#somministrare
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#frasi#citazioni#thomas paine#discutere#chi#avere#rinuncia#uso#ragione#essere#come#somministrare#medicina#morto#serena ma troia#serena#troia
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quello di stanotte un incubo A L L U C I N A N T E e ovviamente era collegato alla tesi
#io ormai vivo con un costante senso di paura di non riuscire o a trovare persone a cui somministrare il materiale o di trovarle ma tipo#a febbraio e io mi devo laureare a marzo
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ogni volta che vado in ospedale sento l’impulso di tornare in reparto, di fare i turni, di sedermi e leggere le consegne al mattino pronta per il delirio che ne consegue tra giri letto, cambi lenzuola, vitto, terapia da somministrare, punture, flebo, pause caffè e nottate a riposare sulla barella quando possibile.
poi però mi ricordo che chi avrebbe dovuto salvare mia sorella non l’ha fatto. anzi, ha sottovalutato tutta la situazione quando non avrebbe dovuto perché si sa che nelle persone giovani certe cose galoppano più veloci del previsto, e quindi la mia leonessa mi ha lasciata da sola ad essere una leonessa in mezzo alle iene.
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LASA
In medicina - e nello specifico nella pratica della farmacologia clinica - esiste un GROSSISSIMO PROBLEMA che è racchiuso nell'acronimo del titolo
LOOK-ALIKE/SOUND-ALIKE
che grossolanamente potrebbe essere tradotto con 'sembra uguale/ha un nome simile' e si riferisce al fatto che un operatore del sanitario potrebbe trovarsi a somministrare farmaci sbagliati perché molto simili fra di loro nell'aspetto della confezione o nel nome.
Se a chi assume uno o due farmaci saltuariamente questo può sembrare un'esagerazione, dovete pensare a quell'infermiere/a che deve preparare la terapia a decine (se non centinaia) di pazienti più volte al giorno.
Allora, come potete vedere dall'immagine, non solo uno stesso produttore tende a differenziare per colore confezioni e compresse dei dosaggi differenti ma diversi produttori concordano di rendere molto differenti nell'aspetto farmaci che hanno un nome simile oppure (soprattutto nel mercato statunitense dove ci sono meno farmaci brandizzati) evidenziare le lettere maiuscole del principo attivo simile
Tutto bello e interessante ma questa giusta pratica stamattina non mi ha evitato di fumarmi del gel idroalcolico (striscia bianca) invece del liquido per sigarette elettroniche (striscia nera).
Devo decisamente impegnarmi di più nei protocolli LASA... appena torno a respirare normalmente :(
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Giusto per ricordare cosa hanno e stanno passando molti nostri anziani in ospedale...
Alla memoria di Franco :
,"Storia che non so se riesco a raccontare bene ma che forse servirà a qualcuno.
Mio suocero, Franco – 87 anni arzilli a parte un po' di perdita di memoria a breve termine – è entrato in ospedale per una cosa da nulla e non lo abbiamo rivisto più.
Domani ce lo riportano sigillato in una bara, per il funerale, dopo un mese e mezzo di follia in cui non abbiamo visto né angeli né madonne né eroi né eccellenza sanitaria né nessuna delle belle cose che si sentono in TV.
Tre o quattro infermieri molto carini e disponibili, come lo sono alcuni esseri umani random, e per il resto solo tanta, tanta brutta distopia.
In ospedale Franco ha preso il covid. E quindi non è uscito dopo due giorni come previsto.
Asintomatico al 100%, gli è stato somministrato uno psicofarmaco così, tanto per gradire, in modo che non rompesse i coglioni al personale sanitario. Pare sia la prassi, somministrare psicofarmaci a chi non ne ha bisogno, senza avvisare, in modo che non rompa i coglioni a quelle persone che le sue tasse stipendiano.
Nessuno però ha mai sentito parlare di effetto paradosso, forse all'università a punti non lo insegnano, eppure Franco comincia a comportarsi in modo strano, aggressivo, delirante. Usiamo quindi la nostra Laurea della Vita - avendo casi in famiglia di persone soggette all'effetto paradosso - e suggeriamo al personale sanitario da noi stipendiato che forse si tratta di quello. Interrotto il trattamento non necessario, Franco torna se stesso, arzillo e gentile come sempre, in attesa di negativizzarsi e tornare a casa.
Ma la notte di Natale, viene trasferito in tutta fretta a centocinquanta chilometri di distanza, senza che si avvisino i familiari, senza le sue cose, senza telefonino, come un pacco regalo che nessuno vuole. Motivazione ufficiale: nessuna. Motivazione ufficiosa: probabilmente il posto che occupava lui, vicino a casa, serviva a qualcun altro e noi non siamo nessuno, non abbiamo parenti politici, medici, camorristi, prelati. Il nostro posto è sul tram a cui ci possiamo attaccare.
Nell'ospedale lontano, Franco viene messo insieme ai malati gravi, attaccati al respiratore. Non ha nessun sintomo, ma il tampone continua a essere positivo.
Nell'ospedale lontano, il personale sanitario non entra nella stanza di Franco se non per lo stretto necessario, nessuno gli parla, NESSUNO acconsente ad aiutarlo a usare il tablet per fare le indispensabili videochiamate alla famiglia, come faceva nell'ospedale vicino. È impossibile sentirlo, vederlo, perdiamo ogni contatto, ci dobbiamo affidare solo alle telefonate con medici che sono puntualmente vaghi.
Franco intanto ricomincia a delirare. Ops, hanno sbagliato, hanno letto la cartella clinica vecchia in cui c'era lo psicofarmaco inutile, e quindi scusate adesso glielo togliamo di nuovo, tanto che vuoi che sia per una persona di 87 anni.
Dopo un breve miglioramento, lo scombussolamento di Franco però continua. Riusciamo a fargli una telefonata (UNA in dieci giorni) e lo sentiamo molto strano. Manda affanculo tutti, lui che è tipo maestro Shifu nella vita, smette di mangiare anche quando davanti gli viene messo lo sciù al cioccolato, che per lui è droga.
Visto che nessuno se ne frega di questo suo comportamento e nessuno sembra turbato dal fatto che non mangi e beva da due giorni ("eh non sappiamo che fare, sapete, che dite, lo leghiamo?"), usiamo la nostra Laurea della Rete e facciamo ricerche. Sul sito della fondazione Veronesi leggiamo che la dose di cortisone per gli asintomatici secondo il protocollo Covid è di massimo 6mg. All'ospedale vicino gliene davano 4mg. Chiediamo a quelli dell'ospedale lontano, risposta: 20mg. Come mai? Il medico: ah boh così. Nessuno ha mai sentito parlare dei possibili effetti negativi del cortisone ma noi sì: abbiamo casi in famiglia. Sotto nostro suggerimento, diminuiscono la dose di cortisone e noi valutiamo di farci assumere a tempo pieno, a sto punto.
Franco migliora un po' ma non mangia più e dice che è stato abbandonato. Nessuno del personale sanitario stipendiato dalle nostre tasse acconsente a una videochiamata. Li preghiamo in ginocchio, se ne sbattono altamente le palle, in gergo tecnico. Una dottoressa dice al figlio di Franco al telefono: deve accettare che suo padre ha fatto la sua vita. Gli americani le avrebbero risposto: come no, bitch.
Ultimo atto. Ore 11 di sabato 9 gennaio. Decidiamo di andarci a riprendere Franco perché è nostro. Positivo o non positivo, è passato un mese e mezzo, è ora che torni a casa, avrà la carica virale di un lillipuziano e comunque sticazzissimi. Dottoressa del primo turno: oh si, ottima idea, si può organizzare, adesso chiamo, adesso vedo, vostro padre sta benino, in ripresa. Ore 15:00 dello stesso giorno, di persona all'ospedale lontano, dopo un'ora di macchina. Dottore del secondo turno: se spostate vostro padre, muore per strada. È in condizioni gravi.
Gravi in che senso? Stava bene tre ore fa. È covid? No non è covid, è un'infezione virale, no, batterica, no, sistemica, no, non lo sappiamo dobbiamo vedere adesso andate via che sono due ore che siamo appresso a voi. Oh, scusa se ti abbiamo disturbato, persona a cui le nostre tasse pagano lo stipendio.
Non resta che attendere, ci dicono. Attendiamo. Alle 23:30 ci chiamano: Franco non ce l'ha fatta. Torna a casa in una bara sigillata, nel pigiama in cui è uscito un mese e mezzo fa.
Non ce l'ha fatta, caro dottore, in che senso?
A sopravvivere al sistema anticovid, che isola gli anziani sapendo di condannarli a morte? A sopravvivere a un trasferimento non necessario che noi familiari non abbiamo autorizzato? A sopravvivere a un bombardamento di farmaci inutili, di indifferenza umana, di medici e infermieri incapaci? A sopravvivere a un virus asintomatico preso in ospedale?
Cioè, di cosa è morto, esattamente, Franco Lombardi?
Diranno, beh, di vecchiaia. Certo, se spingi un anziano giù per le scale e muore, puoi sempre dire che non ha retto l'urto a causa dell'età. E chi lo nega. Il problema della spinta, e delle scale, a chi vuoi che interessi?
Siamo molto addolorati, incazzati, amareggiati e basiti per questa storia che probabilmente ci accomuna a tante persone. Soprattutto ci pentiamo per quella sera di Natale, quando Franco è stato portato via senza motivo e senza consenso - io avevo detto, chiamiamo i carabinieri. Eeeeh ma dai, i dottori ne sanno più di te, che fai, non ti affidi al nostro meraviglioso sistema sanitario con gli occhi chiusi e il cuore impavido?
Ci siamo affidati, abbiamo sbagliato. Non commettete lo stesso errore. Controllate tutto e riportatevi a casa gli asintomatici a qualunque costo. Franco ci mancherà tantissimo e non meritava una fine così, nessuno la merita."
Manuela Salvi
Brutta, brutta distopia.
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A volte mi chiedo cosa ci spinge a cercare certe stimoli, certe sensazioni anche estreme, fisiche, sensoriali e mentali. La società di insegna la moderazione, l'assennatezza e sono qualità indispendabili per garantire il vivere sociale.
Ma poi ci sono bisogni interiori, individuali pressanti, che chiedono di essere ascoltati, sono bisogni irrazionali, e per questo potenti, che la mente non può placare. La sessualità domina la maggior parte di queste pulsioni, e dalla notte dei tempi il desiderio di provare stordimento, estasi, piacere estremo, porta l'uomo a sperimentare.
Uscire da noi stessi, dalla gabbia del nostro corpo, perdersi in istanti di infinito. Ecco che qualsiasi modo va bene, sostanze psicottative o alcol, bere da sempre è stato un modo accettato per uscire fuori da noi, e poi il piacere e il dolore, che sono due facce della stessa medaglia, da somministrare in vari modi, e poi la paura e la rassicurazione, sostanze potenti che generano emozioni, in questo senso il BDSM offre un mare di opportunità, la totale sottomissione ad altri è un modus spirituale di donarsi, di farsi carne e sangue per gli altri, io mi sottometto, io ti possiedo, io e lui, due facce di uno stesso rituale, fino a perdersi in se stessi e nell'altro.
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Come fu che affrontammo una pandemia seguendo la scienza
dissing
Vi spiego com'è andata: arriva una pandemia, nessuno è pronto, il piano pandemico degli ospedali è ridotto a un fascicolo chiuso in un armadietto (ma ti pare che arriva una epidemia globale? Ah AH ah), panico generale, chiamano gli esperti, gli esperti non sanno che pesci pigliare, la politica chiede di agire (la politica deve sempre mostrare di fare qualcosa, qualsiasi cosa purché si faccia), esperti e politici mettono allora in piedi una task force per coordinare una risposta, vale a dire una filastrocca comune da somministrare alla gente ormai in preda al panico, e allora in un primo momento in cui usare le mascherine era come toglierle al personale addetto, l'unico in grado di usarle correttamente, all'improvviso va bene tutto, anche le sciarpe sulla bocca da portare in fila indiana fuori dai supermercati, ormai è panico generale, le evidenze scientifiche sono saltate, si fa tutto alla carlona: si lava la spesa con l'amuchina, si erigono barriere in plexiglass nelle aule, si progettano cubicoli per gli stabilimenti balneari, arriva il lockdown, si fermano le persone trovate a vagare da sole sulla spiaggia, vale tutto, come a carnevale. Poi, fermi tutti, arriva il totem, il vaccino contro il Covid, l'impazzimento generale giunge alle sue estreme conseguenze: si discriminano i non vaccinati come se fossero portatori di peste, gli untori manzoniani, colonne infami vengono erette quotidianamente dall'informazione, c'è chi vuole metterli in galera, ridurli a pane acqua, reintrodurre la pena di morte, ormai il gioco è sfuggito di mano, la politica mente sapendo di mentire (non è un grosso problema), alla fine tutti si ammalano comunque anche da vaccinati perché il vaccino lenisce solo gli effetti, non implica l'immunità, tuttavia su questa presunta immunità varano un lasciapassare che permette di andare a lavorare (chi non si vaccina è sospeso dal lavoro), il foglio di via permette a gente potenzialmente contagiosa di contagiarsi fra vaccinati in tutta sicurezza, alla fine l'immunità di gregge fa il resto, tutti contagiati dalla variante meno pericolosa, immunizzati dal virus ma credendo di essere immunizzati dal vaccino che ha ormai assunto la forma di una patente di benemerenza civile. Ora è tutto finito e un colpo di spugna laverà via le colpe ("andavamo alla cieca ma eravamo in buona fede").
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Non dire una parola per un
giorno intero, non vedere il
giornale, non sentire la radio
non ascoltare pettegolezzi,
arrendersi assolutamente
completamente, alla pigrizia,
essere assolutamente
completamente, indifferenti
alle sorti del mondo, questa è
la medicina più bella che
possiamo somministrare.
Henry Miller
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Dal pianeta comunista arrivano solo storie orribili come quella di Heidi Krieger
Doveva diventare una protagonista internazionale nel lancio del peso e del disco. Per promuovere la DDR, per affermare la supremazia del comunismo nel mondo. Non solo nella politica o con gli eserciti ma anche nello sport. A soli 13 anni conobbe Manfred Ewald, il vero artefice del sistema doping tedesco orientale, colui che impartiva gli ordini allo staff medico: somministrare ai ragazzi e alle ragazze sostanze proibite e nocive per trasformarli/e in atleti-robot, perfetti e imbattibili. La Krieger fu oggetto di una vero e proprio cambiamento fisico: non solo perché a soli 15 anni riusciva già a lanciare il peso ad oltre 14 metri, ma anche perchè il suo aspetto diventava sempre più mascolino. Ma presto iniziarono i problemi, presto cominciò la decadenza fisica. Forti dolori muscolari la costrinsero a sottoporsi a delle cure fin quando nel 1991 decise di ritirarsi. Un dramma.
Scoprì poi che i guai le furono provocati da uno steroide che le era stato somministrato per anni: l’Oral-Turinabol. Qualche anno dopo, afflitta nel corpo e soprattutto nell’ anima (provò anche a suicidarsi), Heidi decise di cambiare sesso e diventò Andreas Krieger. In un’intervista Andreas disse che le sostanze che assumeva inconsciamente lo avevano trasformato in una persona in cui non si riconosceva più e perciò lottò strenuamente contro coloro che l’avevano ridotto così. Sino a quando ottenne la condanna di Manfred Ewald e dei suo sgherri. Oggi Andreas vive una vita normale con sua moglie Ute Krause, una ex nuotarice, ma di certo non dimenticherà mai il suo passato.
Il “carnefice” di Heidi Krieger si chiamava Manfred Ewald e per un trentennio è stato il numero 1 dello sport della Germania Orientale (o DDR). Membro del comitato centrale del Partito comunista e presidente del CIO nazionale, ha diretto a lungo (dal 1961 al 1988) il Gruppo di lavoro mezzi di sostegno per atleti, una specie di centrale del doping che ha coinvolto oltre un centinaio di persone. Fu lui, con il suo più stretto collaboratore Manfred Hoeppner, a provocare gravi lesioni a una ventina di giovani atlete, fra le quali anche delle minorenni, con la somministrazione, a loro insaputa, di ormoni maschili. E per questo motivo fu condannato a 22 mesi di prigione, sospesi con la condizionale, per il doping imposto
agli atleti del suo paese.
Alla base della sua incriminazione ci fu la denuncia di 22 ex atlete che testimoniarono poi al processo di aver riportato gravi e permanenti danni fisici a causa di un preparato a base di steroidi anabolizzanti imposto loro dai vertici dello sport tedesco-orientale. Effetti come il mutamento della voce, le malformazioni fisiche, le malattie gravi come il cancro.
I comunisti non hanno anima, sono bestie capaci di camminare sui cadaveri pur di affermare i loro disumani principi.
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bello vedere come tu passi mesi a studiare come costruire, analizzare e somministrare test psicometrici tra diagrammi di dispersione, coefficienti di correlazioni, regressioni e vedi su instagram video come “fermati, questo è test per valutare la tua capacità selettiva” :)
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Ma si radichiamo ulteriormente un disturbo alimentare in una persona così che possa non uscirne più,tanto sono una pt ho sicuramente le competenze giuste per somministrare una dieta e soprattutto per riconoscere che abbia un disturbo. Un bel po' di proteine che tanto si sa, è sempre la cosa giusta, i carboidrati no poi ad un certo punto a palate perché sisisi massa e lipidi no che schifo.
Anzi ora sai che ti dico? Alimentiamo pure una bella dismorfofobia, tanto mica la colpa sarà mia.
[breve e triste riassunto di ciò che succede troppo spesso]
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Esistono diversi antidolorifici naturali che possono aiutare a lenire il dolore del tuo cane, senza dover ricorrere immediatamente ai farmaci tradizionali. Quando il tuo cane mostra segni di dolore, è importante considerare soluzioni più delicate e naturali. Tra i rimedi naturali più comunemente utilizzati ci sono l’arnica, la curcuma e l'olio di CBD. L'arnica è spesso applicata localmente sotto forma di crema o gel ed è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e analgesiche, utile per dolori muscolari e articolari. La curcuma, una spezia con potenti proprietà antinfiammatorie, può essere aggiunta al cibo del cane, ma è fondamentale farlo dopo aver consultato il veterinario, poiché un dosaggio errato può essere dannoso. L'olio di CBD, derivato dalla canapa, ha effetti antidolorifici e antinfiammatori, ma deve essere utilizzato seguendo le dosi raccomandate dal veterinario. Gli Omega-3, presenti nel salmone e negli altri pesci, offrono anch'essi proprietà antinfiammatorie e possono essere incorporati nella dieta per alleviare il dolore articolare. Integratori come glucosamina e condroitina sono efficaci nel proteggere la cartilagine e ridurre le infiammazioni, migliorando la mobilità. Infine, pratiche come l’agopuntura possono essere utilizzate per trattare il dolore cronico nei cani. I benefici degli antidolorifici naturali includono minori effetti collaterali rispetto ai farmaci tradizionali, offrendo un approccio più sicuro e olistico, che affronta sia il dolore che le possibili cause che lo scatenano. Inoltre, questi rimedi possono spesso essere utilizzati in sinergia con i farmaci convenzionali, potenziandone l’efficacia. È sempre importante consultare il veterinario prima di somministrare rimedi naturali al tuo cane, soprattutto se i sintomi persistono o peggiorano. Ogni animale è diverso e ciò che è benefico per uno potrebbe non fare lo stesso effetto sugli altri. Rivolgersi a un professionista è cruciale per trovare il trattamento più adatto alle esigenze del tuo amico a quattro zampe.
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"In Mesopotamia la malattia è il risultato di un peccato verso gli Dei, così come un'affezzione corporea;é bene riparare l'offesa fatta alla divinità prima di somministrare delle cure. Il medico è quindi un prete, che fa ricorso alla divinazione per la sua diagnosi e agli incantesimi("aggiungi la tua pura parola alla mia... Carica la parola della mia bocca del potere di guarire") é un esorcista.
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⚠️Disposizioni di morte ministeriali⚠️
Un altro servizio bomba di Raffaella Regoli per "Fuori dal coro"
🔴Un suo contatto dei reparti covid del 2020 dichiara:
"C'è stato un momento in cui venivano somministrati anti-virali, che aggravavano le condizioni, su indicazioni ministeriali, però ero io la mano che andava ad agire. Mi sembrava di avere un'arma letale tra le mani. Mi è capitato di non somministrare un farmaco e somministrare una soluzione fisiologica per non creare un ulteriore danno, ovviamente lo facevo di nascosto".
"Gli anziani che arrivavano dalle RSA erano chiusi in stanze e spesso con mani e piedi legati".
E in merito ai centri vaccinali, una infermiera dichiara:
"Eravamo autorizzati a somministrare anche vaccini scaduti, importava solo fare numeri".
"Gli effetti avversi sono sempre stati sottovalutati, non bisognava dirlo, ma tra di noi lo sapevamo".
T.me/BuffonateDiStato
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Oggi scopriremo assieme Medical Mysteries - New York pronto soccorso, gioco da tavolo investigativo ma in cui non dovremmo scoprire l'autore di un delitto bensì le cause dei mali dei pazienti che arrivano notte tempo in un pronto soccorso della grande mela.
Come sapete qui Around the Table, siamo molto appassionati di investigativi ed escape game, per questo quando ho saputo di Medical Mysteries - New York Soccorso non potevo non chiedere agli amici di Hirtemis di procurarmene una copia, avrei dovuto giocarlo quest'estate ma non ci sono riuscito e quindi avete dovuto aspettare fino alla fine di settembre perché rispondessimo assieme alla domanda "A che gioco stiamo giocando?".
Medical Mysteries - New York, con un game design solido ed essenziale restituisce in maniera vivida le sensazioni di urgenza e tempismo che abbiamo più volte visto nei serial medici in TV; Grey's Anatomy, Scrubs, Doctor House, E.R. sono tra le serie TV in cui vi sentirete trasportati tentando di risolvere i quattro casi (più il tutorial). Nel gioco dovremmo analizzare le cartelle cliniche, le diagnostiche elettroniche, somministrare trattamenti, medicine, prescrivere analisi e consultare esperti il tutto tentando di sfruttare il tempo a nostra disposizione al meglio possibile, per stabilizzare i nostri pazienti per fargli passare la notte.
Medical Mysteries - New York Pronto Soccorso è un board Game che al contempo unisce un'estrema immediatezza con una profondità abbastanza spiccata, indagare sulle condizioni mediche dei nostri pazienti per permettergli di passare la notte, è un'intuizione molto accattivante che trasforma l'esperienza dei giochi da tavolo investigativi, il tutto con un sistema di gioco che grazie all'intuizione di far scattare automaticamente dopo tre azioni un aggiornamento dello stato del nostro paziente trasmette la sensazione di ansia e invita il giocatore all'attenzione nello scegliere al meglio come agire sui nostri pazienti, un esperimento a mio avviso riuscito non senza alcun criticità.
Medical Mysteries - New York Pronto Soccorso è un board game investigativo a tema medico, che si pu fare in solitario e fino a 4 giorni, consigliato dai 13 anni in su, con una durata stimata di 60 minuti a sessione, edito da Cranio Creations.
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Integratori multivitaminici per bambini: Una guida completa
I genitori sono sempre alla ricerca di modi per garantire la salute e il benessere dei propri figli. Spesso si chiedono se i loro figli stiano ricevendo tutti i nutrienti di cui hanno bisogno per crescere e svilupparsi correttamente. In alcuni casi, un integratore multivitaminico per bambini può essere una soluzione valida.
Cosa sono gli integratori multivitaminici per bambini?
Gli integratori multivitaminici per bambini sono prodotti che contengono una combinazione di vitamine e minerali essenziali per la salute dei bambini. Possono essere disponibili sotto forma di compresse, gomme masticabili, sciroppi o liquidi.
Perché i bambini potrebbero aver bisogno di un integratore multivitaminico?
Ci sono diversi motivi per cui un bambino potrebbe aver bisogno di un integratore multivitaminico. Alcuni di questi motivi includono:
Dieta carente: Se il bambino ha una dieta povera di frutta, verdura e altri cibi sani, potrebbe non ricevere tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
Condizioni mediche: Alcuni bambini con condizioni mediche croniche possono avere maggiori probabilità di avere carenze vitaminiche.
Stile di vita attivo: I bambini attivi possono aver bisogno di più vitamine e minerali rispetto ai bambini sedentari.
Quali sono i benefici degli integratori multivitaminici per bambini?
Gli integratori multivitaminici per bambini possono offrire una serie di potenziali benefici, tra cui:
Colmare le carenze vitaminiche: Gli integratori multivitaminici possono aiutare a garantire che i bambini ricevano tutti i nutrienti di cui hanno bisogno per crescere e svilupparsi correttamente.
Rafforzare il sistema immunitario: Alcuni integratori multivitaminici contengono vitamine e minerali che possono aiutare a rafforzare il sistema immunitario dei bambini, rendendoli meno suscettibili a malattie.
Migliorare la salute delle ossa: Gli integratori multivitaminici contenenti vitamina D e calcio possono aiutare a sostenere la salute delle ossa dei bambini.
Aumentare i livelli di energia: Alcuni integratori multivitaminici contengono vitamine del gruppo B che possono aiutare ad aumentare i livelli di energia dei bambini.
È sicuro dare ai bambini integratori multivitaminici?
Gli integratori multivitaminici per bambini sono generalmente sicuri se somministrati nella dose corretta. Tuttavia, è importante parlare con il pediatra del bambino prima di somministrare loro qualsiasi integratore. Il pediatra può aiutare a determinare se un integratore multivitaminico è giusto per il bambino e può consigliare il dosaggio corretto.
Come scegliere un integratore multivitaminico per bambini
Se state pensando di dare a vostro figlio un integratore multivitaminico, ci sono alcune cose da tenere a mente:
Età: Scegliete un integratore multivitaminico formulato per la fascia d'età di vostro figlio.
Forma: Scegliete una forma che vostro figlio sia disposto a prendere, come gomme masticabili o liquidi.
Ingredienti: Assicuratevi che l'integratore multivitaminico contenga le vitamine e i minerali di cui vostro figlio ha bisogno. Evitate gli integratori con zuccheri aggiunti o coloranti artificiali.
Dosaggio: Seguite attentamente le istruzioni sul dosaggio sull'etichetta dell'integratore. Non somministrate a vostro figlio più della dose raccomandata.
Conclusione
Gli integratori multivitaminici per bambini possono essere un modo sicuro ed efficace per colmare le carenze vitaminiche e migliorare la salute generale dei bambini. Tuttavia, è importante parlare con il pediatra del bambino prima di somministrare loro qualsiasi integratore. Il pediatra può aiutare a determinare se un integratore multivitaminico è giusto per il bambino e può consigliare il dosaggio corretto.
Disclaimer: Questo blog è solo a scopo informativo e non sostituisce il consiglio medico professionale. Si prega di consultare sempre il pediatra del bambino prima di somministrare loro qualsiasi integratore.
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