#ricami a mano
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umi-no-onnanoko · 5 months ago
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Small things
Mi piacciono le cose che gli altri nemmeno notano, quelle che appaiono come piccole, imperfette e spesso banali.
Le venature delle foglie, per esempio, che tracciano righe via via più sottili, mano a mano che si allontanano dal centro verso le estremità della foglia come tante minuscole vene che irrorano la pianta trasportando il nutrimento nel suo sangue verde di crolofilla al pari del lavoro svolto dal nostro sangue; mi piace come ogni pianta abbia le sue foglie, diverse da quelle altrui e persino difformi tra loro poiché non ve ne sarà mai una in tutto e per tutto identica ad un'altra.
I fiori ed il muschio che crescono tra i ricami di cemento spezzando il nero con i loro colori brillanti e festosi, svettando mossi dal vento a suggello della loro vittoria sul catrame dell'asfalto e della loro resilienza.
Le differenti tipologie di cinguettii emessi dagli uccellini, incasellati uno dietro all'altro per avvertire di un pericolo, per corteggiare, per ammaliare o semplicemente per cantare al mondo intero la loro esistenza mentre eleganti e leggeri prendono il volo librandosi nel cielo di frasca in frasca.
Le sfumature che la flora e la fauna acquatiche conferiscono all'acqua rendendola viva e pulsante e permettendole di cangiare a proprio piacimento dal blu, al verde, al celeste o al nero pece a seconda del mondo che va ad accogliere e delle stagioni che andranno a susseguirsi, creando specchi più o meno cristallini in cui riflettersi e dove riflettere.
Le "consistenze" difformi delle nuvole, più o meno dense, soffici, sfibrate che conferiscono alle stesse quel magico gioco di mutare forma e solleticare la nostra fantasia ad associarvene una per ciascuna o viceversa ad associarle alla panna, allo zucchero filato e via discorrendo mentre puntiamo in su i nostri nasi.
L'odore che permea la carta dei libri a seconda della cellulosa scelta per creare il foglio, dell'inchiostro che vi è stato intriso, delle mani delle persone che lo hanno stretto, assume quando aperto se ne respira la storia, la realizzazione nel frattempo che si leggono mirabolanti avventura, si studiano nuove informazioni, si notano i piccoli dettagli delle figure o le finiture che ne rilegano le pagine alla copertina stessa.
Il sapore dolce e zuccherino della frutta appena raccolta, leggermente calda per via della temperatura, ma così soddisfacente da addentare durante l'estate quando è accatastata nelle ceste in vimini costruite a mano da chissà che artigiano esperto e che profumano di frutta, d'estate, di sole e di terra; che vengono riportate nelle case per realizzare deliziose confetture e marmellate da conservare per l'inverno.
Il profumo persistente del legno che scricchiola nel camino e che riscalda la casa diffondendo la sensazione di coccola emanata dal cedro, dal pino, dal ciliegio e che ti si appiccica addosso come un profumato scudo contro il gelo.
La morbidezza della pelle dei neonati quando solamente gli sfiori e con la forza di quelle manine tanto piccole ti stringono il dito e tu senti tutta la vita e la sua forza in un piccolo esserino morbido e profumato, che seppur fragile all'esterno è spesso molto più forte di noi all'interno.
La laboriosità delle formiche che in fila indiana trasportano le briciole di pane e si muovono come un piccolo esercito minuscolo, ma compatto formando a volte anche curiosi "disegni" durante il tragitto.
Mi piacciono i nei, quelli piccoli o dalle forme particolari, quelli che se uniti creano quasi delle forme o delle costellazioni sulla pelle delle persone,come se seguissero il loro personale schema.
Le sfumature di colore, le pagliuzze più o meno dorate, le punte più accese di una sfumatura quando guardando una persona negli occhi sotto diverse luci, secondo diverse angolazioni o altresì a seconda dell'umore animano la persona da dentro, accendendo ora una sfumatura, ora un'altra permettendo di cogliere nel suo complesso quest'opera d'arte straordinaria.
Sono belle le rughe in un viso, in un punto preciso, le fossette, le voglie o le lentiggini, sono preziosi i riflessi tra le ciocche di capelli, i vari particolari che danno senso al tutto; come pennellate di colore su una tela che sigillano la composizione.
L'andatura di coloro che mi trovo ad osservare mentre passeggiano, il modo di adagiare il piede al suolo o viceversa di sollevarlo dal terreno per spostarsi, l'ampiezza della falcata, il punto esatto in cui si possono il tacco o la punta della scarpa, il movimento oscillatorio o assente delle mani, composte o sbarazzine.
Sentire il mare dentro una conchiglia, il ticchettio della pioggia, la neve posarsi sulle superfici ricoprendole, il suono del mare, del vento.
Il timbro di una voce, il suo tono, l'incriminazione di una parola, il sentimento in un'altra, l'accento utilizzato o la sua assenza, le vocali chiuse e quelle aperte, la scelta delle parole in un discorso o l'assenza del suono stesso; l'intensità del silenzio.
Contare i puntini sul dorso delle coccinelle o i cerchi nei tronchi degli alberi per calcolarne l'età; il cambio di "casa" di un paguro che lascia una conchiglia per sceglierne un'altra con chi adornarsi.
Le impronte lasciate dalla farina sui vestiti quando si prepara un dolce e che sembra di farci uscire dal forno del Mulino Bianco talmente abbiamo gli indumenti cosparsi.
Le filastrocche, i giochi e le ninnnananne di quando ero bambina e che ancora ricordo e canticchio di tanto in tanto come svagare la mente o per addormentarmi la notte.
Saltare nelle pozzanghere formate dopo i temporali, camminare nei cumuli di foglie secche in autunno e sentirle scricchiolare sotto le suole delle scarpe, stendersi sulla coltre bianca e fare gli angeli di neve rabbrividendo per via del freddo, ma ridendo per il divertimento dato dal gioco.
Potrei proseguire ancora, ma non mi basterebbe una vita intera, perché troppo belle e straordinarie sono le piccole cose ed io le amo tutte.
-umi-no-onnanoko ( @umi-no-onnanoko )
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multiverseofseries · 6 months ago
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House of the Dragon 2 Episodio 1: A Son For A Son recensione ed analisi
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Dopo quasi due anni dal suo debutto la serie spin-off prequel di “Game of Thrones” House of the Dragon è finalmente tornata con la sua seconda stagione. L’attesa è assolutamente valsa la pena. Tante cose sono cambiate rispetto alla prima stagione ma il livello tecnico della serie HBO è soltanto aumentato.
la regia di Alan Taylor, dietro la macchina da presa del primo episodio della nuova stagione della serie, ha saputo cogliere le micro espressioni dei personaggi ed il loro dolore. Si sofferte tanto nel primo capitolo, il dolore di Rhaenyra dal lato dei neri ed il trambusto generale da quello dei verdi. La guerra interna alla famiglia del drago sta per entrare ufficialmente nel vivo perché dopo questo episodio sarà impossibile tornare indietro.
Allo stesso modo per voi sarà improponibile staccarvi dalla schermo. Nonostante tutto non mancano differenze importanti con il romanzo di Martin, cambiamenti che causeranno diverse complicazioni nella relazione tra i personaggi.
Nulla è più come prima!
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Se avete atteso House of the Dragon 2 con la speranza di ritrovare i vostri amati personaggi esattamente come li avete lasciati due anni fa, resterete delusi. In House of the Dragon 2 nulla è come lo abbiamo lasciato. Non solo ora Aegon siede comodamente sul trono di spade e si dimostra decisamente impreparato al ruolo di re, ma Rhanerya sta vivendo il momento più doloroso della sua vita: ha perso Lucaerys e non si darà pace finché non troverà una prova concreta della perdita del suo piccolo.
Queste sono soltanto due delle prime situazioni che saltano subito all’occhio dello spettatore ma tutti i personaggi sono cambiati. La morte di Viserys ha diviso la sua famiglia marcatamente in due, scagliando la scintilla della guerra. Tutti i personaggi sono leggermente diversi da come li avevamo lasciati, c’è chi è più fragile e chi in cerca di vendetta, ma tutti sono mutati e non sempre per il meglio.
Il grandissimo cambiamento di House of the Dragon riguarda in primo luogo la siglia. Nel 2022 la sigla rappresentava chiaramente il titolo del romanzo da cui la serie è tratta: Fuoco e Sangue. Infatti vedevamo un liquido cremisi, ed era chiaramente sangue, scorrere tra i vari sigilli. Tale liquido rappresentava i legami di parentela tra i vari membri della famiglia Targaryen. La sequenza partiva dal sigillo di Aegon il conquistatore per poi procede verso quello delle sue due sorelle-mogli, Visenya e Rhaenys, fino ad arriva a Rhaenyra, l’erede designata da Viserys.
Nel 2024 tutto cambia: al posto del sangue che scorre tra i sigilli ecco un arrazzo che man mano crea illustrazioni mediante i ricami e ripercorre le vicende che già conosciamo ma con toni se vogliamo ancora più poetici. Man mano che la sigla si svolge nuovi ricami si aggiungono fino ad arrivare alla contrapposizione tra Team Black e Team Green rappresenta da Rhaenyra sul trono di Roccia del drago e Aegon sul Trono di spade. Un cambio di sigla interessante che farà desiderare a tutti i fan della serie di possedere un quadro con le magnifiche illustrazioni dei minuti iniziali di ogni episodio ( chi vi scrive sarà fuori dal coro ma preferivo la sigla della scorsa stagione). A restare costante è però l’iconica colona sonora di GOT, davvero insostituibile.
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Poetico e se vogliamo persino nostalgico è l’inizio del primo episodio di House of the Dragon 2. Come molti avevano spifferato, tra cui anche gli sceneggiatori della serie, House of the Dragon 2 apre il suo sipario al freddo ed al gelo. Ci troviamo subito al Nord, meglio ancora all’estremo Nord dato che Jace e Lord Cregan Stark sono letteralmente sulla barriera.
Il giovane Lord di Grande Inverno interpretato da Tom Taylor non ha bisogno di presentazioni: è fin da subito immediatamente riconoscibile anche solo grazie alla spada, Ghiaccio, che porta legata alla schiena. Cregan ha scelto di portare Jace, futuro erede al trono di spade, sulla barriera perché desidera che colui che sarà prima o poi re possa percepire con i suoi occhi la minaccia degli Estranei. Ovviamente questo inizio di stagione strizza inevitabilmente l’occhio ai bei tempi di GOT ed a tutte le emozioni che il pubblico ha provato, e prova ancora, vedendo semplicemente lo stemma degli Stark.
Sappiamo che Jace si è recato al Nord in groppa al suo drago per ottenere la conferma della fedeltà da parte del leader degli Stark, conferma che non tarda ad arrivare dato che Lord Cregan Stark ci tiene a precisare che gli uomini del Nord sono persone d’onore e non sono soliti ad infrangere un giuramento. Già da questa breve scena possiamo vedere che la serie tv ha scelto di modificare alcune cose rispetto al romanzo di Martin: non vediamo il tempo che Jace ha trascorso al Nord, periodo nel quale è diventato amico stretto di Cregan, né assistiamo alla richiesta del sovrano del Nord. Cregan, nel romanzo, giura fedeltà a Rhaenyra ma in cambio richiede un matrimonio tra la sua primogenita e il primogenito maschio che in futuro avrà Jace. Ovviamente questi dettagli potrebbero essere aggiunti in un secondo momento, nel caso in cui Jace tornasse al Nord, ma forse non avverrà in questa stagione visto che stando a quanto detto da fonti attendibili questa sarà l’unica apparizione del lord di Grande Inverno per questa stagione.
Data la breve introduzione non assistiamo nemmeno al primo incontro ta Jace e Lady Jeyne Arryn, la Lady della Valle. Anche se come avviene nel romanzo, la sovrana della Valle giura fedeltà a Rhaenyra in cambio di un drago a protezione della sua dimora. Siamo certi che vedremo il personaggio nei prossimi episodi dello show, soltanto che non lo vedremo interagire con Jace ma molto più probabilmente con Rhaena.
Team Black vs Team Green
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Nelle varie promo di House of the Dragon 2 la serie ha scelto di puntare tutto sulla contrapposizione tra i due schieramenti: quello nero capitanato da Rhaneryra e quello verde presieduto da Aegon. La serie tv prosegue questa tendenza presentandoci le due fazioni mediante una continua contrapposizione di scene, molte delle quali sono state montate a specchio.
Il dolore graffiante ed assordante di Rhaneyra è il grande protagonista del primo capitolo. La regina dei neri non si da pace: finché non avrà una prova concreta della perdita del suo secondogenito continuerà a sperare ed a cercalo. Questa speranza e questo dolore le impediscono di fare qualsiasi altra cosa. Non presta attenzione alla guerra imminente, alla ricerca di alleati ed alla sua posizione; è talmente trafitta dal dolore da non riuscire nemmeno a tornare a casa. Non abbiamo mai visto una Rhaenyra così sconvolta e sopraffatta dai sentimenti, d’altronde però questa sua nuova versione è il frutto di tutto ciò che ha represso nella prima stagione della serie.
Deamon, dall’altra parte, vorrebbe agire subito. Il principe interpretato da Matt Smith vorrebbe conquistare subito Approdo del Re assieme a Rhaenys ed ai loro draghi ma sa benissimo che prima di fare una mossa simile occorre l’approvazione della Regina. Chi scrive non crede davvero che Daemon fosse convinto di riuscire a conquistare la città così facilmente e soprattuto senza un piano ben costruito. Il personaggio di Matt Smith in questa seconda stagione è assetato di vendetta. Non accetta in nessun modo quello che è successo e non desidera cedere terreno ai nemici. Daemon non è un personaggio diplomatico ma un ottimo cavaliere di drago ed un soldato dotato.
Risponderebbe al fuoco con molto più fuoco, ma non sempre è l’idea migliore. I verdi ancora non sanno chi si sono messi contro. Daemon non ha troppi peli sulla lingua ed ha un codice morale tutto suo, ma è un personaggio leale o almeno così sembra. In questi primo episodi di House of the Dragon 2 è accecato dalla vendetta ed agisce in base ad essa.
In merito all’episodio di Blood and Cheese è necessario un approfondimento più dettagliato che troverete più avanti.
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Grazie alla tecnica delle sequenze montate a specchio lo show ci presenta i verdi decisamente meno addolorati, all’inizio, ma comunque molto turbati per ciò che Aemond ha compiuto alla fine della stagione precedente. Con la morte di Luke la guerra è diventata inevitabile e benché Alicent non voglia accettarlo entro il secondo episodio se ne farà una ragione.
La Regina madre la vedrete per la prima volta agire per il suo interesse personale, comportarsi come davvero vuole anche se ciò che farà sarà in violazione a tutti i codici morali che si è sempre autoimposta. Per una volta Alicent agirà spinta dal suo desiderio e non da quello del padre o della sua casata. Peccato che forse queste nuove emozioni la spingeranno ad abbassare la guardia proprio quando i verdi sono più vulnerabili e non la porteranno a sviluppare un istinto materno di protezione ed empatia verso i suoi figli. La grande novità per Alicent riguarda proprio la relazione con Ser Criston Cole, una storia che nei romanzi non è mai stata resa canonica ma solo rumoreggiata da una delle fonti. La ship per chi vi scrive la sua introduzione è totalmente superflua, c’era o non c’era non avrebbe fatto differenza è sembrato quasi fosse inserita solo per poter avere delle scene di sesso negli episodi ( opinione totalmente personale quindi per cortesia si evitino gli insulti nei commenti), ma è palese che l’intento con il quale è stata costruita verte solo in favore del fandom ( una fandom di cui sinceramente ignoravo l’esistenza per quanto riguarda questa ship).
Aegon è inequivocabilmente non idoneo a portare la corona. Non è stato preparato al ruolo di re e al tempo stesso non sembra intenzionato a voler imparare. È stato messo sul trono contro la sua volontà ed ora agirà seguendo solo il suo istinto e mosso dal desiderio di vendetta. Siamo certi che il personaggio avrà modo di mostrarsi in tutte le sue sfumature.
Da elogiare è la regia di Alan Taylor che, in un solo capitolo ci dimostra che il livello tecnico dello show si è alzato. Mediante primi piani sui personaggi comprendiamo a pieno le loro emozioni, come se fossimo immersi letteralmente nella storia. Il primo episodio non è ricco d’azione ma anche dove le sequenze più movimentate sono presenti Taylor non si lascia trovare impreparato. Alcune inquadrature sono davvero mozzafiato.
Blood and Cheese
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Il primo episodio di House of the Dragon 2 è intitolato “A son for a son” (Un figlio per un figlio) ed ha quindi come colonna portante un episodio chiave del romanzo. Quello che i fan di Martin hanno soprannominato Blood and Cheese. Peccato che la storia nel romanzo sia parecchio diversa rispetto a quella riproposta nella serie tv. Ed i cambiamenti apportati nello show modificano non di poco le relazioni tra i personaggi.
Se nella serie tv l’episodio di Blood and Cheese nasce come un’idea di vendetta di Daemon in favore di Rhaenyra, è lui a chiedere informazioni a Mysaria, già presente a Roccia del drago, ed è sempre lui ad intrufolarsi nella città per assoldare i sicari; nel romanzo non è cosi. Deamon, già ad Harrenhal, fa recapitare un corvo a Roccia del Drago diretto alla moglie. Nella lettera Dameon scrive “un figlio per un figlio” ed ecco spiegato il titolo dell’episodio, ed aggiunge “Luke sarà vendicato”. Daemon non si reca direttamente ad Approdo del Re ma fa fare tutto ad un intermediario (è stata Mysaria ad ingaggiarli) di cui si fida ciecamente.
L’ordine di Daemon nel testo di Martin è quello di eliminare il primogenito di Helaena e non Aemond, come invece avviene nella serie tv. Nello show questo cambiamento ha senso perché è Aemond il responsabile della scomparsa di Luke e tutto ciò ci dimostra ancora una vota che la guerra della serie vede contrapposte Alicent e Rhaenyra, dato che “un figlio per un figlio” farebbe propio riferimento a questo dualismo. Viceversa nei romanzi lo scontro è tra Rhaenyra e Aegon, uno scontro tra fratelli.
Se nella serie tv viene lasciato il dubbio sulle vere indicazioni di Daemon in merito all’episodio. Il principe consorte ordina ai due di uccidere Aemond ma non sappiamo cosa potrebbe aver detto fuori schermo e la serie lascia il tutto volutamente in dubbio. Diversamente, nel romanzo le indicazioni sono chiarissime: i due sicari sanno che la regina Helaena prima di mandare a letto i suoi tre piccoli, perché nel testo ha 2 i gemelli e Maelor (un piccolo di 2 anni), fa visita alla madre con i bambini. Così Blood and Cheese si dirigono negli appartamenti di Alicent, la legano ed attendono l’arrivo della regina per poi chiederle a quale figlio desidera rinunciare. La giovane sceglie il piccolo Maelor perché avendo due anni riteneva che forse non fosse in grado di capire oppure non voleva rinunciare all’erede. Peccato che Blood and Cheese prendono proprio Jaeherys, il primogenito.
Nella serie tv Blood and Cheese non conoscono molto bene la pianta della Fortezza Rossa, infatti anche se cercano Aemond, e non lo trovano perché non è a palazzo, si dirigono casualmente da Helaena (l’interpretazione di Phia Saban incredibile) che, non avendo nella serie il terzo figlio ed essendo i due gemelli identici, deve indicare loro quale dei due è il maschio. Lei sceglie subito Jaeherys, forse proprio per vendicarsi di Aegon o forse perché desidera proteggere la sua piccola. Non lo sappiamo. Alicent non è presente in quel momento perché il tutto non avviene nei sui appartamenti e lei è occupata con Cole ( nota a margine ci tengo a dire che la scena dove Haelena entra nelle stanze della madre e vede i due hanno letteralmente troncato la drammaticità di ciò che era avvenuto poco prima creando un effetto soap opera, sinceramente evitabile come situazione). Ciò che avviene con Blood and Cheese nel romanzo segna per sempre Helaena, dato che non sarà più se stessa e si lascerà completante andare al dolore, tanto che non riuscirà più ad accudire Maelor, che verrà assegnato alla cure di Alicent.
Altra differenza all’interno della serie tv è che Daemon ha agito alle spalle di Rhaenyra e questo avrà enormi conseguenze nella loro relazione. Gli sceneggiatori hanno scelto di mostrare un Daemon ancora più vendicativo ed impulsivo del solito, beh non che ci si possa aspettare altro da lui.
In conclusione questo primo capitolo conferma tutte le cose positive della prima stagione e migliora la serie sotto il profilo tecnico esaltando la bravura del cast, peccato che pecchi leggermente nell’adattamento di un momento chiave del romanzo provocando così ripercussioni a catena che non vediamo l’ora di scoprire assieme a voi.
Conclusioni
In conclusione il primo capitolo di House of the Dragon 2 ha rispettato quasi tutte le aspettative: qualità tecnica in pieno stile HBO, personaggi tridimensionali che evolvono da una stagione all'altra e regia minuziosa. Peccato solo per l'adattamento di Blood and Cheese poteva essere fatto meglio.
👍🏻
I personaggi sono cambiati ed tutti si mostrano come il frutti dei loro traumi
La regia è a livelli cinematografici
La fotografia è luminosa, scordatevi il buio di alcuni episodi della precedente stagione
Il cast è pazzesco
👎🏻
sono presenti diverse differenze rispetto al romanzo di Martin, in punti davvero molto cruciali
La nuova ship c’era o non c’era non fa differenza
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obsidianlilithts4 · 11 months ago
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"La ricezione lascia ancora molto a desiderare" aveva commentato Gilbert quella sera, nel momento della giornata che preferiva in assoluto: quello nel quale, terminato il duro lavoro nei campi e con i primi animali allevati, poteva permettersi del relax insieme alla sua dolce metà prima di ritirarsi entrambi per la notte, stanchi ma appagati.
"Non è poi così importante, se ci pensi" aveva scherzosamente specificato proprio lei, la luce dei suoi occhi, mentre era ancora concentrata nel cercare di inanellare un punto dietro l'altro nella realizzazione di uno dei suoi primi ricami " Non la guardiamo poi tanto, non è una priorità. Persino ora che dovresti seguire la puntata hai ancora il telefono in mano" nell'inarcarsi del sopracciglio era già posta quella domanda che gli fece: " …e a questo proposito. Che ha di così interessante?"
"Giusto di questo volevo parlarti" le confidò, abbassando nuovamente lo sguardo sullo schermino illuminato "Le cose stanno ingranando, qui. Ma le ultime bollette sono state una piaga"
Mary Alice sorrise, mentre l'ago si alzava e sollevava con grazia dalla sua creazione. Gilbert aveva ragione. Nonostante l'impegno e la loro resilienza nel campare privandosi di tutto ciò che fosse superfluo, dopo una vita trascorsa nelle comodità della città, i costi di quella scelta di vita erano tutto meno che di semplice gestione.
"Ho trovato un'offerta di lavoro" le disse di getto "si parlerebbe di botanica, prima di lasciare l'università in fondo quello era il ramo che avevo scelto in facoltà e non sarei del tutto impreparato. Potrei farmi valere facilmente, ne sono certo"
Il però aleggiò tra loro ben prima che potesse riprendere parola, in una pausa che entrambi contemplarono in attenta riflessione.
Fu Mary Alice a interrompere il momento, con la voce della ragione "Sei però preoccupato" e lui non poté che assentire, rispondendole "l'orario di lavoro sembrerebbe piuttosto importante, in fatto di tempo. E qui abbiamo molto da fare" .
Un timore logico con una fattoria agli esordi. In effetti, avevano giusto il tempo di riuscire a ritagliarsi pochi momenti per rilassarsi, sia durante il giorno che quando ormai, tramontato il sole, non era possibile lavorare oltre all'esterno.
Ironico se si pensa a quanto facilmente si associno gli spazi aperti al vivere senza stress.
"Se sei preoccupato per me, non farlo. Me la caverò" lo rassicurò lei, centrando pienamente la questione attorno alla quale Gilbert stava girando con cautela.
Mary Alice era straordinaria sotto molti punti di vista, tenace nelle sue convinzioni e una gran lavoratrice che non aveva mostrato minima esitazione a sporcarsi le mani pur di aiutarlo nel loro ambizioso progetto di vita. Ma Gilbert non era certo di quanto tutti quegli sforzi sarebbero potuti essere tollerati a lungo dalla compagna, non aveva mai brillato particolarmente per robustezza, era una fanciulla delicata, bella quanto un raro fiore di serra.
E se avesse finito con il spezzarsi?
" Prendilo come un investimento per il futuro" gli consigliò proprio lei, forse intuendone i timori "sarà dura, è vero. Però specializzarti ancora di più nel campo della botanica potrà tenerti aggiornato con quello che ci serve per far rendere il terreno al meglio, e con meno sforzi possibili, permettendoci di ottimizzare il tempo che vi dedichiamo. Io proseguirò con il nostro banchetto e sono sicura che, più gente conosceremo, più potrò ulteriormente integrare altre vendite specialmente AUCH!!" il discorso motivante di lei venne meno con una spontanea espressione di dolore e, lesta, Mary Alice si portò il polpastrello alle labbra. Si era punta.
Rise della propria goffaggine, sospirando davanti all'abbozzo della figura solo parzialmente somigliante a un bambino, il soggetto del suo ricamo "Ok, questo è decisamente il segno che non posso andare oltre senza farmi del male. Meglio andare a riposare, con il sole lavorerò sicuramente meglio di quanto possa fare ora"
Saggia Mary Alice.
"Ehi, dove pensi di scappartene così?" la rimbrottò Gilbert nel raggiungerla in piedi prima che lei, posato il ricamo, potesse avvicinarsi alla porta della stanza. L'afferrò per i fianchi scherzosamente, rubandole un casto bacio sulla guancia.
Vi si soffermò a lungo sul contatto con la pelle di lei, profumata di pesca e qualche altro inebriante aroma di fiori, di pulito. Quanto era arduo resisterle. Ma questa era un'altra promessa che si erano fatti: fino al matrimonio niente intimità. E per due giovani innamorati, bramosi di viversi - e non solo nello spirito- questa era la più terribile delle torture. Ed un'ulteriore motivazione per impegnarsi a costruire il loro futuro.
"Sei straordinaria" le disse con un caldo filo di voce, un sussurro intriso di complicità.
"Promettimi che ci penserai, Gil" replicò la compagna "possiamo farcela. Possiamo tutto. Puoi tutto" ed appoggiandole il mento sulla spalla Gilbert riuscì a lanciarle uno sguardo in tralice, innamorato. "Lo farò" affermò, solenne. E la vide nuovamente sorridere.
Già sapeva, nel pronunciare quella manciata di parole prima di darle la buonanotte, che nonostante la riluttanza e i dubbi avrebbe accettato quell'offerta di lavoro.
E avrebbero fatto funzionare anche questo.
Insieme.
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errantepagina69 · 7 months ago
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Nicholas Sparks (Quando si aveva un desiderio)
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La nostalgia di casa mi fece salire le lacrime agli occhi e me li asciugai con la mano, ma gli ormoni ci misero del loro insistendo che MI MANCAVA TAAAANTO SANDY! Senza pensarci, mi alzai dalla panca. Vidi la finta Sandy trotterellare verso un tizio seduto su una poltroncina pieghevole all'estremità del ponte, le gambe allungate davanti a sé. Indossava un giubbotto verde oliva e aveva accanto un treppiede con una macchina fotografica. Mi bloccai. Per quanto avessi voglia di vedere, e anche di accarezzare, il cane, non ero sicura di voler intavolare un'impacciata conversazione con il suo padrone, soprattutto visto che si sarebbe accorto che avevo pianto. Stavo per voltarmi, quando il tizio bisbigliò qualcosa all'animale. Vidi il cane girarsi e trotterellare fino a un cestino poco distante, dove si alzò sulle zampe posteriori e depositò con cura l'incarto di plastica. Sbattei le palpebre, pensando: Wow, stupefacente. Il cane tornò accanto al padrone, si accucciò e stava per chiudere gli occhi quando il tizio lasciò cadere a terra un bicchiere di carta vuoto. Il cane si alzò subito, afferrò il contenitore con i denti e lo gettò nel cestino. Quando poco dopo lo sconosciuto buttò a terra un altro bicchiere, non riuscii più a resistere. «Che cosa sta facendo?» domandai. Il tizio si voltò e solo allora mi resi conto del mio errore. Non era un uomo, ma un ragazzo, forse di un anno più grande di me, con i capelli color cioccolato e gli occhi scuri che lampeggiavano divertiti. Il giubbotto, di tela verde con intricati ricami, era stranamente raffinato, almeno per questa parte di mondo. Quando alzò un sopracciglio, provai la strana sensazione che mi stesse aspettando. Nel silenzio,
Prima uscita: 21 giugno 2022 Traduttore: Alessandra Petrelli Editore: Sperling & Kupfer Pagine: 406
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scarves-and-shawls · 8 months ago
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6lebambole · 8 months ago
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Cinque Capi da Avere nell’Armadio
Capi Essenziali per la Primavera/Estate 2024
Con l’arrivo della nuova stagione è il momento perfetto per rinfrescare il proprio armadio e abbracciare le tendenze più recenti della moda primavera/estate 2024. Tra colori vivaci e tessuti leggeri, ecco i cinque capi di abbigliamento essenziali che non possono mancare questa stagione.
Abito Midi Floreale
Lasciati avvolgere dalla natura con l’abito midi Bianca. Questo capo romantico, con i suoi colori tendenti al rosso, le sue maniche a palloncino, la sua silhouette femminile, la stampa e il suo spacco anteriore sono un must-have per questa primavera/estate. Indossalo con sandali con tacco per un look adatto per una cerimonia oppure con una ballerina o un sandalo basso per una serata estiva con gli amici.
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Abito Bianca prezzo 69€
Descrizione Prodotto:
Vestito midi
Spacco anteriore
Tessuto non elasticizzato
Maniche lunghe a palloncino leggermente trasparenti
Colore fucsia, rosso e arancione
Taglie : S - M https://www.bombinate-shoes.com/product-page/vestito-bianca
Jeans Palazzo
I jeans Zoe sono un elemento indispensabile in ogni armadio, questo è un capo versatile e perfetto per creare un outfit casual o elegante a seconda di come viene abbinato. La silhouette di questo pantalone a palazzo è fluida e rilassata e dona un senso di libertà e comfort, mentre la lunghezza che tocca il suolo aggiunge un tocco di glamour.
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Jeans Zoe prezzo 43€
Descrizione Prodotto:
 Tessuto morbido ed elastico
Vita alta
Colore écru
Taglie : S - M - L https://www.bombinate-shoes.com/product-page/jeans-zoe
Blusa Romantica
La blusa Oscar di colore écru è un classico intramontabile che non può mancare nel tuo guardaroba. In questa stagione un tocco di fascino con i cuoricini stampati e piccoli ricami che percorrono tutta la blusa, le maniche a sbuffo che riportano ad una delicatezza. La versatilità di questo capo consente di indossarlo sia per un look formale che informale. Abbinala con una gonna per un look da ufficio o con un paio di jeans per un'atmosfera più casual e rilassata.
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Blusa Oscar prezzo 29€
Descrizione Prodotto:
Blouse in garza di cotone
Maniche corte leggermente a sbuffo
Colore écru, fantasia cuoricini rossi
 Taglie : S - M - L
100% cotone https://www.bombinate-shoes.com/product-page/blouse-oscar
Gonna in Tessuto Satinato
La gonna midi Gabby è un must-have per questa stagione ed è un'opzione audace per ogni occasione. La lunghezza midi offre un equilibrio perfetto tra forma e funzionalità, il tessuto satinato con la sua lucentezza delicata a mano morbida aggiunge un tocco di stile e raffinatezza al capo. Può essere indossata con una camicia bianca per un look da giorno o abbinata a un top scintillante per una serata elegante, è perfetta per creare un outfit da ufficio sofisticato, abbinando la gonna ad una blusa e un paio di tacchi.
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Gonna Gabby prezzo 35€
Descrizione Prodotto:
Gonna midi
Tessuto satinato
Elastico in vita
Colore: Celeste chiaro, Panna.
Taglia unica https://www.bombinate-shoes.com/product-page/gonna-gabby-celeste
Completo Color Pastello
I completi color pastello offrono infinite possibilità di styling. Il completo Serena è composto da una giacca e pantalone palazzo della stessa tonalità creando un look coordinato e armonioso. Questo colore celeste evoca un senso di dolcezza e raffinatezza che si adatta perfettamente a questa stagione. I completi possono essere accessoriati con gioielli delicati e scarpe a punta per un tocco di eleganza.
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Completo Serena prezzo 75€
Descrizione Prodotto:
Completo pantalone palazzo + giacca
Colore celeste
Pantalone vita alta
Taglie : S - M - L https://www.bombinate-shoes.com/product-page/completo-serena
Con questi cinque capi di abbigliamento essenziali per il tuo guardaroba, sarai pronta ad affrontare la stagione primavera/estate con stile e sicurezza. Sperimenta con combinazioni di colori e stili per creare outfit unici che riflettano la tua personalità e il tuo spirito alla moda.
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silviascorcella · 1 year ago
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Mes Demoiselles Paris a/i 19-20: di nuovo in viaggio tra emozioni e tradizioni
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L’associazione letteraria spunta istintiva, di certo scevra della facilità attuale di appiccicare citazioni famose a qualsivoglia soggetto, bensì colma di consapevolezza sincera: “Viaggiare è come sognare, la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”.
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Brevi righe appartenute al genio di Edgar Allan Poe, che ben si allacciano nella loro essenza carica di saggia verità, di certo qui priva della tipica allure noir, al mondo de “Mes Demoiselles Paris”, o meglio: al mondo della sua fondatrice e stilista, Anita Radovanovic, che di viaggi e di sogni nutre la sua creatività da dentro l’animo fin nella materia delle collezioni. Con in più il merito di mantenere vividi tutti i ricordi anche al risveglio!
La spiegazione di questa associazione è presto detta, anzi intessuta nelle trame: quelle dei tessuti che danno vita agli abiti naturalmente, quelle essenziali che disegnano il percorso autobiografico di Anita, e di conseguenza nelle trame dei racconti narrati dalle ispirazioni che diventano collezioni.
Il fil rouge che, come in un gioco di parole veritiero, s’infila a collegare tutte queste trame, è per l’appunto l’esperienza, prima interiore e poi esteriore, del viaggio: nello spazio delle culture che abitano i paesi da scoprire, nel tempo lunghissimo delle tradizioni sartoriali, e in quello squisitamente personale della memoria che colleziona ricordi, li fonde ai sogni e li traduce in affascinanti suggestioni sartoriali.
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Il viaggio, infatti, è innanzitutto connaturato alla storia giovane di Anita Radovanovic: quello che inizia nella sua infanzia vissuta in Montenegro con i nonni, lì dove ha raccolto la vitalità gipsy del folklore locale, la forza dei colori e la ricercatezza dei ricami che ai tempi nascevano dalle mani affezionate della nonna, e oggi son quasi un linguaggio che parla dalle mani artigiane che li realizzano sui capi. Il viaggio prosegue in Francia, nella Parigi chic eppur, come si suol dire, décontracté, che è anche incastonata nel nome del brand: la città in cui nel 2006 Mes Demoiselles Paris è nato e ha iniziato il suo percorso verso il successo.
Il viaggio prosegue ad ogni collezione, dove si aggiunge una tappa di esplorazione delle culture lontane che hanno tradizioni manifatturiere ancora genuine, delle memore personali che affiorano mescolate ai sogni: della femminilità, che è accolta e valorizzata dalle creazioni.
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Così, appunto, accade felicemente nella collezione a/i 2019-20: dove l’ispirazione gioca con le stampe che si compongono variegate a mo’ di patchwork, dove le forme viaggiano lontane su un itinerario tra le culture, che raggiunge anche l’oriente nella geometria esatta del kimono, dove le stoffe regalano eleganza grazie ai velluti anche stampati, alle sete, lane, dévoré.
Il fascino irresistibile del viaggio conduce l’ispirazione anche nell’India delle divinità femminili che la tradizione vuole dotate di specchio, in lingua originale Darpana: a quest’immagine di luce e potere intenso sono dedicate le particelle di luce ricamate a mano sulle maniche a baloon: una luce che quasi si scioglie nell’oro colato degli abiti che narrano una ricercatezza sospesa nel tempo, ma sempre, perfettamente attuale nella sua sofisticata semplicità. Silvia Scorcella
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somethingswell · 1 year ago
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In the forest ("Nel bosco")
We walk into the forest. My hand Squeezing yours. A wingbeat flutters From a bird fleeing quickly, A cart, a song sung in the street,
My long dress brushes The dry leaves and dead grass, Creating a nebulous harmony Strange, as to seem not of Earth
The sun shone above, through the thick branches Of the pines whose roots ran about our feet, A sunshade of dazzling embroidery.
With a longing, questioning look You turned to me, and I understood: oh, if you love me, Kiss me, dear girl; no one will see.
(poem by Evelina Cattermole, 1883, from "Versi" // translated from Italian by me)
Original
Pe'l bosco salivam. La mano mia Stringeva la tua mano. Un batter d’ale D’un uccello che rapido fuggia, Un carro, una canzon su lo stradale,
Il mio lungo vestito che lambìa Le foglie secche e l’erbe andate a male, Facevano indistinta un’armonia Strana così da non sembrar mortale.
Il sol raggiava in alto: e i folti rami De i pini distendeano a ’l nostro piede Un’ombra di fantastici ricami.
Quando uno sguardo che bramando chiede Mi volgesti e compresi: oh, se tu m’ami, Baciami, bimba mia; nessun ci vede.
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Sete e diademi, si gira il Ballo della liberazione
Tra carrozze, cavalli, palazzi storici, camerieri in livrea con i candelabri in mano, costumi impreziositi da scollature ricami alla greca in fondo alla gonna, tra sete preziose e affreschi, acconciature e gioielli, pettini, tiare e diademi da appoggiare o fili di perline da intrecciare nei capelli, bracciali indossati a decine, è un vero e proprio viaggio nel tempo. Il salone delle feste è…
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micro961 · 2 years ago
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Antonio Pugliese - “Split Soul”
Il nuovo album del cantautore barese
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 Un viaggio emotivo attraverso le sfide della vita moderna. "Split Soul" è il nuovo disco di Antonio Pugliese, dai ricami indie rock potenti e coinvolgenti, disco che si fa portavoce di una generazione che cerca di lottare per i propri sogni e le proprie passioni, nonostante le difficoltà che la società moderna ci presenta ogni giorno.
 «Ogni brano di "Split Soul" è unico nel suo genere e trasmette un'emozione diversa. Ci sono le canzoni più veloci e potenti, come "Gotta Get A Trip" e "Breathless", che ci spingono a superare gli ostacoli e ad affrontare la vita con determinazione. Poi ci sono le ballate più delicate, come "Take Me Away", "Social Vampire" e “Days” che ci parlano di momenti difficili e di rinascita» Antonio Pugliese.
 In definitiva, "Split Soul" è un album che parla di vita e di speranza. Ci invita a trovare la forza per superare le difficoltà ed a non arrenderci mai. La voce di Antonio è quella di un guerriero moderno, che lotta per le proprie idee e per la propria libertà.
 TRACK BY TRACK
 “Mental Horses” è un brano dalla natura enigmatica e surreale, che richiama l'immagine di cavalli mentali, ovvero pensieri e sensazioni che si manifestano nella mente dell'artista.
La presenza costante dei “cavalli mentali” potrebbe rappresentare la difficoltà dell'artista nel separarsi dalle proprie emozioni e sensazioni, come se fossero cavalli che galoppano nella sua mente. Si tratta infatti di un brano dalla forte componente emotiva e surreale, che invita l'ascoltatore ad abbandonarsi alle proprie emozioni e a lasciarsi trasportare in un viaggio interiore, affrontando le difficoltà della vita con coraggio e determinazione.
 “Breathless” è stato scritto e registrato in una notte rientrando da un viaggio in California, sotto l’onda di molteplici vibrazioni positive. Dice Pugliese: «La mia prospettiva artistica ed umana aveva subito un duro confronto con la realtà, mi sono sentito libero di sognare, non avrei mai potuto interrompere quello che avevo in mente, quello che avevo visto e toccato con mano, quella forte sensazione di cambiamento che sentivo in me, dovevo cogliere tutto quello che avevo in mente in quel preciso momento».
 “Boys & Girls” è un brano musicale che parla di una relazione che ha avuto un inizio e una fine, ma che continua ad influenzare le vite dei protagonisti. Il testo parla di come due persone si siano incontrate e poi separate, ma la presenza dell'ex partner è ancora forte nella vita dei due amanti.
Il brano trasmette una forte emotività e sensazione di dolore, evidenziando l'importanza dell'amore nella vita di ognuno di noi, ma anche la difficoltà di lasciarlo andare. Inoltre, il testo mette in luce il tema dell'abbandono e della solitudine, che possono essere particolarmente difficili da affrontare quando si è stati profondamente coinvolti in una relazione.
 “Take Me Away” è un brano che parla di vivere intensamente ogni momento della vita e di non rimandare mai ciò che si sente dentro. Il testo è carico di emozioni e sentimenti, di un'urgenza di vivere e di sentirsi vivi, di una consapevolezza della caducità dell'esistenza che invita a non perdere tempo.
La canzone è anche un invito a non dimenticare mai chi si è veramente, a non cambiare per accontentare gli altri, ma a rimanere sempre coerenti con se stessi. Anche se il tempo passa e la vita cambia, ci si può ritrovare ancora una volta in un luogo in cui si potrà incontrare nuovamente la persona amata.
 “SFH” è la canzone celebra la città di San Francisco come un luogo di libertà e speranza. Antonio descrive le strade piene di colore e vita, e il sole già alto nel cielo, suggerendo un'atmosfera positiva e magica allo stesso tempo, carica di good vibrations. La canzone enfatizza la libertà come un tema centrale, sottolineando come la libertà faccia sentire bene e incoraggi a pensare positivamente. Si fa riferimento anche alla musica del mare, descrivendo come il suono del mare possa essere magico e rilassante, alcuni versi di questo brano sono stati scritti sulla famosa Pacific Beach dove il mare si perde all’orizzonte di una fitta nebbia quasi sempre insolita ma caratteristica.
 "Days" è un brano con un tono malinconico, ma esprime anche una nota di speranza e di attesa. La sua melodia lenta e la voce espressiva creano un'atmosfera commovente e triste, ma che al tempo stesso invita alla riflessione e alla speranza per un futuro migliore.
 “Gotta Get A Trip” il brano parla di un nuovo inizio nella vita, di come sia importante avere fiducia in se stessi e di non arrendersi di fronte alle difficoltà. L'autore invita l'ascoltatore a cercare di ricominciare, a non farsi scoraggiare dalle eventuali cadute e a credere nel proprio potenziale di cambiamento.
Antonio suggerisce di non guardare al passato con rimpianto, ma di concentrarsi sul presente e di cercare di seguire il proprio percorso, ricominciando da zero se necessario. L'ascoltatore viene spronato a guardarsi allo specchio, a prendere una profonda respirazione e a sorridere, anche quando le cose sembrano difficili.
Questo brano è quindi un inno alla speranza e al coraggio, che invita l'ascoltatore a credere in se stessi e a cercare di creare la vita che desidera, nonostante le difficoltà.
 “Social Vampire” brano che esprime un desiderio di presenza costante dell'amore nella vita della persona che canta. L'io narrante esprime la convinzione che se l'amore fosse vero, non dovrebbe esserci nessuna ragione per allontanarsi o separarsi. Si tratta di un testo romantico che esalta l'importanza dell'amore come fonte di felicità e di senso nella vita. Si tratta di un brano, dunque, che unisce un sound accattivante ad un testo profondo, che esplora temi come la fedeltà e la presenza costante nell'amore.
 “Rain Train” parla di una relazione amorosa che è finita e sulla perdita del partner che è stato una parte importante della vita dell'artista. Ma c'è qualcosa di diverso in questa canzone, qualcosa che va oltre il semplice dolore per la fine di una relazione: c'è una sorta di determinazione, una promessa fatta all'ex partner che si legge in ogni strofa.
Il brano esprime il rimpianto per ciò che è stato perso e l'impossibilità di dimenticare il passato, ma anche la determinazione a non allontanarsi emotivamente dal partner e a mantenere il ricordo vivo. La voce dell'artista è carica di emozioni, e ogni parola è scelta con cura per trasmettere un senso di tristezza e malinconia.
La canzone è un'ode alla perdita, ma anche alla speranza di trovare un modo per andare avanti nonostante tutto.
  “You & Me (Californian Nights)” è un brano dal testo molto evocativo che parla della ricerca di libertà e di momenti magici nella vita. La canzone descrive il viaggio interiore di una persona che si allontana dalle luci della città e si dirige verso un luogo più aperto e libero, dove la luce del sole può illuminare la sua anima.
In sintesi, questo brano parla della ricerca della felicità e della libertà, dell'importanza di vivere al massimo il momento presente e di apprezzare la bellezza della natura. La canzone invita l'ascoltatore a lasciarsi andare alla magia della vita e a sperimentare momenti indimenticabili, come quelli che si possono trovare nelle notti californiane.
 Antonio Pugliese è un musicista e cantautore italiano di Bari. È un chitarrista e polistrumentista. Dopo una serie di singoli ed Ep con alcune band, pubblica il suo album di debutto, All I Need, nel 2013, che raccoglie un buon successo commerciale. Dopo aver trascorso gran parte del 2013 in tournée suonando in festival e locations esclusive, ha pubblicato il suo secondo lavoro, My Name Is Antho nel 2014. Nel 2014 fonda l’omonima band My Name Is Antho con la quale gira il Regno Unito per circa due anni.
Dopo una pausa temporanea, durante la quale diventa padre di due figli che chiama Lennon e Liam, ispirati ai suoi due artisti preferiti, John Lennon e Liam Gallagher, nel 2020 pubblica il singolo acustico Changes. Nel 2022 pubblica il singolo Bite The Bullets, in cui emerge un lato più duro e graffiante che si rifà al brit-rock degli anni 90’.
La sua ultima creazione, Split Soul, uscirà nell'aprile 2023, anticipata dal singolo Breathless.
Split Soul è il culmine degli ultimi dieci anni della vita di Antonio Pugliese, un album pieno di intense scoperte personali in un vorticoso sfondo di messaggi di speranza, delusioni, sobrietà ritrovata, pensieri oscuri, gioia immensa, fregature, pensieri tossici, noia, personaggi pubblici e gratitudine. Antonio sarà in tournée per promuovere l'album per tutto il 2024.
In contemporanea con Split Soul ha scritto un secondo album che potrebbe uscire alla fine del 2023 o, probabilmente, agli inizi del 2024.
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valentina-lauricella · 2 years ago
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Servizio fotografico
Ti ho fotografato tra rami di mandorlo che sembravano merletti
lì dove all'improvviso mi sono apparsi i tuoi occhi togliendomi il fiato
come ricami di un velo da sposa e le ossa dei morti, bianchi
fiori assiepati che non lasciano
vedere il nero dei rami, ma soltanto il cielo nel contrasto
di una stampa giapponese. Fra il bianco
folle e voluttuoso delle piccole corolle apparvero
quegli occhi seri, da fermare il mondo. Ti dissi: "Facciamo un servizio fotografico". Su carta lucida e spessa, come una volta, lo intitolerò "Gli occhi di G." "D'accordo." E mi divertisti
giocando alla luna che compare tra le nubi: i tuoi occhi tra quei fiori di mandorlo. Pesante dolcezza sul cuore
di non sapere lasciarti. Trovammo un gruppo
di mandorli di tarda fioritura, i legni
opachi ancora esposti, grossi per i troppi
pochi fiori; pensai ch'erano brutti, ma tu
vi poggiasti una mano, come avorio su polvere
compatta di caffè: il ramo e la mano
avevano la stessa forza, e li fotografai, come
prima gli occhi, senza
immaginare di potervi rinunciare. Poi ti distesi sull'erba, e ti fotografai
ancora, pensando al titolo del servizio, il quale s'ingrossava
di sempre nuove immagini e significati attorno a te;
ti fotografai sulla terra bruna, spoglia di tutto, dove brillavi come le lacrime
delle cose create e il sorriso
di chi ha scoperto
l'amore a tarda notte. "Gli occhi di G."
"Le mani e gli occhi di G."
"G. sulla terra"; ma significando, quella, già corpo,
e cielo.
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parrotandpalm · 2 years ago
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La verità si può cambiare. In foto: sono ricami realizzati a mano, cotoni naturali intrisi di ocra, lavorati alla luce del sole, al caldo di terre lontane, tra profumo di gelsomino e Bougainville rampicanti. Sono fili cerulei chiari e scuri, in geometrie semplici ed eleganti - costano 60.00 e noi le proponiamo come tovaglie, alle finestre per celare la luce come tende, sulla poltrona davanti alla finestra, a ultimare il vostro outfit. Il profumo da usare per queste stole? Assolutamente Rusty Vibes del celebre naso siciliano Antonio Alessandria. La fragranza si apre con note decadenti di frutti esotici maturi che si fondono al cocco rassicurante, ma serpeggia come un inquietudine che si fa più profonda nel cuore fiorito, un cuore inquieto, vellutato e polveroso in cui mughetto, gelsomino iris e fiori gialli raccontano una sensazione di ruggine, di disfacimento. Ma poi arriva il fondo, pacificato, sereno: la ruggine si è dissolta, resta solo la bellezza, o meglio, il suo ricordo, evocato da una distesa di note balsamiche rotonde e sensuali, molto eleganti: vaniglia, fava tonka, ambra, che chiudono una fragranza ispirata e affascinate, seducente e profonda, indimenticabile. Per ordini, info e spedizioni scrivetemi su whatsapp +393484712749 ☎️ 🌈
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bombonierecerimonia · 2 years ago
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Nobili Home (Frosinone)
Nobili Home (Frosinone)
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Per rendere unico ogni evento, cerimonia, matrimonio, comunione, cresima o laurea Nobili Home a Frosinone da tre generazioni è la scelta ideale per chi desidera unicità e stile. Sacchetti in lino, saccotti in seta, bustine ricamate a mano o con iniziali e monogrammi sapranno rendere speciale i giorni importanti della vita.
  Disegno, creazione e realizzazione a mano di tutti i sacchetti, dalla scelta del colore, ai merletti, dai ricami alle iniziali ricamate: la personalizzazione è la nostra forza. Le migliori collezioni di candele nazionali e internazionali, profumatori, ceramiche di Deruta e porcellana di Capodimone, elementi di home decor e pop art dallo stile moderno, minimal e innovativo. Le bomboniere green con le collezioni delle piante, ulivi, bonsai, sansevieria e ginseng sono il trend del momento.
  Le bomboniere alimentari: dall’orcio in ceramica con olio EVO d’oliva, al miele, alle degustazioni di macaron, praline, cioccolati, bacetti. Allestimenti unici e divertenti, sofisticati e giocosi, nulla è lasciato al caso ed ogni dettaglio viene curato con attenzione per rendere davvero speciale il proprio evento. Ci troviamo in pieno centro a Frosinone, siamo aperti dal lunedì al sabato e su appuntamento anche la Domenica, nei giorni festivi e la sera tardi.
  Passione, Disponibilità, Personalizzazione e Creatività sono gli elementi distintivi di Nobili Home che lo rendono la scelta giusta per i propri cadeaux de marriage, tableau, partecipazioni e inviti.
[71592]
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Guarda "CLAUDIO BAGLIONI - DOV'È DOV'È" su YouTube!
youtube
Questo secolo finisce dieci anni prima
Il duemila ha perso la sua Buona Novella
Ci resta solo Novella 2000
Ma vedremo ugualmente le stelle da vicino
Perché i paparazzi hanno tutti figli missili!
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Chi m'ha visto non gli venga in mente, aiò
Di chiamare la mia conduttrice, aiò
Quell'astuta scimmia oscura tessitrice
Di ricami e trame dell'oriente, aiò
Lei m'ha fatto uscire dalla frasca, aiò
Con un colpo di cannone, aiò
Tutto nudo e la bandiera bianca in tasca
A strapparmi la mia confessione, aiò aiò
Aveva un nascondiglio e stava lì, cucaio aiò
Per ore nostro figlio
Sentinella delle mie frontiere, aiò
Finanziera, vecchia volpe grigia, aiò
Lei mi ha chiesto: "Che cos'hai nella valigia?"
Con quel ciglio in su da doganiere, aiò
Io portavo via di contrabbando, aiò
La mia anima in pena, aiò
Quando mi ha intimato "Alt, dove stai andando?"
"Vado a vivere in una balena", aiò, aiò
Disse "presente" all'appello, ma (cucaio aiò)
Sembrava un poco assente
Dov'è, dov'è?
Sta in un buco di affittacamere
È sfollato, non c'è non c'è
Forse è chiuso in bagno a leggere
Se il mondo si girasse da una parte, aiò
E se andasse via da sotto il letto, aiò
Pronto a cogliermi in flagrante, crimine d'affetto
A cercarmi di veder le carte, aiò
E la rossa russa ha mosso e io distratto, aiò
Il cavallo oltre la torre, aiò
E la sua regina nera ha dato il matto
Al mio re che ancora se ne corre, aiò, aiò
Spesso non c'era e non parlava mai (cucaio aiò)
Buongiorno e buonasera
Dov'è, dov'è?
È rimasto in guerra a combattere
È imboscato, non c'è, non c'è
S'è nascosto lì al Lungotevere
Dov'è, dov'è?
Dicono che ha un brutto carattere
È un bandito, non c'è, non c'è
Fammelo ti prego conoscere
Dov'è, dov'è?
Dacci oggi il nostro disco quotidiano
Dai la mano
Dov'è, dov'è?
Dai un bacetto a mamma e zia
Di' la poesia
Questo strimpellatore dov'è, dov'è?
Da quanto non ti confessi
Dove vai, che fai?
Dicci di che segno sei
Dov'è, dov'è?
Stai sull'attenti, che disturbi lamenti?
Dai le generalità, dacci la tonalità
Dov'è, dov'è?
Ha saltato il muro del carcere
È braccato, non c'è, non c'è
L'hanno messo in porta a respingere
Dov'è, dov'è, dov'è?
Dov'è, dov'è?
Sta sui monti, andiamolo a prendere
È sbandato, non c'è, non c'è
Questo nostro eroe santo e martire
"S'avvicini l'imputato ai banchi"
Signor giudice, io nego tutto, aiò
Lei è un uomo che ha studiato, aiò
Io non le ho mai detto: "Amore, tu mi manchi"
Io l'ho solamente urlato, aiò, aiò
Cucaio aiò
Baiò, baiò
Cucaio aiò
Aiò, aiò
Cucaio aiò
Aiò, aiò
Cucaio aiò
Aiò, aiò!
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silviascorcella · 1 year ago
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Rahul Mishra a/i 19-20: la città fiorisce sulla couture 3D
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Già posando un primo sguardo alla collezione Couture nata dalla creatività poetica e artigianalmente risoluta di Rahul Mishra, si scorge la mischia di elementi su cui poggia la riflessione tradotta in stoffe preziose e decorazioni perfette: grattacieli che fioriscono rigogliosi come le corolle plasmate con bellezza tridimensionale.
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Or dunque, l’affinità d’ispirazione nasce spontanea, corre dall’epoca odierna al secolo scorso, dalla moda alla letteratura, dalla cultura indiana a quella italiana, e approda tra le avventure di un personaggio che una riflessione simile l’aveva già vissuta tra le pagine del libro a lui dedicato dal suo autore, Italo Calvino.
“Camminavano per la città illuminata dai lampioni, e non vedevano che case: di boschi, neanche l’ombra. Incontravano qualche raro passante, ma non osavano chiedergli dov’era il bosco. Così giunsero dove finivano le case della città e la strada diventava un’autostrada. Ai lati dell’autostrada i bambini videro il bosco: una folta vegetazione di strani alberi copriva la vista della pianura. Avevano i tronchi fini fini, diritti o obliqui; e chiome piatte e estese, tra le più strane forme e dai più strani colori, quando una auto passando le illuminava coi fanali. Rami a forma di dentifricio, di faccia, di formaggio, di mano, di rasoio, di bottiglia, di mucca, di pneumatico, costellate da un fogliame di lettere dell’alfabeto. ‘Evviva! - disse Michelino -questo è il bosco! E i fratelli guardavano incantati la luna spuntare tra quelle strane ombre: - Com’è bello…”
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Trattasi di Marcovaldo, e delle sua buffa realtà che mescolava, goffa eppur sentimentale, la natura alla città: perché questo allaccio quasi ardito? Perché la collezione a/i 2019-20, che a sua volta rappresenta il debutto di Rahul Mishra nel mondo superbo della Couture, intreccia nelle sue trame preziose una riflessione simile a quella che prendeva vita nella quotidianità del nostro sempiterno Marcovaldo, declinata qui nella consapevolezza contemporanea di chi nella città metropolitana ha incastonato una parte importante della sua vita, pur senza dimenticare le radici che restano salde nella naturalezza spontanea di quel che è fuori dai confini urbani.
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Gli abiti in collezione raccontano lo stupore di Rahul Mishra nell’osservare la crescita costante della città: come fosse un organismo vivente, la città estende le sue radici di cemento, si nutre della vita brulicante che la frequenta e dei sogni degli abitanti, respira, germina e fiorisce con grattacieli sempre più alti e numerosi, affolla il suolo di costruzioni, si arrampica come un’edera sulle superfici geografiche, ridefinisce la stessa definizione di vita, misura la sostanza delle imprese umane. Allo stesso modo, attraverso un vero gesto d’artista che omaggia la quintessenza preziosa della couture, i grattacieli affollano gli abiti, germinano su lunghi steli che fluiscono dalla griglia appoggiata al corpo e si allungano sulla superficie intorno come cascate vive: man mano quelle costruzioni si mescolano e si confondono alle infiorescenze, alle corolle che spuntano da steli simili, si affollano tridimensionali sul busto, sulla gonna, sulla giacca, mutano e si trasformano in ricami sottili e incantevoli.
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Una riflessione couture che è un capolavoro di maestria e leggerezza: ogni elemento è ricamato dalle mani sapienti degli artigiani indiani che, grazie al cuore sostenibile del brand, rinnovano la tradizione secolare che a loro appartiene direttamente nei loro villaggi. Un incontro di passato e presente, di dimensione naturale e cittadina anche nella manifattura: il racconto sull’organza lieve attraverso le decorazioni in tulle ha impiegato circa 3400 ore di instancabile manualità per ogni singolo pezzo, che è unico, prezioso, esclusivo. In una parola: magico! 
Silvia Scorcella
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fashionbooksmilano · 2 years ago
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11 09 2001 per non dimenticare mai
a.d.Walter Ravizza, progetto grafico Studio RW, foto Studio Uno
Grafiche Mariano, Mariano Comense 2002,
euro 40,00
email if you want to buy :[email protected]
Moda e design, insieme, per aiutare i figli dei vigili del fuoco e dei poliziotti italo-americani rimasti orfani dopo la tragedia dell'11 settembre. L'Assessore  della Regione Lombardia Giorgio Pozzi si è fatto promotore dell'iniziativa "New York 11 settembre per non dimenticare mai" . Un'asta benefica sarà battuta gratuitamente da Christie's la sera del 25 novembre presso il Casinò di Campione d'Italia: quaranta pezzi esclusivi frutto dell'ingegno di designer lombardi saranno aggiudicati nel corso della serata. Per far conoscere gli oggetti che saranno battuti il 25 novembre è stato realizzato un elegante catalogo che riunisce tutte le opere d'arte con foto e dettagli. Tra gli stilisti che hanno aderito all'iniziativa ci sono Gucci, Moschino, Versace, Emilio Pucci, Etro, Les Copains, Rocco Barocco, Alberta Ferretti. Ampiamente rappresentato il mondo del design d'arredo con Cassina, Giorgetti, Cappellini, B&B Italia, Molteni e Poliform.         "Il coinvolgimento degli stilisti - ha affermato Beppe Modenese testimonia l'impegno e la presenza dell'Italia ad un'iniziativa importante con le sue espressioni più significative di moda e design, due settori che finalmente hanno ricominciato a camminare di pari passo riportando il nostro Paese in primo piano a livello mondiale".  La Regione Lombardia ha dato vita a questo evento perché il sentimento era di realizzare istituzionalmente qualcosa di "concreto e ben tangibile": lavorando insieme all'Azienda Riva 1920 sono stati realizzati quattro tavoli "unici esemplari" (in legno Kauri millenario) ideati e firmati da designer di fama mondiale come Renzo e Matteo Piano, Antonio Citterio, Terry Dwan e Paolo Pininfarina. Poi l'invito è stato esteso alle più rappresentative firme del Design e della Moda Italiana. Di qui la presenza di un abito in metallo multicolor firmato da Versace, un cappotto in velluto con ricami a mano a motivo floreale di Etro, la borsa a tracolla prodotta a tiratura limitata da Emilio Pucci ispirata alla collezione privata di Marilyn Monroe, soltanto per citare alcuni oggetti.
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20/08/22
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