#prendersela
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“Non prendertela sempre per ogni cosa, impara a passarci sopra e pensare a te stesso, perché non tutti ti vogliono bene, non a tutti importa come realmente stai... e non tutti meritano il tuo pensiero.”
— Keanu Reeves
#prendersela#imparare#passarci sopra#non pensarci#lasciar andare#pensare a te stesso#te stesso#meritare#pensiero#frasi tumblr#frasi#frasi e citazioni#keanu reeves
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#frasi#citazioni#certe#persone#persona#prendersela#ignoto#ignota#ignoti#non#no#pagare#conseguenza#conseguenze#loro#immaturità#immaturo#immatura#serena ma troia#serena#troia
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Quando a febbraio c'è stato il terremoto in Siria e Turchia, ho inviato un messaggio al mio compagno di classe siriano per esprimergli vicinanza dato che, per quanto ne so e ricordo, ha ancora parenti lì e sebbene il messaggio sia arrivato (la doppia spunta c'è) lui non ha mai risposto. Mesi dopo ho capito che la mia chat archiviata 😅
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#è letteralmente una cosa così stupida per prendersela così a male#però sono stanca stanca stanca che finisce sempre allo stesso modo#e non gliene frega niente a nessuno perché sono un cazzo di zerbino e faccio sempre finta di niente perché tanto qual è l'alternativa?
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He said I like the way we depicted love because I don't like etiquettes (it shows btw) and everyone's taken out the forks
#i hate twitter so damn much#i get it you're tired but he always says it's his personal view of things like come on#vietato prendersela coi ventenni solo quando conviene a voi eh#i should unfollow a bunch of people me thinks
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tete sta imparando dal bastardissimo perché fink fa 25.64? e lui fa 25.60
#si è permesso di prendersela con calma dice anche#bastardissimo totale#bravissimo anche cerasuolo#italnuoto#tete e toto: due cuori e una capanna#editando col nuovo tag appena ideato
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GOVERNI come piacciono a me non ne ho mai visti e credo sia anche giusto, visto che siamo 60milioni di teste diverse. Qualche rara volta, in 50anni, ho visto qualcuno che ha provato a dare forma a qualche mio desiderio, nulla piu'. E per 50 anni ho applaudito (poche volte) o contestato (piu' volte) le scelte di partiti a me piu' vicini. Una sola cosa non ho mai fatto, dare colpa alle opposizioni. Contestate, si, ma non incolpate. Per me contano i miei e non gli altri, altrimenti li avrei votati. Per me conta la tua onesta' perché ho votato te e non le ruberie di altri. Se altri rubano m'indigno ma se rubi tu, m'incendio e ti schifo a vita. Oggi invece e' una moda dare la colpa agli altri. C'e' paura per l'aumento di reati odiosi che colpiscono il cittadino comune? E' colpa della sx perche' e' lassista.. Aumentano gli sbarchi o, comunque, sono sempre migliaia di migliaia? Colpa dei buonisti di sx che non vogliono controlli e impediscono i rimpatri. CI sono pensioni da fame e stipendi da schiavi? Colpa dei sindacati che vanno a braccetto con la sx. E Giù, giu', fino alle colpe dei magistrati di sx, degli insegnanti di sx, della cultura di sx, dei fannulloni di sx. Non ce la fanno proprio a prendersela con loro stessi o con i politici che hanno votato perche' non riescono a risolvere praticamente niente. La cosa non e' che poi, al fin fine, mi meraviglia tanto perche' sono cose che vedi tutti i giorni: la colpa e' del vicino di casa, del datore di lavoro, di quel ladro di amministratore del condominio, del fisco che spolpa, del politico incapace..mai nessuno che adombra un dubbio: "saro' io il coglione fuori posto che ho bisogno di un punto di vista diverso dal mio? @ilpianistasultetto
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(Il gruppo TNT.)
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Marker certi di irrimediabile e grave disagio mentale sono:
credere
- al cambiamento climatico antropico e che la CO2 sia un problema.
- e parlare di uguaglianza e non di equità.
-che i sessi non siano solo due.
- che astenersi dal voto sia qualcosa di più di una piccola soddisfazione personale.
- che il greenpass fosse giusto.
- che schierarsi a favore di qualcuno in una guerra non nostra sia utile, intelligente o “buono”.
- che esistano “responsabilità collettive”.
- che chiunque sia non italiano non bianco o non cristiano meriti un trattamento di favore.
- credere che l’accoglioneria sia una questione di buoni sentimenti.
- sia giusto abolire il contante.
- quelli che mettono il rating e fanno la recensione.
- sia normale prendersela con gli evasori e non con chi e come spende i denari sottratti ai cittadini, prima.
- di essere qualcosa di più che un povero essere umano che spende in vita un tempo assai breve e con evidenti limiti sul possibile.
(Boc)
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Ovviamente il disagio è diagnosticabile al ricorrere di anche uno solo dei marker elencati.
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I miei genitori hanno lasciato tutto per andare al nord e avere una vita migliore. Io sono nat* più al nord del nord italia, perché loro volevano che io vivessi meglio di come avevano vissuto loro. E ho avuto una vita e opportunità migliori delle loro. I miei genitori hanno represso il loro accento per tutta la mia vita perché non volevano che io lo assimilassi nemmeno per sbaglio. Perché Dio perdoni se un’accento del sud si fosse sentito in giro. Ad una cena recentemente qualcuno ha detto a mio padre che non era più della sua regione, perché aveva lasciato tutto per una vita migliore, perché l’aveva fatto per me. Quindi oggi, per colpa di uno stato che non avrebbe mai potuto concedergli la vita che abbiamo oggi, noi non siamo più nulla. Pure io, se posso concedermelo, non so che sono. Perché non sarò mai abbastanza per le persone qua, ma nemmeno abbastanza per i miei parenti giù. Perché volere una vita migliore in italia spesso può significare lasciare tutto, girare le spalle alla terra che ami, perché i miei genitori amano la loro regione (guai a chi prova ad insinuare altro), vivere con appunto questo rimorso, questa costante mezza soddisfazione. Perché hai guadagnato, ma hai anche perso. E niente non so dove questo discorso voleva andare a parare, ho perso il filo. Però volevo solo scrivere qualcosa a proposito del fatto di dover lasciare tutto e andare al nord per avere un lavoro decente (e successivamente essere dipinto pure come ingrato se ti lamenti). Non so, questo fatto mi rende triste, volevo dirlo a qualcuno. Buona serata xx
Anon dico "ti capisco" perché l'infanzia l'ho passata in nord italia e l'adolescenza al centro, so bene di cosa stai parlando, solo in età adulta sono tornata a casa. Ringrazio comunque che i miei non siano stati così "rigidi", cioè ovviamente volevano parlassi italiano, ma non hanno mai represso il loro accento o dialetto, e infatti il mio accento è sempre stato percepito come meridionale, in qualunque regione andassi (tranne quella da cui provengo, per loro un periodo ero diventata milanese, un altro romana). Ovvio, mi sono beccata tutte le conseguenze che dici, prese in giro e compagnia, quindi comprendo perché i tuoi l'abbiano fatto, anche se mi mette una tristezza addosso allucinante.
Per la questione "non vengo accettat- manco dagli altri meridionali" comprendo uguale, o meglio, comprendevo. Mi ci è voluto un po' per riadattarmi, ma ti assicuro che non mi rompono più le scatole per questa cosa, anche perché tbh di gente che si trasferisce per necessità al nord ne è pieno, ed è abbastanza ipocrita prendersela con chi se ne va, quando purtroppo è una cosa che facciamo in molti.
I miei 2 cent sulla questione, giusto per concludere:
Quasi tutti quelli che si trasferiscono, che si tratti di migrazione interna o addirittura IMMIGRAZIONE, lo fanno perché obbligati. Non tutti ovvio, ma se a tutti fossero date le stesse possibilità, sarebbero pochi gli spostamenti, punto. Non è manco una questione "lu sudde è più bello, lu sole, lu mare, lu core, voi c'avete solo la nebbia", nono, è semplicemente APPARTENENZA. Forse un giorno, quando il nord s'impoverirà, e i settentrionali capiranno cosa cazzo vuol dire abbandonare la propria casa per spostarsi altrove (addirittura spostarti in un posto dove TI ODIANO), il dolore che si prova nel farlo, magari quel giorno ci daranno tregua. E pensa, noi ci sentiamo così e non proviamo nemmeno 1/3 del dolore di chi viene da altre nazioni o continenti.
Ai meridionali che invece se la prendono con altri meridionali perché se ne sono andati dico: smettetela. Prendetevela piuttosto con un paese che ci obbliga ad abbandonare le nostre case e radici perché fa comodo un sud impoverito e il nord pieno della forza lavoro meridionale.
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Ho sempre pensato:
“È mia e decido io a chi darla”
E ho sempre fatto così.
L’ho data poche volte consapevolmente
L’ho data a destra e sinistra senza pensarci due volte.
L’ho data a chi ha saputo prendersela, a chi ne ha avuto cura, a chi l’ha maltrattata, a chi non la voleva.
Poi non l’ho data più e l’ho tenuta per me
conservandola con cura.
Ho imparato a darla a piccole dosi e solo quando ne avevo voglia.
Ho imparato che non la si può dare a tutti
Perché la fiducia è un bene prezioso.
Autore sconosciuto
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Lo squallore di una compagnia aerea che chiede di prendersela con una categoria che ha ogni diritto a scioperare, proponendo addirittura di firmare una petizione nella stessa mail che informa del volo cancellato per sciopero.
La bancarotta sarebbe meritata.
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Vi racconto una cosa di Twitter.
Almeno di quando ci lavoravo, anche se non penso che le cose siano cambiate. Non potrei farlo per via di una questione contrattuale, non potrei neanche dire che ho lavorato su twitter per contratto, comunque. C'è, o c'era ma vi ripeto certe cose non cambiano, una policy che si chiama 'gloryfication of violence' dove chi inneggia ad una qualsiasi violenza facendola passare come una cosa buona va punito, di solito cancellando il tweet ma se è a livello profilo anche il profilo va eliminato, per esempio se io scrivo che il baffetto stava facendo una cosa buona con gli ebrei cado in questa policy. Però mi capitò un caso dove la polizia, americana, uccise un tizio perché gli aveva tirato una molotov nella macchina e il tweet recitava tipo "hanno fatto bene ad ucciderlo sto tizio", levando il fatto che mi sono beccato un errore (ma questo è un altro discorso) e che l'analista mi fece rileggere a voce alta alcuni punti della policy, fastidio, tale policy non è applicabile "alle violenze che la polizia perpreta sui civili", al che ho fatto notare all'analista che non è una cosa buona perché così facendo, cioè lasciando le malefatte dei poliziotti sulla piattaforma si istiga all'odio verso la pula, l'analista era d'accordo con me ma siccome il lavoro era quello di seguire le policy mi sono beccato sto errore e sono dovuto stare zitto nonostante sia una cosa assurda. Questo perché come vi ho già detto in passato la piattaforma, come anche le altre made in usa, sono soggette al volere del governo americano, se il governo ti dice che devi seguire una linea tu lo fai se no ti fanno chiudere. Perché vi racconto sta cosa? Perché oggi ho letto un articolo su Ansa che parla di un assalto da parte di ragazzi ad una macchina della polizia, nel giornalino c'è scritto bene e diverse volte 'antagonisti', ma anche anarchici dei centri sociali, che c'azzecca?, perché nell'articolo si dice che non è tollerabile, perché manganellare dei ragazzi inermi è tollerabile? Poi c'è anche scritto che la dirigente di Pisa la spostano a Pescara, un pò come fa la chiesa con i preti pedofili invece di punirli li sospende per un pò e li sposta in un'altra chiesa, così si allarga il danno. Questa è una deriva regalataci dagli amici yankee? Oppure è solo emulazione da parte del governo attuale verso un sistema che fa gola per via del nazi/fascio che hanno intriso dentro? Sempre gli americani ah! Stiamo andando in quella direzione, o come negli stati uniti, dove poliziotti razzisti picchiano i ragazzini di colore malamente? Visto un video sempre su twitter per lavoro e ho dovuto lasciarlo perché non potevo cancellarlo grazie alla policy sopracitata, quindi le forze dell'ordine saranno usati sempre più per punire comportamenti che non piacciono al governo? Portandoli così ad essere odiati e di conseguenza quando succede qualcosa non li chiami perché potrebbero prendersela con te che in realtà ne hai bisogno. Sempre perché il governo attuale ha bisogno di cani rabbiosi, proprio come gli americani hanno bisogno che i sudditi siano cattivi e seguano una linea che porta al disordine e al caos.
Tutto questo accade dopo le dichiarazioni di ursula sul riarmo europeo, sulla guerra, sulle questioni spinose che in questo momento il vecchio continente sta affrontando, sempre grazie ai nostri alleati tossici. Qualcuno dice che sono mosse politiche pre elezioni, può essere, secondo me Ursula sta cercando di prendersi il posto dello stoltonberg a capo della NATO, quindi deve dimostrare di essere in linea con quegli psicopatici paranoici, perché io che sono europeo, come tutti voi, non la volevo questa guerra, non avrei mai voluto una guerra se pur per procura, non è la nostra guerra, se gli stati uniti vogliono distruggere la russia che vadano loro dalla parte dell'Alaska e non vengano qua a rompere i coglioni a noi che abbiamo già da doverci difendere da politici inutili che minano la nostra società. Nessuno vuole che l'Europa sia libera e indipendente per il fatto che una superpotenza con un grande passato e un futuro roseo potrebbe creare problemi a livello mondiale, quindi gli amichetti yankee non potrebbero fare le loro merdate in giro per il mondo, ma direi che è anche ora di levarci di torno sti adolescenti bulli che sanno solo roteare le loro pistole.
Mi fermo qua, perché potrei anche andare all'infinito e ho tante cose da fare oggi.
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crescere e superare un momento negativo a volte sembra impossibile perchè ci aspettiamo di arrivare a quel punto in cui saremo sempre felici e non avremo mai problemi. ma in questo falliamo nel capire che non esiste (per nessuno) una vita priva di problemi, perchè allora sarebbe una vita priva di complessità, non esiste una vita priva di dolore, perchè sarebbe una vita priva di intensità, non esiste una vita che non richieda ogni giorno lo sforzo attivo (e quindi la scelta consapevole) di viverla, perchè sarebbe una vita priva di significato e di libertà.
l'obbiettivo non è vivere ogni giorno una felicità cristallizzata e placida. l'obbiettivo è acquisire gli strumenti che ti consentano di navigare le complessità dell'esistenza senza perdere il timone di te stesso, è fare in modo che sia tu a gestire i tuoi problemi e non i tuoi problemi a gestire la tua vita e a definire la tua identità.
maturare oltre un periodo buio della nostra esistenza non significa diventare improvvisamente immuni alla tristezza, allo scoraggiamento, al peso delle emozioni più oscure che risiedono dentro di noi: significa piuttosto imparare a riconoscerle per quello che sono, accoglierle come parte integrante della vita e sapere (finalmente!) come guidare noi stessi al di fuori di quei loop negativi, senza abbandonarci a facili e inefficaci soluzioni temporanee per distrarci dal disagio, senza sentire il bisogno di scappare, ma prendendoci cura di noi stessi, nel senso più profondo dell'espressione (ossia, dandoci quello di cui abbiamo bisogno, concentrandoci su quello che è importante, piuttosto che su quello che è facile).
insomma, il momento in cui si è consapevoli di essere dentro la propria vita, piuttosto che guardarla dall'esterno, è quando si smette di aspettare che le cose si allineino alla perfezione per iniziare a esserci al 100%. quando si ha conosciuto il lato più doloroso e complicato e faticoso della vita, ma la si sceglie giorno dopo giorno, con la leggerezza e la certezza che vale la pena prendersela tutta, tutta quella che c'è, finché c'è, con tutti i suoi tesori e tutte le sue magagne. e con la serenità d'animo di sapere che qualsiasi cosa si presenti sul tuo cammino, la affronterai come nient'altro che una fase della storia che si sta costruendo davanti ai tuoi passi, quella storia che sì, ok, magari non hai il potere di scrivere, ma hai la possibilità di interpretare e scegliere e manovrare e impostare e decidere cosa mettere a focus e cosa no! e restando concentrato su ciò che è importante e prezioso ti prometto, ti prometto, che qualsiasi fase tu stia vivendo ora scivolerà via eventualmente! e ci sarà un'altra fase e sarà diversa e tu sarai diverso! e poi ci sarà un'altra fase ancora e poi un'altra e poi vita vita vita vita vita
però il punto è che non devi solo volerla, devi anche sceglierla.
#almeno questo è quello che ho imparato#ispirato da fatti e situazioni e conversazioni avute di recente#pensieri#dopo un paio d'anni di terapia penso di poter dire che la vita se non la scegli ti passa attraverso senza nemmeno che tu te ne accorga#ed è tempo che non recuperi#alla fine è il solito carpe diem: fanne buon uso :)#vita#salute mentale#positività#psicologia#benessere psicologico#non c'è niente di più catastrofico di un atteggiamento catastrofico#mio post#pensiero#felicità#serenità
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A volte vorrei scrivere delle cose su questo blog ma poi penso che alcune persone leggendo quei post potrebbero prendersela o criticarmi, allora lascio stare...
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La retromarcia di Musumeci e Fratelli d’Italia
Chissà se il ministro Musumeci aveva svolto opportune consultazioni all’interno del governo, prima di uscirsene con l’idea di costringere gli alluvionati a stipulare contratti di assicurazione per coprire danni che lo Stato non sarebbe più in grado di pagare. A giudicare dal Consiglio dei ministri straordinario che ha proclamato lo stato d’emergenza di un anno in Emilia Romagna e ha deciso un primo stanziamento per venire incontro alle esigenze degli sfollati, si direbbe di no. E le dichiarazioni dello stesso Musumeci che, all’uscita da Palazzo Chigi ha derubricato la sua estemporanea proposta a ipotesi da approfondire, hanno confermato che il ministro ha dovuto far marcia indietro. Lo stesso è accaduto per il gruppo dirigente di Fratelli d’Italia e la linea d’attacco contro l’amministrazione regionale guidata fino a poco fa dal presidente del Pd Bonaccini, che ha dovuto affrontare la precedente alluvione. E che ieri ha ricordato a Meloni che in quel caso fu proprio la premier a volere una gestione centralizzata degli aiuti, con la nomina del commissario Figliuolo e la sostanziale sottomissione della Regione ai piani dell’esecutivo.
A determinare la svolta, ancora una volta, è stato Salvini. Il leader della Lega non ha esitato a definire «da Stato etico» l’iniziativa di Musumeci, aggiungendo che il governo può limitarsi a «suggerire», non ad imporre. Senza dire che nessuno, prima di parlare, ha cercato di capire quale sarebbe il costo di queste assicurazioni, in una zona sottoposta a un così frequente rischio di nubifragi.
Che Musumeci e gli altri esponenti di Fratelli d’Italia si siano mossi, per puro interesse elettorale (in Emilia Romagna si vota a novembre per la Regione), senza un qualche via libera della premier, non è credibile. Mentre lo è che la premier abbia concesso il suo “sì” senza che nessuno tra i suoi più stretti collaboratori abbia detto una parola, una sola parola, per spingerla a una riflessione più approfondita, cosa del resto obbligata, ancora una volta, dal dissenso di Salvini e dalla gravità della situazione degli alluvionati. Ma almeno stavolta Meloni non potrà prendersela, o potrà farlo solo fino a un certo punto, con la superficialità dei suoi collaboratori. E neppure con se stessa, dato che non è abituata a farlo.
#lastampa #musumeci #alluvioniromagna
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Si fa presto a prendersela col multiculturalismo e gli inarrestabbili fenomeni migratori: il rischio concreto era che senza, ce perdavamo autentici originalissimi gegni tipo Zaki.
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