#somministrare
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serenamatroia · 2 years ago
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killiandestroy · 1 year ago
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quello di stanotte un incubo A L L U C I N A N T E e ovviamente era collegato alla tesi
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raffaeleitlodeo · 30 days ago
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Non si sa ancora il motivo dell’omicidio di Brian Thompson, l’AD della United Health Care, freddato a Manhattan, ma la reazione delle moltitudini che sui social hanno celebrato l’omicidio rivela comunque la verità che, in cuor loro, milioni di Americani hanno sognato una vendetta simile.
Di tutte le anonime e inappellabili forze che governano la vita quotidiana degli Americani, la sanità commerciale è quella che infligge costanti tormenti e sofferenze e le ingiustizie più crudeli ai cittadini inermi. In particolare, lo sono le assicurazioni mediche, un settore industriale da 4000 miliardi l’anno il cui business model consiste nel riscuotere esosi premi da clienti-ostaggio e successivamente minimizzare i servizi erogati traendo dalla differenza utili da capogiro (Per la United, $371 miliardi nel 2023).
Negli Stati uniti la sanità è del tutto asservita sul mercato privato, controllato da Big Pharma e Big Insurance (cui è del tutto assoggettata la professione medica). Il risultato è la colossale inefficienza di un sistema che deve tener conto di quei profitti (in USA la spesa sanitaria procapite ammonta a più di $12000 – il doppio dei $6000 di altri paesi industrializzati) a fronte di risultati e. aspettativa di vita inferiori. Il catalogo delle vessazioni ed angherie inflitte ai “clienti” per massimizzare i guadagni è praticamente un genere letterario a se.
Poco dopo essermi traferito in California, da studente, ho contratto una meningite virale. Recatomi al locale pronto soccorso, un esame ha confermato la diagnosi e il medico mi ha detto che, data la gravità, si imponeva un ricovero immediato. All’apprendere che non ero assicurato, però mi ha comunicato che non c’era nulla che potesse fare per me e mi ha dimesso con un paio di compresse analgesiche (12 ore dopo ero sotto tenda a ossigeno in un ospedale statale, tenuto per legge a somministrare cure.) La lezione sulla locale concezione sanitaria, si è completata con le bollette da molte migliaia di dollari arrivate in seguito (con minacce di pignoramento), non solo dall’ospedale curante, ma da quello che mi aveva messo alla porta.
Una goccia nel mare u in un mare di malasanità governata da algoritmi aziendali e anonimi funzionari col mandato di negare i benefici promessi dai contratti assicurativi. Chiedete ad una Americano per strada e saprà snocciolare una litania di aneddoti horror. Partorienti dimesse il giorno della nascita per carenza di assicurazione. Decine di migliaia di dollari fatturati per visite al pronto soccorso. Cure negate perché procedure essenziali vengono dichiarate “elettive” dagli assicuratori o “eccessive” (compreso, in caso di anziani, perché “è stata già raggiunta la logica aspettativa di vita”). Ogni anno 650000 americani dichiarano bancarotta per spese mediche. Solo questa settimana ha fatto notizia l’annuncio del colosso assicurativo Anthem: avrebbe continuato a rimborsare le anestesie chirurgiche ma “per un numero limitato di minuti.”
In questo quadro fa ridere l’idea che gli immigrati vengano in America “per approfittare della sanità pubblica.” Sono giustificati semmai gli avvertimenti dei consolati che consigliano ai turisti di premunirsi prima di visitare un paese dove un osso ingessato ti può rimandare a casa con debiti per decine di migliaia di dollari.
È il mercato bellezza. Se non vuoi perdere alla roulette non entrare nel casinò.
Non c’è da sorprendersi allora che alla notizia dell’omicidio, così tanti Americani abbiano avuto lo stesso pensiero, maturato in anni di paura e disgusto e notti in bianco passate a pensare come poteri permettersi d salvare la pelle mentre gli assicuratori brindavano.
Quando è stato ucciso Thompson si apprestava a brindare con gli azionisti un altro trimestre di stratosferici fatturati sulla pelle degli “assistiti.”
Al di là dei motivi che potranno venire acclarati, il gesto violento di Manhattan ha immediatamente assunto riflessi di lotta di classe - o delle forme patologiche che ne hanno preso il posto nella distopia ballardiana in cui viviamo. In attesa che si insedi un governo di diretta proprietà delle corporation e dei miliardari che le gestiscono. Luca Celada, Facebook
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mezzopieno-news · 1 month ago
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APPROVATO IL FARMACO PER IL TRATTAMENTO PRECOCE DELL’ALZHEIMER
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Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano dell’Agenzia Europea per i Medicinali ha approvato l’uso del lecanemab, un anticorpo monoclonale diretto contro la proteina amiloide, per il trattamento della malattia di Alzheimer in fase precoce.
Questo farmaco ha dimostrato la sua efficacia in seguito ai risultati dello studio effettuato su 1795 pazienti che ne hanno provato la capacità di rallentare il declino cognitivo causato dalla malattia, superando i rischi associati agli effetti collaterali. L’ospedale San Raffaele di Milano è primo centro italiano a somministrare il farmaco. “L’approvazione di lecanemab da parte dell’EMA segna un momento storico nel trattamento della malattia di Alzheimer. Questo farmaco offre una nuova speranza per tutte le persone affette da Alzheimer in fase iniziale, permettendo un intervento che potrebbe modificare l’evoluzione della malattia. È un passo avanti che, come neurologi e ricercatori, accogliamo con profonda soddisfazione”, afferma il professor Massimo Filippi, primario dell’Unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell’Unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
La malattia di Alzheimer è una condizione neurologica progressiva e irreversibile che colpisce le funzioni cerebrali, in particolare quelle cognitive inclusa la memoria, il pensiero e il comportamento, che interessa in Italia circa 1 milione di persone. Il principio attivo lecanemab può essere somministrato tramite infusione in vena una volta ogni due settimane.
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Fonte: European Medicines Agency; Ospedale San Raffaele; immagine di Andrea Picquadio
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aigiornileggeri · 9 months ago
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ogni volta che vado in ospedale sento l’impulso di tornare in reparto, di fare i turni, di sedermi e leggere le consegne al mattino pronta per il delirio che ne consegue tra giri letto, cambi lenzuola, vitto, terapia da somministrare, punture, flebo, pause caffè e nottate a riposare sulla barella quando possibile.
poi però mi ricordo che chi avrebbe dovuto salvare mia sorella non l’ha fatto. anzi, ha sottovalutato tutta la situazione quando non avrebbe dovuto perché si sa che nelle persone giovani certe cose galoppano più veloci del previsto, e quindi la mia leonessa mi ha lasciata da sola ad essere una leonessa in mezzo alle iene.
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teredo-navalis · 13 days ago
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Puoi raccontare che cosa ti è successo e qual è il farmaco che dà tutti questi problemi? per curiosità scientifica diciamo
Al momento non mi va di dire a tutti cos'ho, forse solo a qualche mutual in chat. Comunque è un farmaco oleoso da somministrare intramuscolo. Se doveste iniettarvi anche voi un farmaco del genere: riscaldate la chiappa con una bella borsa dell'acqua calda bollente, riscaldate bene il farmaco, massaggiate a lungo dopo l'iniezione e rimettete la borsa dell'acqua calda, ma soprattutto iniettatelo molto molto lentamente, anche facendo pause di 10 secondi tra una stantuffata e l'altra.
Ieri ho fatto così e oggi sembra andare meglio, rispetto all'altra volta, anche se non mi sono ancora alzata dal letto.
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kon-igi · 11 months ago
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LASA
In medicina - e nello specifico nella pratica della farmacologia clinica - esiste un GROSSISSIMO PROBLEMA che è racchiuso nell'acronimo del titolo
LOOK-ALIKE/SOUND-ALIKE
che grossolanamente potrebbe essere tradotto con 'sembra uguale/ha un nome simile' e si riferisce al fatto che un operatore del sanitario potrebbe trovarsi a somministrare farmaci sbagliati perché molto simili fra di loro nell'aspetto della confezione o nel nome.
Se a chi assume uno o due farmaci saltuariamente questo può sembrare un'esagerazione, dovete pensare a quell'infermiere/a che deve preparare la terapia a decine (se non centinaia) di pazienti più volte al giorno.
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Allora, come potete vedere dall'immagine, non solo uno stesso produttore tende a differenziare per colore confezioni e compresse dei dosaggi differenti ma diversi produttori concordano di rendere molto differenti nell'aspetto farmaci che hanno un nome simile oppure (soprattutto nel mercato statunitense dove ci sono meno farmaci brandizzati) evidenziare le lettere maiuscole del principo attivo simile
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Tutto bello e interessante ma questa giusta pratica stamattina non mi ha evitato di fumarmi del gel idroalcolico (striscia bianca) invece del liquido per sigarette elettroniche (striscia nera).
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Devo decisamente impegnarmi di più nei protocolli LASA... appena torno a respirare normalmente :(
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phedre-delunay · 10 months ago
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A volte mi chiedo cosa ci spinge a cercare certe stimoli, certe sensazioni anche estreme, fisiche, sensoriali e mentali. La società di insegna la moderazione, l'assennatezza e sono qualità indispendabili per garantire il vivere sociale.
Ma poi ci sono bisogni interiori, individuali pressanti, che chiedono di essere ascoltati, sono bisogni irrazionali, e per questo potenti, che la mente non può placare. La sessualità domina la maggior parte di queste pulsioni, e dalla notte dei tempi il desiderio di provare stordimento, estasi, piacere estremo, porta l'uomo a sperimentare.
Uscire da noi stessi, dalla gabbia del nostro corpo, perdersi in istanti di infinito. Ecco che qualsiasi modo va bene, sostanze psicottative o alcol, bere da sempre è stato un modo accettato per uscire fuori da noi, e poi il piacere e il dolore, che sono due facce della stessa medaglia, da somministrare in vari modi, e poi la paura e la rassicurazione, sostanze potenti che generano emozioni, in questo senso il BDSM offre un mare di opportunità, la totale sottomissione ad altri è un modus spirituale di donarsi, di farsi carne e sangue per gli altri, io mi sottometto, io ti possiedo, io e lui, due facce di uno stesso rituale, fino a perdersi in se stessi e nell'altro.
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t-annhauser · 2 years ago
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Come fu che affrontammo una pandemia seguendo la scienza
dissing
Vi spiego com'è andata: arriva una pandemia, nessuno è pronto, il piano pandemico degli ospedali è ridotto a un fascicolo chiuso in un armadietto (ma ti pare che arriva una epidemia globale? Ah AH ah), panico generale, chiamano gli esperti, gli esperti non sanno che pesci pigliare, la politica chiede di agire (la politica deve sempre mostrare di fare qualcosa, qualsiasi cosa purché si faccia), esperti e politici mettono allora in piedi una task force per coordinare una risposta, vale a dire una filastrocca comune da somministrare alla gente ormai in preda al panico, e allora in un primo momento in cui usare le mascherine era come toglierle al personale addetto, l'unico in grado di usarle correttamente, all'improvviso va bene tutto, anche le sciarpe sulla bocca da portare in fila indiana fuori dai supermercati, ormai è panico generale, le evidenze scientifiche sono saltate, si fa tutto alla carlona: si lava la spesa con l'amuchina, si erigono barriere in plexiglass nelle aule, si progettano cubicoli per gli stabilimenti balneari, arriva il lockdown, si fermano le persone trovate a vagare da sole sulla spiaggia, vale tutto, come a carnevale. Poi, fermi tutti, arriva il totem, il vaccino contro il Covid, l'impazzimento generale giunge alle sue estreme conseguenze: si discriminano i non vaccinati come se fossero portatori di peste, gli untori manzoniani, colonne infami vengono erette quotidianamente dall'informazione, c'è chi vuole metterli in galera, ridurli a pane acqua, reintrodurre la pena di morte, ormai il gioco è sfuggito di mano, la politica mente sapendo di mentire (non è un grosso problema), alla fine tutti si ammalano comunque anche da vaccinati perché il vaccino lenisce solo gli effetti, non implica l'immunità, tuttavia su questa presunta immunità varano un lasciapassare che permette di andare a lavorare (chi non si vaccina è sospeso dal lavoro), il foglio di via permette a gente potenzialmente contagiosa di contagiarsi fra vaccinati in tutta sicurezza, alla fine l'immunità di gregge fa il resto, tutti contagiati dalla variante meno pericolosa, immunizzati dal virus ma credendo di essere immunizzati dal vaccino che ha ormai assunto la forma di una patente di benemerenza civile. Ora è tutto finito e un colpo di spugna laverà via le colpe ("andavamo alla cieca ma eravamo in buona fede").
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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Non dire una parola per un
giorno intero, non vedere il
giornale, non sentire la radio
non ascoltare pettegolezzi,
arrendersi assolutamente
completamente, alla pigrizia,
essere assolutamente
completamente, indifferenti
alle sorti del mondo, questa è
la medicina più bella che
possiamo somministrare.
Henry Miller
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fridagentileschi · 2 years ago
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Dal pianeta comunista arrivano solo storie orribili come quella di Heidi Krieger
Doveva diventare una protagonista internazionale nel lancio del peso e del disco. Per promuovere la DDR, per affermare la supremazia del comunismo nel mondo. Non solo nella politica o con gli eserciti ma anche nello sport. A soli 13 anni conobbe Manfred Ewald, il vero artefice del sistema doping tedesco orientale, colui che impartiva gli ordini allo staff medico: somministrare ai ragazzi e alle ragazze sostanze proibite e nocive per trasformarli/e in atleti-robot, perfetti e imbattibili. La Krieger fu oggetto di una vero e proprio cambiamento fisico: non solo perché a soli 15 anni riusciva già a lanciare il peso ad oltre 14 metri, ma anche perchè il suo aspetto diventava sempre più mascolino. Ma presto iniziarono i problemi, presto cominciò la decadenza fisica. Forti dolori muscolari la costrinsero a sottoporsi a delle cure fin quando nel 1991 decise di ritirarsi. Un dramma.
Scoprì poi che i guai le furono provocati da uno steroide che le era stato somministrato per anni: l’Oral-Turinabol. Qualche anno dopo, afflitta nel corpo e soprattutto nell’ anima (provò anche a suicidarsi), Heidi decise di cambiare sesso e diventò Andreas Krieger. In un’intervista Andreas disse che le sostanze che assumeva inconsciamente lo avevano trasformato in una persona in cui non si riconosceva più e perciò lottò strenuamente contro coloro che l’avevano ridotto così. Sino a quando ottenne la condanna di Manfred Ewald e dei suo sgherri. Oggi Andreas vive una vita normale con sua moglie Ute Krause, una ex nuotarice, ma di certo non dimenticherà mai il suo passato. 
Il “carnefice” di Heidi Krieger si chiamava Manfred Ewald e per un trentennio è stato il numero 1 dello sport della Germania Orientale (o DDR). Membro del comitato centrale del Partito comunista e presidente del CIO nazionale, ha diretto a lungo (dal 1961 al 1988) il Gruppo di lavoro mezzi di sostegno per atleti, una specie di centrale del doping che ha coinvolto oltre un centinaio di persone. Fu lui, con il suo più stretto collaboratore Manfred Hoeppner, a provocare gravi lesioni a una ventina di giovani atlete, fra le quali anche delle minorenni, con la somministrazione, a loro insaputa, di ormoni maschili. E per questo motivo fu condannato a 22 mesi di prigione, sospesi con la condizionale, per il doping imposto
agli atleti del suo paese.
Alla base della sua incriminazione ci fu la denuncia di 22 ex atlete che testimoniarono poi al processo di aver riportato gravi e permanenti danni fisici a causa di un preparato a base di steroidi anabolizzanti imposto loro dai vertici dello sport tedesco-orientale. Effetti come il mutamento della voce, le malformazioni fisiche, le malattie gravi come il cancro.
I comunisti non hanno anima, sono bestie capaci di camminare sui cadaveri pur di affermare i loro disumani principi.
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imponderabile · 2 years ago
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bello vedere come tu passi mesi a studiare come costruire, analizzare e somministrare test psicometrici tra diagrammi di dispersione, coefficienti di correlazioni, regressioni e vedi su instagram video come “fermati, questo è test per valutare la tua capacità selettiva” :)
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Ma si radichiamo ulteriormente un disturbo alimentare in una persona così che possa non uscirne più,tanto sono una pt ho sicuramente le competenze giuste per somministrare una dieta e soprattutto per riconoscere che abbia un disturbo. Un bel po' di proteine che tanto si sa, è sempre la cosa giusta, i carboidrati no poi ad un certo punto a palate perché sisisi massa e lipidi no che schifo.
Anzi ora sai che ti dico? Alimentiamo pure una bella dismorfofobia, tanto mica la colpa sarà mia.
[breve e triste riassunto di ciò che succede troppo spesso]
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scienza-magia · 15 days ago
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Triptorelina non sicura nell'uso per il cambio di genere
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Il parere del Comitato nazionale di bioetica sull’utilizzo dei bloccanti per la pubertà per i minorenni. Dice che servono più studi per capirne meglio gli effetti, ma una parte dei suoi membri si è detta generalmente contraria a queste terapie. Il Comitato nazionale di bioetica (CNB), un organo consultivo del governo che si occupa di questioni scientifiche particolarmente complesse dal punto di vista etico e giuridico, ha consigliato che vengano finanziati più studi clinici indipendenti per raccogliere maggiori dati riguardo agli effetti e al rapporto costi/benefici dei cosiddetti “farmaci bloccanti per la pubertà”, utilizzati nei trattamenti per la disforia di genere nei minorenni che non si identificano col genere corrispondente al proprio sesso biologico. Il Comitato, il cui parere non è vincolante, era stato interpellato dal ministero della Salute perché si esprimesse sull’opportunità o meno, dal punto di vista etico, di somministrare ai minorenni la triptorelina, il farmaco che sospende alcuni aspetti dello sviluppo puberale. I bloccanti della pubertà sono utilizzati in vari paesi, compresa l’Italia, per accompagnare il percorso di adolescenti e preadolescenti che non si sentono a proprio agio nel genere associato al loro sesso biologico. Da alcuni anni però questi farmaci sono al centro di un esteso e acceso dibattito, e di recente sono stati vietati a tempo indeterminato nel Regno Unito, dopo la pubblicazione di un atteso rapporto dal quale emergevano delle lacune nelle conoscenze scientifiche sui loro effetti. Nel parere appena pubblicato (consultabile qui) il Comitato ha detto di essere giunto a queste conclusioni dopo una serie di audizioni con esperti e dopo aver valutato la letteratura scientifica disponibile. Il parere è stato pubblicato con 29 voti favorevoli, 2 astensioni e 1 voto contrario. Quasi all’unanimità, quindi: è un dato notevole, tenendo conto che il Comitato è composto da persone con orientamenti, visioni e livelli di competenza molto diversi, e che il tema è molto divisivo e polarizzante. I dubbi del ministero della Salute riguardavano soprattutto il livello di consapevolezza che persone così giovani hanno nel momento in cui acconsentono a iniziare trattamenti così impattanti sul proprio corpo. A questo proposito, il Comitato ha allegato una dichiarazione di voto firmata da 15 membri che, pur aderendo al parere generale del Comitato sulla necessità di migliorare la nostra comprensione degli effetti dei farmaci bloccanti per la pubertà, si sono detti eticamente contrari a permettere a persone minorenni di intraprendere un percorso di transizione di genere. Secondo i membri del Comitato che hanno sottoscritto questa dichiarazione, «molti dei cambiamenti fisici previsti e intrapresi sono irreversibili, e la compromissione della fertilità risulta spesso inevitabile». Nel parere appena pubblicato, il Comitato ha detto che gli studi da svolgere devono essere «di qualità superiore a quelli già realizzati», che ritiene non adatti a poter rispondere alla domanda rivolta dal governo. Il Comitato ha definito «carenti e frammentari» anche i dati disponibili sull’utilizzo della triptorelina nelle varie Regioni italiane. A tal proposito, il Comitato ha ricordato che il modello di riferimento per gli studi clinici da svolgere è quello dello «studio controllato e randomizzato in doppio cieco». È un tipo di studio in cui i partecipanti vengono assegnati in maniera casuale a due gruppi, il gruppo sperimentale che riceve il trattamento e quello che non lo riceve, per poter confrontare i risultati, e in cui sia gli sperimentatori che i partecipanti non conoscono il tipo di trattamento assegnato. Sono tutti criteri pensati per rendere il più imparziale e obiettiva possibile una sperimentazione, evitando che aspettative consce o inconsce influenzino la sua valutazione. Il Comitato ha inoltre raccomandato che eventuali prescrizioni di questo farmaco vengano effettuate in maniera controllata, possibilmente all’interno di sperimentazioni promosse dallo stesso ministero della Salute, e comunque seguendo gli stessi criteri anche in eventuali prescrizioni esterne alle sperimentazioni cliniche. In linea generale, il Comitato ha detto che l’eventuale somministrazione della triptorelina dovrebbe avvenire solo dopo aver dimostrato l’inefficacia di altri tipi di terapie e percorsi meno impattanti dal punto di vista fisico, per esempio percorsi psicologici, psicoterapeutici o eventualmente psichiatrici, documentando tutti i passaggi del processo decisionale. Come detto il parere del CNB non è vincolante: starà ora al governo decidere se e come far partire e finanziare nuovi studi clinici sull’utilizzo della triptorelina, in maniera da guadagnare le conoscenze necessarie per rispondere alla domanda che aveva rivolto al Comitato. Il Comitato ha accompagnato il proprio parere con due note in cui chi ha votato in maniera contraria e chi si è astenuto ha argomentato le proprie posizioni, e da due dichiarazioni di voto. Nella seconda dichiarazione i 7 membri firmatari hanno enfatizzato l’importanza di acquisire conoscenze sull’utilizzo della triptorelina e di creare strumenti per poter seguire lo sviluppo dei suoi effetti e di quello che si scoprirà in futuro, per esempio attraverso l’istituzione di un registro nazionale centralizzato sul suo utilizzo. Read the full article
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chemwhatit · 22 days ago
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stranotizie · 2 months ago
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Esistono diversi antidolorifici naturali che possono aiutare a lenire il dolore del tuo cane, senza dover ricorrere immediatamente ai farmaci tradizionali. Quando il tuo cane mostra segni di dolore, è importante considerare soluzioni più delicate e naturali. Tra i rimedi naturali più comunemente utilizzati ci sono l’arnica, la curcuma e l'olio di CBD. L'arnica è spesso applicata localmente sotto forma di crema o gel ed è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e analgesiche, utile per dolori muscolari e articolari. La curcuma, una spezia con potenti proprietà antinfiammatorie, può essere aggiunta al cibo del cane, ma è fondamentale farlo dopo aver consultato il veterinario, poiché un dosaggio errato può essere dannoso. L'olio di CBD, derivato dalla canapa, ha effetti antidolorifici e antinfiammatori, ma deve essere utilizzato seguendo le dosi raccomandate dal veterinario. Gli Omega-3, presenti nel salmone e negli altri pesci, offrono anch'essi proprietà antinfiammatorie e possono essere incorporati nella dieta per alleviare il dolore articolare. Integratori come glucosamina e condroitina sono efficaci nel proteggere la cartilagine e ridurre le infiammazioni, migliorando la mobilità. Infine, pratiche come l’agopuntura possono essere utilizzate per trattare il dolore cronico nei cani. I benefici degli antidolorifici naturali includono minori effetti collaterali rispetto ai farmaci tradizionali, offrendo un approccio più sicuro e olistico, che affronta sia il dolore che le possibili cause che lo scatenano. Inoltre, questi rimedi possono spesso essere utilizzati in sinergia con i farmaci convenzionali, potenziandone l’efficacia. È sempre importante consultare il veterinario prima di somministrare rimedi naturali al tuo cane, soprattutto se i sintomi persistono o peggiorano. Ogni animale è diverso e ciò che è benefico per uno potrebbe non fare lo stesso effetto sugli altri. Rivolgersi a un professionista è cruciale per trovare il trattamento più adatto alle esigenze del tuo amico a quattro zampe.
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