#per una vena soltanto
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Non sono mai stata una gran festaiola in generale, o meglio mi è sempre piaciuto divertirmi e bere e ballare finché sento che mi sto divertendo senza dover per forza oltrepassare il limite (in generale sono una che raramente ama gli eccessi: preferisco bere un cocktail al giorno piuttosto che 0 e poi 10 in un giorno).
Fatta questa premessa, se c'è un cambiamento che davvero mi piace della persona che sono diventata scavallando tra i miei 20 e i 30 anni, (e lo voglio scrivere, perché per carattere tendo a notare solo le cose di me che non mi piacciono, e diventare il peggior critico intransigente e algido verso me stessa), è quella particolare capacità che da più piccola - dovrei forse iniziare a dire "giovane", ma non sono pronta - ho sempre invidiato a molti coetanei e che definirei una qualche sorta di "nonchalance sociale" grazie alla quale, semplicemente, smetti di iper-analizzare il contesto, di pensare a cosa gli altri vicino a te stanno pensando, smetti di "guardarti dall'esterno" e, finalmente, ti occupi per un breve istante solo di esistere e divertire te, divertirti per te, profondamente immerso in un momento tuo e tuo soltanto.
Ripenso a quella ventenne insicura e così assurdamente consapevole della propria "corporeità" che non riusciva a godersi nulla fino in fondo, che si guardava intorno, cercava di dare il profilo migliore, si preoccupava di una smorfia, di non ridere troppo, di risultare inopportuna, o eccessiva. Forse è per questo che non mi sentivo mai magra abbastanza. Forse volevo dimagrire ancora e ancora fino a non occupare più spazio, non dare fastidio.
E con un po' (finalmente) di orgoglio guardo la trentenne di oggi, che quando è in vena e l'occasione capita, si butta sotto cassa e ride con la gente noncurante del resto del mondo, senza pensare a come sta ridendo, parla con gli sconosciuti senza alcun imbarazzo, e balla balla balla abbandonandosi al ritmo perché è atavico e apotropaico e selvaggio mettere in pausa la scatola-pensiero e sentirsi tutt'uno con il resto del mondo che fa rumore, fino a domani, anche solo per un po'.
Quel corpo che mi faceva paura muovere adesso lo rivendico, è mio, mi appartiene. Mi abbronzo nuda, ballo sfrenata, corro, salto, rido forte. E allora?
Con i trent'anni ho imparato a fregarmene, lasciar fluire, fluire anch'io.
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Storia Di Musica #345 - Buzzcocks, Spiral Scratch, 1977
L'Extended Play ha avuto un momento di grande successo durante la stagione del punk. Nell'era d'oro del movimento (1976-1980) la facilità e i minori costi di produzione resero il formato piuttosto amato dalle giovani band punk, che così, in pieno stilema del movimento, potevamo mettere sul banco quel poco che erano capaci di suonare all'inizio: lo spirito ultimo del punk era, soprattutto all'inizio, la ribellione (fittizia a volte, ma è un altro discorso) ai canoni del musicista preparato, per virare in una sorta di spontanea espressione personale, a volte al limite del dilettantismo (principio che se allora poteva apparire rivoluzionario, ai giorni nostri ha tutt'altro significato). La storia musicale di oggi riguarda una band che non solo esordì con un Ep, ma, cosa davvero storica, fu la prima ad autoprodurselo, dando il via alla strada delle etichette indipendenti in Gran Bretagna.
Tutto nasce nel 1975 quando due ragazzi di Bolton, vicino Manchester, Peter McNeish e Howard Trafford, appassionati di musica, decidono che vogliono fondare una band. Si cambiano il nome in Pete Shelley e Howard Devoto, Shelley suona la chitarra e canta, Devoto canta soltanto, e chiedono in giro chi vorrebbe unirsi a loro. Hanno un accordo con un batterista, e leggendo sul New Musical Express che i Sex Pistols stanno iniziando un Tour in Inghilterra vanno a Londra per incontrare la band. Prendono accordi con il manager Malcom McLaren per aprire la data di Manchester, ma malauguratamente tutti i batteristi che contattano sono indisponibili. Ci riescono alla seconda data, nel luglio del 1976, quando vennero reclutati il bassista Steve Diggle e il batterista John Maher, e la loro esibizione d'apertura è possibile rivederla in un documentario su quel primo tour dei Sex Pistols, nel documentario Punk: Attitude diretto da Don Letts.
Quella sera si presentarono al pubblico con un nome decisamente punk: Buzzcocks, che è un misto tra il nome dialettale di quelle zone per chiamare i ragazzi (cocks) e una battuta di un celebre telefilm molto famoso in quei tempi, Rock Follies, che aveva una sorta di battuta tormentone in "that's the buzz, cocks" che vale più o meno "è la voce che gira, ragazzi". Tra l'altro Pete Shelley come lavoretto era commesso in un sexy shop a Bolton, particolare che dava una vena ironica alla scelta.
Decidono, con una mossa che farà scuola, di autoprodursi il primo lavoro, che è l'Ep di oggi. Fondano una propria casa discografica, la New Hormones, che è stata la prima etichetta indipendente di punk in Gran Bretagna. Producono, insieme al mitico produttore Martin Hannet (il capo produttore della Factory di Manchester, fido collaboratore dei Joy Division e di altre storiche band del periodo) questo Ep, che sin dal titolo, Spiral Scratch (a ricordo del suono della puntina sul vinile quando non funziona bene) è un inno al loro punk che sin da subito prende una strada diversa: abbandona i toni "politici" che in parte avevano i Sex Pistols e in seguito i Clash, per scegliere una vena ironica ma non meno devastante, parlando, per primi, dei problemi di droga dei giovani del tempo, della loro solitudine, del sesso. Chiesti 500 sterline a parenti ed amici, affittano con Hannett il 28 Dicembre del 1976 gli Indigo Sound Studios di Manchester, e in tre ore registrano 4 brani, che diventeranno loro icone e piccole perle del primo punk. Breakdown apre il lavoro, con il suo ritmo sostenuto e la chiara devastazione di essere non ancora formato in nulla di una generazione per la prima volta allo sbando (Whatever makes me tick it takes away my concentration\sets my hands a-trembling, gives me frustration\I'm gonna breakdown, I'm gonna breakdown yes). La nervosa Time's Up ha un piccolo refrain che è una dichiarazione d'intenti (Your time's up and me too\I'm out on account of you) prima che si apra la prima canzone icona del gruppo: Boredom prende alla lettera il titolo sviluppandosi in una canzone che in pratica utilizza solo due note, ed è il manifesto di una generazione apatica che ripete come un mantra "noia, noia noia" e, per la prima volta nella musica, ha paura nel futuro. Devoto, che lascerà la band dopo questo Ep dicendosi stanco del già sentirsi "definito e stereotipato" cambierà idea poco dopo fondando una nuova band, i Magazine. Friends Of Mine, con la voce diabolica di Devoto, è molto più estrema del resto, e rimarrà una sorta di unicum del gruppo, he nei lavori successivi amplierà il lato pop-punk, molto ironico, diventando la risposta europea ai Ramones.
Il disco, che fu stampato in sole 1000 copie, divenne una sorta di piccolo culto, e con il passaparola e con l'aiuto decisivo del manager del Virgin Records Store di Manchester, che lo consigliò ad altri negozi del gruppo, fu ristampato tantissime volte, fino a vendere nelle edizioni New Hormones oltre 16 mila copie. La casa discografica, che ebbe tra le mani i primi lavori di band poi eccezionali come The Fall, Cabaret Voltaire, Gang Of Four, in un primo momento non poté produrre nulla per mancanza di soldi. Solo dopo che la band, nel 1980, ebbe dissidi e non produsse niente l'etichetta iniziò a realizzare lavori, in tutto 21 dischi, ma a Manchester lo scettro era arrivato nelle mani della Factory, che produsse i dischi più innovativi e belli del periodo. Devoto una volta uscito, verrà sostituito spostando Steve Diggle alla chitarra, al basso Garth Smith, che venne ben presto rimpiazzato da Steve Garvey. Pur essendo stati i fondatori della prima piccola etichetta DIY (Do It by Yourself, termine coniato dal critico Simon Reynolds in un capitale saggio sul punk) la band siglerà un accordo con la United Artist per distribuire gli ultimi dischi della band. Con una formazione a 4 pubblicheranno nel 1978 Another Music In A Different Kitchen, uno dei migliori lavori del biennio punk '77-'78, decidendo di curare molto di più la produzione e a brani come Fast Cars, You Tear Me Up e I Don't Mind. Nello stesso anno pubblicano Love Bites, che doveva essere il nome del loro secondo Ep, che contiene la loro canzone più famosa, Ever Fallen In Love?, 2 minuti e 39 di chitarre e cori che sono un'apice del pop-punk, e vi consiglio di ascoltare anche la cover che anni dopo fanno del pezzo i Five Young Cannibals. Poi si sciolgono, e si riuniscono nel 1993, senza lasciare granchè. Una band punk ma non troppo questi Buzzcocks.
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SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
GUGLIELMO ACHILLE CAVELLINI
CASSE, CARBONI E FRANCOBOLLI A DOMICILIO”
a cura di Sandro Bongiani
con testi critici di Sandro Bongiani e Piero Cavellini
(In collaborazione con l’Archivio Cavellini di Brescia)
Dal 24 maggio 2024 al 2 luglio 2024
Inaugurazione: Venerdì 24 maggio 2024, ore 18.00
GUGLIELMO ACHILLE CAVELLINI
L’arte tra casse, carboni e ironia a domicilio
Presentazione di Sandro Bongiani, 13 maggio, 2024
“Caro Guglielmo Achille Cavellini, noi tutti abbiamo all’inizio dedicato la nostra fede (il nostro entusiasmo giovanile) a degli schemi che si sono rivelati ingenui. Abbiamo creduto innocentemente che la capacità producesse il merito e che dal merito venisse la gloria. Abbiamo scoperto via via nel tempo che ciò non accade. Abbiamo imparato che, nei rapporti sociali, è la gloria che crea il merito e la capacità. Ed ecco che ora scopriamo che questo concetto di capacità è scomparso divenendo un’idea ingannevole che i divulgatori introducono a loro piacimento. Ridiamo ora attraverso di lei dei nostri sbagli precedenti. Ridiamo del merito e della gloria. Ridiamo del pubblico e della società, ridiamo delle loro beffarde mitologie. Questo è il messaggio che sgorga dalla sua sferzante e singolare attività. La saluto e la elogio. Vivissimi auguri”.
(Da una lettera di Jean Dubuffet a Guglielmo Achille Cavellini, del 15-10-1978)
G.A.C. acronimo di (Guglielmo Achille Cavellini), nasce l'11 settembre del 1914 e muore a 74 anni il 23 ottobre del 1990.E’ stato esattamente nel 1971 che ha inventato “l’autostoricizzazione”, siglando ironicamente ogni opera con la data del centenario dell'autore e inviando per via postale in tutto il mondo una decina di “mostre a domicilio”. In Italia, per diversi decenni, GAC è stato osteggiato come “un ricco eccentrico in vena di esibizionismo”, non compreso perché ritenuto soltanto un importante collezionista d’arte contemporanea e di conseguenza collocato dalla critica ufficiale nel completo isolamento. A partire dal 1971, dopo l’irruzione nel mondo dell’arte dell’americano Ray Johnson, vissuto nello stesso periodo dell’artista bresciano, G. A. Cavellini incomincia a ribellarsi ai poteri forti attuando l'autopromozione e l'autocelebrazione di sé attraverso la diffusione di interventi di vario tipo cercando opportunamente di ridicolizzare certe logiche sottese al mercato dell'arte. GAC riteneva il sistema ufficiale dell’arte impenetrabile e corrotto, di conseguenza la decisione di proporre la sua stessa presenza come autentico momento creativo. Insomma, una sorta di artista isolato che dal chiuso decide finalmente di non far parte più di quella schiera di pittori delusi e incompresi come Munch, Van Gogh, Modigliani o Tancredi e di far sentire la propria voce attuando appropriate “interferenze” all’interno del sistema monopolistico dell’arte. Dopo aver realizzato, distrutto e riciclato una parte consistente del suo lavoro degli anni precedenti, GAC decide di compiere “il grande passo”, ossia di contrapporsi ad un sistema ormai sordo e monotono, un ulteriore sviluppo verso la messa in crisi del tradizionale sistema ufficiale dell’arte.
E’ proprio Guglielmo Achille Cavellini per primo a porre in modo evidente il problema della mercificazione e del condizionamento da parte del potere culturale attuando per reazione un straordinario “attivismo di contrasto “trasversale” contro il sistema impenetrabile dell’arte ufficiale. L’arte, dopo essere stata relegata per molto tempo al chiuso delle idee, con l’attuazione dell’autostoricizzazione” diveniva liberazione, apertura delle frontiere culturali che si integrava nella vita. Cavellini, di conseguenza, si ritrova a condividere contemporaneamente vari campi d’esperienza alternativi alle proposte della cultura ufficiale; dalla pittura all’oggetto, dalla scrittura all’appropriazione, dalla body art alla performance, collocandosi apertamente ai margini di un sistema, in una zona franca, ovvero “in una periferia di confine praticabile” abbracciando concretamente una pratica che di fatto assorbiva diverse esperienze convogliandole in nuove possibilità creative. Inoltre, con la preferenza e l’utilizzo della Mail Art poteva finalmente confrontarsi a 360 gradi con artisti di diversa esperienza e latitudine sparsi in tutto il mondo. Una pratica, quindi, “di lucido confronto” che poteva fare a meno del mercato dell’arte. Dal 70 in poi, Cavellini partecipa attivamente alla messa in crisi del sistema “come battitore libero“ condividendo in modo deciso e parallelo più campi di ricerca e smantellando così un concetto tradizionale che preferiva la produzione dell’artista ripetitiva e ben identificabile, una produzione piuttosto “riconoscibile” al completo servizio del mercato dell’arte. Oggi, GAC ci sembra davvero una presenza convincente, nonostante sia stato relegato ai margini di un sistema autoritario e subendo di conseguenza il silenzio e l’anonimato come triste marchio d’infamia che il sistema dell’arte attribuisce a chi non reputa utile alla causa speculativa del mercato ufficiale dell’arte. Grosso modo è’ quello che ha vissuto nello stesso periodo anche l’artista americano Ray Johnson considerato il “più famoso artista sconosciuto di New York”, che circa cinque anni dopo la scomparsa di Cavellini, nel 1995, decise di concludere il suo viaggio, forse “l’ultima performance testamento" dell’artista americano gettandosi nelle acque gelide del Long Island di Sag Harbor e lasciandosi annegare.
Secondo Guglielmo A. Cavellini, dopo la Pop Art tutto poteva diventare merce consumo e l’artista trasformarsi in un’icona da incensare e venerare. Inoltre, con le proposte dadaiste ogni oggetto poteva essere considerato “artistico” e quindi presentato come opera d’arte; bastava “deprivarlo” dalla reale funzione pratica e immetterlo in una galleria d’arte certificando così un suo possibile valore artistico. Negli anni ’60, anche Piero Manzoni aveva cercato di sovvertire un ordine prestabilito attuando interventi di tipo “utopico” che di fatto sconvolgevano il sistema ufficiale dell'arte che si regolava sul tacito patto consensuale tra coloro che gestiscono le ipotesi e i flussi di opere d’arte da immettere in circolazione all’interno del mercato dell’arte.
Ultima necessaria considerazione da fare è la trattazione dei cataloghi e le “mostre a domicilio”, mostre catalogate da Cavellini tra il 1974 e il 1987 che, anziché essere presentate in galleria furono inviate per via postale ai destinatari prescelti. L’invenzione consisteva nel dare un senso all’autocelebrazione nei quali l'artista ha documentato le sue innumerevoli operazioni di provocatoria autopromozione e che ha poi spedito gratuitamente a migliaia di critici, artisti, collezionisti, musei, biblioteche, archivi. Scriveva: “Continuo la serie delle mie mostre a domicilio...”, una decina di “mostre a domicilio” in tutto edite da Nuovi Strumenti di Brescia. Le “mostre a domicilio” sono state una sorta di punto di riferimento per molti giovani artisti con i quali intratteneva un intenso scambio risultando uno dei più interessanti e sperimentali modi in quel tempo per presentare e documentare le opere che, in diverse occasioni, G.A.C. ha definito questo modo di fare la “sua opera più importante”.
Da allora I tempi sono molto cambiati con internet ch’è entrata nella nostra vita in modo dirompente cambiando le nostre abitudini in modo decisamente profondo. Da questa idea originale e inusuale dei “Cataloghi a domicilio” di Cavellini, diversi anni fa avevamo già deciso di utilizzare le prime piattaforme virtuali nate dal desiderio di coniugare l’esperienza sperimentale di Second Life, l’attività della galleria Pièce Unique a Parigi del napoletano Lucio Amelio con l’attivismo creativo di Guglielmo Achille Cavellini. Infatti, nel2009, in tempi non sospetti del Covid, è stata creata da noi in Italia una delle prime Project Room “Ophenvirtualart”, Nel 2012 è arrivato lo “Spazio Ophen Virtual Art Gallery” della Collezione Bongiani Art Museum e infine nel 2021 la nuova galleria interattiva virtuale “Sandro Bongiani Vrspace" con annessa la piattaforma “Unique Space, Per certi versi è stato un doveroso e necessario cambiamento che occorreva fare rispetto all’esperienza iniziale dei “Cataloghi a Domicilio” di Cavellini con uno spazio interattivo e virtuale innovativo specializzato nella documentazione e nella diffusione “democratica” dell’arte contemporanea e soprattutto sul cambiamento e sulla sostenibilità e il futuro dell’arte.
Oggi, lo “Spazio Ophen Virtual Art Gallery” assieme alla startup “Sandro Bongiani Vrspace”, dopo diversi anni di attività, nati da una costola gentile di Cavellini risultano per continuità e impegno le più importanti realtà sperimentali "no profit” interattive al mondo che operano sistematicamente online in ambito artistico in tempo reale con un serio programma concreto e continuativo di serie proposte culturali in cui l’azione partecipativa dell’utente in punta di mouse è prioritaria come progetto cultuale e sperimentale dell’arte contemporanea. Ecco spiegato il legame indissolubile che ci lega con il mitico e vulcanico Guglielmo Achille Cavellini, e altresì, il motivo profondo di questo nostro evento a lui dedicato.
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Massimetto & The Dirty Orkestra - “L’uomo da parati”
Un brano blues leggero e scanzonato per il nuovo progetto del cantautore della provincia di Latina
«Una sera stavo suonando in un locale. Io come gli altri uomini presenti avevo notato una nuova, bellissima cameriera, e tutti cercavano di fare colpo su di lei. Io ho scelto di restare in disparte e farmi notare soltanto grazie alla mia performance sul palco. Non è andata come speravo ma da quell’episodio è nata l’idea de “L’uomo da parati”.» Massimetto
Massimetto torna con il suo progetto insieme a The Dirty Orkestra e lo fa con un brano blues leggero e scanzonato che mette in risalto la sua vena ironica.
Oltre allo stesso Massimetto al basso The Dirty Orkestra è formata da Fabio Molinari alla batteria, Giuliano Di Battista alla chitarra, Giacomo Bernardini alla voce e il trombettista Nicola Tariello, nome noto nell’ambito del jazz italiano.
Centra Massimo in arte Massimetto è un bassista blues soul e R&B. Inizia i suoi studi con il maestro Pino Saracini (Tiziano Ferro, Marco Mengoni, Fiorella Mannoia, Roy Paci) dal 1995 al 1997 per poi continuare con M. Moriconi dal 1997 al 2001. Nel 2016 scopre la sua vena di compositore, arrangiatore e autore di testi (in italiano) e pubblica tre ep: “Lezioni d’inglese“ (2016), “Amore semplice“ (2018) e “Tuttosuonato“ (2021). Nel 2023 nasce il nuovo progetto: Massimetto & The Dirty Orkestra con i musicisti Fabio Molinari alla batteria, Giuliano Di Battista alla chitarra, Giacomo Bernardini alla voce e il trombettista Nicola Tariello, nome noto nell’ambito del jazz italiano. A marzo 2024 è prevista l’uscita del nuovo ep “Jazz attempt n.01” caratterizzato da un sound che spazierà dal jazz, al blues e soul conservando una natura cantautorale nei testi, il tutto condito con una punta di ironia.
Etichetta: Elite Music
CONTATTI / SOCIAL
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Quando sto presa bene regalo del mio tempo ad una signora vedova ma a volte non sono nella vena giusta e quindi non ci sono per lei per giorni, perché avrei bisogno soltanto che la giornata finisca in fretta. E questo mi fa stare con i sensi di colpa, mi fa sentire cattiva nei suoi confronti.
😔
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Recap 2021
È strano pensare all'anno appena conclusosi come ad un'entità unica. È stato sicuramente il più denso della mia vita, al punto tale da riuscire con difficoltà ad abbracciarlo completamente nel ricordo.
Quando è cominciato ero studente e vivevo coi miei, avevo un milione di dubbi sul futuro e una delle mie preoccupazioni più grandi era se si sarebbe riuscita ad organizzare una festa per la fine degli studi oppure no. Ora invece vivo in un'altra città, sono un medico specializzando e penso che la vita mi stia scivolando tra le mani troppo velocemente ma forse questa è soltanto la mia vena pessimistica.
Nel frattempo in questo anno ho completato il mio lavoro di tesi, ho letteralmente vissuto per settimane a contatto soltanto dei miei amici, ho festeggiato, ho pianto, mi hanno chiesto scusa, sono partito, ho pronunciato qualche arrivederci che aveva il sapore di un addio. Ho scoperto quanto possa essere mutevole e cangiante il concetto di amore. Ho sofferto in silenzio. Ho pensato.
È stato bello, e mentre finiva mi sono detto: se tutti gli anni della mia vita fossero simili a questo probabilmente potrei dirmi felice.
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Snowdrop
"Come ho fatto a diventare qualcuno che non può stare al tuo fianco?"
Le note di pianoforte di Snowdrop mi rimarranno in testa per un po' di tempo.
Sono molto grata nei confronti di questo drama, perché ha spezzato la mia crisi che andava avanti da quasi un annetto. Benchè non sia privo di difetti che mi hanno fatta sorridere o alzare gli occhi al cielo, inserisco di prepotenza Snowdrop nella lista dei drama di cui mi sono innamorata. È lungi dall'essere perfetto, e ci sono alcune cose che non mi sono piaciute o che avrei gestito in maniera diversa, ma ci sono altre cose in questo drama che mi hanno conquistata completamente.
A partire dall’ambientazione spazio-temporale. Siamo negli anni ‘80, e se mi dai qualsiasi cosa degli anni ‘80 io sono già innamorata. E mi è piaciuta anche la scenografia: non mi sarei mai aspettata che in questo povero dormitorio femminile sarebbe successo DI TUTTO E DI PIÙ. È stato teatro di vicende a dir poco rocambolesche, trattative spericolate e colpi di scena di tutto rispetto.
Snowdrop è una serie estremamente godibile, che intrattiene molto bene e lascia più volte col fiato sospeso. È un drama serio, ma tutta la narrazione è attraversata da questa vena tragicomica che ho gradito assai.
È anche a mio parere molto ben equilibrata sia per i generi che per i personaggi. Snowdrop mischia i generi romantico, drammatico e politico in un ottimo mix, e sebbene ci siano un lead e una lead innamorati non prendono mai troppo spazio, nè loro come personaggi in sé nè la loro storia d’amore. Tutti i personaggi hanno avuto lo spazio per le loro storyline ed eventuali evoluzioni, e questo mi è piaciuto un sacco.
Un altro bel punto di forza sono stati proprio i personaggi: diversi, sfaccettati, umani, combattuti, ben caratterizzati.
Ho adorato il lead, la giovane spia Soo Ho, interpretato da un bellissimo, meraviglioso e splendido Jung Hae In. Attore che ho avuto modo di vedere già l’anno scorso in Prison Playbook e nella versione coreana de I Tre Moschettieri, ma soltanto qui ho avuto modo di apprezzarlo veramente e di innamorarmene perdutamente. ma mio marito resta sempre Xiao Zhan
Soo Ho è un personaggio sfortunato e tragico col destino già scritto. Ma non si piange addosso. È un giovane combattente e combattuto che si ritrova a reggere sulle spalle un peso ed una pressione enormi, è un ragazzo a cui vengono negate normalità e spensieratezza, è un lottatore con la faccia da cucciolo a cui vorresti dare la felicità tutte le volte che lo vedi.
Jung Hae In è stato più che convincente nei panni della spia nordcoreana, ma con quella faccia da cucciolo la vera sfida per lui sarebbe interpretare un villain. Mi piacerebbe vederlo!
Mi è piaciuta un po’ meno la lead, Young Ro. Nulla da dire sulla recitazione, secondo me la giovane Kim Ji Soo ha fatto quello che ha potuto e anche di più, e il personaggio era partito bene, ma va a mio parere troppo a scadere nella remissività nella seconda parte della serie.
Approvata comunque la storia d'amore: dolce, tragica e pervasa da un'angst presa in prestito da Romeo e Giulietta.
Nota davvero di merito per i personaggi secondari: quel mito di donna della dottoressa Kang, la caricatura di Nam Tae Il, la misteriosa direttrice Pi, l’antipatica e umana centralinista, l’agente Kang Moo e la sua presa di consapevolezza.
Che dire poi delle mogli dei politici, i loro teatrini, le loro frecciate e gli incontri con l’indovino. Pura comicità.
Mi è piaciuto il personaggio di Han Na, che ho inizialmente soprannominato la "poliziotta pazza" e che non mi irritava solo perché la prendevo sul comico. Ho poi imparato ad amarla davvero per il suo coraggio, la sua determinazione, la voglia di fare la cosa giusta, la sua rabbia, e il suo amore così acceso e sincero per Lee Kang Moo. Impulsiva e mezza pazza sì, ma anche appassionata, fragile e intrepida. Bellissimi poi i suoi mille travestimenti. Brava!
A parte la lead che è stata secondo me un po’ sprecata, i personaggi femminili di questo drama mi sono piaciuti molto!
Non ho poi parole per l’improbabilissima bromance nata tra le sparatorie di questa serie. All’inizio non la contemplavo nemmeno, poi l’ho sperata, l’ho applaudita e alla fine mi ha anche un po’ commossa. Una parte di me pensa che sia la vera storia d’amore segreta di questa serie. E poi, dopo quella scena bonus voglio lo spin-off!
Bella la musica. La soundtrack di Snowdrop è come il titolo di questo drama: dolce, poetica, triste, malinconica. Fragile come se potesse spezzarsi da un momento all'altro. Fragile ma colma di tragedia. Le note musicali di Snowdrop sono delle tristi e memorabili compagne durante il corso del drama, e tu non puoi fare altro che lasciarti accompagnare lungo quello che non è altro una sorta di Via Crucis. cit di @alessiavincenzi
Citando i difetti posso dire che sono presenti delle palesi forzature di trama, e ci sono cose che non si capisce come facciano ad accadere: è tutto molto assurdo. Ma se prendo Snowdrop come un prodotto di intrattenimento che deve regalare una bella visione allo spettatore, allora ci passo sopra a queste cose e dico che è un bel drama.
Il finale: non mi ha soddisfatta al 100% e me lo aspettavo anche, ma mi è piaciuto molto: è una delle cose che mi sono rimaste più impresse.
Assolutamente consigliato.
Voto: 8.3
SPOILER
A me il personaggio della centralinista è piaciuto molto. Antipatica come la merda, ma trovo che sia un personaggio scritto bene: l’ho trovata molto umana nei suoi difetti, nella sua invidia, la sua rabbia, il suo senso di inferiorità, il suo provare a salvarsi in tutti i modi, anche i più disperati. Sono cose molto umane che ci stanno, quello che non ci sta è come la signorina si salvi in corner con un voltafaccia (l’ennesimo!) dell’ultimo minuto. Diciamo che non mi è piaciuto proprio tantissimo vederla tutta fiera nel finale a dirigere il dormitorio con la direttrice Pi (a cui cinque minuti prima aveva giurato rancore eterno... ehm, bipolarismo?), senza che sia stata punita in alcun modo per tutte le sue meschinità. Perché NO, la storia tragica della sorella non può valere come punizione.
Non ho mai pensato che la povera cuoca fosse una spia. Povera donna! Non era una spia, era solo tanto traumatizzata, talmente tanto da scambiare per suo figlio il Compagno Yoo. E lui, tanto duro ed orgoglioso, riesce a farsi intenerire e a chiamarla “mamma”. Troppo tenero!
Ho invece sospettato del vecchio guardiano dal momento in cui il figlio dice una frase del tipo “tu non sai chi è quell’uomo”. Da quel momento non mi sono più fidata del vecchietto tanto gentile e con la gamba malata. Oscar alla recitazione per quest’uomo!
Troppo triste la morte dei due compagni del lead, uccisi al porto a sangue freddo e in due secondi. Che amarezza!
Io ho respirato nell’aria la morte del lead fin dall’inizio della serie. Non è che avessi dei motivi validi su cui basarmi, era un sospetto e una sensazione dati dal tipo di personaggio e la vita in cui era incastrato. Poi ho visto la scena in cui Soo Ho inizia una registrazione sulla cassetta ma non ce la fanno sentire, e ho preso quel momento come la sua condanna a morte: mi sono detta che quella sarebbe stata la cassetta che avrebbe fatto ascoltare alla lead dopo che lui sarebbe morto. Ed è stato proprio così! Ma questo non mi ha impedito di piangere disperatamente durante la sequenza straziante della sua morte.
La scena del ballo mi è piaciuta un sacco! Invece del classico valzer sentimentale, hanno virato su una canzone più scatenata ma senza far perdere il romanticismo ai due lead, che hanno ballato tra chimica e sorrisi nei vari luoghi in cui avevano passato del tempo assieme. Bella!
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In Biblioteca puoi scoprire autori e opere che non conoscevi o di cui avevi sentito parlare ma che ancora non avevi avuto modo di leggere. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un angolo alla scoperta di questi "tesori nascosti".
Oggi l'opera prescelta è "Autobiografia del Blu di Prussia" di Ennio Flaiano.
«Se in un quadro i cattivi umori del pittore, le sue torbide malinconie, i suoi errori, le sue sfrenate ambizioni condensano e s’esprimono, state certi che là, in quel punto, troverete la mia ombra, l’ombra del Blu». Flaiano scrive i testi – racconti, apologhi, stralci di cronaca, epigrammi – che formano questa composita raccolta con la stessa livida cromia, e li tramuta in autobiografia indiretta. Descrive luoghi dell’Abruzzo natio in cui la desolazione è profondamente radicata e figure che, su quei fondali, paiono inesorabilmente votate all’autodistruzione: come l’intellettuale romantico e decadente che sospende un’assunzione fatale di veronal solo per la momentanea fioritura di una rosa, o il giovane, ultimo di sei fratelli, cui la famiglia non perde occasione di rinfacciare il suo status di indesiderato, di nato «a tavola sparecchiata». E quando, nel più lungo di questi racconti, Flaiano rievoca la vicenda di uno zio prete, don Oreste, la narrazione affonda ancor più tra quelle rocce scarne, dove «i cattivi umori della terra cristallizzano» e generano quel blu di Prussia «velenoso, sordido, intelligente e pieno di rancori sociali». Ma sarebbe strano se questo brulichio di volti ignoti e misconosciuti non celasse fisionomie storiche: le troviamo nella luce autunnale di una Roma così toccata dalla grazia da far dire a Vincenzo Cardarelli, appena uscito dal cinema, che «con un cielo simile si può rinviare un suicidio».
Si tratta di una raccolta di racconti, apologhi, stralci di cronaca, epigrammi, divisa in tre parti (la prima è quella che conferisce il titolo al libro). In appendice al testo vengono anche riprodotti in facsimile alcuni “schizzi” dello stesso Flaiano di opere da fare.
Dopo la morte di Flaiano i suoi libri postumi si sono succeduti con frequenza: scrisse tantissimo, ma di romanzi ne diede alle stampe soltanto uno, perciò tutto il resto è composto da racconti, aforismi, articoli etc. "Autobiografia del Blu di Prussia" fu il primo libro pubblicato postumo, in prima edizione da Rizzoli nel 1974 e come ci racconta Cesare Garboli che l’ha redatto (o meglio dire composto), buona parte del materiale era stato scelto dall'autore. In pratica alla sua morte, la vedova ha aperto le porte dello studio e lì, ben disposti in diversi raccoglitori, Flaiano aveva lasciato una sorta di resoconto del proprio lavoro, catalogando quanto pubblicato mentre il resto era stato ordinato. Ennio Flaiano (1910 – 1972) è stato uno sceneggiatore, scrittore, giornalista, umorista, critico teatrale e cinematografico e drammaturgo italiano. Specializzato in elzeviri, Flaiano scrisse per “Oggi”, “Il Mondo”, il “Corriere della Sera” e altre testate. Lavorò a lungo con Federico Fellini, con cui collaborò ampiamente ai soggetti e alle sceneggiature dei suoi più celebri film, tra i quali “La strada”, “La dolce vita”e ”8½”. Fine e ironico moralista, ma anche acre e tragico al tempo stesso, produsse opere narrative e varie prose tutte percorse da un'originale vena satirica e un vivo senso del grottesco, attraverso cui vengono stigmatizzati gli aspetti paradossali della realtà contemporanea. Creava continuamente mottetti e aforismi, molti dei quali ancora di uso comune. Fu il primo vincitore del premio Strega, nel 1947, con il suo più famoso romanzo, “Tempo di uccidere”. Alla sua memoria, nel 1974, gli è stato dedicato il Premio Flaiano, il concorso più importante per soggettisti e sceneggiatori del cinema. La manifestazione si svolge ogni anno nella sua città natale, Pescara, che, dopo la sua morte, gli ha intitolato una strada nel centro storico e l'omonimo ponte sul fiume Pescara.
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Con una vena particolarmente polemica, oggi voglio porre l'accento su un concetto che ho visto dissolversi davanti ai miei occhi.
" [me-ri-to-cra-zì-a] s.f.
Concezione per cui debbono essere conferiti riconoscimenti di ordine morale o materiale (successo negli studi, responsabilità direttive, cariche pubbliche ecc.) soltanto in rapporto ai meriti individuali. "
Non esiste, non ce n'è traccia, non è pervenuta in nessun ambito. Oggi muore la mia ingenuità e la mia speranza di credere in un sistema che premi l'impegno e che riconosca meriti e risultati ottenuti.
In cambio però mantengo la mia autenticità, lascio volentieri l'arte del saper leccare il culo ad altri, sono felice di guardarmi allo specchio e riconoscermi senza attribuire le mie conquiste a terzi. Non c'è niente di più appagante di saper ringraziare solo se stessi, nessuno regala nulla. 💜🍀
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Sabato 15 giugno 1991
ore 7.30 del mattino. Uno squillo assordante del telefono, sveglia la piccola Elena dal suo meraviglioso sogno. Ha ancora gli occhi semichiusi quando risponde, realizzando appena che in quel preciso istante si trovava da sola in casa. Dove erano finiti mamma e papà? La risposta si trovava già in quella chiamata inaspettata. Così alza la cornetta e non appena sente la voce del suo Papà di colpo si spaventa. Cosa diavolo era successo in così poco tempo e senza nemmeno accorgersi di nulla, Lei che era famosa per avere il sonno leggero che la costringeva a sentire praticamente ogni cosa?
“È nato! E’ nato! Elena è appena venuto al Mondo il Tuo Fratellino. Sei contenta? Adesso tornerò subito a casa per venire a prenderti così da portarti a conoscere Alessio.” Il Suo cervello si accesse in un lampo. Era diventata Sorella nonché Primogenita della Famiglia? Il sussulto provocato da tale domanda la fece svegliare definitivamente, mentre la felicità stava iniziando a sgorgare da ogni cellula del proprio corpo. Evviva continuava a ripetersi, facendo persino salti di gioia, consapevole che poteva farne quanti voleva considerato che abitava a pianterreno. D’improvviso un piccolo dubbio si stanò nella sua mente...
Alessio? Ma non si era forse detto che si sarebbe chiamato Christian? Questo era il nome prescelto dalla piccola, ma non quello che ahimè voleva il suo papà. Era stato così che dovette arrendersi al volere più forte del genitore, accettando quel nome dal suono così poco altisonante che per questo non le piaceva granché. Mette da parte questi pensieri per muoversi, il fratellino attendeva e non voleva farlo aspettare troppo. Doveva prepararsi, suo padre sarebbe arrivato a momenti. Lungo il tragitto in macchina percorso per arrivare in ospedale, Elena non riusciva a dire praticamente nulla tant’è l’emozione e l’eccitazione stavano prendendo il largo e suo padre con Lei. Non vedeva l’ora di poterlo vedere e nel frattempo usava il tempo a disposizione per poterlo immaginare. Si aspettava una sorta di Cicciobello, il bambolotto con cui era solita giocare spesso. Del resto erano anni che se lo immaginava così, da quando aveva iniziato a desiderare di averne uno in carne ed ossa. Ed ora stentava quasi a crederci che questo desiderio si fosse finalmente materializzato. Alla mente riaffiorò la paura che aveva provato quando ancora si doveva scoprire il sesso del nascituro. Temeva che potesse essere femmina e il solo pensiero la faceva rabbrividire. Lei non voleva avere rivali. Lei voleva essere unica! Ricordò bene come se fosse ieri che grosso sospiro di sollievo aveva fatto una volta saputo che il Buon Dio l’aveva accontentata! Quei suoi pensieri l’avevano distratta al tal punto da non accorgersene che erano già arrivati. Ancora poco e avrebbe conosciuto la persona che più di tutte le avrebbe stravolto la vita in meglio. La persona che l’avrebbe cambiata, maturata e resa ciò che è oggi, ora che è adulta, alla soglia degli anta. La persona della sua vita insomma.
Si diressero di corsa nel reparto Ostetricia. Il piccolo nel frattempo era stato trasferito in incubatrice. Non era stato facile farlo venire alla luce. Era stato un travaglio molto travagliato sin da subito infatti, che aveva tenuto sveglia la povera Mamma per tutta quanta la notte. Ma quello che contava adesso era che stava bene ed Elena lo intuiva dal modo in cui il suo Bimbo non smetteva di stare fermo un secondo. Continuava ripetutamente a muovere quei suoi minuscoli piedini. Minuscolo ma non per niente gracile tutt’altro, considerato che pesava già 4 chili e con un visino arrosato da riempiere tutto di baci. Un’immagine che successivamente le rimarrà impressa nella memoria per sempre. Purtroppo non poté abbracciarlo subito, come desiderava, ma era ugualmente felice ovviamente e con un sorriso a 36 denti, la si sentii pronunciare piano e dolcemente: “Benvenuto tra Noi piccolo! Spero di poter essere una buona Sorella per Te! Farò del mio meglio Te lo assicuro!”
Mentre pronunciava queste parole, una nuova paura si addensò dentro al suo cuore: “E se così non dovesse essere? A 9 anni è una gran bella responsabilità! Non so se ne sarò all’altezza! Tuttavia proverò ad insegnargli tutto quello che già so, prendendomi cura di Lui ogni giorno, senza fargli mancare niente, soprattutto l’Amore! Io gli voglio già un gran bene ed è da questo punto fondamentale che devo partire!”
Martedì 15 giugno 2021
Sono trascorsi 30 anni esatti d’allora e questo continua ad essere il Giorno più bello della Mia Vita! 30 anni che sono praticamente volati via, tra gioie, sofferenze, sconfitte e vittorie, errori a non finire e malinconie di ogni genere. In particolar modo quest’ultima che in questi frangenti ne sta facendo da padrona, poiché fa un po’ male pensare che Il Mio Bimbo sta diventando sempre più grande!
Mi manca ancora oggi coccolare quel Mio Bambolotto, così piccolo, tenero e indifeso. Oggi sei un Uomo a tutti gli effetti, eppure nonostante tutto guardandoti a fondo riesco ancora a percepire pressoché intatta la Tua indole Fanciullesca e di questo sono enormemente contenta, poiché hai capito che per sentirti realizzato e felice non devi abbandonare il bambino curioso e allegro che sei sempre stato! Nel frattempo mi auguro di aver fatto un buon lavoro, donandoti tutto quello che ero e che sono, tra una poppata e un cambio di pannolino, tra una paranoia e insicurezza mentre facevano capolino tra l’adolescenza e il dopo. È stata dura, specialmente all’inizio, non sentire i 9 anni di differenza che ci separano, soprattutto quando poi era la gente a farcelo notare. Ogni volta ciò ci crea un po’ di disagio, perché quando Io e Te siamo insieme non ce li sentiamo proprio, tutt’altro! Spesso sei Tu ad essere quello più grande, visto come Ti prendi cura di Me proteggendomi contro tutto e contro tutti! Questo mi permette di sentirmi più piccola e al sicuro. Una cosa che chi non ci conosce nota, arrivando a pensare che sia Tu il primogenito per l’appunto, scambiando Me come la piccola di casa, o perfino arrivare a scambiarci per dei fidanzati, facendoti abbastanza incavolare! Nel primo caso perché giustamente rivendichi la Tua giovane età; nel secondo poiché sei convinto che questo aspetto non Ti permette di “rimorchiare” come desideri, pregandomi quindi di non uscire più insieme. Quante risate che mi faccio per questo e non solo poiché grazie alla Tua vena comica e scherzosa Tu mi fai ridere di gusto in ogni piccolo, immenso momento che condividiamo. Con Te ci sto bene e sto bene ovunque, sei il Mio compagno di scorribande preferito; sei il Mio Migliore Amico. Sei e rimani la persona che più mi conosce, con Te non ho quasi segreti e Ti basta leggermi negli occhi per comprendere ogni stato d’animo che affronto. Non soltanto Io Ti ho aiutato a conoscere e a scoprire, anche Tu infatti mi hai insegnato tantissimo e molto più di quanto potessi credere all’inizio. Grazie a Te ho compreso meglio Me Stessa, la Mia Vita e ogni cosa che mi sta intorno. Mi stai aiutando tutt’ora a modellare i Miei difetti dando più risalto a quelli che sono i Miei pregi che Tu non perdi occasione di valorizzare e stimare. Cosa più importante di tutte mi stai aiutando ad amarmi e di ciò non Ti sarò mai riconoscente abbastanza, poiché abbracciando ogni volta le Mie insicurezze le trasformi immediatamente in forza, quella che mi serve giorno dopo giorno per sentirmi Speciale ed Invincibile!
Alle volte penso a come sarebbe stata la Mia vita senza di Te e ad un tratto la tristezza finisce per invadere il Mio cuore, poiché molto probabilmente oggi non sarei la stessa. La Mia vita sarebbe meno colorata di quella che invece è! Che regalo potente e straordinario è stata la Tua nascita. Oggi sono Io che dovrei farne uno a Te, ma in realtà sei Tu che lo fai a Me da ben 30 anni! Non sarò mai sola finché ci sarai Tu al Mio fianco, soprattutto adesso che non c’è più Il Nostro Piccolo Amato Joker. A proposito so che manca moltissimo anche a Te, eppure anche Lui oggi Ti sta festeggiando, fiero e orgoglioso che mai, così come lo sono Io di Te! Sono fiera di ciò che sei e di ciò che vuoi diventare! Ci riuscirai vedrai! Nel frattempo non abbandonare i Tuoi Sogni, inseguendoli ovunque, a qualunque costo, poiché essi contengono il vero senso della Tua vita!
Ti Amo Bimbo! ❤️
@elenascrive
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EDS4
12) Scoprendo l'oscurità
- Amore sono a casa
Entro nel nostro appartamento dopo una lunga giornata di lavoro. La giacca è la prima cosa che lascia il mio corpo, seguita a ruota libera dalle scarpe. Anche i pensieri negativi non tardano molto ad andarsene. Questo piccolo appartamento che abbiamo affittato da poco è già pieno di bei momenti, e ogni volta che ci torno lo sento come il mio piccolo porto felice.
- Amore ci sei?
Nessuna risposta.
Ma sento il tuo profumo, quello di quel buon bagnoschiuma. Mi prende sempre a schiaffi i sensi quando lo sento nell'aria, e mi eccita da morire. Soprattutto quando lo assaporo direttamente dal tuo collo.
- Vieni, sono in camera.
- Ah eccoti
Apro la porta e l'oscurità mi avvolge ed accoglie.
- Che ci fai lì al buio?
- Vieni, ti aspettavo. Chiudi la porta.
Sei seduta in mezzo alla stanza, su una piccola sedia.
Vestita soltanto dell'intimo, tieni fra le mani una candela.
- Quella luce ti rende ancora più bella
Sorridi piano, mentre la fiamma accarezza con i suoi riflessi rossastri le tue guance
- È tutto il giorno che ti penso, lo sai? Anche prima, mentre ero nella vasca da bagno, le mie mani erano le tue. Mi hai accarezzato piano, fra i seni, massaggiandoli come ti piace fare quando sei dietro di me.
Deglutisco. Reagisco, forte.
- E poi ti sei tuffato fra le mie gambe, che hanno sentito subito il tocco delle tue dita.
Il mio sguardo corre dal tuo seno eccitato alle tue cosce, che si stanno aprendo piano anche ora, svelando un'umidità mal celata dai tuoi piccoli slip di cotone.
- E quando sei affondato dentro di me, ho urlato il tuo nome, col poco fiato che mi è rimasto in gola fra un gemito e l'altro
La testa inizia a girarmi piano.
- Mi stai eccitando come non mai, lo sai vero?
- Lo so, lo vedo, e ne sento il sapore sulla mia lingua, nella mia bocca, fra le mie gambe.
- Perché mi stai raccontando tutto questo? E con quella candela in mano?
Aspettavi questa domanda, il tuo sorriso diventa dolce. E maledettamente eccitato.
- Perché voglio farti capire cosa esplode nel mio corpo quando mi scopi, ma senza che tu lo veda.
Coup de théatre.
La luce se ne va con un soffio, l'oscurità riprende possesso della stanza, dove ora due cuori e due sessi pulsano allo stesso ritmo.
- Sento il tuo respiro, sei agitato?
- Non ho mai amato l'oscurità piena, lo sai.
- Non ti preoccupare, sei qui con me
Il tocco della tua mano mi fa sobbalzare un attimo.
- Ehi, rilassati
- Non ti ho sentita arrivare
- Ma mi sentirsi venire
Rido. La tensione si scioglie.
- Te lo voglio raccontare, cosa mi fai.
Mi prendi la mano e la porti verso il tuo seno.
- Adoro sentire le tue dita mentre stringono il mio capezzolo, massaggiandolo piano, giocando con l'areola. Sono piccole scosse che partono dal centro del mio seno, e si diffondono ovunque in me.
Mi avvicino, inizio a baciarti il collo
- Oh si, e questo mi scatena brividi in tutta la schiena, e fra le gambe. Le tue labbra un po' screpolate mi accarezzano, non dovresti mordertele sempre, ma in realtà mi fa impazzire l'effetto che mi fa. E mi fa impazzire anche sentire la tua erezione, li, contro il mio sesso
- Mentre mi racconti ciò che senti, voglio che anche tu senta. Me. Tanto. Fino in fondo.
Ti prendo i fianchi con decisione e ti trattengo contro il mio bacino.
Mi hai trascinato nel tuo mondo, fatto di corpi che si raccontano, di menti che si lasciano andare. Ne ho bisogno, tanto.
- Cosa succede mentre mi muovo?
- Calore, tanto, mentre il tuo cazzo spinge forte sulla mia voglia gonfia. Non ce la faccio a sentire tutto questo, a trattenere il mio orgasmo che sta salendo prepotente dal mio interno. Devo averti. Qui, ora. Lo voglio, ti voglio dentro me. La testa mi gira da matti. Non penso ad altro. Voglio sentirti.
- Prendimi
Mentre le tue unghie della tua mano tormentano la mia schiena, lasciando scie infuocate, l'altra scende a stringermi.
Piena, oscena, a scorrere senza ritegno su ogni vena, ogni punto di pelle sensibile, ogni attesa che si fa voglia di esplodere.
- Sentirlo così mi fa impazzire ancora di più. Il tuo piacere è nelle mie mani. Dipende da me, dalle mie dita, dalla mia bocca, dalla mia fica. Tu. Sei. Mio.
Ti sfilo gli slip, ormai fradici di te, mente inizio ad ansimare al ritmo che tu decidi di darmi.
- Ti voglio dietro di me. Prendimi, forte.
Inarchi la schiena mentre ti giri ad offrirmi il tuo piacere liquido.
Un colpo e sono in te. I nostri polmoni perdono un respiro, nella penetrazione profonda, attesa e inattesa e che ci rende un solo sistema perfetto.
- Quando ti apri per me, sei tu ad entrare piena nella mia testa.
- Sentirti entrare fra le mie cosce, nella mia vagina, fondere il tuo corpo col mio... Scoprirti per me, sentirti muovere... Sempre... Più... A fondo... Non mi fa... Capire... Niente
Le parole iniziano a far spazio ai respiri. Forti, affannati, umidi, pieni di morsi, di baci, di aria che manca mentre l'orgasmo si fa più vicino.
- Sentire il tuo bacino... Sbattere... Oddio... Non smettere, ti prego! No...
- Ssshhhh non... serve che mi racconti ora. Impossibile non sentirti. Sei un'esplosione... Sei sesso puro... Sei donna, femmina, mia.
L'orgasmo arriva forte, copioso, pieno e intenso.
Urlo mentre ti mordo la spalla, e lo sento, quel tuo brivido che ti piega le gambe, che spinge il tuo sedere verso me.
Ansimi forte mentre la tua mano scende a cercarmi ,a cercarti.
- Sentirti mentre vieni... Mentre mi doni...te... È eccitante... Ta...tanto
Ti pieghi mentre gemi, forte, in una serie di scosse che ti spezzano il fiato, che ti fanno ridere, urlare, animare, godere fra le tue mani, fra le mie, riempiendo i nostri sessi, gocciolando sulle nostre cosce nude.
- Ho sentito il tuo orgasmo. Nelle parole e nel mio corpo. Non so cosa sia stato, ma io ero anche te. Grazie.
- Grazie a te per aver scopato la mia testa. Ma ora voglio raccontarti tanto altro.
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Taglierini
A 12 anni mi ero procurata un bel taglierino, ci serviva per scuola, nell'ora di arte. Non ricordo esattamente come sia iniziato tutto, ma in quel periodo tra i banchi andava di moda "tagliarsi", forse era un modo per mostrarsi forti ed impassibili alla vista del sangue questo non lo so. Non molto tardi un bel giorno mi chiusi nel bagno di camera mia e volli anche io provare quello che avevano fatto i miei compagni, come ci si poteva sentire. Iniziai ad affondare il taglierino sulla pelle, procurandomi diversi tagli , ma mi accorsi di provare emozioni diverse dagli altri. A me, tagliare i polsi piaceva proprio, mi tranquillizzava la vista del sangue , mi piaceva vedere il taglio sulla pelle, il dolore che mi provocava che non era un dolore, ma solo un piacere. Iniziai a tagliarmi quando stavo male, se ero arrabbiata oppure soltanto annoiata, quindi tutti i giorni. Da quel momento ho sempre avuto una fissa strana, ma adorabile per i taglierini o le lame in generale. Quando mia madre scoprí i tagli mi guardò,ma non disse nulla, mi fece sparire solo il taglierino. Allora iniziai a tagliarmi con qualsiasi altro oggetto tagliente, quali la lama del temperino, cacciavite, forbici, lamette, e persino la punta affilata delle forcine per capelli. L'ultima volta che mi tagliai è stata quest'estate, quando tentai il suicidio conficcandomi la lama del rasoio nella pelle, tagliandomi tutto il braccio ed una vena. Ed ora sono qua, vuota e con una voglia matta di avere un taglierino.
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Anna Turrei - “Compromesso”
Il singolo dell’artista sugli stores digitali e nelle radio
“Compromesso” è il nuovo singolo della poliedrica e talentuosa Anna Turrei, sui principali stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. Brano pop con influenze elettroniche e fraseggi di chitarra funky, scritto dalla stessa Anna Turrei. Tema profondo e intimo racchiuso nel testo del singolo: la storia di una relazione instabile e non equilibrata. Anna, nel videoclip da protagonista, ha voluto paragonarsi ad una torta: lei vuole di più, vuole offrirgliela tutta, lo rincorre da una parte all’altra quasi disperata, ma lui ne vuole solo un pezzo… quindi alla fine, stanca, decide di mangiarsela lei la torta, perché tanto alla fine a rimetterci sarà solo e soltanto lui! Metafora chiara, diretta, con una vena d’ironia che nasconde però un significato estremamente attuale: un dolce grido di indipendenza e libertà.
“Molte volte nella vita ci si trova a dover scendere a patti con qualcuno, che sia nell’ambiente domestico, lavorativo o scolastico, perché ci si interfaccia sempre con il prossimo, quindi è anche normale. Ma nelle relazioni sentimentali bisognerebbe dire le cose chiaramente, senza compromessi, soprattutto se sono a discapito di uno dei due. O si trova un equilibrio, oppure è una relazione tossica. Perché, quando non ci sta bene qualcosa, bisognerebbe dirlo, non farselo scivolare addosso per paura di perdere l’altra persona… vale davvero la pena reprimere i propri sentimenti?” Anna Turrei
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Storia dell’artista
Anna Turrei, cantautrice classe ‘96 di Sonnino in provincia di Latina, sin da piccola, data la sua passione, inizia a studiare canto e danza. Finito il liceo si trasferisce a Milano, dove nel 2018 si diploma al Mas, Accademia professionale di musica e danza. Influenzata della musica di Stevie Wonder, Etta James, Pino Daniele e Mina, oltre che di artisti contemporanei come Alicia Keys, Beyoncé, Elisa e Bruno Mars, inizia a scrivere i suoi pezzi affiancandosi ad autori di fama nazionale. Si è esibita con dei suoi pezzi in vari concorsi canori nazionali e internazionali, tra cui Premio Lunezia (dove ha vinto il premio Radio Bruno), NEW YORK CANTA, Bucharest in Music (vincendo il primo posto), Promuovi la tua Musica (primo premio compilation), Una voce per San Marino, Area Sanremo, XFactor Romania e Spaghetti Unplugged di Milano. Questa estate ha portato i suoi brani in tutta Italia, facendo un minitour a Lecce e aprendo i concerti di Lenny Jay, tributo ufficiale a Michael Jackson, con cui lavora, inoltre, come corista. Ha aperto i concerti di Gerardina Trovato e Lara Taylor. Ha preso parte ad alcuni musical come “Hair”, “We Will Rock You”, “Mamma mia”, “Sogno di una notte di mezza estate”, sia come ensemble che come principal. Attualmente continua a scrivere i suoi pezzi con vari produttori di Milano, dove si esibisce sia in acustico che con una band funky blues.
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FF Reclist del 2020
Sono tornata a postare su questo blog al solo fine di lasciare questa lista a caso di ff che ho letto nel 2020 e mi son rimaste impresse? La risposta è sì. E Buon Natale a tutti, eh!
Star Wars [Trilogia Sequel] (let’s be honest, son quasi tutte Reylo)
The Trail Bride Link: https://archiveofourown.org/works/17454824/chapters/41100980 Questa Western AU è una di quelle fic che anche se ho letto a gennaio ci ripenso e *chef kiss*. Avete presente quel slow burn dove prima arriva il smut, poi l’angst e infine il momento di falling in love? Ecco, 160k di sabbia negli stivali che apprezzi sul serio.
Tie Your Heart to Mine Link: https://archiveofourown.org/works/16143359/chapters/37718534 Potrei dire “chissene del p0rn” per questa storia perché GUYS, LA TRAMA IN QUESTA FF È PURE GOLD! Non solo c’è Rey che si spaccia per una dei Knights of Ren, ma i Knights of Ren in questa ff sono tante cose. Che poi aggiungiamo al mix jealous Kylo e… CIAONE! Mi son riletta i 147k+ di questa ff due volte quest’anno.
They Don’t Have A Word For What We Are Link: https://archiveofourown.org/works/17867792/chapters/42167327 Dicevo sopra dello slow burn? Ecco, FORGET ABOUT THAT. Questa è smut con contorno di trama. Sono 183k di Rey e Ben che fanno zozzerie? YEP. Ma se lo smut trascina la trama e far trasformare Kylo in Ben… WIN WIN AS FAR AS I’M CONCERNED!
The Termination Link: https://archiveofourown.org/works/20834045/chapters/49526072 Okay, NON consiglio questa storia ha chi ha problemi a leggere di gravidanze e aborti. Che fa sembrare questa ff molto più edgy di quel che è in realtà. Però è la ff con cui son stata introdotta alle Nightsisters prima ancora di sapere cosa fossero, AND I FELL IN LOVE WITH THEM! Che posso farci, ho un debole per i villain! E questi 62k in un paio di giorni si leggono NO PROB.
The DILF of Disneyland Link: https://archiveofourown.org/works/21535246/chapters/51335782 A dimostrazione del fatto che NON leggo solo long, questa cosina da 13k! Perché ci vuole anche un po’ di crack nella vita e questo è mild crack di quelli di qualità honestly
Gross Breylo (series) Link: https://archiveofourown.org/series/1246199 Avete mai avuto quella sensazione di “can I have more Ben? More Kylo”? Ecco, questa serie è quel guilty pleasure perché ci sono Ben, Kylo e Matt. In un sandwich di tutti i più comuni kink (e pure alcuni un po’ meno) con Rey nel mezzo (e a volte pure senza di lei cause why not?). Sooo conta come incesto o self-incest? Who know? Who cares?
Savage Beauty Link: https://archiveofourown.org/works/20921171/chapters/49735226 Lo ammetto, nonostante siano solo 77k, questa ci ho messo più del dovuto a leggerla. Plot heavy soprattutto verso la seconda metà, ma come detto ho un soft spot per i villain. Rey che per Kylo passa al Dark Side. Non vi rovino il finale, ma assolutamente vale la pena di buttarci energie (anche se rallenta dopo un inizio più accattivante).
The Wedding Necklace Link: https://archiveofourown.org/works/22513729/chapters/53796988 In generale non solo una fan dei rewrite o delle fix-it che seguono la trama di TROS. Ma questa storia ha un pretesto di trama così scemo e prometteva il tipo di happy ending che piacciono a me (quelli in cui la Reylo figlia)... 40k di fluff e silly crack spacciato per cose serie.
Pillow Talk Link: https://archiveofourown.org/works/20405317/chapters/48401371 Non sono una grande fan del tag “space virgins”. Anzi, non ho mancato di dire più volte quanto spesso mi irriti. Ma questi 93k di Rey e Ben in denial mentre son costretti a condividere il letto più sì che no? Awkwardness senza esser cringe. Che è sempre un requisito per quanto mi riguarda.
Supreme Leader & Last Jedi: Caught in the Act!!! CLICK HERE Link: https://archiveofourown.org/works/21798247/chapters/52015984 Ogni tanto ci vuole anche del porn for the sake of porn giusto? Ecco, questi 11k sono esattamente quello. Con un pizzico di crack che, you guys, dovreste aver capito che ho un soft spot per le scemate, no?
H.O.A.cus Pocus Link: https://archiveofourown.org/works/26955406/chapters/65788996 Una modern!AU di con Ben vicino rompipalle per motivi del tutto idioti? Enemies to lovers vecchio stile? 21k di kinda crack but also not? Eh… Sentite, ero in vena di qualcosa di meno plot heavy sotto halloween. E questa mi ha decisamente messo un bel sorriso in faccia.
Star Wars Rebels
(let’s be honest, son tutte Kalluzeb)
A Safe Haven Link: https://archiveofourown.org/works/25758262/chapters/62554666 Honestly, non mi aspettavo di divorarmi 146k di Kallus che si abitua alla vita da ribelle. But guess what? That’s what I did. C’è anche un seguito scritto giusto qualche giorno fa, ma è una roba breve. Anyway, sta ff mi ha uccisa di brutto, facendomi amare un botto di personaggi secondari. Scritta bene you guys. Vedetevi Rebels solo per shippare Kalluzeb e leggervi questa.
Come in from the Cold Link: https://archiveofourown.org/works/24562042/chapters/59820526 Welp, diciamo che dopo aver letto la ff precedente ed esser tornata al tag, mi son accorta che questa autrice aveva prodotto altra robina. E son inciampata in questa AU con Kallus che viene salvato dai ribelli. E poi c’è tutto un arco in cui Kallus cerca di redimersi che *chef kiss*. Ci sarebbe pure un seguito, ma mi puzzava di angst di quelli pesi ma pesi di brutti, e mi pareva di capire dai tag che ci sarebbe stato some kind of time travel fuckery. Quindi mi son accontentata di questa.
Dream Walking Link: https://archiveofourown.org/works/23857447/chapters/57341344 62k di due patate che più enemies to lovers di così si muore. Also, soulmates!Au… I mean, come puoi dire no? Con loro sto trope è proprio la morte sua. (ed è la stessa autrice delle due fic precedenti. Quindi you guys, assicuro che è scritta bene. The feels are strong.)
Purple heartstrings Link: https://archiveofourown.org/works/27454297/chapters/67118188 Ho detto che la soulmates!Au con loro è una trope che adoro? Ah ecco… Beh, questa mi è quasi dispiaciuto fossero solo 16k. Perché seriously, Kallus è ancora più patata. E adoro la famiglia Kallus che ci ha buttato come original character l’autrice. Son tutte patata e I WANT MORE!
When You Pry it From My Cold, Dead Chest Link: https://archiveofourown.org/works/16373723/chapters/38320103 Okay, lo ammetto, ero entrata in un loop chiusissimo di soulmates!AU con la Kalluzeb. Ma son letteralmente una meglio dell’altra e tutte con il loro twist. Questa ad esempio sono 43k di feels distrutti di brutto perché l’enemies to lovers in questa ff è SO STRONG! Like, passatemi sopra con l’asfaltatrice e poi rompete tutte per trovarmi sotto ancora morente causa feels.
Star Wars [trilogia prequel] (let’s be honest… Ah no, a sto giro ci son 2 ship! *surprised pikachu meme*)
Well It Goes Like This Link: https://archiveofourown.org/works/23977453/chapters/57673405 Avevo bisogno di good parent Anakin you guys. Non mi aspettavo però di trovare 62k di Anakin good parent di un gruppo di younglings invece che di Luke e Leia. But guess what? Mi ha scaldato il cuore lo stesso. Perché ALL OF THE FUCKING FEELS! Questa è una di quelle storie che finiscono apertissime e per cui vorresti da morire un seguito perchè JUST TOO SWEET! (E per chi ha visto Clone Wars e Rebels ci son anche cose che fan fangirlare di brutto. E ciaone.)
i grew up here till it all went up in flames Link: https://archiveofourown.org/works/23473327/chapters/56276515 I mean, di questa ff potrei pure dire soltanto 30k di Anakin che si fida di Obi-Wan e Padmé invece di farsi fregare da Palpatine. Also, baby!Leia e baby!Luke adorable as fuck, domestic fluff che please yes, Anakin vestito superfashionable and rocking it. Che altro devo dirvi you guys?
Master Mine Link: https://archiveofourown.org/works/22209502/chapters/53027014 De-aged Obi-Wan diventa il padawan di Anakin. E ovviamente Obi-Wan ha una huge crush immediata. CAUSE, YOU KNOW… Pensieri inappropriati, that’s a thing teeneagers have! No, sul serio, questa ff è proprio sul confine dell’under-age e delle dynamics fottute a bestia… Ma young Obi-Wan è just too sweet! (Also, sta ff conferma che per quando è affiancato a Padmé il fluff e l’angst la fanno da padroni. Se però è Obi-Wan il love interest… NOPE, FUCK THIS SHIT, GIVE ME THE INAPPROPRIATE PORN! XD C’ho problemi).
With a Warm and Tender Hand Link: https://archiveofourown.org/works/6054904/chapters/13881241 Vi sto per caso consigliando 38k di puro angst e porn? YES. Yes, that is what I am doing. Niente, cosa posso dire a mia discolpa? Che ho un soft spot per questi due che dopo essersi girati attorno per anni ammettono finalmente che si amano in modo completamente fottuto per poi fottere come ricci per rendersi conto suddetti sentimenti incasinati in realtà son racchiusi in una ammissione di demolezza e amore? … … … HO PROBLEMI. Ma la ff è super sweet in the most sexy way.
The Witcher (let’s be honest, son tutte Geraskier)
An All-Consuming Creature Link: https://archiveofourown.org/works/23408935/chapters/56101345 Questa è quella long infinita (163k) con una botta di angst, perlopiù Jaskier centric, in cui non solo c’è una trama al bacio, ma Geralt canta e l’autrice della ff ha scritto e composto musica! E è linkata you guys! Questa ff ha davvero tutto! Ho già detto Geralt che canta? Ecco, perché non importa che a un certo punto iniziate a chiedervi “WHY AM I EVEN READING THIS?!” La risposta è GERALT CHE CANTA PER JASKIER! (Ma poi l’angst potente e il modo in cui finisce *chef kiss*)
You Can’t Be My Sugar Daddy, We Don’t Even Have Sugar Link: https://archiveofourown.org/works/23075560/chapters/55199137 Il vero titolo di questa storia dovrebbe essere “Cause Geralt deserves nice things!”. Honestly, questi 50k non vi renderete neppure conto di averli letti. Si naviga nel fluff, nel crack e soprattutto nei feels!
The Smell of Heartbreak Link: https://archiveofourown.org/works/22776946/chapters/54427231 Niente, passiamo all’estremo opposto con questa ff. Se avete voglia di TANTO angst, fatevi un po’ una nuotata in questi 60k di Geralt e Jaskier che cercano di riparare la loro relazione. Il tutto con un contorno di maledizione random perché WHY NOT?!
If We Must Starve (Let it be Together) (series) Link: https://archiveofourown.org/series/1706485 Di solito non consiglio cose in corso. Mainly perché leggo solo complete. Ma questa ne vale la pena tantissimo. Al momento è appena sotto i 90k, e gli aggiornamenti della fic ancora in corso son sporadici. Ma se volete la cosa di “Geralt deserves nice things” pompata e ampliata a tutti i Witcher, THIS IS THE SHIT FOR YOU!
The Courting Season Link: https://archiveofourown.org/works/23708941/chapters/56928121 47k di fluff con Geralt che cerca di esser romantico e quello che è totalmente oblivious è Jaskier? YAS PLEASE! Seriously, sweet as fuck fluff con un pizzico di feels che è semplicemente *chef kiss*
To Understand Love Link: https://archiveofourown.org/works/24128269/chapters/58090600 Che posso dire? I’m a sucker for God!Jaskier. Questa è solo una delle ff in lista con quel tag, ma giuro, questi 53k valgono la pena. Tanto angst e BAMF Jaskier e personaggi originali che li adori a prescindere!
I’ll Be Your Voice Link: https://archiveofourown.org/works/25129009/chapters/60884227 Non so se son l’unica, ma… Geralt e Jaskier che crescono Cirilla? I like that. Ora, aggiungeteci anche bambino salvato a caso da Geralt! ESATTO! Una botta di fluff e angst e… I CAN’T EVEN! 36k che ho divorato in 2 giorni nonostante fossi occupata con lavoro quando l’ho trovata! (Ma c’è pure Jaskier che non è propriamente umano… RAGA, COMBO DI TAG per quanto mi riguarda!)
Detroit: Become Human (let’s be honest, son tutte 900Reed)
One does not simply say “I love you” (series) Link: https://archiveofourown.org/series/2051340 Ho un debole per le patate sceme? YUP. Quindi cosa vi aspettate?! Dovevo consigliare almeno una 900Reed. Non ne ho lette tantissime quest’anno, ma questi 60k totali son fluff e p0rn che val la pena.
/all the gun fights/ and the limelights/ [and the holy sick divine nights] Link: https://archiveofourown.org/works/19822831/chapters/46936537 Un titolo infinito per 85k di reverse!AU in cui alla fine fine ste due patate restano broken AF. Consiglio se volete trama e tanto angst e traumi di quelli pesi e… Ho menzionato due patate che si innamorano? Ah no?
chaos looks good on you Link: https://archiveofourown.org/works/24575989/chapters/59354422 Penso sia chiaro che ho un soft spot per le enemies to lovers. Questa è una di quelle super sweet. In particolar modo per colpa di RK900 che cerca di creare rapporti umani quando è convinto che tutti funzionino solo in pattern prevedibili e l’unico punto di chaos sia Gavin.
Despite It All Link: https://archiveofourown.org/works/26151949/chapters/63628915 Tecnicamente uno “spin-off” di una HankCon, questa soulmates!AU mi ha spezzata tantissimo causa angst e cretini in denial. Poi tra Gavin che è un pozzo di issues e 900 che è una patata supersoft… yeah, decisamente 50k di ALL OF THE ANGST!
Teen Wolf (let’s be honest, son tutte Sterek)
spiderweb of lies Link: https://archiveofourown.org/works/17212451/chapters/40474175 Ho un soft spot per i pg grumpy dal passato tragico che hanno cose belle nella loro vita. E mi mancava il fandom di Teen Wolf e son inciampata in questi 54k di Stiles che finalmente si accorge di quanto tossico sia Scott e rimette le cose a posto. Non è la best ff ever, honestly, ma c’è badass!Stiles. E non so dir di no a badass!Stiles (Ha pure dei seguiti, ma honestly dopo aver letto il primo I got tired of it all.)
What Goes Around Link: https://archiveofourown.org/works/13560651/chapters/31118688 Ecco, badass!Stiles è uno stile di vita se non era già chiaro. Questa ff porta la cosa all’estremo e lo trasforma in un cold blooded assassin. And I STAN THIS. In particolare perché c’è un Peter scritto benissimo in sta ff e… FIGHT ME, OKAY?! Ma poi tratta la moralità dei grey heroes tipo The Punisher… Yeah, 71k che non posso che consigliare (anche se l’inizio sembra slow)
I’d Do Anything (for you) Link: https://archiveofourown.org/works/20821298/chapters/49494104 Sempre sulla falsariga del badass!Stiles e dell’uccidere gente “for the greater good”, questa roba di 46k ha direttamente Stiles che parla con il nemeton. Ed è kinda un necromante but also not. Sta ff è in generale una delle Sterek migliori che ho letto negli ultimi anni. Principalmente perché ha un botto di tag che adoro. Quindi magari son di parte.
Critical Role (let’s be honest, son tutte WidowFjord)
now my charms are all o’verthrown Link: https://archiveofourown.org/works/23364643/chapters/60220915 Questa storia è l’unica long di Critical Role che ho trovato e ho letto fino alla fine. Quindi OF COURSE è finita con un cliffhanger. DANG IT! Sto ancora aspettando che sia finito il seguito perchè WORTH IT! 85k di pirate!AU? YAS PLEASE! Are you fucking kidding me?!
Definitely not a romantic sub-plot (series) Link: https://archiveofourown.org/series/1339861 Tecnicamente questi 21k son una rilettura di qualcosa che ho beccato l’anno scorso. Ma che io l’abbia riletta dovrebbe dirvi che è adorabile. E per chi mi conosce sa che non sono una fan del RPF, ma qui honestly Liam e Travis non sono davvero una romance, son più due scemi che fan gli scemi come il resto del gruppo. E ADORO l’alternarsi tra l’RPF e il gruppo che è in-game e fa cose ADORABLE AS FUCK!
#reclist 2020#reclist#fanfiction suggestions#reylo#kalluzeb#obikin#anakin/padme#geraskier#900reed#sterek#widowfjord#sono perlopiù NSFW? YUP!#i have a dirty mind#sorry not sorry#star wars#star wars prequels#star wars: clone wars#star wars rebels#star wars sequels#the witcher#DBH#teen wolf#critical role
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Come fai quando niente suscita più il tuo interesse? come se tutto fosse indifferente e tu stai lì a guardare la tua vita scorrere tra le dita come granelli di sabbia
La mia risposta è diventata più lunga di quello che pensavo, ma eccomi qui, non ti annoiare!
Resta vigile, passa in rassegna ogni granello di sabbia che ti ritrovi fra le dita.
Ci ho pensato un po' a cosa risponderti ma non so fino a che punto le mie parole ti serviranno né se avranno un senso per te. Posso dirti che io sto sempre attenta a ciò che acccade intorno a me, anche quando vedo tutto grigio. Il grigio può avere tante sfumature. Vorrei dirti una cosa ovvia ma che ogni tanto va ricordata perché è facile che ci passi di mente: noi non siamo mai davvero indipendenti da ciò che ci sta intorno. Tutto quello che c'è intorno a te in questo momento sta influenzando i tuoi pensieri e il tuo stato d'animo, anche se ti sembra che sia tutto indifferente. Non è così, non è tutto indifferente. Cosa fa chi ti circonda? Di che parla? Cosa c'è sui muri della tua stanza? Forse ti sei abituat* a vedere sempre le stesse cose. Mettile in un altro angolo, cambia la disposizione dei mobili della stanza in cui passi più tempo durante il giorno, usa un bicchiere diverso quando bevi l'acqua la mattina
Mi sono sentita anche io una spettatrice della mia stessa vita tante volte e per periodi più o meno lunghi e ogni volta che è successo poi ne sono venuta fuori diversa. Quando poi iniziavo a superarla, già nel processo me ne accorgevo e mi dicevo che ero io, che dipendeva da me e che mi stavo impegnando a uscirne, che io avevo deciso così e avevo il totale controllo del mio umore. Una volta fuori dal buco, però, mi sono resa conto, tutte le volte, che non è mai dipeso veramente tutto solo da me e che in realtà avevo soltanto notato qualcosa muoversi e mi ero mossa di conseguenza. È molto importante che tu sia sempre apert* e in vena di accogliere e considerare qualsiasi cosa che potrebbe rappresentare una novità per te. Quando ci si sente così spenti bisogna darsi una mossa e cambiare. Puoi e devi cambiare alcune cose, sono d'accordo e ti consiglio di farlo più che puoi. Ma è anche vero che tutto quello che leggi in giro e che gli altri dicono quando ti senti bloccat* funziona in base alle circostanze e questa e una piccola parentesi che secondo me non tutti fanno presente. A volte, semplicemente, non dipende interamente da te, non puoi incolpare completamente te stess*, non puoi decidere tu di cambiare tutto e non puoi alzarti un giorno di punto in bianco e decidere che devi stravolgere ogni cosa e cambiare vita se l'ambiente intorno a te non è favorevole al cambiamento di cui senti di aver bisogno e che vuoi mettere in atto. In poche parole: non fartene una colpa se ti sembra di non riuscire a muoverti. Ti stai muovendo, tutti lo facciamo e continueremmo a farlo anche se non lo volessimo perché è nella nostra natura. Devi però renderti conto di quello che succede nella tua testa, verso dove ti stai muovendo e di cosa stai vivendo.
Basandomi sulla mia esperienza e senza conoscerti né sapere cosa succede nella tua vita ti posso dire solo di aspettare che prima o poi una fra le tante cose che si muovono intorno a te ti toccherà, noterai qualcosa che ti accenderà di nuovo, e quando questo succederà allora arriverà il momento di agire al meglio e dovrai buttarti e cogliere al volo l'occasione. Perché le cose succedono, ma tu devi stare sempre all'erta e dispost* a vederle e ad aggrapparti alla prima occasione di cambiare e poi provare a cambiare quello che puoi e come puoi. Va bene sentirsi ed essere spenti, ma mai senza speranza, perché la vita è imprevedibile, che tu decida di crederci o no in questo momento. Ogni tanto sembra tutto fermo e paradossalmente sentiamo che la vita ci stia sfuggendo di mano ed è normale, ma tu cerca di non spegnerti nel frattempo e cerca qualcosa che ti faccia sentire viv*, anche una sciocchezza, e concentrati su quella per un po'. Ti prometto che andrà bene, è difficile crederci quando si è in questa situazione che sembra non avere una via d'uscita, ma andrà bene veramente. Tu però non assopirti
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Libri romance con coppie mature
Molto spesso le protagoniste dei romanzi sono: giovani e belle, (diciassette-diciotto anni), piene di vita e accalappiano l'eroe bello e tenebroso (spesso molto più grande di loro) senza fatica apparente. Bene, è ora di finirla. Anche chi ha superato i trenta o quaranta ha il diritto di essere protagonista e di mettere in ginocchio un belloccio da sposare. I quattro romanzi che vi vorrei consigliare, oltre ad essere scritti bene, ad avere trame intriganti e divertenti, hanno delle protagoniste finalmente DIVERSE dal solito. Non più nel fiore degli anni, hanno ormai, trenta, quaranta anni, non sempre sono bellissime, ma trovano comunque l'amore in modi inaspettati.
Il velo della notte di Lydia Joyce
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Trama: 1800. Inghilterra. Un conte misterioso vive quasi recluso nel suo maniero. Una nobildonna va a trovarlo per salvare dai debiti il fratello. Il conte le propone un patto. Lei acetta e così due vite segnate dal dolore e dalla solitudine si incontrano. Entrambi non più giovanissimi, entrambi pieni di ricordi dolorosi e di rimpianti. Riusciranno a guarirsi a vicenda?
La mia opinione: Un bellissimo romanzo, con due protagonisti di primo piano. Entrambi segnati dal loro passato hanno dei caratteri forti e fragili allo stesso tempo. Lui segnato da una misteriosa malattia che non gli permette di uscire alla luce del sole, lei piena di rimpianti per le sue stesse scelte che le hanno rubato la giovinezza. Insieme troveranno conforto e amore.
E infine la baciò di Laura Lee Guhrke
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Trama: Inghilterra. Fine 1800. Emmaline è la segretaria di un famoso editore. Seria, pacata e controllata, vive secondo le ferree regole dell'etichetta. Il suo datoro di lavoro, invece, scandalosamente divorziato se ne infischia delle regole della società. Emma si accorge che la sua vita non è quella che vorrebbe solo dopo l'ennesimo rifiuto a far pubblicare il suo libro, proprio il giorno del suo compleanno. Ormai trentenne ha passato la giovinezza sprecandola, così decide di dare una svolta alla sua vita. Si licenzia, trova un nuvo editore e pubblica il suo libro. Il suo ex datore di lavoro però non intende lasciarla andare, senza di lei il suo ufficio sembra crollare. Quello che non si aspetta però è di essere attratto dalla nuova Emma. Per la prima volta la vede veramente...
La mia opinione: Molto bello. I due protagonisti non sono preda di equivoci o spinti l'uno verso l'altro da elementi esterno o da altri personaggi, è semplicemente un lavoro interiore che li avvicina. Emma per la prima volta agisce impulsivamente e da quel momento cambia agli occhi del suo ex datore datore di lavoro Lord Marlowe. Egli crede, dopo un divorzio disastroso e doloroso, di essere immune all'amore e nemmeno riconosce ciò che prova per Emma, sa solo che deve aiutarla a liberarsi dalla prigione di regole che la soffoca. Un libro stupendo, romantico, ma con una vena di tristezza e gioia che ammalia il lettore. Da leggere assolutamente.
Il duca di ghiaccio di Mary Balogh
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Trama: Il glaciale e solitario Wulfric Bedwyn, duca di Bewcastle, ha visto i suoi fratelli e sorelle trovare l’amore e sistemarsi. Tuttavia non ha alcuna intenzione di emularli. Alla morte della sua amante si sente però improvvisamente solo e accetta un invito a un ricevimento, incontrando una schiera di dame che fanno di tutto per attirare la sua attenzione. Tranne una: Christine Derrick. Non più giovanissima e vedova, Christine ha comunque una vivacità e una carica sensuale che Wulf non riesce a ignorare. Eppure, nonostante l’inevitabile e corrisposta attrazione, lei rifiuta di diventare sua amante, e sedurla sarà per il “duca di ghiaccio” una sfida da vincere a ogni costo. Al punto di rendersi conto di non poter più fare a meno dell’amore…
La mia opinione: ve ne ho già parlato ampliamente in diversi post precedenti, romanzo bellissimo da leggere assolutamente, indipendentemente dall’età dei protagonisti che essendo più maturi sono comunque più interessanti. Tutta la serie Bedwyn sarebbe da leggere.
Mio unico amore di Mary Balogh
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Per la prima volta dalla morte del figlio e della moglie, George Crabbe, duca di Stanbrook, prende in considerazione l’idea di risposarsi. Riaffiora così nella sua mente l’immagine di una donna conosciuta un anno prima e mai più rivista: Dora Debbins. Dora, da parte sua, ha perso ogni speranza di contrarre matrimonio dopo lo scandalo che aveva investito la sua famiglia e i lunghi anni in cui si era dovuta occupare della sorella minore. Ora vive da sola nel Gloucestershire, dove insegna musica per guadagnarsi da vivere. Ma la visita del duca penetra nella sua vita come un raggio di sole���
La mia opinione: Questo appartiane a una delle serie più recenti della Balogh (serie Survivor) secondo me meno belle delle precedenti, ma la Balogh è sempre la Balogh e merita. Tengo comunque a dire che questo libro ha veramente poca trama, perciò se cercate letture che vi coinvolgano in modo particolare o vi regalino soprese cercate altrove. Qui è tutto corteggiamento e approfondimento psicologico e basta.
Semplicemente perfetto, di Mary Balogh
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Claudia Martin, colta e dai modi semplici, dirige con impegno una scuola per giovani signore poco abbienti. Genuino è il suo disprezzo per l’aristocrazia e per la superficialità dei rituali che la caratterizzano. Trovarsi quindi in viaggio da Bath a Londra in una splendida carrozza con Joseph Fawcitt, marchese di Attingsborough, è per lei un tormento. Che diventa autentico supplizio nel momento in cui scopre di essere attratta da lui. Per contro, Joseph si accorge al primo sguardo di quanto Claudia sia appassionata e gentile. Sarà possibile, per due mondi tanto diversi, trovare un punto d’incontro?
La mia opinione: Ultimo libro della serie Simply della Balogh, serie che vi consiglio di leggere tutta, e dopo aver letto la serie Bedwyn poichè le due serie hanno ersonaggi in comune. Libro bello quanto tutta la serie del resto, super consigliato e scritto benissimo, appartierne all’epoca d’oro della Balogh.
Qualcuno da desiderare di Mary Balogh
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Trama: Dopo la morte del marito, il conte di Riverdale, con cui ha vissuto per vent’anni senza sapere che era già sposato, Viola Kingsley è irrequieta e infelice sebbene circondata dall’affetto dei figli e di tutta la famiglia. Superati, o quasi, il dispiacere e la vergogna per essere stata privata del titolo nobiliare e del patrimonio, sente tuttavia che la sua vita è vuota finché un giorno, per caso, si imbatte in un vecchio spasimante respinto quattordici anni prima: Marcel Lamarr, marchese di Dorchester. Nonostante una fuga d’amore lontani dal mondo, però, nel giro di un paio di settimane il loro senso del dovere sembra avere di nuovo il sopravvento quando…
La mia opinione: questo fa parte della serie Westcott della Balogh, la sue serie che amo di meno, per carità è carino come libro ma diverse scene mi hanno ricordato altri libri precedenti dell’autrice, sa molto di già letto e visto mille altre volte questo libro.
Gli amanti dello scandalo (Scandalous lovers), di Robin Schone
https://amzn.to/2Nqdc4a
Trama: Londra. Primi del 1900. James ha quarantasette anni, è un avvocato difensore, e la morte di sua moglie gli ha fatto capire non averla mai conosciuta, di non avere mai cercato di conoscerla. Lui fa parte con altri uomini e donne di un club, Il Club degli uomini e delle donne che era nato per discutere delle differenze fra i sessi, ma che in realtà non ha mai affronìtato argomenti reali. Gli stessi membri si conoscono appena fra di loro. Ma l'entrata di una sconosciuta durante una riunione del Club, cambierà tutto La sconosciuta è Frances, ha quarantanove anni, è vedova ed è nonna di ben dodici nipoti. Dalla campagna è venuta in città per una breve vacanza. Non sa che la sua sincerità nel rispondere alle domande di James cambierà le dodici vite dei membri del club e soprattutto cambierà per sempre la sua vita.
La mia opinione: qui l’età dei protagonisti è centrale alla trama. Il libro è stupendo anche se estremamente sensuale, visto che la sessualità e la libertà sessuale sono al centro della trama.
Scandalo inglese (The Trouble with Harry) di Katie MacAlister
https://www.eharmony.it/Harmony/Libri/Historical/Grandi-Romanzi-Storici/Grandi-Romanzi-Storici-giugno-2008/SCANDALO-INGLESE
Trama: Per evitare la rovina finanziaria, Frederica Pelham, detta Plum, decide di rispondere all'inserzione matrimoniale di un vedovo, e poco tempo dopo lo sposa. Solo in seguito il consorte le rivela di non essere il segretario di un ricco marchese, bensì Lord Harry Rosse in persona, e di avere addirittura cinque figli! Per Plum è un duro colpo, anche se non può certo lamentarsi dell'inganno visto che nasconde a sua volta dei segreti imbarazzanti, come l'accusa infamante che macchia la sua reputazione, o la presenza di un ex marito che minaccia di rivelare a tutti il suo scandaloso passato. Insomma, Plum desiderava soltanto un po' di pace e di sicurezza, ma come riuscirà a ottenerla tra tanti equivoci e ricatti?
La mia opinione: Qui la trama è avvincente, ironica e piena di equivoci e inganni. Se vi piace quel genere di libri allora questo fa per voi.
Inediti in lingua italiana:
Something Shady
Pamela Morsi
Inedito in italiano
Trama: Primi anni del 1900. America. Per venti anni lei ha amato in segreto il suo vicino, e fantasticato su di lui. Ormai, vicina ai quaranta sa di aver sprecato i suoi anni migliori dietro un sogno impossibile, finchè l'incredibile accade. Un malinteso avvicinerà lei al suo vicino, ed entambi scopriranno di essersi sempre piaciuti.
La mia opinione: La trama sembra inconsistente ma in realtà gli equivoci si susseguono pieni di ironia e i due protagonisti ormai maturi, riscoprono dentro di loro, una giovinezza interiore che li ripagherà di tutti i dolori subiti. Avrebbero potuto amarsi venti anni prima se solo uno dei due avesse parlato, ma a che serve rimpiangere il passato se il presente diventa meraviglioso?
Someone to remember di Mary Balogh
Inedito in italiano
Trama: Matilda Westcott da ragzza ha rifiutato la proposta di matrimonio del suo primo amore su consiglio dei genitori, ma ora trent’anni dopo ha una seconda possibilità di rimediare a quell’errore.
La mia opinione: Racconto della serie Westcott che sarebbe molto carino se non riuscisse a risultare prolisso nonostante la sua brevità. Non lo consiglio, ma l’ho messo in lista perchè i due protagonisti hanno superato la cinquantina ed è raro trovare protagonisti di questa età nel genere romance.
Another dream, di Mary Balogh (racconto contenuto nell’antologia: Once upon a dream)
Inedito in italiano
Trama: Eleonor, la sorella di Christine moglie del Duca di Ghiaccio Wulfric Bedwyn, da sempre convinta di non volersi sposare dopo aver perso il fidanzato in guerra, si rende conto dopo aver pasdsato i quaranta che insegnare non le basta più e fortunatamente per caso in una locnda durante un temporale incontra un bel Conte, vedono con due bambini adorabili...
La mia opinione: Questo al contrario di Someone to remember, appartiene all’epoca d’oro di Mary Balogh e farebbe parte della serie Simply ed è collegato anche al Duca di Ghiaccio, perciò è molto carino e superconsigliato.
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