#pubblicità su facebook
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ideeperscrittori · 1 year ago
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L'UNICO EFFETTO DEI POST CHE NON DANNO IL PERMESSO A ZUCKERBERG DI FARE COSE...
Come sapete su Facebook c'è un algoritmo di visibilità.
Cosa fa quest'algoritmo, a parte oscurare i post che parlano dei massacri perpetrati da eserciti nella S di G e mettere in punizione le pagine che li pubblicano, riducendo la visibilità di tutti i loro contenuti, per indurle a parlare di pupazzi di peluche e zainetti?
Quest'algoritmo ci classifica per proporci spot pubblicitari su misura.
Una volta ho commentato il post di una conoscente che raccontava i suoi problemi di salute e l'algoritmo mi ha inquadrato a modo suo.
L'algoritmo si è detto: «Bene, questo tizio sui cinquant'anni (età che comincia a stimolare certe riflessioni) ha manifestato interesse per queste cose. Provvedo subito».
Risultato: per due settimane Facebook mi ha sommerso di pubblicità su badanti e case di riposo.
Dunque l'algoritmo ci classifica. Ci mette un'etichetta addosso e dirotta verso di noi inserzioni personalizzate. Le sue conclusioni sono spesso grossolane e iperboliche, ma ci prova.
La stessa cosa accade quando copiamo e incolliamo post che non autorizzano Zuckerberg a fare cose.
L'algoritmo di Facebook trae delle conclusioni su di noi.
E Facebook ci sommergerà di pubblicità riguardanti creme che promettono di eliminare le smagliature già dopo la prima settimana.
FINE
[L'Ideota]
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susieporta · 1 year ago
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Mi sarebbe piaciuto fare una diretta ma ho la febbre e non riesco a parlare.
Non è il ceto sociale
Economico
Culturale a stabilire la possibilità di cadere dentro la trappola della dipendenza affettiva e anche dentro quella di un uomo violento o di un carnefice.
Sono i buchi interiori.
Le ferite.
La percezione di se stesse.
Una signora ha scritto : ho conosciuto una donna vittima di violenza con una famiglia perfetta alle spalle che la sosteneva..
Vedete, le ferite infantili si scontano tutta la vita e non hanno nulla a che fare con “il sostegno” che la famiglia fornisce.
La persona si sente comunque sola, bisognosa, insicura, fragile, non autonoma.
Quando mi parlate di famiglie perfette ho sempre un brivido, perché dopo 15 anni di clinica, dove ho raccolto racconti di tutti i tipi, vi posso garantire che se c’e’ un luogo che assomiglia all’inferno, è la famigliarizzo tradizionale che abbiamo vissuto fino a qualche generazione fa.
Luoghi di apparente benessere che celano striscianti violenze, ricatti silenziosi, assenze pesanti, mancanze, che generano una catena senza fine di mostri, mostri come vittime e mostri come carnefici.
Queste poesiole che girano sul web, queste slide “ se ti fa questo vattene” mi fanno ridere e inorridire al contempo: svelano la totale ignoranza sull’argomento.
L’aggancio interiore invisibile è potentissimo, la fantasia di risanare quelle antiche ferite è potentissima, la colpa, l’illusione, la disperazione, lo sono parimenti.
Ci sono donne plurilaureate che hanno un QI da geni che ci cascano.
Perché la falla è EMOTIVA— inconscia ed energetica.
E occorre un grande lavoro per risanarla.
Un lavoro che non procede in modo lienare ma che spesso-ahimè- prevede “ritorni” da chi ti fa del male.
Non giudicate,
Non categorizzate
Non cercate di capire tutto con la mente.
Non è possibile.
Senza contare che alcune faccende inspiegabili sono anche karmiche ( ma questa non è la sede giusta per parlarne)
Ah, una signora ha detto che ho usato il post sulla dipendenza per fare pubblicità ai seminari, ecco sono questi commenti imbecilli che fanno sentire le persone ancora più sole e disperate, perché la mia e‘ una CONCRETA proposta di uscita dalla solitudine non una poesia scema su facebook, senza contare che i seminari sono sold out fino a gennaio, e che non ho fatto nemmeno UNA sponsorizzazione perché ho troppe persone.
I fatti dipingono chi siamo non le cance sui social.
Grazie a tutti
Claudia Crispolti
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theportalofwonder · 1 year ago
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Distopia 2022
Nella strada asfaltata di Roma le persone si confondevano con i loro cellulari, i loro sguardi erano lì e Matteo non poteva più guardarli in faccia, per non rivelare il suo stato d’animo, mentre ascoltava i loro pensieri con il cellulare che aveva ben premuto nella tasca. Stava tornando a casa dal suo lavoro di insegnante in cui ogni anno ripeteva le medesime cose, alcune sincere ed altre non, creando però di sé un’immagine e una figura inattaccabile. Ma il suo lavoro era leggere i pensieri degli altri, sul cellulare a raggi X, che aveva l’abilità di captare i pensieri riflessi degli altri tutto il pomeriggio, fino al calar del sole. Grazie a questo suo lavoro, metteva like ai post che erano più adatti ad alcune persone, e pensandole riusciva ad indirizzarle a loro, poi inviava post su whatsapp o su facebook, inviategli dall’agenzia americana che gli dava il lavoro. Tutto questo teneva in piedi un modello di idee capitaliste che circolavano, manteneva ciò che le persone pensavano fossero mode, o tendenze, ma personalizzandole a un livello tale, che le persone non si accorgevano del loro bisogno di altro. La sua persona influenzava il loro giudizio favorevole alle cose segnalate.
Questo era un lavoro, pagato, ma che era costretto a fare. La punizione sarebbe stata la morte per raggi X, sparati a tali livelli da diventare mortali. Dentro al suo corpo aveva un sensore per i raggi, ed era per via di esso che riusciva a sentire i pensieri altrui, di più se la stanza diventava tesa, c’era un malumore, uno sfogo, una tensione. I pensieri infatti facevano rumore, e più erano forti più li sentiva e gli facevano male in raggi. Poteva andare dove voleva, ma doveva sempre essere attaccato al cellulare, guardandolo compulsivamente, e se trovava un contenuto adatto a qualcuno dirlo subito a tutti. Nei locali chiusi c’erano dei sensori che conoscevano ogni suo movimento, ogni sua parola e ogni suo pensiero. Fuori c’erano le telecamere, che sparavano raggi X.
Il piano che lo aveva coinvolto era stato organizzato dalle venti più ricche persone americane, negli anni ’70, ma perfezionato sempre di più fino agli anni ’90. Il desiderio di potere e di dominio del mondo da parte dell’America si era fatto troppo forte e avevano più ricchezza e armi nucleari di qualunque altro paese. Per cui, con la tecnologia che avanzava per favorire la lettura dei pensieri, fecero un patto, che gli insegnamenti a riguardo sarebbero rimasti indietro, e che le idee in generale sarebbero ricircolate secondo modelli canonici, non permettendo alle persone di pensare, bloccando loro il pensiero davanti a schermi e cellulari, e mantenendo il modello americano di pensiero ovunque. La facoltà critica sarebbe pian piano scomparsa, e le persone avrebbero imparato a esprimersi soltanto tramite reference ad altre cose, già studiate sotto al modello.
Matteo si guardava in giro, aveva finito, era sera. I negozi artigianali italiani erano quasi scomparsi, le attività a lungo termine. Ora c’erano locali di plastica rosa, costruiti per disfarsi in pochi anni, con lavori temporanei e camerieri costretti a sorridere e soddisfare il cliente. Pensava solo a venti anni prima, quando il cameriere si faceva il cappuccino e una chiacchera prima di darne uno al cliente e a come era tutto più rilassato, senza sensori e telecamere. Sapeva che era un piano ben studiato e si chiedeva, come molti altri, se ci fosse un modo di uscirne.
Lui era stato coinvolto da ventenne, quando era finito nei giri sbagliati e una persona lo aveva sensibilizzato ai raggi X con la violenza. Il resto lo aveva scoperto da solo. Aveva dovuto crearsi un personaggio, credibile, che avesse tanta influenza dal vivo, e professore si era prestato come il mestiere adatto a essere più influente, con più persone. Così reiterava i suoi successi antecedenti, si faceva pubblicità, aveva curato molte mostre, ma non poteva più andare avanti nella vita, non aveva più il diritto di esprimersi, se non per modelli obbligati.
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Tutti i siti streamfullhd presenti presenti su internet, compreso il nostro, lavorano ed esistono grazie alla pubblicità presente sulle loro pagine e fin qua tutto ok, ma una cosa è la pubblicità che si sceglie volontariamente di visionare e una cosa sono i pop up invasivi che si aprono e che si moltiplicano, che non danno modo più di chiuderli e uscirne fuori, una cosa veramente fastidiosa e eccessiva.
Grazie al browser Chrome, esistono delle impostazioni che vi permettono di bloccare i pop up, ed escludere altri che invece li utilizzano non in modo molesto, ora vi farò vedere come:
Apri il browser Chrome.
Clicca sui 3 puntini in verticale che trovi in alto a destra in Chrome e poi su “Impostazioni”.
Sulla sinistra clicca su “Privacy e sicurezza” e poi su “Impostazioni sito“.
Scorri in basso e clicca su “Popup e reindirizzamenti”
Qui imposta la scelta su “Non consentire ai siti di inviare popup o utilizzare reindirizzamenti”. Poco più sotto alla voce “Possono inviare popup e utilizzare reindirizzamenti” puoi inserire i siti che vuoi escludere dal blocco dell’invio dei popup.
In questo modo, avremo finalmente posto rimedio a questo fastidioso problema, vi ricordo inoltre che basta riattivare la spunta su “Consenti in Popup e reindirizzamenti” per far tornare tutto come prima.
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Premi su Play e all’apparizione del messaggio in cui ti viene detto che devi essere registrato per vedere o scaricare filmati, premi sulla X e clicca nuovamente su Play. Chiudi le ¾ finestre che si aprono e riprova a premere Play per far partire il film.
Per evitare di finire in siti clone, e restare sempre aggiornato sull’apertura di un nuovi domini, pagine Telegram del sito originale, ti consiglio di salvare tra i preferiti questa guida: streamfullhd nuovo indirizzo.
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Ottimo portale, gratuito e fornito di titoli molto recenti, attraverso il quale è possibile guardare canali streamfullhd in diretta ma anche film, documentari, musica, serie TV e fiction. E’ sufficiente fare il login (anche con Facebook o Google) e, con il pulsante in alto a sinistra costituito da tre linee, accedere al menù con tutti i contenuti. Potete anche utilizzare lo streaming dei contenuti su smartphone e tablet con app Android o iPhone.
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gabriellaargentonotizia · 11 months ago
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Alla scoperta degli “Appointment Setter”: Crippa e Cenedella
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Sul gruppo Facebook di Fufflix siamo letteralmente bombardati da richieste su questi nuovi formatori di cosiddetti “appointment setter”. I più quotati sono Beatrice Crippa (finalmente un po’ di quote rosa anche nella fuffa) e Jimmy Cenedella.
Super attivi su Instagram in particolare, postano di continuo esempi di loro presunti guadagni e guadagni dei propri “studenti”, con inviti a contattarli per scoprire come “generare” centinaia di euro al giorno “usando un semplice telefono, comodamente da casa”. Soliti articoli/marchette tipo questo 165
LA PRIMA RED FLAG
Ed eccola, la prima red flag: marketing molto aggressivo ai limiti dell’ingannevole, pressing per acquistare subito, corsetto da qualche migliaio di euro imposto prima di presentarvi clienti e promesse roboanti di facili e rapidi guadagni, “anche senza esperienza e competenze”. Aggiungeteci, poi, al solito: mancanza di titoli, abilitazioni professionali/iscrizione ad albi, profili linkedin vuoti/inesistenti, nessuna reale esperienza in aziende minimamente strutturate ed auto-referenzialità massima.
Che poi, fin da subito, dovrebbe spuntare la solita domanda: perché, Cenedella, Crippa ed il resto dei cloni, invece di dedicarsi 8-10 ore al giorno a vendere corsi sul fare i “fissatori di appuntamenti”, non investono anche solo la metà delle ore per svolgere personalmente tale super-semplice e super-remunerativa attività?
Forse perché è ancora più remunerativo vendere il corso? Dicono di avere aziende già pronte alle quali presentare i loro “allievi”. Ma, ancora, perché non ci lavorano loro direttamente, con queste super-aziende? E da quanto, le aziende importanti, chiedono soldi ai sales che dovrebbero vendere i loro prodotti? Per altro, accontentandosi di un corso base e standard propinato da terzi non qualificati, che non è neppure specifico sui prodotti/servizi venduti?
Il target di questi personaggi è abbastanza ben definito: molte donne, solitamente over 35, magari madri in cerca della classica “seconda entrata” (che in questo caso rischia di essere da dietro). Ma anche uomini, per lo più impiegati ed operai.
Che poi, ripeto: se sono così fenomenali a formare questi “appointment setter”, perché chiedono loro 2000 euro come fee di ingresso, invece di fare come fa ogni azienda seria in cerca di bravi venditori, formandoli a proprie spese, prima di tutto e direttamente sui prodotti e/o servizi che poi dovranno vendere?
Che senso ha farsi pagare per un corso generico di “presa appuntamenti”?
Sono ricchi, finanziariamente indipendenti ed hanno bisogno di prendere soldi da persone a basso o nullo reddito? Qualquadra non cosa, direi.
QUANTO DOVETE FATTURARE PER FARE DUE SPICCI?
Il lavoro che dovrete fare, dopo aver sborsato migliaia di euro per fare i primi (veri) soldi a loro, è comunque tutt’altro che semplice. Non mi risulta abbia alcun un fisso garantito tramite contratto, vi costringe ad aprirvi una partita iva (o volete lavorare in nero?) e a ragionare da liberi professionisti pronti ad incassare una valagna di no e a guadangare solo se lavorate (altro che tedicesima e quattordicesima, ferie, malattie e tfr: si fattura o si muore, baby).
E questo, signore e signori, nell’ipotesi migliore possibile, ovvero di un corso utile e valido (che un’azienda seria, ripeto, vi darebbe GRATIS), che vi faccia poi vendere prodotti e servizi VALIDI ED UTILI e non ciarpame proposto magari con pubblicità ingannevole o comunque tecniche di vendita discutibili.
Non conosco le percentuali garantite a questa bassa manodopera che contatta per lo più contatti freddi o tiepidi per fissare appuntamenti ad un venditore ma, per fare i famosi 150-200 euro al giorno promessi, dovreste comunque fissare appuntamenti che poi porteranno a non meno di 4-5000 euro ogni giorno.
IL GRADINO PIÙ BASSO
Voi sarete infatti il gradino più basso della piramide della vendita. Quelli meno qualificati e quindi meno pagati.
Sì, esatto: 4-5000 euro al giorno di fatturato, per portare a casa 200 euro al giorno. Vogliamo considerarli “generosi”, visto che non c’è un fisso garantito e guadagnate solo se producete (ergo magari lavorate gratis per un mese?).
Ok: diciamo che bastano “solo” 2000 euro al giorno e che voi riusciate a chiudere queste cifre appunto come media giornaliera. Se ovviamente vi prendere due giorni di pausa, lavorando i famosi 5 su 7, di sicuro in quei giorni porterete a casa zero. Malattia? Ciao ciao fatturato e quindi guadagni. Se non siete molto preparati e ben formati; se non siete tagliati per questo tipo di lavoro, rimpiangere persino un impiego da 1200 euro netti sarà un gioco da ragazzi, credetemi.
UNA ALTERNATIVA VALIDA E…GRATUITA!
Volete imparare sul serio vendere, partendo dalle basi? Per poi magari potervi proporre ad aziende serie che non guadagnano vendendovi corsi sulle tecniche di vendita che dovreste usare per piazzare i loro prodotti o servizi? Bene: c’è il corso integrale su Youtube di un gigante come Ottavio Alvarez. Trovate tutto, in 21 videolezioni gratuite.
Dalla vendita diretta, alle chiamate telefoniche a freddo
Eccolo - https://www.youtube.com/playlist?list=PLdpMpmtXsoqgmUaC-3BZ5xV2ACHTIYhQQ 391
In resto è, come sempre, aria fritta venduta a cifre folli.
IMPORTANTE: come sempre, vi invito a postare qui eventuali esperienze dirette con questi ed altri personaggi dello stesso settore, per darci modo di rendere sempre più ricco e completo l’argomento ed essere utile orientamento per sempre più persone, vista anche l’abbondanza infinita di “marchette” ben posizionate su Google, che possono di sicuro essere fuorvianti.
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yurikotigerisnotmaiwaifu · 1 month ago
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Yuriko Tiger Personal facebook post 9/1/2023 (Italian only)
Se penso che se non fosse per il Corona mi sarei potuta comprare una casetta e probabilmente prendere la cittadinanza, mi viene onestamente da piangere prima di rifletterci. Oltre che mi ha sviluppato una malattia di cui ancora sono vittima.
È come se avessi buttato dieci anni di risparmio, forza ed energie,tempo prezioso e salute.
Da una parte invidio moltissimo chi aveva qualcuno al proprio fianco o non ha dovuto fare i conti con le spese della casa o del visto ma dall’altro canto anche a quanti hanno perso molto più di me e stanno ancora combattendo… C’è chi grazie a quel periodo ha trovato la fortuna è chi invece l’ha persa. Non pensate che la mia fortuna arrivi da siti come 0nly fans o Patre0n, mi hanno salvato il culo (o meglio l’affitto ma non pensate ci faccia i milioni. Non ho mai voluto fare contenuto esplicito e all’inizio mi forzai molto per iniziare a fare qualcosa di più sexy..) ma la fortuna non è soltanto il denaro e quanto famosa sei. Io mi sono già realizzata, non ho bisogno ne’ di pubblicità, ne’ tanto meno di qualcuno che deve farmi la predica. Fatevi dire che cos’è la felicità per me, dopo mille sogni e mille casini in un paese straniero, da sola, all’epoca del cellulare a crocchia…
A volte guardo Amore (il mio gatto) e penso letteralmente mi abbia salvato la vita in quel periodo. Non capisco nemmeno come alcune persone possano pensare “tanto è solo un animale”. Mentre vedo che due animali, hanno salvato la vita a me e di mio padre, che nello stesso momento, nonostante la nostra grande “forza apparente” eravamo estremamente fragili e abbiamo pensato probabilmente la stessa cosa, che non dirò qua ma potete solo che immaginarla.
Se per voi è più importante farsi vedere più belle, ricche e felici di me, buon per voi. Non ho mai chiesto di mettermi in compitezione con qualcuno e alla fine il mio più grande sogno, l’ho già avverato. Ho già fatto tutto quello che volevo fare. Il mio sogno dei 20’anni è finito!
Certo, potevo fare molto di più, impegnarmi di più, volevo creare mille altri progetti tra cui musicali e mettermi da parte più soldi ma c’erano problemi molto più grandi che mi circondavano e i social sono sempre stati sotto tutto questo… E soprattutto sono stati un capriccio. Tutto è un capriccio. Adoro fare capricci e riempirmi di cose per non pensare alle cose dure della mia vita.
Ho sempre cercato di portare la cultura giapponese in Italia e l’unica cosa che ricevetti ai tempi era bullismo, su internet e per strada. Però chi li aveva fatti i primi Harajuku walk? I primi raduni? Chi si metteva 60’ spille e cercava di radunare qualcuno per provare a far amicizia? Non ho mai detto di essere la “prima” ma una delle prime e che ancora lo fa, di sicuro. Che a voi piaccia o meno, non ‘interessa Perché mi piace incuriosirmi su delle cose, condividerle con gli altri e farli appassionare! Questo è quello che dovrebbe essere un’ influencer.
Se una persona guardandomi ha deciso di iniziare a far cosplay, è una vittoria! Se una persona si strappa una risata, è un’altra vittoria! Se una persona prende un’animale ed è felice, è un traguardo!
Il mio capriccio continuerà! Voglio una casa da ristrutturare, fare l’azienda, studiare e fare la giappominchia virtuale. Si, cazz0, perché mi piace.
Ho ancora tanti capricci che voglio togliermi prima di morire e non lascerò che 4 anni di pandemia mi distruggano.
La felicità è apprezzare ciò che hai fatto, stai facendo e condividendo ma soprattutto AMARE. Imitare ad APPREZZARE DAVVERO ciò che hai e non sbandierarlo ai quattro venti pensando di essere migliore di tutti.
Piccola nota: l’algoritmo funziona anche che se fai una foto in bikini, mostrerà d’ora in poi sempre o solo quella ai tuoi followers ma la mia passione non è mai cambiata. Sono pur 16 anni di cosplay e 20’anni che rompo con il “Giappone”. Ci ho letteralmente giocato la vita.
Il mio ultimo consiglio è: Chi hai vicino, chi è lontano e cosa ti fa sorridere ogni giorno, amalo perché non sia per quanto potrai farlo. Sapete cos’è difficile? Amare se stessi. Come vorrei avere l’autostima e la convinzione di alcune persone! Quando non riesci ad amare te stesso, non riesci ad amare gli altri e li porti nel buco nero dove sei caduto. Ogni parola ha un significato prezioso, come ogni parola è un coltello per pugnalare qualcuno. Quale vorreste usare voi?
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lukewarmsauce · 2 months ago
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Promuovere il sito dello Studio Dentistico
Promuovere il sito web di un dentista richiede una strategia ben studiata che combini SEO locale, marketing digitale, e contenuti rilevanti.
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Di seguito alcuni suggerimenti per promuovere efficacemente un sito di un dentista:
1. Ottimizzazione SEO Locale
Google My Business: Assicurati che il tuo studio dentistico sia ben ottimizzato su Google My Business, includendo tutte le informazioni chiave come indirizzo, numero di telefono, orari di apertura, foto dello studio e delle recensioni dei clienti. Questo ti aiuterà a comparire nei risultati locali.
Parole Chiave Locali: Utilizza parole chiave pertinenti come "dentista a [città]" o "studio dentistico a [città]" nelle pagine del sito, nei titoli e nelle descrizioni per aumentare la visibilità nelle ricerche locali.
SEO on-site: Ottimizza il sito per la velocità e la navigazione mobile, e usa meta tag efficaci. Inserisci schemi di dati strutturati per facilitare la lettura da parte dei motori di ricerca.
2. Creazione di Contenuti Informativi
Blog o sezione di domande frequenti (FAQ): Pubblica regolarmente articoli che rispondano a domande comuni sui trattamenti dentistici. Ad esempio, “Come prevenire la carie” o “Vantaggi dell’apparecchio invisibile”. I contenuti informativi migliorano il posizionamento e fidelizzano i pazienti.
Video Tutorial: Realizza brevi video esplicativi su trattamenti, procedure o suggerimenti per la cura dei denti. I video aumentano l'engagement e possono essere condivisi sui social media o inseriti nel sito.
3. Recensioni e Testimonianze dei Pazienti
Incoraggia le Recensioni: Chiedi ai pazienti soddisfatti di lasciare recensioni su Google o su piattaforme come Yelp o Facebook. Le recensioni positive non solo migliorano la reputazione, ma aumentano anche la fiducia dei potenziali pazienti.
Testimonianze video: Brevi video di pazienti soddisfatti possono essere molto efficaci. Metti in evidenza queste testimonianze sul sito web.
4. Social Media Marketing
Presenza sui Social Media: Crea profili professionali su Facebook, Instagram e LinkedIn, aggiornandoli regolarmente con contenuti educativi, promozioni speciali, e immagini dello studio.
Promozioni e Offerte Speciali: Condividi offerte promozionali come sconti sulle pulizie dentali o pacchetti per sbiancamento dentale. Usa pubblicità su Facebook e Instagram per promuovere questi servizi.
Pubblicità Targettizzata: Utilizza strumenti di marketing come Facebook Ads o Google Ads per raggiungere il pubblico locale interessato ai servizi dentistici.
5. Campagne di Email Marketing
Newsletter Regolare: Invia una newsletter mensile con aggiornamenti sullo studio, articoli utili su come mantenere una buona igiene dentale, e offerte speciali per i pazienti.
Richiami per Appuntamenti: Utilizza l'email marketing per inviare promemoria ai pazienti su appuntamenti futuri o trattamenti di follow-up.
6. Collaborazioni Locali
Partnership con altre aziende locali: Collabora con palestre, scuole o aziende locali per creare pacchetti promozionali o sconti per i loro membri o dipendenti. Ad esempio, un'offerta con una palestra che promuove l'igiene dentale per uno stile di vita sano.
Sponsorizzazioni di eventi locali: Partecipare a eventi comunitari o sponsorizzare attività sportive locali può dare maggiore visibilità e rafforzare la tua presenza nel quartiere.
7. Promozioni Offline
Flyer e volantini: Distribuisci volantini informativi nelle vicinanze dello studio o in punti strategici come farmacie, palestre, e centri commerciali.
Eventi Open Day: Organizza giornate di visite gratuite o di controllo per invitare nuovi pazienti a conoscere il tuo studio.
8. Referral e Programmi Fedeltà
Programma Referral: Offri sconti o servizi gratuiti ai pazienti che ti raccomandano ad amici o familiari.
Programma Fedeltà: Premia i pazienti fedeli con trattamenti gratuiti o sconti su future visite.
Conclusione L’approccio migliore è una combinazione di strategie digitali e offline, puntando molto sulla presenza locale. La creazione di contenuti, l’interazione sui social media e una forte SEO locale aumentano la visibilità, mentre i programmi fedeltà e referral aiutano a fidelizzare i pazienti esistenti.
Puoi chiamarci allo: 3385300652 oppure visitare: https://www.italiadentisti.it
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agencyoftalent · 3 months ago
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Promuovi il Tuo Canale YouTube e i Tuoi Video: Strategie Efficaci per Aumentare la Tua Visibilità
YouTube è una delle piattaforme di video più popolari al mondo, con miliardi di utenti che ogni giorno guardano contenuti di ogni genere. Se hai un canale YouTube e desideri aumentare la tua visibilità, è fondamentale adottare strategie di promozione efficaci. In questo articolo, ti forniremo alcuni consigli su come promuovere il tuo canale YouTube e i tuoi video per raggiungere un pubblico più vasto e incrementare il numero dei tuoi iscritti.
1. Ottimizza il Tuo Canale YouTube
Per promuovere il tuo canale YouTube in modo efficace, è essenziale che il tuo canale sia ben strutturato e ottimizzato. Assicurati di avere una foto del profilo professionale e un banner accattivante che rappresenti il contenuto del tuo canale. Scrivi una descrizione del canale chiara e coinvolgente, includendo parole chiave pertinenti che aiutino gli utenti a trovare il tuo canale.
2. Crea Contenuti di Qualità e Costanti
La qualità dei tuoi video è fondamentale per attrarre e mantenere l'attenzione del pubblico. Crea contenuti che siano interessanti, informativi o divertenti, e assicurati che siano ben montati e con un audio di buona qualità. Pubblica nuovi video regolarmente per mantenere il tuo pubblico coinvolto e per aumentare le possibilità che i tuoi video vengano consigliati da YouTube.
3. Sfrutta le Parole Chiave nei Titoli e nelle Descrizioni
Per far sì che i tuoi video vengano trovati facilmente dagli utenti, è importante utilizzare le parole chiave giuste nei titoli, nelle descrizioni e nei tag dei video. Fai una ricerca sulle parole chiave più rilevanti per il tuo contenuto e inseriscile in modo naturale nel testo. Un titolo accattivante e una descrizione dettagliata possono fare la differenza nel migliorare il posizionamento del tuo video nei risultati di ricerca di YouTube.
4. Usa Miniature Accattivanti
Le miniature dei video sono uno dei primi elementi che gli utenti notano. Una miniatura ben realizzata può aumentare significativamente il click-through rate (CTR) del tuo video. Scegli immagini chiare, con colori vivaci e, se possibile, inserisci un testo breve e incisivo che descriva il contenuto del video. Ricorda che la coerenza visiva nelle miniature aiuta a costruire un brand riconoscibile.
5. Promuovi i Tuoi Video su Altre Piattaforme
Per aumentare la visibilità del tuo canale, promuovi i tuoi video su altre piattaforme di social media come Instagram, Facebook, Twitter e TikTok. Condividi il link del tuo video, crea clip brevi o anteprime accattivanti, e incoraggia i tuoi follower a guardare e condividere i tuoi contenuti. Più persone vedranno i tuoi video, più aumenteranno le probabilità di ottenere nuovi iscritti.
6. Collabora con Altri YouTuber
Le collaborazioni con altri YouTuber possono essere un ottimo modo per espandere il tuo pubblico. Trova creator che condividono un pubblico simile al tuo e proponi collaborazioni come video in comune, sfide o interviste. Le collaborazioni ti permettono di raggiungere nuovi spettatori e di beneficiare della visibilità su più canali.
7. Interagisci con il Tuo Pubblico
L'interazione con il pubblico è fondamentale per costruire una community fedele. Rispondi ai commenti dei tuoi spettatori, chiedi feedback e suggerimenti, e crea contenuti basati sulle richieste del tuo pubblico. Più il pubblico si sente coinvolto, più è probabile che continui a seguire e a promuovere il tuo canale.
8. Usa le Funzionalità di YouTube per la Promozione
YouTube offre diverse funzionalità che puoi utilizzare per promuovere i tuoi video e il tuo canale. Ad esempio, le schede e gli end screen ti permettono di suggerire altri video o invitare gli spettatori a iscriversi al tuo canale. Inoltre, puoi creare playlist per organizzare i tuoi video e facilitare la scoperta di contenuti correlati da parte degli utenti.
9. Investi in Pubblicità su YouTube
Se hai un budget per la promozione, considera l'idea di investire in campagne pubblicitarie su YouTube. Gli annunci video possono aiutarti a raggiungere un pubblico specifico e a promuovere i tuoi contenuti a nuovi spettatori. YouTube Ads ti permette di scegliere tra vari formati di annunci, come gli annunci TrueView in-stream o quelli Discovery, per adattare la tua campagna alle tue esigenze di marketing.
Conclusione
Promuovere il tuo canale YouTube e i tuoi video richiede una combinazione di creatività, strategia e impegno costante. Ottimizzando il tuo canale, creando contenuti di qualità, e sfruttando le parole chiave, le miniature accattivanti e la promozione sui social media, puoi incrementare la visibilità del tuo canale e costruire una community di fan fedeli. Con il giusto approccio, il tuo canale YouTube può crescere in modo significativo, portando la tua passione o il tuo business a un nuovo livello di successo.
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cinquecolonnemagazine · 3 months ago
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Come Facebook e Instagram Ads hanno ridisegnato il mercato pubblicitario
Negli ultimi anni, Facebook e Instagram Ads hanno completamente rivoluzionato il mondo della pubblicità, ridefinendo le strategie di marketing e aprendo nuove opportunità per le aziende di ogni dimensione. Queste piattaforme non solo hanno offerto strumenti potenti per raggiungere un pubblico globale, ma hanno anche permesso una targetizzazione senza precedenti, rendendo le campagne pubblicitarie più efficaci che mai. Prima dell’avvento di queste tecnologie, la pubblicità era dominata dai media tradizionali come la televisione, la radio e la stampa. Questi metodi, seppur efficaci, non potevano competere con la precisione e la capacità di misurazione delle performance offerte dalle pubblicità sui social media. Facebook Ads, introdotto nel 2007, ha permesso alle aziende di raggiungere segmenti di pubblico specifici basati su dati demografici e comportamentali. Instagram, acquisito da Facebook nel 2012, ha sfruttato la sua natura visiva per attrarre un pubblico giovane e dinamico, integrando strumenti pubblicitari che hanno amplificato l'efficacia delle campagne. L'impatto sui piccoli business: opportunità senza precedenti Per le piccole realtà imprenditoriali, Facebook e Instagram Ads hanno rappresentato una vera e propria svolta. Prima di queste piattaforme, le piccole imprese trovavano difficile competere con i grandi marchi a causa dei costi elevati della pubblicità tradizionale. Ora, con budget relativamente modesti, anche le piccole aziende possono raggiungere un vasto pubblico globale e competere ad armi pari con i colossi del settore. Un esempio significativo è la possibilità di effettuare retargeting, che consente di mostrare annunci a utenti che hanno già interagito con il sito web o i prodotti di un'azienda. Questa tecnica aumenta significativamente il tasso di conversione e consente di ottimizzare continuamente le campagne pubblicitarie in base alle performance reali. Inoltre, le analisi dettagliate offerte da Facebook e Instagram Ads permettono alle piccole imprese di monitorare il ritorno sugli investimenti (ROI) in tempo reale, migliorando l’efficacia delle loro strategie di marketing. Sfide e prospettive future: navigare nel nuovo panorama pubblicitario delle Ads Nonostante i numerosi vantaggi, la pubblicità su Facebook e Instagram presenta anche delle sfide. La crescente preoccupazione per la privacy dei dati e le regolamentazioni più severe, come il GDPR in Europa, impongono alle piattaforme di garantire una maggiore trasparenza e di rivedere le loro pratiche di raccolta dati. Questo potrebbe rappresentare un ostacolo per le aziende che basano le loro strategie su dati altamente specifici. Tuttavia, le prospettive future per Facebook e Instagram Ads sono promettenti. L’introduzione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e il machine learning promette di rendere le campagne ancora più mirate ed efficaci. Ad esempio, l'uso di chatbot e assistenti virtuali può migliorare l’interazione con i clienti, mentre l’analisi predittiva può aiutare a prevedere le tendenze del mercato e adattare le strategie pubblicitarie di conseguenza. In un mercato in continua evoluzione, le piccole imprese devono rimanere agili e adattabili, sfruttando le opportunità offerte da Facebook e Instagram Ads pur affrontando le sfide legate alla privacy e alla regolamentazione. La capacità di navigare in questo nuovo panorama pubblicitario sarà fondamentale per il successo futuro. Facebook e Instagram Ads hanno cambiato radicalmente il mercato pubblicitario, offrendo strumenti potenti per raggiungere e coinvolgere i consumatori. Per le piccole realtà imprenditoriali, queste piattaforme hanno aperto nuove possibilità di crescita e competizione. Tuttavia, come in ogni rivoluzione, è essenziale bilanciare le opportunità con una gestione consapevole delle sfide. Solo così le aziende potranno prosperare in un contesto pubblicitario sempre più complesso e dinamico. Fonte:https://www.prolutiongroup.com/ Foto di Pixelkult da Pixabay Read the full article
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ecommercevolution · 4 months ago
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easily-ecommerce · 7 months ago
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Advertising
Google Ads è una piattaforma pubblicitaria con enormi potenzialità, spesso sottovalutate. Molti imprenditori promuovono i loro prodotti con post sponsorizzati su social media come Facebook, ma non sfruttano Google Ads. È un vero peccato, visto che la piattaforma dà l'opportunità unica di promuovere specifici prodotti o servizi rivolgendosi proprio a chi li sta cercando attivamente.
Google offre molti strumenti di advertising. Dà accesso al pubblico dei due maggiori motori di ricerca al mondo (Google e YouTube). E mette a disposizione una rete con milioni di siti web su cui fare pubblicità.
Ma Google Ads ha un'interfaccia complicata e una curva di apprendimento ripida. Se non sapete come muovervi potete finire per rivolgervi a un pubblico troppo ampio e non targhetizzato. 
Da qualche parte dovete pur iniziare. Che vogliate gestire autonomamente la pubblicità su Google o affidarvi a un esperto, dovrete imparare la terminologia di Google Ads.
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eugeniofalco · 8 months ago
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Eugenio Falco: 5 consigli degli esperti per sfruttare i social media per crescere!
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Nel campo del marketing digitale, sfruttare i social media non è solo una scelta ma una necessità per le aziende che mirano a prosperare nel panorama moderno. Eugenio Falco, un pioniere nel settore, ha condiviso le sue preziose intuizioni sull'arte di sfruttare i social media per una crescita aziendale sostenibile. Analizziamo cinque consigli degli esperti forniti da Falco per navigare con delicatezza nel complesso mondo dei social media.
1. Comprendi il tuo pubblico
Eugenio Falco sottolinea l'importanza di conoscere a fondo il proprio pubblico. "I social media riguardano la connessione con il proprio pubblico a livello personale", afferma. Prima di immergerti nella creazione di contenuti o nella pianificazione di campagne, prenditi il tempo per comprendere i dati demografici, gli interessi e i comportamenti del tuo pubblico target.
"Conoscere il tuo pubblico ti consente di adattare i tuoi contenuti alle loro preferenze, assicurandoti che abbiano risonanza e coinvolgano", aggiunge Falco. Conduci sondaggi, analizza l'analisi dei social media e ascolta attivamente il feedback del tuo pubblico. Questa profonda comprensione costituisce la base per strategie efficaci sui social media che si connettono veramente con i tuoi clienti.
2. Qualità rispetto alla quantità
In un mondo in cui il panorama dei social media è inondato di contenuti, Eugenio Falco sottolinea l’importanza della qualità rispetto alla quantità."Il tuo obiettivo non dovrebbe essere quello di bombardare il tuo pubblico con contenuti infiniti; dovrebbe essere quello di fornire contenuti di valore che suscitino un coinvolgimento significativo", consiglia.
Creare contenuti di alta qualità in linea con i valori del tuo brand e in sintonia con il tuo pubblico richiede una pianificazione attenta. Dalle immagini accattivanti allo storytelling avvincente, dai la priorità ai contenuti che riflettono l'essenza del tuo marchio. Questo approccio non solo cattura l’attenzione, ma favorisce anche una percezione positiva della tua attività nella mente del tuo pubblico.
3. Branding coerente su tutte le piattaforme
Secondo Eugenio Falco, mantenere un’identità di marca coerente su diverse piattaforme di social media è una pietra miliare per una gestione efficace dei social media. "Il tuo marchio dovrebbe essere riconoscibile e coerente, indipendentemente dal fatto che qualcuno lo incontri su Facebook, Instagram, Twitter o qualsiasi altra piattaforma", afferma.
La coerenza si estende oltre i meri elementi visivi; include il tono di voce, il messaggio e la personalità complessiva del marchio. Presentando un fronte unito, le aziende possono stabilire una presenza forte e memorabile su vari canali di social media, rafforzando l'identità del proprio marchio nella mente del proprio pubblico.
4. Il coinvolgimento è fondamentale
Eugenio Falco pone una forte enfasi sull’engagement come forza trainante per il successo sui social media. "Non è una strada a senso unico. Interagisci con il tuo pubblico, rispondi ai commenti e partecipa attivamente alle conversazioni relative al tuo settore", consiglia.
Creare un senso di comunità attorno al tuo marchio implica molto più della semplice trasmissione di messaggi. Ascolta attivamente il tuo pubblico, incoraggia i contenuti generati dagli utenti e stimola le discussioni. Promuovendo un canale di comunicazione bidirezionale, le aziende possono creare fiducia, lealtà e una connessione autentica con il proprio pubblico.
5. Uso strategico degli annunci
Sebbene la portata organica sia preziosa, Eugenio Falco riconosce il ruolo strategico della pubblicità sui social media. "Le campagne a pagamento sui social media possono essere uno strumento potente se utilizzate strategicamente. Identifica i tuoi obiettivi, indirizzati al pubblico giusto e crea creatività pubblicitarie accattivanti", consiglia.
Le piattaforme di social media offrono una vasta gamma di opzioni pubblicitarie, dai post sponsorizzati agli annunci mirati. Falco consiglia di allineare la tua strategia pubblicitaria ai tuoi obiettivi aziendali generali. Che si tratti di indirizzare il traffico sul sito web, aumentare la notorietà del marchio o incrementare le vendite, una campagna pubblicitaria ben ponderata può amplificare la tua portata e il tuo impatto sui social media.
Pensieri finali
L'esperienza di Eugenio Falco nello sfruttamento dei social media per la crescita aziendale fornisce una tabella di marcia per le aziende che desiderano orientarsi in un panorama in continua evoluzione. Comprendendo il tuo pubblico, dando priorità ai contenuti di qualità, mantenendo un marchio coerente, promuovendo il coinvolgimento e utilizzando strategicamente gli annunci, le aziende possono sfruttare tutto il potenziale dei social media come catalizzatore di crescita.
In un mondo in cui i social media continuano a svolgere un ruolo fondamentale nel modellare il comportamento dei consumatori, le aziende che abbracciano questi consigli degli esperti di Eugenio Falco sono in una posizione migliore non solo per sopravvivere ma anche per prosperare nell’era digitale. I social media non sono solo una piattaforma per la promozione; è uno spazio dinamico per costruire relazioni, raccontare storie e creare connessioni durature che spingono le aziende verso un successo duraturo.
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crossroad1960 · 9 months ago
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Qualche giorno fa, Elisa Giomi, nostra autorevole e apprezzata collaboratrice, docente di Roma 3, titolare di un curriculum ammirevole e soprattutto componente di Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), ha scritto per Huffpost un contributo in cui si rallegra della sentenza con cui il Tar del Lazio ha riposto alla Corte di giustizia europea il regolamento per un equo compenso dei contenuti diffusi nel web.
Cercherò di spiegare ai lettori di che si sta parlando senza sprofondare nel burocratese. I ciclopi della rete - Facebook, OpenAI, X eccetera - da decenni fondano il loro strapotere anche - in parte né predominante né trascurabile - sulla riproduzione dei nostri articoli. Di Huffpost, di Repubblica, del Corriere, della Stampa, ma anche di giornali locali, di piccole e combattive start-up digitali: alimentano il traffico e raccolgono pubblicità senza che agli editori e ai giornalisti ne derivi un proporzionale introito. Zero euro.
Il digitale ha provocato guasti enormi al giornalismo ma nessuna lagna: è così, la tecnologia ci ha migliorato la vita e posto di fronte a competizioni nuove che vanno affrontate e non rifuggite. La rivoluzione digitale ha stravolto il commercio, e ogni industria, quella dei libri, del vino, quella discografica, dei negozi al dettaglio, ha le sue grane e ognuno si ingegna per adattarsi e sopravvivere e poi rilanciarsi. Ecco, nessuna lagna. E però nessuna ambizione suicida: se OpenAI comprende i nostri articoli nello sterminato archivio su cui fonda lo sterminato (e ancora un po’ stolto) sapere dell’intelligenza artificiale, è sacrosanto riconoscere una percentuale a chi gli articoli li ha scritti e pubblicati.
Elisa Giomi, per tornare a noi, nel suo corsivo propone soluzioni alternative a quelle stabilite dall’Agcom, e sulle quali fu l’unica a votare in dissenso. Comprensibile, da parte sua, un poco di soddisfazione per la scelta del Tar di sottoporre il regolamento alla Corte di giustizia. E fin qui niente di discutibile. Il regolamento tracciava un recinto dentro cui piattaforme ed editori avrebbero poi raggiunto un accordo. A ricorrere è stata la Meta-Facebook di Mark Zuckerberg, e l’incomprensibile è che la decisione del Tar abbia introdotto una sospensiva. Mi spiego: finché la Corte europea non si sarà pronunciata, resterà tutto congelato. Un anno e mezzo? Due anni? Chissà. Ma noi sappiamo che i tempi della giustizia ancora non conoscono gli effetti devastanti di evoluzioni frenetiche.
Si ricorre alla sospensiva, soluzione drastica, quando una deliberazione può provocare danni irreversibili alle aziende, e qui siamo davvero al paradosso. Meta-Facebook nel 2021 (ultimi dati da Wikipedia) aveva un fatturato di 117.9 miliardi di dollari e un utile netto di 39.3 miliardi. Quale danno ricaverebbe dall’applicazione del regolamento in favore degli editori italiani, sulle cui cifre non mi pronuncio, ma starebbero dentro una percentuale dello zero virgola zero zero del fatturato di Meta? Al contrario a subire un danno, magari non irreversibile ma serio, sono gli editori e i giornalisti, che da anni lavorano gratis per imprenditori del web dotati di patrimoni pari al Pil dell’Ungheria, e sono davanti alla prospettiva di farlo per un paio d’anni ancora.
In attesa della Corte europea, sarà il Consiglio di Stato a pronunciarsi sulla decisione del Tar. Ma vorrei fosse chiaro a chi ci legge che non stiamo chiedendo sovvenzioni, bensì il riconoscimento di una quota legittima, indispensabile a migliorare i nostri bilanci e i nostri prodotti. Fare la beneficenza a Zuckerberg, capirete, non accende il mio entusiasmo. (Mattia Feltri)
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m2024a · 10 months ago
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Non solo Chiara Ferragni, così l'influencer marketing spinge le Pmi e il Pil Dopo la storiaccia con Balocco sono arrivate nuove linee guida Agcom per le superstar del web. Un giro di vite utile anche alle aziende: gli investimenti delle piccole e medie imprese in pubblicità su TikTok hanno generato 3,5 miliardi di euro di ricavi nel 2023 tra Germania, Francia, Italia, Olanda e Belgio. Contribuendo al Prodotto interno lordo con 4,8 miliardi di euro. Se usati bene, i social sostengono la crescita economica.
Non solo Chiara Ferragni, così l'influencer marketing spinge le Pmi e il Pil
Quando è esploso il caso della beneficenza opaca di Chiara Ferragni con Balocco, il Garante italiano per le comunicazioni stava già collaborando con i regolatori europei dell'audiovisivo per elaborare linee guida che disciplinassero le attività degli influencer. Il commissario dell'Agcom, Massimiliano Capitanio, precisò che «le nuove regole erano in discussione ben prima del caso Ferragni». Pertanto, sarebbe stato più opportuno parlare «di principi di trasparenza, rispetto e buon senso da condividere con gli stessi creator in un apposito tavolo tecnico».
Un po' d'ordine per chi ha almeno 1 milione di follower e il 2 per cento di engagement Già, il tavolo tecnico rappresenta uno degli aspetti principali del tentativo di mettere un po' d'ordine nel mondo dell'influencer marketing a partire dalle superstar del web, ossia chi ha almeno 1 milione di follower e un engagement pari o superiore al 2 per cento. Tecnicismi a parte, non è cosa di poco conto. Per intenderci, si fa riferimento ai personaggi con un seguito autentico, una comunità che interagisce e partecipa attivamente. Considerando che, in media, il livello di interazione sulle piattaforme è dello zero virgola, si intuisce la portata della misura.
Non solo Chiara Ferragni, così l'influencer marketing spinge le Pmi e il Pil Obiettivo trasparenza: bisogna dire chiaramente quando è pubblicità Da un lato, questi professionisti del marketing saranno tenuti a una maggiore trasparenza, rendendo chiara la natura pubblicitaria della loro comunicazione. Dall'altro, si tratta di un giro di vite che potrebbe giovare non solo alla categoria degli influencer in sé, ma anche alle aziende stesse, soprattutto alle piccole e medie imprese che trovano nei social media un terreno fertile per la loro crescita.
Su Instagram l'83 per cento dei consumatori scopre nuovi brand Solo nel Regno Unito, per esempio, due piccole imprese su tre generano più fatturato tramite Facebook (30 per cento), Instagram (18 per cento), X (10 per cento) e TikTok (9 per cento) rispetto ad altri canali di vendita. Meta, la società che possiede tra gli altri Facebook, Whatsapp e Instagram, ci informa che è proprio su quest'ultima piattaforma che l'83 per cento di noi consumatori scopre nuovi brand. Questi aspetti ci aiutano a comprendere le ragioni dietro gli investimenti pubblicitari. Secondo l'ultimo rapporto della Oxford Economics, società specializzata in previsioni economiche e analisi econometriche, gli investimenti delle Pmi in pubblicità e marketing su TikTok hanno generato 3,5 miliardi di euro di ricavi nel 2023 nei cinque mercati europei analizzati, tra cui l'Italia.
Non solo Chiara Ferragni, così l'influencer marketing spinge le Pmi e il Pil I social media creano nuove professioni e spingono la trasformazione digitale Ma il punto chiave è un altro: nel 2023, l'uso di TikTok da parte delle piccole e medie imprese nei Paesi sotto indagine, ossia Germania, Francia, Italia, Olanda e Belgio, ha contribuito al Prodotto interno lordo con 4,8 miliardi di euro. In Italia parliamo di una contribuzione pari a un miliardo di euro. Una ricerca pubblicata dal Journal of Knowledge Economy ha messo in evidenza che la diffusione dei social media è correlata positivamente alla crescita economica, creando nuove professioni e contribuendo a una trasformazione digitale nei modelli di acquisto e consumo. In definitiva, è ragionevole sostenere che i social media rappresentano un volano di crescita.
Regole pronte a essere estese anche ai personaggi più piccoli Quindi, più che un'azione contro gli influencer, si configura come una strategia che potrebbe fare scuola ponendo le condizioni per un mercato più stabile. Giacomo Lasorella, presidente dell'Agcom, ha confermato al Guardian che le regole saranno eventualmente estese agli influencer più piccoli: «Il mondo digitale corre come una lepre e le regole lo seguono. Ma questo è un passo importante verso la regolamentazione del settore».
Non solo Chiara Ferragni, così l'influencer marketing spinge le Pmi e il Pil Il mercato degli influencer è più che triplicato dal 2019
Sono parole che fanno riflettere. Allargando infatti lo sguardo, emerge un tema significativo: secondo le stime di We Are Social, una società di consulenza, su oltre otto miliardi di persone nel mondo, sei su 10 utilizzano i social media, e nella quasi totalità (93,4 per cento) si tratta di utenti attivi. Un sondaggio del luglio 2021 tra gli utenti di internet nei principali mercati online ha rilevato che il 43 per cento di tutti gli intervistati seguiva un qualche tipo di influencer dei social media. Questo ci aiuta non solo a capire il valore del mercato globale degli influencer, stimato in 21,1 miliardi di dollari nel 2023 e più che triplicato dal 2019, ma anche perché molti giovani preferiscono diventare youtuber piuttosto che astronauti.
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notiziariofinanziario · 10 months ago
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Sheryl Sandberg lascerà il consiglio di amministrazione di Meta dopo 12 anni
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La direttrice operativa di Meta ha annunciato di voler lasciare anche il consiglio di amministrazione. La sua partenza è stata annunciata attraverso un post su Facebook: "Dopo aver lasciato il mio ruolo di COO, sono rimasta nel consiglio di amministrazione per contribuire a garantire una transizione di successo". L'attività di Meta "forte e ben posizionata per il futuro, quindi sembra che sia il momento giusto per allontanarsi", ha aggiunto.  Anche se non si candiderà alla rielezione nel consiglio di Meta a maggio, Sandberg ha detto che resterà consulente della società. In un commento al post, Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, fondata come Facebook nel 2004, ha ringraziato Sandberg per "gli straordinari contributi che ha dato alla nostra azienda e alla nostra comunità nel corso degli anni". Sandberg si è dimessa dalla carica di direttore operativo di Meta nel giugno scorso dopo 14 anni nella società, un'uscita di scena scioccante di uno dei collaboratori più fidati di Zuckerberg. Sandberg, 54 anni, è stata uno dei primi dirigenti di Facebook e ha contributo a farla crescere da start-up senza ricavi a colosso della pubblicità digitale. È diventata una delle donne più importanti della Silicon Valley e si è posizionata come sostenitrice delle donne sul posto di lavoro. Ma è una figura controversa a causa del suo ruolo nella costruzione dell'impero pubblicitario di Facebook e per varie polemiche durante il suo mandato, tra cui quella sulle sue dichiarazione che minimizzavano il ruolo di Facebook negli eventi che hanno portato all'assalto del 6 gennaio 2021 al  Campidoglio Usa da parte di una folla di sostenitori di Donald Trump. Read the full article
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zenopagliai · 10 months ago
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Credo che ormai si debbano prendere provvedimento drastici riguardo le identità di chi scriva sul Web.
Basta Nikname, basta pseudonimi, basta nomi di fantasia !Il nome di chi scrive sul Web deve apparire chiaramente su ogni post allo scopo di responsabilizzare direttamente gli scriventi.La tragedia di Giovanna Pedretti, la ristoratrice che si è tolta la vita dopo una recensione negativaLa storia di Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria Le Vignole di Sant’Angelo Lodigiano, ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi sul ruolo dei social media e della cattiva informazione nella vita delle persone.Chi era Giovanna Pedretti e cosa è successo .
Giovanna Pedretti era una ristoratrice di 45 anni, madre di due figli, che gestiva insieme al marito Nello la pizzeria Le Vignole, un locale noto per le sue iniziative di solidarietà verso i poveri e i disabili. Il 14 gennaio 2024, il suo corpo senza vita è stato ritrovato nelle acque del fiume Lambro, vicino al suo ristorante. L’ipotesi più accreditata è quella del suicidio, anche se la procura di Lodi ha aperto un’inchiesta per accertare le cause della morte. La tragedia di Giovanna Pedretti è legata a una recensione negativa che era apparsa sul suo profilo Facebook il 10 gennaio, in cui un utente anonimo si lamentava della presenza di gay e disabili nel suo locale e la accusava di essere una “falsa benefattrice”. Giovanna aveva risposto con fermezza e orgoglio, difendendo i suoi clienti e i suoi valori, e ricevendo il sostegno di molti altri utenti. Tuttavia, nei giorni successivi, alcuni organi di stampa e alcuni influencer avevano messo in dubbio l’autenticità della recensione, ipotizzando che si trattasse di una “operazione di marketing” orchestrata dalla stessa Giovanna per farsi pubblicità. Queste accuse avevano scatenato una serie di commenti offensivi e minacciosi nei confronti della ristoratrice, che si era sentita umiliata e isolata.Le reazioni e le riflessioni sul casoLa morte di Giovanna Pedretti ha suscitato una grande commozione e una forte indignazione tra i suoi familiari, i suoi amici, i suoi clienti e i suoi colleghi. Molti hanno espresso il loro cordoglio e la loro solidarietà, ricordando la sua generosità e la sua passione per il suo lavoro. Alcuni hanno anche organizzato una fiaccolata in sua memoria e una raccolta fondi per sostenere la sua famiglia.Allo stesso tempo, il caso ha sollevato una serie di riflessioni e di critiche sul ruolo dei social media e della cattiva informazione nella vita delle persone. Molti hanno denunciato la facilità con cui si possono diffondere notizie false e calunnie, senza verificare le fonti e senza rispettare la dignità e la reputazione altrui. Molti hanno anche evidenziato i rischi e le responsabilità che comporta l’uso dei social media, sia da parte di chi li usa per esprimere le proprie opinioni, sia da parte di chi li usa per informarsi. Alcuni hanno anche chiesto una maggiore regolamentazione e una maggiore vigilanza sulle piattaforme digitali, per prevenire e contrastare i fenomeni di cyberbullismo, di hate speech e di fake news.Conclusioni e invito ai lettoriLa storia di Giovanna Pedretti è una storia tragica e dolorosa, che ci interpella tutti come cittadini e come utenti dei social media. Ci ricorda che le parole hanno un peso e che le notizie hanno delle conseguenze. Ci invita a essere più attenti e più critici nel valutare le informazioni che riceviamo e nel comunicare le nostre opinioni. Ci esorta a essere più rispettosi e più solidali verso gli altri, soprattutto verso chi è diverso da noi o chi ha bisogno di aiuto.Gentile lettore, commenta questo articolo. Il parere altrui è sempre necessario per fare meglio il punto, grazie. Se vuoi saperne di più su queste avventure nel mondo digitale, ti invito a leggere i miei articoli sul blog: www.pittografica.it.Non dimenticare di seguirmi sulla mia pagina: FB: https://www.Facebook.com/pittografica
Un caro saluto, Zeno.
Ricerche eseguite dal dott. Zeno su fonti ritenute affidabili: [https://www.pittografica.it/fonte-delle-informazioni/
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