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Buongiorno a tutti,
Muro Lucano è il comune capofila del progetto “Aqua”, uno dei sei Piani Integrati della Cultura approvati in tutta la Regione Basilicata.
Il tema del progetto è il valore della risorsa acqua, legata alla ricchezza naturalistica del territorio ed allo svolgimento delle storiche attività sociali ed economiche del paese.
Il PIC “Aqua” ha come obiettivo il risanamento conservativo, la riqualificazione ed il recupero di siti di interesse storico, culturale e naturalistico, legati direttamente o indirettamente alla risorsa dell’acqua, al fine di promuovere il territorio e valorizzare la risorsa idrica ed i suoi legami ambientali, culturali, sociali e storici con le comunità locali, grazie alla manutenzione ed alla realizzazione di percorsi e sentieri.
Tra le varie misure messe in campo utili a sviluppare e stimolare il nostro territorio, anche da un punto di vista occupazionale, abbiamo immaginato di proporre un corso gratuito per GUIDA AMBIENTALE ESCURSIONISTICA.
Una grande opportunità per Muro Lucano e per l’intera area del Marmo Platano (i posti sono limitati).
🥾 Dɪᴠᴇɴᴛᴀ ᴜɴᴀ ɢᴜɪᴅᴀ ᴀᴍʙɪᴇɴᴛᴀʟᴇ ᴇsᴄᴜʀsɪᴏɴɪsᴛɪᴄᴀ!
📑 𝐈𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐢𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐭𝐮𝐢𝐭𝐨 entro il 16 giugno 2023
✅ Dopo il successo dei primi due eventi a Muro Lucano, il PIC "AQUA - la ricchezza di un territorio” lancia la call pubblica per candidarsi al corso di formazione gratuito per diventare guida ambientale escursionistica.
⬇ 𝗜𝗻𝗳𝗼 𝗲 𝗜𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲
🔗 https://aquabasilicata.it/corso_guida_ambientale
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Tutto sotto controllo.
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my friend visited last night so of course i had to introduce her to my boyfriend
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Israele approverà 4.000 nuove unità coloniali nella Cisgiordania occupata | Infopal
Cisgiordania-PIC e Quds Press. La cosiddetta amministrazione civile israeliana nella Cisgiordania occupata ha annunciato venerdì che il Comitato Superiore di Pianificazione si riunirà giovedì prossimo per far avanzare i piani di insediamento e approvare nuovi insediamenti coloniali, comprese 3.988 unità abitative.
L’approvazione dei piani di insediamento da parte del ministro dell’esercito israeliano Benny Gantz arriva prima della visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Israele, a giugno.
Israele ha in programma di ospitare un incontro con i paesi degli Accordi di Abraham, oltre all’Egitto e alla Giordania, durante la visita di Biden.
Secondo la dichiarazione dell’amministrazione civile israeliana, i piani di insediamento di 1.452 unità hanno ricevuto l’approvazione iniziale e altre 2.536 unità sono state approvate.
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La tua quarantena
Oggi, mentre ti riportavo in aeroporto, parlavamo del fatto che sono successe tante cose in questi (quasi) 3 mesi.
Quando sei arrivata qui, era ancora inverno, e si sentiva. SAP mi aveva appena chiesto di lavorare da casa, ma in Germania nessuno sapeva nulla del Covid, sembrava fosse un casino tutto italiano. Quando decollasti da Capodichino, De Luca aveva altri problemi, tipo come non essere fatto fuori alle prossime elezioni.
Arrivasti qui a casa, con l’idea di restare 10 giorni. Al secondo giorno, vedesti su RaiNews Giuseppe Conte annunciare il lockdown italiano, ed esclamasti “e mo’? Che faccio?” - “semplice, resti qui con me, al sicuro”. Non che ti dispiacesse restare, tutt’altro, ma abbiamo lo stesso difetto, quando qualcuno ci scombina i piani un po’ ci infastidisce, anzi, ci rompe proprio le palle.
Ma tanto che ce frega, dovevamo andare a Praga. Il venerdì pomeriggio partenza, il venerdì mattina il Primo Ministro della Repubblica Ceca annuncia la chiusura delle frontiere. Addio vacanza. Ci sei rimasta male, ti avevo fatto vedere le foto, volevo portarti sul Charles Bridge, farti vedere tante cose. Amen.
E allora mi son dovuto reinventare tutto. Weekend, giornate, le ho dovute riempire, provando a fare del mio meglio. La prima volta ti ho portata a fare colazione fuori, ancora si poteva, e ci è uscita anche una bella gita alle cascate di Triberg. Poi, una sera, hai visto la Merkel in TV. Hai esclamato: “oh, ma chest se vest semp tal e qual!”. La mia Angela annunciava il lockdown tedesco, ma molto semplice e con quella sua voce così rassicurante, mai da panico, tutto sotto controllo: restate a distanza di sicurezza, e tutto andrà bene.
E allora mi son dovuto reinventare di nuovo tutto. Si va per foreste. Grazie a te, ho scoperto tanti posti della Schwarzwald per me completamente ignoti. Abbiamo evitato persone, ma non la luce del sole, gli animali, il viaggiare, abbiamo fatto più pic-nic in questo periodo che mai nella mia vita. Ma ci siam divertiti, hai visto uomini tedeschi nudi, ruscelli brillare alla luce del sole e hai provato l’ebrezza dei 200 km/h.
Abbiamo mangiato l’impossibile, fino a scoppiare. Ah, se Odino avesse regalato ai tedeschi i friarielli. Ma questa è un’altra storia. I vicini sentivano odori nuovi provenire dalla cucina. Sì, adesso sapete che esiste un modo diverso di mangiare. Però non possiamo dirvi di più, dovete viaggiare e cercare.
Intanto in Italia andava sempre peggio, ed eri confusa, non capivi quale fosse la realtà, se la nostra, dove non ci mancava nulla, o quella delle persone alle quali vuoi bene, alle quali sembrava che stesse per finire il mondo. Ma ti tranquillizzavo, dicevo “nun da’ rett, è tutt’appost!”. Ovvio che non ci credevi, le bare di Bergamo le abbiamo viste anche noi, e poi ti pare che un pischello come me avrebbe mai potuto rifilarti bugie così gratuite?? Ma sorridevi e annuivi, perché capivi il motivo per il quale lo facevo, e andava bene così.
Poi c’è stato il problema vestiti. Le scarpe hanno iniziato a cedere, iniziava a fare troppo caldo. E allora siamo usciti a comprare tutto, crepi l’avarizia. Con un po’ di fatica, i prezzi non sono gli stessi di quelli italiani, ma cerca cerca qualcosa salta sempre fuori.
Hai odiato a morte la signorina del Call Center di Lufthansa. Non ti dava mai speranze, possibilità, illusioni di poter tornare a casa. E, ad ogni puntuale rinvio, mi toccava dar fondo a tutto il mio buonumore per farti tornare il sorriso. Ma iniziava a pesare anche a me, non ho batterie infinite, ho avuto le mie crisi, non sapevo cosa fare, volevo tenerti qui, volevo riportarti a casa, volevo quelle cose che messe insieme ti fanno felice, ma che non puoi averle nello stesso momento. E, per rifarci dello smacco, ti ho portata nella Germania dell’Est.
Durante il tragitto, mi hai confessato che ti mancherà tantissimo il verde di questo Paese, che non avevi mai visto così tanta natura, nemmeno da piccola. Per smorzare la nostalgia, ti ho detto “chissà cosa troverai a casa adesso, se ci sarà ancora qualcosa che si può mangiare”, e mi hai spiazzato come sempre, con la tua saggezza napoletana - “je saje che faccie? Primm vac a fa’ a spes, e po’ ci’u dic all’ASL che so’ turnat!”. Penso che la mia risata si sia sentita per tutta Essen, e la tua battuta, sapendo anche i rischi legali che corri al tuo rientro e quello che abbiamo dovuto fare per restituirti un diritto alla tua casa che lo Stato ti ha tolto, mi ha ricordato le parole del grande Pazzaglia:
Eeeehh galera ... galera ... Professo’, voi mi state trattando come se avessi commesso chissà quale delitto. E invece, in questa casa, non ci sono delitti da scoprire o, se ci sono, sono delitti di ordinaria amministrazione, piccoli sotterfugi, piccole invenzioni per sopravvivere. Quanto a voi, Dott. Cazzaniga, voi siete milanese: certe cose non le potete capire. Voi dovete sapere che, a Napoli, siamo tutti assassini ... nous sommes tous des assassins, come diceva Jean Gabin. Però con questa differenza: che da noi ci sono delinquenti colpevoli e delinquenti innocenti. Se voi, in questo palazzo, entrate in tutte le case, voi troverete almeno un delinquente innocente.
Davanti alla porta c’era questa valigia e accanto al tuo letto questo giaccone. Entrambi rossi. Sì, quando sei arrivata ci tenevi a vestire bene. Gli italiani all’estero devono sempre dimostrare di più, non perché ci viene chiesto, ma perché siamo ancora un popolo che non prende l’aereo con le ciabatte.
#diario#la storia di una quarantena diversa#grazie mamma per tutto#sono stati 3 mesi bellissimi#non li dimenticherò mai
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Welp... @jade519 wins the best birthday gift award. I present my @RollPlay characters by @GeersArt. Absolutely stunning! pic.twitter.com/de0D7B3j2B
— djWHEAT (@djWHEAT) May 13, 2017
Awwww! I love them all so much!
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Al largo di Cannes c’è un piccolo arcipelago da sogno, le Isole di Lérins, un paradiso per gli amanti di barche a vela e yacht, che nei mesi estivi gettano l’ancora intorno alle isole per godersi un mare stile caraibico. Chi non possiede un’imbarcazione propria, può comunque raggiungerle in traghetto in 15-20 minuti. L’isola di Saint Honorat è una di queste. Ma non è un’isola come le altre. Ospita un’antica abbazia dove vivono tutto l’anno 21 monaci che fanno parte della comunità del monastero della Congregazione Cistercense dell’Immacolata Concezione, dediti alla preghiera e al lavoro. “Ora et labora”. Il Plateau du Milieu tra le due isole Il lavoro è quello che meticolosamente fanno quotidianamente negli otto ettari di vigneti fin dal Medioevo, producendo ben sette tipi di vini e alcuni liquori con metodo ancestrale e poi vendono ai turisti che visitano l’isola. Le bottiglie migliori finiscono anche sulla tavola del presidente della Repubblica francese e in alcuni rinomati ristoranti. Il primo a rifugiarsi in ricerca di solitudine su questo minuscolo lembo di terra in mezzo al mare fu, verso la fine del IV secolio, Sant’Onorato d’Arles. Ma i suoi discepoli non lo abbandonarono e ben presto lo raggiunsero. Così il santo decide di fondare un monastero. Tutt’oggi i pellegrini vi giungono per ricevere le stesse indulgenze che in Terra Santa e, per penitenza, fanno il giro dell’isola a piedi nudi. L’abbazia di Lérins Da parecchi anni è possibile soggiornarvi insieme ai monaci. Si dorme nelle celle, alcune dotate di bagno privato, e si trascorre la giornata seguendo i loro ritmi fatti di preghiera, lavoro e meditazione, consumando insieme i pasti principali. Da poco i monaci accettano anche coppie che desiderano fare un’esperienza di vita monastica insieme, alloggiando in una cella che può ospitare due persone. I prezzi, che includono vitto e alloggio, sono modici, chi vuole può fare una donazione. Si può soggiornare da un minimo di due notti a un massimo di due settimane. L’isola di Saint Honorat, benché piccola (misura 1.500 metri di lunghezza e 400 di larghezza), offre diversi punti di interesse e monumenti riconosciuti come patrimonio storico. Oltre alla bellissima abbazia, immersa tra i vigneti e circondata da palme e bouganville che conferisco al luogo un aspetto esotico, c’è l’iconico monastero fortificato o Torre Monastero: la sua costruzione ha richiesto oltre tre secoli di lavoro. Nel XIV secolo questa fortezza divenne il polo centrale della vita monastica, come testimonia il trasferimento delle reliquie di Sant’Onorato nella cappella Santa Croce nel 1391. A partire dal XVII secolo, i piani superiori sono riservati ai militari venuti a difendere la costa per ordine del Re: sala di presidio, camere e terrazze col percorso di ronda erano a disposizione della guardia. La Torre Monastero di Saint Honorat L’isola conta ben sette cappelle ormai avvolte dalla macchia mediterranea. Alcune hanno una bella vista sul mare, altre sono in mezzo al bosco, tutte sono comunque luoghi dove soffermarsi durante una passeggiata per ammirare il paesaggio o raccogliersi nei propri pensieri. La più conosciuta è la cappella dedicata alla Trinité che si trova sulla punta Est dell’isola, ma pittoresche sono anche le altre cappelle dedicate ai Santi, Michel, Caprais, Pierre, Cyprien, Porcaire, Salvien e Sauveur. Saint Honorat possiede anche due degli ultimi forni per palle di cannone dell’epoca napoleonica. Costruiti nel 1794 su ordine di Napoleone Bonaparte, servivano per arroventare le palle di cannone. Si trovano nelle estremità Est e Ovest dell’isola e sono classificati monumenti storici. Alcuni volontari organizzano visite guidate gratuite per piccoli gruppi. Molti sono i turisti che sbarcano sull’isoletta nel periodo estivo. A Est dell’imbarcadero – ma ce ne sono intorno all’intera isola – si possono scovare piccole baie dove stendere un telo mare e fare un bagno rigenerante. Raggiungibili attraverso sentieri creati dal continuo passaggio dei turisti, alcune di queste calette, che possono ospitare al massimo una decina di persone alla volta, non sono sempre di facile accesso. Chi le conosce indossa scarpe da trekking o porta con sé le scarpine di gomma. Una delle calette dell’isola Lungo i sentieri che attraversano Saint Honorat si trovano panchine e tavoli per pic-nic dove potersi fermare. Inoltre, nota forse un po’ stonata, vicino al pontile dove arrivano i traghetti c’è un ristorante pieds dans l’eau, poco monastico ma molto gourmet, che regala una vista impareggiabile della vicinissima Isola di Sainte-Marguerite, divisa solo dal cosiddetto Plateau du Milieu, e della baia di Cannes. Per condividere la loro passione per il vino, una volta al mese i monaci organizzano anche delle “Giornate vigne e vini” che comprende la visita dei visita dei vigneti e una degustazione accompagnata da esperti sommelier. Tutti, infine, possono acquistare il vino nella boutique che si trova nei pressi dell’abbazia. I vigneti dei monaci Sull’isola si arriva con il traghetto di proprietà dei monaci che possiedono la compagnia marittima Planaria. D’estate ne parte uno ogni ora dalle 8 alle 18, mentre durante l’inverno ce ne sono solo alcuni nelle ore centrali della giornata. Il biglietto di andata e ritorno costa 16,50 euro. https://ift.tt/2ZyaHgd L’isola monastica di Saint Honorat apre alle coppie Al largo di Cannes c’è un piccolo arcipelago da sogno, le Isole di Lérins, un paradiso per gli amanti di barche a vela e yacht, che nei mesi estivi gettano l’ancora intorno alle isole per godersi un mare stile caraibico. Chi non possiede un’imbarcazione propria, può comunque raggiungerle in traghetto in 15-20 minuti. L’isola di Saint Honorat è una di queste. Ma non è un’isola come le altre. Ospita un’antica abbazia dove vivono tutto l’anno 21 monaci che fanno parte della comunità del monastero della Congregazione Cistercense dell’Immacolata Concezione, dediti alla preghiera e al lavoro. “Ora et labora”. Il Plateau du Milieu tra le due isole Il lavoro è quello che meticolosamente fanno quotidianamente negli otto ettari di vigneti fin dal Medioevo, producendo ben sette tipi di vini e alcuni liquori con metodo ancestrale e poi vendono ai turisti che visitano l’isola. Le bottiglie migliori finiscono anche sulla tavola del presidente della Repubblica francese e in alcuni rinomati ristoranti. Il primo a rifugiarsi in ricerca di solitudine su questo minuscolo lembo di terra in mezzo al mare fu, verso la fine del IV secolio, Sant’Onorato d’Arles. Ma i suoi discepoli non lo abbandonarono e ben presto lo raggiunsero. Così il santo decide di fondare un monastero. Tutt’oggi i pellegrini vi giungono per ricevere le stesse indulgenze che in Terra Santa e, per penitenza, fanno il giro dell’isola a piedi nudi. L’abbazia di Lérins Da parecchi anni è possibile soggiornarvi insieme ai monaci. Si dorme nelle celle, alcune dotate di bagno privato, e si trascorre la giornata seguendo i loro ritmi fatti di preghiera, lavoro e meditazione, consumando insieme i pasti principali. Da poco i monaci accettano anche coppie che desiderano fare un’esperienza di vita monastica insieme, alloggiando in una cella che può ospitare due persone. I prezzi, che includono vitto e alloggio, sono modici, chi vuole può fare una donazione. Si può soggiornare da un minimo di due notti a un massimo di due settimane. L’isola di Saint Honorat, benché piccola (misura 1.500 metri di lunghezza e 400 di larghezza), offre diversi punti di interesse e monumenti riconosciuti come patrimonio storico. Oltre alla bellissima abbazia, immersa tra i vigneti e circondata da palme e bouganville che conferisco al luogo un aspetto esotico, c’è l’iconico monastero fortificato o Torre Monastero: la sua costruzione ha richiesto oltre tre secoli di lavoro. Nel XIV secolo questa fortezza divenne il polo centrale della vita monastica, come testimonia il trasferimento delle reliquie di Sant’Onorato nella cappella Santa Croce nel 1391. A partire dal XVII secolo, i piani superiori sono riservati ai militari venuti a difendere la costa per ordine del Re: sala di presidio, camere e terrazze col percorso di ronda erano a disposizione della guardia. La Torre Monastero di Saint Honorat L’isola conta ben sette cappelle ormai avvolte dalla macchia mediterranea. Alcune hanno una bella vista sul mare, altre sono in mezzo al bosco, tutte sono comunque luoghi dove soffermarsi durante una passeggiata per ammirare il paesaggio o raccogliersi nei propri pensieri. La più conosciuta è la cappella dedicata alla Trinité che si trova sulla punta Est dell’isola, ma pittoresche sono anche le altre cappelle dedicate ai Santi, Michel, Caprais, Pierre, Cyprien, Porcaire, Salvien e Sauveur. Saint Honorat possiede anche due degli ultimi forni per palle di cannone dell’epoca napoleonica. Costruiti nel 1794 su ordine di Napoleone Bonaparte, servivano per arroventare le palle di cannone. Si trovano nelle estremità Est e Ovest dell’isola e sono classificati monumenti storici. Alcuni volontari organizzano visite guidate gratuite per piccoli gruppi. Molti sono i turisti che sbarcano sull’isoletta nel periodo estivo. A Est dell’imbarcadero – ma ce ne sono intorno all’intera isola – si possono scovare piccole baie dove stendere un telo mare e fare un bagno rigenerante. Raggiungibili attraverso sentieri creati dal continuo passaggio dei turisti, alcune di queste calette, che possono ospitare al massimo una decina di persone alla volta, non sono sempre di facile accesso. Chi le conosce indossa scarpe da trekking o porta con sé le scarpine di gomma. Una delle calette dell’isola Lungo i sentieri che attraversano Saint Honorat si trovano panchine e tavoli per pic-nic dove potersi fermare. Inoltre, nota forse un po’ stonata, vicino al pontile dove arrivano i traghetti c’è un ristorante pieds dans l’eau, poco monastico ma molto gourmet, che regala una vista impareggiabile della vicinissima Isola di Sainte-Marguerite, divisa solo dal cosiddetto Plateau du Milieu, e della baia di Cannes. Per condividere la loro passione per il vino, una volta al mese i monaci organizzano anche delle “Giornate vigne e vini” che comprende la visita dei visita dei vigneti e una degustazione accompagnata da esperti sommelier. Tutti, infine, possono acquistare il vino nella boutique che si trova nei pressi dell’abbazia. I vigneti dei monaci Sull’isola si arriva con il traghetto di proprietà dei monaci che possiedono la compagnia marittima Planaria. D’estate ne parte uno ogni ora dalle 8 alle 18, mentre durante l’inverno ce ne sono solo alcuni nelle ore centrali della giornata. Il biglietto di andata e ritorno costa 16,50 euro. Saint Honorat non è un’isola come le altre: nell’antica abbazia si può soggiornare in compagnia dei monaci e trovare il vero paradiso terrestre.
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LA BUCA / ESPLORAZIONI DENTRO IL WASTEOCENE
Discussione a Seveso con il progetto di DOM
Questo archivio digitale raccoglie documenti, appunti e impressioni di un viaggio a piedi da Milano a Seveso, in corso nei giorni di installazione di FAROUT Live Arts Festival. Un primo avvicinamento di studio intorno ai temi della giustizia ambientale, della guerriglia narrativa, della citizen science e della scienza post-normale. Un cammino dentro un pezzo della discarica planetaria, che contribuisca a dar conto delle perdite e delle ferite che si stratificano nella materia dei corpi e delle memorie, nei piani urbanistici, nelle chiacchiere dei bar e nelle scritte sui muri, nei resti e nelle patine invisibili che avvolgono le strade. Da Seveso, DOM- proverà a tracciare la geografia di una trasformazione nel tempo del rapporto tra salute e profitto che da lì, tra controverse direttive europee e nuove autostrade, muove i suoi passi fino ai giorni nostri.
Qui vengono trasmessi i live streaming delle conversazioni che il collettivo DOM- intrattiene con studiosə, ricercatori e ricercatrici, testimoni, associazioni cittadine e comitati.
Conversazioni streaming con Marco Armiero, Laura Centemeri, Maddalena Fragnito.
Un’installazione in cui i segni del paesaggio si compongono e si intrecciano con le narrazioni ufficiali, la vasta letteratura, le contro-narrazioni, i ricordi e i racconti di chi c’è stato. Una buca dove gli organismi e le altre cose gettate e scartate compostano, producono agency, si ibridano e fuoriescono. Al ritorno dal cammino, gli appunti raccolti saranno condivisi dagli artisti in un pic-nic intorno alla buca.
Allestimento tecnico Luca Brinchi. Produzione Farout – BASE Milano.
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Fricchettone tra i freak Colletto bianco, nei piani alti ALTERNATIVO È UN PO’ DIFFICILE ➡️▶️link in BIO #musica #music #release #alternativoèunpodifficile #alternativo #alternative #indie #indiemusic #indieartist #indiehiphop #indieitalia #cantautrice #singersongwriter #eleonorabetti Pic @lecpatoku @chiagiorgi @radicimusic_records https://www.instagram.com/p/Cd-u9-dKBeW/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#musica#music#release#alternativoèunpodifficile#alternativo#alternative#indie#indiemusic#indieartist#indiehiphop#indieitalia#cantautrice#singersongwriter#eleonorabetti
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Cappuccetto rosso va in montagna #bobbio #lecco #neve #marzo #montagna #salewa #lombardia_in_grande #lombardiq_reporter #lombardia_city #lombardia_bestphoto #lombardiadascoprire #lombardia_super_pics #rosso #ceraunavolta #ma #krishna #kri #igerslombardia #igersoftheday #ig_europe #igersitalia #picoftheday #pic #pianidibobbio (presso Piani di Bobbio) https://www.instagram.com/p/CcvPMZ1srEl/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Il progetto “almost home”. Nel Palazzo Reale di Napoli. La casa-simbolo dei diritti umani di Rosa Parks. E’ ormai presente da molti mesi, nel Cortile d’Onore del Palazzo Reale di Napoli, una piccola e fatiscente costruzione in legno, una angusta casa a due piani di colore bianco; non è né una trovata pubblicitaria, né tantomeno una giostra per bambini, è un importante simbolo nella lotta per i diritti civili degli afroamericani. #rosaparks #almost #home #fotografia #photography #photo #foto #italy #photooftheday #italia #photographer #travel #picoftheday #instagood #instagram #art #travelphotography #nature #landscape #art #napoli #naturephotography #beautiful #instalike #canonphotography #follow #canon #pic #igersitalia #picture (presso Naples, Italy) https://www.instagram.com/p/CZSFe8YNmmb/?utm_medium=tumblr
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Reposted from @cuoredifrolla IL MIO DOLCE NATALIZIO … … 3 piani di FROLLA AGRUMATA e un puzzle frolloso (con premio!) 🎄 HAI MAI ASSAGGIATO LA FROLLA AGRUMATA? 😘😋 🎄 Ora provo a raccontarti my dolce natalizio! Il primo ingrediente è la frolla agrumata con il tris di profumi: arancia, mandarino e limone. Questa frolla agrumata come per magia si trasforma in 3 frollosi dischi superbamente esaltati dalla marmellata di visciole (anche il colore rosso natalizio è dalla sua parte!) e la crema di gianduia. 🎄 Il secondo ingrediente? Un puzzle frolloso: 7 pezzi (l’albero di Natale, 3 pupazzi di neve, 2 omini di zenzero, 2 palline di Natale, l’albero di Natale di ribes) di piccole frolle da incastrare tra di loro per risalire all’immagine original ossia il “villaggio natalizio frolloso di cuore di frolla”. Il gioco del “frolloso puzzle” è fatto! 🎄 Adesso “scomponi e ricomponi il tuo “frolloso puzzle”: metti il dolce su un’alzatina, adorna il diametro con questi “simboli natalizi ops questi piccoli pezzi di frolla” e con tutti i sorrisi del mondo (quelli non devono mancare mai!) e portalo a tavola. Conquisterai tutti, ma proprio tutti! Dulcis in fundo, riponi ogni simbolo nel suo “frolloso sito” e inizia a porzionarlo. Ora, che il gioco del “frolloso assaggio”abbia inizio! Il premio? L’albero frolloso di Natale adornato da un fruttato e delizioso ribes! 🎄 Pic by me 📸 😘 🎄 #crostata#frolla#pastafrolla#crostatanatalizia#crostatadinatale#dolcenatalizio#dolcedinatale#natale#natale2021#happychristmas#ribes l#fruttirossi#fruttirossi🍇🍓🍒#fruttidibosco#fruttidibosco🍇🍒🍓#marmellata#visciole#marmellatadivisciole#gianduia#cioccolato#burro#farina#zuccheroavelo#limonebio#frollaagrumi#mandarino#arancio#alberodinatale#biscottidifrolla https://www.instagram.com/p/CX8owvJAoRg/?utm_medium=tumblr
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ARDES AR1F402 Fornello Elettrico Colore NeroIn 2400 W
Fornello vetroceramica dal design ricercato a due piastre 19 cm con piano di cottura in vetro temprato, facile da pulire. Efficiente sistema di riscaldamento a infrarossi che rispetto al classico fornello in ghisa riduce il tempo di cottura e il consumo elettrico di circa il 30%. Con 2 selettori di potenza a 5 posizioni di potenza. Dotato di doppia spia luminosa di pronto utilizzo. Ideale in camper, per seconde case, campeggio, durante le vacanze o i pic nic. Fornello elettrico in vetroceramica dal design moderno ed elegante, compatibile con tutti i tipi di pentole metalliche con fondo piatto. Sistema di riscaldamento a infrarossi, più efficiente del gas. Superficie di cottura in vetroceramica, facile da pulire. Dotato di termostati per la regolazione della temperatura e spie di funzionamento. Dimensioni (AxLxP) cm: 7.5x50.4x30 cm. Colore: nero.
FornelloElettrico
Tipo di superficie superioreVetro-ceramica
Numero totale elementi piano cottura2
InstallazioneDa tavolo
Numero di piastre elettriche 2
Materiale della scoccaMetallo
Diametro bruciatore medio190 mm
Display incorporato No
Numero di piani cottura utilizzabili contemporaneamente 2
Facile da pulireSi
Colore : neroSi
Tipo di piano cotturaCeramica
Posizionamento dell'apparecchioSuperficie piana
Forma della zona cottura/del fornello regolareRotondo
Indicatore LEDSi
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. #Repost @lega_photo_s.p.q.r_ • • • • • • Great Synagogue Of Rome - Sinagoga . 🏅🏅🏅🏅🏅🏅🏅🏅🏅🏅. . 📷 : 👉 @armandomoreschi 👈 Photo selected: @romamor12345 Location:📌 Roma 🇮🇹 . ☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆ C O N G R A T U L A T I O N . 🏆🏆🏆🏆🏆🏆🏆🏆🏆🏆 ♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡♡ Visitate la sua splendida galleria @@@@@@@@@@@@@@ Visit her beautiful gallery #################### . Follow: @lega_photo_portrait @lega_photo Hashtag: #lega_photo_portrait #lega_photo #lega_photo_s_p_q_r ---------------------------------------------- Only Photos made by you ______________________________ GRAZIE PER AVER USATO IL NOSTRO TAG PER I TUO SCATTI ☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆ . thank you for using our tag for your shots . ●●●●●●●●●●●●●● . Solo fotografie fatte da voi . 🏆🏆🏆🏆🏆🏆🏆🏆🏆🏆🏆 . 👉 Gradito repost 👈 ¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤ . . #photo #photos #pic #pics #gw_hdr #pictures #snapshot #art #beautiful #instagood #picoftheday #photooftheday #color #composition #capture #lega_photo_s_p_q_r #bnwlas #portrait #photographer #photography #fever_streets #new_photohdr #great_captured_hdr #bnw #lega_photo #lega_photo_portrait #roma #lega_photo_bnw . Il Tempio Maggiore, principale sinagoga di Roma, una delle più grandi d'Europa, fu costruito tra il 1901 e il 1904 su uno dei quattro lotti di terreno ricavati demolendo le più fatiscenti aree del Ghetto. Esso si presenta come un edificio di grandi dimensioni, visibile anche da lontano, con un aspetto massiccio. Esternamente la sinagoga ha una base quadrata, sormontata da una grossa cupola. All'interno l'edificio è diviso in due piani, uno a livello terreno per la preghiera e l'altro sottoterra che ospita il ricco museo della comunità ebraica di Roma e una sala dove ha sede una piccola sinagoga, chiamata Tempio spagnolo. (presso Sinagoga Di Roma) https://www.instagram.com/p/CF4Ej-1M-40/?igshid=he6pex4odj52
#repost#lega_photo_portrait#lega_photo#lega_photo_s_p_q_r#photo#photos#pic#pics#gw_hdr#pictures#snapshot#art#beautiful#instagood#picoftheday#photooftheday#color#composition#capture#bnwlas#portrait#photographer#photography#fever_streets#new_photohdr#great_captured_hdr#bnw#roma#lega_photo_bnw
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Più tempo per vivere
Progetto vincitore della call: I DO NOT HAVE A DREAM JOB, I DON’T DREAM OF LABOUR “Non ho un lavoro da sogno, non sogno il lavoro”. Una collaborazione tra Base, Archivio ISEC e Matrice Lavoro
Dopo un anno di cambiamenti epocali nel mercato del lavoro, stiamo mettendo in discussione le idee sul lavoro di cui siamo stati nutriti per tutta la vita, a partire dal “lavoro dei sogni”, dalla cultura del carrierismo e dall’idea del lavoro nobilitante. La quantità di tempo che passiamo a lavorare diventa una questione politica, culturale ed economica. La pandemia ha impattato sul paradigma neoliberista e postfordista aprendo nuovi fronti di critica al mondo del lavoro contemporaneo. La frase “Non ho un lavoro da sogno, non sogno il lavoro” diventa un trampolino di lancio, a partire dalle lotte operaie del novecento di cui abbiamo testimonianza all’interno dell’archivio ISEC, per immaginare un mondo senza lavoro o un lavoro a misura di mondo, in cui le crisi interconnesse del capitalismo contemporaneo – lavoro, cura e ambiente, rapporto con le tecnologie e giustizia sociale – siano fondamenta per un nuovo pensiero sul modello sociale in cui viviamo.
Questa call per artistə è parte di Playground, il programma di residenze artistiche di BASE, in collaborazione con Fondazione ISEC. La call si inserisce all’interno di Matrice Lavoro, la rete per raccontare cultura e trasformazioni del lavoro costituita da musil – Museo dell’industria e del Lavoro, Coclea, Comune di Cedegolo, BASE Milano e Fondazione ISEC. Matrice Lavoro è un progetto finanziato dai PIC-Piani Integrati della Cultura di Regione Lombardia.
Attraverso Matrice Lavoro i partner hanno voluto attivare una progettazione di rete sulla narrazione e rappresentazione del patrimonio industriale e del lavoro contemporaneo, per la creazione di una “fabbrica culturale diffusa” che avrà le proprie materie prime nella trasformazione dei luoghi e nelle evoluzioni del lavoro. In particolare, la residenza è realizzata in collaborazione con Fondazione ISEC – Istituto per la storia dell’età contemporanea, Onlus nata a Sesto San Giovanni nel 1973 con lo scopo di raccogliere, conservare e valorizzare fonti documentarie e bibliografiche per la storia dell’Italia contemporanea.
LA CALL PER ARTISTə
Tra settembre e ottobre 2021 è stata lanciata la call, invitando lə artistə a presentare un progetto artistica in qualunque forma – performance, pratiche coreografiche e relazionali, progetti workshop-based, scultura, sound and new media art – di nuova realizzazione o come sviluppo di lavori precedenti, avente ad oggetto opere e/o progetti legati all’esplorazione dei materiali d’archivio.
All’artist* viene messo a disposizione il patrimonio a partire dalle parole chiave del progetto Matrice Lavoro: diritti, sicurezza sul lavoro, precarizzazione e tutela, lavoratrici e lavoratori. I materiali disponibili includono: manifesti, fotografie, cartelli antifortunistica, giornali di fabbrica, houseorgan, interviste.
PROGETTI SELEZIONATI PER LA CALL PER ARTISTə
Tra le 130 proposte ricevute, sono stati selezionati i progetti delle artiste Maddalena Fragnito “Più tempo per vivere” e di Francesca Marconi “Manifesto al presente”, con una menzione speciale under30 ad Anouk Laure Chambaz. La giuria – composta da Leonardo Caffo, Paola Fortuna, Adama Sanneh, Linda Di Pietro e Sara Zanisi – ha decretato i risultati all’unanimità, particolarmente colpiti dalla sensibilità nell’affrontare le tematiche, dall’originalità e multidisciplinarietà, dall’attenzione alla dimensione relazionale e dall’approccio innovativo ai materiali d’archivio.
Maddalena Fragnito e Francesca Marconi hanno aperto a gennaio la fase di ricerca all’interno dell’archivio di Fondazione ISEC, un patrimonio che comprende 350 fondi archivistici, 100.000 volumi, 4.000 periodici, 170.000 fotografie, 100.000 disegni tecnici; 2.000 bozzetti pubblicitari, 1.500 manifesti politici, 450 pellicole cinematografiche e video, 800 ore di interviste registrate su supporto audio o video. La ricerca delle artiste mira a mettere in dialogo storie e rivendicazioni del secondo Dopoguerra che emergono dai materiali d’archivio, con le voci e i temi del lavoro contemporaneo di chi si muove su un terreno di incertezza e di mancanza di tutela.
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