Tumgik
#radio popolare
nonesuchrecords · 10 months
Text
Tumblr media
Natalie Merchant was on Radio Popolare in Milan to discuss her new album, Keep Your Courage, and more and perform "Motherland" live in the studio, ahead of her first shows in Italy in over 20 years last week. You can hear the session here.
She returns to Milan to host a new workshop at Fondazione Prada's Accademia dei bambini in January.
0 notes
marcogiovenale · 10 months
Text
oggi, 18 novembre, a milano, per bookcity: "tappe e tappeti volanti", incontro con luigi ballerini
cliccare per ingrandire https://www.bookcitymilano.it/eventi/2023/tappe-e-tappeti-volanti-incontro-con-luigi-ballerini  
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
unita2org · 5 months
Text
QUANTI MEDIA CI SONO IN CINA?
di Redazione Nella Cina comunista circolano più di duemila giornali e novemila riviste. La principale Tv è China Central Television che ha sedici canali compresi quelli internazionali; inoltre vanno aggiunte 362 stazioni televisive regionali. La televisione è il più importante mezzo di informazione, educazione e d’intrattenimento nella odierna Cina. Poi c’è il settore radiofonico nazionale che…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
spilladabalia · 2 years
Text
youtube
Clara Jaione - I Cadetti di Guascogna
1 note · View note
autolesionistra · 10 months
Text
Varie ed eventuali
Alla fresca età di [colpo di tosse] anni ho comprato il mio primo paio di anfibi. Neanche dieci giorni dopo mi son messo ad ascoltare i Rancid. La riflessologia plantare punk è una branca che andrebbe approfondita.
In questo periodo storico se il tuo peso forma coincide con le ultime due cifre del tuo anno di nascita o sei di mezza età o vai alle elementari
Ho una pila di libri arretrati che non sfiora il soffitto solo perché metà sono in formato digitale, e ho stimato che circa ogni quindici pagine lette mi viene in mente un altro libro che vorrei leggere. Ormai ho accettato serenamente di vivere annegato nei backlog, che siano di lettura, di lavatrici, di lavoro d'ufficio o di bestemmie arretrate
Arrivo dopo la puzza ma questo sbarbo oltre ad essere particolarmente talentuoso ha dato una rappresentazione di un certo tipo di disagio mentale incredibile: https://www.youtube.com/watch?v=s_nc1IVoMxc
Io e l'attualità non ci parliamo più da un pochino. Nell'ultimo tentativo di accensione di un tg a cinni presenti il piccolo ha visto un paio di palazzi ucraini distrutti e ha avuto paranoie belliche serali per una quindicina di giorni. L'altro giorno ho fatto un tentativo sintonizzandomi alle setteetrenta sul gr di popolare network trasmesso da radio città fujiko. Appena ha iniziato a sfumare Black Market dei Weather Report mi hanno iniziato a parlare in contemporanea in tre. Ho spento.
Negli ultimi due mesi il quantitativo di genitori di amici malati o deceduti è fuori scala, ma pure quello di amici che hanno scoperto sfighe di salute di vario tipo. Non sono pronto a tutto questo.
In una sfilza di attacchi di mal di testa che mi ha fatto inimicare a suon di porconi tutte le Principali Religioni Monoteistiche™, guardando il file dove da un paio d'anni ho iniziato ad appuntarmi questi eventi (i mal di testa, non le bestemmie) ho realizzato che novembre è sempre stato particolarmente infame come mese. Come se non avessi già abbastanza motivi per aborrire i mesi freddi.
Mi sono incammellato a guardare un quantitativo imbarazzante di versioni di White Rabbit. Amanda Palmer ne ha fatta una abbastanza strepitosa ma forse vincono questi tizi (non sai di avere bisogno di bluegrass lisergico finché non ti ci imbatti): https://www.youtube.com/watch?v=LeHlvXvG6vA (sul finale lo stregatto decolla)
Sono da sempre stato abbastanza utopista/idealista anche contro ogni evidenza (che credo sia una sorta di prerequisito per essere di sinistra) ma devo dire che il sol dell'avvenire non lo vedo più, manco come ombra diafana dietro al nebbione. Poi qualcuno dirà frasi ad effetto tipo la notte è sempre più buia prima dell'alba ma quelle son cose tipo pestare una cacca porta fortuna, l'ha inventata uno che ne aveva appena pestata una per non menare qualcuno. Se la situazione è una merda non è che puoi dirle che è bruttina, poi si fa delle illusioni (semi-cit).
40 notes · View notes
diceriadelluntore · 6 days
Text
Tumblr media
Storia Di Musica #342 - The Corrs, Home, 2005
Le Storie musicali di band di fratelli e sorelle ci portano in Irlanda, per una band che tra fine anni '90 e inizi 2000 fu molto popolare. The Corrs, come suggerisce il nome, sono una band di tre sorelle e un fratello, i Corr appunto. La loro storia è molto particolare e si lega a quella di un film del 1991, divenuto di culto, ambientato a Dublino, da dove provengono i nostri. The Commitments, diretto da Alan Parker, racconta la storia di Jimmy Rabbitte e del suo tentativo di mettere su una band di soul e rhythm'n'blues a Dublino, The Commitments, appunto. Il film, che è anche uno spaccato dell'isola prima della travolgente trasformazione avvenuta negli ultimi decenni, fu trampolino di lancio di una serie di attori\cantanti che dopo il film si lanciarono in carriere musicali. E tra loro c'erano i fratelli Corr. Jim Corr suonava in una band con John Hughes, che curava per Parker le selezioni dei musicisti. Hughes non sapeva che Jim avesse tre sorelle musiciste, Caroline, Sharon e Andrea, con cui si presenta i provini. Andrea ottiene una parte di recitazione con battute (è Sharon, la sorella minore di Jimmy), gli altri tre fanno da comparse, ma Hughes dopo le riprese chiede di poter diventare il loro manager. Diventano una band, dove suonano diversi strumenti, anche quelli tradizionali irlandesi. Il primo grande trampolino di lancio è l'esibizione, nel 1994, per i Mondiali di Calcio di USA 94, seguita due anni dopo per la cerimonia d'Apertuna dei Giochi Olimpici di Atlanta '96. Vanno in tour a supporto di Celine Dion, mentre il loro primo disco, Forgiven, Not Forgotten, che comprende sia brani strumentali di musica tradizionali che canzoni pop rock, svetta nelle classifiche di mezzo mondo, diventando uno dei dischi d'esordio di artisti irlandesi più di successo di ogni tempo. Nel 1997 successo per Talk On Corners, partecipano al Pavarotti And Friends a Modena e ricevono nel 1999 un Brit Award come Miglior Band Internazionale, registrando persino un MTV Unplugged, che vende milioni di copie. Il successivo disco, In Blue, prodotto da Robert John "Mutt" Lange, li consacra star internazionali: il singolo Breathless va in classifica in mezzo mondo, come Radio, l'album è il terzo disco con le maggiori vendita della Storia delle Classifiche musicali d'Irlanda dopo il The Best Of 1980-1990 degli U2 e Be Nere Now degli Oasis. Sono nominati ai Grammy Awards. Registrano un altro disco dal vivo, VH1 Presents: The Coors Live In Dublin, con ospiti Bono che duetta con loro in When The Stars Go Blue di Bryan Adams (un gioiellino) e Summer Wine di Nancy Sinatra e Ronnie Wood dei Rolling Stones che suona la chitarra in Little Wing, cover del classico di Jimi Hendrix e in Ruby Tuesday. Succede però una fatto doloroso: Jean, la madre dei fratelli Corr, muore in attesa di un trapianto di fegato all'ospedale di Newcastle, in Gran Bretagna.
E proprio alla madre, e alla loro terra, è dedicato questo disco, Home, che esce nel 2005. L'album precedente, Borrowed Heaven, già aveva riaperto la strada del folk nella loro musica, che nei dischi di successo internazionale si era un po' persa, ma in questo disco si ritorna alle origini. In scaletta 12 pezzi, divisi tra strumentali tradizionali di musica celtica irlandese, come Haste To The Wedding, che è il brano principe del ballo Céilí, uno scritto da Sharon Corr, Old Hag e due cantati in lingua gaelica dalla bellissima voce di Andrea, Buachaill ón Éirne (che vuol dire Ragazzo di Erne) e Bríd Óg Ní Mháille, Bridget O'Malley, che probabilmente è una riedizione ottocentesca di un antico canto dedicato a santa Brigida d'Irlanda. Ancora più emozionate è la parte di canti tradizionali cantati in inglese: My Lagan Love è uno dei primi traditional scoperti da Joseph Campbell, che agli inizi del 1900 intraprese un percorso di ricerca e traduzione dei canti tradizionali, musicati e riportati sugli spartiti da Herbert Hughes; la meravigliosa Spancil Hill è invece un traditional, probabilmente scozzese, che venne riadattato dai migranti irlandesi in America, dove divenne molto famosa nella zona dei Monti Appalachi: lo spancil era un modo di legare le zampe dei capi di bestiame per non farli scappare durante le fiere. Dolcissime sono Peggy Gordon e la bellissima Black Is the Color, conosciuta anche come Black Is the Color Of My True Love's Hair, brani che raccontano il carattere forte e deciso delle donne di quei posti. The Moorlough Shore è una delle più famose ballate irlandesi: è la storia di un giovane, innamorato della sua terra e di una ragazza, che però rifiuta le sue avances perché ama già un marinaio. Aspetterà il suo vero amore per sette anni. Frustrato, il ragazzo lascia la casa della sua infanzia e salpa, continuando a elogiare la ragazza che ama e che vive a Moorlough Shore. Sulla sua melodia, durante gli anni della Rivoluzione dell'Indipendenza irlandese (negli anni Dieci del 1900) i rivoluzionari cantarono The Foggy Dew, il principe dei brani di libertà irlandese. Completano la scaletta tre cover di brani moderni: Heart Like A Wheel, successo di Kate & Anna McGarrigle, poi ripreso da tanti artisti (la versione più famosa di Linda Ronstand), Old Town del leader dei Thin Lizzy Phil Lynott e un brano, Dimming Of The Day, scritto da Richard e Linda Thompson per un loro disco del 1975, Pour Down Like Silver. La musica è arrangiata con delicatezza, agli strumenti moderni sono affiancati i tin whistle, il Bodhrán (che è il tamburello irlandese) e una sezioni archi, che è sempre stato un marchio di fabbrica della musica Corrs. Spicca la voce, brillante e squillante di Andrea Corr, emozionante in più di un passaggio. Il disco, che non è di successo come i precedenti, ha comunque successo in patria, In Australia e sorprendentemente in Francia, dove vende 100 mila copie.
Andrea Corr, che ha recitato anche in altri film, tra cui Evita con Madonna e da protagonista una semisconosciuta commedia canadese, The Boys From County Clare, tenterà, con scarso successo, anche la carriera solista, con Ten Feet High. I Corrs continuano a suonare e a pubblicare materiale (l'ultimo disco del 2017) ma non hanno più raggiunto il successo dei dischi pop, nè la delicatezza, e la bellezza, del disco di oggi, un bellissimo esempio di variazioni "moderne" ai classici tradizionali della cultura delle isole britanniche, un grande tesoro culturale.
16 notes · View notes
precisazioni · 13 days
Text
nonostante ibuprofene e tachipirina, la febbre persiste: l'ipotesi della guardia medica è che si tratti di un colpo di fresco, credenza popolare sostenuta dai dottori per sbolognarsi i pazienti; oltretutto, mi sono reso conto che il primo giorno di gradi ce ne fossero ventisei, per poi ricordare che ventisei gradi, in effetti, per un palermitano equivalgono al freddo. qualunque sia la causa, è possibile che debba posticipare il volo di ritorno e che quindi debba chiedere di rimandare il set in radio
8 notes · View notes
blogitalianissimo · 8 months
Note
Ho fatto un giro sul subreddit dell’eurovision perché sebbene abbia 100% intenzione di non guardarla volevo un po’ farmi un’idea di cosa ne pensasse il pubblico internazionale del Sanremo di quest’anno.. porca miseria sembra il fan club di Annalisa 😭 cioè io lei la adoro ed è bravissima, ma la canzone che ha portato settimana scorsa molto blanda rispetto ad altre sue hit recenti sempre ritmate.. e invece tutti li ad impazzire dicendo “what more does she have to do to win?” 💀ci sono rimasta, onestamente non credevo fosse così popolare haha. Per me non si meritava neanche la top 5 quest’anno….
Ti spiego il perché, e posso dirlo a mente lucida adesso che Sanremo è finito e ho digerito meglio le canzoni:
Perché la canzone di Annalisa era confezionata per l'Eur*vision (e per le radio, ma questo è un altro discorso).
La canzone di Annalisa è proprio quel pop plasticoso che gli europei vogliono vedere sul palco, e non è una cosa che chiedono solo a noi, ogni anno all'Eur*vision ci sono parecchie Annalisa nella competizione.
Cosa che mi ammazza è che comunque secondo me mai nella vita vincerebbe l'eur*vision, perché appunto le Annalisa all'Eur*vision sono la norma.
Ma a noi comunque frega niente della loro opinione, soprattutto adesso che bisogna BOICOTTARE L'EUR*VISION
26 notes · View notes
darkacademiaarchivist · 10 months
Text
i've kinda been rotating the whole james somerton situation around in my head all day because i really liked his content and, like i said, i am super disappointed but i'd like to point out one point about the misogny that i noticed in some of his vidoes that i kinda ignored because i liked the rest but i think it's weird to call all women who shil mlm ships "straight white women fetishizing gay men" because queer women exist... Also, unfortunately because in a lot of pieces of media there are more well developed male characters than female characters so obviously mlm ships will end up being more popular if the characters already had more interesting dynamics...
I'm not saying it's not a thing at all or that queer women can't be guilty of this as well but it did kind of rub me the wrong way to be this one sided about it... Mainly because a big part of my Instagram bubble is queer bookstagram where Heartstopper and RWRB are really popolar but there are also a lot of really popular sapphic books (sometimes even by the same authors). it's just really weird to frame it like there are a lot of people framing the Heartstopper fandom as a whole as toxic straight women because a lot of people in the fandom are queer and can relate a lot to the characters even thought there experiences isn't the exact same... (i relate a lot to Nick's journey with his bisexuality and i really didn't expext the comic to resonate so much with me when i started it i was just curious what the hype was about and i already liked radio silence)
i guess i'm just frustrated about dismissing the experiences of queer women and non-binary people when you also talk about queer erasure in your videos (AND PLAGERIZE WORK ABOUT QUEER ERASURE??? DID HE NOT SEE HOW MESSED UP THIS WAS????)
35 notes · View notes
gregor-samsung · 1 year
Text
“ Insieme col comunicato dell'armistizio, il ministero della C. P. [Cultura popolare] ci fa sapere che è desiderio personale di Badoglio che tale comunicato sia pubblicato fra due striscie nere a lutto. Formalismo nella tragedia. Il Primo ministro si raccomanda poi, e ne fa obbligo, che nel commento si elevi un pensiero grato al Re. Corre voce che Re e Badoglio siano scappati. Nessuno si è sentito di «elevare il pensiero ». Un tale, cui non avevo mai sentito dire nulla di impressionante, mi dice semplicemente: « Comincia una tragedia the costerà la vita a centinaia di migliaia d'italiani ».
A un angolo di strada, mentre lascio casa mia chissà per quanto tempo, vedo due soldati fermi, col fucile a tracolla, mentre la città convulsa ribollisce. Chiedo se sono là per l'ordine pubblico. No, sono stati mandati via dalle caserme e non sanno dove andare. Hanno la famiglia nell' Italia meridionale. Mi dicono che i soldati sono stati tutti cacciati dalle caserme, dai loro superiori.
All'Ambasciata di Germania si sono presentati tutti i grandi e piccoli fascisti della Capitale. Era affollato fino il giardino, e Dollman passava da un gruppo all'altro. Molti di quelli che reputavo innocui vi hanno fatto la loro comparsa, accanto alle loro amanti e confidenti. La radio trasmette notizie e appelli con una spiccata pronunzia tedesca. « Sarete nutriti, vestiti, pagati ». Che non abbiano trovato nessuno che volesse parlare in buon italiano?
Un bersagliere, presso la stazione, un povero bersagliere, si è messo a sparare come un pazzo da un carro armato italiano rovesciato, solo, in piedi, ed è stato ucciso facilmente dai tedeschi. “
Corrado Alvaro, Quasi una vita: giornale di uno scrittore, Bompiani, prefazione di Geno Pampaloni, Bompiani, 1951; pp. 367-368.
15 notes · View notes
flavioscutti · 1 year
Text
Tumblr media
Flavio Scutti - CANZONE ITALIANA - Speciale Folk Psichedelico 1970-1980
https://www.mixcloud.com/radioraheem_milano/flavio-scutti-canzone-italiana-speciale-folk-psichedelico-1970-1980-12-05-2023/
Nel Folk Psichedelico i testi diventano favole che parlano di un mondo naturale e amore. I suoni acustici della chitarra sono arricchiti da arrangiamenti sperimentali e improvvisazioni che costruiscono un immaginario molto particolare. Canzoni forse poco conosciute che qui si esprimono in tutta la loro bellezza.
Tengo molto a questa selezione, a cui ho lavorato per tanto tempo, perché il folk in Italia è diventato un fenomeno molto grande che si è espresso maggiormente in quello dei cantautori, dove la parte musicale è stata forse sempre messa in secondo piano. Si pensa in favore dei testi, ma più altro perché il mercato e soprattutto la critica musicale ha preferito cose che riusciva meglio a comprendere. Alla RCA Italiana che ha gestito quelli che sono diventati gli artisti più seguiti abbiamo delle bellissime produzioni, ma quasi sempre semplificate in una forma pop, io ho voluto cercare nei dischi quel qualcosa che si legasse alla sperimentazione, ma allo stesso tempo con quella che è la tradizione musicale popolare, con il simbolismo nelle culture, spesso arrivando ad artisti e dischi poco conosciuti che ritengo importanti
Brani
Giorgio Laneve - La Leggenda Del Mare D'Argento (1971)
Leone Tieri - Il Sogno Di Leone (1970)
Gianfranca Montedoro - La Cavallerizza (1974)
Equipe 84 - Io Ero Là (1971)
Alan Sorrenti - Vorrei Incontrarti (1972)
Maria Monti - La Pecora Crede Di Essere Un Cavallo (1974)
Mauro Pelosi - Con Te (1973)
Maurizio Arcieri - Per Amore (1973)
Bruno Lauzi - In Campagna (1974)
Gino D'Eliso - I Santi Sui Muri (1976)
Maurizio Fabrizio - Storia Di Qualcuno (1975)
Grazia Di Michele - A Giorni Verrai (1978)
La Stanza Della Musica - Pensiero Buono Del Mattino (1978)
Celeste - Favole Antiche (1976)
In diretta su Radio Raheem il 12/5/2023 alle 10:00
Ascolta tutti gli speciali
https://www.radioraheem.it/artists/flavio-scutti/
2 notes · View notes
marcogiovenale · 11 months
Text
18 novembre, milano, bookcity: tappe e tappeti volanti, incontro con luigi ballerini
cliccare per ingrandire
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
popolodipekino · 1 year
Text
libera associazione
ho imparato oggi dalla radio che cos'è la sevdalinka, o sevda, o sevdah: musica popolare di tradizione bosniaca; i pezzi di sevdalinka parlano di amori impossibili, non corrisposti o per altre ragioni non realizzabili o mai nati. il nome verrebbe dal turco sevda / arabo sawda = bile nera, melancolia - che secondo la medicina antica è quell'umore legato ad un senso di mancanza, lontananza, malinconia per qualcosa o qualcuno.
che a me suona tanto simile alla saudade - quel sentimento di distanza e perdita provato dagli esploratori portoghesi che navigavano gli oceani. só que infelizmente parece que saudade não tem nada a ver com la bile nera, piuttosto con soledade, da solitas, atis = solitudine; o forse, secondo l'etimo popolare, con sau/sal = sale (rimando/metonimia per oceano, eu acho)
2 notes · View notes
loverman13 · 1 month
Text
Era una gioia appiccare il fuoco
Il capitano Beatty sedette nella poltrona più comoda con un'espressione serena sul volto acceso. Gli occorse un certo tempo per preparare ed accendere la pipa e infine alitare una gran nube di fumo. «Avevo pensato, appunto, di venire a vedere come stesse il malato.» «Come hai fatto a indovinare?» […] «M'ero già accorto del tuo stato d'animo. Stavi per chiedere una notte di permesso. Non è così?» Montag si rizzò a sedere del tutto sul letto. «Ebbene» riprese Beatty, «prenditi pure una notte di permesso!». Osservò la sua eterna scatola di fiammiferi, sul coperchio della quale era scritto a grossi caratteri: Garantito: un milione di accensioni in questa scatola, e cominciò a stropicciare distrattamente il fiammifero chimico, una strofinata, una boccata di fumo, una strofinata, due o tre parole, una boccata di fumo. Guardò la fiamma. Alitò il fumo, guardò la nube. «Quando credi di poter star bene di nuovo?» «Domani. O dopodomani. Lunedì, forse.» Beatty continuò a fumare la pipa a grandi boccate. «Non c'è milite del fuoco che, prima o poi, non passi questa crisi. Hanno soltanto bisogno di capire, di sapere come funzioni il meccanismo. Occorre loro conoscere la storia della nostra professione. Non la si insegna più alle nostre reclute, come si faceva un tempo. Una vera vergogna!» Un'altra boccata. […]
«Quando ha avuto origine questo nostro lavoro, tu vuoi sapere, non è vero? [...] sembra che abbia avuto inizio dopo un certo evento chiamato Guerra di Secessione. Ma il nostro Regolamento sostiene che la milizia del fuoco sia stata fondata anche prima. Il fatto è che la società non ha vissuto bene che quando la fotografia ha cominciato a vivere di vita propria. Poi… il cinematografo nella prima metà del Ventesimo Secolo. La radio, la televisione… Le cose cominciarono allora ad avere massa.» Montag, sempre seduto nel letto, non si mosse. «E poiché avevano massa, divennero più semplici» riprese il capitano. «Un tempo, i libri si rivolgevano a un numero limitato di persone, sparse su estensioni immense. Ed esse potevano permettersi di essere differenti. Nel mondo c'era molto spazio disponibile, allora. Ma in seguito il mondo si è fatto sempre più gremito di occhi, di gomiti, di bocche. La popolazione si è raddoppiata, triplicata, quadruplicata. Film, radio, riviste, libri si sono tutti livellati su un piano minimo, comune, una specie di norma dietetica universale, se mi intendi. Mi intendi?»
«Credo di sì.»
«Immagina tu stesso: l'uomo del diciannovesimo secolo coi suoi cavalli, i suoi cani, carri, carrozze, dal moto generale lento. Poi, nel ventesimo secolo, il moto si accelera notevolmente. I libri si fanno più brevi e sbrigativi. Riassunti. Scelte. Digesti. Giornali tutti titoli e notizie, le notizie praticamente riassunte nei titoli. Tutto viene ridotto a pastone, a trovata sensazionale, a finale esplosivo.»
[…]
«Le opere dei classici ridotte così da potere essere contenute in quindici minuti di programma radiofonico, poi riassunte ancora in modo da stare in una colonna a stampa, con un tempo di lettura non superiore ai due minuti; per ridursi alla fine a un riassuntino di non più di dieci, dodici righe di dizionario. Ma eran molti coloro presso i quali la conoscenza di Amleto (tu conosci certo questo titolo, Montag) si riduceva al "condensato" d'una pagina in un volume che proclamava: Ora finalmente potrete leggere tutti i classici. Non siate inferiori al vostro collega d'ufficio. Capisci? Dalla nursery all'Università e da questa di nuovo alla nursery. Questo l'andamento intellettuale degli ultimi secoli. «Basta seguire l'evoluzione della stampa popolare: Clic! Pic! Occhio, Bang! Ora, Bing! Là! Qua! Su! Giù! Guarda! Fuori! Sali! Scendi! Uf! Clac! Cic! Eh. Pardon! Etcì! Uh! Grazie! Pim, Pum, Pam! Questo il tenore dei titoli. Sunti dei sunti. Selezioni dei sunti della somma delle somme. Fatti e problemi sociali? una colonna, due frasi, un titolo. Poi, a mezz'aria, tutto svanisce. Il cervello umano rotea in ogni senso così rapidamente, sotto la spinta di editori, sfruttatori, radiospeculatori, che la forza centrifuga scaglia lontano e disperde tutto l'inutile pensiero, buono solo a farti perdere tempo.»
[…] «La durata degli studi si fa sempre più breve, la disciplina si allenta, filosofia, storia, filologia abbandonate, lingua e ortografia sempre più neglette, fino ad essere quasi del tutto ignorate. La vita diviene una cosa immediata, diretta, il posto è quello che conta, in ufficio o in fabbrica, il piacere si annida ovunque, dopo le ore lavorative. Perché imparare altra cosa che non sia premere bottoni, girar manopole, abbassar leve, applicar dadi e viti?»
[…] «La chiusura lampo ha spodestato i bottoni e un uomo ha perduto quel po' di tempo che aveva per pensare, al mattino, vestendosi per andare al lavoro, ha perso un'ora meditativa, filosofica, perciò malinconica.» […] «La vita diviene così un'immensa cicalata senza costrutto, Montag, tutto diviene un'interiezione sonora e vuota…» […]
Ray Bradbury - Fahrenheit 451 (1953)
Traduzione di Giorgio Monicelli
1 note · View note
diceriadelluntore · 7 months
Text
Tumblr media
Storia Di Musica #315 - Blackfoot, Strikes, 1979
Per le Storie di Marzo ho individuato un metodo scientifico infallibile per scegliere la tematica che legherà i dischi di questo mese: ho preso a caso con gli occhi chiusi, un bottone nella scatola in cui tengo quelli di riserve, e ho pescato un bottone nero. Di per sè, il colore nero poteva aprire una infinità di opzioni, ma seguendo il principio della scoperta, in questo 2024, di band dimenticate, ho optato per dischi di band che hanno "nero" nel nome. Tralasciando le scelte più ovvie, il viaggio musicale marzolino inizia nella Florida di fine anni Sessanta, quando stava per prendere il volo il Southern Rock. Siamo a Jacksonville, capitale dello stile, e come molti stavano facendo in quei mesi, dei giovani mettono su una rock band: Rickey Medlocke (batteria, voce) e Greg T. Walker (basso) incontrano il newyorkese Charlie Hargrett (chitarra) e danno vita al gruppo Fresh Garbage Band con Ron Sciabarasi alle tastiere. Da qui inizia una serie infinita di cambi di formazione intorno ai primi tre che seguirà per decenni il destino dei nostri: infatti il primo a lasciare è Sciabarasi, si aggiungono altri musicisti provenienti da un'altra band, i Tangerine, cambiano nome in Hammer e con questa formazione per 6 mesi sono la resident band del più popolare topless club di Gainsville, in Florida, il Dub's. Provano ad andare a New York, e lì si accorgono che esiste già una più affermata band con lo stesso nome, quindi decidono di chiamarsi Blackfoot, in omaggio al popolo dei Nativi americani, dato che Jakson Spires, entrato dai Tangerine, è parte Cherokee, Medlocke parte Sioux, e Walker parte Creek. Ma la loro strada è ancora lunga: la band si scioglie diverse volte, alcuni di loro vanno a suonare con i Lynyrd Skynyrd (Medlocke e Walker, per alcuni mesi nel 1971, uscirà solo nel 1978, dopo l'incidente aereo che colpì il leggendario gruppo, il materiale registrato in quel frangente), si trasferiscono in New Jersey, dove con una formazione stabile registrano delle canzoni, che dopo varie peripezie nel 1975 vengono pubblicate dalla Island, che cercava nel proprio catalogo un gruppo Southern Rock, con il titolo No Reservation, e nel 1976 Flying High, stavolta per la Epic: sono due dischi di southern rock che non lasciano il segno e sopratutto non vendono quasi nulla. La band è sempre in fermento, e passano 3 anni (tra scioglimenti, defezioni per problemi alle corde vocali, dissidi) quando passano alla Atco, che suggerisce loro un approccio diverso alla scrittura. Ne esce fuori il disco di oggi, Strikes (1979), con il cobra sfocato in copertina, che li fa conoscere, dopo dieci anni, al grande pubblico. Merito è di una formazione finalmente definita (almeno per il momento) composta da Rickey Medlocke, Charlie Hargrett (chitarra ritmica), Greg T. Walker (basso) e Jakson Spires (batteria) ed una scaletta che alterna pezzi propri, tra cui i loro due maggior successi, e una scelta azzeccatissima di cover, suonate in maniera originale rispetto alle versioni degli autori. Il suono è più hard o AOR (che sta per adult oriented rock, il genere che maggiormente passavano le radio), e ha una sua natura interessante, per quanto costruita nei canoni del genere senza tante innovazioni.
Mi piace molto la scelta delle cover: I Got A Line On You fu un grande successo dei favolosi Spirit di Randy California, band mitica del rock Californiano del decennio precedente, e qui viene resa più groovy e tosta rispetto all'originale; Pay My Dues fu un successo dei Blues Image, altra band della Florida, di appena qualche anno prima dei nostri, che fu uno dei pochi esempi non californiani di rivisitazione del blues, alla maniera "europea", e che come i Blackfoot era famosa come resident band, non di un topless bar, ma di un famoso locale di Miami, il Thee Image, aperto alla sperimentazione; Wishing Well fu invece un successo dei Free, la band inglese di Paul Rodgers che prima di sciogliersi (lui andrà ai Bad Company) scrisse questa hit. Di tutte e tre, i Blackfoot ne fanno una versione particolare, dove i cambiamenti seppur minimi sono quelli incisivi, regalando alle nuove versione un vestito particolare e riconducibile al loro nuovo stile. Tra gli autografi, segnalo le loro due canzoni più famose: Train Train, scritta dal nonno di Rickey Medlocke, Shorty, che diventerà una hit anche per Dolly Parton e per un'altra band dell'heavy metal, i Warrant. Ma la loro canzone simbolo è Highway Song: oltre 7 minuti spericolati, dalla costruzione epica e imperiosa e che finiscono con sensazionali duelli di assoli alla chitarra, con all'inizio anche belle melodie vocali, canzone che è un grande omaggio all'epopea dei gruppi che dalla Florida hanno messo mattoni importanti all'edificio della Storia del Rock. Il successo arriva, quasi inaspettato, e la band fa da spalla a grandi nomi in tour nel 1979 negli Stati Uniti: fondamentale per loro quello in apertura ai The Who. La band cavalca l'onda e in due anni sforna altri due dischi niente male, Tomcattin (1980, con una Pantera in copertina) e Marauder (con un falco, 1981) e fa due tour seguitissimi. Qui però finisce la loro fortuna: l'arrivo, come uno tsunami, dell'estetica MTV li taglia fuori: il rock del sud è visto come un genere passato e addirittura la ATCO non accettò il loro disco che sarebbe dovuto uscire nel 1984, Vertical Smiles. La band conseguentemente va in crisi e si scioglie per l'ennesima volta. Va detto che non saprei nemmeno contare i vari avvicendamenti, ma considerando che tentano una reunion prima nel 1990 (pubblicando un nuovo disco, Medicine Man) e poi addirittura nel 2004 e nel 2021 sono sicuro che nelle varie formazioni hanno girato almeno 40 musicisti diversi, a dimostrazione di una voglia di musica francamente ammirevole.
20 notes · View notes
micro961 · 3 months
Text
Natavia - Il singolo “Orbita”
Il brano è sugli stores digitali e dal 28 giugno nelle radio
Tumblr media
“Orbita” è il singolo del poliedrico progetto Natavia, sui principali stores digitali e dal 28 giugno nelle radio italiane in promozione nazionale. La canzone “Orbita” analizza una relazione intensa e complessa che, nonostante la ciclicità con cui si ripetono certe emozioni, non perde la speranza che le cose possano cambiare e migliorare. Sono passati in rassegna allo stesso tempo i concetti di attrazione e perdita, in una ricerca costante del significato e della direzione verso cui la relazione stessa evolve. È proprio l’utilizzo delle metafore cosmiche a rendere perfettamente la profondità e l’intensità delle emozioni vissute.
Guarda il video
youtube
Il protagonista si sente intrappolato in una reiterazione costante dei sentimenti, una condizione che però non mina la necessità di guardare al futuro, di mirare ad una prospettiva migliore. In questo viaggio, ben aiuta la metafora dell’orbita che paragona questa relazione ad un viaggio nello spazio: le persone che la vivono sono come galassie nello spazio, l’attrazione è forte e profonda tanto che il protagonista si sente perso nel momento in cui la sua stella si allontana, perché quest’ultima è concepita come faro, come guida.
Ascolta il brano
“Guardando al futuro, c’è il desiderio di non portare rancore, di perdonarsi e perdersi insieme. Un pensiero lungimirante che ritorna anche quando le parole sembrano vuote ed inutili: nonostante tutto il protagonista continua a sognare perché d’altronde l’altra persona è la strada giusta in questo senso di perdita e smarrimento.” Natavia
Storia dell’artista
Natavia nasce da un'esclamazione del nostro territorio campano che significa “strada della rinascita”. Questo è l'obiettivo del progetto: dare una nuova strada di ascolto alla musica napoletana. La collaborazione con Martina, voce meravigliosa, è nata grazie a Ivan Russo, grande musicista: giovane e talentuosa, ha partecipato a vari talent come Amici e ha subito sposato il progetto, una rinascita anche per lei. Come tutte le carriere degli artisti, anche la mia nasce da una passione trasmessa in famiglia: vedevo mio padre suonare e volevo imitarlo a tutti i costi. Ho cominciato a 10 anni con il pianoforte, proseguendo a 14 con il basso (scoperto grazie ai Red Hot Chili Peppers). Ho studiato con vari maestri e al conservatorio di Benevento e a 16 anni, ho iniziato con le prime cover band maturando esperienze in orchestre spettacolo e grandi eventi. L'esperienza con Franco Ricciardi dura dal 2016. Da fan, sono riuscito a presentarmi a Ivan Granatino, suo collaboratore, e ho intrapreso il percorso con Franco. Ho girato tutta Italia con il suo show come bassista, culminando con il concerto allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli il 10 giugno 2023. Le mie influenze musicali derivano dalla mia famiglia e dai generi che ho esplorato, dal pop al jazz. Il mio genere musicale è semplicemente pop, sperando che il mio messaggio arrivi in modo popolare. Mi piacerebbe che la mia musica facesse da colonna sonora nella vita delle persone, senza un messaggio specifico ma dando libera interpretazione alle parole. Le mie canzoni nascono dalla necessità di raccontare esperienze e sensazioni, con l’obiettivo di avere uno show personale e girare il mondo con la mia musica, migliorando costantemente ma senza dimenticare di realizzare i miei sogni.
Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=61560067661576
Instsagram: https://www.instagram.com/natavia.project
TikTok: https://www.tiktok.com/@nataviaproject?_t=8nH2PGfgUHB&_r=1
0 notes