#regali rubati
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"Te li ricordi i cristalli che mia nonna materna mi aveva regalato? C'era un occhio di tigre.. c'era un occhio di gatto.. la nonna mi aveva insegnato.. Hai fatto la furba cugina cara e con l'inganno più stupido del mondo te li sei tenuti. Quanto tempo è passato, vero? Ti ricordi il sacchetto color turchese che li conteneva? Ti piace il turchese, vero? Io non ho mai dimenticato la tua furbata. Ladra. Li devi restituire. Pensi che sono trascorsi tanti anni? Il tempo non conta, ma il tempo prima o poi ti presenta il conto. Te lo prometto. Livia"
#parenti serpenti#parenti ladri#club gotico italiano#clubgoticoitaliano#promessa#real witch#real life#cristalli#pietre#regali rubati#ladra#mi hai sottovalutata#stupida#la cuginetta è una ladra#la Mari è una ladra
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A Palermo sono stati rubati in ospedale i regali destinati ai bimbi malati di cancro
DIRETTA TV 6 Gennaio 2024 Il segretario del Nursind Palermo: “L’ondata di criminalità è giunta anche in ospedale, e non ha risparmiato nemmeno i doni per i bambini oncologici”. Ma i piccoli pazienti non resteranno senza regali di Natale. Entra nel nuovo canale WhatsApp di Fanpage.it 0 CONDIVISIONI Immagine di repertorio “Un gesto ignobile”: così è stato definito dal presidente della Regione…
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Lasciano auto e regali di Natale in box, rubati tutti i doni
Erano arrivate da Pesaro il 23 per trascorrere il Natale con tutta la famiglia e avevano lasciato tutti i doni per figli e nipoti nelle auto parcheggiata nel box di famiglia. Ma il giorno della vigilia quando sono andati a prendere i reali per metterli sotto l’albero, hanno scoperto il box e le auto erano state forzati e tutti i giocattoli rubati. E’ accaduto a Foggia a tre sorelle che che con le…
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RICEVERE O ACCOGLIERE La differenza é sostanziale. Si RICEVE anche in mancanza della volontà o del piacere di "prendere". Quando invece si ACCOGLIE, lo si fa con l'emozione di "prendere". L'ITALIA non accoglie i Migranti, li riceve. E questo sia chiaro. Pertanto non abbiamo una politica dell'accoglienza ma solo una del ricevimento. Smettiamola di addolcire i termini, Noi non abbiamo messo in piedi nessuna opportunità d'accoglienza, non sappiamo cosa farcene, non ce ne frega nulla del loro destino, ci creano solo problemi di cui, oltretutto, non abbiamo né la capacità né la voglia di risolvere. ACCOGLIERE é ammettere nel proprio "gruppo", temporaneamente o addirittura stabilmente, é accettare con sentimento, inglobare, unire, nessuno é lasciato solo nell'accoglienza. RICEVERE é semplicemente far buon viso a cattivo gioco, é NON rifiutare anche se avremmo tanta voglia di farlo e per questo non esiste una Politica dell'Accoglienza, ma solo estemporanei atti tecnici, privi di ogni e qualsiasi emozione. In definitiva, si ACCOGLIE un amico e si RICEVE un pacco. Chiarito questo, piantatela di parlare di accoglienza. I Migranti sono un problema perché non abbiamo nessuna voglia e nessuna possibilità di occuparci di loro. Sono regali di Natale che ricicliamo agli altri Paesi o, molto più semplicemente, li dimentichiamo nel ripostiglio. Al netto della verità e senza ipocrisia. Migliaia di Persone sono approdate in Italia dai quattro porti più insicuri dell'Africa : Libia, Tunisia, Algeria e Marocco. E' la Storia Infinita di Uomini e Donne in cerca di futuro. E noi non vogliamo scriverlo con loro, abbiamo il nostro da mettere nero su bianco. Procuriamo forse a loro una casa ? NO Procuriamo un lavoro ? NO Li inseriamo nella nostra Società, rispettando la loro cultura ? NO Semplicemente ci auguriamo che spariscano, che fuggano dai Centri di Primo Ricevimento (non d'Accoglienza) e si dirigano, come spesso fanno verso altri Stati, Francia e Germania in primis. Infatti, 2/3 dei Pacchi Umani stanno fuori dai nostri confini. Siamo una casa di transito e non d'accoglienza. Le Vergini vestali della Sinistra italiana, sono per le braccia aperte, insultano quelli delle braccia conserte e predicano l'Umanità verso i più deboli. E poi se ne sbattono i coglioni. Perché da millenni la Sinistra é nelle Stanze di Comando di questo Paese e che cazzo ha fatto in tutto questo tempo per accogliere e non ricevere ? Ha creato i Centri dove ammassarli quando arrivano. Altre volte si é recata nei Porti a supplicare di non spedirceli. Li abbiamo pagati pure, i guardiani, pur di non ricevere Migranti. Erdogan passa il tempo a contare i soldi del bonifico, Minniti ha contribuito ad erigere lager libici, l'UE paga il filo spinato spagnolo a Ceuta...... Tutto pur di non "accogliere". Ma alla fine li riceviamo lo stesso perché il postino suona sempre due volte e cosi' quelli che da Tunisi ci provano una volta, senza riuscirci, tentano una seconda e poi una terza.... Stabilito quindi che NON accogliamo nessuno, ma li riceviamo e basta, resta da capire cosa fare. Non si risolve il problema con le Guardie di Frontiera (vedi Libia) né con le motovedette nuove di zecca. L'unico modo é fornire ai Migranti una speranza di vita nel loro Paese. E' dare aiuto ai rispettivi Governi affinché applichino politiche economiche che fruttino lavoro. Ma soprattutto é controllare che i soldi servano a questo. Quindi, io ti aiuto ma solo se controllo che i soldi tu li spendi per questo e non li metti in tasca tua. Perché tu, Governo dei 4 Porti, hai dimostrato d'essere incapace e ladro, i soldi te li sei rubati togliendo il futuro a coloro che noi volevamo aiutare. Se si tolgono di mezzo le ragioni della fuga, la fuga smette d'esistere. E noi la smetteremo di Ricevere Pacchi Umani. (di accoglierli non ci abbiamo mai pensato, nemmeno per un nano-secondo) Claudio Khaled Ser
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Se ne sono andati quei giorni
quei bei giorni
quei giorni freschi e intensi
quei cieli ricolmi di perline
quei rami carichi di ciliegie
quelle case appoggiate l’una all’altra
al verde riparo dell’edera
quei tetti di aquiloni giocosi
quei viali inebriati dall’odore delle acacie
Se ne sono andati
quei giorni quando
sgorgavano dalle mie palpebre,
come bolle colme d’aria,
le mie canzoni
il mio sguardo sorseggiava, come latte fresco,
tutto quanto scorgeva come se vivesse tra le mie pupille
vivace lepre della felicità
al mattino, insieme al vecchio sole,
scendeva nelle piane sconosciute della curiosità
e alla sera si perdeva fra i boschi delle tenebre
Se ne sono andati
quei giorni innevati e quieti
mentre dietro la finestra,
nel tepore della stanza,
restavo incredula a guardare
la mia candida neve
cadere lenta come morbida peluria
sulla vecchia scala di legno
sul filo sottile dei panni
sui capelli di pini antichi
e pensavo a domani, ah domani,
bianca sagoma scivolosa
Domani
iniziava con il fruscio del velo della nonna
e la sua confusa ombra nel quadro della porta
che d’un tratto
si abbandonava nel freddo senso della luce
nella vaga scia delle colombe in volo
tra i colori delle vetrate
domani…
Assonnata dal tepore della stufa
lontano dagli occhi di mia madre
cancellavo rapida e audace
la firma della maestra
dai vecchi compiti
Quando cessava la neve
vagavo triste nel nostro giardino
e seppellivo i miei passeri morti
sotto i gelsomini arsi e spogli
Se ne sono andati
quei giorni d’incanto e stupore
quei giorni di sonno e di veglia
quando ogni ombra celava un segreto
ogni scrigno nascondeva un tesoro
ogni angolo del ripostiglio,
nella quiete del mezzogiorno,
pareva un mondo
e chi non temeva quel buio
pareva un eroe
Se ne sono andati
quei giorni di festa,
l’attesa del sole, l’attesa dei fiori
il fremito fragrante
del mucchio timido e silente
dei narcisi selvatici
che salutavano la città
nell’ultimo mattino d’inverno
e la voce dei venditori ambulanti
lungo i viali macchiati del verde
Il mercato era intriso dagli odori vaganti
l’odore acre del pesce e del caffè
il mercato, sotto i passi della gente,
si estendeva, si allargava e si mescolava
a ogni attimo del cammino
e roteava in fondo agli occhi delle bambole
il mercato era mia madre
che andava in fretta
verso tutto ciò che colorato fluiva
e tornava
con ceste piene e regali impacchettati
il mercato era la pioggia che cadeva,
cadeva e cadeva
Se ne sono andati
quei giorni di stupore dei segreti del corpo
quei giorni delle timide conoscenze
della bellezza azzurra delle vene di una mano
con un fiore
chiamava, oltre il muro,
l’altra mano
e piccole macchie d’inchiostro
sulle mani impaurite, confuse e tremanti
poi l’amore
svelarsi in un timido saluto
Tra il fumo e il calore del mezzogiorno
cantavamo nelle stradine polverose il nostro amore
conoscevamo l’ingenuo idioma del fiore messaggero
portavamo i nostri cuori
al giardino delle candide tenerezze
e li prestavamo agli alberi
e la palla, con i baci vaganti,
passava di mano in mano
era l’amore
quel sentore confuso nel buio dell’atrio
che d’improvviso accerchiava e rapiva
tra i respiri e i palpiti infuocati
tra i piccoli sorrisi rubati
Se ne sono andati
quei giorni,
come le piante marcite nel calore
si sono arse sotto i raggi del sole
e sono smarrite
quelle stradine ebbre dal profumo delle acacie
nel chiassoso tumulto di una strada senza ritorno
e la ragazza che tingeva le sue guance
coi petali dei gerani
ora, è una donna sola,
una donna sola.
Forough Farrokhzad
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Non te.
Beh, non mi aspettavo nulla di tutto ciò che è successo.
Non mi aspettavo una persona testarda, orgogliosa, stronza ed incoerente come te. Non mi aspettavo di certo le litigate ed i lunghi musi tenuti per giorni. Non mi aspettavo che il mio passato potesse provocarti dolore. Non mi aspettavo rabbia, gelosia e frustrazione. Ma allo stesso tempo non mi aspettavo regali all’improvviso, chiamate interminabili di notte, abbracci rubati in attimi sfuggenti. E se vogliamo essere sincere, non mi aspettavo neanche che baci e coccole sarebbero sfociati in qualcosa forse più grande di noi.
Non mi aspettavo di ritrovarmi a trattenere le lacrime, non mi aspettavo di svegliarmi di notte con la tachicardia, non mi aspettavo di distrarmi da qualsiasi cosa per te.
Non mi aspettavo di trovare una persona che riesce a stupirti tanto quanto riesce a farti incazzare. Non mi aspettavo di vedere un sorriso subito dopo un pianto trattenuto a lungo. Non mi aspettavo occhi che mi cercavano per trovare rinforzo o aiuto.
Ma penso che più di tutto non mi aspettavo di volere ed aver bisogno così disperatamente di un tuo abbraccio. In qualsiasi ora della giornata, in qualsiasi attimo o momento.
Non mi aspettavo che diventassi una parte così fondamentale di me. Non della mia vita. Di me.
Dicono che non sia giusto dipendere da qualcuno, ma il fatto è che tu non sei qualcuno, tu non sei una dipendenza, tu sei me in qualche modo.
Credo di non avertelo mai più detto da un po’, ma mi manchi.
E cosa fondamentalme mi aspettavo di tutto dalla vita, ma non te.
#mood#frasi#amore#citazioni#frasi tumblr#io e te#love#mi manchi#lei#io e lei#quotes#pensieri#dedica#verità#sfogo#sfogo personale#frasi citazioni#frasi mie#me#te#frasi vita#vita#la mia vita
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A Bari rubati i regali di Natale per i bambini dell'Unicef
A Bari rubati i regali di Natale per i bambini dell’Unicef
AGI – I regali di Natali destinati ai più piccoli, frutto di una donazione dell’Unicef Italia, sono stati rubati a Bari dal centro diurno “I ragazzi di don Bosco”, all’interno dell’istituto “Redentore” dei Salesiani. Oltre ai doni, hanno trafugato anche tre macchine da cucire, destinate a laboratori, e diverso materiale didattico, e hanno vandalizzato i locali nel tentativo di asportare materiale…
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Io e valeria siamo le sigarette alle 6 di seria.
Io e valeria siamo i pomeriggi passati in un bar.
Io e valeria siamo i discorsi senza senso.
Io e valeria siamo i sabati sera passati in casa, apparentemente tristi ma resi unici per la presenza di una e dell’altra.
Io e valeria siamo il viaggio a Roma.
Io e valeria siamo l’una la forza dell’altra.
Io e valeria siamo i vaffanculo.
Io e valeria siamo le risate iniziate dal nulla, per cose che solo noi capiamo.
Io e valeria siamo i pettegolezzi.
Io e valeria siamo le camminate, per prepararci alla prova costume che tanto non superiamo mai.
Io e valeria siamo i compiti insieme.
Io e valeria siamo le paranoie sul fisico.
Io e valeria siamo anche litigi, senza mai dirci addio .
Io e valeria siamo le crêpes alla nutella.
Io e valeria siamo i sorrisi veri.
Io e valeria siamo i pianti.
Io e valeria siamo una la spalla dell’altra.
Io e valeria siamo gli accendini rubati.
Io e valeria siamo le bambine che facevano le collane con le margherite.
Io e valeria siamo le cadute con lo skateboard.
Io e valeria siamo i lividi perché infondo, anche se cerchiamo di nasconderlo siamo due maschiacci.
Io e valeria siamo la briosche alla crema.
Io e valeria siamo i biscotti con il caffè.
Io e valeria siamo le foto, che ogni volta puntualmente cancelliamo perché io non mi piaccio mai.
Io e valeria siamo le foto degli outfit.
Io e valeria siamo le cerette e le bruciature.
Io e valeria siamo le confessioni.
Io e valeria siamo l’inglese, parlato un po’ a modo nostro.
Io e valeria siamo le lezioni di spagnolo sull’altalena.
Io e valeria siamo le diete, che puntualmente promettiamo di iniziare anche se non sappiamo quando.
Io e valeria siamo i problemi esistenziali.
Io e valeria siamo i pianti per non metterci in costume.
Io e valeria siamo gli abbracci che prova sempre a strapparmi.
Io e valeria siamo i regali.
Io e valeria siamo la pizza sulla panchina il venerdì sera, perché puntualmente litighiamo con i nostri genitori.
Io e valeria siamo gli opposti, una l’insalata e l’altra il profondo odio per le verdure.
Io e valeria siamo la pipì dietro ai cespugli.
Io e valeria siamo le corse in pieno inverno, per non sentire il freddo.
Io e valeria siamo gli autobus persi.
Io e valeria siamo le cadute in bici, perché come dice lei io non ho mai imparato ad andarci.
Io e valeria siamo quelle del “ guardami gli occhi e non le tette”.
Io e valeria siamo gli aperitivi, in cui puntualmente ci ubriachiamo.
Io e valeria siamo le gite in montagna.
Io e valeria siamo i tacchi, che non riusciamo mai a tenere per più di 10 minuti.
Io e valeria siamo gli elastici prestati e mai restituiti, così come i vestiti.
Io e valeria siamo lo scudo, una dell’altra.
Io e valeria siamo quelle del tè verde e della tisana al finocchio.
Io e valeria siamo quelle dei 4 in italiano, perché entrambe non capiamo mai quello che leggiamo.
Io e valeria siamo le canzoni di Ultimo cantate a squarciagola.
Io e valeria siamo le foto allo specchio, in cui lei si alza in punta di piedi per raggiungermi.
Io e valeria siamo la desperados dentro al freezer del pesce per raffreddarle.
Io e Valeria siamo anche la cacca fatta insieme.
Io e valeria siamo le partite di pallavolo.
Io e valeria siamo le torte, una alla frutta e l’altra al cioccolato.
Io e valeria siamo i temi, che puntualmente mi fa correggere.
Io e valeria siamo gli screen delle chat.
Io e valeria siamo le ripetizioni di matematica.
Io e valeria siamo le partite di scopone, che finiscono sempre con una discussione perché io non so giocare.
Io e valeria siamo i drink del venerdì sera.
Io e valeria siamo le cartine e filtri persi.
Io e valeria siamo i buchi all’orecchio.
Io e valeria siamo le creme anticellulite.
Io e valeria siamo i capelli, una lunghi e l’altra corti. Una castana e l’altra bionda.
Io e valeria siamo una amante dell’aceto e l’altra amante dell’olio.
Io e valeria siamo la mia pasta al pesto, che lei adora.
Io e valeria le fiction della Rai.
Io e valeria siamo i film al cinema, che la maggior parte delle volte fanno cagare.
Io e valeria siamo le dormite al pomeriggio.
Io e valeria siamo i nostri progetti per il nostro futuro.
Io e valeria siamo l’amore.
Io e valeria siamo la felicità nei piccoli gesti quotidiani.
Io e valeria eravamo, siamo e saremo sempre insieme.
Io e valeria siamo la dimostrazione che l’amicizia vera esiste.
Io e valeria siamo la dimostrazione di come una sola persona faccia la differenza.
Io e valeria siamo la dimostrazione che esiste veramente qualcuno in grandi di completarti.
Io e valeria siamo la dimostrazione che il per sempre, per qualcuno esiste.
Io e valeria invecchierò insieme, e anche quando magari le mancherà qualche dente e mi sorriderà per me sarà sempre la cosa più bella che esista.
Auguro ad ognuno, di avere nella propria vita una valeria, perché non c’è cosa più bella di avere a proprio fianco una persona che ti faccia sentire a casa con un semplice ciao amó.
Io e Valeria siamo noi, e nessuno potrà mai dividerci.
Mentre scrivo, Valeria è proprio qui, davanti a me che fa finta di studiare come sempre,non c’è cosa più importante della sua quotidiana presenza.
Ti amo, tua Martina.
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Intorno alle tre, nella notte tra sabato e domenica, i Carabinieri hanno controllato quattro giovani fermi in Piazzale Duca d’Aosta vicino a uno scooter nel cui sotto sella c’erano armi finte e la refurtiva di un colpo appena fatto. #carbonerafurtoallafestadicompleanno
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Dicembre. Le prime nevicate. I primi addobbi di natale. Le prime cioccolate dense. I primi cappotti indossati. I baci rubati sotto la caduta della neve. Gli abbracci assaporati per riscaldarsi a vicenda. I primi camini accessi. I primi biscotti natalizi. Le prime serate a base di netflix e popcorn. I primi pensieri dei regali di natale. Ecco, dicembre racchiude tutto ciò. Ed è per questo che viene chiamato "il periodo più magico dell'anno".
- Mia
#amore a distanza#amore adolescenziale#baci#neve#snow#fiocchi di neve#fiocchi#biscotti#biscuit#cookies#cookie#abbracci#bacio#abbraccio#baciami#hug me#hug u#kiss#kiss u#kiss me#i kiss u#i want u#camini#fuoco#alberi di natale#Christmas tree#decorazioni#hot chocolate#marshmellow#chocolate
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Ecco le feste e tutto si amplifica.
All'improvviso la frenesia della routine quotidiana si blocca ,e si vive un altra dimensione.
Voi che avete tutto ciò che amate attorno a quel tavolo, vivete un sentimento di piena gratitudine, chi ama un cuore lontano ,sente ancora più la mancanza, chi ha perso un cuore, sente ancora di più il vuoto.
Ogni cosa si vive più intensamente, perché non c'è il filtro del vivere comune, non c'è il lavoro a distrarci, non c'è la ruota su cui saliamo ogni mattina.
Vi immagino a brindare, a sorridere tra i pensieri persi nel vino.
I regali, i visi truccati,i bei vestiti, l'amore fatto sotto le lenzuola poche ore dopo ,e gli sguardi rubati mentre reggete la vostra anima,che comunque scalcia e sta stretta tra gli schemi gettati da questa società.
Vorreste che qualcuno vi capisse, vorreste che qualcuno arrivasse quando il rumore aumenta per portarvi via dalla folla, e guardandovi negli occhi vi mangiasse quelle labbra sporche di rossetto .
La poesia è dolce,ed è l'unica cosa che salva quelli come me.
Quelli che alla fine dipingono sogni ma non hanno mai nessuno a colorarli.
Vi auguro un buon Natale 🎄
Dante Grey.
#amore#scritture brevi#scrittori on tumblr#scrivere#scrittura#frasi poesie#poesia#i tuoi occhi#abbraccio#natale#festeggiamo#solitudine#sognare
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Battaglia Natale
Il Grinch lo sta facendo di nuovo! Ha rubato il Natale rapendo il signor Kringle e portando via tutti i regali. Per assicurarsi che nessuno di noi riceva alcun regalo, il Grinch li ha intrappolati tutti nelle sue Grinchosfere e c'è una sola cosa che possa aprile: lo spirito del Natale!
Dobbiamo salvare il Natale! A questo punto, sfruttiamo al massimo il nostro spirito natalizio per aiutare la signora Kringle e gli elfi a ottenere le palline che possono far scoppiare le Grinchosfere. Riusciremo a recuperare tutti i regali rubati e a salvare il signor Kringle.
Se sei almeno di livello 30, riceverai l'invito a partecipare all'evento Battaglia Natale. Dovrai forzare la chiusura del gioco o riavviare il dispositivo per vedere l'aggiornamento.
L'evento Battaglia Natale, composto da 6 fasi, inizierà il 29 novembre e terminerà il 24 dicembre, offrendoti tempo a sufficienza per recuperare tutti i regali e vincere i Giri in slitta con cui potrai completare istantaneamente tutti i processi di colture, animali e postazioni di lavoro!
Nota: i Giri in slitta che vincerai scadranno il 31 dicembre 2019.
Per dare inizio all'evento, tocca l'accampamento di Natale dove il signor Kringle è intrappolato insieme ai regali rubati.
All'accampamento di Natale vedrai gli ordini che dovrai evadere per ottenere le palline.
Dopo aver completato gli ordini, ci sarà un tempo di attesa perché le palline siano pronte alla raccolta. Puoi anche scegliere di spendere le chiavi per saltare il periodo di attesa.
Raccogli le palline una volta terminato il periodo di attesa!
Puoi anche scegliere di spendere le chiavi per ottenere le palline, invece di completare gli ordini.
Una volta ottenute le palline, tocca il pulsante Spara la pallina per recuperare i regali.
Nel minigioco Spara la pallina, punta la fionda sulle Grinchosfere magiche per farle scoppiare.
Attiva il potenziamento Fionda per ricevere una mira guidata più lunga.
Raccogli tutti i regali per completare ogni fase dell'evento.
Dopo aver completato una fase, potrai riscuotere le tue ricompense.
A partire dalla fase 2, potrai scegliere se giocare in modalità Classica o Sfida.
Giocando in modalità Sfida, otterrai più Giri in slitta una volta che avrai salvato il signor Kringle, oltre a ulteriori ricompense di fine fase!
Luogo di interesse temporaneo: cucina dei Kringle
La cucina dei Kringle è il luogo in cui potrai ottenere gli oggetti evento necessari per evadere gli ordini nell'accampamento di Natale.
Aiutanti temporanei: Rudolf la renna e il primo elfo Felix
Puoi acquistare Rudolf la renna e/o il primo elfo Felix come aiutanti: ti daranno una mano a trovare rari oggetti evento.
Nota: Rudolf la renna e il primo elfo Felix sono aiutanti temporanei, pertanto resteranno in fattoria solo per la durata dell'evento Battaglia Natale.
Nuovi oggetti e dove trovarli:
Fase 1
Rosmarino con fiocco - Accampamento di Natale, radura della nonna, laghetto del nonno, miniera Beltempo, molo, mulin Germano e animali da premio
Fase 2
Patate dolci - Radura della nonna, laghetto del nonno, miniera Beltempo, molo, mulin Germano e animali da premio
Coppa di brandy - Accampamento di Natale
Fase 3
Noci invernali - Radura della nonna, laghetto del nonno, miniera Beltempo, molo, mulin Germano e animali da premio
Datteri - Accampamento di Natale
Fase 4
Barbabietola invernale - Radura della nonna, laghetto del nonno, miniera Beltempo, molo, mulin Germano e animali da premio
Zucca gialla - Accampamento di Natale
Fase 5
Zenzero gioviale - Radura della nonna, laghetto del nonno, miniera Beltempo, molo, mulin Germano e animali da premio
Mirtilli rossi di Natale - Accampamento di Natale
Fase 6
Colori acrilici - Radura della nonna, laghetto del nonno, miniera Beltempo, molo, mulin Germano e animali da premio
Vetrini colorati - Accampamento di Natale
Ricompense:
Fase 1 - 5 guanti dorati, 10 semi lampo, 3 pale
Fase 2 - 5 guanti dorati, 10 semi lampo, 3 chiodi
Fase 3 - 5 guanti dorati, 10 semi lampo, 3 lucchetti
Fase 4 - 5 chiavi, 5 guanti dorati, 5 semi lampo, 3 bollini di bronzo
Fase 5 - 10 chiavi, 5 guanti dorati, 15 semi lampo, 3 bollini d'argento
Fase 6 - 15 chiavi, 10 guanti dorati, 5 Dollari della sabbia, 2 bollini d'oro, Slitta di Natale con 6 Giri in slitta
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C’è stato chi mi ha regalato Parigi, chi mi ha promesso l’Australia, chi mi ha regalato mazzi di girasoli, tulipani, rose che potrebbero riempire tutta la città, chi ha pianto per me quando era troppo tardi, chi mi ha regalato scatole di cioccolatini, uova di pasqua giganti, collane come pegni d’amore. C’è stato chi mi ha decantato la sua intelligenza, la sua bravura negli esami universitari, chi ha fatto chilometri “solo per avere un tuo bacio”. C’è stato tutto, ho avuto tanto. Non ho avuto niente. Nessuno ha mai capito che io il mondo potevo anche non vederlo, mi bastava avere la speranza che un giorno l’avrei visto tutto con la persona giusta. Mi bastava la speranza che un giorno non avrei più dovuto guardare da sola i tramonti di Vulcano. Mi bastava il pensiero di poter vedere , un giorno, infinite albe, infiniti tramonti. Nessuno ha mai capito che i fiori mi piacciono ma amo quando non sono per chiedere scusa. Quando hai iniziato ad usare i fiori per chiedermi scusa, è lì che ho iniziato ad odiarli. E’ li che è iniziata a finire. Nessuno ha mai capito che non volevo niente, nessun regalo, nessun gioiello. Io volevo le promesse mantenute, le attenzioni, i piccoli gesti. Io volevo gli sguardi, la mano, i baci rubati. Io volevo leggerezza, sorrisi. Non volevo lacrime o fiori, non volevo cioccolatini, non volevo regali. Volevo l’amore, quello vero, quello felice. E a chi oggi mi dice “perché non ti piacciono più i fiori?” io rispondo cosi : “compro i fiori tutte le domeniche e tutti i giovedì li raccolgo nel giardino della nonna ma mai nessuno potrà comprarmi dei fiori per chiedere perdono, quel qualcuno quel giorno mi avrà persa”
“Non mi comprare niente, sorriderò se ti accorgi di me tra la gente. Si che è importante che io sia per te in ogni posto in ogni casa, quella di sempre”
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Oggi ho voluto viaggiare tra i nostri ricordi. Le prime foto in treno, le prime uscite, la nostra prima primavera, le discoteche, i locali, l'attesa della nostra prima estate, il mare, i parchi, le passeggiate, i gelati, le granite, i primi afro, le cazzate, il cucciolo che arriva, l'ansia dell'autunno che incombe; L'inizio del tuo secondo anno, le materie, lo studio, i libri, Venezia assieme, gli spritz rubati, le biblioteche, le risate, i discorsi seri, le litigate, i pianti, e poi l'inverno il primo natale, i primi regali scambiati, la cioccolata calda e i pasticcini direttamente a casa tua, le copertine, il freddo veneziano, immancabilmente la tua presenza al mio fianco. Ed ora di nuovo si ricomincia, una nostra seconda primavera in arrivo, tra le calli o comunque in ogni luogo in cui tu vorrai andare e poi chissà, un'estate diversa quest'anno? Un'estate dall'altra parte del mondo? E poi ancora un altro autunno ed infine un altro inverno e così per la vita. In questi ricordi, in queste ore diventate giornate, che senza accorgercene si sono tramutate in anni, siamo rimaste, siamo rimaste entrambe tra sorrisi e lacrime, tra abbracci e schiaffi, tra insulti e amore, tra razionale e irrazionale, siamo rimaste noi due e siamo rimaste assieme. Giorno per giorno abbiamo messo un mattoncino, abbiamo costruito, non so bene cosa, ma so che é fortissimo, indistruttibile, immortale, incondizionato. Ho voluto scrivere ciò per dirti grazie per avermi trovata, cresciuta e essere rimasta con me, pulcina. Grazie ancora, infinitamente. 爱你。
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15 anni e volano via. Li sento a fior di pelle, Come una piuma nel vento. Volano via i ricordi di un'estate al mare, Di una pizza al tramonto, del solletico sulla spiaggia. Gli anni della prima volta che mi sono innamorata, delle bolle di sapone, Delle scritte sulla pelle. Gli anni del mai na gioia, dell'ansia pre interrogazione. Delle foglie colorate sul diario, delle promesse sotto i ciliegi. Gli anni delle corse sotto la pioggia e chissà quante ancora ne verranno, gli anni dei miei occhi da bambina, di Alice al cinema, di Salmo lebon in macchina. Gli anni degli sguardi profondi, delle pietre al lago, delle palle di neve, dell'invidia della gente e delle crepes i sabato sera. Il tempo della musica a palla, delle felpe scure, degli shorts troppo corti e delle occhiaie la mattina; i litigi con le amiche che finiscono con una risata. Gli anni dei messaggi importanti, delle chiamate infinite, della carbonara fredda, dei sogni ad occhi aperti. Il tempo degli scacciasogni, dei parka, dei film drammatici e di quelli horror. Del trucco pesante, della palestra dura e dei piedi freddi la mattina. Gli anni del “credo in Peter Pan, ma non in babbo natale” gli anni dei sorrisi falsi, delle foto davanti allo specchio, dei fiori al parco. Il fumo all'alba, al tramonto, la notte. La gelosia senza freni, le unghie laccate che vengono male, i punti neri e le cicatrici. Gli anni dei libri di Baricco, di Green, Sparks e Oscar Wilde. Le poesie di Massimo e Maria Auriemma. La pioggia sui vetri, la tristezza dietro gli occhi grandi. Le serie tv, e i balli sfrenati. Le rose sotto casa, le scritte sui muri, i tragitti di 40 minuti fatti in 5, e le fossette sulla schiena. I tempi di Rihanna, le storie instagram, le poche tette e il culo sodo. I tempi dei quadri, dell'arte stessa e delle carezze a occhi chiusi. I baci sulla fronte e le mani sui fianchi. Gli anni del rossetto viola di quello nero. Del “black is the new pink” e del “pink is the new black”. Gli anni della febbre a 40, dei panini del MC, degli scivoli per strada. Gli anni dei regali di natale monotoni, della fissa con l'acqua, del corpo perfetto. Gli anni dei peluches sul letto, sul divano sulle mensole. I tempi degli incubi delle maratone, dei capelli lisci. Dei cambi d'umore improvvisi, dei compiti copiati dalle amiche, che ne sanno meno di noi e delle vecchie conoscenze. I tempi di Titanic in tv, delle mancanze improvvise, delle paste al cioccolato; le gonne corte e la notte lunga. Le prime discoteche, i primi brividi d'amore. I tempi dei baci rubati, dei papaveri sulla bocca, e degli elfi domestici. Jack e Rose, Harry e Ginny, Peeta e Katniss, Ron e Hermione e Harley e Joker. I rumori lontani, un tuono e una bufera di neve. Gli anni dei guai e dei vestiti sul parquet. Le biblioteche e il mare d'inverno. Gli anni più duri, più strani e più stancanti. Ma gli anni migliori di tutti
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15 anni e volano via. Li sento a fior di pelle, Come una piuma nel vento. Volano via i ricordi di un'estate al mare, Di una pizza al tramonto, del solletico sulla spiaggia. Gli anni della prima volta che mi sono innamorata, delle bolle di sapone, Delle scritte sulla pelle. Gli anni del mai na gioia, dell'ansia pre interrogazione. Delle foglie colorate sul diario, delle promesse sotto i ciliegi. Gli anni delle corse sotto la pioggia e chissà quante ancora ne verranno, gli anni dei miei occhi da bambina, di Alice al cinema, di Salmo lebon in macchina. Gli anni degli sguardi profondi, delle pietre al lago, delle palle di neve, dell'invidia della gente e delle crepes i sabato sera. Il tempo della musica a palla, delle felpe scure, degli shorts troppo corti e delle occhiaie la mattina; i litigi con le amiche che finiscono con una risata. Gli anni dei messaggi importanti, delle chiamate infinite, della carbonara fredda, dei sogni ad occhi aperti. Il tempo degli scacciasogni, dei parka, dei film drammatici e di quelli horror. Del trucco pesante, della palestra dura e dei piedi freddi la mattina. Gli anni del “credo in Peter Pan, ma non in babbo natale” gli anni dei sorrisi falsi, delle foto davanti allo specchio, dei fiori al parco. Il fumo all'alba, al tramonto, la notte. La gelosia senza freni, le unghie laccate che vengono male, i punti neri e le cicatrici. Gli anni dei libri di Baricco, di Green, Sparks e Oscar Wilde. Le poesie di Massimo e Maria Auriemma. La pioggia sui vetri, la tristezza dietro gli occhi grandi. Le serie tv, e i balli sfrenati. Le rose sotto casa, le scritte sui muri, i tragitti di 40 minuti fatti in 5, e le fossette sulla schiena. I tempi di Rihanna, le storie instagram, le poche tette e il culo sodo. I tempi dei quadri, dell'arte stessa e delle carezze a occhi chiusi. I baci sulla fronte e le mani sui fianchi. Gli anni del rossetto viola di quello nero. Del “black is the new pink” e del “pink is the new black”. Gli anni della febbre a 40, dei panini del MC, degli scivoli per strada. Gli anni dei regali di natale monotoni, della fissa con l'acqua, del corpo perfetto. Gli anni dei peluches sul letto, sul divano sulle mensole. I tempi degli incubi delle maratone, dei capelli lisci. Dei cambi d'umore improvvisi, dei compiti copiati dalle amiche, che ne sanno meno di noi e delle vecchie conoscenze. I tempi di Titanic in tv, delle mancanze improvvise, delle paste al cioccolato; le gonne corte e la notte lunga. Le prime discoteche, i primi brividi d'amore. I tempi dei baci rubati, dei papaveri sulla bocca, e degli elfi domestici. Jack e Rose, Harry e Ginny, Peeta e Katniss, Ron e Hermione e Harley e Joker. I rumori lontani, un tuono e una bufera di neve. Gli anni dei guai e dei vestiti sul parquet. Le biblioteche e il mare d'inverno. Gli anni più duri, più strani e più stancanti. Ma gli anni migliori di tutti
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