#senza lievito
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Scegliere di mangiare senza glutine, non significa dover rinunciare a ricette tipiche del nostro territorio, ma semplicemente apportare delle modifiche. Prepariamo oggi insieme una piadina vegana, senza glutine e senza lievito, gustosa e dall’ottima tenuta.
#piadina#piadina vegana#carciofi#ricotta di mandorle#Isabella Vendrame#senza glutine#senza lievito#ricetta vegana#Genuino Gluten Free#veggie channel
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PANE NOSTRO NATURALE QUOTIDIANO
Se sei triste ed in attesa che finisca questo mondo marcio, rilassati facendo il lavoro più bello di tutti! Impasta il pane! Prendi un pezzo della tua amata pasta madre, dalle da mangiare, pesala, metti lo stesso peso di farina, e metà di acqua naturale. Con le mani impasta piano piano fino a formare un impasto morbido, fanne una sfera e incidila a croce. Metti la tua pasta madre nel vasetto e…
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#farina 0 bio#farina di tipo uno e germe di grano duro#lievito di birra disidratato#lievito madre#marche#Pane#pane con lievito madre#pane fatto in casa#pane senza impasto#Petriolo
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...coccoliamoci 🍪 ...
INGREDIENTI:
250gr farina 00
120gr burro morbido
80gr zucchero
20gr cacao amaro
1 uovo intero + 1 tuorlo
1 cucchiaino lievito x dolci
Lavorare zucchero e burro morbido finché non sono amalgamati. Aggiungere le uova e amalgamare finché non sono assorbite.
Unire farina setacciata, cacao amaro e lievito . Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e lasciare riposare in frigo x circa 3 ore.
Riprendere impasto e stenderlo con un'altezza di circa 1 cm. Mettere biscotti su teglia con carta forno e cuocere in forno caldo , 180 gradi statico x max 10 minuti. Appena sfornati , essendo ancora morbidi, togliere con tutta la carta senza toccarli.
🤎🤎🤎
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Day 18
Giorno 18 - ieri.
Totale caffè bevuti, 2!
Risultato nel risultato: mia sorella ha FATTO una moka dopo cena e io ho RIFIUTATO il caffè offerto. Sono decisamente contento.
La mia richiesta di integrare verdure ai pasti è stata esaudita: mother ha preparato un composto di zucchine, patate e carote davvero molto buono, da unire alla pasta, che i bimbi hanno molto apprezzato. Ha anche incidentalmente fritto delle cotolette di melanzana, anche quelle molto apprezzate - da me.
Nel pomeriggio, siamo andati al cinema; mio fratello e la sua figlia più grande hanno visto Alien: Romulus (il feedback è stato: niente di speciale, molto splatter) ed io e il resto della banda abbiamo visto Inside Out 2. Che è la fotocopia del primo con qualche variazione sul tema. Carine le nuove emozioni ma quando il comic relief che compare per pochissimi minuti è la cosa che vi resta di più impressa del film, beh. Che dire. Guardatelo a casa, se proprio. Ottimo per i bimbi, in ogni caso.
A cena mother si è cimentata in una pizza senza glutine a cui ha affiancato dei fusi di pollo al vino bianco. Tutto buonissimo ma, subito dopo cena, sono caduto preda di un sonno fuori dal normale: il sospetto è il lievito (e forse la combinazione del lievito con la birra) per cui ho passato una notte pesante con risvegli frequenti e sogni assurdi.
Questa mattina il mio apparato digerente ha delle rimostranze, la mia circolazione fa fatica a smuoversi e in generale mi sento debole e svogliato. Ma il comandante in capo (mia sorella, di ritorno dai suoi giri) intende andare al mare, e non possiamo opporci al destino.
Me voy.
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Noto ricostruita dopo il terremoto del 1689. Il Cretto di Burri dove, sotto i blocchi di cemento vi sono i resti delle case crollate di Gibellina, distrutte dal terremoto del 1968
Noto rebuilt after the earthquake of 1689. The Cretto di Burri where under the concrete blocks there are the remains of the collapsed houses of Gibellina, destroyed by the earthquake of 1968.
È già successo migliaia di volte, con la terra che tremando ha cancellato migliaia di vite a ribadire la fragilità del soffio divino che ha dato vita alla terra di cui siamo fatti.
È successo, succede, anche qui in Sicilia dove d’improvviso una notte è diventa per sempre e vite, legami, sorrisi, sguardi, rabbie e speranze sono stati cancellati in pochi secondi, per diventare parte del nulla, un nulla senza memoria o futuro. E questo non una volta, ma tante volte quante sono le vite di mille uomini.
Abbiamo affidato all’arte il senso di quel nulla, perché l’arte è eterna, è il riassunto delle anime che in essa trovano vita e respiro nella continuità dell’essere.
L’arte è diventata la splendida figlia tangibile della distruzione, la nuova luce nelle tenebre eterne, la ribellione al male, l’altare del ricordo, il vento inarrestabile che porta il lievito della vita. È lei che prega per noi, che ricorda chi la terra ha masticato e chi alla terra è sopravvissuto rinascendo nel dolore, ribelle alla morte. Con l’arte abbiamo riscritto la vita e ne abbiamo santificato il senso, rendendola memoria e speranza per tutti perché le lacrime si asciugano ed i pianti si spengo ma eterna, resta solo la bellezza a ricordare, e ricordando vincere, il nulla.
It has already happened thousands of times, with the earth shaking and wiping out thousands of lives to reaffirm the fragility of the divine breath that gave life to the earth we are made of. It happened, it happens, even here in Sicily where suddenly one night becomes forever and lives, ties, smiles, looks, anger and hopes were erased in a few seconds, to become part of nothingness, a nothingness without memory or future . And this not once, but as many times as the lives of a thousand men. We have entrusted the sense of that nothingness to art, because art is eternal, it is the summary of the souls that find life and breath in it in the continuity of being. Art has become the splendid tangible daughter of destruction, the new light in eternal darkness, the rebellion against evil, the altar of remembrance, the unstoppable wind that brings the leaven of life. It is she who prays for us, who remembers who chewed the earth and who survived the earth by being reborn in pain, rebel against death. With art we have rewritten life and we have sanctified its meaning, making it memory and hope for everyone because the tears dry up and the crying fades away but eternal, only beauty remains to remember, and remembering to win, nothingness.
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Un vento mi spinge per le strade,
vento, divinità del mutamento
dalle guance gonfie che soffiano.
Amo quel vento,
mi rallegro
ai mutamenti.
Vado per il mondo
in due o sola
e grati mi sono al tempo stesso
il desiderio e la sua morte
che si chiama appagamento.
C’è qualcosa di troppo in me.
Trabocco dalle mie sponde
come un lievito. Il lievito ha
un suo genere specifico di felicità.
Vado, sempre vado,
a volte si unisce a me un uomo.
Andiamo insieme,
lui dice che è fino alla morte,
poi si perde in un crepuscolo
come cosa senza importanza.
Vado sola,
poi nuovamente a una svolta
appare un nuovo compagno.
Vado, continuamente vado,
un vento mi spinge per le strade.
Sulle mie strade
soffia sempre il vento.
Anna Swirszczynska
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L'artista non può rimanere sordo al richiamo della verità poiché è unicamente questa che determina la sua volontà creatrice, che la organizza. Solo in questo caso egli è in grado di trasmettere la sua fede all'altro. L'artista che non ha fede assomiglia a un pittore cieco dalla nascita...il tema matura dentro di lui come un frutto e comincia a richiedere di essere espresso. E' come un parto... Perciò non c'è di che inorgoglirsi: egli non è padrone della situazione, è un servo. La creazione è per lui l'unica forma di esistenza possibile e ogni sua opera equivale a un gesto che egli non può fare a meno di compiere...Lo scopo dell'arte consiste nel preparare l'uomo alla morte, nell'arare e nel rendere soffice la sua anima in modo che sia atta a rivolgersi al bene.
Quello che mi interessa è l'uomo, nel quale è racchiuso l'Universo; per esprimere l'idea, il senso della vita umana, non è assolutamente necessario costruire una trama di avvenimenti a sostegno di quest'idea. Parlando dell'attrazione che esercita su di me la debolezza umana, alludo all'assenza di un'espansione esteriore della personalità, all'assenza di aggressività verso gli altri e la vita nel suo complesso, all'assenza del desiderio di sottomettere l'altro e utilizzarlo per realizzare i propri intenti allo scopo di affermare se stessi.
Ritengo che il mio dovere consista nello spingere a riflettere su ciò che di specificamente umano ed eterno viva nell'anima di ciascuno. Ma questo elemento eterno e fondamentale, il più delle volte, viene ignorato dall'uomo; sebbene il destino sia nelle sue mani, rincorre fantasmi. Eppure, in ultima analisi, si riduce tutto a questa semplice particella elementare, l'unica su cui l'uomo possa basare la sua esistenza: la capacità di amare. Tale particella può crescere nell'anima di ciascuno fino a costituire l'impostazione centrale della vita, dare un senso alla vita umana. Ritengo che il mio dovere consista nel far sì che l'uomo avverta in sé l'esigenza di amare, di donare il proprio amore, che senta il richiamo del bello nel vedere i miei film.
Quando parlo dell’aspirazione al bello e affermo che l’ideale è lo scopo dell’arte e che è dalla nostalgia dell’ideale che essa nasce, non intendo assolutamente sostenere che essa debba rifuggire dal ‘fango’. Al contrario! L’immagine artistica è sempre un’allegoria, ossia la sostituzione di una cosa con un’altra. Del più grande col più piccolo. Narrando di ciò che è vivo l’artista opera con ciò che è morto; parlando dell’infinito, propone il finito. Si tratta di una sostituzione! Non si può materializzare l’infinito, si può soltanto creare l’illusione di esso, la sua immagine.
L’orribile è sempre racchiuso nello stupendo, così come lo stupendo è racchiuso nell’orribile. La vita è compenetrata dal lievito di questa contraddizione grandiosa fino all'assurdo, che nell’arte si presenta in una unità contemporaneamente armonica e drammatica.
Mi sono sempre piaciute le persone che non riescono ad adattarsi alla realtà in senso pragmatico. Nei miei film non ci sono mai stati eroi, solo uomini forti grazie alla propria convinzione spirituale che si fanno carico degli altri. Le persone di questo genere assomigliano sovente a bambini forniti del pathos di un adulto, tanto irrealistica e disinteressata è la loro impostazione secondo il buonsenso.
Le opere d’arte, a differenza dalle speculazioni scientifiche, non perseguono alcuna finalità pratica quanto al loro significato materiale. L’arte è un metalinguaggio per mezzo del quale gli uomini tentano di entrare in contatto l’uno con l’altro: di comunicare informazioni su se stessi e di far propria l’esperienza altrui. Ma, di nuovo, non in vista di un vantaggio pratico, ma in nome della realizzazione dell’idea di amore, e il significato dell’amore è racchiuso nel sacrificio che contraddice il pragmatismo. Io non riesco assolutamente a credere che l’artista sia capace di creare mosso soltanto dal desiderio di autoespressione. L’autoespressione senza la comprensione reciproca non ha senso. L’autoespressione in nome della realizzazione del collegamento spirituale con gli altri è tormentosa, svantaggiosa e, in ultima analisi, conduce al sacrificio di se stessi. Vale forse la pena di affaticarsi per udire la propria eco?
Andrej Tarkovskij, da Scolpire il tempo - Traduzione di V. Nadai
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Passatelli in brodo, ricetta passatelli romagnoli
Preparazione dei passatelli in brodo preparare degli ottimi passatelli in brodo è molto semplice a patto di usare gli ingredienti giusti. Fondamentale per la riuscita è utilizzare del pangrattato ottenuto da pane comune fatto solo con acqua farina, lievito e sale, quindi senza strutto, olio o latte. Sbagliare tipologia di pane compromette il risultato e la riuscita di questa ricetta. Altro…
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#Emilia romagna#Fatto in casa#Pasta all&039;uovo#Pasta fresca regionale#Preparazioni di base#Primi piatti#Ricette regionali
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🥧CROSTATA MORBIDA ALL’OLIO SENZA PESARE.
INGREDIENTI:
1uovo
1 tuorlo
2 cucchiaini di lievito in polvere per dolci
1/2 bicchiere di olio extra vergine d’oliva o di semi
1 bicchier di zucchero
3 bicchieri di farina 0
confettura a piacere
1 pizzico di sale
🥧PREPARAZIONE:
Per prima cosa accendete il forno a 180 ° in modalità statica.
In una ciotola rompete le uova, versate lo zucchero e mescolate bene.
Unite l’olio, sempre mescolando aggiungete la farina setacciata con il lievito, un pò alla volta fino a quando non avrete ottenuto un impasto morbido ma compatto.
Potete far riposare l’impasto avvolto nella pellicola in frigorifero (per mezz'ora circa), oppure utilizzarlo subito.
Stendete l’impasto sulla carta da forno leggermente infarinata e adagiatela nella tortiera, oppure ungete e infarinate la teglia e disponete l'impasto direttamente all'interno senza carta forno, (ma sempre con delicatezza perchè questo impasto rimane molto più morbido e delicato di quello tradizionale).
Farcite con la confettura che più vi piace. Ricavate le strisce per formare le classiche losanghe, e disponetele a incroci.
Infornate per circa 40 minuti.
🥧SOFT OIL TART WITHOUT WEIGHING.
INGREDIENTS:
1 egg
1 egg yolk
2 teaspoons of baking powder for desserts
1/2 glass of extra virgin olive or seed oil
1 glass of sugar
3 glasses of 0 flour
jam to taste
1 pinch of salt
🥧 PREPARATION:
First turn on the oven at 180° in static mode.
Break the eggs into a bowl, pour in the sugar and mix well.
Add the oil, stirring constantly, add the sifted flour with the yeast, a little at a time until you obtain a soft but compact dough.
You can let the dough rest wrapped in cling film in the refrigerator (for about half an hour), or use it immediately.
Roll out the dough on the lightly floured baking paper and place it in the cake pan, or grease and flour the pan and place the dough directly inside without baking paper (but always delicately because this dough remains much softer and more delicate than the
traditional).
Fill with the jam you like best.
Cut the strips to form the classic lozenges, and arrange them in crisscross patterns.
Bake for about 40 minutes.
📚🔍Soft oil tart without weighing |
Gloria's delights
📌
https://blog.giallozafferano.it/ledeliziedigloria/crostata-soffice-allolio-senza-pesare/amp/
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1.
Statistiche settimanali:
Allenamento: 3 ore e mezza di esercizi + 110 minuti di cardio settimanale
5 passeggiate (31 chilometri percorsi)
3 volte spesa
Calorie: 1560 di media, 57 proteine (1,02 per chilo desiderato).
Lunedì 55,8 (sgonfiata di un chilo!). 1330, 55 proteine
7:00 Caffè + banana
9:00 latte con muesli + cereali ripieni
13:00 Gnocchi di fave e spinaci, con olio e parmigiano
19:00 Pasta di farro con zucchine, olio, lievito alimentare e pangrattato
12 minuti addominali corpo libero + 20 minuti esercizi 7kg + 20 minuti cardio. Passeggiata fino a Palinuro (7km)
Andata in bagno poco, perso un chilo, dormito svegliandomi infinite volte per andare in bagno.
Martedì 55,6 1600, 57
7:00 caffè + banana
10:00 Porridge di avena al cioccolato con muesli classico
13:30 Pane integrale con crema di philadelphia e rucola
19:00 Pasta di lenticchie + pasta di piselli con piselli, rucola, olio e lievito alimentare + pesca (FAME)
35 minuti esercizi misti panca, 8kg + spesa + passeggiata lunga (7km)
Andata in bagno senza problemi, molta fame, dormito ma a tratti, svegliandomi. Ok energia, umore instabile
Mercoledì 55,2 1600, 53p
7:00 Banana + caffè Koro
9:40 Pane integrale con crema tahin al cocco + crema mandorle e cocco
13:30 Riso con sugo di pomodoro e uova + pesca
19:00 Pasta integrale con zucca e parmigiano
Andata in bagno tranquilla, non ho dormito causa troppa stanchezza.
30 minuti di circuito con pesi da 6kg in giu braccia e addome + 5 minuti esercizi gambe 6kg + 20 cardio + passeggiata 6km
Giovedì 55,1 1655, 57p
7:00 caffè + banana
10:00 Fette biscottate integrali con marmellata, philadelphia e latte parzialmente scremato
13:00 Pasta con gorgonzola, salame e fichi
19:30 Pasta di avena con zucca e carote
Ok bagno, notte totalmente insonne causa troppa stanchezza.
35 minuti esercizi parallele e 10kg + 10 cardio + spesa
Venerdì 55,1 1587, 58p (tanti grassi)
7:00 Caffè + banana
9:00 Biscotti + latte intero
13:30 Patate al forno croccanti, con burro e prezzemolo
19:30 Pasta proteica Todis con carote e fiocchi di latte
Andata in bagno, dormito, peso stabile
30 minuti esercizi 8kg e addominali corpo libero + 30 cardio + passeggiata 6km
Sabato 55,0 1650, 58P
7:00 Caffè + pesca
10:30 Fetta di pane semi integrale con tahina al cocco, banana, carrube, cioccolato, cocco e topping white chocolate
15:00 Pasta con zucchine, menta e pecorino
Sparsa poca uva
19:30 Lenticchie con Konjac e un quarto di wrap integrale
20 minuti gambe + addome a corpo libero + 20 cardio (ricominciato il sacco) + spesa + passeggiata 5,5 (con altra salita in bici)
Ok bagno, ok dormito.
Domenica 55,3, (peso salito). 1513, 61p
6:30 caffè + banana
9:00 Frullato di pera con farro al miele + cacao nibs
13:00 Focaccia con cipolle
19:00 Seitan con fiocchi di latte, wrap integrale e taccole + carruba
30 minuti manubri e parallele + 10 cardio
Ok bagno, ok dormito ma sveglia troppo presto. Devo cercare di spostare l'orario.
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Ricette di famiglia
Ravazzata
La ravazzata è molto più di una semplice torta per me, è un ricordo molto intenso legato a mia nonna. Da bambino, lei me la preparava spesso, la sua cucina si riempiva di profumi che mi facevano sentire a casa. Ogni morso era come un gesto che diceva senza parole quanto mi volesse bene e quanto mi amasse. Ricordo che, mentre lei impastava, io le facevo mille domande, incuriosito da come pochi semplici ingredienti potessero trasformarsi in qualcosa di così speciale. Lei mi rispondeva sempre con pazienza, spiegandomi passo dopo passo tutti i procedimenti, coinvolgendomi.
Quando ci siamo trasferiti in Emilia Romagna, però, tutto è cambiato. Eravamo molto lontani da tutta la famiglia: nonni, zii, cugini, e con loro anche quelle abitudini che ci facevano sentire così vicini. Non c’era più mia nonna a preparare la ravazzata. La casa nuova sembrava un po' più vuota senza il profumo della sua specialità che riempiva l’aria. Sentivo la mancanza non solo del sapore, ma della nostra tradizione che avevamo costruito insieme. Per fortuna, mia madre ha ritrovato il vecchio libro di ricette di mia nonna, imparando la ricetta e riportando un po' di quella magia nella nostra nuova casa.
Ogni volta che la ravazzata è in forno, torno bambino, rivedo mia nonna che, con le mani infarinate, mi sorrideva mentre io aspettavo impaziente. Ogni morso mi riporta a quei pomeriggi, e in quel sapore c’è tutta la dolcezza dei ricordi, l’affetto che non si perde mai.
Adesso, anche se mia nonna non c’è più, la ravazzata continua a essere un simbolo di famiglia, di amore e di tradizione. Quando mia madre e mia zia la preparano, sento ancora la sua presenza, come se fosse lì accanto a me.
Dosi: 250 gr farina 00; 250 gr zucchero; 3 uova; 500 gr di ricotta + 100 gr zucchero; mezza bustina divieto per dolci; gocce cioccolato fondente; zucchero a velo.
Procedimento: Impastare le uova con lo zucchero (250 gr), aggiungere la farina ed il lievito. Impastare la ricotta con lo zucchero (100 gr) e le gocce di cioccolato fondente. Fare uno strato di pasta, mettere la ricotta e fare un altro strato di pasta. Cuocere per 45 minuti in forno ventilato a 180°. Infine spolverarla con lo zucchero a velo.
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84. (happy toghether)
E non avendo più la tua schiena per le mie braccia; e non avendo più i tuoi capelli, incendiati dall’aria mossa, per le mie dita; niente più sorrisi per gli occhi e labbra per le labbra; non avendo purtroppo la tua figura vista di schiena; non avendo nemmeno la tua figura distesa, a volte come se dormissi, a volte sulla pancia, con le gambe come Lolita; non avendo i ghirigori che la tua voce disegnava compita e precisa; e nemmeno la tua luccicante sfuggenza, sulla quale, come su una roccia liscia, l’onda della mia mente si ritraeva nel mare, per slanciarsene ancora, ancora una volta; non avevo più le tue gambe strette alle mie e nemmeno le tue parole, quelle semplici di quando eri stanca, spezzettata in rigagnoli di dispiacere; non avendo il tuo sesso, polposo e lucido, come muscoli di un cavallo corridore; non avendo i liquore dei tuoi occhi, traboccanti di compassione; e il tuo sudore, come un’essenza preziosa, sotto il tuo seno, mentre ci amavamo; non avendo più ore con te, non avendo minuti, non avendo quasi più sogni; non avevo più le tue guance, le tue cosce sulle mie; non avevo i tuoi modi che non finivo mai di imparare, non avevo più la tua testa che scavava e spingeva e tirava, senza avere alcuna aria di volerlo fare, e invece avevo già tutti i suoi lacci addosso e addosso i suoi cento attenti occhi, ma adesso non li avevo più; e non avendo ormai più niente, maledizione, maledizione, come faceva male, come faceva male che non dovessi avere più niente, allora ho preso tutte queste cose, le ho raccolte per bene, avendo cura che non ne mancasse nessuna, spulciando l’elenco lungo di ogni momento passato con te, le ho sistemate in un foglio di carta preziosa, e il tutto in un bauletto, chiuso, inespugnabile, un forziere, cioè, dentro di me, un forziere che a forzarlo avrebbero forzato la mia vita stessa, e quindi erano al sicuro, le avrei salvate dall’incespicare della memoria, dalla grana del tempo, e poi c’era ancora la banalità, e le pozzanghere delle voci, e i fulmini irriguardosi, Dio mio, persino del granito, e così, pensavo, io le terrò qui, dentro di me, preziose e uniche come lo sono per me, protette e curate senza che alcuna opacità le insidi, e potranno starci per sempre.
E forse era solo per salvarmi.
E pensavo di essere il loro incorruttibile custode. E che restassero inerti al mio comando. E forse era solo per salvarmi.
Ma, sai? Ho scoperto una cosa. Tutti quei brandelli, tutte quelle impalpabili pellicole, depositate lì, a mescolarsi, a richiamarsi, a giocare insieme, non volevano saperne di starsene accucciate, a giacere composte nella loro teca corazzata. Hanno cominciato a sussurrare, la loro polvere colorata è diventata lievito, e il fermento s’è fatto clamore, e non è servito più lo scrigno, figuriamoci la carta. Sono entrate poi per ogni dove, le sentivo nelle braccia, nelle labbra, nella testa, ovunque, ovunque ci fosse una molecola di me, lì, a fare festa, con ritornelli insolenti, c’erano loro. Ovunque s’accampassero, impudenti, senza permesso, anche i quieti passaggi delle mie sentinelle cessavano, buttavano le armi, ebbre di danza anche loro. E credo di aver capito, credo di aver scoperto quanto poco conti dove tu sia, magari fuori o magari dentro. Non c’è luogo, fuori o dentro di me, dove io, da te, possa salvarmi.
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Raga e con tutto che li ho recuperati da scuola, gli ho fatto la merenda etc. gli ho anche preparato gli hot dog senza glutine fatti in casa:
Aò, sto braccialetto "super dad" me lo merito proprio certe volte. Non sempre, ma certe volte si (e sempre viva la tizia del negozio gluten free che mi ha rivelato che il lievito "Mastro Fornaio" della Paneangeli è adatto a chi soffre di celiachia).
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Il modo con cui riempi i miei giorni Quel modo fatto di sorrisi, lamentele e desideri quel modo semplice con cui santifichi istanti e abbellisci momenti quella luce che doni alle cose quella musica con cui adorni il tempo questo modo che è tuo, solo tuo felicemente tuo E' questo modo che trasforma delle pietre in una casa delle parole in versi che crea la pace nelle tempeste protegge dai fulmini imprevisti fortifica e determina è lievito dei desideri, essenza dei giorni. È questo modo che mi manca quando nel grigio mattino lasci la tua alba fatta di sogni ancora intrappolati tra le tue ciglia, per rivestirti con petali di seta e di corsa uscire per inseguire ansiosa impegni di lavoro per me senza senso ladri che ti rubano da me e da me ti distraggono, buttandoti decisa ed indifesa nei dolori del giorno. Nel lento fiorire della sera risorgi stanca e disillusa, dicendomi di ogni minuto in cui il tuo cuore si è fermato ed io seguo la tua avventura quotidiana come un bambino osserva felice l’aprirsi nella notte dei fuochi d’artificio. Stupito, affascinato, incuriosito. Meravigliato che nel buio della stanza il tuo corpo sorgente dei giorni si dissolvi in infinite stelle e vinca il buio e il freddo con scintilli passionali, multicolori. Il tempo osserva indifferente le nostre vite dividersi unirsi, proteggersi e difendersi, restare mille anime rinchiuse in un unico essere. Il tempo sorride indifferente della nostra unicità del tuo modo di essere del mio bisogno d’averti pensandosi padrone della nostra umana fragilità, ma tu rendi inutile la sua terribile dittatura.
The way you fill my days. That way made of smiles, complaints and desires that simple way in which you sanctify instants and embellish moments, that light that you give to things, that music with which you adorn time, this way that is yours, only yours, happily yours. It is this way that transforms stones into a house, words into verses, creates peace in the middle of the storms, protects against unexpected lightning it fortifies and determines, it is leaven of desires, essence of days. It's this way that I miss, when in the gray morning, you leave your dawn made of dreams still trapped between your eyelashes, to cover yourself with silk petals and run out to chase anxious work commitments that make no sense to me, thieves who they steal you from me and distract you from me, throwing you decisive and defenseless into the pains of the day. In the slow flowering of the evening, you rise tired and disillusioned, telling me about every minute your heart has stopped, and I follow your daily adventure, like a happy child watching the fireworks opening in the night. Amazed, fascinated, intrigued. Marveled that in the dark of the room your body, source of the days, dissolves into infinite stars and conquers the dark and the cold, with passionate, multicolored sparks. Time observes indifferently, our lives divide, unite, protect and defend themselves, remain a thousand souls locked up in a single being. Time smiles indifferent to our uniqueness, to your way of being, to my need to have you, thinking of itself as master of our human fragility, but you make its terrible dictatorship useless.
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