#riconquistare
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primepaginequotidiani · 6 days ago
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PRIMA PAGINA Giornale Di Brescia di Oggi giovedì, 19 dicembre 2024
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sauolasa · 2 years ago
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Ucraina, la controffensiva di Kiev permette di riconquistare tre villaggi
Tre villaggi in precedenza nelle mani delle truppe russe sono stati riconquistati dalle forze ucraine
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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(...)
Stellantis, Repubblica e il Pd… il segreto di Pulcinella
Il segreto di Pulcinella lo svela la spina nel fianco degli Elkann, protagonista anche della convocazione in Parlamento del supermanager superpagato Carlos Tavares, Carlo Calenda, leader di Azione. “La realtà dei fatti è che Elkann si è comprato Repubblica, cioè il principale quotidiano della sinistra, e in questo modo da Landini al Pd la parola Elkann non viene pronunciata. E’ lì il problema. Noi abbiamo dato garanzie agli Elkann che sono costate agli italiani…C’è un tema che riguarda l’assetto proprietario di Stellantis cioè John Elkann”., ha detto Carlo Calenda a Rai news.
“E questa cosa non si riesce a dire – prosegue il leader di Azione – perché Elkann in modo molto brillante ha capito che basta comprarsi un giornale che gli è costato pure poco, e lo distruggerà alla fine, per coprirti a sinistra. Io credo – conclude – che questa battaglia va fatta al centro e a sinistra perché é una battaglia di tutela di 100mila famiglie”.
Ma sul “Fatto��� di oggi, Calenda andava giù ancora più duro. “Su Stellantis non si è mai sbilanciato. Infatti credo che ci sia nella sinistra italiana un problema con gli Elkann e con i loro giornali, a partire da Repubblica. Elkann ha fatto una cosa geniale comprandola con quattro soldi, e distruggendola, così da coprirsi a sinistra. Questa però dovrebbe riconquistare il voto degli operai piuttosto che ingraziarsi Repubblica”. Nulla accade per caso, nella finanza ma anche nella sinistra.
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ilpianistasultetto · 10 months ago
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All'europarlamento, anche il PD vota per mandare armi all'Ucraina e per riconquistare anche la Crimea: “All’Ucraina missili a lungo raggio e caccia, fino alla vittoria”.
Bisognerebbe ricordare, a questi signori arrapati di guerra che, nel 1962, John Kennedy (dopo il fallimento di ribaltare il governo Castro a Cuba da parte degli americani), sotto minaccia di Krusciov di lanciare missili nucleari, decise di addivenire a miti consigli, smantellando alcuni missili installati in Turchia e in Italia. In cambio, i sovietici smantellavano i loro missili da Cuba.
C'è sempre un margine di trattativa quando si parla di armi nucleari, ci deve essere per forza, non esiste nessuna "vittoria finale", ma solo una sconfitta per l'intera umanità. Continuare a parlare di armare l'Ucraina, anche con missili di lungo raggio, significa non aver capito una mazza dalla Storia del novecento. @ilpianistasultetto
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ballata · 2 months ago
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Se Israele adottasse la via diplomatica, ciò significherebbe la vittoria per i gruppi terroristici sostenuti dall'Iran e la condanna a morte per lo Stato ebraico.
Se il tuo nemico pensa di averti messo in fuga, non c'è assolutamente alcun motivo per avviare un processo di negoziazione o fare concessioni per il bene della pace.
Perché continuano a fare quello che sembra uno sforzo inutile nella lotta per spodestare Israele dalla loro terra? Perché sono convinti che vinceranno. La loro ideologia assicura loro che il loro mandato divino aiuterà la lotta, garantendo il successo e la conquista sicura.
Allora perché fermarsi quando si è in vantaggio? La mentalità occidentale non risolve i problemi come li risolvono in medio oriente, li si ha un altra percezione della propria nazione, del proprio popolo, della propria bandiera, vi è un attaccamento a questi valori che noi o occidentali non percepiamo più per colpa di un ideologia di sinistra che tutto annichilisce. Ma non è affatto così che pensano o agiscono i guerrieri tribali. Per loro, il potere è tutto e riconquistare ciò che credono sia giustamente loro è una battaglia che può essere combattuta solo fino alla morte. Queste non sono persone ragionevoli che sono d'accordo a tornare a un'esistenza calma, lontana dal conflitto. Prosperano nel dissenso e sono solo troppo felici di impegnarsi in combattimento per vincere il campionato.
In questo caso, la madre di tutti i premi è la terra di Israele. Il fatto che i politici occidentali dai divani delle tribune politiche giochino a fare gli strateghi militari è un grossolano errore di calcolo che contribuisce a fornire falsa informazioni alla speranza che l' estremismo islamico posso volere una qualsiasi tipo di pace. Essendo la peggiore specie di teocrati essi arrivano sui territori solo per imporre la loro religione-legge che cannibalizzat tutto.
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ggpost · 3 months ago
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Sai qual è una delle più brutte verità?.. Che nella vita puoi perdere o riconquistare qualsiasi cosa.. ma, una volta che inizi a perdere te stesso, non tornerai mai più indietro e non tornerai mai più la persona che eri prima..
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curiositasmundi · 14 days ago
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Tommaso Merlo
Dopo anni di guerra al terrorismo islamico, in Siria sta nascendo il più grande califfato della storia. Un sogno diventato realtà per i jihadisti islamici e concretizzato grazie ai loro peggiori nemici, gli occidentali. Davvero incredibile. Prima insanguiniamo il mondo in nome della democrazia e dei diritti umani, poi aiutiamo dei fanatici tagliatori di teste a consolidarsi nel mondo. Prima sprechiamo miliardi di risorse pubbliche per annientare qualche efferato nemico dell’umanità, poi gli regaliamo la vittoria su un piatto d’argento. Come in Afghanistan.
Vent’anni di occupazione militare per poi lasciare Kabul ai Talebani e fuggire a gambe levate. Con nessuno che ne risponde. E non solo. Subiamo pure gli effetti collaterali di quei disastri, con milioni di profughi da sistemare. Ma se dopo decenni di fallimenti bellici, il mondo fosse più sicuro e stabile, ci sarebbe poco da obiettare. Ed invece le guerre aumentano di numero ed intensità. Ormai siamo al caos col rischio di un conflitto mondiale dietro l’angolo. E nessuno fa nulla se non buttare benzina sul fuoco. Politicanti, burocrati, affaristi, giornalisti. Una mega inarrestabile lobby della guerra. Con la politica che dà l’ordine di attaccare, gli apparati che eseguono, le lobby che ingrassano e i media che strombazzano all’arrembaggio permanente.
Fu Bush a volere la testa di Saddam per fake news create ad arte, mentre fu Obama a volere quella di Gheddafi e quella di Assad. A volte si combatte sotto il sole, a volte serve invece il lavoro sporco come in Siria. Appoggiando gruppi ribelli con addestramento, fondi, armi e contemporaneamente affamando la popolazione con sanzioni economiche come successo in Siria. Uno schema che si ripete da decenni ma per capire davvero quello che succede in Medioriente, bisogna guardare tutto dalla prospettiva palestinese. Libano, Iraq, Siria, Libia ed Iran che è il prossimo sulla lista nera, hanno tutti qualcosa in comune, sono nemici storici di Israele. Per completare con successo il loro progetto coloniale, i sionisti avevano due strade.
O trattare coi palestinesi e concedergli perlomeno un loro stato, oppure sconfiggere tutti i paesi pro Palestina in modo da essere liberi di imporre con la forza la propria volontà agli indomiti palestinesi. Ed ovviamente hanno scelto la seconda via. Il problema di quella strategia è che Israele è un piccolo paese e gli serviva il supporto militare ed economico degli Stati Uniti, per ottenerlo hanno cavalcato il sistema lobbistico-capitalista comprando l’appoggio di entrambi gli schieramenti della politica americana. Nessun complottismo, fatti risaputi. La Siria di Assad era nel mirino di Israele da anni e senza l’aiuto russo sarebbe già caduta nel corso della guerra civile. Fin qui dunque, triste routine. La novità di questi giorni è che con la cooperazione della Turchia, Damasco è finita nelle mani addirittura di una banda di terroristi islamici conclamati. Secondo alcuni osservatori si tratterebbe di una situazione sfuggita di mano, nel senso che nessuno si aspettava una tale repentina dissoluzione del regime siriano. A confermarlo sarebbe anche la reazione nervosa di Israele che ha subito occupato territori siriani e sta bombardando ovunque. In parte perché Netanyahu ha un nuovo vicino e vuole fare subito amicizia, in parte perché non sa fare altro ma in parte anche perché ha paura che le armi dell’esercito siriano finiscano in mano a dei jihadisti che fino a ieri tagliavano teste di infedeli e glorificavano l’11 settembre. Si tratta poi pur sempre di musulmani e pure bigotti e Gerusalemme è sacra anche per loro. Se a qualcuno di quei barbuti venisse in mente di riconquistare la città, sarebbe davvero una brutta notizia per Israele.
Sconfitto un nemico, se ne troverebbe uno ancora peggiore. Un mega califfato crocevia di terroristi islamici provenienti da tutto il mondo. Roba da brividi. Ma del resto è così, la guerra non risolve nulla e peggiora solo i problemi esistenti. Ce lo ha insegnato la storia infinite volte. Eppure le guerre aumentano di numero ed intensità. Ormai siamo al caos col rischio di un conflitto mondiale dietro l’angolo. E nessuno fa nulla se non buttare benzina sul fuoco. Politicanti, burocrati, affaristi, giornalisti. Siamo come in balia di una inarrestabile lobby della guerra e sarebbe ora che nascesse una lobby per la pace che non è utopia ma l’unica realistica via per evitare l’autodistruzione.
La mega lobby della guerra
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susieporta · 30 days ago
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MANIFESTO DELLA RESILIENZA
Non focalizzarti su ciò che vuoi ottenere, ma su ciò che puoi dare...
Focalizzati su chi puoi aiutare.
Le persone radicate, quelle che vivono attraverso il loro centro interiore, sono focalizzate nel dare; quelle deboli e fuori centro, sono focalizzate sul prendere e pretendere.
Non focalizzarti sul ciò che non va nella tua vita, non focalizzarti sulle tue paure, debolezze ed idiosincrasie, apprendi invece l'arte del vivere sempre più centrato, onesto, aperto, resiliente, disciplinato e responsabile.
Ogni situazione è perfettamente lavorabile.
A condividere lamentele, paure e debolezze, si diventa sempre più paurosi, lamentosi e deboli.
Usa le situazioni difficili per lavorare sui tuoi punti deboli e in breve tempo la tua vita cambierà.
Accogli la fatica, l'attrito, la solitudine, gli ostacoli, i tradimenti, le critiche, i giudizi... come materiale di lavoro su te stesso per riconquistare il tuo governo interiore.
Chi non è ben radicato in se stesso crollerà al primo temporale...
Gli alberi traggono nutrimento, forza e stabilità dalle radici.
Più profonde le radici, più avremo chiarezza, stabilità, energia, calma, forza e resistenza.
Forte e resiliente è colui che non gli importa di essere qualcuno agli occhi degli altri, gli basta essere se stesso per sentirsi libero e felice...
Non sarà disposto a vendere se stesso in cambio del successo, del potere e dell'approvazione sociale.
Non dimenticare la dignità ed il rispetto per te stesso come base per accogliere e rispettare gi altri.
Un albero con radici poco profonde non avrà sufficiente forza per generare rami, foglie, fiori, frutti.
Roberto Potocniak
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ambrenoir · 6 months ago
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Prestate attenzione a chi scegliete di frequentare e con chi decidete di condividere la vostra vita, poiché la prigione più opprimente può essere una casa priva di pace. Il partner che scegliete influenzerà enormemente la vostra felicità, il vostro benessere e la direzione della vostra vita. È vitale scegliere qualcuno che porti serenità e non stress.
Questo è particolarmente importante quando si tratta di narcisisti, spesso noti come "vampiri energetici". Inizialmente, questi individui possono apparire incantevoli e perfetti, usando una tecnica chiamata "love bombing", che consiste nel sommergervi di affetto e attenzioni. Questa strategia può farvi sentire speciali, ma è solo un mezzo per guadagnare rapidamente la vostra fiducia.
Una volta che il narcisista ha ottenuto il vostro affetto, il suo comportamento inizia a cambiare. Subdolamente, comincerà a criticarvi e a manipolarvi, mantenendo comunque un'apparenza di fascino. Questo cambiamento graduale può essere disorientante, facendovi mettere in dubbio le vostre percezioni e sentimenti. I narcisisti sono maestri del "gaslighting", una tecnica manipolativa che vi fa dubitare della vostra realtà e vi rende sempre più dipendenti dalla loro approvazione.
Le relazioni con i narcisisti sono caratterizzate da alti e bassi estremi. Alternano momenti di affetto e validazione con periodi di freddezza e critiche. Questa dinamica vi mantiene costantemente fuori equilibrio, concentrati sul riconquistare la loro approvazione, e può erodere significativamente la vostra autostima col passare del tempo.
Vivere con un narcisista spesso significa convivere con tensioni e conflitti costanti. Questi individui prosperano sul controllo e sul dominio, ignorando i vostri bisogni e sentimenti. La loro mancanza di empatia porta a una scarsa connessione autentica e rispetto reciproco. Questo ambiente può essere emotivamente drenante, minando la vostra pace e felicità.
È cruciale identificare i segni di comportamento narcisistico all'inizio di una relazione per proteggere il vostro benessere. Fate attenzione a segnali come un eccessivo egocentrismo, la mancanza di empatia, il bisogno costante di ammirazione e la tendenza a manipolare e controllare. Fidatevi del vostro istinto e date priorità alla vostra serenità e felicità. Stabilire e mantenere confini sani è essenziale quando si ha a che fare con potenziali narcisisti.
In sintesi, fate attenzione a chi scegliete di frequentare e sposare, perché una casa senza pace è la prigione più grande del mondo. I narcisisti, o vampiri energetici, sono abili nel manipolare le persone per i loro fini. Capendo le loro tattiche e rimanendo vigili, potete proteggervi da relazioni che prosciugano la vostra energia e minano la vostra serenità. La vostra casa dovrebbe essere un rifugio di amore, rispetto e tranquillità, non un campo di battaglia per il dominio. Scegliete con saggezza e mettete la vostra pace al primo posto. 🙏💕
Essere Indaco 💙pagina fb
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poesiablog60 · 7 months ago
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Buongiorno...
Voler capire significa provare a riconquistare qualcosa che abbiamo perso.
Peter Høeg
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primepaginequotidiani · 6 days ago
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PRIMA PAGINA Il Manifesto di Oggi giovedì, 19 dicembre 2024
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istanbulperitaliani · 4 months ago
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La riconquista di Costantinopoli del 1261
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Michele VIII Paleologo (1223-1282), uno dei più significativi imperatori bizantini, riuscì a riconquistare Costantinopoli nel 1261, riportando la città sotto il controllo dell'Impero dopo il dominio latino instaurato dalla Quarta Crociata nel 1204.
Michele VIII, già co-imperatore dell'Impero di Nicea, approfittò dell'opportunità quando la guarnigione latina che difendeva Costantinopoli era temporaneamente assente per una spedizione militare. Il 25 luglio 1261, il suo generale Alessio Melisseno Strategopulo, con un piccolo esercito di 800 uomini, riuscì a entrare in città attraverso un passaggio segreto, nei pressi di quella che oggi é la Porta di Silivrikapı, e a riconquistarla senza incontrare molta resistenza.
I bizantini trovarono una città in rovina, segnata da decenni di saccheggi, spopolamento e declino economico. L'imperatore Michele VIII restaurò le mura cittadine, ricostruì chiese e monasteri tra cui Hagia Sophia, che era stata saccheggiata dai crociati. Per ripopolare la città offrì incentivi ai cittadini e alle famiglie nobili dell'Impero di Nicea e di altre regioni per trasferirsi a Costantinopoli. Promosse il commercio, in particolare con Genova che nel 1273 realizzò la colonia di Galata. Nonostante le risorse limitate e le continue minacce esterne e interne, riuscì a ripristinare Costantinopoli come centro politico e culturale, anche se l'Impero rimase fragile. Immagine realizzata in AI by Istanbulperitaliani 13/8/24
La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città.
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dinonfissatoaffetto · 1 year ago
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Scrivere, pensai, deve essere un atto privo di volontà. La parola, come una corrente profonda dell’oceano, deve emergere alla superficie per un proprio impulso. Un bambino non ha alcuna necessità di scrivere, è innocente. L’uomo scrive per liberarsi del veleno che ha accumulato con il suo modo falso di vivere. Cerca di riconquistare la propria innocenza, eppure (scrivendo) riesce soltanto a inoculare nel mondo il virus della sua delusione. Nessuno metterebbe una sola parola sulla carta se avesse il coraggio di vivere ciò in cui crede.
- Henry Miller
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gregor-samsung · 9 months ago
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" Mentre gli oligarchi venivano costretti ad accettare le nuove regole del Cremlino, esistevano nel Paese altri boiari. Erano i governatori degli oblast e dei kraj, potenti notabili eletti localmente che avevano trasformato la loro provincia in un feudo personale e trattenevano per sé, con vari pretesti, il gettito delle imposte locali. Questo federalismo russo risaliva all'epoca di El’cin e Putin attendeva da tempo l’occasione per restaurare il potere centrale. Decise di agire dopo l’attentato alla scuola di Beslan in Ossezia. Fra i due problemi, quello del terrorismo ceceno e quello delle autonomie locali, non esisteva alcuna relazione, ma il presidente russo capì che l’eliminazione dei governatori sarebbe stata più facilmente accettata se decisa in un momento in cui la società russa si sentiva minacciata. Il potere dello Stato russo ha bisogno di un forte consenso popolare, ma il consenso è tanto più forte quanto più il leader, nei momenti cruciali, dimostra di sapere agire con autorità e fermezza. Da allora i governatori sono soltanto prefetti nominati dal governo e, beninteso, scelti dal Cremlino. L’opinione pubblica approvò la sua politica.
Quelli che rimpiangevano le garanzie del sistema sovietico assistettero con piacere alla decapitazione degli oligarchi e furono lieti di constatare che il governo faceva una politica sociale più generosa e attenta alle loro esigenze. Quelli che temevano il terrorismo islamista e la nuova criminalità videro in Putin un salutare ritorno all'ordine. Mentre la nuova intelligencija deplorava lo stile autoritario del presidente uscito dal Kgb e sognava una democrazia occidentale, la grande massa dei russi salutava con piacere il nuovo Cremlino. La Russia è troppo grande e troppo scarsamente popolata per adattarsi felicemente a un sistema in cui si discute, si litiga, si fanno battaglie civili per la conquista di nuovi diritti e si accetta volentieri, per il gusto della libertà, quel margine di litigiosità e instabilità che è quasi sempre il prezzo della democrazia. La Russia è troppo patriottica e sospettosa del mondo esterno per non apprezzare lo stile di un leader che vuole riconquistare il prestigio del suo Paese nel mondo. Si danno voti a Putin in Russia per la stessa ragione per cui Gorbacëv, il «distruttore dell'Urss», nelle elezioni presidenziali del 1996 ebbe lo 0,52% dei suffragi. "
Sergio Romano, Putin e la ricostruzione della grande Russia, Longanesi, 2016¹. [Libro elettronico]
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ilpianistasultetto · 1 year ago
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Le prime esperienze iniziai a farle alle scuole medie. C'era sempre qualche compagno di classe che mi chiedeva di scrivere per lui qualche verso, qualche pensiero da dedicare a qualche ragazzetta che gli aveva fatto girar la testa. Dopo un po' di tempo la mia fama travalico' le quattro pareti della classe e si diffuse in qualche altra classe della scuola. Non era qualcosa che mi rendeva fiero ma le remunerazioni mi portavano ad accettare. Sempre qualcosa di utile o di ghiotto, che so, una matita, una di quelle penne a 5 colori, una scatolina di liquirizie, una bella ciambella fritta. Qualcosa seguitai a scrivere anche durante gli anni di liceo. Cambio' solo il compenso, chi dava 500lire, chi 1000lire. Invece, ricordo bene l'ultima richiesta, quella di un certo Vicarelli, classe IV B, un bel ragazzo di famiglia benestante che voleva riconquistare la ragazza con cui aveva avuto una lite di poco conto. Fu l'unico a cui chiesi chiaramente il compenso: 10.000lire. Fu una di quelle cose particolari. Presi un mio vecchio 45 giri, una bella canzone d'amore e sul dorso della copertina scrissi:
Ti porterei sulle isole più belle, sui promontori dove si vedono le stelle, in luoghi magici dove potersi amare, comunque, sempre, insieme, dove si vede il mare. E invece sto male in questa mia stanza, adesso, dove ti amo senza il mare, senza le stelle addosso, senza la magia dei luoghi, dove ti amo senza averti accanto. Dove ti amo da solo...aspettando che mi perdoni.
Non so come ando' a finire quella storia ma li fini' la mia carriera di " onesto ruffiano"..con le 10mila lire comprai The Wall dei Pink Floyd 😉
youtube
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se sapessi quanto è difficile e quanto tempo impiega una persona a riconquistare la salute mentale e la felicità, capiresti perché chiudono le porte al minimo accenno di tossicità e anche perché sono così selettivi riguardo a chi consentire l'accesso alle loro vite.
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