#riti blasfemi
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pier-carlo-universe · 28 days ago
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La biblioteca dei libri perduti di Claudio Aita: un viaggio oscuro tra misteri e antiche biblioteche. Recensione di Alessandria today
Un thriller gotico che esplora segreti nascosti, riti blasfemi e le profondità dell’animo umano
Un thriller gotico che esplora segreti nascosti, riti blasfemi e le profondità dell’animo umano. Biografia dell’autore.Claudio Aita è uno scrittore italiano noto per il suo talento nel creare storie che mescolano thriller, mistero e riferimenti storici. Originario del Friuli, ha saputo trasportare nei suoi romanzi la bellezza e il mistero dei luoghi della sua terra. Autore della serie di Geremia…
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jacopocioni · 3 months ago
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In Via Panicale uno stemma per l'esorcismo
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Accanto all’ex convento di Sant’Orsola, in Via Panicale, sulla facciata dell’edificio si può vedere un antico stemma in pietra serena. E’ uno stemma rotondo che rappresenta due croci benedettine. Queste croci sono caratterizzate dalla presenza di tre gemme ad ogni estremità, che simboleggiano Cristo con i dodici apostoli. Questo stemma era posto sopra il portone di ingresso al monastero. Il complesso edilizio nacque nel 1309 come appendice della basilica di San Lorenzo ed era abitato dalle suore benedettine, dal 1327 al 1435. Va premesso che San Benedetto da Norcia, fondatore dell’ordine, è il patrono degli esorcisti. Il monastero nacque proprio nel momento storico che decreta la fine dei Templari. Papa Clemente V (che trasferì la sede papale ad Avignone), ricordato come pontefice avido e simoniaco, dedito alla lussuria, sostenne che Dio, in una visione, lo avesse avvisato che i Templari erano eretici, colpevoli di adorazione del diavolo, omosessualità, vilipendio della croce, sodomia ed altri comportamenti blasfemi; i loro incontri erano segreti e si diffusero voci riguardo a bizzarri riti di iniziazione, che contribuirono moltissimo a diffondere sospettosità da parte del pubblico verso l’ordine.  Per questi motivi Clemente V dette ordine di catturare tutti i Templari, li fece sottoporre a torture indicibili per far loro confessare i crimini contro Dio; molti morirono bruciati come eretici e l’ordine venne soppresso con bolla papale del 3 aprile 1312.
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Lo stemma di Via Panicale è a forma di cerchio, che sta proprio a significare la presenza femminile nel monastero. Lo stemma nasconderebbe una formula antica, ogni lettera dell’iscrizione presente sulla medaglia è parte integrante di un esorcismo antichissimo, apparso in un manoscritto del XIV secolo, a testimonianza della fede nella potenza di Dio e di San Benedetto. In alto vi sono incise delle lettere “I e N”, che si riferiscono ad entrambe le croci, mentre negli angoli della prima croce sono incise le lettere “S-C-R-D” e della seconda croce le lettere “C-O-I-A”. Complessivamente le iscrizioni dovrebbero significare: In Nomine Sanctae Crucis Rejecta Daemonum e In Nominae Crucis Observationis Induce Amorem, cioè: “In Nome della Santa Croce Ripudia il Demonio” e “In Nome dell’Osservanza della Croce Induci l’Amore”, quindi si tratta di un invito a rifiutare il Male e a perseguire il Bene, dunque un esorcismo in piena regola. Quelle scritte, con tutta probabilità, avevano il compito di proteggere le suore che alloggiavano nel monastero.
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Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie Read the full article
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scienza-magia · 8 months ago
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Il Sabba nella stregoneria europea
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Una delle credenze più importanti riscontrabili nella stregoneria era quella che le streghe che facevano patti col Diavolo lo adorassero anche collettivamente effettuando anche riti blasfemi e immorali. La credenza nel Sabba fu una precondizione essenziale alla grande caccia alle streghe. Come la credenza nel patto rendeva indispensabile perseguire le streghe analogamente e la credenza negli incontri notturni delle streghe spingeva le autorità europee a ricercare i loro complici . Senza la credenza del Sabba la caccia alle streghe in Europa sarebbe stata un qualcosa di meno significativo . Sebbene due credenze fossero strettamente collegate le due idee derivavano in un certo modo da fonti diverse . Per fare un esempio il più famoso trattato di stregoneria il Malleus Maleficarum si dilunga molto sul patto ma non sull’adorazione collettiva sul Diavolo e contiene solo qualche cenno alle specifiche attività che essa avrebbe comportato . La credenza nel Sabba ha sia una origine genericamente psicologica che un origine storica specifica . Le sue radici psicologiche sonno quelle che producono incubi e fantasie circa attività antiumane e immorali in molti tipi di società . Si sa che ogni cultura ha sempre prodotto miti relative a persone che sovvertirebbero le norme morali e religiose della società e che perciò rappresenterebbero una minaccia per quella società. Si può dedurre anche una credenza nell’esistenza di simili individui sia necessaria per definire quelle norme o quantomeno per rafforzare quelle che sono generalmente accettate. In una certa misura la credenza nel Sabba delle streghe che comportava sia il danzare nudi che l’infanticidio cannibalistico rappresenta l’ultima versione di questo classico e anche universale incubo . Al tempo stesso il Sabba europeo aveva molte caratteristiche che rispecchiano l’influenza della cristianità medievale. Certamente la forte enfatizzazione degli aspetti erotici del Sabba deriva dall’atteggiamento negativo della Chiesa medievale nei confronti del sesso . Anche la parodia della messa cattolica rispecchia l’orrore tipicamente cristiano nei confronti della dissacrazione delle sue cerimonie più sacre. La parodia non comportava mai la celebrazione di una messa nera una elaborata cerimonia che alcune streghe dei giorni nostri effettivamente celebrano sul corpo di una donna nuda. Ma alcuni dei Sabba che avrebbero avuto luogo nel 500 e nel 600 comportavano la recitazione a rovescio del credo di Nicene. La rappresentazione tipicamente cristiana ed europea dell’anti-società che si manifesta nelle confessioni delle streghe ha la sua origine principalmente nelle invettive retoriche che i monaci scagliavano contro gli eretici nel 1200-1300. Minacciati dalla diffusione di eresie come quelle dei valdesi e dei catari quei monaci costruirono intenzionalmente l’immagine di una società eretica immorale allo scopo di prevenire la crescita di tali movimenti e incoraggia la repressione . Nel costruire quelle immagini i monaci si rifecero non solo all’immagine universale di un’anti-società ma anche a un certo numero di fonti specifiche . Una di queste era l’immagine che i romani avevano elaborato dei cristiani e delle origini come membri di una organizzazione segreta che praticava l’infanticidio cannibalistico e l’incesto . Tale immagine aveva acquistato popolarità sia perché i cristiani effettivamente sin incontravano in segreto sia perché il rito fondamentale della cristianità o l’eucarestia si prestava facilmente a essere frainteso come una forma di cannibalismo . Un'altra fonte del Sabba era l’immagine che gli autori della Patristica avevano degli eretici considerati idolatri e figli di Satana. Una terza fonte era la convinzione che gli eretici come i primi cristiani dell’epoca romana si incontrassero segretamente . Una quarta fonte era il contenuto dell’eresia stessa o più precisamente l’interpretazione che dell’eresia veniva data. I catari per esempio erano dualisti il che significa che essi accentuarono i poteri del Diavolo e specialmente il suo dominio sul mondo materiale . Il catarismo fu enfaticamente anti-demonico ma è facile vedere come l’esagerazione del potere del Diavolo nell’Universo e la sua elevazione a una posizione di quasi parità con Dio potesse condurre nei difensori dell’ortodossia a dipingere i catari come adoratori del Diavolo. Analogamente il disprezzo dei catari per la procreazione ritenuta opera del Diavolo poteva esporli all’accusa di praticare l’aborto . I monaci del periodo a cavallo tra il XII e XVI secolo facente ricorso a tutte quelle fonti costruivano uno stereotipo dell’eretico come un adoratore segreto del Diavolo. Questa immagine per molti aspetti aveva acquistato una vita propria e pertanto poteva essere applicata ad ogni individuo deviante dall’ortodossia cristiana. Verso la fine del medioevo si applicò di fatto agli eretici ai maghi e alle streghe. Un altro elemento importante della concezione del sabba era la credenza che le streghe potessero recarsi al Sabba volando. Questa credenza per molti aspetti era un corollario del Sabba nel senso che forniva la spiegazione che la capacità delle streghe di partecipare a riunioni notturne segrete in luoghi remoti senza che fosse notata la loro assenza da casa. Quando il Sabba si teneva in luoghi molto distanti e quando si credeva che il numero di partecipanti fosse eccezionalmente elevato la credenza della capacità delle streghe di volare fungeva da corollario necessario. La credenza che le streghe potessero volare aveva chiaramente origini molto più popolari dell’altra credenza che facessero patti col Diavolo o partecipassero a riunioni notturne. La prima era la credenza riconducibile all’epoca classica che le donne potessero trasformarsi di notte in rapaci che mangiavano i bambini. La seconda credenza era che le donne partecipassero a cavalcate notturne in compagnia di Diana la dea romana della fertilità frequentemente associata alla luna. Detto ciò riteniamo concluso il nostro discorso sul Sabba. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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mervekaratas · 4 years ago
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İskoç Aydınlanması
Amerika Birleşik Devletleri'ni anayasasından, ekonomik sistemine kadar derinden etkilemiş, İskoçya'nın 18. yüzyıldaki entelektüel kazanımlarını ifade eden süreçtir.
17. yüzyılda dinerki, şarki ve cenubi Avrupa memleketlerinde nasıl güçlüydü ise İskoçya'da da o kadar güçlüdür. Blasfemi ciddi bir suçtur ve İskoçya Parlamentosu'nda "Act against blasphemy 1661" adlı bir yasa mevcuttur. Blasfemi yasasının aldığı bir can ise Thomas Aikenhead'dir, Aikenhead henüz 20 yaşında iken asılmıştır. Neyse ki Aikenhead, adada bu suçtan asılan son kişi olmuştur. Zira İskoçya yeni bir süreci kucaklıyordur: İskoç aydınlanması.
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İskoç aydınlanmasının en iyi bilinen figürleri arasında David Hume, James Watt, Francis Hutcheson, Adam Smith, James Clerk Maxwell, Kelvin gibi entelektüeller vardır. Hareketin çok boyutlu yönü buradan anlaşılabilir. Modern buhar makinesinin mucidi Watt, elektromanyetizma teorisiyle öne çıkan Maxwell, modern ekonominin babası Adam Smith, David Hume gibi büyük bir filozof: hepsi İskoç aydınlanmasının birer parçasıdır.
Özellikle Hume, felsefesi ile öyle büyük bir etki bırakacaktır ki utilitaryanizmin kurucusu Bentham'ı ve Mill gibi liberalizmin mühim bir öncüsünü, Kant gibi dev bir düşünürü etkileyecek, adeta domino taşı etkisi ile kendisinden sonra gelecek pek çok yabancı aydınlanma figürlerine de tesir edecektir.
İskoçya'daki aydınlanma hareketinin ABD'yi etkilemesinde ise yapılan göçler ve Benjamin Franklin rol oynamıştır. Zira Franklin İskoç filozoflarıyla tanışmış ve yeni nesil Amerikalıların Britanya'da eğitim görmesine yardımcı olmuştur.
Dahası, federal cumhuriyet için plan, Hume'un önerisi üzerine yazılmıştır. Smith'in The Wealth of Nations'ı ile "ticaret ve özgürlük" tezi ortaya atılmış, böylece İskoç aydınlanması ABD anayasasının yapımına ve Amerikan ulus inşasına doğrudan sağlam bir zemin hazırlamıştır. (bkz)
Buna ek olarak, entelektüel seçkinlerin buluştuğu mason localarının İskoçya'daki aydınlanma dönemi ile paralel olarak sıra dışı bir gelişim gösterdiği görülebilir. İskoç riti mason ritleri arasında önemli bir yere sahiptir. Ne var ki kitaplarında kendilerini eski bir monarklığın üyeleri gibi göstermek için kullanacakları düşünülen bazı uydurma hikayeler (Kral II. Charles'ın mason olduğu uydurması gibi) akademiden tepki alacaktır.
"İskoç aydınlanması neden bu kadar başarılı oldu?" sorusunun cevabı ise dini faktörler olabilir.
Protestanlar, Katoliklere göre avantajlıdır. Max Weber'in Die Protestantische Ethik und Der Geist des Kapitalismus adlı eserini bilmeyen yoktur. Buna ek olarak, Protestanlarda okur yazarlık halk tabanının geneline cinsiyetten ve meslek grubundan bağımsız olarak daha erken yayılmıştır. Bu da bir nevi İskoç aydınlanmasının hızına katalizör olmuştur.
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purpleavenuecupcake · 5 years ago
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Sortilegi e rituali: Il Sabba, Parte II
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(di Massimo Montinari) La caccia alle streghe si aprì ufficialmente nel 1327, con la Bolla “Super illius specula” di Papa Giovanni XXII - che conferì validità universale alla lotta alla stregoneriatramite l’inquisizione - ma divenne piùcruenta nel 1484, con Papa Innocenzo VIII, che fece redigere il Malleus maleficarum, il più autorevole manuale contro le streghe ad uso degli inquisitori. Che la stregoneria, o parte di essa, corrispondesse alla religione di Diana pare confermato da uno dei primi processi storici alle streghe in Italia, quello contro Sibillia Zanni, condannata al rogo il 26 maggio 1390, seguita due mesi dopo da Pierina de’ Bugatis, che confessò di aver partecipato al “gioco di Diana”. La stessa descriveva un corteo di streghe, stregoni e spiriti infernali, meglio conosciuto come “sabba”, in cui si celebravano riti orgiastici. La condanna venne eseguita a Milano, nel Broletto Nuovo. Entrambe le donne parlarono di adunate notturne (sabba) il giovedì, dirette da una “Signora del Gioco”, conosciuta come Dama d’Oriente (Diana o Erodiade), una sacerdotessa che mostrava piedi di capra, il busto e il volto di donna che vedeva il futuro e iniziava all’arte magica. La “Signora del Gioco” avrebbe avuto anche il potere di fare ritornare in vita gli animali. In pratica si sarebbe trattato di una “Diana-sciamana”. Nel “sabba” le riunioni si trasformavano in banchetti e qualche volta si faceva sesso collettivo. Ma Milano vide la prima vittima della caccia alle streghe il 16 settembre del 1385 davanti a una grande folla con uno “stregone”, Gaspare Grassi da Valenza, che venne accusato di essere un “pubblico negromante,incantatore di demoni, uomo di eretica pravità e relapso nella abiurata eresia”. Il sabba sarebbe stato un convegno di streghe in presenza del demonio durante il quale venivano compiute pratiche magiche, orge diaboliche e riti blasfemi. Oggi con il termine di sabba le moderne religioni della neostregoneria e del neopaganesimo indicano un giorno nel quale i loro credenti si riuniscono per celebrare i riti tradizionali in onore delle antiche divinità. Il nome deriva dal termine ebraico Shabbat e denota i pregiudizi diffusi in Europa fin dall’Alto Medioevo nei confronti della religione mosaica (religione di Mosè), la quale veniva spesso accusata di consumare riti occulti e violenti. Il sabba era chiamato anche "sinagoga" e "vauderie". Il sabba si svolgerebbe principalmente nel giorno di sabato e, più precisamente, durante la notte tra sabato e domenica, ma non tutti i ricercatori si trovano concordi sui giorni tanto che oggi si può distinguere tra sabba "ordinari" (settimanali) e sabba "ecumenici" (trimestrali o quadrimestrali). Discusso è anche il numero dei partecipanti, cha varierebbe da una decina di streghe partecipanti ad alcune migliaia. Martin Delrio, scrisse : …“Le streghe giungono al luogo prestabilito volando a cavallo di un animale, sopra un bastone, una panca, una pentola o una scopa; talvolta, come scrisse addirittura per mezzo di una forca. Prima del volo, le streghe sono solite ungersi con del grasso di bambino o con altri unguenti magici che consentono loro di librarsi in aria e di trasformarsi, all’occasione, in creature mostruose o animali”. Il teologo fiammingo riteneva inoltre che esistessero quattro maniere diverse per recarsi alla tregenda, ossia la pura e semplice immaginazione, il viaggio a piedi, il volo demoniaco e un quarto modo sconosciuto alle stesse streghe. …“Giunte sul luogo della riunione, le streghe trovano il demonio ad attenderle, che loro salutano con l’osculum infame (bacio vergognoso) e a volte anche con un bacio sul piede sinistro o sui genitali, offrendogli candele nere e ombelichi di bambini. Il sabba si tiene di solito a un crocicchio, in un cimitero, sotto una forca, ma più frequentemente in posti assai remoti come la vetta di una montagna (il Tonale, il Blocksberg) o una radura (il Noce di Benevento); qualche volta le streghe si sono date raduno anche in un precipizio. Il diavolo è presente seduto su un trono di ebano ed ha quasi sempre fattezze mostruose, metà uomo metà capro, provvisto di corna, talora anche di artigli come quelli degli uccelli”. …“Prima di iniziare la festa, satana accoglie le nuove adepte e fa loro praticare l’apostasia. Il rito comporta il rinnegamento della religione cristiana e il compimento di atti nefandi quali la parodia della messa, le bestemmie o il calpestamento di croci, ostie o altri oggetti sacri. Per dileggiare l’eucaristia alle streghe vengono dati dei pezzi di cuoio e bevande nauseabonde che vorrebbero imitare la comunione sotto le due specie. La cerimonia dell’apostasia prevede in qualche caso un giuramento di fedeltà al Demonio compiuto ponendo la mano su un misterioso libro pieno di ‘occulte scritture’. Segue poi il rito dell’adorazione: le streghe si mettono in ginocchio davanti a satana tenendo le mani tese dietro la schiena con le palme rivolte verso il basso. Un altro rito del sabba consta nell’apposizione di un marchio da parte di satana in persona sul corpo dei suoi adepti, una sorta di nuovo battesimo nella fede diabolica. Durante i processi per stregoneria tale marchio veniva pazientemente cercato dagli inquisitori e, in genere, veniva da loro individuato in una parte insensibile alle punture effettuate con degli spilloni sul corpo degli accusati…. …In seguito il Demonio dà il via all’orgia e i convitati si accoppiano tra di loro, senza distinzione di sesso e di parentela. Sempre secondo le fonti principali, nel corso di questi rapporti non si prova alcun piacere sessuale, il coito satanico sarebbe particolarmente cruento e devastante e il seme del demonio freddo come il ghiaccio”. Però ci sono altre descrizioni dell’orgia satanica, ben diverse da quelle descritte nella prima versione; quella riportata dall’inquisitore francese Pierre de Lancre nel trattato Tableau de l’inconstance des mauvais anges et démons (1612) potrebbe essere quella più valida e corrispondente alla realtà. Il De Lancre fu un cacciatore di streghe nel Labourd, sui Pirenei francesi, e nel suo libro presentò due giovani streghe, Jeanne Dibasson e Marie de la Ralde, che descrissero il sabba come luogo di straordinari piaceri carnali. Nel libro si riporta:..“Dopo l’orgia comincia il banchetto, caratterizzato dalla presenza di carne di bambini non battezzati, di carne d’impiccati oppure di vivande succulente, che però non sempre hanno sapore; i cibi ingeriti, tra l’altro, vengono magicamente rigenerati alla conclusione del pasto. Al banchetto fanno seguito la danza ed il canto accompagnati da una musica stridente e dal ritmo ossessivo. Il ballo procede descrivendo un cerchio e i partecipanti danzano schiena contro schiena, così da non potersi guardare in viso. Al termine del sabba (che avviene alla mezzanotte, o in ogni caso al canto del gallo) il diavolo distribuisce pozioni e polveri magiche e conferisce poteri soprannaturali ai partecipanti, in modo da consentire loro di compiere malefici quando torneranno alle loro dimore”. Un’altra versione è quella di Jean Bodin (Angers, 1529 – Laon, 1596 filosofo e giurista francese) secondo il quale nel sabba, dopo un ultimo bacio blasfemo dato al demonio reggendo una candela accesa, questi prenderebbe fuoco e le sue ceneri verrebbero raccolte dalle streghe per utilizzarle nei loro malefici. Ma nei secoli seguenti, in virtù del ruolo più o meno imperante della Chiesa Cattolica e dei vari movimenti liberisti, furono pubblicati diversi trattati con orientamenti differenti, come nel 1749 Girolamo Tartarotti pubblicò il trattato Del Congresso notturno delle Lammie, relegando al sabba la partecipazione delle classi sociali più povere e maggiormente suggestionabili. Nel 1862 lo storico Jules Michelet pubblicò La strega, un libro che ebbe una discreta diffusione e che consentì, anche se indirettamente alla riscoperta neopagana della stregoneria nel XX secolo. Nei sabba di Michelet il popolo ritrovava quel senso di fratellanza che le ansie e le fatiche del giorno facevano dimenticare; coloro che vi prendevano parte mangiavano, danzavano, maledicevano gli ecclesiastici e i nobili, ripudiando Dio e rendendo omaggio al diavolo, presente alla cerimonia sotto forma di una statua di legno alla quale si consacrava una giovane donna. Nel primo novecento, l’egittologa e antropologa Margaret Murray espose nel suo libro Le streghe nell’Europa occidentale una propria ipotesi, secondo la quale la stregoneria sarebbe stata l’antica religione pagana del continente europeo professata accanto al Cristianesimo almeno fino al XVII secolo. Ma la tesi di Margaret Murray, non essendo supportata da un metodo di ricerca storiografica accettabile, è stata respinta negli ultimi decenni dalla maggior parte degli studiosi dopo un esame più approfondito delle sue fonti. Questa tesi però venne supportata dallo storico Carlo Ginzburg (Torino, 15 aprile 1939 storico, saggista e accademico italiano). Secondo Ginzburg, le streghe che furono processate certamente non praticavano i riti di un’antica religione; tuttavia, nelle loro deposizioni sarebbe rintracciabile, oltre al nucleo di idee magico-diaboliche suggerite loro dagli inquisitori, un residuo di conoscenze mitologiche risalente a epoche lontane entro cui il sabba si configurerebbe come un rituale sciamanico. Le radici della stregoneria si ritrovano nelle religioni pagane. Questo legame è stato evidenziato da Carlo Ginzburg nella sua indagine sui “benandanti” del Friuli XVI secolo che descrisse come guaritori accusati di stregoneria. Le credenze popolari locali attribuivano ai benandanti, nati “con la camicia”, cioè ancora avvolti nel sacco amniotico (considerato segno benaugurante) il potere di combattere le streghe. Si riteneva che la “camicia” amniotica avesse il potere di proteggere dalle ferite, e la capacità di uscire dal corpo come spiriti per affrontare le streghe e le altre creature diaboliche che minacciavano la fertilità dei campi. I benandanti combattevano armati di rami di finocchio contro streghe e stregoni armati, invece, di canne di sorgo. Se i benandanti vincevano, il raccolto sarebbe stato propizio, altrimenti sarebbe stato misero. Le credenze nei benandanti si suddividevano in un filone “agrario” (battaglie estatiche per la fertilità dei campi, in genere riservate ai benandanti uomini), in un filone “funebre” (benandanti che svolgevano processioni notturne e parlavano con i morti; in quest’attività erano coinvolte perlopiù benandanti donne) ed un filone “terapeutico” (benandanti che curavano malattie e ferite, praticando una magia positiva e benefica in opposizione alla magia diabolica distruttiva delle streghe). Erano membri di congreghe che proteggevano villaggi e campi dalle streghe. Ma furono comunque perseguitati dall’Inquisizione, per i loro riti che richiamavano le pratiche degli sciamani: andavano in trance e raccontavano di lasciare il loro corpo per trasformarsi in animali e partecipare a una battaglia contro streghe e stregoni, intesi come forze del male. Molti dei loro riferimenti erano cristiani: un esempio di sincretismo religioso, cioè di mescolanza fra le pratiche pagane e il cristianesimo. Read the full article
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simonaaiuti · 5 years ago
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  L’Associazione Culturale A.A.R.S indice e organizza un concorso letterario di poesia per opere inedite in lingua italiana. A.A.R.S., bandisce un premio di poesia per promuovere, l’arte della scrittura, così come la storia e la cultura popolare in tutte le sue declinazioni, nell’intento di salvaguardare il patrimonio Demo Etno Antropologico italiano. Il premio gode del Patrocinio del Comune di Frosinone, dell’Amministrazione Provinciale del Capoluogo di Frosinone, dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale e della famiglia Aiuti. Il concorso è denominato “Premio Letterario “A.A.R.S.”, dall’associazione Arte, Restauro e Storia, di Frosinone, che si articola nelle seguenti sezioni:
Sezione A: Poesia a tema libero
  Sezione B: Poesia dialettale con traduzione
sezione C: Poesia ispirata alla storia e tradizioni della cultura locale e popolare, monumenti, riti, feste popolari, canti e usi riguardanti il complesso del patrimonio culturale “Demo Etno Atropologico”.
Il Premio sarà assegnato a opere di poesia che si distinguono per qualità letteraria. Nell’intenzione degli organizzatori, in accordo con gli scopi per cui è stato indetto il premio, è in primo luogo il riconoscimento e lo spazio di visibilità offerto agli autori premiati in tutte e tre le sezioni. Il valore di quanto riconosciuto alle opere che si qualificheranno, è attestato e certificato da una giuria di comprovata e trasparente serietà, competenza e determinazione, che valuterà unicamente i testi in concorso, non conoscendo i nomi degli autori delle opere.
Lettura e valutazione saranno anonime, in garanzia che l’autore dell’Opera, non sarà stimato nel suo lavoro complessivo di CV, ma solo in relazione all’Opera presentata in concorso: né il suo nome né le pubblicazioni al suo attivo potranno in alcun modo influenzare la valutazione. Ogni giurato assegnerà un punteggio.
  Regolamento
  Si può concorrere in una o più sezioni con opere inedite, anche se vincitrici in altri concorsi.  Ogni opera non dovrà superare i 40 versi. Possono partecipare autori compiuti i 18. Non sono ammessi alias e/o nickname.
  Modalità di Partecipazione
  Il concorrente invierà il materiale in unica copia, solo ed esclusivamente all’indirizzo di posta elettronica [email protected] con termine di scadenza il 30 giugno 2020
  1) Un file in formato WORD – DOC – ODT contenente – (Uno per testo) – i propri elaborati
(Titolo e testo) specificando soltanto la sezione per la quale sono in concorso;
2) La scheda di partecipazione compilata in ogni campo e firma in calce.
Si può partecipare a tutte le sezioni. Non sono ammessi testi inneggianti alla violenza, razzisti, sessisti, né blasfemi.
PREMI
 Sarà stilata una classifica che prevede 1°, 2° e 3° posto, per ogni sezione. Ai primi 3 classificati delle sezioni adulti verrà consegnato un trofeo o una targa o equivalente e una pergamena con la motivazione della Giuria.
  La giuria, composta dai soci dell’associazione A.A.R.S. si riserva di assegnare altri premi speciali, menzioni o segnalazioni di merito, conferiti con diploma personalizzato e/o targa.
  Il premio sarà consegnato personalmente ai vincitori durante la cerimonia di premiazione. E’ prevista delega al ritiro da far pervenire via e-mail agli organizzatori almeno 5 giorni prima della premiazione.
  Solamente gli Autori vincitori, segnalati o menzionati, riceveranno comunicazione personale tramite e-mail e telefonicamente. I risultati inoltre saranno resi noti pubblicamente sul social network Facebook sulla pagina ufficiale “AARS”, in cui sarà resa nota anche la data e il luogo della premiazione.
  Tutti gli autori Partecipanti sono invitati alla Cerimonia Di premiazione.
  Come parziale contributo di spese di segreteria, si richiede la cifra di euro 15,00 da versare sul conto corrente “IT69Z0529714800CC1000054861”
  La partecipazione al concorso implica l’accettazione incondizionata del presente
regolamento, pena l’esclusione.
 Per ogni richiesta di ulteriore informazione o per comunicazioni rivolgersi
a Simona Aiuti: [email protected]
 Presidente di giuria: Simona Aiuti, vice presidente di giuria Francesco Antonucci
Giurati: Donatella Sorbellini, Francesco Giralico, Leonardo Antonucci.
SCHEDA DI PARTECIPAZIONE
VIII Edizione 2020 Concorso letterario Nazionale “A.A.R.S.” città di Frosinone
  Nome/Cognome_________________________________________________________
  Nato/a_______________________________________________il____________________
  Residente in
  via__________________________________________Città_________________________
  Cap__________________Provincia________________________________Stato________
  Tel.____________________________________E-mail________________________
  Partecipo alla/e sezione/i: (indicare il titolo delle composizioni)
  SEZ. A – POESIA __________________________
  SEZ. B – POESIA dialettale______________________________
  SEZ.C –Poesia a tema imposto_________________________
      Dichiaro che il/i testo/i presentato/i al concorso è/sono frutto del mio ingegno e che ne
detengo i diritti a ogni titolo. Sono a piena conoscenza della responsabilità penale prevista
per le dichiarazioni false all’art. 76 del DPR 445/2000.
Acconsento al trattamento dei dati personali qui riportati in conformità a quanto indicato
dalla normativa sulla riservatezza dei dati personali (D.lgs. 196/03 e successive modifiche)
esclusivamente per il concorso in oggetto e per eventuali iniziative organizzate
    Luogo e data________________________Firma__________________________________
premio di Poesia AARS L’Associazione Culturale A.A.R.S indice e organizza un concorso letterario di poesia per opere inedite in lingua italiana.
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