Got a lil bored got a lil silly
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Capitolo 11: "Quando parli con uno che da ragazzino giocava a calcio"
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"La mia faccia aveva quando io era fanciulletto e anche più tardi un so che di sospiroso e serio che essendo senza nessuna affettazione di malinconia ec. le dava grazia (e dura presentemente cangiata in serio malinconico) come vedo in un mio ritratto fatto allora con verità, e mi dice di ricordarsi molto bene un mio fratello minore di un anno, (giacché io allora non mi specchiava) il che mostra che la cosa durò abbastanza poich’egli essendo minore di me se ne ricorda con idea chiara. Quest’aria di volto colle maniere ingenue e non corrotte né affettate dalla cognizione di quel ch’erano o dal desiderio di piacere ec. ma semplici e naturali altrimenti che in quei ragazzi ai quali si sta troppo attorno mi fecero amare in quella età da quelle poche Signore che mi vedevano in maniera così distinta dagli altri fratelli che questo amore cresciuto ch’io fui durò poi sempre assolutamente parziale fino al 21 anno nel quale io scrivo (11 Marzo 1819) quando quest’amore per quella quindicina d’anni ch’essendo cresciuta a me era cresciuta anche alle Signore già mature fin dal principio non era punto pericoloso. E una di queste Signore anzi sempre che capitava l’occasione, più e più volte mi dicea formalmente che quantunque volesse bene anche agli altri fratelli, non potea far che a me non ne volesse uno molto particolare, e si prendeva effettivamente gran pena d’ogni cosa sinistra che m’accadesse, anche delle minime bagattelle, e questo senza ch’io le avessi dato un minimo segno di particolar benevolenza né compiaciutala notabilmente o precisamente in nessuna cosa, anzi fuggendola il più che poteva quanto nessun’altra."
(Giacomo Leopardi)
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- Vedi, Cla’, mio padre era una testa di cazzo, però una cosa me l'ha insegnata…
- Tuo padre era un pezzo di merda con la sbornia cattiva, non può averti insegnato un cazzo. Te la ricordi quella volta che sei entrato a scuola con un occhio nero? Che classe facevamo? la quinta elementare, mi pare.
- Eccome se me lo ricordo, si, facevamo la quinta. E mi ricordo pure il seguito.
- Lo sapevamo tutti che era stato lui. Così, quando la sera è tornato dalla campagna, ha parcheggiato l'ape al solito posto, dentro al vicolo, sotto casa vostra. Io e te abbiamo aspettato che facesse scuro e gli abbiamo pisciato nel serbatoio al bastardo.
- Gli abbiamo fottuto il motore, cazzo!
- Se l'era cercata.
- Ma una cosa davvero me l'ha insegnata, dio serpente. Tutte le volte che me le dava, e non è che c'andasse di scartina, mi diceva: Lo faccio per il tuo bene! Lo faccio per il tuo bene.
- E allora? Cos'hai imparato?
- Ho imparato, col passare degli anni, che tutti quelli che proveranno a farti il culo, che sia il padrone della fabbrica dove lavori, uno dei tanti cialtroni che dicono di governarci, gli sbirri, o, più semplicemente la tua donna, useranno le stesse parole: lo faccio per il tuo bene! Come se davvero gliene fregasse qualche cazzo del tuo bene.
- Uguali a tuo padre, perdio!
- Uguali.
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a very important message to all of my followers:
that's the message. love yall
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io che guardo gli highlights della partita u21 dove ci sono brillanti stelline giovani che nicolato non ci lascera’ mai per la nations league di giugno
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ma che stanno facendo sti due
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che carina la canzone di alfa
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im learning italian so heres an attempt:
quando ero
un ragazzino
mio padre
mi porto in città
a vedere una banda musicale
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