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Buccinasco Materna parrocchiale, il Sindaco Rino Pruiti : "sono soddisfatto di questo ulteriore successo"
Buccinasco (20 aprile 2023) – La scuola materna parrocchiale Don Stefano Bianchi è una grande eccellenza del nostro territorio, frequentata ogni anno da circa 300 bambini, una scuola paritaria, nel segno del principio di sussidiarietà, è sostenuta dall’Amministrazione comunale, con fondi economici determinanti al funzionamento: il Consiglio comunale, all’unanimità (tutti tranne il consigliere…
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“Padre Amorth l'Esorcista”: il docufilm di Giacomo Franciosa disponibile on – demand su Amazon Prime Video
“Varie volte i demoni durante gli esorcismi mi hanno minacciato: stanotte ti buttiamo giù dal letto, stanotte veniamo come un serpente sotto le lenzuola.” Padre Amorth.
È uscito in esclusiva, a noleggio su Amazon Prime Video, il documentario “Padre Amorth l’Esorcista” del regista Giacomo Franciosa, prodotto da Cabiria Film & Production e distribuito da Evoque Art House, già distributore di Reverse, I giorni Bianchi e La Danza Nera.
Il Director’s Cut, che vede la partecipazione straordinaria di Paolo Stella, attraverso la testimonianza diretta del più grande esorcista del nostro secolo, nel suo ultimo diario personale, ripercorre, in un viaggio religioso e mistico, la vita di Padre Amorth in una narrazione fremente che partendo dalla verità sulla morte di Papa Giovanni Paolo I giunge alla lotta quotidiana contro il maligno, analizzando la dicotomia tra il bene e il male in cui in ogni certezza vacilla.
Le musiche di Sandro Di Stefano “colorano” di atmosfera un’uscita molto attesa, posticipata a seguito del film “The Devil and Father Amorth” di William Friedkin.
È giunto il tempo per il pubblico di assistere alla visione di un’opera autentica, vera, capace di scuotere gli animi con una storia religiosa e a tratti “disturbante”.
“Lo sforzo più grande del demonio è di far credere che non esiste” Padre Amorth
La figura di Padre Amorth è da sempre avvolta da un alone di mistero che suscita curiosità e interrogativi.
“Padre Amorth l’Esorcista” riesce con particolarità e attenzione a narrare la vita di un personaggio che, scomparso da pochi anni, ha ricoperto un ruolo di rilievo nella Chiesa cattolica.
Don Gabriele, successivamente Padre Amorth, nasce a Modena nel 1925; dopo la guerra e una laurea in giurisprudenza entra a far parte della Società San Paolo e nel 1954 diviene presbitero.
Si forma alla scuola di Padre Candido Amantino, uno dei più autorevoli esorcisti della Scala Santa e successivamente diventa l’esorcista della Diocesi di Roma.
Si narra che dal 1986 al 2007 abbia effettuato circa 70.00 esorcismi: alcuni, come sostenuto dallo stesso Padre Amorth, hanno richiesto pochi minuti, altri diverse ore.
Fu Padre Amorth a far riconoscere formalmente dalla Chiesa gli esorcisti di tutto il mondo (250 sparsi in 30 Paesi) e fu sempre lui a fondare nel 1991 l’Associazione italiana esorcisti.
“PADRE AMORTH L’ESORCISTA” SU AMAZON:
https://www.primevideo.com/detail/0PZ2OBZXJ0YIRNJ0HA38SWTL5K/ref=atv_bento_hov_price
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=9xR9DlsChaM
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Elogio di Francesco Pippo, cioè Pippo Franco, a suo modo un genio. (Ha da poco compiuto 80 anni)
Un genio. Non ci sono altre parole: in pieno periodo degli yuppie e all’inizio dei cinepanettoni gli danno la sigla di Sanremo. Era il 1982. Pareva trash, ovvio, con quella canotta scura su cui sono stati stampati pettorali e addominali scolpiti. Ha fatto centro: l’anno successivo sale sul palco dell’Ariston con un pezzo che grazie all’intuito de La zanzara, la trasmissione condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio 24, è stato innalzato a manifesto. Di più: un monumento di un’Italia sgarruppata, cazzara, attenta alle tinture per capelli degli eterni non invecchiati, alle cene a base di bollicine francesi, alle corse in macchina. Ai capodanni bianchi: un’illusione da donare a chi non se lo poteva permettere. Giovani rampanti, quelli della “Milano-Cortina due giri di Rolex”, e ovviamente “Alboreto is nothing”. Bei tempi…
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Non ne erano affatto consapevoli. Pirandellianamente, insomma, non si vedevano vivere. C’è voluto il suo guizzo per “fermare” in due o tre 45 giri un Paese di animali vestiti da finti signori. Di fichi (non i frutti dell’albero) che andavano in giro a spiattellare un lusso di spille, stelline, giubbotti di pelle, t-shirt con le spalline. E che attaccavano adesivi ovunque. Anche sui diari di scuola, o nei cessi.
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Tra i brani più famosi ritroviamo Cesso, parodia delle canzoni d’amore giocata su terminologie scatologiche in forma di calembour (“Cesso di amarti questa sera (…) / cesso di dirti che t’adoro / però io resto qui e mi sforzo / a non pensarti più”) ma anche Ninna nanna. Non quella tradizionale ma una rivisitazione: “Più ti guardo e più ci penso / che somigli a don Lorenzo / il buon padre confessore / a cui mamma apriva il cuore / (…) Dormi, dormi, bimbo bello / che tuo padre è un cornutello / e tu’ madre è una bigotta / dormi, fio de na’ mignotta…”. Poi c’è America, pezzo pioneristico (in ogni senso) che ha anticipato le rime di Renzo Arbore. “La minestra nell’Ohio, la si mangia col… cucchiaio / (…) Il cavallo nel Nevada fa la… cacca per la strada / E persino in Carolina ci son figli di… puttaina”. Nessuna forzatura e nessuna volgarità. Nemmeno se ci strofini la carta igienica profumata.
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Certo, la visibilità gliel’ha data la televisione. Cinema, quello (sulla carta) minore, quello delle B-movies, con carrellate di coscelunghe e popò al vento, zizze e completini intimi capaci di far venire, a chi li vedeva (ed erano in tanti), “tutti i pensieri del mondo, dai quasi casti ai quasi reato” (soprattutto i secondi), per dirla con le parole di Stefano Benni.
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Però è stato anche un eccezionale cantante. Un cantautore. “Alto”, a modo suo. E lungo e sottile come un fuso. Più o meno doveva ragionare così: musica ingannevole e orecchiabile – oggi li chiamiamo “tormentoni” – e parole leggere. Poi, come il Chimico di De André, li faceva sposare senza farli reagire. Brani “infantili” per raccontare ai bambini il mondo dei grandi, i loro difetti, i loro vizi, la loro incoscienza di appartenere al circo umano. Non è da tutti: giocare con gli opposti, affilare la lama per andare più a fondo. E ridicolizzare i soggetti presi di mira. Che, in fondo, sono più o meno quelli di quella volta.
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Ha studiato al liceo artistico a Roma, quello in via Ripetta. Tra i suoi insegnanti vi sono Renato Guttuso e Giulio Turcato. Insomma, se hai buone orecchie e un briciolo di sensibilità, qualcosa di bello te lo metti a fare.
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Aveva già compiuto 40 anni – anche se da poco – quando ha sfornato una manciata di brani nazionalpopolari che solo apparentemente erano dedicati ai più piccoli: in realtà erano purissima satira. Nel cortile della politica razzolavano i galli che cantano, le galline che rispondono, le oche che ocheggiano in cerca di un riccone e di un vip e i “matti”, gli scemi del villaggio. Lui ha inventato una “Spoon river” romanesca. Ed è tanta roba.
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“Non tutti sanno che Chì chì chì cò cò cò fu il primo esempio di rap in Italia” disse l’artista.
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Pippo Franco, il 2 settembre, ha compiuto 80 anni. Auguri Francesco. Pippo è il cognome.
Alessandro Carli
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Nel weekend di sabato 24 e domenica 25 marzo torneranno le Giornate di Primavera del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), ormai atteso e consolidato appuntamento, tra visite guidate, aperture straordinarie e appuntamenti di arte, cultura e natura e nella zona tra Lombardia, Piemonte e Canton Ticino ci saranno varie occasioni per ammirare il patrimonio artistico e culturale del territorio.
Le aperture si terranno alla presenza dei volontari del Fai e alcuni accessi, saranno consentiti solamente ai tesserati del fondo.
I beni aperti in occasione della Festa Fai di Primavera 2018 in provincia di Novara saranno molti e diversi tra di loro.
A Borgo Ticino sarà visitabile il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, costruzione romanica di cui sono conservati il campanile a cinque piani, edificato intorno al XII secolo, e un tratto di muro posto a nord, sul quale è affrescata una Madonna con Bambino databile intorno al XIV secolo. Presenta anche forme barocche, essendo stata ricostruita nel 1631. Apertura sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17 e domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17.
Sulle colline vicino, in quel di Divignano, apertura la quattrocentesca fortezza castello, sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17 e domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17. Visitabile la Cascina Balosso, già detta Bellavista, la Cascina Grisetta, sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17 e domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17 e la Chiesa dei Santi Stefano e Rocco, sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17 e domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17.
Sabato dalle 10 alle 17 e domenica dalle 10 alle 17 a Cressa, vicino a Borgomanero, si potrà vedere l’Oratorio di San Antonino dove domenica alle 11, ci sarà anche la distribuzione del pane benedetto, continuando una tradizione introdotta nel 1504, da don Bartolomeo Rozzati. Apertura anche per il Museo del baco da seta, e sulle tradizioni locali della coltivazione del gelso e della bachicoltura domestica dal 600 fino agli anni ’50 del 900. Piazza Matteotti, sabato dalle 10 alle 17 e domenica dalle 10 alle 17.
Il Castello ricetto di Ghemme, sito abitato sin dal Neolitico, poi dai Celti. Nel Medioevo, tra il XI e il XV secolo su iniziativa degli abitanti del luogo, per far fronte alle incursioni e ai saccheggi dei francesi e degli spagnoli, sarà aperto domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17, mentre la Chiesa di san Rocco domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17.
Il ricetto di Sizzano, un antico castrum su cui nel sec. XIV, è stato ricopiato quello fatto a Ghemme, sarà aperto sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17 e domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17, come anche la Chiesa di san Rocco, la parrocchiale di san Vittore e quella di santa Maria.
A Vicolungo saranno visitabili, il settecentesco Oratorio di San Sebastiano (domenica 10-13 e 14:30 e 17:30) di proprietà privata. L’Oratorio di San Martino (sabato e domenica 10-13 e 14:30 e 17:30), costruzione romanica risalente al XII secolo con affreschi del XV° secolo. E la chiesa di Santa Maria delle Grazie alla Cascina Palazzi (sabato e domenica 10-13 e 14:30 e 17:30), risalente al XII secolo, e rimaneggiata nel XVII, conserva affreschi di varie epoche e al suo interno, una piccola porta immette nell’Oratorio dei Palazzi, un ambiente ricchissimo di affreschi e stucchi del sec. XVII.
Sul Lago Maggiore a Lesa gli “apprendisti ciceroni” dell’IISS E. Fermi di Arona, della Scuola Media Severino Belfanti di Dormelletto e dell’Istituto Agrario Cavallini di Lesa sabato dalle 10 alle 17:30 e domenica dalle 10 alle 17:30 condurranno i visitatori alla scoperta del Parco e villa Cavallini.
A Stresa, sabato dalle 9:30 alle 18 e domenica dalle 9:30 alle 18, aprirà le su porte al pubblico, lo storico Grand Hotel des Islee Borromèes, tra i giardini all’italiana, le sale di ricevimento e la suite 106, la preferita di Ernest Hemingway e ora a lui dedicata.
Un vero e proprio viaggio in oltre 150 anni di attività dell’iconica struttura e tra gli illustri ospiti che ne hanno fatto la storia. Le visite saranno a cura degli “apprendisti ciceroni” dell’istituto Alberghiero “E. Maggia” – indirizzo turistico di Stresa, classi III e IV.
A Gravellona Toce, sabato dalle 14 alle 17:30 e domenica dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 17:30 la Chiesa romanica di San Maurizio, esistente già nel X secolo, divenne poi un oratorio e nel ‘600 fu adibito a lazzaretto. Costruito nella pregiata pietra locale, di grande interesse sono gli affreschi interni, del XV e XVI secolo, di cui solo una parte è stata messa in luce da restauri effettuati nella prima metà del XX secolo.
Nel vicino Lago d’Orta, apertura per il Santuario di Madonna del Sasso e il Museo degli Scalpellini. Sarà possibile raggiungere il borgo di Boleto anche a piedi, con una guida naturalistica lungo il sentiero degli Scalpellini (solo domenica) o col trenino panoramico (partenza dallo stabilimento Giacomini). Infatti oltre alla visita guidata all’interno del Santuario e al museo, le guide accompagnano i visitatori nell’osservazione del paesaggio: dal piazzale della chiesa la vista spazia da tutto il lago d’Orta all’arco alpino, i laghi, fino alla pianura e ai grattacieli di Milano.
Interessanti anche le aperture nel varesotto in occasione delle Giornate del FAI, a Calcinate del Pesce, proprio a bordo del lago di Varese, presso il Volo a vela Aeroclub Adele Orsi, sabato dalle 14:30 alle 17:30 e domenica dalle 10 alle 17:30, si potrà provare l’ebbrezza del volo attraverso un simulatore, visitare il museo, le rimesse, gli hangar, assistere alle partenze e al volo degli alianti. Il tutto in un contesto, tra i più affascinanti campi di volo d’Europa, per la bellezza del paesaggio nel quale si inserisce.
A Casale Litta sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17 e domenica dalle 10 alle 17, ci sarà la possibilità di visitare, con i responsabili LIPU, la Palude Brabbia. Una delle zone umide più importanti della Lombardia, con i suoi 5 kmq di estensione, postra tra il Lago di Varese e quello di Comabbio.
Sabato dalle 10 alle 18 e domenica dalle 10 alle 18 a Casalzuigno è visitabile la Villa della Porta Bozzolo. Villa delizia lombarda del tardo 600′, a ridosso delle prealpi varesine. Al suo interno regala affreschi rococò e non solo, mentre all’esterno è caratterizzata da un imponente giardino a terrazze con una splendida scalinata all’esterno. Affiancata da stalle, scuderie, cantine, granai e un monumentale torchio cinquecentesco usato un tempo per la spremitura delle vinacce. Dal parterre, tramite un elegante cancello in ferro battuto, si accede invece al “Giardino Segreto”.
Visite a cura degli “apprendisti ciceroni” dell’Educandato “Maria SS. Bambina” di Roggiano e della Scuola secondaria di primo grado “Carducci” di Gavirate.
Apertura per il Monastero di Torba a Gornate Olona, che rientra nel patrimonio protetto dell’Unesco, con la vicina Castelseprio. Storia antichissima, non completamente scoperta, tracce di Insubri, poi avamposto militare del tardo impero romano, quindi in mano ai Goti e ai Longobardi, che aggiunsero la torre e la cinta difensiva del secolo. A partire dall’ottavo secolo, fino al 1482, Torba divenne luogo di preghiera e di lavoro di monache benedettine.
Apprendisti Ciceroni Liceo “Marie Curie” Tradate; scuola primaria di Gornate Olona.
A Ispra, sabato dalle 14:30 alle 17:30 e domenica dalle 10 alle 17:30, gli studenti della scuola secondaria di E. Fermi, agli stessi orari, condurranno i turisti al Mausoleo Castelbarco, fatto edificare in preziosa pietra di Baveno, dal Conte di Castelbarco in memoria della moglie, la contessa Antonietta Litta-Albani, in una splendida posizione panoramica sul lago Maggiore.
Sempre sabato e domenica agli stessi orari, nella frazione di Barza di Ispra, gli apprendisti ciceroni del Liceo Sacro Monte di Varese proporranno un viaggio presso la Villa e parco Mongini, ora Casa Don Guanella. La villa sorge sull’area anticamente occupata dal castello di Barza, del quale rimane la torre medioevale. Dopo numerose trasformazioni, il complesso fu acquistato nel 1860 dal tenore Pietro Mongini, che creò un grande parco, a imitazione delle più rinomate residenze signorili dell’epoca. Dopo numerosi passaggi di proprietà, nella metà del novecento fu acquistata dall’Opera Don Guanella che l’arricchì del grande e spettacolare orologio a dodici quadranti.
Sabato dalle 14:30 alle 17:30 e domenica dalle 10 alle 17:30, a Morazzone si potrà visitare Casa Macchi che, con i suoi libri, arazzi e con il suo giardino, è dal 2015 un bene FAI secondo le disposizioni testamentarie dell’ultima proprietaria Marialuisa Macchi che voleva diventasse un museo vivo che dia lustro a Morazzone.
Ingresso riservato agli iscritti FAI e ai residenti del Comune di Morazzone. E’ possibile iscriversi al FAI in loco. Visita guidata ogni 45 minuti solo su prenotazione, sul sito del Fai. Ingresso 3 euro.
A Varano Borghi, sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 e domenica dalle 10 alle 18, gli apprendisti ciceroni del II.I.S. C. A. Dalla Chiesa di Sesto Calende, proporranno una visita alla Cappella Borghi al cimitero, oltre a un percorso nel borgo di Varano, ideato dagli apprendisti ciceroni dell’IIS D. Crespi di Busto Arsizio, tra Villa Borghi e l’ex cotonificio.
Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell’orario di chiusura indicato.
La partenza del percorso è in Piazza G. Matteotti. Contributo suggerito a partire da € 3,00
Dopo l’ampliamento del grande cotonificio e la realizzazione della loro villa padronale, i Borghi vollero anche dare un assetto funzionale e di qualità estetica al borgo, dove vivevano le maestranze, tanto quelle dirigenziali e impiegatizie quanto quelle operaie. Così, agli inizi del ‘900, l’architetto Paolo Cesa Bianchi, su quello fatto già in precedenza dai Crespi, sull’Adda e da Tosi a Legnano.
Visita anche a Villa Borghi, oggi trasformata in Grand Hotel, e apprezzatissima location per matrimoni e ricevimenti, dopo un lungo periodo di abbandono, che sorge sul dolce pendio che scende verso il lago con una vista sulle colline attorno. Visitabile anche lo storico Cotonificio Borghi, edificato nel 1819.
A Varese, sabato dalle 14:30 alle 17:30 e domenica dalle 10 alle 17.30, si potranno visitare al Cimitero di Giubiano, le cappelle funerarie in stile liberty, realizzate da uno dei maestri del genere come l’architetto Giuseppe Sommaruga. Per il liberty, visibile anche l’antica pensilina del Tram, posta sulla via per il Sacro Monte, testimonianza della Belle Epoque, in cui Varese era uno dei centri più rinomati.
Nel borgo di Velate, la Torre medievale, la vicina chiesetta romanica dei Santi Ippolito e Cassiano. Il campanile romanico risale a prima del mille. Sulla facciata, si nota un antico affresco con San Cristoforo, mentre di lato pitture quattrocentesche. All’interno invece decorazioni di stile bizantino.
Sabato dalle 10 alle 18 e domenica dalle 10 alle 18, la Villa e collezione Panza, situata sul colle di Biumo Superiore, a pochi passi dal centro città.
Sarà possibile visitare il parco, il piano terra, il primo piano lato nord e i rustici con la collezione permanente e le installazioni di Dan Flavin, Robert Irwin e James Turrell.
Gli iscritti FAI e coloro che s’iscrivono in loco oltre a saltare la coda possono visitare le opere delle Scuderie: il Ganzfeld di James Turrell, lo Scrim 2013 di Robert Irwin e la mostra Light Theater.
Giornate di Primavera del Fai 2018, tra il Lago Maggiore, Varese e Novara Nel weekend di sabato 24 e domenica 25 marzo torneranno le Giornate di Primavera del FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano),
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Servizi per l’infanzia a Buccinasco, fondi destinati ad asili nido nidi e alla materna parrocchiale
Servizi per l’infanzia a Buccinasco, fondi destinati ad asili nido nidi e alla materna parrocchiale
La Giunta comunale ha approvato i criteri per ripartire il fondo nazionale destinato al Comune a favore delle istituzioni educative per bambini fino a 6 anni. Il 30% del contributo andrà alla scuola paritaria don Stefano Bianchi (more…)
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