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#pietanza
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Casoncelli alla bergamasca
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1moreoffkeyanthem · 9 months
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I know I drop fic recs constantly but I need someone to drop ME fic recs bc I’m in the plasma donation chair reading shit I’ve already read
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courtanie · 1 year
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Un pietanza per due - Ch. 17
Quite the Kerfalafel
Ao3
Nestled within the hectic life of the Windy City is a quaint Italian  restaurant with a head chef missing the spice in his life and a new  busboy who just wants to find a way to feel not so out-of-place in this  new world. Together, they begin to find there's more out there for them  to enjoy in life than a mere plate of carbonara. Buon appetito.  
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francesca-70 · 25 days
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Viviamo tra le troie e gli stronzi, le teste di cazzo e gli esperti nelle prese per il culo. Siamo nel tempo del “Ti amo, ma non voglio storie serie.”, “Non è colpa tua sono io che voglio stare solo.” La societá va in giro con le etichette tra le mani. Troppo gay, troppo magra, troppo grassa, troppo ingenua, troppo depressa, troppo masochista. Viviamo di quei “Troppo" che si leggono “Non sei abbastanza.” Siamo quelli dei baci sul collo e non sulla fronte, delle maniche corte ed addio le felpe, delle amicizie false e costruite, delle storie senza fondamenta e pareti. Siamo nella generazione in cui si esce con gli amici mentre si chatta con altri su whatsapp. Siamo nella generazione in cui si va a cenare fuori e invece di catapultarsi sul piatto, si fa la foto della pietanza per caricarla su instagram. Siamo nella generazione in cui se si incontra una persona interessante la si cerca il giorno dopo su Facebook, invece di parlarle immediatamente. Siamo nella generazione in cui ci si innamora con un cuoricino rosa in chat e non davanti a un tramonto.
Web -
Smail Forever
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La pietanza di noialtri era il vino.
Le ragazze bevevano meglio di me. Ce n'era quattro. Sento che chiamano Miliota quella che aveva portato da bere alle bestie. Con vent'anni aveva la pelle di un uomo a quaranta, e faceva venire in mente il piatto spesso dove mangiavo. Erano quasi tutte scalze, e sotto la tavola pestavo dei piedi, ma loro non sentivano il male. Da mangiare ce ne dava una nonna ch'era la madre di tutte e di Talino e girava a riempire le scodelle dei nipoti, e le dicevano: Sedetevi, Ma' - , perché chinandosi gemeva e aveva sempre qualcuno nelle gambe. Pareva impossibile, a vedere le figlie, che le fosse uscita di dosso tanta roba. Faceva spavento pensare che schiena e che gambe doveva aver avuto da sposa, e adesso com'era ammuffita.
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ilpianistasultetto · 8 months
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Mi piaceva il rumore della ghiaia sotto quei suoi tacchi; sembrava una voce di assenso a quelle movenze di donna. Mi piaceva quel tambureggiare di pioggia su quel suo ombrellino come un applauso scrosciante. Era bello cingerle la vita mentre si passeggiava insieme bisbigliando pensieri carini e fiato caldo sul collo. La voce no, quella non la ricordo o, almeno non la ricordo come i suoi occhi belli, meta' cielo e meta' mare. Quella volta capii che gli occhi fanno piu' cose insieme: guardano, parlano e toccano come possono toccare dieci mani insieme. Il resto era tutto un contorno. I suoi occhi erano la pietanza vera. @ilpianistasultetto
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parolerandagie · 3 months
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Cibi Surreali - 17
Eppurè!: pietanza a base di patate, più di avversione che di congiunzione tra due portate, nutriente ma poco gradita, spesso servita celata o nascostamente dai commensali e che, una volta rivelatasi spinge gli stessi, i quali avevano tutte altre aspettative, ad esclamazioni di delusione e frustrazione.
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angelap3 · 6 months
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La parola di oggi è CIBO.
È ufficiale: non sappiamo più mangiare.
O meglio, non sappiamo cosa mangiamo.
Sempre più imperversa una pornografia alimentare, in cui il cibo è trangugiato con violenza e voracità, finalizzato a procurare il soddisfacimento effimero dello stomaco, in cui il senso del gusto viene addirittura scavalcato.
Mangiamo di fretta.
Mangiamo per riempire vuoti.
Mangiamo per consolarci.
Dobbiamo renderci conto di quanto male ci siamo autoprodotti: oltre a devastare il pianeta abbiamo fatto altrettanto con noi stessi, ignorando la psiche e lo spirito insiti nell'atto di cibarsi.
Gli Hare Krishna mi hanno insegnato che, prima di mangiare, bisogna offrire la pietanza a Dio: ciò significa donarGli un prodotto sano, buono, santo, che non abbia imbrogli, che non sia artefatto, che non grondi sangue.
Anche i Cristiani ( purtroppo la consuetudine si è un po' persa...maledetta fretta) pregano e ringraziano prima di introdurre cibo.
Questa pratica fa assumere alla alimentazione un valore estremamente alto, nobile, addirittura sacro.
Chiediamoci cosa stiamo mangiando e proviamo a visualizzarlo: stiamo volendoci bene?
Rispettiamo il tempio che è in noi?
Concetti che andrebbero espressi fin dalla tenera età: mi rallegro quando vedo merende a base di frutta, ma ancora troppa spazzatura culinaria imperversa.
Iniziare lentamente a capire cosa stiamo proponendo al nostro organismo inerme è un grande passo verso una grande rivoluzione spirituale.
I traguardi importanti si iniziano dalle piccole cose.
(Angela P.)
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Hai ordinato il pranzo Sir...la tua pietanza prelibata è servita..😈⛓️🖤❣️
@birbante-badboy-gentleman
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arcobalengo · 1 year
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NUOVOATLANTE
di Alessandro Orsini
Libera stampa. L’offensiva ucraina è fallita, ma guai a chi lo dice (in Italia)
Nessuno in Italia scriverebbe mai che la controffensiva ucraina è stata un fallimento, nonostante la stampa americana lo dica da mesi. Una frase così chiara certificherebbe il fallimento di un’intera classe politica e mediatica. Pensate a tutti quei direttori di reti televisive, speaker radiofonici, leader di partito, direttori di istituti di ricerca sulla politica internazionale, schierati contro la diplomazia all’inizio della guerra per la sconfitta della Russia. Potreste mai immaginare che la classe mediatica riconosca di essere moralmente e politicamente corresponsabile della tragica situazione in cui l’Ucraina si contorce con Mario Draghi che viene riproposto come una pietanza che si ripropone al Quirinale verso il giorno più stomachevole della Repubblica Italiana? I signori dei media ricorrono a due strategie per non dire che la controffensiva è un fallimento: la strategia della “lente d’ingrandimento” e quella del “domani è un altro giorno”. La strategia della “lente di ingrandimento” ingigantisce conquiste ucraine talmente limitate che, cartograficamente parlando, non sono nemmeno visibili sulla mappa. È il caso di Andriivka, a sud di Bakhmut, che equivale grosso modo alla conquista di Villa Lazzaroni a Roma sulla Tuscolana. Con la differenza che Villa Lazzaroni ospita qualche piccolo ripostiglio per gli utensili, mentre Andriivka non ha nemmeno quelli essendo stata rasa al suolo al costo di decine di migliaia di ucraini uccisi e una quantità impressionante di mezzi Nato distrutti. Conquistare Villa Lazzaroni in una settimana è un fallimento reale; conquistarla dopo oltre tre mesi di devastazioni e sofferenze umane indicibili è un fallimento fantasy. La ragione per cui i media ingigantiscono la conquista di Andriivka si spiega con l’intreccio nefasto tra potere politico, giornalismo mainstream e dipartimenti di scienza politica all’italiana. Crosetto sarà presto chiamato a inviare nuove armi per la distruzione definitiva dell’Ucraina e, quindi, i soliti (s)giornalisti e i soliti (s)direttori di dipartimento dovranno spiegare che la strategia di Biden funziona. Conquistare Villa Lazzaroni in tre mesi di super-massacri e centinaia di bambini ucraini sotto terra dimostra che Ursula von der Leyen ha capito tutto della guerra in Ucraina. Se poi il teatro dell’assurdo vacilla, ecco intervenire la strategia del “domani è un altro giorno”. Agli italiani bisogna sempre spiegare che la vittoria arriverà domani perché la Nato aveva dimenticato di inviare l’arma magica. Gli ucraini vinceranno grazie agli Himars. Anzi no, grazie ai Samp/T di Crosetto. Anzi no, grazie agli Abrams. Anzi no, grazie alle bombe a grappolo. Anzi no, grazie ai 40 caccia di quarta generazione in primavera però la Russia ne ha 1000 subito. La strategia del “domani è un altro giorno” consente di rimandare all’infinito il giorno in cui le televisioni dovranno dichiarare che l’Unione europea è guidata da una classe politica fallita sorretta da una classe mediatica e accademica iper-corrotta. Mi raccomando: si tenga nascosto agli italiani che la Russia ha ammassato circa 100.000 soldati, 900 carri armati e 555 sistemi di artiglieria per lo sfondamento dell’oblast di Kharkiv. Con il dissanguamento per Villa Lazzaroni, vorrò vedere come Kiev respingerà un assalto frontale di quel tipo. Ecco il paradosso: quando una classe politico-mediatica è perfettamente fallita, si rappresenta come perfettamente vittoriosa. Crosetto aiuta il Corriere della Sera e il Corriere della Sera aiuta Crosetto. In tal modo, un po’ con lo scotch, un po’ con collanti odorosi meno nobili, gli zombie si compattano.
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shadowofablackwolf · 2 years
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Ti va di andare a un museo e fare una passeggiata tranquilla, per poi mangiare un buon dolce o una pietanza salata, parlare con spontaneità, sorridere e guardarci timidamente negli occhi mentre le mani si uniscono?
Viaggi mentali accompagnati da un sospiro.
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nonsmetteredicercarmi · 8 months
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Goma wakame pietanza più sottovalutata dei ristoranti sushi
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courtanie · 1 year
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Un pietanza per due - Ch. 18
'Butternot Squash My Dreams'
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Nestled within the hectic life of the Windy City is a quaint Italian restaurant with a head chef missing the spice in his life and a new busboy who just wants to find a way to feel not so out-of-place in this new world. Together, they begin to find there's more out there for them to enjoy in life than a mere plate of carbonara. Buon appetito.
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sara-saragej · 2 years
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Aveva addirittura un dono innato per non piacere, che non tutti hanno la fortuna di possedere.
Aveva una mente brillante: quel filo di antipatia ne metteva in risalto le qualità, come il succo del limone fa emergere il sapore di una pietanza.
- IRÈNE NEMIROVSKY
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✓ Buonasera Tumblr
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passione-e-follia · 10 months
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I CINQUE SENSI Sentimi, tra le voci della gente, Nei silenzi della notte, Nella paura di restar solo. Guardami, negli occhi dei passanti, Nei fiori mai donati, Nei vestiti abbandonato a terra. Toccami con le carezze del vento, Con i pensieri sconci, Con le parole che vorresti dirmi. Gustami, in ogni sorso del tuo vino, In ogni pietanza che ti scalda le labbra, In tutti i caffè che lasciano un po’ di amaro in bocca. Fiutami, in ogni donna che incontri, In ogni vicolo in cui ti trovi a passare, Nella malinconia di ogni odore. EK.
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ma-come-mai · 1 year
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“Quando l'ho catturato era giustamente terrorizzato, lottava offrendomi uno o due tentacoli, sperando fossi una murena (amico mio, io e i miei consimili siamo assai peggio di qualsiasi murena).
Col pensiero gli dicevo "tranquillo, non voglio farti male ma solo spostarti da qui, ci passa troppa gente", che pensiero stupido..
Si è calmato, allora ho mollato la presa.
Si è spostato dietro il mio braccio e mi guardava.
Istintivamente sapeva che il pericolo viene dai miei occhi, e se ne teneva distante, ma non riusciva a non guardare.
Poi ha aderito totalmente alla mia pelle, leggerissimo, senza presa, ma ben ancorato con le ventose centrali.
I tentacoli mi toccavano appena ed ho capito che mi stava studiando, cercava di capire.
La sua colorazione, inizialmente bianca di terrore, poi rossa di lotta adesso era moderatamente mimetica, tranquilla.
Solo i due tentacoli frontali, più scuri, fiammeggiavano di coraggio e di curiosità. Il patagio tra i tentacoli si era allargato ad avvolgermi.
Cosa voleva prendere da me?
Un pensiero mi ha attraversato la mente, come se non fosse mio, come se venisse da fuori entrato dalla mia pelle.
Il calore!
Gli piaceva?
Gli interessava?
Lo voleva "capire"?
Senza mai smetterla di guardarmi negli occhi, mi percepiva con tutto il suo corpo.
Sentivo che comunicavamo ma senza parole, senza mente. Una sensazione devastante, per me, letteralmente insopportabile.
Una forma di vita, di intelligenza, sicuramente non inferiore alla mia, anzi sicuramente superiore alla mia e a quella di moltissimi dei miei conspecifici, mi voleva conoscere.
Non per mangiarmi, non per cacciarmi dal suo territorio (o qualcun'altra umana stronzata) ma per conoscermi, per sapere di me.
Un essere affamato di sensazioni che gli lampeggiano sulla cute, pure, mai filtrate, un esploratore.
L'ho indotto ad andare via, chi si avvicina agli umani muore e muore male.
E' diventato rosso cupo, il colore della fuga, e si è diretto verso uno spacco invincibile tra le rocce.
Dove volevo io.
Un attimo prima di tuffarsi nel buio si è fermato, è diventato di mille colori, poi è sparito.
Cosa mi hai detto, cosa hai provato??
Sono tornato a terra diverso, per sempre.
Queste parole gliele devo.
Magari qualcuno, leggendo questa poca cosa, inizia a voler capire.”
Grazie davvero #GiorgioPaesani
Parole che ci restituiscono in maniera perfetta un essere di un intelligenza superiore che noi umiliamo come pietanza come fosse un insalata .
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