#sciarpe
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Qualcosa è cambiato
Quanti mesi sono passati? Due? Tre? Non me lo ricordo nemmeno. Ma una cosa è certa: per molto tempo non ho avuto voglia di scrivere. Ancora adesso faccio fatica a mettermi davanti a una pagina bianca e dare il via al flusso di parole. Ogni tanto ho il dubbio di aver dimenticato come si fa. D’altra parte è stato un periodo faticoso, in cui il tempo è stato allo stesso tempo veloce e lento.…
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#lisamariepresley ha raccontato tempo fa di aver incontrato #freddiemercury al termine di un concerto dei #Queen in #California e di avergli regalato una delle #sciarpe appartenute al padre. E Freddie, ovviamente, era a sua volta un grande fan di #elvispresley... #queenforeverblog #riplisamariepresley https://www.instagram.com/p/CnZFjUwsbgl/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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In realtà nessuno conosce tutti i nostri colori...
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sciarpe e foulard, non li ho mai messi, li ho sempre considerati un vezzo e un orpello più che una protezione dal gelo.
e ho sempre scelto occhiali rettangolari (alla clark kent per intenderci); e ne ho tanti, nuovi, vecchi e tutti uguali ad uno sguardo meno che attento.
e la barba l'ho sempre portata corta, tanto che in fondo era più una barbetta in realtà; così come non ho mai lasciato i capelli crescere, li ho tagliati sempre ordinatamente corti, pratici e gestibili, per poter uscire di casa con la chioma ancora bagnata, sia d'estate che d'inverno.
e io ero questo, e un po' sono cambiato, o meglio, ho provato a cambiare, almeno un po'.
ma non basta, non è bastato.
e allora io me li merito gli occhiali appannati e il freddo sul viso, sul collo e perfino sul cuore.
un gelo che non fa tremare... non mi ha mai fatto tremare.
perché quel freddo mi è entrato dentro tanto tempo fa.
e non se n'è più andato.
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@alessandrom76
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pure io voglio andare a menarmi in acqua coi giocatori del napoli
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Quella generazione che passava il tempo stando cavalcioni sui muretti sfinendosi di parole e di sguardi tra ansie e cuori rotti. Quelli con i volti ancora accesi dopo un film non visto dall'ultima fila. Quelli che leccavano insieme i primi gelati d'aprile tra giuramenti eterni come l''acqua che scorre dalle fontanelle. Quelli con desideri impigliati come una montagna di capelli ricci. Storie dentro sciarpe di lana, appuntamenti alle fermate dei bus o davanti i cancelli delle scuole. Amori riparati al buio dei portoni o di cabine telefoniche, in auto gonfie di musica o su un divanetto sotto un poster di Lucio Battisti. Delusioni che provavi a scrollarti di dosso come fanno i cani dopo un tuffo nel laghetto. Era un tempo pazzo che ci scivolava addosso.. Noi di quella generazione.
@ilpianistasultetto
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Sai cos'è che mi piace?
Mi piacciono i nuovi inizi con il turbinio di emozioni che regalano.
Mi piace quando mi sento utile e quando riesco a strappare un sorriso.
Mi piace sedermi su un prato e respirare il profumo dell'erba appena tagliata.
Mi piace il silenzio, quello che ti fa sentire le parole che contano e vedere i colori che brillano.
Mi piace la sera, quel momento in cui so che tutto ciò che amo è al sicuro.
Mi piace ogni tanto ricordare la felicità dei giochi dell' infanzia e riassaporarne per un attimo la spensieratezza e la leggerezza.
Mi piacciono le persone gentili che chiedono permesso prima di entrare in casa d'altri come nella vita altrui.
Mi piace il tocco delle sciarpe di lana che accarezzano la pelle e i nastri di velluto da intrecciare fra i capelli.
Mi piacciono gli abbracci che parlano senza le parole.
Mi piace la semplicità che profuma di umiltà.
E soprattutto mi piace pensare che in questo viaggio quello che doni ritorna e che tutti possano avere la propria fetta di felicità... prima o poi.
- Patrizia Bannò - L.633/1941
Modella: Emily Rudd
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Sarebbe bello tornare ai tempi in cui ancora si aveva la pazienza ed il romanticismo necessari per corteggiare, quando ancora si sapeva il significato della parola ed il modo giusto per farlo senza diventare volgari oppure oggettificati.
Quando si intingeva la penna nel calamaio, si prendevano carta e penna, ci si sedeva allo scrittorio, al tavolino o si cercava una superficie piana, alla luce del sole, al lume di una candela o al bagliore fioco di una lampada.
Si scrivevano le proprie giornate, sensazioni e sentimenti, si affidavano alle pagine, al profumi con con si profumava la carta, al colore dell'inchiostro, alla ruvidezza della carta da lettere scelta, alla busta e poi ai postini il compito di recapitare quel piccolo scorcio di noi e si attendeva trepidanti la consegna della missiva e la risposta della persona cara.
Si aprivano le buste con emozione, con cura le si conservava e le si leggeva e rileggeva fino talvolta a sgualcirle.
Si raccoglievano sassolini di fiori dai campi e li si portava alla propria bella affinché ne apprezzasse il profumo ed i colori, vi si adornasse i capelli o li inserisse in un vaso.
Lavorando a maglia si creavano sciarpe, maglioni, calzini da regalare al proprio innamorato per tenerlo bene al caldo nei periodi invernali.
Conservare i soldi per comprare qualche dolce speciale, frutto, libro da portare come presente.
Si divideva la frutta colta da un giardino, la stessa coperta o lo stesso ombrello durante i tragitti delle passeggiate.
Si aspettavano treni, navi, aerei per rivedersi dopo periodi in cui si era stati lontani e ci si amava anche senza nulla, senza soldi, senza auto, senza telefono, senza un tetto; si lavorava insieme per ottenerli e non importava altro che ci fosse l'altra persona.
Sarebbe bello tornare a regalare amore invece che cellulari, coprirsi con lo stesso ombrello invece che con due differenti, tenersi per mano invece che averle occupate a messaggiare.
Tornarsi a vivere e scoprire, vedersi mutare con il tempo e le stagioni, sarebbe bello tornare ad essere umani.
-umi-no-onnanoko ( @umi-no-onnanoko )
#life#vita#umi-no-onnanoko#writing#write#writer#scrivere#scrittura#scrittrice#24.07.24#love#amore#corteggiamento#coppia#coppie#couples#couple#quotes#frase#frasi#quote
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Di cose dimenticate
Mia mamma ha sempre sferruzzato. Dalle sue mani uscivano scialli, scaldacollo, sciarpe. Uso il passato perché adesso fa più fatica. Anche se ogni tanto qualcosa la riesce ancora a fare. Ha messo da parte uno scialle per una persona che in passato ha fatto un favore a papà. Solo che non si ricorda chi è. Le ho chiesto se non ricorda nemmeno quando il papà le ha chiesto di farlo. Si è messa a ridere. Ma se non ricordo come mi chiamo...
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Coppola e Toppo Fashion Jewels
Deanna Farneti Cera
photographs by Gian Paolo Barbieri, Henry Clark, Franco Rubartelli
Antique Coll.Club, Woodbridge 2009, 287 pages, 25x25,5cm, ISBN 978-1-85149-611-2
euro 50,00
email if you want to buy [email protected]
This book is a recognition of the talent of Lyda Coppola, designer and owner of Coppola e Toppo, a costume Jewellery company which was active in Milan from 1948-1986
A true work of passion, this book lovingly charts the creative path of Italian jewelry designers Lyda Toppo and Bruno Coppola, famed for their intricate over the top designs of clustered beads. Sumptuous illustrations complement a well-researched and accessible text. The duo designed for Valentino, Dior, Balenciaga and Pucci and many more, and worn by countless Hollywood stars and on catwalks the world over. Deanna Farneti Cera first glimpsed the jewels of Coppola e Toppo in 1987 at an auction house in Milan. Instantly fascinated by their diversity, the evocative power of the colors, the wealth of shapes and motifs and the multitude of materials used, she soon developed an overwhelming passion for the stunning creations. This book, researched over the last twenty years, is the culmination of that passion and a reconstruction of the creative path of Coppola e Toppo, charting their inspiring partnership from their first appearance in VOGUE in 1948, through to Lyda's death in 1986. This book lovingly charts the creative path of Italian designers Lyda Toppo and Bruno Coppola, famed for their intricate and over-the-top creations designed for Valentino, Dior, Balenciaga, Pucci, and others, and worn by countless Hollywood stars and on catwalks worldwide.
Questo volume è un omaggio al talento di Lyda Coppola in Toppo (Venezia, 1915 – Milano, 1986), la disegnatrice e fondatrice, insieme al fratello, della Coppola e Toppo, un’azienda di gioielli per la moda attiva a Milano dal 1948 al 1986. Sono proprio i complementi creati da Lyda – innanzitutto bijoux, ma anche borse, sciarpe, cinture, foulard – a dare il tocco finale a molte delle mises proposte dagli stilisti che hanno segnato la Haute Couture francese della fine degli anni Quaranta e dagli stilisti della moda boutique italiana degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta. All’inizio della carriera, Lyda Coppola, forse a causa delle sue origini – madre triestina, di origine ebraica, padre napoletano – caratterizza la sua produzione combinando, in modo inusuale, materiali tipicamente italiani provenienti da parti diverse della penisola, come le perle in vetro veneziano e il corallo di Torre del Greco. Subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, a partire dal 1948, i bijoux di Coppola e Toppo diventano famosi prima a Parigi (Elsa Schiaparelli, Jacques Fath, Edward Molyneaux, Robert Piquet, Pierre Balmain, Jeanne Lanvin, Nina Ricci, Cristobal Balenciaga, Jacques Heim sono i loro primi clienti) e poi negli Stati Uniti, dove – a cominciare dai primi anni Cinquanta e per almeno quindici anni – si riversa la maggior parte della loro produzione. La stampa, da «Vogue» Francia a «Vogue» America, e con i redazionali su «Harper’s Bazaar», «Women’sWear Daily», «The New York Times», «Herald Tribune» accompagna la presentazione nelle città americane più importanti delle due collezioni annuali di Coppola e Toppo, accrescendone il successo commerciale. Dai primi anni Cinquanta, Lyda Coppola crea i gioielli per Emilio Pucci e per la gran parte degli stilisti della moda italiana: Roberto Capucci, Germana Marucelli, Carosa, Biki, Sorelle Fontana, Pino Lancetti, Patrick de Barentzen, Federico Forquet, Enzo, Ken Scott, Valentino, Krizia. Il connubio dei bijoux Coppola e degli abiti firmati viene ripreso da straordinari servizi fotografici di Gian Paolo Barbieri (autore di oltre 40 scatti, qui riprodotti), Henry Clark, Franco Rubartelli, pubblicati sulle riviste di moda internazionali. La storia di Coppola e Toppo si dipana in contemporanea alla crescita e affermazione della moda italiana, passata da una condizione di artigianato nei primi anni Cinquanta a un’industria fiorente e conosciuta in tutto il mondo negli anni Ottanta come Made in Italy. Oggi i bijoux e i complementi di Coppola e Toppo rientrano nei collectibles più ambiti dai collezionisti di gioielli d’epoca.
18/01/24
#Coppola e Toppo#Fashion Jewels#Deanna Farneti Cera#jewelry books#costume jewellery#fashion books#fashionbooksmilano
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Ho ufficialmente fatto il cambio di stagione, togliendo felpe, felpine e felpuccie (mi mancherete 😭), sciarpe, cappelli invernali/autunnali, vestiti invernali e company.
Perché apparentemente la temperatura si dovrebbe essere stabilizzata.
Mo, se per favore il bipolarismo di Torino non colpisce ancora, gli dico grazie.
Anche perché ho rischiato di rompermi l'osso del collo 929493 volte mentre mi arrampicavo per arrivare al ripiano più alto.
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La luna, le nuvole, gli alberi, una teglia di biscotti al cioccolato fondente ripieni di cioccolato bianco, i libri, le sciarpe, i cappotti e altre cose di fondamentale importanza a cui aggrapparsi per riuscire a sopravvivere in un clima freddo.
#alla fine per scegliere il nuovo libro ho approfittato degli sconti adelphi#spero piaccia anche a me come è piaciuto a chiunque ne parla#visual
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