine all'ambasciatore e a tutto il corpo diplomatico. In queste situazioni sono molte le crisi che vanno affrontate, ogni cittadino è un caso a sé, e il lavoro della diplomazia è fondamentale per consentire a tutti di risolvere le controversie e superare un momento così delicato. L'ambasciatore Zazo ci ha tenuto a farci sapere che la popolazione Ucraina ringrazia l'Italia non tanto e non solo per il sostegno relativo alla lotta armata, quanto per la solidarietà espressa, l'accoglienza e tutto il sistema relativo agli affidi temporanei dei minori in difficoltà che si è messo in moto da subito. Gli scenari che si prospettano all'orizzonte non sono ancora definiti, sicuramente la Russia punta a conquistare parte del territorio ucraino con il conseguente isolamento del resto della nazione e tutto questo non può che essere ottenuto con la violenza visto che, a differenza di quello di Mosca, il governo di Kiev è un governo libero e democraticamente sostenuto dal popolo. L'Italia ha confermato all'ambasciatore Zazo tutto il proprio sostegno al popolo ucraino contro questa guerra assurda". Sen. Roberto Berardi, segretario Commissione Difesa e Commissario provinciale Forza Italia Grosseto
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