#recensore
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Come sei bravo !
Hai letto tutti i libri,
Gran recensore.
Ne sai più dell’autore
Per non dir del lettore… 😉
BaoUtnaFèretWaka, 30 marzo 2024 - 9.46, Kontowood.
#baotzebao#valerio fiandra#haikyou#kontowood#ilrestomanca#ildopovita#baoutnafereret#lo splendore#pier paolo di pino#autore#lettore#recensore#recensioni#libri#romanzo
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how does the new bojan gagging scene make you feel
havent even said a PEEP about the mv yet im glad your first concern watching it was wether this guy on tumblr liked the two seconds of bojan gagging
#this can NOT become part of my reputation we need to shut this down immediately#made me feel unwell is the answer.#main unwell highlight was all the dancing tho that dress is so short and he looks so cute in it i need to be inside of him 😩#also big fan of the uncensored recensored ass wiggle. his entire cheeks were out huh. how bout that#asks#anon#txt
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ITS BEEN MONTHS. PLEASE TUMBLR I JUST WANT MY BOY BACK. I MISS HIM.
#tumblrpost#funny#meme#tumlbr#tumblr logo#spongebob#gary come home#IM WORRIED ABOUT HIM#TUMBLR EXECS PLEASE#NAME YOUR PRICE#YOU CAN RECENSOR ALL OF THOSE WORDS AND ILL ONLY KINDA COMPLAIN THIS TIME
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La curva dei tuoi occhi intorno al cuore
ruota un moto di danza e di dolcezza,
aureola di tempo, arca notturna e fida
e se non so più quello che ho vissuto
è perchè non sempre i tuoi occhi mi hanno visto
Paul Eluard
Arte
Lee Lufkin Kaula
Pennsylvania(1865-1957)
— The Silk Kimono
I suoi dipinti di donne in kimono sono particolarmente indicativi della propensione di Lufkin Kaula per i colori vivaci, i tessuti ricchi, le texture contrastanti e le pose serene. Come ha osservato un recensore della sua mostra del 1922 alla Copley Gallery di Boston: "C'è qualcosa di rinfrescante, una nota insolita di purezza del colore e luminosità, nei dipinti di Lee Lufkin Kaula.
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Extremely. At least maybe you can translate it to avoid… whatever it is.
Not to pry, but… you were possessed? Sorry to hear it. Can’t help but notice you’re in Galar too- was it ♍︎♋︎●︎⍓︎❒︎♏︎⌧︎ that did it? If so, I have some notes I took during my run-in with them, maybe I could give you some advice so they don’t give you trouble again.
If not… just be careful. And watch out if ⍓︎□︎◆︎ ♏︎❖︎♏︎❒︎ ♑︎□︎ ⧫︎♒︎♏︎ ♍︎❒︎□︎⬥︎■︎ ⧫︎◆︎■︎♎︎❒︎♋︎ ♋︎■︎♎︎ ❍︎♏︎♏︎⧫︎ ♋︎ ◻︎⬧︎⍓︎♍︎♒︎♓︎♍︎ ◻︎□︎🙵♏︎❍︎□︎■︎ ⬥︎♓︎⧫︎♒︎ ♋︎ ●︎♋︎❒︎♑︎♏︎ ♑︎❒︎♏︎♏︎■︎ ♌︎◆︎♎︎ □︎■︎ ♓︎⧫︎⬧︎ ♒︎♏︎♋︎♎︎ ⧫︎♒︎♏︎⍓︎❒︎♏︎ ♌︎♋︎♎︎ ■︎♏︎⬥︎⬧︎.
Either way, I hope you’re doing alright, that’s a real crap thing to go through.
I don’t… think… so? There’s divine censorship in your ask so I can’t actually know for sure.
I’m mostly doing alright. The god that did it is dead and won’t be causing any more problems, at least. And as I said in my other post I fully intend to kill any others that try, so hopefully that will be enough.
#//ooc nah you’re good divine fuckery WOULD do that.#//if your guy successfully translates it/understands it just make sure to recensor it in reblogs or sth#//since I haven’t decided if I’m doing sth with what it’s referring to in the future or not. if you forget that’s fine though she can just#//conveniently not see the post
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" Quando comincio a scrivere c'è sempre un personaggio che si rifiuta di prendere vita. Non che abbia niente di falso nella sua psicologia, però resiste, lo si deve spronare, trovargli le parole: tutta la tecnica che ho acquisito in anni di fatiche va profusa affinché appaia vivo ai miei lettori. Alle volte provo un'acre soddisfazione quando un recensore lo elogia come il personaggio meglio tratteggiato della storia: tratteggiato magari no, di sicuro però trascinato. Ed è un tale peso sulla mia mente ogni volta che riprendo il lavoro, come un pranzo mal digerito che non si toglie dallo stomaco, sottraendomi il piacere della creazione in ciascuna scena dove compare. Non fa mai niente di inaspettato, non mi sorprende mai, e mai che prenda l'iniziativa. Tutti gli altri personaggi sono docili, lui è un intralcio e basta. Di lui, tuttavia, non si può fare a meno.
E arrivo a immaginarmi un Dio che prova la stessa sensazione rispetto a qualcuno di noi. I santi, si può dire che in un certo senso si creino da sé. Prendono vita eccome. Hanno una sorprendente capacità d'azione mediante la parola. Si tengono fuori dalla trama, senza esserne influenzati. Noi, viceversa, dobbiamo essere sbattuti da tutte le parti. Possediamo l'ostinazione dell'inesistenza. Siamo legati mani e piedi alla trama, e Dio ci spinge straccamente a destra e a manca secondo la sua volontà: personaggi privi di poesia, privi di libero arbitrio, la cui unica rilevanza è che, chissà dove e chissà quando, dovremo contribuire ad arredare la scena su cui un personaggio vivente si muove e parla, offrendo magari ai santi l'opportunità di esercitare il loro libero arbitrio. "
Graham Greene, Fine di una storia, traduzione di Alessandro Carrera, Prefazione di Scott Spencer, Postfazione e cura di Domenico Scarpa, Collana La memoria n. 1295, Palermo, Sellerio, 2024¹; pp. 331-332.
[Prima edizione originale: The End of the Affair, London: William Heinemann, 1951]
#Graham Greene#Fine di una storia#Alessandro Carrera#libri#Scott Spencer#letture#leggere#narrativa#romanzi#Domenico Scarpa#citazioni letterarie#Regno Unito#seconda guerra mondiale#Londra#Europa#santità#conversione#amore#amanti#tradimento#lussuria#Chiesa Cattolica#cattolicesimo#cristianesimo#grazia#gelosia#scrittori inglesi#fede#soprannaturale#battesimo
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UndereLeveled Reviews: Specifiche
Per vedere la lista completa delle recensioni cliccare QUI.
In questo blog porterò recensioni di videogiochi che ho giocato, e/o provato, di cui voglio parlarne nel modo più completo possibile, anche se NON sono un recensore.
Nel caso un gioco che recensisco non lo abbia completato, e spero di non farlo mai, sarà scritto all'inizio del post.
I voti saranno suddivisi in due categorie diverse:
Critico
Emotivo
Rispettivamente di colore viola, il voto Critico è un voto più oggettivo possibile che riguarda solo l'aspetto tecnico e di qualità del gioco, mentre quello Emotivo, di colore arancione, è un voto soggettivo che si basa solo su come io ho apprezzato e goduto il gioco, quindi un voto che non per forza sarà in linea con tutti.
Inoltre per i miei giochi preferiti, che ho apprezzato di più, quelli che per me tutti dovrebbero giocare, aggiungerò alla fine una medaglia, un "Misterleo Award":
Mentre per i giochi che non consiglio, che non mi sono piaciuti per niente, userò l'altra faccia della medaglia, un "Misterleo Awardn't":
Per concludere, anche se non serve a niente, alla fine di ogni recensione ci sarà questo logo per segnare la proprietà:
Spero vi piacciano le recensioni che farò, buona permanenza sul blog.
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I hope everything is okay with your college but u should probably recensor your image as simply colouring over text doesn't always work to hide text since filters can be used to expose it. You should probably use a pixelating or blurring tool on the info u dont want shown. Hope everything goes well though
its just phone numbers of campus offices, not any actually sensitive information.
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Listen/purchase: Sequence A by Mario D'Andreta
Doctor Who ‘Sequence A’ (Idroscalo d'Autore 2005) Doctor Who non è un pivello, agitato agitatore con la sua etichetta Idroscalo D'Autore ha dato alle stampe la pregevole compilation "Disco Compatto Numero Uno" che metteva in fila bei nomi come Justin Bennett, Maurizio Martusciello; Anton Nikkilä e molti altri esponenti noti e meno noti di certa elettronica espressionista che la dicono lunga sugli ipotetici punti di riferimento del curatore (...) Quindi a dispetto del nome è chiaro che non ci troviamo al cospetto di lounge o incredible strange music. Per la sua prima uscita il Doctor si esibisce in un lungo numero che si muove circospetto ed acquatico fra derive di chiara matrice isolazionista (Köner e Lull dietro l'angolo ma con maggiore esibizione di muscoli), derive più prettamente industriali a mezza strada fra Zoviet France e Cranioclast ad inasprire il tutto ed un taglio post techno che per umoralità può essere facilmente accostabile al lavoro di Ikeda e Pan Sonic. Materiali urticanti dunque che in questi (quasi) venti minuti si accendono ad intermittenza generando fin dall'inizio notevoli ammassi di nubi venefiche a solcare l'orizzonte, nella prima fase l'approccio è notevolmente fisico, ci si imbatte in scansioni digitali che sembrano voler essere sempre sul punto di tramutarsi in ritmiche squadrate ed invece annegano nella loro stessa eco, si incontrano muri di suono come folate di vento gelido che all'improvviso spazza tutto; scricchiolamenti e concretismi crudeli che sbilanciano ferocemente la materia verso una sorta di implosione neurale di notevole fascinazione. Poi il bianco torpore si insinua in ogni dove, stiracchiamenti, forse voci lontane, tutto sfuma in profondità oceaniche gelide dove la calma apparente è continuamente interrotta dal passaggio di strani ed enormi pesci luminosi; bellissimo letteralmente. Come guardare un piccolo fiore spuntare dalla parte delle radici. Benvenuto... Doctor Who is not a newbie, frantic agitator with his label Idroscalo D'Autore he has published the valuable compilation "Disco Compatto Numero Uno" which lined up beautiful names like Justin Bennett, Maurizio Martusciello; Anton Nikkilä and many other well-known and lesser-known exponents of certain expressionist electronics who say a lot about the curator's hypothetical points of reference (...) So despite the name it is clear that we are not in the presence of lounge or incredible strange music. For his first outing the Doctor performs in a long number that moves circumspectly and aquatically between drifts of clear isolationist matrix (Köner and Lull around the corner but with greater display of muscles), more typically industrial drifts halfway between Zoviet France and Cranioclast to tighten it all up and a post techno cut that for humor can be easily combined with the work of Ikeda and Pan Sonic. Stinging materials, therefore, that in these (almost) twenty minutes light up intermittently generating from the beginning considerable clusters of poisonous clouds to cross the horizon, in the first phase the approach is remarkably physical, one comes across digital scans that seem to want always being on the point of turning into square rhythms and instead drowning in their own echo, you encounter walls of sound like gusts of freezing wind that suddenly sweeps everything; creaks and cruel concretisms that fiercely unbalance the matter towards a sort of neural implosion of considerable fascination. Then the white torpor insinuates itself everywhere, stretching, perhaps distant voices, everything fades into icy ocean depths where the apparent calm is continually interrupted by the passage of strange and huge bright fish; beautiful literally. How to watch a small flower sprout from the roots. Welcome... June 2nd 2005 Recensore: Marco Carcasi
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Ieri avevo riversato la cartella \metal\mp3 che ho sull’hard disk su iTunes e mi ero ritrovato di fronte a quello che erano i miei ascolti quotidiani di quando avevo ancora un pc fisso, sistemato sopra una cassettiera che era la mia scrivania di fortuna. Col fido Winamp, mandavo in loop sempre le stesse canzoni, che se avessi avuto Last.fm all’epoca, molto probabilmente sarei il Top Listener di molti gruppi sconosciuti.
Tralasciato il magone per la nostalgia, mi era scesa la tristezza perché mi ero accorto che la sconfinata conoscenza musicale che credevo di avere, in realtà era davvero nulla. Su \metal\album avevo più cose, ma l’altra pesava un misero giga e qualcosa ed era composto da qualche download da Winmx, qualcosa passato dagli amici, qualcosa scaricato dai siti dei gruppi in questione (più che altro demo) e il resto erano le canzoni che si trovavano sui cd in allegato alle riviste di metal.
Tutto il mio sapere derivava dalla lettura compulsiva di due siti in particolari, visto che con il 56k non potevo permettermi di scaricare tutto quello che mi passava per la testa e quindi dovevo ponderare bene cosa sarei andato a scaricare. Dovevo fidarmi di chi scriveva le recensioni e non potevo mica credere a tutte le voci che giravano sul web a quel tempo, che, non erano così tante come adesso, ma si poteva incappare ugualmente in fregature.
Ok, il primo è Truemetal che mi pare anche di avere già citato in qualche post fa. E il secondo è quella che consideravo una specie di bibbia, anche perché essendo leggerissimo come sito era più facile da consultare: Shapeless Zine.
Lì andavo più che altro sulla fiducia, sull’impatto di certi monicker, visto che non potevo nemmeno basarmi sulle immagini della copertina. E poi leggevo leggevo le recensioni. Così avevo scoperto dei gruppetti che erano entrati di diritto nella playlist giornaliera e che, con molto orgoglio, ero riuscito a far conoscere anche ad altre persone.
Per esempio, gli Abiura. Su SZ gli avevano dato 6,5, ma questo non mi aveva fermato dal provare a cercarli ugualmente, trovandomi di fronte a Nel nome del Padre, che non mi aveva lasciato indifferente. Era diventata una canzone quasi di culto, non c’era giornata che non l’ascoltassi. Gridata dall’amico ai limiti del coma etilico, nella notte in cui avevo accompagnato a casa a piedi e diventata oggetto di dibattito per via del sample da Salò di Pasolini, film che avrei visto solamente 6 anni più tardi, ma le cui scene le avevamo fantasticate già all’epoca. Come anche per La casa dalle finestre che ridono, i cui dialoghi erano finiti in un’altra canzone di quel piccolissimo demo di dieci minuti.
Mi ero comprato su Discogs quel loro bellissimo disco pochi anni fa e mi ero trovato un cd-r con anche il video dell'esibizione della loro canzone di punta. E la copertina che era un foglio fotocopiato con dentro una dedica al recensore che avrebbe dovuto parlarne sul proprio sito. L'ho messo sotto una campana di vetro, come se fosse una reliquia.
Gli Abiura invece non hanno pubblicato nient’altro e quel sito ha cessato di essere aggiornato nel dicembre del 2010, ma per fortuna non è stato cancellato.
Forse un giorno proverò a seguire il loro consiglio, perchè non lasciate perdere i luoghi comuni, e provate a scoprire quali tesori nascondano i folti archivi di Shapeless Zine?, contenuto nel terzo editoriale, perché, per la fiducia riposta, sono sicuro di trovare qualcosa di valido veramente, ma che immagino non sarà più reperibile.
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Come Daniel Amazon si è costruito una reputazione per recensioni affidabili
Scopri come Daniel Amazon si è costruito una reputazione come recensore Amazon affidabile. In questo episodio, ci immergiamo nel suo approccio alle recensioni autentiche e approfondite che aiutano i consumatori a fare scelte informate. Da approfondimenti sui prodotti al coinvolgimento della community, scopri i segreti dietro i suoi fedeli follower e come crea contenuti affidabili e onesti nel mondo delle recensioni online.
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[…]
Preferisci cancellare una recensione su Google Maps agendo direttamente dal computer? In tal caso, sappi che le operazioni che devi compiere sono praticamente le medesime che ti ho descritto nel capitolo precedente dedicato a smartphone e tablet, anche se in questo caso dovrai agire dal browser e non dall'app di Google Maps. Trovi spiegato tutto qui sotto.
Per prima cosa, collegati all'home page di Google Maps, accedi al tuo account Google (se non hai già provveduto a farlo), pigia sul pulsante (≡) che si trova nell'angolo in alto a sinistra della pagina e seleziona la voce I tuoi contributidalla barra laterale che compare sulla sinistra.
Dopodiché fai clic sulla scheda Recensioni, in modo tale da visualizzare l'elenco delle recensioni che hai pubblicato su Google Maps, individua quella che desideri eliminare, fai clic sull'icona dei tre puntini verticali, che si trova in corrispondenza della stessa, e seleziona la voce Elimina recensione dal menu che si apre. Per concludere, poi, conferma l'operazione rispondendo Elimina alla domanda Eliminare questa recensione? e il gioco è fatto.
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Moomin Adventures Book One - recensione
Il volume si trova anche qui: https://amzn.to/3WYqvK2 – http://www.afnews.info segnala: La striscia a fumetti Moomin di Tove e Lars Jansson, recentemente ripubblicata da Drawn e Quarterly come Moomin Adventures Book One, rappresenta una vera sfida per questo recensore; vale a dire: come si critica un fumetto perfetto? Perché Moomin è perfetto. Né meno né più. … Strontium Dog: Rage è un perfetto…
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Massimo Giachino: "Sento costantemente la necessità di scrivere, di imprimere su carta i miei pensieri e le mie opinioni." #Intervista
Massimo Giachino è nato nel 1979 nelle Langhe, dov’è cresciuto e vive attualmente. Collabora con il sito http://www.ondecritiche.it in veste di recensore cinematografico. Tra le sue opere vanno citate Come in uno specchio, racconto fantasy arrivato primo classificato nell’antologia Hyperborea 6 della Midgard Editrice (2022); Il saggio eremita, favola in rima vincitrice del Premio della Giuria…
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Angela Kosta intervista Elisa Mascia
ANGELA KOSTA INTERVISTA LA SCRITTRICE E DONNA POLIEDRICA ELISA MASCIA Oggi presentiamo ai lettori Elisa Mascia nata a Santa Croce di Magliano – Campobasso, scrittrice, conferenziere, conduttrice radiofonica, declamatrice, recensore, poetessa bilingue (italiano – spagnolo), critica letteraria, giurata in concorsi di poesia, intervistatrice e promotrice culturale in Italia e nel mondo.Le sue…
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"They can either paint it, or draw it, or write it down and then pass it on to somebody. They read what you're saying, and then they reexperience. That's the only connection you have with that, man. So you can't rewrite, 'cause to rewrite is to deceive and lie, and you betray your own thoughts. To rethink the flow and the rhythm and the tumbling out of the words is a betrayal. And it's a sin, Martin. It's a sin.
I don't accept your catholic interpretation of my compulsive necessity to rewrite every single word at least 50 times. Guilt is -Thanks. Guilt is the key, not the sin. Guilt is not writing the best that I can. Guilt is not considering everything from every possible angle. Balancing everything.
Well, how about guilt recensoring your best thoughts? Your most honest, primitive, real thought because that's what your laborious rewriting amounts do, Martin.
Is rewriting really censorship, Bill? Because I'm completely fucked if it is.
Exterminate all rational thought. That is the conclusion I have come to.
What is the man talking about? I'm being serious.
So is he." (naked lunch, cronenberg)
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