What I gathered for Etruscan so you can use it for the vamps
[1],[2],[x],[4 18+],[5]
World, Earth
cel"earth, ground, soil
"thi"water; creak ?
"una"flowing, stream
"huin(-)"spring, well
"ushil"sun
"tiur"moon
"pulum(chva)"star(s)
"trut-*"lightening, bolt ?
"zeri"serene, unclouded (weather, sky)
"lur(i)"brightness (of stars)"
Law and Justice
cecha"treaty"
shurnu-"order ?, testament ?
"teur-"jugdement, panel, award
"tevarath"jugde, arbitrator o.s.
"tupi"punishment"
Warfare
macstrna(appr.) "aide de camp"
Animals
thevru"bull
"leu"lion(ess)
"krankru"cat ?,
panther ?
"tusna"swan"
hiul(s?)"owl"
Bodily functions
am-"to be"
acnanas"begot, bore
"svalce, svalthas (, ril ?)"(s)he lived, had lived"
Death/ grave
lupu"(has) died
"cesu"was/were interred
"tesham(-)"burial
"celuca*"interment ?
"hinthial"soul (of the deceased), 'shade'
"mutna"coffin, casket
"mursh"coffin, urn
"capra"coffin"ma(n)
"monument, tomb stone
"shuthi"vault, grave (building)
"tamera"grave chamber
"tus"coffin, kline, place (in a vault)
"hupnina"kline, coffin
"zelar"niche(s)
"zelarvena*"being supplied with niches
"shuthina"grave gift"
Clothes/ etc
caper"cloak
"zam(a)thi"brooch
"mal(e)na"mirror (made of bronze)
"lur(i)"adornment"
House
per(a)"house
"ara- per(a)=c"house and home; property
"scuna"place, room"kanna (1x), cana"precious item, work of art (length of cloth, stele o.s.)"cver(a)"work of art, sculpture, statue
"trepu"craftsman, carpenter
"zinace"produced (pottery)
"acil(u)"producer, potter
"cerichunce"erected, built, had erected
"ce(ri)nu"(was) erected, built"
Numbers
churu"full (in number)
"heva"all, everyone"
snuiaph"as much/many as
"thu"one
"zal"two
"ci"three
"mach"four
huth"five
"sha"six
"sar"ten
"huthzar"fifteen
"ciem zathrum"seventeen
"eslem zathrum"eighteen
"thunem zathrum"nineteen
"zathrum"twenty
"ci zathrum"twenty-three
"huth zathrum"twenty-five
"thunem cealch"twenty-nine
"ce/ialch"thirty
"muvalch"forty
"shealch"sixty
"thunz"once
"eslz"twice
"ciz"thrice"
Property
al(i)ce / muluvanece / tur(u)ce"gave, dedicated
"alpan"gift of thanks
"alicha"gift, present"
lautn"possession
"thaura"property ?"
Emotions
hathna"happy
"mlach / mlaka-"good, beautiful
"azaru(a)"good ?
"calus(u-)"excellent, best
"zeri"free (person); accessible (water)
"thuta (f.)"chaste, married only once"
Speech/ writing
zichuche"was written; incised; carved"zich"book; letter ?"zic(h)u"clerk, writer"penth(u)na"(inscribed) stone, stele"
Religion
ais > eis"god
"flere"deity
"tmia"temple, sanctuary
"tamera"(temple) cella
"fler"sacrifice, ritual o.s.
"aisna"sacrifice, ritual o.s.
"fase"libation"un(n.) "pouring out, spill (as a libation)
"cletram"litter, table ? (applied in cultual practise)"caper heci'(ritual) cloak'tuthi(u)"pledge, vow, votum
"tuthina"votive gift"cana, cver(a), shuris, tinscvil'consecrated objects'trutnuth"fulguriator (lat.): a seer, reading lightnings"netshvis"haruspex (lat.): a seer, reading animal entrails
"maru"chairman of a cultual society"zilath'cultual functionary'al(i)ce / muluvanece / tur(u)ce"donated, dedicated
"cenu"(was) built"
Family/people
mi"I
"sa"self
"marish (m.)"(male) baby, boy, youth
"leinth"old age; old woman
"lasa"bride ?" ("nymph")
marish"bridegroom ?
"ati"mother
"apa"father
"apana"paternal
"puia"wife; woman ?
"sech"daughter
"sech farthana / harthna"stepdaughter
"clan"son
"clanti"adoptive son
"clan thunchultha
"step son
"hush(i)ur"children
"ati nacn(uv)a, teta"grandmother
"apa nacna, papa"grandfather
"tetals"grandson/granddaughter (in relation to a grandmother)
"papals"grandson/granddaughter (in relation to a grandfather)
"nefts"nephew
"prum(ath)s"grandnephew
"netei (f.)"mother-in-law ?
"ati(v)u"stepmother
"ziv(a)-"relatives, kinship
"hatrencu (f.)"?
"ath(e/u)mica (plural)(plural) 'relatives'arce"(s)he raised (children)"
Food
eleiva-*"oil
"vinum"wine
"achapri"jug, oinochoe
"hushlna"(wine) mug ?, amphore ? (for cultual use)
"pruchum"jug"qutum"jug
"qutumuza"little jug (for straining)
"lechtumuza"little jug, aryballos"thina"ewer"eleivana"container of oil"vertun'some sort of vessel'zavena"two-handled vessel, kantharos"zavenuza'same as before ?' (however, see Biondi, Acme 50, 1997, 3-31)fasena"vessel for libations; (askos)
"spanti"bowl for libations and drinking; plate
"culichna"bowl
"thafna, thapna"drinking vessel, cup, lid (of a thina)"s(h)untheruza"pyxis, (little, round clay) box"
[Wallace, Studi Etruschi 64, 201ff.]
Rooms
scuna"place, room
"shuth"to put ?
"ika > eca (noun), ca, gen. cla, (adj.)"this, that"cal, gen. clal"this here"ita > eta (noun), ta (adj.)"this, that
"eclthi, clthl (loc.)"here"thui, thuves"inside
"thva-* ?"interior, inner
"(ce)hen"outer, outside
"cipen > cepen, pen"below, under
"srenc-*"above, upper
"srancza-"upper part/piece
"penza-"lower part/piece
"hampha-"right side
"laiva-"left side
"thes(h)viti"to/in the East
"faviti"in the West
"ushil"South ?"
Transport
truth-"to cast, to throw"tezan"way, road
"favin"to descend ?
"thes-"to mount"
Age
leine"at the age of
"mean"childhood, youth"sh(i)ans"beginning, scheme, plan
"hintha (hinth(i)u)"to cease, to finish" ("(was) finished")thesan"dawn, sunrise, morning
"ushil"noon
"tinia"day
"tiur"month
"avil"years
"ilucu'a period: part of a month ? o.s.'ena"today ?, now(adays) "ishveita > eshvita"following, later day
"uelcitanus (lat.)"martius (March)"aberas (lat.)"aprilis (April)
"apirase"in the month of April"ampiles (lat.)"maius (May)"anpilie"in the month of Mai"aclus (lat.)"iunius (June)"acal(v)e"in the month of June"traneus (lat.)
"iulius (July)"thucte"in the month of July ? / August ?"ermius (lat.)"augustus (August)"celius (lat.)"September"celi"in the month of September
"xof(f)er ? (lat.)"October"alshase"in *Alshasa (~ phoenician "in the month of K(i)r(a)r")"tulerase"in *Tulerasa (~ phoenician "in the month of the sacrifice to the Sun")"
Social areas
spur(a)"city, polis
"methlum"township
"rasna"public, belonging to the state
"thunchultha- (thunchver-?)"private
"tular"border(s), frontier(s), territory
"cel"(piece of) soil, territory
"nape(r)"borderstone(s)
"hilar"marked off
"mech"lady, queen
"sacni and derivations"citizen(s)"eter(a), eterti'member of a class of citizens'marish"servant, slave
"snenath"woman servant, lady's maid
"lautni"slave, freedman
"lautnitha"female slave, freedwoman
"themias-"had obeyed
"zeri"free"
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Il ritrovamento della Venere di Milo, 200 anni fa di Pietro Cabrio ...l’8 aprile 1820 un giovane ufficiale di marina francese, appassionato d’arte, scoprì una delle statue più famose al mondo: l’Afrodite in marmo pario del II secolo a.C. oggi conosciuta in tutto il mondo come la Venere di Milo, ideale classico dell’immagine femminile. L’ufficiale francese in questione si chiamava Olivier Voutier e aveva venticinque anni quando, nell’aprile del 1820, attraccò con la nave a cui era stato assegnato sull’isola greca di Milo. Erano anni in cui gli scavi archeologici nelle isole del mar Egeo davano grandi risultati e gli ufficiali francesi ��� fortemente ispirati dal neoclassicismo – erano fra i più attivi nelle ricerche. Una volta arrivato a Milo, Voutier ne approfittò per condurre degli scavi con l’aiuto di due marinai, come riportò nelle lettere che scrisse in quei giorni Iniziò nei dintorni del teatro antico, dove trovò subito alcuni reperti. Cambiò zona e capitò nei pressi di un campo dove un contadino del posto stava scavando attorno a un muro. Il contadino si chiamava Yorgos Kentrotas e aveva trovato qualcosa: il busto di una statua in marmo raffigurante una donna non vestita, in buono stato ma senza entrambe le braccia. Kentrotas stava ricavando pietre dai resti di un muro mezzo sepolto. Aveva trovato il busto dentro una nicchia, ma senza darci importanza lo aveva rimesso a terra. Voutier se ne interessò e gli diede qualcosa in cambio per continuare a scavare lì attorno. Insieme trovarono le gambe velate, ossia la più grossa parte mancante della statua, un pezzo laterale di busto che la faceva stare eretta, una mano che porgeva una mela, un braccio e due busti marmorei (di origine tuttora sconosciuta). La statua fu quindi ricomposta e Voutier ebbe modo di vederla meglio. Era successo. La Venere di Milo, la più famosa statua classica arrivata fino ai nostri giorni, era stata scoperta. Nelle prime ore dal suo ritrovamento, soltanto quattro persone al mondo ne furono al corrente, nessuna delle quali aveva però strumenti per poterla comprendere e valutare. Tuttavia, come fu scritto nei diari e nelle lettere delle persone coinvolte nel suo ritrovamento, l’opera scatenò una serie di eventi non appena venne dissotterrata, quasi come se dopo migliaia di anni ne fosse stata liberata l’energia, la stessa che oggi attrae sotto di lei milioni di visitatori. Voutier e i due marinai ne rimasero affascinati alla vista tanto da abbandonare tutti gli altri reperti trovati in precedenza. Voutier scrisse in seguito: «Chi ha potuto vedere la Venere di Milo potrà capire lo stupore che provai quel giorno». A quel punto i francesi pensarono all’aspetto pratico. Non potevano caricarla nella loro nave, essendo questa una piccola scuna già colma di uomini e provviste, né permettersi di comprarla al prezzo proposto da Kentrotas, ossia l’equivalente di un buon asino. (...) Tra le richieste sempre più alte di Kentrotas e i timori della popolazione, Voutier finì per rassegnarsi e lasciò l’isola... Passò circa un mese e un’altra nave francese attraccò a Milo. A bordo di questa c’era Jules Dumont d’Urville, ambizioso ammiraglio che negli anni successivi divenne tra i più celebri esploratori francesi dell’epoca, la cui carriera iniziò proprio con quello che accadde in quei giorni a Milo. La reazione di d’Urville e dell’ufficiale che lo accompagnava fu la stessa di Voutier: rimasero stupefatti. D’Urville però agì diversamente....D’Urville sapeva che di lì a poco la nave sarebbe ripartita verso Costantinopoli, dove avrebbe avuto l’opportunità di parlare della questione con l’ambasciatore francese, e così accadde. A un ricevimento nella capitale ottomana incontrò l’assistente dell’ambasciatore, il conte di Marcellus, il quale vide in quella storia un’opportunità sia per visitare Milo per una sua vecchia questione personale che per compiacere l’ambasciatore. Quest’ultimo, però, sembrò poco interessato, ma il conte di Marcellus lo convinse quando gli disse che avrebbe potuto regalare la statua, qualora avesse avuto un valore, a re Luigi XVIII, in modo da riuscire a ritornare in Francia come chiedeva da tempo. (...) D’Urville e il conte di Marcellus usarono quindi tutti i mezzi a loro disposizione per bloccare l’affare. Si appellarono al precedente accordo fatto dal vice console, il quale aveva “prenotato” la statua in attesa del ritorno degli ufficiali francesi. Usarono anche la forza: il conte di Marcellus minacciò di schierare al porto cinquanta uomini armati, che sarebbero stati raggiunti a breve da una nave da guerra francese... (...) Il 23 maggio 1820 la statua fu comprata per conto del console francese di Costantinopoli per 750 franchi più un terzo come “risarcimento”. Il delegato riferì poi al dragomanno l’accaduto, il quale ordinò la fustigazione delle autorità greche, come riferito in una lettera inviata a Costantinopoli dal vice console Brest. La popolazione, tuttavia, si vendicò: durante la guerra d’indipendenza iniziata l’anno successivo, il dragomanno del pascià, tale Nicolae Mourousi, un principe greco, venne catturato e decapitato. Il 29 ottobre 1820 la Venere di Milo lasciò Costantinopoli per raggiungere Tolone e poi Parigi nel febbraio del 1821. Si dice che re Luigi XVIII, da tempo malato di gotta e con cancrene diffuse, non l’abbia mai vista: appena arrivata la donò immediatamente al Museo del Louvre e tre anni dopo morì. .... A Costantinopoli, in uno dei sacchi di reperti arrivati con la statua, era stata trovata una incisione con il nome del probabile autore, Alessandro di Antiochia. ...
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