#pizza piena
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La pizzeria è gremita e i tavoli sono occupati da precoci coppiette giunte ben prima dell'ora più consona alla cena, forse per finire velocemente e correre in casa ad accoppiarsi. O forse perché vivo a Vienna e qua cenano quando i comuni mortali normalmente fanno merenda. Inutile che sfotto, se sono entrato in pizzeria a quest'ora è perché pure io sto morendo di fame. Conosco la capo sala, ha letto il mio libro e dato che mi saluta ancora devo dedurre che non le ha fatto schifo. Le chiedo se posso mettermi al bancone, sono da solo, fuori fa freddo e ho fame, che mi basta una margherita e me ne vado. Annuisce e i suoi occhi si fanno compassionevoli. Non faccio in tempo a sedermi che il ragazzo al bancone, notando la mia condizone solitaria, mi porge una birra che non avevo ordinato. Mi sorprendo e dico che ci deve essere stato un errore, che ancora non ho chiesto nulla. Mi risponde che fa lui, posso stare tranquillo. Io desideravo una coca-cola e ora mi tocca bere una birra offerta accidenti. C'è una seggiola di fianco a me con una giacca poggiata, la proprietaria mi chiede se desidero che la sposti, le dico che non serve, tanto non arriva nessuno. Mi sorride e torna a limonare con un barbuto uomo di quasi due metri. Più passa il tempo più gli alti mi stanno sul cazzo e vorrei segargli le gambe mentre dormono. Poi mi ricordo di essere sopra la media in Italia (e anche in Sud America) e torno a concentrarmi sulla sala. Ci sono davvero solo coppie, uscite per festeggiare la ricorrenza amorosa. Noto con piacere un cospicuo numero di tavoli occupati da persone dello stesso sesso che si tengono per mano. Sorrido per loro. Che belli che siete, godetevi questo momento, vi lascerete anche voi, non temete. Il volume della musica è troppo alto, decido di mettere le cuffiette e ascoltare qualcosa di diverso, un concerto per orchestra a tema videogiochi giapponesi, tanto sono da solo, non devo interloquire con nessuno. Mentre divoro la mia margherita penso a San Valentino. Al fatto che come festa non serva a molto, a meno che tu non abbia 16 anni e bisogno di un pretesto per scopare. Ma è utile per chi come me la vede come un post-it, messo per ricordardati di essere grato a chi ti vuole bene. Anche se non te lo meriti perché fai schifo come essere umano. Anche se dovresti ricordartelo ogni giorno ma tra una cosa e l'altra ti passa per la testa e allora eccoti una data. Una volta all'anno, fai sto sforzo e scrivi a chi ti vuole bene, scrivi quanto ti ritieni fortunato ad avere qualcuno che ti sopporta. Servono a questo le feste. Natale per ricordarti di ringraziare la famiglia. Il compleanno per ricordarti dell'esistenza di qualcuno. L'onomastico per ricordarti pure come si chiama. Ferragosto per ricordarti che l'estate sta finendo. Pasqua boh, non lo so, per ricordarti che è possibile uccidere una divinità forse. Finisco la pizza e mi arriva un'altra birra che ancora non ho ordinato. Mi giro in sala per capire a chi ho fatto pena stavolta. Nessuno mi guarda. La finisco contro la mia volontà e mi dirigo a pagare il conto. Mi viene detto dalla capo sala che oramai faccio parte della famiglia, che posso considerarmi un cugino acquisito e che quindi mi basta darle la metà della metà di quello che avrei dovuto dare. Quanto adoro fare pena. È il mio superpotere. Birra gratis, pizza scontata e posso andare a letto con la pancia piena. Una coppia mi avrà notato e ora sarà nata una discussione, prima di fare l'amore. "Tesoro, voglio adottare un triste italiano solitario, hai visto quanto era carino mentre mangiava la sua pizza, starebbe così bene con il nostro arredamento". Qualcun altro avrà girato un video che diventerà virale su tiktok e dove magari vengo insultato. Poco mi interessa. Torno a casa dal mio gatto, gli dico che lo amo e che sono grato ci sia lui a volermi bene. Lui, per tutta risposta, vomita sul tappeto. L'amore è un linguaggio variopinto e maleodorante talvolta.
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Ieri ho sistemato la stanza e poi sono andata dal medico, ci ho messo parecchie ore e per tornare non c'erano più treni quindi mi sono fermata a dormire a casa dei miei. Ho mangiato la pizza con le mie sorelle e i loro amici/fidanzati/e, ho fatto meditazione, un giro al fiume e poi mi sono messa a letto e ho dormito abbastanza prendendo 4 gocce di xanax. Stamattina mi sono alzata verso le 8, ho fatto rientrare i gattini, stretching, i respiri, ho bevuto l'acqua, il caffè, ho mangiato uno yogurt e preso le pastiglie per la tiroide. Poi mi sono preparata e sono tornata in città con un passaggio in macchina, ho ascoltato la musica e guardato le stanze/monolocali in affitto, fatto un po' di meditazione, ho pranzato con qualcosa al volo e poi sono andata a lavoro. Eravamo in pochi, però c'era una mia collega e un altro ragazzo, ci siamo gestiti il rifugio da soli, abbiamo diviso i compiti e siamo stati molto efficienti. A una certa è venuto il veterinario e insieme abbiamo curato una capretta che non sta bene, le abbiamo fatto un'iniezione e dato delle medicine con la siringa per bocca, ho sorriso e chiaccherato, ho quasi rischiato di fare fuggire un cinghiale perché ho chiuso male la porta e mi stavo per fare male seriamente sulla rampa con una cariola pesantissima piena di letame... ma è andato tutto bene. Ho tanti pensieri in questi giorni, sento l'ansia forte, la paura, la solitudine. Ma mi dico che va bene tutto ciò che provo, poi lascio andare. Le emozioni servono tutte, ognuna comunica un messaggio diverso e sta a noi coglierlo, imparare ad ascoltarci. Sto usando molto la visualizzazione, penso creando immagini nella mia mente come se fosse un film... mi fa stare meglio. Sono come un albero, le mie radici sono ancorate in una profonda sofferenza... ma da lì prendo la mia forza che mi scorre dentro e si espande intorno a me, dalle foglie e dai fiori che sto facendo nascere. È uno scambio continuo di energia. E respiro... perché è la soluzione. È la connessione primaria e primordiale, forse l'unica con tutto ciò che ci circonda. E mi calma dannatamente. Adesso sono sul balcone, sono stanca e tra poco andrò a dormire.
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stamattina colazione al bar e a pranzo la pizza
io felicissima ma anche piena di sensi di colpa
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So piena de pizza, vorrei slacciarme la pelle.
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Prima mangiavamo la pizza, ti ho detto ti ricordi quella volta che siamo andati a mangiare la pizza insieme a tutti e tu mi cercavi con lo sguardo. E poi ho pensato che io vorrei per sempre questa cosa qui: che tu cercassi il mio sguardo in una stanza piena zeppa di persone
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*En la habitación*
Stefany :*se piena la peluca* date prisa Anastasia, Leo y Mikey vendrán en cualquier momento😃😁
Anastasia : ya voy amiga casi termino de plancharme mi peluca😀😅👩🦰*se plancha la peluca* es increíble el día de los inocentes que haremos una broma a los chicos 😈🤭💕💞💗
Stefany : Por supuesto te lo conté Hace unos días para la broma perfecta 😁😉✨*se acomoda la peluca* ya tenemos bien colocado las pelucas de colores 😃🙂👩🦰cuando salgamos y diremos que nos pintamos el cabello de nuestros colores favoritos y se van a volver locos😈😆
Anastasia :*deja la plancha en la mesa*jajaja si, Supongo que te cantas las brujas 😏😃(pensamientos💭) será igual que colocamos un balde con brillantina arriba de la puerta en la habitación de Raph 😁😆🚪🪣✨*escucha un ruido* Oh escucho que alguien viene? 😲😀🔊
Stefany : debe ser los chicos bien hay Qué actuar como platicamos😄😉✨
Leonardo and Miguel Angel :*camina por el pasillo*
Leonardo :* frunce el ceño*Mikey sé que hoy es el día de docentes😒🤔 Pero no quiero que te ocurras hacer una broma conmigo mientras estaré en mi habitación con Stefany viendo la película 😡😤🚪🖥️💖💓💕
Miguel Angel :*pone sus brazos atrás de su cabeza* relájate Leo no te haré bromas para que no arruinar su privacidad de romance con tu gatita 😏😁❣️💕💖 Yo solo quiero estar con mi princesita y haremos bromas juntos🥰😄💘💝💞 pintaremos el caparazón de Donnie con pintura que brilla en la oscuridad mientras duerme 😈🤫🖌️
Leonardo : está bien espero que te diviertas haciendo bromas juntos ☺️🙂💖💕❣️*toca la puerta* Chicas, sabemos que están aquí pueden salir? 😀😊
Stefany and Anastasia :*sale de la habitación* hola chicos🥰😘👋💕💖❣️¿les fascina nuestro nuevo look nos pintamos el cabello de nuestros colores favoritos? 😏😁👩🦰🩷🧡💞💝❣️💕
@inspiredwriter
Leonardo and Michelangelo: Eeeh, cool idea, girls...😅😁
Leonardo: Wow, Stefany, I always knew how much you loved the color pink, but I couldn't imagine that enough to dye your hair...😀😅💘💕 (Thoughts💭) God, how could Stefany even come up with such an idea?!😧😱 Probably, when she was talking with friends, Candy suggested that she do this🤔 But I liked my kitty's natural hair color better...😥
Michelangelo: Haha, you look great, my princess...😅😁✨💖💞 (Thoughts💭) Why?!!😭 I liked it better when my lovely Anastasia's hair was golden and fluffy, but now it's red and limp!!😫😩👩🦰 Come on, Mikey, control yourself, you should not upset Anastasia, you should love her in any way😠😤💓💞
Stefany and Anastasia: Hihihi, boys, you are so funny🤭😄💗💘💞 *Take off their wigs* Ta-da!😄😆 It was april prank!!😃😘🎉💝❣️💓💕
Leonardo: *Hugs Stefany's waist* Ooh, Stefany, you managed to fool me, I'm so proud of you because ninjas are very inventive😯😏💗🩷💓💞
Michelangelo: *Grabs Anastasia in his arms and kisses her on the cheek* Mua~😚💖💘💕 mmua~💓❣️💞 Haha, that was really funny and unexpected, girls😃😉✨ *Kisses Anastasia on the lips* Mmmuah~😚💗💖❣️💕 *Sniffs Anastasia's yarn of hair* Mmm, aah~🥰😍💘💗💓💕 (Thoughts💭) Glory to heavenly pizza that the hair of my adorable little flower was not damaged!!😆😌💨💓💖💝💕
Stefany: *Hugs Leo's waist* But we are very pleased, boys, that you didn't turn away and still continued to love us even when we changed our hair color🤗🥰🩷🧡👩🦰💘💝💞 *Whispers to Leo in his ear* Perhaps I will reward you for your kindness heart while watching the movie , my sweetie turtle~🤫😈🖥💖💘❣️💕
Michelangelo: Haha, my hunny cake, do you want to make prank of Donnie while he's sleeping in his room?😄🤫💤🩷💗💕 *Caresses Anastasia's booty and whispers in her ear* And then we'll have a little fun in my room~😏😈❣️💓💝💞
Anastasia: *Blushes* Haha, with pleasure, my orange cheeks😳😍💖💘💗💕 *Caresses Mikey's cheeks* Huh, Mikey, it seems to me that something is showing on your face...😧🤨 Oh, my love, as I understand it, someone before painted a mustache on your face with invisible paint, but now it has appeared🤔🥸🖌
Michelangelo: Really?🤨 Anastasia, are you talking serious?..😧😲
Stefany: *Takes out a pocket mirror and hands it to Mikey* She's telling the truth, Mikey, just look at your reflection😧😕
Michelangelo: Hmm?🤨😟 *Covers his face with hand* Ooow, I look stupid!😖😩
@swagreecrow
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𝗗𝗶𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗔𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼
𝟭° 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟯
Caro diario,
questo mese di dicembre mi sta stremando, sembra non finire mai.
In piena notte ho fatto di necessità virtù, quindi essendo rimasto a piedi con l'auto ho fatto l'autostop. Mai fatto prima in vita mia
Devo dire che ho avuto un discreto successo con il pollice all'insù, visto anche l'orario e la mia faccia, alla terza automobile mi hanno caricato.
La prima era un'auto di lusso e sappiamo bene che con le auto di lusso non si danno passaggi in piena notte. A parte qualche caso che ho potuto vedere con i miei occhi, ma si trattava di signorine lungo il bordo delle strade, altrimenti non è etichetta dei benestanti fare queste cosa. Non si sa mai cosa rischiano.
All'interno della seconda auto c'era una coppietta, lei mi ha guardato quasi come a dire "seeeee certo, proprio a te diamo un passaggio", mentre lui ha volutamente girato lo sguardo dall'altra parte.
La terza auto si ferma, li raggiungo. Sono tre extracomunitari. Mi guardano fisso e seri, molto seri. Rimango di sasso. Poi quello davanti dal lato passeggero, rivolgendosi agli altri due, dice:
- Oh, sembra brava persona.
- E se ci ruba? - risponde quello seduto dietro.
- Tu cosa dici? - dice di nuovo quello davanti rivolto a chi guida.
- Mmh, così sembra Gesù, tutto bagnato. Dai vieni - risponde quello alla guida, che mi invita anche con un cenno della mano.
- Infatti sono un povero Cristo - rispondo d'istinto facendo il brillante... con dei, probabili, mussulmani. Che idiota sono stato.
Non capendo se fossero seri o se mi stessero prendendo in giro, decido di salire. Del resto non mancavano molti chilometri a casa mia.
- Grazie - dico con un filo di voce quasi in tono reverenziale - grazie mille
- Noi non dare passaggi agli sconosciuti, molto pericoloso - dice quello che guida e gli altri due si mettono ridere.
Noto che quello seduto con me continua a fissarmi con molta insistenza, è uno molto alto si vede. Si fanno quattro chiacchiere sul perché fossi a piedi, su che lavoro facevano loro e da dove venivano. Insomma discorsi di normale routine.
Ma il tizio al mio fianco non ha mai parlato e mi fissava sempre tra il serio, il perplesso e il pensieroso.
Poi a un certo punto spalanca gli occhi, me ne sono accorto perché al buio con la loro pelle scura gli occhi e i denti erano uno spettacolo pirotecnico.
- Adesso mi ricordo di te - mi dice puntandomi il dito
In quel momento non avevo compreso se fosse una minaccia, un'accusa o una rivelazione spirituale.
- D-di me? Ti ricordi di me? - chiedo
- Si, tu uscivi da una pisseria con pissa in mano. Io passavo a piedi e avevo chiesto un'informasione. Tu ricorda?
- Io? - rispondo come quando mia madre mi accusava di aver sbafato tutta la Nutella - sei sicuro?
- Si, mi ricordo di te. Poi tu messo pissa in bagagliaio e dato me passaggio a casa.
A quel punto come da un cassettino dei ricordi lontani mi esce un ricordo, di me che con una pizza calda nel cartone stavo per tornare a casa. Il tipo di colore sudato con un enorme zaino che mi incrocia sul marciapiede e mi chiede le indicazioni per un Comune della Val Seriana. Mi ricordo che con il dito gli indicai la direzione, quella che in effetti stava seguendo, salvo poi rendermi conto che a quella destinazione mancavano dodici chilometri.
Mi ricordo che glielo feci notare e alla domanda se avrebbe percorso tutta quella strada a piedi, lui rispose allargando una mano con uno sguardo che diceva "pensi che abbia altre alternative?".
Fu allora che buttai la "pissa" calda nel bagagliaio e gli diedi un passaggio. Mi ricordo che continuava a ripetermi che io ero davvero una brava persona, a mani giunte, durante tutto il tragitto.
- Ma si ora ricordo - gli dissi
La conversazione e i ricordi finiscono, sono davanti a casa.
Scendo li ringrazio e al tipo della "pissa" stringo forte la mano.
- Questo è karma - gli dico.
- Chi casso è karma? - mi risponde stranito.
Caro diario, siamo al primo giorno dell'Avvento e qui da me sono già passati i tre re Magi. Sotto il segno di una stella cometa di nome karma. Ma che non tutti conoscono.
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In questi giorni sono sopraffatta da tante cose, ma sono anche piena di pensieri che definirei di "healing". Ad esempio, questa settimana andrò a tre compleanni di personcine bellissime, e sono giorni che penso a quanto quest'ultimo anno io mi sia ridata vita e dignità di vivere, quanto, esponendomi al mondo nella mia parte più vera, io abbia incontrato persone una più bella dell'altra e che adesso costellano la mia vita di luce. Inoltre, a tutti questi compleanni mangerò la pizza, mentre fino a qualche mese fa erano anni che non riuscivo a mangiare una. E per finire, lunedì abbiamo fatto un concerto, e mamma stamattina mi ha detto che le si era sciolto il cuore, perché nonno adorava i concerti di capodanno con i valzer di Strauss e gli sarebbe piaciuto tantisismo. Il mio cuore mi abbraccia fortissimo, me e tutta la bellezza che mi si è creata intorno. Sono felice.
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ragazza americana che in maniera super carina spiega che è sorpresa di essersi mangiata un'intera pizza da sola in Italia e non sentirsi piena, chiede: perché? come è possibile che non sono appesantita?
italiani: perché il cibo in america è una merda!!! gli americani imparano cosa vuol dire mangiare buoni ingredienti!!!1!
cioè okay sì, il cibo in italia è più sano, ma perché prenderla per il culo o insultare il suo paese cioè gli italiani quando parlano di cibo sono davvero insopportabili
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Sei la persona che è stata ufficialmente designata per scrivere il "MESSAGGIO nella bottiglia", non quello classico del naufrago sull'isola deserta, bensì quello concepito dall'essere umano e diretto agli altri abitanti del sistema solare.
Devi spiegare cos'è la Terra e com'è l'uomo, ciò che veramente noi siamo, perché dovrebbero venire a trovarci o non piuttosto evitarci come la peste.
Un discorso fiume, o anche poche, significative parole. Come ritieni più opportuno. Grazie a nome del pianeta.
Oddio che responsabilità!
Non ho nemmeno il dono della sintesi
Chiunque voi siate, sicuramente dove state, si sta meglio, anzi mandatemi una navicella che mi trasferisco lì.
Qui non è consigliabile venire, non perché il pianeta Terra non sia un posto vivibile, ma bensì perché è abitato da esseri che chiamano umani, a volte intelligenti, acculturati, con titoli di studio che però a volte acquistano al cepu, e che poi non sanno usufruire.
Questi esseri si riproducono anche, sono schiavi del Dio denaro che è l'unico in cui credono, e per questo famigerato Dio distruggono la terra, inquinano i mari, rendono l'aria irrespirabile, e poi uccidono, cominciano guerre in nome di non so nemmeno io cosa...e poi NEGANO TUTTO.
Cari abitanti di altri pianeti di altre galassie, purtroppo i motivi per
restare lontani da questo bellissimo pianeta sono superiori dei motivi per i quali voi potreste venirci,
che però ci tengo a elencare:
La Terra è piena di cose bellissime, le montagne, le colline, il mare, le città sono bellissime, l'arte, non avete idea, vi innamorereste...e poi ci sono io 😂😂😝
Roma, Firenze, Napoli, Milano, Siracusa ❤️...
Qui si mangia in modo divino e si beve in modo divino.
La pizza, la cacio e pepe, il babà, il cannolo siciliano, il nero d'avola, il vermentino, l'amarone ecc ecc
Ma questo non basta, poi c'è la realtà,e c'è quel bastardo dell'essere umano.
In attesta dell'arrivo del vostro mezzo che finalmente mi porterà via, vi saluto calorosamente, anche perché il cambiamenti climatico sta facendo sciogliere i ghiacciai il livello del mare si alza, e nello stesso tempo però la siccità... Un gran bordello.
Quindi
Extraterrestre portami via... ❤️
Ecco!
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Io invece ho avuto una settimana piena di festività.
Ogni giorno formato da uscita fuori con pizza e torta...
Una settimana buttata al vento...
Perché buttata al vento?
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Mi metto a letto solo ora. È sabato sera lo so ma io sono cotta e con almeno cinque litri in meno di sangue. Questa volta va così! È stata una giornata abbastanza piena, non mi sono fermata un attimo da stamattina ma ammetto che sono contenta per la produttività. Sono riuscita a pulire quasi tutta la casa, incastrare chiacchierata al telefono con amica e fare la mia camminata, ultimare gli ultimi regali, allenarmi, aiutare mamma, leggere e la lista non sarebbe ancora conclusa. È un sabato che non mi sembra sabato, ha un sapore diverso, eppure ho mangiato la pizza, sarà che si avvicina il Natale e inizio a perdere il senso dei giorni. Sono stanchina e davvero senza forze, credo che potrei crollare a breve, dopocena ho rivoluzionato l'armadio mettendo sotto sopra gran parte della camera e ricoprendo il letto con vestiti di ogni forma e colore. Nel mentre ascoltavo la musica, canticchiavo e credetemi se dico che è stato quasi rilassante. Adesso prima che gli occhi si chiudano e le mie braccia cadano tra quelle di Morfeo, vorrei gustarmi qualche minuto con il mio detective preferito Bill ed andare avanti con quella serie fenomenale di The sinner.
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Hey B, te la ricordi quella sera? Era un giugno di due anni fa, poco dopo aver iniziato il Servizio Civile. Tu ti trasferisti a Verona ed i weekend passavano dolci e lenti tra le vie del centro e la tua camera nell’appartamento di Via Montorio. Le cene d’asporto di Burgerino, con il sacchetto colorato e tutti i cuccioli di animali carini carini. È stato in quelle notti che ho capito di amarti come non avevo mai amato prima. Qualsiasi ragazza ci fosse stata prima di te, non era che una pallida rappresentazione dell’amore. Siamo passati dal gelo dell’inverno padano all’incandescenza dell’estate veronese, assorbendo ogni nostro cambiamento ed il nostro viverci. E per me sei sempre stata la donna più bella di sempre, che fossi sepolta sotto strati di cappotto e sciarpa o nuda tra le lenzuola. Il tuo profumo fa ancora parte del mio DNA e non se ne andrà mai.
Ebbene, te la ricordi quella notte di giugno? Mi facesti una sopresa: ti trovai fuori della biblioteca, bella e sorridente come sempre e sentii sciogliersi ed esplodere la vera felicità dentro di me. Mi avevi fatto uno scherzo: avevi detto che saresti andata in Sardegna ed io ormai non mi aspettavo di vederti per quel weekend, invece eccoti lì. E mi fai: andiamo al mare?
Giusto il tempo di cambiarmi e siamo partiti, la nostra colonna sonora recitava “E te ne vai al mare, ma poi mi mangi il cuore. E non è sangue ma ripieno all’amarena, notte di luna piena, vampiri alla mia schiena”. Sembrava scritta per noi.
In quel periodo, tra covid ancora presente ed inizio estate, le strade erano un po’ vuote e mangiammo una pizza in un ristorante carino. Poi ci facemmo due passi tra le laterali buie che portavano alla spiaggia e ci distendemmo con un asciugamano sulla sabbia. Il cielo era perfetto e si vedevano le stelle. Ricordo di aver pensato che fosse tutto perfetto e che la vita fosse meravigliosa. Riuscimmo a vedere anche più di una stella cadente: robe da romanzo. Tanto che, se fossimo stati davvero soli, avremmo fatto l’amore sotto le stelle per poi addormentarci abbracciati. Quando il sonno rischiava di farci addormentare per davvero, tirammo su le nostre cose e ci avviammo alla macchina, dove proprio non riuscimmo a resistere. Ci prendemmo a vicenda e lo facemmo in modo ardente, vorace, da strapparci il torace per scoparci a vicenda l’anima. Solo a pensarci ho i brividi. Quella sera tornammo poi a casa, dormendo stretti in camera mia con poche ore di sonno davanti, ma felici come nessuno dei due lo era veramente stato.
B, io con te ho imparato cosa fosse l’amore vero. Con te, sono sicuro di aver amato nel vero e più profondo senso del termine. Non smetterai mai di mancarmi. Ti ho davvero lasciato il mio cuore, perché da due anni non sento più niente nel petto. Niente. Un teschio tatuato sul cuore ne è la testimonianza. Dove prima scorreva sangue e passione, ora restano i calcinacci gelidi di un passato che non andrà più via.
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Inclusione e Autonomia: La Storia e la Missione di PizzAut
PizzAut non è solo una pizzeria; è un’opportunità di futuro, una visione concreta di inclusione e autonomia per giovani autistici e per la società intera. Nata come associazione nel 2017 da un gruppo di genitori di ragazzi autistici, PizzAut è un progetto che va oltre la semplice sensibilizzazione e si trasforma in azione concreta, grazie al supporto e all’ispirazione del fondatore Nico Acampora, padre di un bambino autistico. In pochi anni, PizzAut è diventata un simbolo di inclusione sociale in Italia, mettendo in campo iniziative che mirano non solo a far conoscere il valore delle persone autistiche, ma anche a includerle pienamente nella vita lavorativa e nella società.
L’inclusione è il pilastro su cui si basa PizzAut. Inizialmente fondata come associazione di volontariato, ha visto nei suoi membri – genitori e sostenitori – un gruppo di sognatori che immaginano un mondo migliore, dove ognuno possa sentirsi accolto e valorizzato. Il 19 novembre 2017, l’associazione si è formalmente costituita come Onlus, con l’obiettivo di sensibilizzare la società civile e le istituzioni sul tema dell’occupabilità delle persone autistiche. La strada scelta per realizzare questa missione è stata la pizzeria: semplice, familiare, alla portata di tutti, e soprattutto simbolo di convivialità e festa. La pizza diventa così non solo un piatto, ma un veicolo per nutrire l’inclusione sociale, attraverso il contatto diretto e la condivisione di esperienze.
Oggi, i ristoranti PizzAut sono completamente gestiti da ragazzi autistici, che lavorano fianco a fianco con alcuni neurotipici. Questo progetto non si limita a offrire formazione professionale ai ragazzi autistici, ma promuove un percorso completo di autonomia e crescita personale. Grazie all’AutAcademy, l’accademia formativa creata nel 2020, i ragazzi possono intraprendere un percorso di formazione che li prepara al mondo della ristorazione, ma non solo. L’AutAcademy offre circa 200 ore di formazione in aula e 100 ore di formazione pratica sul campo. Questo approccio innovativo punta non solo a migliorare le competenze lavorative, ma anche a sviluppare abilità relazionali e di gestione dell’imprevisto, elementi fondamentali per costruire una reale inclusione.
Un altro aspetto importante del progetto di PizzAut è l’impegno verso l’autonomia abitativa. Con le Palestre di Autonomia Abitativa, i ragazzi e le ragazze autistici possono avvicinarsi a una vita indipendente, apprendendo le competenze quotidiane necessarie per gestire una casa, dalla cura del sé alla gestione degli spazi. L’obiettivo è di garantire una vita dignitosa anche nel “dopo di noi,” senza relegare questi giovani a istituti o strutture chiuse. Si tratta di un’opportunità di inclusione e crescita che consente loro di vivere una vita piena e autonoma, permettendo di sognare un futuro di vera indipendenza.
Ma l’inclusione promossa da PizzAut non si limita ai suoi ristoranti. Grazie ai Truck Food e al PizzAutobus, l’associazione è riuscita a portare il suo messaggio di dignità e inclusione in piazze, scuole, aziende e eventi pubblici. Durante la pandemia, il PizzAutobus ha permesso di continuare a operare, portando pizze e inclusione nelle case delle persone. Questo servizio è diventato non solo un’opportunità per restare attivi in un momento difficile, ma anche un simbolo di resilienza e determinazione. Oggi, il PizzAutobus offre un servizio catering per aziende e eventi speciali, portando ovunque il messaggio di un mondo migliore, fondato sull’inclusione e sulla valorizzazione della diversità.
Un altro importante obiettivo di PizzAut è sensibilizzare il mondo aziendale al tema dell’inclusione. Con il format “Un assaggio di PizzAut,” l’associazione coinvolge imprese che vogliono promuovere politiche di Diversity & Inclusion, dimostrando che l’inclusione delle persone autistiche può essere un valore aggiunto per le aziende stesse. In questo modo, PizzAut non solo promuove l’inclusione a livello lavorativo, ma contribuisce anche a diffondere una cultura del rispetto e dell’accoglienza delle differenze.
La storia di PizzAut è fatta di sfide e successi, come l’apertura del primo ristorante a Cassina de’ Pecchi nel 2021, seguito dal secondo a Monza nel 2024. Quest’ultimo è stato inaugurato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un riconoscimento importante che sottolinea il valore del progetto e la sua rilevanza sociale. Entrambi i locali offrono un menù fatto di qualità e dignità, dove la fretta non è di casa, e ogni pasto diventa un’occasione per fare del bene e per nutrire l’inclusione.
PizzAut è molto più di una pizzeria; è un movimento che vuole cambiare la percezione della disabilità nella società. Attraverso la formazione, il lavoro e l’autonomia abitativa, il progetto permette ai giovani autistici di sperimentare una reale inclusione, sviluppando competenze e acquisendo fiducia in sé stessi. L’inclusione, per PizzAut, non è solo un obiettivo, ma un valore fondamentale che si riflette in ogni aspetto del progetto, dalle attività formative fino agli eventi in giro per l’Italia.
Sostenere PizzAut significa contribuire alla costruzione di un futuro inclusivo, dove ogni persona, indipendentemente dalle sue capacità, possa trovare il suo posto nella società. Con una donazione, è possibile dare più forza alla missione di PizzAut, aiutando l’associazione a continuare a offrire dignità e opportunità ai ragazzi autistici. PizzAut ci ricorda che un mondo migliore è possibile, e che l’inclusione è la chiave per costruirlo insieme.
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Day 79 - 80
Giorni 79 e 89- Marted�� e Giovedì
Martedì
Martedì è stata una giornata all'insegna di "cosa mi è saltato in mente di andare in ufficio così combinato e con la prospettiva di cenare fuori?"
Totale caffè 2. A pranzo, vengo prelevato da collega storica per pranzare fuori e la imploro: fammi mangiare qualcosa che abbia delle verdure. Finiamo all'Old Wild West, ma almeno prendo una insalata di manzo piena pienissima di altri vegetali, quindi win?
A cena, festeggiamo i tre anni del gruppo UK e andiamo in un pub locale; ho mangiato una cotoletta di maiale, patate, frittini, cheesecake, molta birra, uno Jagermeister.
Mercoledì
Mi sveglio veramente veramente veramente in uno stato influenzale pietoso, ma porto i ranocchi a scuola. Rientro a casa, mi faccio una doccia (ero veramente in uno stato pietoso anche da quel punto di vista) e provo ad andare al lavoro. Mi rendo conto che non ce la faccio e torno indietro: salgo di nuovo a casa e avviso che mi assenterò. Sento il medico il quale di tutti i sintomi dichiarati (mal di gola, dolori alle ossa, dolori agli occhi e bruciore, stordimento, tosse forte E dissenteria) capisce solo "dissenteria" e mi dice "prenda i fermenti lattici e poi mi aggiorni" mi molla 3 gg di permesso dal lavoro il che implica anche:
non andrò a lezione di chitarra e di musica d'insieme oggi (e chi ce la fa, ho dormito malissimo e sono combinato uno schifo)
con ogni probablità non andrò neppure a suonare alla cena della scuola domani, sulla quale comunque avevo forti dubbi. Vedremo come sto domattina.
comunque totale caffè 2, a pranzo riso con zucchine al forno, a cena una pizza surgelata con qualche melanzana sopra.
Vedo zanzare ovunque. Hanno ragione loro, è colpa nostra.
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