#pericolosi cialtroni
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b0ringasfuck · 4 months ago
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Regà... li stiamo a prendere per il culo da 70 anni e più li abbiamo presi per il culo più si son fatti strada, proprio perchè non venivano percepiti come una minaccia.
Berlusconi, che si è vantato di aver portato i fasci al governo, ha dato ampio spazio all'umorismo "liberale" di "sinistra" anche di critica nei suoi confronti.
E mi ricorda tanto l'invito "liberale" a "usare i canali appropriati" ma "One reason people insist that you use the proper channels to change things is because they have control of the proper channels and they’re confident it won’t work" (Jon Stone?).
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b0ringasfuck · 8 months ago
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Gilad Erdan come Colin Powell: senza vergogna
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Pericolosi cialtroni ballisti.
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corallorosso · 4 years ago
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(...) 1. Il virus in Italia è sotto controllo, ma non se n’è andato. I contagi e i decessi sono scesi, ma non sono magicamente spariti. 2. Lo Stato d’emergenza non significa un nuovo lockdown, ma serve, semmai, proprio per scongiurarlo. 3. Se sospendiamo lo Stato d’emergenza adesso, non solo non saremo in grado di reagire tempestivamente in caso di una seconda ondata, ma butteremmo a mare anche il lavoro fatto sino a questo momento. Solo che dall’altra parte non ci sono bambini delle elementari, ma la peggior opposizione della storia repubblicana. Che, da ieri sera, ulula alla luna, neanche ci trovassimo con l’esercito pronto a marciare su Roma. “Deriva liberticida” grida Giorgia Meloni. “Sono sioccata. Dove vuole arrivare il governo?” “Presidente Conte, lei sta mentendo agli italiani” le fa eco Salvini, ripetendo a pappagallo (senza capirlo) l’unico giudice in Italia che lo sostiene. E sapete perché continuano a ripeterlo come dischi rotti? Mica perché ci credono, no. Sarebbero folli, disinformati, pericolosi, ma almeno coerenti. No, lo dicono solo per stuzzicare e assecondare la pancia di quelle milioni di persone (e di voti) che semplicemente si sono stufati di indossare una mascherina, di mantenere le minime distanze di sicurezza, di rinunciare a una serata in discoteca o anche solo a un piccolo pezzo della propria libertà in cambio di quella degli altri. Sapete quante volte è stato proclamato lo Stato d’emergenza in Italia dal 2014 ad oggi? 154 volte. Sapete quante volte è stato prorogato nello stesso periodo? 84. E in nessuna di quelle 238 occasioni (in cui al governo c’è stato quasi ininterrottamente il centrosinistra) Salvini, la Meloni, la Lega, Fratelli d’Italia hanno mai gridato al “golpe”, al “regime”, alla “deriva liberticida”. E il motivo è molto semplice: perché neanche se ne sono accorti. E perché non portava voti. Oggi, invece, nel bel mezzo della pandemia più feroce degli ultimi cento anni, con 35.000 morti e il virus al culmine della sua forza nel mondo, questi due formidabili cialtroni hanno il coraggio e l’ardire di affermare che “lo Stato d’emergenza non è giustificato”?!?! Ma il problema, vedete, non sono loro, che sguazzano nella melma della propaganda e si infilano striscianti come rettili linguiformi ovunque ci sia un anfratto in cui raccattare due voti e uno straccio di consenso. Il problema sono i milioni di italiani che fino a tre mesi fa - non anni - chiamavano i medici e gli infermieri “angeli”, “eroi”, “santi” e che oggi rischierebbero di mandare la propria madre in terapia intensiva pur di strusciarsi all’ora dell’aperitivo o non perdere il corso di Zumba. Questo è IL problema. Ed è un problema infinitamente più grande di Salvini, della Meloni, dello Stato d’emergenza e persino del Covid. Lorenzo Tosa
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spettriedemoni · 5 years ago
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Conversioni e conversioni
Roma, agosto 2010.
Mu’ammar Gheddafi è in visita in Italia, accolto con gli onori riservati a un Imperatore, più che a un Capo di Stato.
Gheddafi piazza la sua faraonica tenda da beduino davanti all’ambasciata libica sulla Cassia, con la sua scorta di amazzoni.
Ma al dittatore non basta. Ordina che gli vengano portate 700 ragazze con le seguenti caratteristiche: giovani, belle e in abiti succinti.
Non solo la richiesta viene esaudita senza battere ciglio dal governo in carica, ma Gheddafi va oltre, tenendo lezioni di Corano al grido di "Convertitevi all'Islam, Maometto è l'ultimo dei profeti".
Tre di loro, con il velo indosso, lo fanno sul serio, con tanto di rito “benedetto” dal colonnello in persona. Al termine della cerimonia, a ognuna delle ragazze viene consegnata una copia del Corano e un assegno per il disturbo.
Tutto questo non è avvenuto sotto un governo di pericolosi islamisti o sostenitori delle Ong.
No.
Il Presidente del Consiglio era Silvio Berlusconi (Forza Italia).
Ministro degli Interni, Roberto Maroni (Lega).
Ministro della Difesa, Ignazio Benito Maria La Russa (oggi Fratelli d’Italia).
Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni (oggi Fratelli d’Italia).
Tra gli altri membri dell’esecutivo in ordine sparso: Roberto Calderoli, Luca Zaia e Umberto Bossi (leghisti della prima, della seconda e anche della terza ora).
La prossima volta che sentite un sovranista berciare di “neo-terroristi” o vomitare odio su una ragazza di 25 anni per un vestito, ricordatevi che sono gli stessi che all’Islam, per i propri interessi, hanno venduto anche le mutande.
Cialtroni.
(Lorenzo Tosa, via Facebook)
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b0ringasfuck · 4 months ago
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Erano caricaturali pure gli originali.
Non è che dobbiamo prenderli sul serio solo dopo che hanno cominciato ad ammazzare la gente, anche perchè poi dopo 70 anni si dirà ancora che hanno fatto cose buone.
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Un giorno lontano si studierà da quale fogna sono uscite le macchiette fasciste più riuscite come questa.
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crossroad1960 · 2 years ago
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Ciarlatani e cialtroni, pagliacciate per evitare di affrontare i veri problemi🤡
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b0ringasfuck · 2 years ago
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Ho il timore che finiremo per dimenticare i morti veri perchè siamo diventati egoisti e quindi se siamo vivi noi possiamo dimenticare... e dimenticheremo anche la responsabilità di questi cialtroni, ma soprattutto la responsabilità di chi in televisione e nella politica gli ha dato spazio, li ha supportati per opportunismo.
E alla fine visto che alla politica e soprattutto al potere i coglioni fanno comodo passerà la versione di questi pericolosi cialtroni no-vax.
Già imporre i test ai passeggeri provenienti dalla Cina e averli tolti qua, anzi aver reintegrato i no-vax tra il personale sanitario, non ha senso, la Cina è tra i paesi con il numero di casi per abitante più basso... è più facile trovare un europeo o uno statunitense positivo che un cinese positivo e soprattutto in Cina sono presenti molte meno varianti.
Quindi, ancora una volta si decidono cose per opportunismo politico e propaganda. Dove mai potrà portare la strada per cui, anche di fronte a una malattia che ha bloccato il mondo e fatto milioni di morti si prendono decisioni non in base alla scienza ma all'opportunismo politico.
Che esempio si da alla gente?
Ancora questa cosa non è finita e sempre più gente cerca di darne una lettura di comodo indipendentemente dalle conseguenze anche tra chi non è no-vax.
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b0ringasfuck · 11 months ago
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Ricordate anche i piani di Sunak...
Tutti pericolosi cialtroni.
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corallorosso · 5 years ago
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Roma, agosto 2010. Mu’ammar Gheddafi è in visita in Italia, accolto con gli onori riservati a un Imperatore, più che a un Capo di Stato. Gheddafi piazza la sua faraonica tenda da beduino davanti all’ambasciata libica sulla Cassia, con la sua scorta di amazzoni. Ma al dittatore non basta. Ordina che gli vengano portate 700 ragazze con le seguenti caratteristiche: giovani, belle e in abiti succinti. Non solo la richiesta viene esaudita senza battere ciglio dal governo in carica, ma Gheddafi va oltre, tenendo lezioni di Corano al grido di “Convertitevi all'Islam, Maometto è l'ultimo dei profeti". Tre di loro, con il velo indosso, lo fanno sul serio, con tanto di rito “benedetto” dal colonnello in persona. Al termine della cerimonia, a ognuna delle ragazze viene consegnata una copia del Corano e un assegno per il disturbo. Tutto questo non è avvenuto sotto un governo di pericolosi islamisti o sostenitori delle Ong. No. Il Presidente del Consiglio era Silvio Berlusconi (Forza Italia). Ministro degli Interni, Roberto Maroni (Lega). Ministro della Difesa, Ignazio Benito Maria La Russa (oggi Fratelli d’Italia). Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni (oggi Fratelli d’Italia). Tra gli altri membri dell’esecutivo in ordine sparso: Roberto Calderoli, Luca Zaia e Umberto Bossi (leghisti della prima, della seconda e anche della terza ora). La prossima volta che sentite un sovranista berciare di “neo-terroristi” o vomitare odio su una ragazza di 25 anni per un vestito, ricordatevi che sono gli stessi che all’Islam, per i propri interessi, hanno venduto anche le mutande. Cialtroni. (Lorenzo Tosa)
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pensierimieispontanei · 4 years ago
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Forse è il caso di ricapitolare.
Ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è andato in Senato a riferire (come sempre) al Parlamento sulla proroga fino al 15 ottobre dello Stato d’emergenza.
Una lezione di diritto e di senso delle istituzioni di 30 minuti durante la quale, citando leggi, articoli, procedure, norme costituzionali, il premier ha detto sostanzialmente tre cose che anche un bambino delle elementari capirebbe:
1. Il virus in Italia è sotto controllo, ma non se n’è andato. I contagi e i decessi sono scesi, ma non sono magicamente spariti.
2. Lo Stato d’emergenza non significa un nuovo lockdown, ma serve, semmai, proprio per scongiurarlo.
3. Se sospendiamo lo Stato d’emergenza adesso, non solo non saremo in grado di reagire tempestivamente in caso di una seconda ondata, ma butteremo a mare anche il lavoro fatto sino a questo momento.
Solo che dall’altra parte non ci sono bambini delle elementari, ma la peggior opposizione della storia repubblicana. Che, da ieri sera, ulula alla luna, neanche ci trovassimo con l’esercito pronto a marciare su Roma.
“Deriva liberticida” grida Giorgia Meloni. “Sono sioccata. Dove vuole arrivare il governo?”
“Presidente Conte, lei sta mentendo agli italiani” le fa eco Salvini, ripetendo a pappagallo (senza capirlo) l’unico giudice in Italia che lo sostiene.
E sapete perché continuano a ripeterlo come dischi rotti? Mica perché ci credono, no. Sarebbero folli, disinformati, pericolosi, ma almeno coerenti.
No, lo dicono solo per stuzzicare e assecondare la pancia di quelle milioni di persone (e di voti) che semplicemente si sono stufati di indossare una mascherina, di mantenere le minime distanze di sicurezza, di rinunciare a una serata in discoteca o anche solo a un piccolo pezzo della propria libertà in cambio di quella degli altri.
Sapete quante volte è stato proclamato lo Stato d’emergenza in Italia dal 2014 ad oggi? 154 volte.
Sapete quante volte è stato prorogato nello stesso periodo? 84.
E in nessuna di quelle 238 occasioni (in cui al governo c’è stato quasi ininterrottamente il centrosinistra) Salvini, la Meloni, la Lega, Fratelli d’Italia hanno mai gridato al “golpe”, al “regime”, alla “deriva liberticida”. E il motivo è molto semplice: perché neanche se ne sono accorti. E perché non portava voti.
Oggi, invece, nel bel mezzo della pandemia più feroce degli ultimi cento anni, con 35.000 morti e il virus al culmine della sua forza nel mondo, questi due formidabili cialtroni hanno il coraggio e l’ardire di affermare che “lo Stato d’emergenza non è giustificato”?!?!
Ma il problema, vedete, non sono loro, che sguazzano nella melma della propaganda e si infilano striscianti come rettili linguiformi ovunque ci sia uno anfratto in cui raccattare due voti e uno straccio di consenso.
Il problema sono i milioni di italiani che fino a tre mesi fa - non anni - chiamavano i medici e gli infermieri “angeli”, “eroi”, “santi” e che oggi, rischierebbero di mandare la propria madre in terapia intensiva pur di strusciarsi all’ora dell’aperitivo o non perdere il corso di Zumba.
Questo è IL problema. Ed è un problema infinitamente più grande di Salvini, della Meloni, dello Stato d’emergenza e persino del Covid.
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crossroad1960 · 4 years ago
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Cialtroni e frustrati, ma pericolosi nella loro ferocia intrisa di ignoranza e pregiudizi.
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novalistream · 5 years ago
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Roma, agosto 2010. Mu’ammar Gheddafi è in visita in Italia, accolto con gli onori riservati a un Imperatore, più che a un Capo di Stato. Gheddafi piazza la sua faraonica tenda da beduino davanti all’ambasciata libica sulla Cassia, con la sua scorta di amazzoni. Ma al dittatore non basta. Ordina che gli vengano portate 700 ragazze con le seguenti caratteristiche: giovani, belle e in abiti succinti. Non solo la richiesta viene esaudita senza battere ciglio dal governo in carica, ma Gheddafi va oltre, tenendo lezioni di Corano al grido di “Convertitevi all'Islam, Maometto è l'ultimo dei profeti". Tre di loro, con il velo indosso, lo fanno sul serio, con tanto di rito “benedetto” dal colonnello in persona. Al termine della cerimonia, a ognuna delle ragazze viene consegnata una copia del Corano e un assegno per il disturbo. Tutto questo non è avvenuto sotto un governo di pericolosi islamisti o sostenitori delle Ong. No. Il Presidente del Consiglio era Silvio Berlusconi (Forza Italia). Ministro degli Interni, Roberto Maroni (Lega). Ministro della Difesa, Ignazio Benito Maria La Russa (oggi Fratelli d’Italia). Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni (oggi Fratelli d’Italia). Tra gli altri membri dell’esecutivo in ordine sparso: Roberto Calderoli, Luca Zaia e Umberto Bossi (leghisti della prima, della seconda e anche della terza ora). La prossima volta che sentite un sovranista berciare di “neo-terroristi” o vomitare odio su una ragazza di 25 anni per un vestito, ricordatevi che sono gli stessi che all’Islam, per i propri interessi, hanno venduto anche le mutande. Cialtroni. (Lorenzo Tosa)
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marikabi · 4 years ago
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Il gender gap nell’anno che verrà
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A leggere i giornali di (quasi) tutto il mondo in questi ultimissimi giorni del 2020, il prossimo dovrebbe essere l’anno delle donne. Sono anni che circola questa irrealizzata previsione. Si rimanda di anno in anno, la rivoluzione socio-antropologica di genere che ancora non c’è. Forse, però, l’emergenza sanitaria un qualcosa ha smosso, come sto per raccontarvi.
I media del pianeta corrono a stilare toplist di donne in gamba, per lo più ricercatrici scientifiche, anche perché la scienza va forte in questo periodo, a causa della pandemia
Piccola parentesi: mai sul nostro pianeta era successo - al di là della politica, degli Stati e delle nazioni - che tanti scienziati tutti assieme rivolgessero i loro intenti e le loro energie per un unico scopo, quello di sconfiggere il CoViD-19, riuscendo, in meno di un anno, a trovare formule per molti vaccini. E le donne, in questo sforzo collettivo non sono mai state da meno dei loro colleghi uomini.
Scienziate si può nascere. Infatti, il Time ha nominato Kid of the Year una ragazzina geniale, Gitanjali Rao, quindicenne, che ha inventato un rilevatore di piombo (denominato Tethys) per le acque potabili e continua a scoprire, immaginare, sperimentare.
L’anno scorso al suo posto c’era Greta Thunberg, un’altra ragazza. Il 2019 fu l’anno della giovane attivista ambientalista svedese.
La serie di grande successo su Netflix ha per protagonista una ragazzina campionessa di scacchi. El Periodico (settimanale ispanico) celebra una ragazzina di nove anni, boliviana, campionessa di scacchi nella vita reale, Nicole Mollo.
Campionessa (negli USA) di scacchi per non vedenti è ancora una donna, Jessica Lauser. Gli scacchi sono sempre stati considerati giochi maschili, per il calcolo e la strategia, appannaggio del guerriero. ora scopriamo delle eccezionali guerriere, ecco perché sono un gran bel segno tangibile di qualche scossone al monolitico impianto sessista e discriminatorio.
110 sono le donne importanti per il mondo, secondo il Corsera.
100 per la BBC (tra cui un’italiana, Adriana Albini, Docente di Patologia a Milano Bicocca).
La SNAM ha messo in statuto di un miglior equilibrio di genere nel consiglio d’amministrazione.
Il Presidente Mattarella ha conferito le OMRI a 36 personalità distintesi per valor civile, la maggior parte di questi insigniti sono donne.
Donne coraggiose (giornaliste, cantanti, avvocate) sono morte in Iran per protestare contro il regime.
Donna è Zhang Zhan, blogger 37enne cinese, in carcere per aver coraggiosamente descritto la tragedia del CoVid-19 a Wuhan.
Donna è la prima Vicepresidente USA, Kamala Harris. Ma ci sono anche Ursula von der Layen, Christine Lagarde, Janet Yellen, non da meno.
Donna è la superlativamente empatica Premier neozelandese, Jacinda Arden.
Donne dell’anno sono le Bielorusse contro Lukashenka. Ma anche le Argentine che finalmente hanno ottenuto la legalizzazione dell’aborto, dopo secoli di aborti clandestini e pericolosi. Anni ancora ci vorranno, ma la protesta civile delle donne polacche prima o poi cambierà segno e senso ad un governo di nazionalisti, amico di Orbàn e firmatario del Patto di Vyšegrad.
Donna è l’anestesista che ha individuato il paziente Uno di Codogno, Annalisa Malara; donne le tre virologhe che hanno sequenziato il virus allo Spallanzani, Francesca Colavita, Maria Rosaria Capobianchie Concetta Castilletti. Donne che lavorano senza clamori e grancasse (come invece succede ai maschietti) su cui finalmente si attiva l’attenzione mediatica e sociale.
Evvài, mi verrebbe da esclamare, ci siamo finalmente: è il nostro turno. Ma conosco troppo bene questa realtà per non lasciarmi incantare. Per Business Today, i primi migliori 9 CEO dell’India sono tutti maschi, per esempio. E per quanto possano essere aggressive nella rivendicazione della parità economica, le migliori tenniste del mondo (la prima è Serena Williams) non guadagnano come i loro colleghi maschi.
Per difendersi dall’associazione dei Boy Scouts USA, che ha aperto alle donne per carenza di vocazioni maschili, le Girl Scouts hanno dovuto intentare causa per concorrenza scorretta.
Ho letto con sconforto lo slogan stampato su di una mascherina creata da una importante casa di abbigliamento sportivo: It’s a man’s world (È un mondo per uomini.)
Devono pensarla così anche tutti quei criminali che hanno ucciso (spesso trucidandole con orrore) donne nel 2020 (da ultima Agitu Gudeta, rifugiata, simbolo d’integrazione in Italia) come negli anni passati: è un mondo per uomini con il corollario che le donne sono proprietà.
Infatti, non ci scandalizzamo per un Montanelli che descriveva la sua schiavetta etiope a disposizione delle sue voglie; dobbiamo far buon viso a cattivo gioco sulle cattive relazioni (documentate) tra il genio Einstein e la sua consorte; non ho per nulla gradito le descrizioni di Sciascia sul malefico potere femminile che a suo dire avrebbe rovinato la Sicilia.
Non ne usciamo, da questo sconsolante loop antropologico, nonostante le Samanta Cristoforetti, le Ilaria Capua, le Antonella Viola, le Chiara Valerio, le arbitro sportive. Non ne usciremo neanche per il 2021. Ci vuole più coraggio e propositività, come scrisse Sheryl Sandberg (alto dirigente Facebook) nel suo famoso libro Lean In.
Tuttavia, al di là dei proclami, si può affermare che il combinato disposto tra quote rosa (brutto concetto, ma alla lunga unico rimedio per imporre ciò che il loop antropologico continuerebbe impunemente a negare) e maggiore visibilità a menti, idee e modelli di donne in gamba sta - per ora - funzionando, altrimenti non potrei mai citare i nomi di cui sopra, accompagnandoli con quelli di tante altre e numerose ottime medici, lavoratrici, operatrici sanitarie, scienziate, ricercatrici, funzionari pubblici (insegnanti comprese, beninteso, come la maestra sul prato, Francesca Silveri), arbitre di calcio, sportive, attiviste.
In realtà, il mondo ideale sarebbe dividere le persone tra ‘in gamba’ e ‘cialtroni’, più che tra quote di genere. Tuttavia, pertanto e per ora ci vanno bene le quote rosa, se non abbiamo altro. E non abbiamo altro, credetemi.
C’è da fare un appello al mondo del giornalismo (molto maschilista, invero) affinché dia più spazio e lustro a voci femminili, non per statuto (anche se è l’unico mezzo che abbiamo, l’ho già detto) ma perché l’eccellenza non è minore in campo femminile, solo non è visibile. Soprattutto quest’eccellenza non è conosciuta, quindi non è riconoscibile e riconosciuta, valorizzata, apprezzata ed imitata.
Intensificare le luci sulle donne è il miglior mezzo che abbiamo finora a disposizione e i risultati si vedono. Ciò aiuta molto la pratica di modellamento e di mentoring verso le giovani generazioni.
Non mi è mai piaciuto il concetto, sbandieratissimo, della solidarietà femminile, anche perché quasi sempre utilizzato a contrario, per dimostrare che le donne - specie quelle in carriera - sono vipere tra loro. Credo nella solidarietà femminile nella misura in cui le donne sono uguali nell’affrontare, quotidianamente e da secoli, gli stessi problemi: cura e accudimento della famiglia; carenza di welfare sociale; soffitti di cristallo; pay gender gap (disparità di trattamento economico); discriminazioni nelle selezioni; pregiudizi biologici.
Indubbiamente, esistono anche emerite cialtrone - come d’altronde in campo maschile - su cui, ahinoi, possono puntarsi i fari mediatici (e spesso si soffermano più di quanto la decenza consenta) per ragioni di audience o sensazionalismo.
Vorrei che l’immagine della donna dal 2021 - e non solo nel 2021, come un unico Ottomarzo di commemorazione - cominciasse ad assomigliare sempre più alla scienziata della BioNTech, Özlem Türeci, o ad Anna Claudia Cartoni, madre coraggio di figlia disabile, e non alla sculettante ballerina/cliente del supermercato come abbiamo visto qualche settimana fa nella tivvù del servizio pubblico, tantomeno alla cantante Cardi B. in WAP, che inneggia pericolosamente al sesso violento in epoca di #metoo.
Strada lunga e irta, senz’altro. Ma, d’altronde, cos’è che è stato facile nel 2020?
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Forza e coraggio, tanti vaccini e Buon Anno.
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corallorosso · 6 years ago
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Legittima difesa per gli operai Legittima difesa per tutti, fuorché per gli operai, se muoiono sul lavoro non è un assassinio ma solo un incidente sul lavoro. Questa è una società maledetta, vive e vegeta sulla mistificazione. In parlamento, fra le forze di governo si sta discutendo da mesi sul decreto sicurezza. Il decreto è quasi pronto e verrà votato nei prossimi giorni. Affronta, dicono, il problema della sicurezza dei cittadini di fronte ai piccoli furti, alla intrusione di estranei nella proprietà privata, contro le occupazioni, l’accattonaggio, per tener lontani i poveri, gli emigranti. Mentre questi cialtroni si affrontano e confrontano sulla definizione dei mezzi necessari per rassicurare i loro sostenitori, una parte di cittadini, gli operai, vengono uccisi “incidentalmente” lavorando, quasi quattro al giorno. Muoiono di giorno e di notte, nel fango, avvelenati nelle cisterne, schiacciati da macchinari mentre lavorano sotto il comando di un padrone, di un capetto, per ordine di un manager che sta a letto al caldo. Una congrega sociale, questa, alle quali interessa che il lavoro venga svolto nei tempi più brevi, con risparmio di mezzi e di uomini, all’infuori e oltre le misure di sicurezza: è il prodotto del lavoro di questi schiavi che porta il profitto e la sicurezza è un costo da comprimere con ogni mezzo. Una cosa è lampante, il decreto sicurezza non sfiorerà la sicurezza nei luoghi di lavoro. Gli operai sono cittadini che non sono degni di attenzione come operai. La loro sicurezza si ferma al fatto che nessuno li disturbi chiedendo l’elemosina, che non ci siano troppi immigrati in giro. Il fatto che rischiano la pelle tutti i giorni per portare a casa la pagnotta non rientra più nella categoria sicurezza ma in quella degli incidenti inevitabili. Anche quando diventa una vera e propria strage, come si è manifestata in questi anni, si sceglie la strada di fare di ogni caso di omicidio sul lavoro un caso isolato che finisce nelle mani di un magistrato, che indagherà a fondo, senza trovare mai il padrone come primo responsabile. Di fronte a tanti assassini veri e propri chiunque si sarebbe reso conto che la legislazione vigente sulla sicurezza sul lavoro non vale niente, sono solo fogli di carta per scaricare da un ufficio all’altro le responsabilità e lasciare sempre spazio agli illusi che rivendicano l’applicazione della legge come la soluzione del problema delle stragi operaie. Quanto diventa insopportabile l’ipocrisia della campagna sulla sicurezza sociale che il signor Salvini e il suo socio Di Maio mettono in atto mentre una parte di cittadini è costretta a vendere le proprie braccia al padrone e non sa se tornerà a casa. Un parlamento vigliacco che vota un decreto sicurezza nello stesso momento che, per mancanza di sicurezza, i telegiornali danno l’ennesima notizia di operai morti sul lavoro, a centinaia dall’inizio dell’anno. Allora, come operai vogliamo per noi una legge sulla legittima difesa, una legge che permetta di rifiutarci di lavorare appena ci rendiamo conto della mancanza delle norme di sicurezza, una legge che ci metta al riparo da qualunque ricatto o ritorsione del padrone, anzi una legge che punisca immediatamente il padrone che fa lavorare i suoi schiavi, in luoghi pericolosi e con mezzi di produzione fuori norma. Rivendichiamo la legittima difesa, è così di moda per gli sceriffi del governo che non deve far scandalo se la chiediamo anche per noi e fino alle estreme conseguenze “se il padrone o chi per esso ci spinge a lavorare in condizioni di pericolosità è nostro diritto difenderci con ogni mezzo possibile”. È troppo? Ma se si vuol introdurre per legge il diritto di sparare ad un ladro di polli che si introduce in casa per rubare qualcosa, e giustificare il suo eventuale assassinio come legittima difesa? Non eserciterebbero, allo stesso modo, la legittima difesa anche gli operai reagendo alle imposizioni del padrone che li spinge a morire in buche di fango, a salire su piattaforme marce, a essere schiacciati da un treno in una notte nebbiosa della Lombardia? Abbiamo fatto fino a qui un’esercitazione di logica provocatoria ma non è campata per aria, ci è chiaro che in questo sistema nessuna legge di difesa della pelle degli operai sarà efficace, che nessun padrone finirà in galera vera per aver mandato alla morte un suo operaio, che la sicurezza sociale di cui tanto si parla riguarda la sicurezza dei borghesi grandi e piccoli, non certo quella degli operai al lavoro. È altrettanto chiaro che una legittima difesa contro i padroni e il loro sistema va messa in atto se vogliamo mettere un freno a questa strage, un libro sulla rivolta dei neri negli Stati uniti degli anni sessanta si concludeva con “la prossima volta il fuoco…” E.A. (Resistenza)
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miimstream · 6 years ago
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Favorite tweets: #primariePD ottima affluenza. @pdnetwork vi stiamo affidando la nostra fiducia e una grande responsabilità. Basta lotte, chiunque vinca. Uniti per mandare a casa questi cialtroni pericolosi incompetenti sovranisti.— gigliola foschetti (@gigliola194) March 3, 2019
http://twitter.com/gigliola194
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unfilodaria · 7 years ago
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A poche settimane dalle elezioni presidenziali francesi, dunque circa un anno fa, la stragrande maggioranza degli imprenditori, della classe dirigente, degli intellettuali, degli editorialisti e dei direttori dei giornali della Francia scelse di utilizzare ogni mezzo a disposizione per spiegare che cosa avrebbe rischiato il proprio paese sottovalutando la minaccia di un partito antisistema come il Front national. A poche settimane dalle elezioni politiche tedesche, circa sei mesi fa, la stragrande maggioranza degli imprenditori, della classe dirigente, degli intellettuali, degli editorialisti e dei direttori dei giornali tedeschi scelse di utilizzare ogni mezzo a disposizione per spiegare che cosa avrebbe rischiato il proprio paese sottovalutando la minaccia di un partito antisistema come Alternative für Deutschland. A poche settimane dalle elezioni politiche italiane, la stragrande maggioranza degli imprenditori, della classe dirigente, degli intellettuali, degli editorialisti e dei direttori dei giornali ha scelto invece di non utilizzare alcun mezzo per spiegare che cosa rischierebbe il nostro paese a sottovalutare la minaccia di un partito antisistema come il Movimento 5 stelle. Mancano 24 giorni alle elezioni, ma allo stato attuale possiamo dire che la maggioranza dell’establishment italiano sembra avere fatto una precisa scelta: considerare il partito di Luigi Di Maio un partito come tutti gli altri, e i leader politici tutti indistintamente dei populisti. Tutti uguali, tutti pericolosi, tutti cialtroni, tutti impresentabili, tutti invotabili.
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