#sogni persi
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Sogni che si perdono in mare
Ghali - Casa mia
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Vi siete mai chiesti il perché di tutti gli sguardi persi nel vuoto che segnano i volti delle persone che avete intorno ogni giorno?
Sarà che tutti aspettiamo qualcuno o qualcosa di troppo lontano da noi!
Sarà che costantemente notiamo una presenza o una mancanza che pesa sul cuore!
Sarà che l'orizzonte, che scruta quello sguardo perso nel nulla, non è poi così lontano come sembra! Anzi, molto più vicino ai nostri sogni e alle nostre speranze di quanto possiamo immaginare!
#sguardi#persi#perso nel vuoto#salento#volti#persone#intorno a noi#lontano#lontananza#presenza#mancanze#sogni#speranze#immaginazione
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Nel riflesso sfocato allo specchio, vedo i contorni di chi ero, persi tra sogni e realtà
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Prendetevi cura
delle ferite,
delle lacrime cadute,
degli sguardi persi,
delle mani tremanti,
dei sogni riposti in un cassetto,
delle speranze accatastate in un angolo,
dei cuori spezzati,
in quelle centomila notti senza stelle,
nei silenzi assordanti,
nei vuoti pieni di cianfrusaglie.
Prendetevi cura
dei sorrisi che lottano per nascere,
dell'amore messo sottovuoto nei ripiani più alti dell'anima,
dell'autentica bellezza cucita
dietro gli specchi,
delle camminate degli equilibristi
a metà tra la paura e il coraggio,
delle infinite geometrie della vita.
Prendetevi cura,
che non esiste dichiarazione d'amore più bella
del prendersi cura.
Chi ti ama... si prende cura di te.
Sabrina Ferri
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Charles Bukowski: “Sei incancellabile tu”
Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi – beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l’amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti – ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l’ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso.
C’è come un diario che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non gli schemi che mi porto nel cuore.
Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti.
Ma io non ero riuscito a dirti quel ti amo.
Era una primavera quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti.
Quando te ne sei andata io mi sono un po’ rincoglionito.
Mi persi, diciamoci la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma, un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che stai facendo in questo momento? Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi?
Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. Io adesso ti sto pensando facendomi del male. Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me.
Ma non ci sei. Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni.
Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un pò a dirti il vero mi fa incazzare.
Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono incazzato.
Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.
A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me.
Ma non è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile tu.
Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?
(Charles Bukowski)
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Ci sono tante cose che avrei voluto dirti e tante altre che ci siamo persi. Avrei voluto dirti di quanto è bello il giorno prima di partire, di quanto è stato bello a Parigi insieme lasciando il mondo e i problemi da parte, i sogni che ti fai e tutta la voglia che hai di crederci, di quanto è bello trovare qualcuno uguale a te, di quanto può far male sentirsi soli, sperare, aspettare qualcosa che non arriverà mai. Avrei voluto parlare con te di ciò che ci rende simili ridere, piangere, di albe e tramonti che abbiamo visto da due posti differenti. Avrei voluto ascoltare il tono della tua voce che mi fa sempre sentire a casa, avrei voluto parlare con te per ore per poi arrivare a ridere come solo noi sappiamo fare. Avrei voluto dedicarti tutte le canzoni più belle, quelle che abbiamo sempre ascoltato, e cantare con te in macchina al tramonto dopo una lunga giornata. Avrei voluto guardare il tramonto in riva al mare e parlare del futuro insieme, avrei voluto passeggiare in riva al mare con te e sentire un po’ di malinconia. Perché sai, mi piace credere che su questo siamo simili. Avrei voluto sentire la tua buonanotte prima di andare a dormire dopo una giornata stressante, il tuo buongiorno anche dopo la notte più lunga. Avrei voluto vedere il tuo bicchiere di vino davanti la tv, la tua stanchezza al ritorno dal lavoro, i nostri piani per il futuro, il calore delle tue mani, il tuo maglione, la voglia di viaggiare, di sognare un posto migliore in cui vivere, la nostra casa insieme, i nostri vicini. Avrei voluto vivere la vita che avrei vissuto se tu fossi stato qui, presente nei miei giorni, nei miei anni. Il mio cuore ce l'hai con te, in un mondo in cui tu non sei mai andato via e io non ti ho mai perso. Pensami sempre, che in quel mondo ti sto sorridendo.
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La vita continua, dicono. Ma non sempre è vero. A volte, la vita si ferma, resta sospesa in un vuoto che non riusciamo a colmare. Ci ripetiamo che il tempo guarirà ogni cosa, che domani andrà meglio, che con il passare dei giorni, il dolore svanirà. Ma la verità è che a volte la vita non continua. Sì, i giorni scorrono, uno dopo l'altro, in una monotonia senza fine. Il sole sorge, tramonta, e noi restiamo lì, fermi, incatenati a quel momento che ci ha cambiato.
Ci sono ferite che non si chiudono, cicatrici invisibili che ci portiamo dentro. Le persone ci dicono che dobbiamo andare avanti, che non possiamo restare intrappolati nel passato. Ma a volte, non è così semplice. Non si tratta di non voler andare avanti, ma di non riuscirci. È come se fossimo bloccati in una stanza senza porte, senza finestre, e tutto ciò che possiamo fare è osservare il mondo che continua a muoversi, mentre noi restiamo indietro.
E in quel silenzio, in quella solitudine, ci rendiamo conto che la vita non è solo una questione di giorni che passano. È fatta di emozioni, di significati, di legami che ci tengono vivi. E quando quei legami si spezzano, quando perdiamo qualcuno o qualcosa di importante, la vita si ferma. È come se una parte di noi rimanesse intrappolata in quel momento, in quel ricordo, e non volesse più andare avanti.
A volte, il peso di ciò che è stato è troppo grande da portare. Le speranze infrante, le promesse non mantenute, i sogni che non si sono realizzati… tutto si accumula, rendendoci incapaci di vedere un futuro. I giorni passano, certo, ma siamo davvero vivi? O stiamo solo sopravvivendo, trascinandoci da un giorno all’altro, in attesa di qualcosa che forse non arriverà mai?
Forse, la vita non è sempre un continuo movimento in avanti. Forse, ci sono momenti in cui dobbiamo fermarci, accettare il dolore, affrontare la nostra fragilità. Non c'è niente di sbagliato nel sentirsi persi, nel non avere tutte le risposte. A volte, il solo fatto di respirare è già un atto di coraggio. Forse non è vero che la vita continua per tutti. Forse, a volte, i giorni scorrono solo su di noi, mentre cerchiamo di trovare il senso in un mondo che ci sembra vuoto.
Ma in quel vuoto, in quell’apparente immobilità, c'è anche la possibilità di riscoprirci. Di capire chi siamo davvero, quando tutto il resto è crollato. Forse la vita non continua come ci aspettavamo, ma ci offre l’opportunità di ricostruire, di rinascere da quelle ceneri, anche se il processo è lento e doloroso.
Perché la verità è che, anche quando sembra che la vita si sia fermata, dentro di noi c'è ancora una scintilla. Un piccolo segno di resistenza, di desiderio di vivere. E forse, un giorno, riusciremo a farla brillare di nuovo.
-Anonimo🖤
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Mi dicesti:
"È bello".
"Che cosa?".
"I capelli, son vivi, non te li tagliare" .
Ruppi allora le forbici, li lasciai allungare, arrivarono al collo e alle spalle e dalla spalle alla vita, dalla vita ai polpacci, ai talloni, alla terra, dalla terra ai torrenti, ai fiumi in cascata fin verso la foce, dove l’acqua da dolce si tuffa nel sale e lì, che onda nell’onda, i ricci divennero ricci di mare.
E QUESTO L'HO FATTO PER FARTI RESTARE.
Mi dicesti:
"È bello".
"Che cosa?"
"Le mani, son farfalle allo sbando,
svolazzano al ritmo con cui stai parlando".
Fu quel giorno che imparai il linguaggio dei sogni, traducevo in diretta per i non dormienti. Entrai in un’air band e accordai i miei strumenti. Mi misi a dirigere orchestre inventate e poi il traffico urbano in punta di dita. Formai code ed ingorghi, non si poteva più uscire né entrare.
E QUESTO L'HO FATTO PER FARTI RESTARE.
Mi dicesti:
"È bello".
"Che cosa?"
"Il tuo sguardo, ogni tanto si perde
e quando si perde mi viene a cercare".
Lo allenai a guardare di notte come le civette, come le mie gatte. Si fece più forte, sbattendo le ciglia sbattevo le porte, con gli occhi spostavo gli oggetti, una piuma, una foglia, poi una bottiglia. Vedevo attraverso i vestiti, i muri, le case, ti spogliavo con gli occhi, imparai a distanza ad ipnotizzare.
E QUESTO L'HO FATTO PER FARTI RESTARE.
Mi dicesti:
"È bello".
"Che cosa?"
"Dal bagno, sentirti cantare".
Imparai ninne nanne da ogni parte del mondo. Conoscevo canzoni per ogni tipo di fame, che toglievano l’ansia, che saziavano il cuore, che ti veniva anche voglia di fare l’amore. Ebbi grandi maestre, le sirene del mare.
E ANCHE QUESTO L'HO FATTO PER FARTI RESTARE.
Mi dicesti:
"È bello" .
"Che cosa?"
"Le spalle, il sedere, quando vai, ti allontani" .
Un piede e poi un altro, impettita, mi misi in cammino, divenni un miraggio, un’ombra, un puntino. E alla fine più niente, una stella cadente. Poi persi la strada per ritornare.
E ANCHE QUESTO L'HO FATTO PER FARTI RESTARE.
- E. Tesio
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L'amore è il mistero più bello e dolce della vita. Può essere etereo, oppure terreno, impetuoso, passionale, tenero e delicato e al tempo stesso inestimabile e gratuito. Questi è un'esperienza universale, che pure conserva la sua personale unicità. È quel gioiello scintillante, che riflette sempre bellezza nelle numerose sfaccettature ognuna diversa e tuttavia parte del tutto. Ecco cos'è quella cosa mistica, magica meravigliosa chiamata amore.
È quel riflesso sul volto di una madre, e del suo bambino in quell'adorazione reciproca che va al di là delle parole. È sui volti dei due innamorati, persi l'uno negli occhi dell'altra, e nei sogni che condividono. È su quel volto dei volontari che si occupano degli afflitti, dei senzatetto, di coloro che non hanno niente. È sul volto di estranei e amici, di chiunque si prenda il tempo di essere premuroso e gentile. È sul volto del credente, che sul letto di morte volge lo sguardo al cielo e vede una nuova vita e una gioia ineffabile. Ed è attraverso i mille volti dell'amore, che vediamo l'immagine stessa di Dio, perchè è Dio l'amore. Ogniqualvolta noi vediamo una manifestazione dell'amore, noi intravediamo un riflesso di Dio. L'amore è la più forte, vera necessità dell'uomo. Cosi l'amore è il più grande servizio che si possa rendere alla umanità. L'amore è spirituale, ma si manifesta fisicamente. L'amore diventa visibile quando lo si mette in atto. L'amore è premuroso e non fa pause. L'amore non conosce giorni e nè ore, l'amore trova sempre una strada. L'amore è dare tutto. Il vero amore, quello disinteressato è raro. L'amore non ha un prezzo, e trova sempre in sè la propria ricompensa. L'amore non va mai sprecato e prima o poi dà dei risultati. L'amore è coraggio l'amore è per sempre, l'amore è eterno.
lan ✍️
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Abbiamo le unghie spezzate, siamo quelli che sugli specchi lasciano il sangue, le illusioni, tutta la loro delusione, i sogni infranti e gli amori persi.
Siamo così, determinati e indeterminati allo stesso tempo.
Ombre incompiute e disperse nell’ordinario incedere.
Azeruel
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Ho degli anni alle spalle, il cuore segnato dalle inevitabili delusioni della vita, sogni persi per strada, e altri realizzati. Ho lasciato lungo la via chi avevo creduto diverso e chi mi ha delusa, per colpa mia o sua, non importa, ed ho imparato a cadere in pezzi e a raccoglierli, per prendere nuove forme. Ho attraversato il dolore delle perdite e dell'abbandono, ma ho assaporato anche la riconquista dell’entusiasmo.
Ho imparato a cercare e a prendere quello che mi fa stare bene, talora con difficoltà, magari non sempre, pagando a volte un prezzo, ma va bene anche così, forse ne è aumentato il valore.
Ho realizzato che prendersi quello di cui si ha bisogno è una buona azione nei confronti di se stessi, ma anche che spesso ci vuole tempo per capire quello di cui non si ha bisogno, e scegliere di lasciarlo andare. Ho compreso che spesso chi ti ferisce sta camminando su una tua vecchia ferita ancora aperta, così come io posso calpestare, senza sapere, il dolore antico di qualcuno. È che da qui nascono molte incomprensioni, che spesso sono inevitabili ed involontarie.
Ho imparato a essere più sfrontata, a non voler essere per forza simpatica a tutti, ma piuttosto essere fedele a me stessa. A considerare più importante quel che sono io e che mi interessa, piuttosto delle persone che non sono importanti per me.
Ho recepito che spesso non serve spiegare a chi non vuole o non può capire; ci puoi provare, per non lasciare nulla di intentato o in sospeso, ma, anche se con rammarico, occorre accettare che le cose siano così.
Ho addosso i segni del tempo vissuto e di quello che ho imparato.
Si vede tutto. A volte ritocco le foto per non vedere i miei difetti, dimenticando il valore della strada percorsa e delle conquiste.
E che l’essenza non ha tempo: conserva l’innocenza e l’entusiasmo del bambino, e acquista la maturità e la stanchezza dell’esperienza.
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I ricordi. Le occasioni. I treni. Quelli presi, quelli persi. Il coraggio. La paura. I sogni. La realtà. Il distacco. Il disamore. Il tutto e il niente. Il futuro, incerto, o forse troppo certo. Uno schianto, una speranza. Un' idea. Solo un' idea. Compagna delle mie notti insonni. Per restare. Per andare.
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E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi Che non sono più quei fantastici giorni all'asilo Di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi Le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi Che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola Che il mondo là fuori ti aspetta e tu quasi ti arrendi Capendo che a battito a battito è l'età che s'invola E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano Non racconta più favole e ormai, non ti prende per mano Sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare E sospesi fra voglie alternate di andare e restare Di andare e restare E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa In cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina In cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa Di cose incredibili e di caffellatte in cucina E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati Persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi Sembra quasi il racconto di tanti momenti passati Come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto Non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire Ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire Che sogni gestire Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro Capirai che altra gente si è fatta le stesse domande Che non c'è solo il dolce ad attenderti ma molto d'amaro E non è senza un prezzo salato diventare grande I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati Lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici Come oggetti di bimba, lontani ed impolverati Troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici Sentirai che tuo padre ti è uguale Lo vedrai un po' folle, un po' saggio Nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio La paura e il coraggio di vivere Come un peso che ognuno ha portato La paura e il coraggio di dire: Io ho sempre tentato Io ho sempre tentato...
Francesco Guccini
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Quando passeggiando pensi ai sogni da realizzare, quelli desiderati e quelli persi...
Messaggio mattutino dove solitamente non c'è.
cywo
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youtube
Mi sono stancato delle frasi banali d’amore e dei pensieri filosofici di scrittori che si sono dedicati a fare fortuna con le rime dei baci perugina.
Quasi tutti dicono di volere l’amore vero, altri le emozioni sessuali forti, ma la verità è chiedersi chi siamo noi? In questo teatro di sogni e bugie,
siamo attori senza copione, in cerca di una verità che sfugge, siamo vittime o carnefici? Forse siamo entrambi,
persi in un gioco senza fine, dove le maschere cadono e rivelano solo altre maschere, in un ciclo eterno di illusioni.
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Un pensiero vola agli incontri mai esauditi agli sguardi persi e alle belle promesse mai avverate
Siamo sogni in un mondo di sognatori.
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