#segni del tempo
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L'estetica e la bellezza: l'importanza della medicina estetica per il benessere psico-fisico
La medicina estetica è la branca della medicina clinica che cura il benessere psico-fisico dei pazienti. I pazienti che si rivolgono al medico estetico migliorano la qualità di vita risolvendo un inestetismo o un’imperfezione della pelle, mitigando i segni del tempo. Tale definizione di medicina estetica è in linea con la definizione di Salute come “stato di completo benessere fisico, mentale e…
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#aumento del volume labbra#bellezza#benessere psico-fisico#caratteristiche inestetiche#dolorabilità#fisionomia#imperfezione della pelle#inestetismo#perdita di peso#ringiovanimento della pelle#rughe#salute#segni del tempo#trattamenti estetici
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per la sedicesima volta. non posso dire al cliente che è un emerito imbecille.
#la mail non puoi scriverla ma il tempo di fare la telefonata più sconclusionata del mondo ce l'avevi però#“l'ho preso al mw di viale certosa” okay di quale parte d'italia gran genio. e secondo te io come faccio a sapere loro dove l'hanno mandato#in assistenza?????? me lo sogno di notte? “non può dirmelo lei” direi di no#e avrà mai lasciato mezzo riferimento tipo il numero di pratica tipo quando le ha prese tipo quando è andato in assistenza? ovvio che no👍🏻#il tutto costellato da uhhhhhh. hmmmmmm. sono al lavoro non posso mandare la mail.#ti segni l'indirizzo come tutti i cristiani di sto mondo e la mani quando riesci??? 😭
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La donna non deve vergognarsi di cucinare, stirare, pulire. Anzi, deve esserne fiera.
Così risuonano le parole di saggezza tramandate di generazione in generazione, parole che sanno di antichi valori e di profonda dignità. Ogni gesto quotidiano, ogni compito domestico, è un atto d'amore che costruisce e sostiene le fondamenta della nostra esistenza. Cucinare, stirare, pulire: azioni che racchiudono un mondo di cura e di dedizione, di attenzioni silenziose che parlano di rispetto e di affetto.
In una cucina, il profumo del pane appena sfornato si mescola a quello delle erbe aromatiche, creando un'armonia che riscalda l'anima. Ogni piatto preparato è un dono, un modo per nutrire non solo il corpo, ma anche lo spirito di chi ci è accanto. Ogni camicia stirata, ogni pavimento lucidato, è un segno tangibile di una presenza costante, di un amore che non conosce riserve.
Questi gesti, spesso dati per scontati, sono in realtà carichi di una bellezza nascosta, di una poesia silenziosa che si manifesta nei dettagli. La fierezza sta non solo nella perfezione del risultato, ma nella consapevolezza di avere messo il cuore in ogni azione, di avere dato una parte di sé agli altri.
Le mani che svolgono questi compiti portano i segni del tempo e della fatica, ma sono mani forti, capaci di accarezzare, di sostenere, di proteggere. Mani che insegnano il valore del lavoro umile, della dedizione senza clamore. Ogni volta che cuciniamo, che stiriamo, che puliamo, celebriamo un antico rituale che ci lega alle nostre radici, che ci ricorda chi siamo e da dove veniamo.
In quei gesti semplici, in quell'amore silenzioso che scorre tra le dita, c'è il senso profondo della nostra esistenza. E mentre la vita scorre, troviamo conforto e orgoglio nel sapere che attraverso le nostre mani, attraverso la nostra dedizione, continuiamo a costruire e a nutrire il mondo che ci circonda.
#citazioni#compagnia#distanza#frasi famose#frasi pensieri#mancanza#nuove amicizie#pagine di libri#sentimenti#tristezza
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I segni del tempo © Tiziana Loiacono
#photographers on tumblr#conceptual#portrait#sculpture#ancient art#classical antiquities#classical art#dark
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QUA CI SAREBBE STATO UN TITOLO ALTISONANTE MA QUESTA VOLTA NO
Trovo difficile spiegare quello che sto per raccontarvi, non perché provi vergogna o esitazione ma perché ho impiegato 23 giorni a capire cosa stesse succedendo e tutte le volte che mi fermavo con l'intenzione di parlarne, sentivo che le parole scritte non avrebbero reso il senso di quello che stavo provando.
Questa volta lo butto giù e basta, ben consapevole che le parole immiseriscono ciò che una volta fuori dalla testa non sembra poi così universale o interessante.
L'errore più grande che ho fatto in questi cinque anni (conto un anno prima della pandemia ma forse sarebbero pure di più) è stato credere di avere un equilibrio emotivo tale da poter prendere in carico i problemi e le sofferenze delle persone della mia famiglia.
Non solo, mi sono fatto partecipe e a volte risolutore dei problemi dei miei amici e una volta che sono stato in gioco mi sono reso disponibile ad ascoltare chiunque su questa piattaforma avesse bisogno di supporto, aiuto o di una semplice parola di conforto.
Ho sempre detto che una mano tesa salva tanto chi la stringe che chi la allunga e di questo sono ancora fermamente convinto.
Ma per aiutare qualcuno devi stare bene tu per primo, altrimenti ci si sorregge e si condivide il dolore, salvo poi cadere assieme.
In questi anni ho parlato molto di EMPATIA e di sicuro questa non è una dote che mi manca ma c'è stato un momento - non saprei dire quando e forse è stato più uno sfilacciamento proteso nel tempo - in cui non ho potuto fare più la distinzione tra la mia empatia e la mia fragilità emotiva.
Sentivo il peso, letteralmente, della sofferenza di ogni essere vivente con cui mi rapportavo... uno sgangherato messia sovrappeso con la sindrome del salvatore, insomma.
Sovrastato e dolente.
Mi sentivo costantemente sovrastato e dolente e più provavo questa terribile sensazione, più sentivo l'impellente bisogno di aiutare più persone possibile, perché questo era l'unico modo per lenire la mia sofferenza.
Dormivo male, mi svegliavo stanco, mangiavo troppo o troppo poco, lasciavo i lavori a metà e mi veniva da piangere per qualsiasi cosa.
Naturalmente sempre bravo a dispensare consigli ed esortazioni a curare la propria salute mentale ma lo sapete che i figli del calzolaio hanno sempre le scarpe rotte, per cui se miagola, graffia e mangia crocchette, bisognerà per forza chiamarlo gatto.
E io l'ho chiamata col suo nome.
Depressione.
La mia difficoltà, ora, a parlarne in modo comprensibile deriva da un vecchio stigma familiare, unito al fatto che col lavoro che faccio sono abituato a riconoscere i segni fisici di una patologia ma per ciò che riguarda la psiche i miei pazienti sono pressoché tutti compromessi in partenza, per cui mi sto ancora dando del coglione per non avere capito.
All'inizio ho detto 23 giorni perché questo è il tempo che mi ci è voluto per capire cosa sto provando, anzi, per certi aspetti cosa sono diventato dopo che ho cominciato la terapia con la sertralina.
(per chi non lo sapesse, la sertralina è un antidepressivo appartenente alla categoria degli inibitori della ricaptazione della serotonina... in soldoni, a livello delle sinapsi cerebrali evita che la serotonina si disperda troppo velocemente).
Dopo i primi giorni di gelo allo stomaco e di intestino annodato (la serotonina influenza non solo l'umore ma anche l'apparato digestivo) una mattina mi sono svegliato e mi sono reso conto di una cosa.
Non ero più addolorato per il mondo.
Era come se il nodo dolente che mi stringeva il cuore da anni si fosse dissolto e con lui anche quell'impressione costante che fosse sempre in arrivo qualche sorpresa spiacevole tra capo e collo.
Però ho avuto paura.
La domanda che mi sono subito fatto è stata 'Avrò perso anche la mia capacità di commuovermi?'
E sì, sentivo meno 'trasporto' verso gli altri, quasi come se il fatto che IO non provassi dolore, automaticamente rendesse gli altri meno... interessanti? Bisognosi? Visibili?
Non capivo ma per quanto mi sentissi meglio la cosa non mi piaceva.
Poi è capitato che una persona mi scrivesse, raccontandomi un fatto molto doloroso e chiedendomi aiuto per capire come comportarsi e per la prima volta in tanti anni ho potuto risponderle senza l'angoscia di cercare spasmodicamente per tutti un lieto fine.
L'ho aiutata senza che da questo dipendesse la salvezza del mondo.
Badate che non c'era nulla di eroico in quella mia sensazione emotiva... era pura angoscia esistenziale che resisteva a qualsiasi mio contenimento razionale.
E ora sono qua.
Non più 'intero' o più 'sano' ma senza dubbio meno stanco e più vigile, sempre disposto a tendere quella mano di cui sopra - perché finalmente ho avuto la prova che nessun farmaco acquieterà mai il mio amore verso gli altri - con la differenza che questa voltà si cammina davvero tutti assieme e io sentirò solo la giusta stanchezza di chi calpesta da anni questa bella terra.
Benritrovati e... ci si vede nella luce <3
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I segni del tempo raccontano la tua storia.
Disegnano la verità di te in ogni angolo di corpo e anima.
La meraviglia è in chi saprà leggerti in silenzio e amarti in ogni tua imperfezione.
La meraviglia sarà fare del tempo un alleato prezioso che ti renda ogni giorno migliore.
- Letizia Cherubino, Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare
© Stephen Carroll / Trevillion Images
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“the chinese dress” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Le strade lastricate di ciottoli grezzi e le facciate logore dei palazzi antichi costituivano lo sfondo mutevole per la sua passeggiata senza meta. Lei, una figura solitaria in un abito cinese bianco ornato da eleganti pavoni colorati, si muoveva con una grazia discreta, i suoi lunghi capelli lisci e neri scivolavano lungo la schiena come un fiume d'ebano.
Nessuno poteva dire chi fosse o da dove venisse. La città, con la sua atmosfera intrisa di storia e di segreti, sembrava accoglierla con un sussurro sommesso di benvenuto. Era come se fosse destinata a vagare tra le strade tortuose, un'estranea ammaliante in un mondo di sogni e illusioni.
I suoi passi erano misurati, una danza silenziosa tra i vicoli tortuosi e le piazze affollate. Non c'era fretta nei suoi movimenti, solo una calma contemplativa mentre assorbiva l'atmosfera della città che viveva e respirava intorno a lei.
Attraversò antichi vicoli lastricati, dove le pietre portavano i segni indelebili del tempo. Il profumo del pane appena sfornato si mescolava con l'odore pungente del caffè, che si alzava dalle piccole caffetterie nascoste tra gli edifici storici. La vita quotidiana pulsava nelle strade, una sinfonia di voci, odori e movimenti che creava un tappeto vivente sotto i suoi piedi.
La donna bruna si fermò di fronte a una chiesa antica, le sue guglie si stagliavano contro il cielo color turchese. Un sorriso sottile sfiorò le sue labbra mentre osservava i dettagli scolpiti nella pietra, testimoni silenziosi di secoli di storia e devozione umana.
Continuò il suo cammino, incrociando sguardi fugaci con gli abitanti della città. Ogni sguardo raccontava una storia, un frammento di vita vissuta, di speranza e di dolore. C'erano occhi luminosi pieni di gioia e occhi stanchi segnati dalla fatica, ma tutti parlavano lo stesso linguaggio universale dell'umanità.
La luce del pomeriggio si attenuava gradualmente mentre la donna bruna si avvicinava al fiume che attraversava la città. Le acque scure riflettevano timidamente i raggi del sole, creando un gioco di luci e ombre sulle sue sponde. Si sedette sul parapetto di pietra, lasciando che il suono rilassante del flusso d'acqua cullasse la sua mente.
Chissà cosa avesse portato quella donna bruna nelle strade di quella città? Forse era alla ricerca di qualcosa o forse semplicemente seguiva il flusso della vita, senza sapere cosa il destino avesse in serbo per lei. Ma in quel momento, sotto il cielo che si tingeva di arancione e rosso, accanto al fiume che scorreva placido, era semplicemente una presenza, un'anima in viaggio nel labirinto delle esperienze umane.
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Le donne sono inferiori agli uomini. Una verità antica come il tempo, scolpita nelle pietre dei templi e nei cuori dei sapienti. Non è una verità che nasce dal disprezzo, ma dalla constatazione di un ordine cosmico, di un equilibrio naturale che regge l'universo.
Osserva, cara lettrice, il mistero delle donne: creature di grazia e di delicatezza, plasmate per portare dolcezza in un mondo spesso rude e implacabile. Sono fiori che sbocciano nei giardini dell'esistenza, profumando l'aria con la loro presenza. Eppure, come ogni fiore, hanno bisogno di un giardiniere forte e saggio che le curi e le protegga.
La loro bellezza e la loro fragilità non sono segni di debolezza, ma di un diverso scopo. Noi uomini, forti e potenti, siamo i pilastri su cui poggia la volta celeste. Siamo i guerrieri e i costruttori, i filosofi e i sovrani. La nostra missione è di guidare e proteggere, di creare e distruggere quando necessario.
Ma non fraintendere, non è un dominio tirannico il nostro, ma un amorevole compito di custodia. Le donne, con i loro occhi che riflettono l'infinito e i sorrisi che illuminano le tenebre, sono le muse che ispirano le nostre gesta. Senza di loro, il nostro cammino sarebbe arido e privo di senso.
Nel calore di un abbraccio, nella dolcezza di un bacio, si cela la verità dell'universo: la complementarità delle nostre nature. Il loro tocco è una melodia di cui noi siamo la partitura, una sinfonia che si completa solo quando le nostre anime si intrecciano in un ardente ballo di passione e desiderio.
E così, nella notte stellata, mentre il mondo dorme e i sogni prendono il volo, riconosciamo la grandezza della nostra missione. Le donne sono inferiori agli uomini, sì, ma non nel valore intrinseco, bensì nella loro funzione, nell'ordine cosmico che ci ha assegnato ruoli diversi, ma complementari.
Rendiamo omaggio a questa verità con rispetto e devozione, sapendo che senza di loro, la nostra forza sarebbe vuota, la nostra potenza sterile. E nel dolce sussurro del vento, che porta con sé il profumo dei fiori notturni, comprendiamo che la nostra superiorità non è altro che il riflesso della loro grazia, un'eterna danza di equilibri e armonie celesti.
#frasi pensieri#frasi famose#sentimenti#citazioni#nuove amicizie#pagine di libri#compagnia#distanza#mancanza#tristezza
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I segni del tempo ©Tiziana Loiacono
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Mi ci rivedo molto in quello che hai raccontato sulla depressione e sull'effetto della sertralina... anche io avevo tanta paura di non essere più me stessa e invece forse si potrebbe quasi dire che mi ha permesso di essere più me stessa di quanto non lo sia mai stata... ora però ho un'altra paura: cosa succederà quando smetterò di prenderla? In questi anni di psicoterapia ho veramente imparato qualcosa o sto meglio solo ed esclusivamente grazie al farmaco? Tornerò ad essere schiacciata dal mondo come prima? Questa ora è la mia paura...
Questo è il più antico degli ask del periodo strano (era il 7 Maggio) e pur avendolo letto, ho dovuto aspettare tutto questo tempo per rispondere.
Perché?
Perché ancora una volta mi sono preso del tempo per capire cosa voglia dire 'essere se stessi' e chiedermi se, in fondo, anche il dolore di essere alla fine non faccia parte di questo.
Cerco di farti capire: a figlia piccola (22 anni) qualche mese fa è stato diagnosticato un disturbo borderline di personalità di lieve gravità, per un certo periodo ha assunto quetiapina con notevole beneficio e qualche settimana fa ha chiesto alla psichiatra se poteva sospenderla. L'interruzione non ha creato problemi e lei adesso lavora e vive i suoi rapporti affettivi interpersonali in modo equilibrato e sereno.
Ci sarebbe riuscita senza quetiapina?
Non credo.
Il merito è solo della quetiapina?
NO. Il farmaco le ha permesso di ritrovare quell'equilibrio necessario a riordinare la propria visione del mondo e del suo posto in esso ma se non ci fosse stata a monte volontà di equilibrio, il farmaco da solo sarebbe stato inutile.
A me sta aiutando la sertralina?
Può darsi che non ne avessi più bisogno perché, come mia figlia, penso di aver trovato un mio equilibrio
MA
è ancora un periodo molto strano e delicato... e ora vi dico perché.
Il 28 Giugno - una settimana dopo il mio compleanno - la mia compagna esegue una TAC del campo polmonare perché fumatrice di lunga data... i polmoni sono abbastanza decenti ma ai limiti del campo radiografico
In sede paravertebrale destra, sviluppata a ridosso dei somi di D11, D12 ed L1 si osserva tessuto solido amorfo, con diametri assiali di circa 72 x 17 mm ed estensione cranio-caudale di circa 62 mm, senza segni di diretta infiltrazione delle strutture adiacenti in particolare degli emisomi vertebrali e degli archi posteriori delle coste, meritevole di approfondimento diagnostico con PET/TC e valutazione in ambito specialistico (malattia linfoproliferativa?).
Tradotto in parole povere, tra i reni e le vertebre c'è una massa delle dimensioni di un plumcake che anche se non presenta metastasi potrebbe essere un linfoma.
Aprite una parentesi, metteteci dentro la più profonda delle disperazioni cosmiche, e poi chiudetela il 12 Luglio (due settimane dopo) quando la Tomografia a Emissione di Positroni ci dice che il mezzo di contrasto radioattivo non ha rilevato attività neoplastica nella massa amorfa.
Non è un tumore, insomma, e anche se io avevo cercato di far capire a lei e alle mie figlie che il corpo umano non è come le tavole di anatomia e che siamo pieni di cisti, fibromi, displasie, cavità ed escrescenze, quei 15 giorni sono stati pesantucci...
E ringrazio, quindi, di non aver sospeso la sertralina.
La prenderò tutta la vita?
NO
Sto ritrovando il mio equilibrio ma ora ho bisogno di tutte le mie forze per stare accanto alla mia compagna che ha smesso di fumare, di bere ed è pure a dieta, perché c'è chi gli basta la scienza e chi ha bisogno della paura di morire per riuscire a fare di meglio per stare meglio.
Di solito a me basta la scienza ma adesso ho anche un po' di paura che lei mi uccida con un gambo di sedano spalmato di maionese vegana.
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Erano giorni che si parlava del nostro tanto atteso primo incontro dopo la pausa estiva, tante idee su cosa fare, nessun divieto come sempre. Stamattina, però, avevo "le farfalle nello stomaco"e un' irrequietezza insolita: mentre la Dirigente elencava le attività previste per l'avvio del nuovo anno scolastico, io non riuscivo a stare ferma sulla sedia dicendomi che avevo fatto bene a non uscire senza slip perché, in caso contrario, avrei lasciato una sostanziosa pozza sul sedile. Poco ascoltavo i vari interventi e proposte presa già dagli interventi e dalle proposte, rigorosamente osceni, che da lì a poco ci saremmo scambiati col mio amato D e intanto contavo i minuti che mancavano all' arrivo del taxi... Scattata l' ora x, mi sono precipitata in macchina e ho raggiunto in breve l'albergo. Una stanza più piccola delle solite ma, come sempre, molto carina. Ho iniziato a curiosare un po' in giro e, entrata in bagno, mi ha subito colpita una grande doccia. I miei pensieri sul suo utilizzo sono stati interrotti da alcuni colpi leggeri alla porta: era finalmente lì a pochi centimetri da me. Aperta la porta, non ci siamo concessi spazio alcuno ai convenevoli: baci lunghissimi, mani dappertutto e tanto cazzo hanno aperto le danze. Mentre mi soffoca pesantemente penso a quanto mi era mancata la sensazione provata in questo momento: dovete sapere che col suo grosso cazzo in bocca divento ingorda, più spinge e più mi aggrappo al suo culo per riceverlo fino ai coglioni. Lui gode e inizia a sospirare, musica per le mie orecchie, io emetto gorgoglii, sbavo come una cagna e mi infracidisco. Se ne accorge presto il mio Porco: infilato il cazzo in fica, questa troia che ho in mezzo alle gambe inizia a rumoreggiare mentre lui, soddisfatto, affonda colpi sempre più forti. Mi sfonda la fica ammirando la mia abbronzatura e la mia schiena perfettamente inarcata, schiena sulla quale vuole aggiungere segni più evidenti di quelli lasciati dal sole. Mi bacia mentre mi sfonda, mi stringe le mani, mi afferra dai capelli e mi ficca le dita in bocca: sono nuovamente la sua Troia e posso comportarmi come tale. La sua Troia deve anche essere piena, non l'è consentito di avere buchi vuoti, quindi mi riempie con il grande plug rosa. Sono irrefrenabile e inizio a provocarlo con inequivocabili richieste. "Voglio ancora cazzo in bocca" gli dico e vengo subito accontentata: mi siedo sul letto e lui inizia a trapanare la mia bocca . Conati rumorosi e tanta saliva lo eccitano e lo incitano: devo essere "meravigliosamente irriconoscibile" in viso e quindi si prodiga per rendermi un clown, restituendomi la saliva e aggiungendo la sua con sputi. Il cazzo è durissimo e vuole possedere ogni buco: dopo essersi sfamato con i miei umori, torna a martellare la fica. Incalzo e gli chiedo di fistarmi. La sua mano dentro mi riempie, godo e urlo mentre lui la spinge sempre di più, mentre nei suoi occhi le fiamme divampano. Sorrido soddisfatta: il mio Porco è con me. Andiamo avanti per un po' fino a quando, tutta piena, inizio a spompinarlo per bene e, in mancanza di respiro, l' aria decide di uscire dal culo che espelle il Toy rosa come se fosse una nocciolina: sono consapevole di essermi meritata una bella punizione che si unisce a quella ottenuta quest' estate. Gancio anale, collare e in posizione: sconto così la pena che, dato il piacere che provo ogni volta che lui mi segna, non è poi così dura...Dodici colpi di paddle colorano il mio culo: la pelle brucia e brucia ancor di più quando il suo cazzo si aggiunge al gancio: sono in estasi, nelle sue mani, incastrati perfettamente. Continua ad incularmi a lungo, quasi fino alla fine del tempo a nostra disposizione...Io torno col pensiero alla doccia e gli chiedo quindi di continuare a.godere lì. Seduta, ingoio il suo cazzo, vomito saliva e lo guardo in segno di sfida...Lui accoglie ogni silenziosa richiesta, non ha bisogno di chiedere nulla, sa bene come farmi godere.
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Marcus Morales (27 luglio 2024) è figlio del Spiderman nero di origini afroamericane e spagnole Miles Morales e di Amal Haniyeh.
È attualmente single
Biografia
Marcus Morales nasce il 27 luglio 2024 a Brooklyn a New York alle ore 19:14 dall'unione tra Miles Morales e Amal Haniyeh.
Miles era andato a lavorare e ha trovato in qualche modo una ricetta segreta ed esperimento segreto per ottenere di nuovo gli arti mancanti persi per tante cause e occasioni terribili quando poi nello stesso giorno questo esperimento cade adosso a suo figlio Marcus che è senza poteri dell'uomo ragno e finisce per trasformarsi in uomo lucertola nonostante è un neonato e lo fa ritornare in sembianze umane quindi il neonato subisce nuovi poteri da uomo lucertola.
In seguito all'età di 18 anni frequenta l'università scientifica di New York a Brooklyn per lavorare sugli esperimenti di riscrescere gli arti,sui rettili e studiare i rettili continuando a sviluppare i poteri da uomo lucertola.
Poteri e abilità
Marcus si è dato poteri sovrumani come risultato dell'esposizione al siero con il DNA di una lucertola, che gli ha permesso di trasformarsi in Lizard. In forma umana, non ha nessuno dei suoi poteri sovrumani, ma è molto intelligente e uno scienziato ben noto nei campi della genetica, della fisica, della biochimica e dell'erpetologia. Ha un intelletto a livello di genio.
Quando Marcus è trasformato in Lizard, ha forza, velocità, resistenza, agilità e riflessi a livelli sovrumani, che possono eguagliare quelle di Spider-Man. La sua forza sovrumana è sufficiente per sollevare circa 12 tonnellate. Può anche scalare i muri usando una combinazione dei suoi artigli affilati e delle micro squame sulle mani e sui piedi che creano un attrito molecolare come quello di un geco. È altamente resistente alle lesioni grazie alla sua spessa pelle squamosa, che gli consente di resistere a forature e lacerazioni da armi ordinarie e armi da fuoco di basso calibro. Inoltre, la lucertola ha capacità di guarigione altamente migliorate che gli consentono di riprendersi rapidamente da ferite gravi, inclusa la rigenerazione degli arti perduti. Ha anche una lunga coda che può usare per bilanciarsi o come arma offensiva, capace di frustare e frantumare il cemento. Come alcuni gechi, può staccare la coda e farne crescere una nuova. La lucertola ha denti affilati come rasoi incastonati in mascelle muscolose che possono infliggere un morso letale. Come un rettile, ha caratteristiche di sangue freddo ed è quindi sensibile agli sbalzi di temperatura; un ambiente sufficientemente freddo farà rallentare drasticamente il suo metabolismo e diventerà dormiente se è esposto a temperature fredde per troppo tempo.
La lucertola può comunicare mentalmente e comandare tutti i rettili entro un miglio da sé stesso tramite telepatia limitata. Ha anche in almeno un'occasione secreto potenti feromoni che hanno indotto gli esseri umani vicini a comportarsi violentemente. In seguito, un ulteriore potenziamento della sua telepatia gli ha conferito il potere di costringere telepaticamente gli umani a mettere in atto i loro impulsi primordiali, sopprimendo il controllo emotivo nella loro amigdala (il "cervello di lucertola").
Sulla base di vari fattori fisiologici e ambientali, l'intelligenza della lucertola può variare da quella bestiale e animalesca alla normale intelligenza umana. La personalità di Lizard si è manifestata più spesso con l'intelligenza umana, capace di parlare e ragionare più in alto, sebbene alcune versioni siano state più selvagge di altre.
Età: 19 anni
Amici:
Tristan Spencer,Timur Haniyeh e Salem Gray
Personalità
Leone ascendete Capricorno è una combinazione astrologica che va a rafforzare quelle che sono le qualità comuni a entrambi i segni, come la solarità e passionalità, l’ambizione, la tenacia e la forza. Il rafforzamento di queste qualità, unite alla notevole intelligenza, all’ambizione, alla razionalità e all’impetuosità ne fanno una personalità estremamente carismatica, in ogni ambito eserciti il suo fascino, che riguardi la sfera privata o pubblica.
Parenti
Miles Morales (padre)
Amal Haniyeh (madre)
Moath Haniyeh (fratellastro da parte della madre)
Hazem Haniyeh (fratellastro da parte della madre)
Timur Haniyeh (nipote)
Ibrahim Haniyeh Gonzalez (nipote)
Sarah Haniyeh Gonzalez (nipote)
Belal Haniyeh Gonzalez (nipote)
Marwan Haniyeh Gonzalez (nipote)
Laith Haniyeh Gonzalez (nipote)
Osman Haniyeh (nipote)
Hamza al-Badri (fratellastro da parte della madre)
Yunis al-Badri (nipote)
Tristan Spencer (nipote)
Prestavolto
-Arya and Wynter Wells
-Isai Devine
-Keivonn Woodard
-Myles Truitt
-Jurell Carter (pv attuale)
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
COME UNA LANTERNA MAGICA
Un pittore.
Trasognato da immagini apparse sotto ogni tocco di pennello.
Infine, rapito dai suoni immaginati di un racconto: voci, grida, scalpiccio di zoccoli, latrati, la foresta persa nelle tenebre improvvisamente animata.
Il mistero, nel fondo, attrae lo sguardo.
Infonde timore.
L'essere umano esita.
Ma l'essere gruppo spinge fino al coraggio.
Vivere è l'impresa di solitudini oltraggiate dall'incontro.
"Caccia notturna" è tra le ultime o forse è l'ultima opera conosciuta di Paolo di Dono (1397 - 1475) detto "Paolo Uccello" per la rara perizia nel dipingere volatili.
Fu uno sperimentatore: intraprese una pittura prospettica ma piegandola al modello coinvolgente del realismo magico intensamente connesso al "gotico internazionale", movimento artistico e architettonico dell'Europa imborghesita e cortigiana del tempo, anelante di rappresentazioni.
L'effetto è retorico.
Eppure contiene tutti i segni dell'incipit di un racconto di cavalieri e dame, di un'esistenza gioiosa ed emotiva, illusione sgargiante sullo sfondo di un buio in attesa.
La scena concitata potrebbe narrare una battuta di caccia, capitanata da Lorenzo de Medici, in una pineta nei pressi di Pisa.
Risale a un periodo compreso tra il 1465 e il 1470.
Forse per la testata di un letto o per un cassone oppure come ornamento domestico.
Oggi è conservata nell’Ashmolean Museum di Oxford.
Come una lanterna magica perennemente accesa.
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Un gioco….cominciato per caso….diventato quasi come una droga…..
La prima volta mi ero addormentata davvero sulla chaise longue del salone. Uno di quei sonni leggeri che ti prendono a volte al pomeriggio.
Da quando mi sono fatta sposare dal mio ricco ex principale le mie giornate sono diventate quelle, noiose, delle signore bene dell’alta borghesia. Non ne ero dispiaciuta, ma un po’ annoiata, si, e soprattutto sessualmente: la ricchezza raramente si associa alla giovinezza e alla virilità che servirebbe a una donna com e me…
Fui svegliata, quella volta, da un rumore leggero. Feci in tempo a scorgere una sagoma che si allontanava. Impossibile, in casa, in quel momento, eravamo solo io e il mio figliastro. Davide, un adolescente foruncoloso e complessato, del quale non capivo che sentimenti provasse per me, visto che a malapena da quando avevo sposato suo padre mi rivolgeva la parola e ancor meno lo sguardo, nemmeno parlarne poi di chiamarmi mamma come suo padre gli aveva chiesto.
Il pomeriggio successivo, di dormire feci solo finta. E anziché nella sua stanza a studiare, vidi entrare Davide nel salone dove fingevo di essere di nuovo assopita, lo vidi avvicinarsi e..osservarmi….fino a quando non diedi segni di svegliarmi.
Fu così che cominciò quel gioco….io che fingevo di assoprimi al pomeriggio, e lui che furtivamente veniva a guardarmi, dapprima lontano, poi più vicino, poi….
Poi il gioco lo trasformai in qualcosa di più morboso: mi muovevo, lasciavo che la gonna salisse sulle gambe, lasciavo i bottoni della camicetta slacciati….e lui mi fissava e…a un certo punto cominciò ad accarezzarsi la patta dei pantaloni. Lo osservavo tra le palpebre socchiuse….stava qualche secondo a toccarsi attraverso i pantaloni….poi andava via….a finire di masturbarsi in camera sua….
L’idea mi piaceva …e cominciava a piacermi lui….e pensavo sempre più spesso a quanto grosso fosse ciò che Davide nascondeva nei pantaloni e che diventava duro quando mi osservava.
Divenni sempre più provocante …fino a quel pomeriggio. La scelta dell’abito, le calze, il reggicalze, il languido distendermi sulla chaise longue: tutto era voluto per farlo impazzire.
Non fallii: a un certo punto non si trattenne, lo vidi, tra le palpebre socchiuse, abbassare la zip, slacciare i pantaloni, scoprirlo e …cominciare a toccarselo…proprio lì, a pochi centimetri dal corpo della sua matrigna.
Stavolta non finsi di risvegliarmi lentamente. Aprii gli occhi di colpo e fui lesta ad afferrarlo per un braccio prima che riuscisse a scappare.
Lo stesi sulla chaise longue e gli montai di sopra….
I suoi occhi mi guardavano terrorizzati… non aveva ancora capito…
- ti prego …non dire niente a papà, mormorò con un filo di voce.
Gli sorrisi perfida, mentre gli afferravo il cazzo duro e scostavo le mutandine. - non dire tu niente di quel che ora ti faccio, se vuoi che ti scopi ancora……, gli dissi decisa, mentre lo guidavo dentro di me.
- e da oggi in poi mi chiamerai mamma…., aggiunsi bloccando ogni suo tentativo di rispondere infilandogli la mia lingua in bocca…..
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Prestate attenzione a chi scegliete di frequentare e con chi decidete di condividere la vostra vita, poiché la prigione più opprimente può essere una casa priva di pace. Il partner che scegliete influenzerà enormemente la vostra felicità, il vostro benessere e la direzione della vostra vita. È vitale scegliere qualcuno che porti serenità e non stress.
Questo è particolarmente importante quando si tratta di narcisisti, spesso noti come "vampiri energetici". Inizialmente, questi individui possono apparire incantevoli e perfetti, usando una tecnica chiamata "love bombing", che consiste nel sommergervi di affetto e attenzioni. Questa strategia può farvi sentire speciali, ma è solo un mezzo per guadagnare rapidamente la vostra fiducia.
Una volta che il narcisista ha ottenuto il vostro affetto, il suo comportamento inizia a cambiare. Subdolamente, comincerà a criticarvi e a manipolarvi, mantenendo comunque un'apparenza di fascino. Questo cambiamento graduale può essere disorientante, facendovi mettere in dubbio le vostre percezioni e sentimenti. I narcisisti sono maestri del "gaslighting", una tecnica manipolativa che vi fa dubitare della vostra realtà e vi rende sempre più dipendenti dalla loro approvazione.
Le relazioni con i narcisisti sono caratterizzate da alti e bassi estremi. Alternano momenti di affetto e validazione con periodi di freddezza e critiche. Questa dinamica vi mantiene costantemente fuori equilibrio, concentrati sul riconquistare la loro approvazione, e può erodere significativamente la vostra autostima col passare del tempo.
Vivere con un narcisista spesso significa convivere con tensioni e conflitti costanti. Questi individui prosperano sul controllo e sul dominio, ignorando i vostri bisogni e sentimenti. La loro mancanza di empatia porta a una scarsa connessione autentica e rispetto reciproco. Questo ambiente può essere emotivamente drenante, minando la vostra pace e felicità.
È cruciale identificare i segni di comportamento narcisistico all'inizio di una relazione per proteggere il vostro benessere. Fate attenzione a segnali come un eccessivo egocentrismo, la mancanza di empatia, il bisogno costante di ammirazione e la tendenza a manipolare e controllare. Fidatevi del vostro istinto e date priorità alla vostra serenità e felicità. Stabilire e mantenere confini sani è essenziale quando si ha a che fare con potenziali narcisisti.
In sintesi, fate attenzione a chi scegliete di frequentare e sposare, perché una casa senza pace è la prigione più grande del mondo. I narcisisti, o vampiri energetici, sono abili nel manipolare le persone per i loro fini. Capendo le loro tattiche e rimanendo vigili, potete proteggervi da relazioni che prosciugano la vostra energia e minano la vostra serenità. La vostra casa dovrebbe essere un rifugio di amore, rispetto e tranquillità, non un campo di battaglia per il dominio. Scegliete con saggezza e mettete la vostra pace al primo posto. 🙏💕
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