#sibilo
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Gandini Concept SilhouetteHistory
Silhouettes of three concept of Marcello Gandini: Lancia Stratos Zero, Lancia Sibilo and Alfa Romeo Carabo.
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#silhouettehistory#lancia#alfa romeo#marcello gandini#carabo#stratos#stratos zero#sibilo#alfa romeo carabo#lancia stratos#lancia stratos zero#lancia sibilo#bertone#concept car#sports car#italian cars#car#silhouette#history
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POINTBLANK & PEACEMAKER Transformers Generations LEGACY Deluxe Video rec...
#transformers#pointblank#peacemaker#g1#headmaster#targetmasters#autobot#autorobot#sibilo#generation#legacy#hasbro#video review#video recensione
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Marchello Gandini, 1938-2024. This past week the death has been announced of Marchello Gandini, one of the greatest car designers of the 20th century. He was a pioneer of wedge design as head of Bertone with the Lancia Stratos Zero and most famously with his styling for the Lamborghini Countach.
obituary
#Marchello Gandini#RIP#Lancia Stratos Zero#wedge design#Lamborghini Countach#Autobianchi A112 Runabout#Fiat X1/9#Lamborghini Bravo#Lancia Stratos Sibilo#car design
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Lancia Sibilo designed by @bertone_official in the 1970s
Via Moto Vitelloni (on facebook)
#Lancia Sibilo#Lancia#bertone#ooh wow#photography#art#iconic#design#italian designer#italian design#supercar
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1978 Bertone Lancia Sibilo
My tumblr-blogs:
www.tumblr.com/germancarssince1946 & www.tumblr.com/frenchcarssince1946 & www.tumblr.com/englishcarssince1946 & www.tumblr.com/italiancarssince1946 & www.tumblr.com/japanesecarssince1947 & www.tumblr.com/uscarssince1935
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I was looking at my Mefistofele score to see what kind of ridiculousness the translator inflicted on "Son lo spirito che nega," and to my pleasant surprise it actually wasn't that bad? Until it got to the refrain, anyway. Imagine trying to actually sing the English text here.
#mefistofele#too many consonants take some of them out#at least use another gerund for 'sibilo'#because this part being a whole string of verbs is so cool why would you interrupt it#but also: 'with a hiss' for 'fischio' is 👎#and yes i know there's an argument for opera in the local vernacular it's mentioned in the link#but if you do it that way#use translations that are -- you know -- good
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Lancia Sibilo Concept 1978 design de Marcello Gandini pour Bertone. - source Moto Vitelloni - Wheels n' wings.
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La verità è che vivo nel tormento invisibile della mia stessa vergogna. In un fragile momento di vulnerabilità, ho abbassato le difese e ho permesso ad un'estranea di attraversare il confine della mia esistenza, come un'ombra sottile che scivola sotto il fondo di una porta.
Avevo un disperato bisogno di essere visto, di essere capito, e ho abbracciato quella presenza come se fosse l’unico faro, un lumicino di speranza nell'oscurità di una tempesta interiore.
Le onde del mio tormento si infrangevano con furia, ma lei brillava come un'ancora, un miraggio di stabilità. Questa persona mi ha regalato un'illusione di pace e sicurezza, facendomi credere di essere finalmente al riparo dalle mie paure.
È stato come un caldo abbraccio, come il primo sorso di una tazza di tè bollente durante una giornata grigia e uggiosa, un conforto inaspettato che riscaldava l’anima.
E così, lentamente, è diventata una dipendenza. Come un veleno subdolo e dolce che ha messo radici dentro di me, facendomi credere che senza di lei nulla avesse più senso. Mi sono lasciato cullare da quella fantasia di libertà, come se tutto fosse finalmente a portata di mano, come se per la prima volta mi sentissi capito, apprezzato, accolto.
E ho desiderato rimanere lì, in quell'illusione.
Non volevo spezzare l’incanto, non volevo guardare in faccia la realtà. Eppure, dietro la dolcezza, c'era sempre il sibilo della paura: paura di affezionarmi troppo, di perdere tutto in un battito di ciglia.
Mi sono trovato intrappolato tra il desiderio di avvicinarmi e il terrore di essere abbandonato, come un topo in trappola, aggrappato a un legame che sapevo fragile.
E poi, senza preavviso, quella persona si è dissolta come fumo, lasciandomi da solo a fare i conti con la mia ingenuità e con le macerie dei miei errori. Ma in tutto questo, se c'è una lezione amara che ho imparato, è che non posso portare da solo il peso di ogni colpa.
Non posso continuare a punirmi per aver aperto il cuore, per aver creduto, anche solo per un attimo, che potesse essere vero. Se ho ceduto, è perché qualcuno ha saputo danzare sulle mie fragilità, ha sfiorato i miei sentimenti e, anche se inconsapevolmente, ha scelto di fare leva sulle mie paure, lasciandomi indifeso.
E ora, mi prometto di non dimenticare. Di riconoscere chi, con una maschera di gentilezza, si muove nell'ombra agendo con una sottile sagacia, cercando di toccare le vulnerabilità altrui per soddisfare i propri bisogni nascosti.
E mi auguro, con dolcezza, di non dover più incrociare la strada di chi trasforma la fiducia in un'arma.
Questa, forse, sarà la mia salvezza.
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Springtime, springtime, how the memory fades… At the riverbanks of Lethe, I forget your face. A man dressed in shadow and gold in the bone throne And a dreaded queen who knew the sunflower of yonder. The wails of the dead, like hisses born of dust, compare it not to the sad cold winds above!
O Demeter, your cries by the Earth are heard! She reverberates and denies fruit much labored! But remember, says the Nine-Mother, of times before… For Persephone shall come home, guided by light of torch.
So hope. Hope. Bring hope once more.
For Persephone shall come home, as sure as Night will fall.
português:
Primavera, primavera, como se desfaz a memória... Nos ancos do Lete, esqueço-me de tua face notória. Um homem vestido em ouro e sombra no trono de ossos E uma rainha temida que conheceu o girassol de além. Os lamentos dos finados, como o sibilo nascido da poeira, não compares com os tristonhos e gélidos ventos acima! Ó Démeter, teus choros pela Terra são ouvidos! Ela reverbera-os e nega o fruto mui trabalhado! Mas lembrai, diz a Mãe de Nove, de tempos idos... Pois Perséfone chegará em casa, pela luz de tocha guiada! Tem esperança. Espere. Esperançai uma vez mais. Pois Perséfone chegará em casa, decerto como a Noite cai.
#persephone#demeter#persephone deity#demeter deity#hades deity#hades#hellenic polytheism#prayer#hymn#devotional text
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Custom Stratosphere SilhouetteHistory Single
Single silhouette of 1978 Lancia Sibilo Concept.
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#silhouettehistory#lancia#sibilo#lancia sibilo#bertone#marcello gandini#concept car#lancia sibilo concept#lancia stratos#stratos#italian cars#single silhouette#car#silhouette#history
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POINTBLANK & PEACEMAKER ( Deluxe ) Generations LEGACY *G1*
Quando meno te lo aspetti Hasbro ti piazza nella linea Legacy un Targetmaster come POINTBLANK, così, de' botto, un po' come 8 anni or sono per la precedente celebrativa Generations Thrillin' 30 fece la sua ricomparsa il Double TM Scoop, ma anche, più recentemente, Spinister in Siege, anche se lì i suoi partner Nebulani pistola bisognava cercarli a parte, poichè venduti separatamente...
In tema Targetmaster sempre per Siege, il collega di P.B. Crosshair non lo conterei tanto, in quanto mero repaint dell'Ironhide di quella linea, mentre ben altro trattamento è stato riservato al trio rivale di jet Decepticon in Titans Return, anche se erano un po' apocrifi in quanto Headmaster e con solo le versioni Takara con gli effettivi Nebulani che diventavano le armi.
Ma tornando al nostro Pointblank, la prima cosa che salta all'occhio della FORMA ROBOTICA è la testa, basata non sul giocattolo originale ( e quindi anche sulla sua apparizione nell'anime giapponese Headmaster ), ma invece con quella modificata per fumetti e cartoni made in Usa, ovvero con un visore sugli occhi ed una cresta centrale al posto del paio di antennine laterali del modellino.
Non posso dire di essere affezionato personalmente all'una o all'altra versione, avendo visto Sibilo solo di sfuggita nel succitato cartone animato jappo, ma a livello di estetica avrei preferito la testa del giocattolo del 1987 ( per quanto sia originale con quella cresta ), ma nulla vieta ad Hasbro di produrre un'eventuale versione alternativa con l'altra versione della testa, presumo.
Sull'eventuale versione alternativa omaggiante il PB di Headmaster ci torno poi, che il robot risulta complessivamente non male, anche se un po' goffo per come sono strutturate le braccia e per il bacino un po' indietro rispetto al torso, cui si aggiunge il difetto estetico delle anche un po' troppo larghe, mentre come difetto tecnico abbiamo dei signori vuoti dietro i polpacci, ma a parte ciò il nostro Deluxe risulta bello solido ( cosa che quasi non mi aspettavo a vederlo dalle foto, non so perchè ^^' ), così come suddetto vuoto è bilanciato almeno da una alta statura assai gradita, alto quanto un Ironhide Siege.
Per quanto la testa sia quella dei fumetti e cartoni Usa, il corpo come colorazione si rifà invece al giocattolo, con avambracci e ginocchia azzurre e non grigie, così come sull'addome non è dipinto il tettuccio, essendo il parabrezza un pezzo unico di plastica trasparente. Anche i piedi poi dovrebbero essere neri, così come sempre nel parabrezza del petto doveva starci un simbolo Autobot, ed è un peccato che non ci sia tipo un pannello sotto il vetro per farlo apparire, vabbè.
Immagino che molti, nell'intravedere sempre nel suddetto parabrezza un vuoto all'interno del torso, abbiano sperato che ci fosse posto per farci stare come pilota del veicolo il suo partner nebulano PEACEMAKER... ah, che illusi! Certo, PB sarebbe il primo Targetmaster normale dopo quelli di Titans Return, quindi uno spera che la gimmick si evolva, inglobando il meglio dei TR, coll'omimo che pilota il veicolo, e invece non solo non c'è questo chimerico passo avanti, ma si fa invece un passo indietro di 30 anni ritrovandosi un omino pistola praticamente uguale all'omonimo G1, sopratutto a livello di articolazioni!!
Ma come, ci ingolosiscono con i Battlemaster, ci fanno sognare con i TR versione jappo, ed invece poi ci troviamo un altro stoccafisso Nebulano? Ma dico, anche i due TM di Scoop di 8 anni fa avevano le braccia articolate, eddai! -____-
La TRASFORMAZIONE in pistola di Peacemaker è "almeno" un tantino diversa ed elaborata del G1, semplicemente aggiungendo la canna della pistola ribaltabile sui piedi e non ... attaccata al sedere, ma da questo spunta un'altra spina da 5 mm, oltre all'impugnatura sulla schiena, cosa che sarebbe stata l'ideale per poter citare la combinazione dei Targetmaster vista in Headmaster, con le pistole che si sostituivano ai pugni dei loro robot grandi ( ed effettivamente combinazione binaria resa meglio, a pensarci ), solo che, ovviamente, figuriamoci se hanno fatto in modo che i pugni di Pointblank potessero sparire e rivelare appunto dei fori per replicare tale azione.
E quindi, faranno mai un suo repaint versione jappo con non solo la testa diversa ma pure i pugni retrattili? Non costa nulla sperare, ma ahimè la vedo dura... ^^'''
Tornando al robot, ultimi appunti sulle differenze con l'originale G1 sono nella mancanza del cofano del veicolo appeso dietro la schiena ( poichè finito sugli avambracci, diviso in due ), ed anche l'assenza di un altro accessorio, una sorta di scudo ottenuto da una sorta di motore alato azzurro, omesso completamente in questa versione Legacy.
Ed a proposito di armi, da segnalare gli usuali fori per armi, anche se pochini, stavolta: sotto i piedi, ai lati delle caviglie e DIETRO le spalle, a causa della forma di queste, così come sono assenti negli avambracci, cosa inusuale per un Targetmaster, a pensarci... Un ultimo foro è al centro della schiena, anche se è coperto dalla parte frontale del parabrezza ripiegato, e come mostrato dalle istruzioni vi si può sistemare Peacemaker a riposo.
La TRASFORMAZIONE è al solito simile all'originale, ma sempre come al solito un po' più elaborata, con la testa che sparisce all'interno del torso, aprendo il pannello dietro la schiena e sistemando poi la parte anteriore del parabrezza; le spalle ruotano e si alzano per diventare il muso del veicolo, con le braccia che vi si ripiegano all'interno a diventare la parte centrale, come summenzionato, e sempre come nel G1 il bacino ruota e le gambe si piegano verso il centro, sollevando il tettuccio in modo da sistemare i piedi, cui si saldano a dei pannelli sui fianchi dell'addome già come c'erano nel giocattolo del 1987, solo che qui sono su dei balljoint.
L'AUTO SPORTIVA CYBERTRONIANA rappresentata ha decisamente una marcia in più a quella già interessante originale G1, in quanto più allungata ed aerodinamica, valorizzando il bel design “grezzo” con la parte centrale del muso un po' arretrata, ed anche con i cerchioni azzurri sembra appunto meno giocattolosa. Anche la cabina di pilotaggio ne giova, risultando meno stretta, e sono ben riprodotti i dettagli scolpiti e dipinti sul cofano e sugli alettoni, e quasi non si sente la mancanza del succitato scudo / alettone centrale, che alla fine in effetti era un po' ridondante con quelli posteriori laterali.
Diversa è pure la posizione della pistola di Peacemaker sull'auto, non più sul tettuccio ma indietro sugli alettoni / motori azzurri, ed attaccata tramite degli agganci rettangolari appositi a questi, piuttosto che non tramite la spina, magari su un foro sul retro del bacino, così poter ruotare l'arma, ed anche essere più vicino alla posizione dell'originale.
Infine, i fori sulle caviglie del robot ora servono come soli fori per armi dell'auto, subito avanti le ruote posteriori, e ... beh, il veicolo visto da sotto è bello compatto ed in disguise... che altro dire insomma, se non che l'automobile è azzeccata ed evoluta rispetto al G1, cosa che non si può dire di sicuro del partner TM ed un po' anche di Pointblank stesso, che inspiegabilmente riesce ad essere goffo come il suo omonimo di 35 anni fa.
Di buono dicevo che almeno ha la statura, ma speriamo che non sia il solito personaggio estemporaneo e che si sforzino di completare la squadra degli Autobot Targetmaster dell'87, ovviamente con remake pure di Crosshair che col corpo di Ironhide c'entrava poco davvero. Consigliato sì, ma con un po' di riserve, purtroppo.
Link alla bio ufficiale: https://legacy.transformers.com/code/gAXzQyf9
#transformers#pointblank#sibilo#g1#targetmaster#autobot#autorobot#generations#legacy#deluxe#peacemaker#headmaster#hasbro#review#recensione
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Ci sono tantissime cose in grado di anticipare la verità, ma niente batte il sibilo insistente dell’intuito.
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⸤ 🔥 ⸣ ⸻ I'VE ALWAYS LIKED TO PLAY WITH FIRE ,
EVOLUÇÃO: PRIMEIRO NÍVEL, PASSO UM.
PIROCINESE. Habilidade de gerar, controlar e manipular o fogo.
Leitura recomendada.
@silencehq
Como saber a primeira vez de algo que nem sabia estar acontecendo?
FLASHBACK. A armadilha do Traidor da Magia.
O peito subia e descia com a adrenalina descarregada na corrente sanguínea. Os olhos piscando para uma imagem que parecia ter saído dos livros de história. Semideuses caídos, de joelhos, bocas abertas em gritos silenciosos e a aura terrível de um crime cometido da pior maneira possível. A pele do filho de Hefesto estava pegajosa de suor, os dedos querendo escorregar; mas se fechavam no braço da semideusa mais perto. Ajudando-a a sair do estupor da visão maligna, colocando de pé e perguntando se estava bem.
Você está bem?
A voz saía de si, mas duas eram ouvidas. A de fora, sendo escutada e respondida por olhos assustados. A de dentro, cutucando cada pedacinho dolorido de Kit. Você está bem? Esperando uma resposta que o oco dentro de si pulsava, retorcia num medo de que... De que poderia ter sido real. Aquela mão tinha realmente fechado o acordo profano? Aquela figura que falavam, do Traidor da Magia, tinha escolhido ele dentre todos os outros? Ou ele tinha sido o único? A idade e experiência, como interagia com todo mundo, a adaptação perfeita. Não seria a escolha perfeita? Alguém disposto a aceitar, partilhar, sem peão?
Kit logo se enfurnou nas forjas, a cabeça processando trezentos detalhes ao mesmo tempo. Flynn. Traidor. Os irmãos. Os amigos. O acampamento. A mãe. O pai. O Traidor. Flynn. O futuro. O chalé. A fenda. Os monstros. Flynn.
Pegou a espada inacabada do barril de projetos em pausa, jogando-a no fogo e observando as chamas agitarem. Crescendo tanto que levantou uma nuvem de fumaça negra. O sistema de exaustão logo a sugou para longe, mas não existia controle. O fogo crescia, raivoso, e Kit não percebia. Porque a cabeça estava cheia e o brilho cegava uma parte de processar. De levar o assunto adiante. A pele brilhando com a mudança para o metal e, nem tirando de dentro, a mão fechada socava o metal. Afundando em arabescos estranhos, sulcos que inutilizariam a lâmina e... E não se importava.
Porque o fogo falava consigo numa língua que ele parecia entender melhor. Baixinho, sussurrante, um sibilo entre as chamas que diminuíam e mudavam. Concentradas em tons de vermelho e laranja, sim, mas... Azuis. Labaredas brilhantes de um azul límpido e perfeito. Faiscando acima das irmãs e deixando ainda mais vermelha a espada destruída.
FLASHBACK. Antes da Ilha de Circe.
Voltar a trabalhar não tirava Flynn da cabeça, não distraía tanto assim. Mas era bom. Seguir em frente, alguém tinha dito e a mãe reforçou na mensagem de ��ris do dia anterior. Não parar porque o mundo não parava, nem quando meteoros rompiam a superfície ou Zeus tinha um dia de cabelo ruim. Kit achou naqueles momentos enfiado em projetos e reparos algo parecido como... Uma sala de espera. Sem pressa, sem urgência, mas ali. Para escolher o que precisasse.
Só que algo estava diferente e ele culpou completamente a distração que ainda carregava. Vez ou outra batia em si, extinguindo o foco quente perto do cotovelo. Sacudia pergaminhos e rascunhos que, acreditava, tinha ficado perto demais do fogo e começaram a queimar. Será que o encantamento das roupas precisava de um reforço? Porque ele se via pegando fogo sem perceber, como manchas de óleo no meio do oceano (porque não era possível!). Kit exasperava-se quando um dos irmãos gritava um aviso, reprimindo por ser tão descuidado perto de material inflamável.
Mas não era ele!
O fogo acompanhando onde ia pelo bunker, pulando de um lugar para o outro, chamando para brincar. E ele sem entender nada. Quem é que está fazendo isso? Era sua frase mais repetida ali, dita em voz alta para todos os semideuses com poderes relacionados ao fogo. Ninguém respondia. Ninguém assumia a culpa e, pior, o olhavam com ainda mais estranheza. Porque não fazia sentido! Como algo assim mudava de uma hora para a outra. Sim, já ouviu falar de histórias sobre o poder mudar depois de um evento traumático e tal. Mas do metal para o fogo? Nem em seus melhores momentos, o filho de Hefesto passava das faíscas dos dedos sendo estalados.
Metal.
Como não tinha pensado nisso?
Kit assumiu a forma metálica e riu consigo mesmo. Metal não pega fogo. Não tem como fazerem essa brincadeirinha agora. Ha ha ha. Metal não consome, ele derrete. E derreter...
A chama alegre, de um azul puro e límpido, apareceu sobre os braços cruzados. E mais uma. E mais outra. Respondendo magicamente às trezentas interrogações que cresciam na cabeça de Kit. Ele piscou, achando que era aparição ou assombração, mas elas continuaram a aparecer. Juntando-se em maiores, envolvendo-o como uma segunda pele, ansiosas em... Servir? Uma sobrancelha arqueou e as chamas pularam. A boca abriu e elas aumentaram. Ele agitou-se, assustados, e elas se concentraram nas mãos.
Não queimava, não ardia. Era um tilintar de nervos, um arrepio na pele exposta.
Bom, graças aos deuses que estava sozinho, porque ele deu um grito de furar os tímpanos.
E agora? O que eu faço?
FLASHBACK. Ilha de Circe.
Kit contou a novidade para quem quisesse ouvir. Primeiramente, os irmãos. Depois, os melhores amigos. Finalizando com o resto do acampamento. Ninguém mais tinha passado por isso. Nenhuma mudança nos poderes, ou evolução, ou surgimento de algo daquele nível.
Deuses, será que era algo de idade?
Semideuses ativos atingindo uma idade avançada. Será uma puberdade tardia? Um processo natural do corpo? A parte mortal definhando e a imortal entrando? Estava virando mais um deus do que mortal? Ou era algo de queimar certo número de oferendas? Hefesto tinha visto sua desenvoltura e concedido mais uma benção? Kit não se sentia abençoado. Talvez fosse aquela evolução mental, outro presente de Hefesto, liberando uma forma de encarar sua existência? Olhar com novos olhos e ver que sempre esteve ali?
Kit insistia naquelas ideias mirabolantes para não voltar à principal. Na oferta do Traidor. Como tinha sido convincente e real. Deuses sem rosto comunicando em sonho, escondido em trajes escuros e olhos coloridos, oferecendo chances de grandeza para quem era digno. Não podia ter vindo dali. Não podia. E ele seguia apagando aquelas chamas pelos braços e peito, afastando as mãos quando o azul surgia durante o refeitório ou acompanhava-o na descida dos tobogãs.
ATUAL. Depois do fechamento da fenda.
O fogo azul não saiu de si em nenhum momento. Nem quando corria de um lado para o outro nas forjas para aprontar as armas de todos os campistas. Nem quando trocava a roupa pela armadura de combate (só uma plaquinha sobre o corpo metálico, realmente). Muito menos quanto os três traidores foram revelados e a fenda foi fechada.
Kit meio que esperava o fim do poder com o interromper da influência de Hécate. Ora, sua cabeça tinha fixado na ideia de que tinha vindo do acordo com o Traidor. Acabou um? Acabou o outro. Mas... Com o coração apertado de novo pelo sofrimento do irmão e o sumiço dos seis campistas, a chama aparecia entre os dedos. Percorrendo e queimando o ar no entrelace, num carinho que lembrava mais Hefesto do que a frieza de algo desconhecido.
Não era ruim... Não parecia ser ruim. Aquela chama, como tinha pesquisado na biblioteca, era a que Hefesto mais usava em suas forjas no Olimpo. Um fogo mais forte e puro, mais eficiente.
E mais e mais campistas se juntavam à tropa dos poderes despertos.
A coincidência perdeu a conotação negativa e atingiu a preocupante. Antes fosse apenas ele e sua sede de poder, porque era mais fácil de lidar. Kit já tinha falado com Quíron sobre isso, então... Mas tantos outros? Seria uma Guerra se aproximando? As ações de Hécate como primeira jogada de uma partida de xadrez? O filho de Hefesto roía as unhas de uma mão enquanto a outra manipulava a chama ajuda, controle frágil e efêmero.
Aquele poder era seu, apenas seu, e ficar se martirizando por tê-lo não era mais uma opção. Era hora de aprender a controlá-lo.
#🔨 pov#eu precisei juntar muita ideia numa coisa só porque aconteceu coisas demais#ficou uma salada mista ME PERDOEM
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