#presi bene
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koufax73 · 4 months ago
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Marco Russo feat. Giglio: "Presi bene" è il nuovo singolo
MZK Lab presenta Presi Bene, nuovo singolo di Marco Russo feat. Giglio in uscita su tutte le piattaforme digitali e in radio. Presi Bene rappresenta la tanto attesa pausa estiva dopo un anno impegnativo e difficile. Il bisogno di non pensare più a nulla e partire lontano senza una destinazione o un itinerario predefinito, vivere le giornate con leggerezza e spensieratezza in giro per le coste…
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the-entangler · 2 years ago
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Lucid Lucia - Onychorhynchus
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mostro-rotto · 1 year ago
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Non ha mai avuto senso Ci siamo presi, voluti, sbranati, lasciati, dispersi Ci siamo voluti un mondo di bene Probabilmente ci siamo pure amati Dico "Probabilmente" perché non puoi entrare del tutto nella testa, nei pensieri di una persona E tu a parole ci sapevi proprio fare Dicevi che ero speciale perché sapevo prenderti davvero Tu sapevi leggermi come nessun'altra persona abbia mai fatto E mi fa strano parlare di te al passato Perché sotto sotto questo presente ha ancora voglia di te Eppure, se ci penso, mi sembra che nulla abbia mai avuto senso Ti resta quella sensazione, hai presente? Pensi "Poteva andare meglio" ma è andata così e allora ti sembra quasi di aver perso del tempo
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ilpianistasultetto · 3 months ago
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Ma voi tumbleri, abitanti di ogni dove in Italia, da quanto tempo non vedete immigrati o rom nelle vostre citta'? Sembrano tutti spariti, niente piu' sbarchi, niente piu' accampamenti di zingari, niente piu' tensioni con la cittadinanza. Roma sembra diventata Budapest. Che le cose vanno bene e che certi fenomeni sono solo un ricordo si capisce da tg, giornali e social. Nemmeno un accenno, nemmeno un trafiletto, niente twitter di politici, niente post e quei pochi casi che raramente affiorano e' retaggio di un passato lassismo comunista. Sinceramente, ero molto scettico su certe promesse ma poi, giorno dopo giorno ho visto come e' cambiata la mia citta'. In giro vedo solo gente dai tratti somatici cari a Vannacci. I rom sono stati fatti "nomadare" e quelli che prima bivaccavano per strade, piazze e giardinetti, probabilmente sono stati presi per un orecchio e rinchiusi in qualche CPR o rimpatriati. Finalmente i bimbi sono tornati in strada a giocare gioiosi senza l'assillo di madri che ne controllavano ogni mossa dalle finestre perche' in giro c'era l'uomo nero. Adesso giro per Trastevere ed e' un piacere farlo, niente spacciatori, niente ubriaconi. E' tutto un rispetto, un inchino continuo e un tripudio di "prego Robbe' , grazie Robbe' , scusi Robbe', buongiorno Robbe', omaggi alla sua signora Robbe'.. Non so da dove iniziare con i ringraziamenti ma abbraccio tutti, Premier, governo, prefetto, polizia, carabinieri, finanzieri, esercito e pompieri e tutti gli italiani che hanno sempre creduto in certe proposte su cui io ero molto, parecchio scettico. Non ci avrei scommesso un euro bucato e invece..
@ilpianistasultetto
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firewalker · 3 months ago
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Loxosceles rufescens
Sì, insomma, il famigerato ragno violino. Siccome non se ne può più di informazioni cretine a riguardo, corredate da foto di animali presi a caso (va a finire che pure gli squali bianchi sono ragni violino), ho deciso di scrivere due righe. Fonte sulla rilevanza medica: il Centro Antiveleni di Pavia.
Salto per gli aracnofobici, che metto un sacco di foto
Cominciamo con il riconoscerlo, e per farlo bisogna sapere due cose: la prima è come è fatto
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(Fonte immagine: wikipedia)
Ha un colore marroncino, l'addome è più scuro e le zampe sono lunghe e carnose. Generalmente si vede con le zampe molto separate tra loro (ci sono ragni che le accoppiano).
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(Fonte immagine: ongaro disinfestazioni)
Nell'immagine qui di sopra possiamo ammirare quello che dà il nome al ragno: il violino. Sul cefalotorace (i ragni non hanno separazione tra testa e torace) c'è una vistosa colorazione più scura, che in molti casi assomiglia a un violino. Inoltre ha sei occhi, non otto. Mi raccomando, il ragno violino non è questo:
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(Fonte immagine: nepentedotnet)
E non è nemmeno un qualsiasi altro ragno peloso, salterino, ciccione o zebrato che potete vedere nelle immagini "divulgative".
L'altra caratteristica per riconoscerlo è la dimensione dell'animale
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(Fonte immagine: Centro Antiveleni di Pavia)
Può arrivare al massimo a meno di 5 cm di grandezza zampe comprese, il corpo non supera 1 cm. È un ragno piccolo!
Inoltre, immagino che tutti conosciate i folcidi
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(Fonte immagine: wikipedia - Pholcidae)
Quei ragni con le zampe lunghe che trovate costantemente su tutti i muri di casa. Ecco, questi ragnetti si mangiano i ragni violino. I ragni violino sono prede dei folcidi. Ma torniamo ai violini.
L. rufescens è uno dei due ragni di rilevanza medica in Italia, l'altro, che io sappia, è la malmignatta
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(Fonte immagine: wikipedia - Latrodectus tredecimguttatus)
Dicevo, torniamo ai violini.
Possono far danni enormi, gravissimi, possono rovinarvi la vita, anche se non risulta essere letale. Ma questo succede con frequenza estremamente rara. Se vieni punto da un ragno violino, hai il diabete, hai problemi di circolazione e sei debilitato, allora è possibile che tu possa vedere quello che si chiama Loxoscelismo sistemico, una malattia necrotica che può farti anche perdere un arto.
In generale, però, si ha rossore e gonfiore.
Quando devo andare in pronto soccorso?
Quando, entro le 48 ore dal morso, si ha una macchia nera in corrispondenza di esso, o se si hanno febbre e debolezza. Allora significa che le cose si stanno aggravando e conviene intervenire.
In caso di morso, comunque, è sempre bene contattare il proprio medico che potrà prescrivere una pomata antibiotica ed eventualmente un antibiotico orale come primissimo intervento.
Ah, ovviamente, fate il richiamo per l'antitetanica.
Finisco dicendo che il rischio è calcolato moltiplicando il pericolo per la frequenza dell'evento.
Dato che la frequenza di morsi di questo ragno, pur essendo molto diffuso, è bassissima (fondamentalmente si fa i fatti sui e non vi morde se non l'andate a raccogliere per farlo giocare ad acchiapparella con voi), e dato che l'evento pericoloso è comunque circa l'1% dei casi di morso, direi che il rischio rappresentato da questo ragno è quasi nullo. Lasciatelo perdere, se ne avete paura allevate folcidi.
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francesca-70 · 1 year ago
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La mia carne
giuseppe frascà
(9 Dicembre 1991)
Fui io a tenerti
per mano quando, insicuro, muovevi i
primi passi.
Sei cresciuto troppo in fretta e non
sono riuscito a tenere il tuo passo. Ti
vedo come eri ed aspetto di vederti
spuntare da dietro una scusa qualsiasi
per abbracciarti e non farti andare mai
via. Ascolto i ricordi e ti rivedo e mi
rivedo quando il mondo intero era
nostro e nulla poteva rubarcelo.
Poi non tutto va come sognavo e
restano le parole non dette,
i troppi sensi di colpa
e quella paura di non essere riuscita a fare abbastanza
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Ascolto i ricordi tra i sorrisi, le
risate di ieri e le lacrime di oggi
quando il giorno finisce e le mie
mani disegnano nell'aria un volto.
Cammina solo un po' con me prima
che il mio tempo finisca. Prendi la
mia mano come io presi la tua
quando i primi passi furono la tua
prima vittoria.
Prendimi per mano, figlio mio, prendimi per mano
e cammina con me per un po'. Vorrei dirti ciò che
ho dentro e mi fa male. Vorrei che tu mi insegnassi
la vita che non ti insegnai. Vieni, siedi con me, solo
per un po' e dimmi se in questa nebbia possono
nascere ancora i fiori. Vorrei parlarti dell'amarezza
che ho, vorrei che tu mi ascoltassi, solo per un po'.
Andiamo verso il mare, come un tempo, solo per
vedere più vicino il tuo orizzonte ed il mio. Prendi i
miei tanti anni e falli tuoi, solo per un po' e, forse
capirai quel dolore lieve che mi accompagna da
sempre. Prendimi per mano e dimmi dei miei tanti
errori ma ti prego non rimproverarmi: nessuno mi
insegnò a vivere ed oggi...non so ancora vivere.
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La vita non sempre è tutto come sembra, ma
ogni cosa va vissuta prima di giudicarla,
affinché possa riconoscere il bene ed il male.
Ma tu vai avanti ..anche con il mondo contro.
Votrei insegnerti a credere in te..a non arrenderti,
a prenderti in braccio e portarti in salvo perché,
ahimè, spesso sarai da solo a doverlo fare.
Ma ricorda che le cicatrici hanno una storia
e che ad ogni modo saranno una vittoria.
Vivi ogni giorno come se
fosse l'ultimo. Vivi e non
dimenticare mai i sogni
che un giorno tua madre sognò per te.
Vivi figlio mio
e se ti mancasse la voglia
vivi la vita che io non vissi
perché la vita è solo un sogno.
Sii sempre mio figlio perché il tempo è tiranno
...passa troppo velocemente.
Voglio essere ancora tua madre e carezzarti
il viso mentre stai per dormire
Si, figlio mio, fammi sentire ancora una
volta importante, fammi sentire ancora madre.
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Buon compleanno cuore mio❤
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idettaglihere · 4 months ago
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Ultimamente sono circondata da tante piccole cose negative che messe insieme mi provocano un senso di malessere non indifferente. Paradossalmente non sono nemmeno cose personali, bensì che mi colpiscono e che la mia mente non riesce a cancellare. Uno dei clienti che conosco da quando lavoro lì, è ricomparso dopo un mese di assenza ed è irriconoscibile. Mi ha raccontato di aver fatto un frontale con il camion (camionista di professione) a causa dell'altro camionista che ha avuto un malore ed è morto. Lui l'hanno operato in qualsiasi parte del corpo e ora non riesce nemmeno a parlare normalmente. Due sorelle e la madre che vengono sempre alla mia cassa mi raccontano che il fratello è morto fra le braccia di una di loro, dopo aver girato ogni ospedale della zona senza essere presi in considerazione perché quest'uomo era obeso, quindi non un'urgenza agli occhi dei medici. Un signore, sulla 60 ina, tutto d'un pezzo, ci scherzo sempre, oggi si è messo letteralmente a piangere davanti a me raccontandomi che la madre ha rotto entrambi i femori in un anno e non ha nessuno che lo aiuti nella gestione della sua ripresa. Si scusava per le lacrime, dicendo che non merito di vederle. Questa mattina girando in macchina ho visto due soccorritori caricare sull'ambulanza una anziana che mi ha ricordato terribilmente mia nonna, quando prima di metterla sule ho infilato il suo golfino perché aveva freddo e paura. È stata l'ultima volta che è riuscita a restare seduta. Una delle colleghe alle quali sono particolarmente legata ha avuto un comportamento che mi ha ferito ma non ho il coraggio di farglielo presente. Non dormo bene da settimane e niente riesce a calmarmi, di fatti la psichiatra insiste che io riprenda con lo xanax. Penso a quanto vorrei costruire una famiglia ma allo stesso tempo penso di essere inetta all'amore e in generale ho così tanta rabbia immagazzinata che ho paura di non riuscire a crescere un figlio senza scaricarla su di lui. Cerco un appoggio, una spalla sulla quale piangere o semplicemente posare la mia testa e non sentirmi in dovere di ricambiare. Tra un mese faccio 26 anni, sono più vicina ai 30 che ai 20, sono una adulta, ma in me vive ancora una bambina che cerca spiegazioni, amore, comprensione.
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pinkpascalover-main · 5 months ago
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Con tutto il bene del mondo, ma ci meritiamo di perdere perché che cazzo abbiamo fatto per 90 minuti, se non fosse stato per Donnarumma a quest’ora ne avevamo presi 6 di goal
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ideeperscrittori · 5 months ago
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ALLEGRIA
So cosa state pensando: «Ora che il tizio autoproclamatosi "L'Ideota" ha scoperto l'esistenza di un simpatico coinquilino noto come Linfoma Non Hodgkin, la sua pagina non è più satirica ma un diario su visite, esami e terapie?».
La risposta è un categorico e monumentale NO.
Mi capita di parlare dei fatti miei, e mi capiterà ancora, anche perché nel mio piccolo ho una linea editoriale abbastanza chiara: non voglio somigliare a uno di quei raccoglitori impersonali di fotomontaggi presi qua e là, in cui sembra che dietro non ci sia un essere umano ma una sorta di bot spargi-meme.
E poi scrivo qui anche per distrarmi. Voglio continuare a immergermi nei temi allegri che ho trattato in passato, come Lega, Fratelli d'Italia, intolleranza, quanto fa schifo Vannacci, finta sinistra, capitalismo, sfruttamento, imperialismo, intolleranza, ingiustizie, gente che "non sono fascista ma", gente che "il fascismo degli antifascisti", depressione, disagio, autocommiserazione, repressione poliziesca, dittature, colonialismo, probabilità di estinzione del genere umano, gente che merita di essere odiata, ho già detto che Vannacci fa schifo?
Va bene, lo ammetto: non ho mai parlato di temi allegri. L'elenco parla chiaro.
Sono uno spirito affine a Mercoledì Addams, la bambina cupa e vestita di nero che dice: "Non sono gaia". Nemmeno io lo sono.
Se volete allegria e leggerezza, ci sono sempre le "Risate a denti stretti" della Settimana Enigmistica (che leggo anch'io) e le pagine con i meme scopiazzati da chissà dove (che non mi piacciono affatto). Stavo per aggiungere alla lista i vecchi film di Walt Disney, ma poi mi è venuta in mente la madre di Bambi.
A proposito di satira e lotte, tre mesi e mezzo di affanni per giungere a una diagnosi mi hanno messo di fronte a una triste realtà, legata alla questione della malattia: stanno distruggendo la sanità pubblica in modo crudelmente graduale, come nel racconto della rana di Chomsky: un mese in più di attesa, un euro in più di ticket. Distruggono un pezzettino dopo l'altro, così non scendiamo in piazza. E troppe persone cominciano a dire: «L'assicurazione mi va bene, purché ci sia un taglio delle tasse». [L'Ideota]
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io-confesso · 21 days ago
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come dico spesso, parlando di me, "anche i cani rognosi prima o poi si accoppiano". È un'iperbole che potrebbe apparire fastidiosa se riferita a una persona ma mi aiuta a spiegare meglio la mia situazione. Ovviamente il cane rognoso sono io. Qualche storia l'ho avuta. Più le volte che sono stato respinto che altre. I no sono sempre stati "delicati" non li ho presi come un rifiuto. Non piaccio, va bene. Succede, è normale. Solo una volta il no è andato oltre. Con delle parole durissime che non mi sarei mai aspettato. Sapevo del suo carattere un po' spigoloso ma, testuali parole "non ho intenzione di stare con uno storpio" guardandomi dritto negli occhi... Beh, quella volta un pochino mi ha fatto male. Anche perché pensavo di essere un più forte.
La mia reazione: nessuna. A parte andare via. Nessuna.
(e scommetto che hai capito chi sono 🙂)
Ci sono parole che lasciano più cicatrici delle operazioni. Concentriamoci su quelle che invece fanno bene. Abbraccio? ;)
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vividiste · 4 months ago
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Immagina di essere nata femmina, tua madre ti ha messo al mondo e, insieme a tuo padre, hanno voluto chiamarti Imane, fede.
Immagina che, mentre cresci, capisci di avere una passione, la Boxe. Ti alleni, gareggi, vinci, hai un dono.
Sei molto forte ma crescendo noti che il tuo corpo non è come quello di tutte quelle che ti circondano, e capisci che hai qualcosa di diverso. Un livello ormonale di testosterone più alto.
E non lo noti solo tu, ma te lo fanno notare ogni volta che sali sul ring misurandolo.
Immagina di esserti sentita sempre donna, di non aver mai modificato niente nel tuo corpo. Tra l'altro cresciuta in un paese dove la transizione è illegale, ma a te che importa? Sei donna e lo sai.
Immagina di gareggiare più volte, prenderti tutti quei pugni, cadere, rialzarti ed essere squalificata. Più volte, tante volte. Un sorriso, e si va avanti, sperando nella prossima.
Immagina di salire sul ring con una Irlandese, Kelly Herrington (tanto per citarne una) 1-0 per lei, la prima, la seconda, la QUINTA VOLTA. Hai perso ancora, ti sei presa i pugni più forti della tua vita e non sei riuscita a mettere nemmeno una volta k.o. quell'altra donna davanti a te che ti ha massacrato.
Eppure, lei non aveva tutto questo testosterone di cui parlano, nessuno si è chiesto come mai ti abbia battuto.
Immagina di essere squalificata perchè quella volta avevi un livello di testosterone più alto rispetto ai criteri richiesti.
Immagina di andare alle olimpiadi, anni di lavoro, di allenamento, di sacrifici, un sogno. Questa volta il livello di testosterone è nella norma, va tutto bene. E immagina poi di essere definita "Uomo algerino" dai giornali italiani. Di ritrovarti oggetto di un'ondata di odio e discriminazione di cui non volevi far parte e di essere chiamata trans, solo perchè per qualcuno non sei abbastanza donna.
Dai il primo pugno, circa 30 secondi, ancora non ti sei nemmeno caricata per il round. Vedi la tua avversaria andare all'angolo, piangere, dire che fa male. Sei confusa, certo che fa male, è un pugno, ne hai presi migliaia anche tu.
Il round finisce ancora prima di iniziare, ti dispiace, giorni prima sei stata inondata di polemiche, di dubbi, di ansie. Ti avvicini a lei, per salutare, per dare una mano, quella famosa solidarietà femminile. Ma no, tu non sei donna, non sai cosa sia. Infatti, ti gira le spalle, piange, se ne va e tu rimani lì, non sai che fare.
Che colpa hai?
Nessuna. Sei nata donna, con qualche anomalia, ma sei donna. Eppure per i politici italiani non lo sei, uomo algerino, trans.
Non vorrei entrare nel merito, mi dispiace per la Carini. Sicuramente il tormento mediatico ha avuto un grosso impatto. Però, dai, stiamo parlando di olimpiadi di Boxe, in cui ha partecipato una campionessa italiana chiamata Tiger, fiamme oro della Polizia di Stato, mica danza classica.
(Grazie a Monia Ben R’houma per questo testo bellissimo e pieno di empatia)
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Fonte fb
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abr · 10 months ago
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"Non c’è niente di meglio dell’occidente, ma deve riformarsi".
Banalità la prima parte - la seconda pure: che noia, lo sappiamo, tutto deve adattarsi e cambiare - così evidente e scontata che sovente viene dimenticata dai più presi dai vari ami idealisti.
L'ha detta Rémi Brague, filosofo francese, docente all'Università  Panthéon-Sorbonne di Parigi, specificando: "Il woke finirà. E l'Occidente supererà le proprie follie culturali". Bene, ci conto anch'io.
via https://www.ilfoglio.it/societa/2024/01/23/news/-il-woke-finira-e-l-occidente-superera-le-proprie-follie-culturali-parla-re-mi-brague-6128481/
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alessandrom76 · 4 months ago
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la bottiglia
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quella sera avevo tante cose da fare e restai in bottega fino a tardi.
nonostante l'estate allungasse le giornate, fuori iniziava già a imbrunire. capii quindi che doveva essere già passata anche l'ora di cena; non serviva neanche guardare l'orologio.
fu in quel momento che, tutto trafelato, entrò dalla porta un grosso signore, vestito con uno strano gessato marrone. era grottesco in quel vestito che, nonostante fosse di buona fattura, gli cadeva malamente addosso, complice il fatto che era palesemente di una taglia più grande.
«buonasera buon uomo», mi disse, «vorrei una bottiglia di buon vino; sa, uno di quelli da bere in compagnia. e poi un'altra di un vino ancora più buono, da bere da solo.»
benchè avessi voglia di andare via, la richiesta mi incuriosì tanto che dissipò la mia premura. sorridendo presi due bottiglie: una dal ripiano in basso e una dallo scaffale alto, piena di polvere.
«ecco... vede, questo è un vino fresco e amabile che è un piacere bere in compagnia, soprattutto nelle serate estive, mentre questo...» con la mano pulii l'etichetta coperta di polvere «... mentre questo è un vino che non perdona, è corposo e di buona gradazione. nella dose giusta i ricordi scorreranno come un fiume, ma se il fiume dovesse essere troppo tumultuoso... un altro bicchiere farà calmare le acque e piombare tutto nel buio.»
mi ringraziò, pagò velocemente e poi andò via.
pochi giorni dopo, stavolta nel tardo pomeriggio, lo vidi entrare di nuovo, come la prima volta con il suo consueto passo svelto, e subito mi abbracciò, nonostante io fossi dietro il bancone, quasi sollevandomi da terra.
«amico mio... grazie! L'altro ieri con amici ho bevuto il primo vino che mi hai consigliato, le lingue si sono sciolte e le risate scorrevano... davvero, siamo stati bene... ma poi ieri» continuò senza darmi modo di rispondere «... ieri ho assaggiato l'altra bottiglia ed è andata proprio come hai previsto tu, la memoria e i pensieri si intrecciavano e...»
a briglia sciolta iniziò a raccontarmi della sua vita e io, senza fare un fiato, presi un'altra bottiglia dal ripiano alto, la stappai e ne versai due bicchieri. Più i bicchieri si svuotavano, più la mia piccola bottega si riempiva dei suoi ricordi e di immagini che sembravano dipinti da un pennello intinto nel rosso del vino...
mi raccontò delle sue donne... di A., la donna che aveva sposato ancora acerbo, e che adesso «neanche più un bacio... da mesi», ma andava bene così, erano bravi genitori, e le cose funzionavano, e tanto gli bastava. come soldati nella stessa guerra, ognuno copriva le spalle all'altro pur sapendo dei peccati commessi.
e mi parlò di S., la ragazza ora cresciuta che ancora lo vedeva come un principe azzurro, mentre lui a ben vedere tutto sembrava, ma certamente non questo. e continuò con M., bella e giovane in cerca di se stessa, che si sarebbe concessa a lui ma che insomma... nonostante la testa veloce e la parlantina spigliata, con lui, oramai alla soglia dei 50 anni, avrebbe formato una coppia grottesca.
i suoi occhi poi si fecero sereni mentre parlava di L. mi parlò di lei con un sorriso sincero, lasciandosi andare a un «chissà cosa poteva essere»... fantasticò un po' con gli occhi fissi e poi aggiunse «lei adesso sta bene... e questo per me è abbastanza».
mi disse che a metà della bottiglia, ieri sera, aveva chiamato R. per ridere come scemi, e l'aveva sentita serena, rifiorita e libera, finalmente. erano stati importanti l'uno per l'altra, più amici che amanti, ed era bello avere una persona con cui non avere vergogne, ridere e potersi confidare.
poi si fermò un attimo e notai subito un cambiamento nella sua voce, ma quasi come a volersi togliere un peso dal cuore, subito mi parlò di C., la sua principessa guerriera che è infine uscita dal suo buio e che adesso ha trovato il coraggio di andarsene. e anche se lui adesso si sente buttato via, come una candela che non serve a nulla alla luce, in verità ne è davvero felice, perché la vede finalmente camminare nel sole dopo tanta pioggia. e anche se sono condannati ad una eterna danza in punta di spada, danzano insieme, sanguinano insieme, ma ridono, perchè stare vicini vale il dolore.
gli versai un altro bicchiere e restai ad ascoltare in silenzio poi chiesi
«… e quale di queste hai amato?»
«tutte» rispose senza esitazione, «un me diverso, in un diverso tempo, ha amato ognuna di loro, anzi, ama ancora ognuna di loro. Le ama pacatamente, nell'unico modo in cui sono capace, con un cuore senza eccessi. ma amico mio, non passa giorno in cui io non ringrazi il destino per tutte le occasioni che mi ha dato, anche per quelle che non ho avuto la forza o il coraggio di cogliere, e soprattutto per tutti i sorrisi che mi ha fatto scoprire...
...per le donne speciali, che il fato ha messo sul cammino di un uomo ordinario.»
detto questo, vidi di sfuggita i suoi occhi lucidi, finì il vino nel bicchiere con un grande veloce sorso, e prima che potessi controbattere si avviò fuori, zittendomi con un secco «grazie».
tutto sembrava irreale in quel pomeriggio, mi fermai un attimo, come rapito dalle ombre che si allungavano. quindi rassettai e misi a posto i bicchieri e poi... poi guardai in alto, sullo scaffale.
era rimasta solo una bottiglia. forse per me.
@alessandrom76
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ilpianistasultetto · 1 year ago
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Le prime esperienze iniziai a farle alle scuole medie. C'era sempre qualche compagno di classe che mi chiedeva di scrivere per lui qualche verso, qualche pensiero da dedicare a qualche ragazzetta che gli aveva fatto girar la testa. Dopo un po' di tempo la mia fama travalico' le quattro pareti della classe e si diffuse in qualche altra classe della scuola. Non era qualcosa che mi rendeva fiero ma le remunerazioni mi portavano ad accettare. Sempre qualcosa di utile o di ghiotto, che so, una matita, una di quelle penne a 5 colori, una scatolina di liquirizie, una bella ciambella fritta. Qualcosa seguitai a scrivere anche durante gli anni di liceo. Cambio' solo il compenso, chi dava 500lire, chi 1000lire. Invece, ricordo bene l'ultima richiesta, quella di un certo Vicarelli, classe IV B, un bel ragazzo di famiglia benestante che voleva riconquistare la ragazza con cui aveva avuto una lite di poco conto. Fu l'unico a cui chiesi chiaramente il compenso: 10.000lire. Fu una di quelle cose particolari. Presi un mio vecchio 45 giri, una bella canzone d'amore e sul dorso della copertina scrissi:
Ti porterei sulle isole più belle, sui promontori dove si vedono le stelle, in luoghi magici dove potersi amare, comunque, sempre, insieme, dove si vede il mare. E invece sto male in questa mia stanza, adesso, dove ti amo senza il mare, senza le stelle addosso, senza la magia dei luoghi, dove ti amo senza averti accanto. Dove ti amo da solo...aspettando che mi perdoni.
Non so come ando' a finire quella storia ma li fini' la mia carriera di " onesto ruffiano"..con le 10mila lire comprai The Wall dei Pink Floyd 😉
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firewalker · 1 year ago
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L'ultimo appuntamento
Non lo faccio mai, ma questa cosa dell'ultimo appuntamento in cui Giulia Cecchettin è stata uccisa mi ha colpito e voglio commentare, anzi voglio raccontare.
Anni fa stavo con una ragazza a distanza, la storia è durata poco, qualche mese, ma io ero presissimo. Lei invece no, tanto che mi ha mollato per uno che gli ho presentato io. Il fatto che mi avesse mollato s'era capito anche al telefono, ma io presi la macchina e volli fare un viaggio di 6 ore per vederla ancora. Era quello che potremmo dire "l'ultimo appuntamento".
Ora, io non sono un maniaco omicida, e avevo almeno una vaga idea di come rispettare una persona dell'altro sesso, quindi lei non ha rischiato più di tanto con me, ma... se la cosa fosse successa oggi, quasi 20 anni dopo? L'avrebbe voluto quell'incontro? E se non l'avesse voluto, io come mi sarei comportato?
Sono stato male per lei per mesi, senza quell'incontro sarebbe andata meglio o peggio? Al giorno d'oggi lei si sarebbe sentita minacciata dal mio chiedere di vederla ancora? E questo, poi, come mi avrebbe fatto sentire?
Non lo so, non riesco a immaginare di picchiare una ragazza solo perché mi molla. La questione del possesso non mi è mai passata per la mente, il massimo che posso possedere di una persona è la sua compagnia se e quando me la vuole concedere. Non sono mai stato troppo geloso, quindi non riesco a comprendere nemmeno lontanamente questi comportamenti, e la paura dell'ultimo appuntamento è una straziante novità.
Volendo rispondere a quelle domande sopra, forse non vederla mi avrebbe anche fatto bene, conoscendomi. Forse mi sarei risollevato prima. Quel weekend da lei (in hotel da solo) io lo ricordo tutt'ora con simpatia, quindi sono stato bene anche se ero lì per essere mollato. E forse questo mi ha portato a soffrire di più.
D'altro canto, però, ribadisco: è stato un bel weekend e sono contento di averlo avuto.
Dire che Giulia ha sbagliato ad andare all'ultimo appuntamento è un errore, perché avrebbe potuto essere un incontro piacevole, per quanto triste. E il fatto che le ragazze debbano avere paura di queste cose mette in risalto quanto la società maschilista e patriarcale sia tutto sommato accettata e sopportata (quando non supportata). Non è lui a doversi vergognare di aver fatto un gesto terribile, è lei che non doveva accettare l'appuntamento.
Addirittura un servizio di bodyguard si offre di fare da scorta per gli ultimi appuntamenti! Sul serio siamo così incapaci di crescere giovani che non hanno voglia di ammazzare donne e che non le reputano una loro proprietà esclusiva?
Poi venitemi a dire che Michela Murgia non aveva ragione.
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ross-nekochan · 1 month ago
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Oggi ho fatto visita a un'altra agenzia immobiliare e sono a metà tra voglio piangere perché non troverò mai un posto e metà vorrei ammazzare tutti.
Un po' mi viene da piangere per i soldi che ci vogliono, un po' perchè non conosco un cazzo di questa città e capire le zone "buone" in cui abitare è per me un'impresa. Pensavo di aver capito che volevo una zona in cui passasse una determinata linea e oggi vengo a sapere che è famosissima per essere la più trafficata di tutto il Giappone. Ottimo.
Poi chiedo informazioni su una casa che ho trovato e giustamente questo mi dice che intorno non ci sta un emerito cazzo e pure per andare a fare la spesa sarebbe complicato. Echeccazzo.
Poi mi viene da ammazzare tutti perché non è possibile che questi quando dici che pianifichi di trasferirti tra 2 mesi, cominciano col pressarti e dirti:"Ma non puoi farlo prima?". Da quello che ho capito, la gente a Tokyo vede un appartamento? Pare buono? Okay, basta, deciso, ci entro.
Non è che ne vedono alcuni, ci pensano un attimo, si prendono del tempo e poi entrano. Cioè in parte lo capisco, però dall'altra io che pianifico di starci dentro almeno 3 anni, non mi va di andare a cazzo di cane: la voglio scegliere per bene e starci bene dentro. Oltra al fatto che ogni volta se ne parte più dello stipendio quindi calmiamoci.
E invece ogni volta che dico una cosa del genere all'agente mi fa una palla tanta del fatto che se te la prendi con calma poi gli appartamenti vengono presi (come se non lo immaginassi) e la ricerca non finisce mai.
Boh non lo so ho la sensazione che come al solito qui le cose siano sempre volte alla pressione, alla velocità e alla vendita 100 volte più che in Italia.
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