#potatorates
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potatorants · 2 years ago
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There’s something that’s been on my mind lately… If gender is a construct, then being trans would be a result of social environment, no? I’ve heard arguments that there’s a genetic factor as well but I haven’t heard any studies to back it up. Personally, I don’t believe in altering your body to feel comfortable. Hair and clothes are one thing but getting surgery and physically destroying and rebuilding what you were born with feels wrong. You shouldn’t need to alter your body to feel comfortable. Just because I didn’t like my figure for a long time doesn’t mean I’m trans. I feel like a lot of people are seeking out a permanent solution to a temporary problem. There is something in our society called body dysmorphia and it is certainly not exclusive to trans people. I feel like if you’re feeling negative about your body- like you’re not comfortable in your own skin- then you should get the help you need. Therapy would probably be the first step. A therapist neutral on the subject would probably be best- that way you wouldn’t be swayed one way or the other. If, after attending therapy regularly for at least a year, then you should be informed enough to go through with any procedure you wish. My biggest concern about this whole ordeal is that CHILDREN are making these decisions and their parents are just LETTING them! If we can all agree that you must be a legal adult to do certain things (drive, drink, smoke, rent a car, get a house) then WHY are we left children make life-altering decisions? I’m 18 and I still don’t think I’m informed enough to make a decision like that. While, yes, adults can do as they please and they can ruin their bodies if they’d like, I am begging that the decision is an informed one!!! Some of these procedures and medications will make people infertile!!! This decision is often times irreversible and we’re just letting everyone do as they please! While I believe in supporting your children in their passions, I also believe in getting help when you need it. It is imperative to analyze every available option and course of action before diving into the most popular one that could potentially ruin your life. Thinking like this is what saved me from myself. People are not perfect. I am not perfect. No one is perfect!!! We are people and people are flawed. I want our next generation to be strong and independent, but I also don’t want them to feel like they have to change who they are to be happy. The world is a scary place right now and it’s only getting worse.
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l1qu1dsm00th · 2 years ago
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William's Wiki info (italian)
KANJI:
ウィリアム・T・スピアーズ
RŌMAJI:
Uiriamu T. Supiāzu
PRIMA APPARIZIONE:
Quel maggiordomo, controffensiva;
Quel maggiordomo, al funerale
INFO PERSONALI
Alias:
Suit (スーツ, Sūtsu)
Specie:
Shinigami
Altezza:
182 cm
Affiliazioni:
• Londra
• Divisione Gestionale
• Noah's Ark Circus
Aspetto:
È un uomo alto con corti capelli di colore bruno scuro pettinati con la riga a destra, occhi di colore chartreuse fosforescente, denti aguzzi e carnagione pallida.
Porta degli occhiali rettangolari classici e tipicamente indossa un completo elegante nero, una camicia bianca, una cravatta nera, guanti neri e scarpe nere.
Carattere:
È sempre calmo, serio e distaccato e non esita a ricorrere alla violenza quando necessario, accanendosi su coloro che deve punire; è severo e ligio al suo lavoro e non sopporta i suoi colleghi che non dimostrano la stessa attinenza alle regole, specialmente se deve rimediare ai loro errori.
Trova i demoni disgustosi, ma è disposto a mettere da parte tale astio pur di compiere al meglio il proprio lavoro, arrivando anche a scusarsi con Sebastian quando quest'ultimo è stato attaccato da Grell.
Abilità:
In quanto shinigami, è molto agile, resistente e abile nel combattimento, ma anche miope
Armi:
Brandisce una Death Scythe a forma di potatore telescopico.
Curiosità:
• Insieme a Othello, è l'unico shinigami apparso a non essere della Divisione Recupero.
• Nel sondaggio per la popolarità dei personaggi, tenuto in onore del centesimo capitolo, è risultato quindicesimo con 103 voti su 12817.
• Yana Toboso lo chiama Takaeda (rami alti); la "T" nel suo nome deriva da questo.
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telodogratis · 7 days ago
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Stiga MT 100e Kit: la recensione del multifunzione potatore e tagliasiepi
(Adnkronos) – La rivoluzione per i lavori di taglio e potatura senza l’uso di scale con tecnologia ePower  ​Read More  (Adnkronos) – La rivoluzione per i lavori di taglio e potatura senza l’uso di scale con tecnologia ePower  Adnkronos – Tech&Games  tecnologia 
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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In Toscana il secondo Festival del Potatore
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pirolagiovanni · 2 years ago
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Potatore Elettrico Fai da teYoutube Video : https://youtu.be/xkbSYrHzBv8#diy #electric #pruner #potatore #elettrico #faidate #giannipirola #gpfaidate #maker#channel #youtube #creative #solutions #recycle #riciclo #diytools #diyideas
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Spopolamento dei piccoli comuni: l'iniziativa nel Cilento
Lo spopolamento dei piccoli comuni d'Italia ci restituisce l'immagine di un Paese che per molto tempo ha inseguito un'idea di futuro incentrata su trend del momento, dimenticando le sue potenzialità. Negli ultimi decenni, le occasioni, per i più giovani, si sono concentrate per lo più nelle grandi città, soprattutto del Centro-Nord, e i piccoli paesini, i piccoli borghi sono diventati come presepi abbandonati. I cambiamenti in atto nel mondo del turismo, più attento alla sostenibilità e in cerca di nuovi circuiti meno battuti, ha segnato un cambio di rotta in questo senso; la pandemia, con le sue nuove abitudini, sta lentamente facendo il resto. Spopolamento dei piccoli comuni: il Cilento Ci sono posti in Italia, come il Cilento, che definire solo mete turistiche è riduttivo. Agropoli, Castellabate, Acciaroli, Marina di Camerota e Palinuro sono perle di rara bellezza ma c'è molto di più. E' ciò che ha voluto dimostrare la Fondazione Alario che, in collaborazione con l'Associazione Premio GreenCare Aps, il Comune di Ascea e grazie al contributo di Fondazione Banco di Napoli, ha ideato il progetto “Potare lento, pratiche di potatura dell’Olivo nelle Terre di Ascea per rigenerare il Cilento”. Quella del potatore di ulivo è un mestiere antico che rischia di scomparire per mancanza di persone alle quali tramandare un sapere che ha ancora la sua attualità. Le richieste sono numerose da parte delle aziende agricole del territorio e possono essere soddisfatte al momento solo da due potatori certificati. Che sia una chance in più per i giovani cilentani? Lo abbiamo chiesto a Tommaso Chirico, amministratore delegato di Fondazione Alario che è tra gli ideatori, come dicevamo, di questo importante progetto. Con lui abbiamo chiacchierato anche su quello che potrebbe essere il futuro di un luogo magnifico come il Cilento. Piccolo spoiler: l'idea è arrivata con il lockdown. Cinque Colonne Magazine · Intervista a Tommaso Chirico, amministratore delegato di Fondazione Alario In copertina foto di SALVATORE MONETTI da Pixabay Read the full article
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reading-marika · 2 years ago
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I Miserabili - Victor Hugo
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“I Miserabili” è un romanzo scritto da Victor Hugo a circa metà del 1800, pubblicato per la prima volta nel 1862. L’edizione da me letta è del 1998, casa editrice BUR Rizzoli. Il libro in questione è un romanzo storico-realistico, costruito in molti episodi apparentemente scollegati tra loro, ma che in realtà sono uniti da un unico filo conduttore, quello del raccontare un’epoca. Inoltre, è un romanzo ricco di riflessioni e descrizioni ben argomentate e approfondite, riguardo qualsiasi aspetto della vita sociale che coinvolgono il lettore nella storia, portandolo a riflettere su tematiche più o meno complesse.
“La natura unisce qualche volta i suo effetti e i suoi spettacoli alle nostre azioni con una specie di tempestività oscura e intelligente, come se volesse farci riflettere.”
Il tempo della vicenda è vasto e ricopre buona parte del IX secolo. Il periodo descritto maggiormente è quello che comprende i primi trent’anni del 1800, in cui l’autore descrive le vicende storiche dell’epoca, ma anche la civiltà a lui quasi contemporanea. Anche gli spazi sono estremamente vasti: i personaggi si spostano nel tempo e occupano diversi paesi e città della Francia, ma anche Parigi e il campo di battaglia di Waterloo. Ogni luogo è descritto nei minimi dettagli: il convento, i paesini, Parigi e Waterloo stessi. Alla descrizione dello spazio vi si affianca una descrizione della società, del pensiero della popolazione, a cui si sovrappone il pensiero dell’autore, che non ha alcuna intenzione a nasconderlo. Infatti, ogni episodio ha una premessa che approfondisce questi diversi aspetti in modo da capire meglio gli avvenimenti futuri di cui si parlerà all’interno del romanzo. Il tempo e lo spazio cambiano quasi contemporaneamente: i luoghi sono associati ad un tempo specifico, ma spesso i luoghi stessi vengono rivisitati in tempi differenti, futuri o passati. In molti casi l’autore è tornato indietro nel tempo per parlare di avvenimenti passati all’età contemporanea della vicenda, per ampliare la visione dell’epoca e per comprendere al meglio le vicende presenti e le motivazioni di esse.
Il romanzo “I Miserabili” di Victor Hugo narra principalmente la storia di Jean Valjean, un uomo uscito di prigione che è ancora ricercato dalla polizia, in particolare dal poliziotto Javert. Durante la sua lunga fuga arriverà ad adottare Cosette, una bambina che diventerà come una figlia per lui e con la quale aiuterà il prossimo. Il romanzo, però, non narra soltanto questa storia, bensì è un continuo intreccio di vicende con diversi singoli protagonisti; questo è “I Miserabili”.
“Il successo è una cosa abbastanza odiosa. La sua falsa somiglianza con il merito inganna gli uomini. Per la folla, la riuscita ha quasi lo stesso profilo della supremazia. Il successo, questo sosia del talento, ha uno zimbello: la storia.”
Jean Valjean è il personaggio principale della vicenda, che non appare con l’inizio del libro. È un personaggio che inizia la sua vita in modo normale rispetto al periodo storico in cui ci troviamo: un semplice potatore di piante con una famiglia sulle spalle. A causa della povertà in cui si trova, egli è costretto a rubare un po’ di pane, guadagnandosi così quattro anni di prigione. Durante questi anni cerca di evadere più volte, allungando la durata del carcere a diciannove anni. In questi lunghissimi anni matura in lui un pensiero negativo per cui inizia ad odiare la società che lo ha rovinato. Crede che, nonostante tutti nascano buoni, la società, con tutti i suoi aspetti negativi, può rendere cattivo un uomo. Ma Jean Valjean durante il suo percorso di vita, dopo la prigione, incontra il vescovo di Digne. Questo incontro lo cambia interiormente e gli fa riflettere sull’importanza dell’altruismo. Si rifarà una nuova vita in cui aiuterà il prossimo, mettendo se stesso al secondo posto. Proprio in questa nuova vita adotterà Cosette una bambina schiava della società, che diventerà il centro della vita di quest’uomo. Però, nonostante la sua buona vita, è inseguito dal poliziotto Javert. Proprio per questo Jean Valjean si sposterà in più posti per nascondersi, usando spesso nomi falsi. Così Jean diventerà un uomo quasi invisibile, ma che nel suo piccolo cerca sempre di aiutare il prossimo e di assicurare un futuro alla sua Cosette.
“Ciò che si dice degli uomini, sia vero o sia falso, occupa spesso nella loro vita e soprattutto nel loro destino lo stesso posto di quello che fanno.”
Cosette, la figlia di Jean Valjean, la incontriamo da bambina: i primi momenti è una bambina bellissima, in braccio alla madre e vestita in modo impeccabile, ma dal momento in cui inizia a vivere con la famiglia Thénardier diventerà una bambina bruttina, con solo stracci addosso. Da bambina non ha mai avuto motivo di spiccare: infatti lavorava, anzi veniva sfruttata, dai Thénardier che ogni mese chiedevano soldi a Fantine, la madre biologica. Cresce in un mondo ingiusto, in un corpo fragile, ma con l’intervento di Jean Valjean inizia una nuova vita, in cui lei è la protagonista e può studiare, conoscere il mondo, sfamarsi a dovere e divertirsi, diventando così una ragazza colta, nonché bellissima. Cosette è un personaggio molto delicato che assomiglia quasi ad un telo bianco, limpido, lontano da ogni peccato; infatti non ne ha mai commessi, anche perché salvaguardata da Jean Valjean. Però durante il periodo giovanile, ovviamente, si allontana un po’ da Jean Valjean, per amore di Mario e per la sua sfrenata curiosità. Durante il romanzo si osserva il personaggio di Cosette essere prima bambina per poi diventare donna.
Javert è il poliziotto che ha più rilievo; infatti egli è prima un poliziotto e dopo un essere umano. Il suo compito è quello di far rispettare la legge ed imprigionare chi non la segue. È un uomo intelligente che è in grado di scovare molti criminali, ma questa sua intelligenza si ferma nel momento in cui deve capire un’altra persona: non prova empatia, ma solo un grosso senso del dovere. Javert è un uomo misterioso, poiché sembra nascondersi dietro una corazza. In realtà lui non si nasconde, semplicemente prova quasi un odio per i criminali, in particolare per Jean Valjean, perché rovinano la vita delle persone e sconvolgono la tranquillità degli esseri umani. Nel corso del romanzo Javert non si incontra troppo spesso, ma abbastanza da poter vedere un significativo sviluppo del personaggio, nonché un altro lato del suo carattere.
Mario è colui che si innamora di Cosette, ma la sua comparsa avviene prima dell’incontro con ella. Egli vive e cresce con i nonni, lontano dal padre, allontanato da essi a causa delle sue idee politiche. Ma Mario, nella giovane età, scopre i valori perseguiti dal padre e riscopre la storia delle battaglie a cui il padre stesso ha partecipato, in particolare quella di Waterloo. Così inizia un’avventura lontano dalla sua famiglia, durante la quale incontra nuovi amici e si innamora a prima vista di Cosette. Mario è un ragazzo con una mentalità aperta, che rispetta le idee altrui e combatte per le proprie.
“Il domani compie irresistibilmente l’opera sua, e la compie sino da oggi. Giunge sempre al suo scopo, in modo insospettato.”
Il lessico utilizzato è complesso, ricercato, specialistico: nei momenti descrittivi sono molti i termini inerenti a quell’argomento ed dimostrano lo studio e la ricerca che l’autore ha compiuto prima o durante la stesura del romanzo. Inoltre, il lessico è ricco: si parla di un romanzo descrittivo, che appunto descrive con precisione le vicende, le riflessioni, i luoghi, i personaggi, i sentimenti affrontati, utilizzando un vocabolario molto ampio. I periodi sono spesso lunghi, costituiti da molta punteggiatura, nei quali è facile perdersi alla minima distrazione. Lo sviluppo testuale è lento, ma molto avvincente: le lunghe descrizioni che precedono l’effettiva vicenda, rallentano lo scorrere della storia, però sono così emozionanti ed interessanti che non rendono la lettura difficile. La particolarità del romanzo sta nei salti nel passato, sia dei personaggi, ma anche di avvenimenti storici realmente accaduti, tra cui la battaglia di Waterloo. Inoltre, come già detto, le storie dei miserabili sono molte e si intrecciano tutte, rendendo il romanzo completo, sotto ogni punto di vista.
Questo romanzo è ricco di informazioni storiche: descrive e approfondisce molti aspetti del 1800, tra cui la battaglia di Waterloo. Il romanzo viene definito storico, poiché caratterizzato da eventi storici accaduti realmente uniti alle vicende realistiche che potevano avverarsi. Attraverso la sua lettura vi è la possibilità di conoscere la cultura ottocentesca francese, caratterizzata da un clima post-napoleonico e post-rivoluzionario, che tiene accesa una scintilla nelle anime del popolo. Ad ogni approfondimento storico, vi è affiancata una descrizione dei luoghi, che porta a conoscere nei minimi dettagli i luoghi in cui la vicenda è ambientata e, allo stesso tempo, porta all’ammirazione paesaggi verdi, ma mostra anche l’orrore dei sobborghi francesi. Il romanzo è ricco di approfondimenti interiori, sia dell’autore che dei personaggi. Molti sono i ragionamenti su avvenimenti storico-realistici, accompagnati da argomentazioni valide e ricche di esempi, difficili da smentire. Il narratore, difatti, è un narratore onnisciente, cioè si intromette nella vicenda per poter spiegare la situazione o addirittura accompagnarla con le proprie riflessioni. Le vicende hanno, quindi, una specie di prefazione, una premessa, che accompagnano il lettore ad una comprensione maggiore dei comportamenti e dei pensieri dei personaggi, quindi ad una comprensione maggiore della vicenda.
“Superstizioni, bigottismi, bacchettonerie e pregiudizi, queste larve, per quanto siano larve, s’attaccano tenacemente alla vita e hanno denti e unghie nel loro fumo; bisogna affrontarla a corpo a corpo, far loro guerra, e fargliela senza tregua, poiché una delle fatalità dell’umanità è quella d’essere condannata all’eterna battaglia contro i fantasmi.”
L’autore, attraverso la stesura di questo romanzo, vuole far conoscere e mostrare la società francese: non quella nobile, non quella borghese, ma quella povera, quella dei miserabili. Come si può notare, la vicenda principale sembra quasi ramificata in altre storie di altri personaggi: la vicenda principale è una, ma senza questo contorno di altre storie, non avrebbe molto senso; si pensi ad un albero, il tronco è la storia principale, i rami le cosiddette vicende secondarie, l’albero senza i rami sarebbe solo un tronco e nient’altro. Victor Hugo vuole mettere a nudo la vera società francese, quella caratterizzata da ingiustizie, da povertà, senza filtri, senza maschere. Con la designazione del personaggio di Jean Valjean, l’autore evidenzia il comportamento giusto: l’uomo, nonostante i suoi sbagli, deve riscattarsi, svolgendo buone azioni e aiutando gli altri, non deve essere avaro, lussurioso, ma gentile e altruista. Victor Hugo vuole mostrare come si possono cambiare le cose se lo si vuole veramente, perché non importa ciò che hai fatto in passato, una volta scontata la pena c’è sempre la possibilità di diventare una persona migliore: nessuno è perfetto, ma si può migliorare provandoci ogni giorno, anche con piccole azioni.
“Morire non è nulla: è spaventoso non vivere.”
10/10
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sanfielle · 2 years ago
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i wnet into the kitchen and took oen of the raw potatore shse was chopping and ate a piece and forgot why i went in there .
g-d do you gusy think i could talk dolores into letting me get a little cheesecake treat
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anequalopportunist · 7 years ago
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I LOVE @ihop hash browns. Always delicious, not matter which one I’m at. Potato-y with a good crust. Could always use a little salt and pepper and I prefer @cholulahotsauce on mine. Rating: A+ #potato #potatoes #potatorates #iratepotatoes #hashbrowns (at IHOP)
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ylly22-2 · 3 years ago
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The cute honeymoon couple in PotatoRes™
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botanicaldecay · 7 years ago
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Free day friday 😩 burnt out. #myface #yo #potatorealness #blahme
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mezzopieno-news · 4 years ago
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IN EUROPA TORNANO I BISONTI E SALVANO LE FORESTE
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Sono tornati i bisonti selvatici in Europa e la loro presenza sta riequilibrando l’ecosistema.
Questi animali si erano estinti nel 1919 in Europa e in seguito alla loro reintroduzione, avviata con 12 capi, oggi il loro numero si avvicina a 9mila esemplari. Le loro abitudini alimentari consistono nel mangiare l’erba e la loro presenza sta aiutando la Spagna a limitare i grandi incendi estivi che negli ultimi 10 anni hanno distrutto circa 741mila ettari di foresta. Ripulendo il sottobosco, i bisonti limitano il rischio che prenda fuoco. Secondo Fernando Morán, veterinario e direttore del Centro europeo di conservazione dei bisonti: “Questo animale è un potatore vivente, riesce a ripulire le parti più fitte della foresta permettendo alla luce di entrare e far crescere l'erba al posto del sottobosco secco”. Secondo il veterinario questo “riduce il rischio di incendi".
Gli ingegneri forestali spagnoli sono rimasti colpiti dal primo progetto iniziato nel 2010, quando sette esemplari furono liberati in 20 ettari di foresta di querce: questi animali stavano facendo il lavoro che avrebbero dovuto fare le guardie forestali, tagliando il sottobosco. “Il disboscamento di questo tipo costa circa 3mila euro per ettaro e il bisonte lo fa gratuitamente”, ha affermato Morán”. Inseguito alla diminuzione della pastorizia che riduceva i rischi di incendi, l’arrivo dei bisonti è un antidoto naturale che ridà speranza.
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Fonte: The Guardian - 14 aprile 2021
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✔ VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact cheching delle notizie di Mezzopieno
✖  BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali-e-portare-la-comunicazione-gentile-nelle-scuole
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terence-t-park · 2 years ago
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Prepare and cook potatores https://www.instagram.com/p/CjdaVtCoclE/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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stop-entropy-lie-down · 2 years ago
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who fuckin babish. cooker. tell him i want roce potatores
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foodffs · 7 years ago
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mexican baked potato
Really nice recipes. Every hour.
Show me what you cooked!
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pirolagiovanni · 2 years ago
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Potatore Elettrico Fai da te
DIY Electric Pruner - Diy Tools
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