#prof di ginnastica
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Diletta Leotta, la molestia del prof di educazione fisica: «Mi toccò il sedere, poi raccontai a mio padre cosa mi disse e fu sospeso»
La conduttrice di DAZN, prossima al parto in agosto, racconta delle critiche e dei pregiudizi che subisce sui social, anche dalle donne e degli episodi in adolescenza che tutt’ora si trova a subire In un’intervista alla rivista Grazia, DAZN Diletta Leotta ha raccontato di un grave episodio accadutole durante la scuola, quando era ancora una ragazzina e il suo professore di ginnastica l’ha…
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MINCHIA È USCITA LA PAGELLA STO AVENDO UN COLLASSO
#non avevo una pagella così dalla quinta elementare#10 IN LATINO GRECO INGLESE ARTE#8 SOLO IN FILOSOFIA GINNASTICA E MATEMATICA#SHOUTOUT @ QUELLA VRENZOLA DELLA PROF DI STORIA PER AVERMI MESSO 9 TVTB
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per non parlare del prof di ginnastica che ci obbligava a fare il tifo (giuro, veniva a minacciarti se non esultavi a ogni punto e se non incitavi i tuoi compagni). gli usamericani si saranno pure inventati i theatre kids ma io a ginnastica dovevo ideare una performance in cinque atti ogni volta diversa per convincere il prof del mio fervente entusiasmo per la squadra di cui facevo parte e in generale per il Giuoco della Pallavolo. distopia
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Venezia, professoressa vieta l’uso del top alle liceali: “Distraete i maschi”. L’insegnante di ginnastica vieta alle ragazze di fare lezione vestite con il top sportivo per non attirare l'attenzione e non distrarre i compagni maschi. I fatti sono avvenuti al liceo artistico statale Marco Polo di Venezia. Un divieto che è stato subito violato da alcune di loro che – come si vede anche in alcune immagini postate dal Collettivo Polo-Las (Liceo artistico statale) su Instagram – sono entrate in classe tutte quante con addosso solo quell'indumento per dire che non sono d'accordo con quella disposizione. La polemica è nata a seguito di una discussione avvenuta in palestra la settimana scorsa, racconta il quotidiano La Nuova di Venezia e Mestre. "Un'insegnante di educazione fisica – spiega Nina Mingardi, del collettivo Polo-Las – ha redarguito alcune studentesse che si erano presentate in palestra indossando un top sportivo intimando loro di indossare una maglietta, sostenendo che quell'abbigliamento non fosse adatto a un contesto scolastico. Alle ragazze che non avevano una t-shirt, la prof ha fatto fare lezione con la felpa. Ha anche aggiunto che, se l'episodio si dovesse ripetere, non esiterà a mettere una nota sul libretto alle studentesse disobbedienti. Il motivo? Quell'abbigliamento avrebbe potuto distrarre i compagni di classe maschi". Per questo motivo è scattata la ribellione delle ragazze: "Non accetteremo di doverci coprire per paura che qualcuno possa guardarci, toccarci o fischiarci – attaccano le ragazze del collettivo studentesco -. Non vogliamo essere educati alla paura, ma al rispetto. E, per insegnare il rispetto, mostrare le nostre forme è esattamente quello che intendiamo fare: andare in top a scuola, in palestra e in qualsiasi posto vogliamo. E, se le ragazze saranno punite per questo, come collettivo siamo pronti a rispondere". Lo stesso Collettivo Polo-Las si batte da tempo affinché l'educazione sessuale venga inserita tra le materie di studio. Oltre a rimproverare le studentesse, la prof di educazione fisica avrebbe fatto poi riferimento a un più generale senso del decoro invitando a evitare top e abiti discinti. E Mingardi replica: "Il decoro con l'abbigliamento non c'entra proprio nulla. Una persona non è qualificata dai suoi abiti. E infatti la nostra protesta va oltre la discussione con la singola insegnante. E' un discorso generale di mentalità, che deve cambiare. Io voglio e devo sentirmi libera di andare dovunque, vestita come mi pare. Devo essere libera di indossare il top sportivo tanto durante l'ora di ginnastica, quanto per assistere alla lezione a scuola. Perché io non sono il mio top sportivo, una camicia o una maglietta attillata, e non ci sono abiti adatti a una situazione o un'altra. E' arrivato il momento di imparare a scindere le persone dagli abiti che indossano". di Biagio Chiariello
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Ciao, perdona lo sfogo ma avevo bisogno di parlarne con qualcuno.
Non sono più la stessa persona da tre anni ormai, da quando, all'inizio dell'ultimo anno di medie, il mio ex prof di ginnastica iniziò ad insultarmi. Non gli ero mai andata a genio perché non ero brava in educazione fisica all'epoca, ma quell'anno è stato il più pesante della mia vita. Ne parlai pure con la preside di ciò che lui mi aveva detto e lei, sua vicina di casa e amica, mi aveva risposto di ignorarlo.
Peccato che quegli insulti mi lacerino ancora dentro dopo tutti questi anni, che mi causino pianti e attacchi di panico nel buio della mia stanza. Forse è davvero colpa mia, forse sono davvero una nullità, un peso per gli altri che non combinerà mai nulla nella vita. Dio solo sa quanto vorrei sparire, essere dimenticata da tutti nel giro di poco. Quando ne parlo con i miei mi dicono sempre "sono passati tre anni da quegli insulti, smettila di pensarci" ma io non ce la faccio veramente più a vivere con quelle parole taglienti in testa. Parole che evidentemente hanno un fondo di verità se fanno così male.
Avevo solo tredici anni...mi ha rovinato il resto della mia vita...
Il modo in cui si è comportato il professore è decisamente inaccettabile e lo è ancora di più il fatto che non si sia preso nessun provvedimento a riguardo. Detto questo, non credo che siano parole veritiere quelle pronunciate da lui. Fanno male perché eri piccola e vulnerabile, non perché sono vere. Non credere il contrario, ma mai. Non sei una nullità e la tua vita è ancora tutta da creare come più ti piace e pare. Magari i tuoi pensano che sono solo insulti di anni fa e che non contano più nulla, ma penso che il dolore e in generale il modo in cui le persone percepiscono le cose, gli avvenimenti, le sensazioni sia estremamente soggettivo. Quindi un insulto a me può non creare problemi, ad un altro scatena comportamenti aggressivi, ad un altro ancora fa rimuginare all'infinito e così via. Stai vivendo una situazione difficile e la sofferenza va rispettata sempre. Questo i tuoi genitori dovrebbero tenerlo a mente secondo me, credo anche che tu possa pensare di farti aiutare da uno psicologo per superare quello che è successo e cercare di andare avanti, capire cose nuove di te, scoprirti e vedere quanto potenziale hai. Hai un cazzo di mondo intero dentro da sconvolgere e sperimentare. Puoi iniziare quando vuoi, quando riesci 🌻
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Ormai la notizia della chiusura definitiva di Yahoo answers è arrivata a tutti, anche a me.
Lo usavo in terza media, un po' anche all'inizio delle superiori. Principalmente chiedevo aiuto con delle traduzioni di inglese e cinese, oppure chiedevo nomi di film che non ricordavo e testi di poesie che mi piacevano. Rispondevo alle domande di matematica.
La domande più divertente che ho fatto aveva come titolo: "droga???". Mi immagino che le persone che hanno letto solo il titolo abbiano pensato chissà che cosa, eppure io volevo solamente chiedere delle informazioni su alcune droghe per una ricerca che dovevo consegnare alla prof di ginnastica in terza media. Una domanda innocente.
Molte domande sono state cancellate negli anni. Forse perché non avevano ricevuto risposte, forse le avevo cancellate io.
Quella che più mi stringe il cuore è quando a quattordici anni avevo scritto che quando leggevo mi veniva sempre mal di testa e chiedevo consigli. Avevo ricevuto solo una risposta, mi suggerivano di andare dall'oculista.
Ci ero già stata.
Non so perché mi sono rattristata così. Forse perché non c'è mai stato un momento in cui non soffrissi? Un periodo di pace?
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Per caso esiste un post dove spieghi la tua storia ecc? Ho appena trovato il tuo blog e non vorrei farti domande troppo personali/risultare noiosa
no, non mi sembra. Ho scritto la mia storia in modo frammentato in vari post, quindi scriverò tutto qua; tranquilla, io non ho problemi a raccontarla, avviso che sarà lungo da leggere.
Ho iniziato ad avere problemi verso il mio aspetto fisico e caratteriale nei primi anni delle scuole medie. Ero una ragazzina particolarmente solare e socievole e non guardavo molto il mio modo di vestire o il corpo. Una volta era diverso, non partivi già a dieci anni con in testa le influencer, quindi ero la tipica bimbetta sovrappeso e con la maglia del mercato da pochi soldi.
Come dicevo, alle medie è iniziato il mio incubo. Bullismo fisico e psicologico a tutto spiano. “Balena”, “Cicciona di merda.”, “Smettila di sorridere, hai rotto il cazzo.”. Non avevo un gruppo di amiche e non venivo considerata da nessuno. Iniziai a nascondere il mio malessere, il dolore generale e non l'ho mai buttato fuori. Credevo di riuscire a superare tutto da sola, con le mie forze. Gli anni passarono e io iniziai a fare diete su diete per arrivare al normopeso. La mia famiglia non capì granché e non fece domande, all'epoca c'era zero comunicazione tra noi.
Lì il bullismo cambiò, non era più il mio peso il bersaglio principale. Non dirò cosa mi hanno fatto, perchè come ho detto tempo fa è una cosa che mi ha segnata a vita e che sa solo la mia psicoterapeuta.
Finite le medie, ho aperto il capitolo superiori e non è stato piacevole. Sono finita in una classe indecente ed ero nuovamente bersaglio di alcuni ragazzi solo perchè non ero attraente e non rispecchiavo certi canoni di bellezza. Ero troppo stressata in quel periodo, così iniziai ad avere problemi a livello fisico: febbre, dissenteria e mal di pancia. Dopo numerose assenze e visite mediche, il dottore ha capito che era un fattore psicologico e lì ne ho parlato con i miei, rivelando solo il problema delle superiori. Alla fine cambiai indirizzo scolastico, per evitare quelle persone.
In seconda superiore le cose andarono molto meglio, avevo il mio gruppo di amiche, ero a posto a livello fisico (normopeso) e pensavo di aver superato i vari traumi.
In quel periodo iniziai ad uscire con un ragazzo conosciuto online, - qui su tumblr, per la precisione -. Era una persona disturbata mentalmente, ma io ero molto sola e accettai questo suo lato "malato".
Da subito iniziò a trattarmi male, insultava il mio corpo, il mio modo di vestire (ero molto insicura e vestivo con felpe oversize e leggings). Toccò il fondo quando arrivò a deridermi davanti a mezzo negozio h&m: mi aveva obbligata ad indossare un vestito taglia s, quando io portavo una m/l, avendo anche un fisico a clessidra. Successivamente mi espose al pubblico esclamando: "bello l'abito, ma su di te sta una merda." Piansi letteralmente nel camerino.
Più mandavamo avanti la relazione, più le cose andavano nella merda. Lui era pronto ad umiliarmi per ogni piccola cosa, mi faceva sentire perennemente in colpa, anche per la minima cazzata. Tutto era tossico tra noi, ma io ero certa di poterlo cambiare, di poter essere qualcosa di speciale per lui. Invece mi sono sempre sbagliata.
Lo lasciai dopo qualche mese, perchè scoprì tramite un account fake che mi stava mettendo le corna, ma ormai il danno era fatto. Avevo iniziato una dieta molto restrittiva e persi completamente il controllo, cadendo in un dca: l'anoressia.
Era ormai la fine del 2017 - l'inizio del 2018. Io mi ero fidanzata con un ragazzo (con il quale sto tuttora assieme e che mi ha realmente tenuta in vita). La discesa nell'anoressia fu molto lenta, iniziai togliendo gli extra, per poi passare a ridimensionare tutte le porzioni, ma mangiavo ancora normalmente (se si può definire così).
Un giorno, se non erro era ottobre o novembre, non ricordo con precisione, mi sentii male in palestra. Mi sentii morire, non respiravo. Fu un attacco di panico dovuto all'ansia da pre interrogazione. Quel dì mi portarono via in ambulanza.
Le cose andarono via via peggiorando.
Gli attacchi di panico erano sempre più frequenti, ormai si presentavano ogni mattina. Mi svegliavo e scoppiavo a piangere implorando mia madre di non farmi andare a scuola. Frequentavo l'istituto sì e no due giorni su sei. Il disturbo alimentare era sempre più visibile; non mangiavo più a merenda, ero sempre in movimento e a scuola rischiavo di addormentarmi sui banchi, perchè passavo le notti a piangere o a fare addominali: mi si contavano le ossa.
Iniziai a sentirmi spesso male a scuola, così un giorno la mia prof. di ginnastica chiamò mia madre aggredendola verbalmente. Le disse che era un pessimo genitore e che io mi stavo letteralmente facendo morire. Ciò che nessuno sapeva è che mia madre aveva capito la merda che stavo passando e stavo già frequentando una psichiatra per i miei attacchi di panico.
Poi che dire, fu tutto un "una cosa tira l'altra.", ma il fattore che mi fece crollare definitivamente fu la scoperta di una lettera che avevo scritto alle medie. In terza media avevo infatti scritto questa lettera dove salutavo tutti e preannunciavo i motivi del mio suicidio. Provai a buttarmi dalla finestra del bagno, ma non appena feci penzolare il piede mi spaventai; per questo decisi di nascondere il foglio, che gettai qualche giorno dopo. Quello che non sapevo, è che mia madre facendo le pulizie lo trovò e spaventata lo mostrò ai miei prof., i quali ne fecero una copia. Bene, io scoprì questa cosa nel 2018. Ciò significa che loro non alzarono un dito per aiutarmi.
Mi stavo letteralmente lasciando morire, tolsi tutto il cibo possibile e ripresi a tagliarmi. Mangiavo solo uno yogurt magro bianco al giorno e mi spaccavo di addominali e corsa. Arrivai a pesare 41-42 chili e sono alta 1.75. Il mio obiettivo erano i 35.
Andavo avanti a flebo e pure gli attacchi di panico cambiarono aspetto, trasformandosi in un disturbo di conversione.
Ero sotto cura da due specialisti, una seguiva le crisi, una il dca.
A giugno 2018 finii in una clinica. La clinica di "Villa margherita" a vicenza, per combattere il mio dca. Avevo solo sedici anni ed ero praticamente sola, in quanto avevo perso tutte le mie amiche, che non avevano compreso il mio disturbo.
Uscii dopo due mesi (prima del previsto), perchè stavo molto male lì dentro, ma una volta fuori cercai di riprendermi. Da allora sono ferma sempre allo stesso peso.
Infine, ad ottobre 2018, mi ritirai definitivamente da scuola, perchè purtroppo non riuscivo a contenere l'ansia.
Questa è la mia storia, ora sto meglio. Ho meno crisi, ho un ragazzo che mi ama tantissimo, ho un lavoretto, sto riprendendo in mano gli studi e sto provando ad amarmi di più.
Ti lascio qui sotto una foto del mio "cambiamento" durante gli anni, per farti capire quanto possa smuoverti il dolore e se hai altre domande, fai pure.
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Cts: a scuola dai sei anni tutti con la mascherina. Si toglie solo per l’interrogazione
Marcia indietro sulla possibilità di togliere la mascherina al banco. Miozzo: «Valuteremo soluzioni locali o specifiche volta per volta, ma l’indicazione è di utilizzarla»
August 19, 2020 by Gianna Fregonara
«Ai ragazzi sopra i sei anni sarà chiesto di usare la mascherina. Ci saranno delle condizioni particolari, come ad esempio l’uso o non uso della mascherina per una ragazzo o una ragazza non udente, per un bambino o una bambina con delle difficoltà neurologiche o psicologiche oppure durante l’interrogazione - ha spiegato il coordinatore del comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo a SkyTg24, alla vigilia della riunione del Cts che dovrà discutere di scuola -. Ci saranno dei momenti del contesto locale e specifico che saranno di volta in volta valutati. Ovviamente non c’è la mascherina a mensa o mentre si fa ginnastica, però l’indicazione è di utilizzarla».
Le regole per i contagi
Marcia indietro dunque rispetto alle aperture di una settimana fa quando la ministra Lucia Azzolina aveva annunciato che quando gli studenti sono al banco possono toglierla
. Invece il Cts ha valutato che tenere la mascherina anche in classe, dove si passano molte ore insieme, sia una precauzione che va mantenuta, anche per i bambini delle elementari. Per ora niente deroghe come invece speravano anche insegnanti e presidi che vedono la difficoltà di un uso corretto da parte dei più piccoli. Il commissario Domenico Arcuri è pronto a distribuire 11 milioni di mascherine al giorno alle regioni che le faranno pervenire alle scuole.
Miozzo ha dato anche alcune indicazioni su come verranno gestiti i casi di contagio in classe: no alla chiusura di tutta la scuola, ma quarantena per i compagni e i prof del contagiato. «Oggi pomeriggio il comitato tecnico scientifico discuterà del documento elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Inail che è il documento che dice come dobbiamo affrontare i casi, che sicuramente ci saranno - ha spiegato il coordinatore del Cts -. Abbiamo otto milioni di studenti e due milioni di persone che lavorano, non possiamo immaginare che non avremo un caso, due casi o dieci casi. Questo è quasi una certezza. Ma un caso non vorrà dire chiudere le scuole di un paese, della regione o della provincia. Bisognerà di volta in volta esaminare il contesto, la specifica situazione e se necessario mettere in quarantena una classe o se necessario mettere in quarantena l’intera scuola. Questo sarà discusso di volta in volta con le strutture sanitarie locali e con il dirigente didattico e di volta in volta verrà studiata la soluzione più opportuna».
DAI. DITEMI CHÉ POI DICO LA MIA.
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Sto avendo un flashback di vari momenti che anni fa, al liceo, mi lasciavano un po' a disagio.
Tutti i ragazzi della classe affianco al bagno delle ragazze che ad ogni cambio dell'ora uscivano dalla classe e si appoggiavano al muro per vedere sfilare tutte le ragazze del corridoio. avvoltoi che ti fissavano coi raggi x. per non parlare dei commenti. poi l'ora di ginnastica e il prof che se ne usciva con "guarda le veline" perchè se sei mora e giri quasi sempre in coppia con la tua amica bionda a quanto pare sei questo. La gente che fissa. La gente a cui taglieresti volentieri le mani. I tipi che fanno foto. Stress.
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La mia prof di ginnastica se ne è uscita con se mi andasse di prendere un caffè con lei quando ho tempo PeR pArLaRe, e per carità è stata pure carina, non me lo aspettavo, se non fosse che preferirei recidermi la carotide con una mannaia piuttosto che parlare dei cazzi miei a un prof
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Conversation
disavventure con la Prof di SM
prof:Qualcuno ha qualche malattia di qui dovrei essere a conoscenza?
io:si,io ho l'asma
prof:vabbé una leggera asma allergica no?
io: no prof una grave asma bronchiale cronica
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io:*faccio un esercizio e mi viene un attacco*
prof:devi respira
io:...
Prof:poi prima stavi bene, vuoi solo saltare l'ora
io:.....
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Prof di ginnastica: "Scendi subito deficiente"
Sempre più parallelismi tra Ermal e Skam 👌👌
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Quando ero giovane io, altro che la nonna, ci vendavamo pure la madre per un po' di credibilità
eh signora mia (gn) la capisco; io avevo un ciclo parallelo a quello vero solo per ingannare il prof e balzare ginnastica. eravamo più credibili dai
#parallelo nel senso che non mi limitavo a dire random eh no prof oggi ho il ciclo#no no. seguiva anch'esso i soliti 28 giorni in modo da essere plausibile#tutt brav a fingere il ciclo senza prima aver valutato tempistiche costi e benefici
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Headcanon scolastici per un’AU scolastico:
Eccoci qui, con le mie vecchie headcanon a tema liceo. Le ho ritrovate, mi avete detto che le volevate vedere e quindi sono qui, pronte per essere lette. Spero vi piacciano - anche se forse molte le conoscete già - e auguro a tutti quelli che ricominciano la scuola un buon rientro!
Marco è un ragazzo anche abbastanza intelligente, ma tende a studiare a fasi alterne e solo quello che gli interessa. Per questo motivo, nei giorni che precedono le verifiche, si possono sentire volare bestemmie da tutte le parti: non ha la minima intenzione di prendere una singola insufficienza, perché non vuole rischiare di ritrovarsi debiti a fine anni. Avere debiti equivale a studiare durante l’estate. Studiare durante l’estate equivale a perdersi le sagre.
Ha un sei politico in inglese. Lo salva solo il contenuto, (letteratura gli piace molto, soprattutto Shakespeare), perché la grammatica e la pronuncia sono da mettersi le mani nei capelli. Gli scoccia parecchio perché, conoscendo bene il tedesco, la cosa dovrebbe un minimo aiutarlo.
Ogni anno tenta di sedersi accanto a Bepi e ogni anno i professori li dividono, facendo sedere Marco di fianco a Dèline e Bepi vicino a Nicandro - di cui Bepi non ricorda mai l’esistenza e ogni anno gli chiede se è nuovo.
Quando ha bisogno di distrarsi e non può né uscire dalla classe né mandare bigliettini a Bepi, tende a mettersi a scrivere finali diversi per i suoi libri preferiti (sì, scrive fanfiction senza saperlo). Dèline cerca sempre educatamente di trovare un modo per leggerli, ma lui, pur di non farli vedere a nessuno e con la morte nel cuore, ogni volta che la ragazza glielo chiedo, appallottola i fogli e li lancia nel cestino. Beccandosi pure la strigliata dal prof di turno.
Quando ci sono le assemblee di classe, arriva in aula con soppressa, pane fresco e cucina rigorosamente rubata dalla dispensa del padre. Spesso e volentieri, aggiunge al tutto un dolce (che può variare dal pandoro ad aprile, alla pinza in tutte le stagioni e al sempre presente tiramisù). Alla faccia sconvolta da parte di alcuni compagni di classe, cade puntualmente dalla nuvole. “Ma non si era detto che si faceva sagra?”
Preferisce storia, che adora, a filosofia. E crede che la cosa sia un suo enorme segreto. In realtà, tende ad infilare fatti storici ovunque, a random, soprattutto quando si tratta di elogiare i suoi momenti storici preferiti o puramente a caso. Non se ne rende conto neppure lui.
Non copia. Lui cerca direttamente di convincere la classe che ha già fatto il compito a dargli le domande. Si ripromette sempre di studiare solo quello, ma poi prende tutto come una sfida personale e finisce sempre per studiare cose in più.
Un altro motivo per cui studia in modo matto e disperato per le verifiche è che gli scoccia prendere voti più bassi rispetto a quelli di Giorgia. Alcuni professori si sono accorti della cosa e quelli più stronzi tendono ad interrogarli sempre assieme.
E’ quello che si lamenta con la barista del baretto vicino alla scuola perché non gli vende il caffè corretto.
Insofferenza estrema per l’ora di religione. Nessuno capisce perché non abbia chiesto di essere esonerato. Passa il tempo a smontare la Chiesa, rafforzando i concetti con una bestemmia tra una parola e l’altra, scandalizzando il professore. Se ve lo state chiedendo, sì, la cosa influisce parecchio sul suo voto di condotta.
Vive l’ora di ginnastica come un’eterna gara per vedere chi è il più bravo in un determinato sport o esercizio. E’ quello che al posto di calcetto, propone sempre di fare una partita a rugby.
E’ quello che la gente pensa si voglia solo fare gli affari suoi, ma in realtà è peggio di una comare dalla parrucchiera. Non ne va in cerca in modo troppo plateale (o almeno, lo crede lui), ma ha i suoi metodi per riuscire ad ottenere i gossip di cui ha bisogno. Si diverte a vedere i drammi sentimentali in classe. Non sa neanche lui di shippare gente perché non sa neppure che cosa vuol dire.
A ginnastica si mette sempre i pantaloncini corti, anche se devono correre all’aperto in pieno gennaio perché “tanto poi mi scaldo”. Muore di freddo ogni volta.
Mette i pantaloncini corti anche per andare in classe in inverno ogni tanto. La gente pensa che lo faccia per far compagnia a Sergio, l’unico altro genio che ha il fegato di mettersi pantaloni corti con la temperatura sotto lo zero, ma in realtà lo fa semplicemente perché ha finito tutti i pantaloni puliti lunghi.
Suo padre gestisce un maneggio, per questo i cavalli sono un altro degli argomenti evergreen quando Marco vuole cambiare il discorso, mentre parla con qualcuno.
Va sempre a scuola con l’Ape.
Spesso si dimentica libri e quaderni a casa. Suo padre glieli porta in classe, ma si assicura sempre di annunciare la cosa per bene, sostenendo di dover dare il materiale "Al mio micetto smemorato”. Immaginate pure cosa questo possa causare in classe.
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Sto per fare una cosa di cui forse mi pentirò: farò educazione fisica per la prima volta senza felpa, ho delle cicatrici abbastanza visibili, alcune rosse, altre ruvide e altre trasparenti tipo. Secondo te, posso farcela?
Puoi farcela, non devi assolutamente vergognarti. Vedrai che andrà bene, immagino tu abbia un po’ di agitazione, ma vedrai che non succederà nulla. Mi ricordo la prima volta che ho fatto ginnastica a scuola senza felpa dio avevo un’ansia assurda, alla fine i miei compagni non mi hanno detto niente e forse l’unica che mi ha guardato male è stata proprio la prof. Ma non è successo niente, stai tranquilla.
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Comunque la cosa del prof di ginnastica ("è da denuncia") a me sembrava più un testare le acque che omofobia internalizzata. Cioè, Martino credo abbia capito di non essere proprio etero e Giovanni è il suo migliore amico, credo che Martino volesse capire se potergli dire che gli piace (understatement del secolo ma vabbè) Niccolò senza rischiare di perdere la sua amicizia. Mi è piaciuto un sacco che ci sia stato un momento del genere e probabilmente l'avevano già capito tutti prima di me ma lascio qui questa mini-riflessione ok peace out ✌️
Anyway the thing about the physics education professor (not sure about the original translation, "you should denounce him" or something) seemed to me more like testing the waters rather than internalised homophobia. I mean, I believe Martino has understood he's not exactly straight and Giovanni is his best friend, I think that Martino wanted to understand if he could tell him he likes (well, that's a big understatement but anyway) Niccolò without risking to lose his friendship. I liked very much the presence of such a moment and probably everybody had understood that before me but I'm leaving this mini-reflection here anyway ok peace out ✌️
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