#patrimonio automobilistico
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 19 days ago
Text
La Polizia di Stato con l'Alfetta protagonista dell’evento “Ruote nella Storia 2024”
Un viaggio tra cultura, storia e tradizione automobilistica attraverso i paesaggi piemontesi.
Un viaggio tra cultura, storia e tradizione automobilistica attraverso i paesaggi piemontesi. Il 29 settembre 2024, l’iniziativa promossa dall’Automobile Club di Alessandria, intitolata “Ruote nella Storia 2024”, ha visto la partecipazione della Polizia di Stato con una delle sue vetture storiche più iconiche, l’Alfa Romeo Alfetta 1.8 del 1977. L’evento, che unisce la passione per le auto…
0 notes
visuraclick · 9 days ago
Text
Visura Pra ACI
Benvenuti su VisuraClick.it – La tua fonte affidabile per visure e certificati ufficiali
Quando si tratta di ottenere informazioni precise e aggiornate riguardo a immobili, veicoli, e documenti aziendali, VisuraClick è il tuo partner ideale. Siamo specializzati in una vasta gamma di servizi che ti permettono di accedere facilmente ai dati di cui hai bisogno per gestire le tue pratiche burocratiche in modo sicuro e veloce. Scopri di seguito i nostri servizi principali e come possono semplificare la tua vita quotidiana.
Visura Ipotecaria
La visura ipotecaria è uno strumento essenziale per verificare la presenza di ipoteche o gravami su un immobile. Con VisuraClick, puoi richiedere una visura ipotecaria dettagliata che ti fornirà tutte le informazioni relative a ipoteche, pignoramenti o vincoli su un bene immobile. Questo documento è cruciale sia per i privati che per le aziende prima di effettuare operazioni immobiliari.
Visura Catastale
Se hai bisogno di conoscere i dati catastali di un immobile, una visura catastale ti fornirà tutte le informazioni relative alla sua identificazione e situazione patrimoniale. Questo documento è fondamentale per la gestione delle tue proprietà, per la compravendita di immobili e per la verifica delle tasse.
Visura PRA ACI
La visura PRA ACI è indispensabile per ottenere informazioni aggiornate su veicoli registrati al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Attraverso VisuraClick, puoi facilmente accedere ai dati relativi alla proprietà e alla situazione legale di un veicolo.
Certificato di Iscrizione Camerale
Il certificato di iscrizione camerale è il documento ufficiale che attesta l’iscrizione di un’impresa presso il registro delle imprese. È indispensabile per verificare lo stato giuridico di un'azienda e per confermare la sua attività commerciale.
Proprietario Auto da Targa
Se hai bisogno di identificare il proprietario di un veicolo, il servizio Proprietario Auto da Targa ti fornisce informazioni affidabili e dettagliate. Questo è particolarmente utile in caso di incidenti, controversie o per verifiche amministrative.
Visura Partita IVA
La visura partita IVA consente di ottenere informazioni relative a un'impresa attraverso il numero di partita IVA. Questo servizio è utile per verificare la validità dell’azienda e per assicurarsi della sua corretta registrazione.
Catasto Online
VisuraClick offre un accesso facile e veloce al catasto online, dove è possibile consultare mappe catastali e altre informazioni correlate ai terreni e agli edifici.
Pubblico Registro Automobilistico
Il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) è la base dati ufficiale per tutti i veicoli registrati in Italia. Grazie ai nostri servizi, puoi accedere facilmente ai dati necessari per verificare la proprietà e la situazione legale di un veicolo.
Conservatoria Registri Immobiliari
Attraverso i servizi della Conservatoria Registri Immobiliari, puoi ottenere informazioni dettagliate sulle trascrizioni, iscrizioni e annotazioni che riguardano un immobile.
Registro Imprese
La consultazione del Registro Imprese ti permette di ottenere tutte le informazioni relative alla costituzione e alle modifiche di un'impresa. Questo è fondamentale per chi desidera avviare collaborazioni commerciali o per scopi legali.
Mappa Catastale
Attraverso VisuraClick, è possibile accedere alla mappa catastale di un immobile, utile per la gestione del patrimonio immobiliare e per verificare la correttezza dei dati catastali.
VisuraClick ti permette di ottenere questi documenti in modo rapido e semplice, direttamente online. Grazie a un sistema intuitivo e sicuro, puoi accedere a tutte le informazioni necessarie in pochi clic. Non lasciare che la burocrazia ti fermi, affidati a noi per un servizio professionale e trasparente.
Per ulteriori dettagli sui nostri servizi, visita il nostro sito web VisuraClick.it. Siamo qui per offrirti un supporto completo e aiutarti a gestire tutte le tue pratiche in modo sicuro e affidabile.
0 notes
mypickleoperapeanut · 9 months ago
Text
"l'Italia, la prima volta affascina, la seconda ti conquista irrimediabilmente"
Il nostro straordinario Paese è incredibilmente ricco di caratteristiche talmente uniche che lo rendono un'attrazione mondiale per turisti e appassionati di cultura, storia, arte, gastronomia e moda.
Le peculiarità che lo caratterizzano e identificano l'Italia sono innumerevoli, tutte coinvolgenti, affascinanti e uniche.
L'Italia è la culla del Rinascimento con una storia che si estende per millenni, dalla Roma antica e ben prima.
Sono molte le nostre Città, alcune famose e conosciute, altre meno, che conservano alcuni fra i più preziosi tesori artistici e architettonici del mondo.
Questo perché ogni singolo luogo della Penisola delle Meraviglie e delle sue splendide Isole ha affascinanti storie da raccontare, bellissimi posti da far vedere, squisiti sapori da far assaggiare e coinvolgenti eventi da far vivere.
L'Italia tra le sue tante prerogative detiene anche il record per il maggior numero di siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO, che includono centri storici, monumenti architettonici, opere d'arte e paesaggi naturali di inestimabile valore.
Per non parlare della cucina italiana globalmente conosciuta per le sue tante tipicità regionali, la sua enfasi su ingredienti freschi e di qualità e per i suoi innumerevoli piatti divenuti iconici.
Infatti ogni regione ha le sue specialità agroalimentari, enogastronomiche, dai vini alle salse, dai formaggi ai salumi, ai dolci.
Sempre il nostro Paese l'Italia è universalmente famosa per l'invidiabile qualità della vita, per la moda, il design, sia nel settore del mobile che in quello automobilistico e nell'oggettistica d'arredamento.
Sempre e ancora l'Italia vanta una geografia molto diversificata, dalle cime innevate delle Alpi e delle Dolomiti, alle coste cristalline della Sardegna e della Sicilia, fino alla campagna idilliaca della Toscana e delle Marche.
L'Italia nel suo complesso ospita alcune delle più celebri opere d'arte al mondo, realizzate da artisti del calibro di Michelangelo, Leonardo da Vinci, Caravaggio e molti altri.
Musei come gli Uffizi a Firenze, il Museo del Louvre a Parigi, conservano collezioni straordinarie che attirano milioni di visitatori ogni anno.
Questa nostra Terra vanta anche una grande tradizione operistica con molti teatri famosi come La Scala di Milano e grandi compositori come Verdi e Puccini, solo per citarne due degli illustri rappresentanti della musica italiana nel mondo.
Una passione profonda per lo sport, connota il nostro Paese, in particolare per il calcio con la sua Serie A, ma anche motori con marchi leggendari come Ferrari e Lamborghini e il ciclismo, con eventi come il Giro d'Italia.
La lingua italiana, con le sue radici latine e la sua musicalità, è amata e studiata in tutto il mondo ed è la lingua di alcuni dei più grandi opere letterarie della storia occidentale.
L'Italia ha una ricchezza di tradizioni locali e festival, come il Carnevale di Venezia, il Palio di Siena, e la Festa di San Gennaro, che mostrano il patrimonio culturale e la vitalità delle sue comunità.
L'Italia continua quindi ad essere un punto di riferimento per chi cerca la bellezza nella storia, nell'arte, nella cultura, nella moda e nella vita quotidiana, offrendo un'esperienza ricca e variegata per tutti coloro che si recano a visitarla o a studiarla più approfonditamente.
Molto probabilmente non si è elencato tutto il bello e il buono che abbiamo in questo nostro impareggiabile Paese, l'unico modo per scoprire tutto ciò che ancora ignoriamo noi che abbiamo l'opportunità di viverci e il resto del mondo che anela di venire in Italia solo per pochi giorni, per un tempo più lungo oppure per la vita, è intraprendere il più bel viaggio che si possa mai immaginare, quello alla scoperta delle Terre Uniche delle 20 Regioni d'Italia.
Riccardo Rescio
Presidente "Assaggia l'Italia ApS"
Associazione di Promozione Sociale (no profit)
Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo
0 notes
motoautogratis · 10 months ago
Text
Auto usate un viaggio nel tempo
Nel frenetico mondo dell’innovazione automobilistica, dove tecnologie all’avanguardia e design eleganti dominano i titoli dei giornali, esiste un aspetto senza tempo del settore che spesso passa inosservato: le auto usate. Mentre le auto nuove attirano l'attenzione con i loro esterni lucenti e le ultime novità, le auto usate passano silenziosamente attraverso le mani di vari proprietari, portando con sé storie e ricordi. Questo articolo mira a far luce sul fascino duraturo e sull’importanza delle auto usate nel panorama in continua evoluzione dell’industria automobilistica.
Il viaggio inizia:-
La vita di un'auto usata │ un viaggio affascinante che inizia quando esce dalla catena di montaggio e intraprende la sua prima avventura con il suo proprietario originale. Con il passare degli anni, l'auto diventa testimone di innumerevoli viaggi su strada, vacanze in famiglia e spostamenti quotidiani. Il contachilometri scorre, segnando il passare del tempo e l'accumulo di esperienze.
Adattabilità e convenienza:-
Una delle virt principali delle auto usate risiede nella loro adattabilit¢. Quando cambiano di mano, si adattano alle esigenze e alle preferenze di ogni nuovo proprietario. Che si tratti di un acquirente di auto per la prima volta alla ricerca di un'opzione conveniente o di un appassionato alla ricerca di un modello classico, le auto usate offrono una gamma diversificata di scelte per soddisfare diversi stili di vita e budget.
L’accessibilità economica gioca un ruolo cruciale nell’attrattiva delle auto usate. Con l’ammortamento iniziale assorbito dal primo proprietario, gli acquirenti successivi potranno godere di notevoli risparmi sui costi. Questo fattore di convenienza apre le porte a persone che potrebbero non aver preso in considerazione l'acquisto di un veicolo nuovo di zecca.
Impatto ambientale:-
In un’era in cui la coscienza ambientale sta guadagnando slancio, la longevità delle auto usate diventa una risorsa. Estendere la durata di vita di un veicolo attraverso più proprietari riduce la domanda di nuova produzione, diminuendo così l’impronta di carbonio complessiva dell’industria automobilistica. Questo approccio sostenibile è in linea con la crescente consapevolezza dell’impatto ambientale delle scelte dei consumatori.
Nostalgia e patrimonio:-
Le auto usate spesso portano con s← un fascino unico radicato nella nostalgia e nel patrimonio automobilistico. I modelli classici, un tempo sinonimo di modernit¢, diventano reliquie del passato amate dagli appassionati. La patina del tempo, le storie racchiuse in ogni graffio e l'evoluzione delle tendenze del design rendono questi veicoli un collegamento tangibile con la storia automobilistica che ha plasmato le nostre strade.
Mentre l’industria automobilistica continua ad avanzare con tecnologie innovative e design futuristici, l’umile automobile usata attraversa silenziosamente il tempo, lasciando un segno indelebile nelle vite che tocca. Dal primo proprietario a quelli successivi, il viaggio di un'auto usata è una testimonianza di adattabilità, convenienza e sostenibilità. In un mondo che spesso celebra il nuovo e l’innovativo, non dimentichiamo il fascino duraturo delle auto usate: veicoli che semplicemente passano, lasciando dietro di sé una scia di ricordi e contribuendo al ricco arazzo della storia automobilistica.
Visita il nostro sito web per ulteriori informazioni:-
Auto Usate Solo Passaggio
0 notes
fiat500nelmondo · 11 months ago
Link
0 notes
cinquecolonnemagazine · 1 year ago
Text
Aziende Storiche Italiane: cosa le ha portate al successo?
L'Italia è rinomata per molte cose: la sua cultura, la sua cucina, la sua moda, ma anche per le sue aziende storiche che hanno contribuito in modo significativo all'economia nazionale e internazionale. Queste aziende hanno radici profonde nella storia e hanno ereditato un patrimonio di eccellenza. In questo articolo, esploreremo alcune delle aziende storiche italiane che hanno resistito alla prova del tempo. Fabbrica Italiana Automobili Torino (FIAT) La FIAT è uno dei nomi più iconici nell'industria automobilistica e rappresenta una pietra miliare nell'economia italiana. Fondata nel 1899 da Giovanni Agnelli, l'azienda ha prodotto una serie di veicoli di successo nel corso dei decenni. La FIAT è stata un pioniere nell'industria automobilistica e ha creato automobili come la FIAT 500 e la FIAT Panda, diventate simboli di mobilità accessibile in Italia. Oggi, la FIAT è parte di Stellantis, un gruppo automobilistico multinazionale. Luxottica Luxottica è un gigante nell'industria degli occhiali e delle lenti da sole. Fondata da Leonardo Del Vecchio nel 1961, l'azienda è cresciuta costantemente e ha acquisito numerose marche di prestigio nel settore dell'ottica, tra cui Ray-Ban e Oakley. Luxottica è famosa per il suo design di alta qualità e la produzione di occhiali da sole e da vista di lusso. Nel 2018, Luxottica ha siglato una fusione con Essilor, formando così il gruppo EssilorLuxottica, uno dei leader mondiali nell'ottica. Barilla Barilla è un nome familiare in tutto il mondo quando si tratta di pasta. Fondata nel 1877 da Pietro Barilla, l'azienda ha una lunga tradizione di produzione di pasta di alta qualità. Barilla è diventata un marchio internazionale che offre una vasta gamma di prodotti alimentari, tra cui pasta, salse e prodotti da forno. La qualità e la dedizione all'artigianato tradizionale hanno reso Barilla un'icona nella cucina italiana. Campari Group Il Gruppo Campari è noto per la sua produzione di aperitivi e bevande alcoliche. Fondata nel 1860 da Gaspare Campari, l'azienda è cresciuta costantemente e ha creato marchi di successo come Campari, Aperol e SKYY Vodka. La Campari Group è rinomata per le sue competenze nel mixology e nella creazione di cocktail di fama mondiale. Prada Prada è uno dei nomi più riconoscibili nel mondo della moda di lusso. Fondata da Mario Prada nel 1913 a Milano, l'azienda ha creato una serie di tendenze e ha guadagnato una reputazione per il suo stile sofisticato e la qualità artigianale. Prada è un marchio di moda globale che offre abbigliamento, borse, scarpe e accessori di alta gamma. Pirelli Pirelli è un nome ben noto nell'industria degli pneumatici. Fondata da Giovanni Battista Pirelli nel 1872, l'azienda è cresciuta fino a diventare uno dei principali produttori di pneumatici al mondo. La Pirelli è conosciuta per la sua innovazione nel settore degli pneumatici e il suo coinvolgimento nell'automobilismo sportivo. Olivetti Olivetti è un'azienda di tecnologia e ufficio con una lunga storia di innovazione. Fondata da Camillo Olivetti nel 1908, l'azienda ha prodotto una serie di prodotti di successo, tra cui le prime calcolatrici elettriche. Olivetti ha contribuito in modo significativo all'evoluzione delle tecnologie per ufficio. Le aziende storiche italiane, patrimonio di eccellenza e tradizione Queste aziende hanno resistito alla prova del tempo grazie alla loro dedizione all'artigianato di alta qualità, all'innovazione e alla costante ricerca dell'eccellenza. Rappresentano un orgoglio per l'Italia e un esempio di successo nel mondo degli affari. Foto di Stefan da Pixabay Read the full article
0 notes
roma-sera-giornale · 1 year ago
Text
SGUARDO A USA 2024
Ancora guai Un giudice di New York ha stabilito che Trump e i tre figli maggiori hanno commesso frodi per un decennio, gonfiando il patrimonio per ottenere prestiti a migliori condizioni da banche e assicurazioni 
Il presidente Usa Joe Biden ha preso parte a un picchetto di lavoratori del settore automobilistico a Detroit, appoggiando la richiesta di aumento del 40% del salario . Oggi sarà la volta dell’ex presidente Donald Trump, in una sfida a distanza nello stato chiave del Michigan tra i due probabili candidati alle elezioni presidenziali del 2024 Secondo round Stasera si terrà il secondo dibattito…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
peritiauto · 2 years ago
Text
Al via in Lombardia i corsi dell'Accademia del Restauro dei Veicoli Storici - Carrozzeria
Al via in Lombardia i corsi dell’Accademia del Restauro dei Veicoli Storici – Carrozzeria
La Lombardia è la prima regione in Italia per volume d’affari del motorismo storico, quasi 400 milioni di euro Nei principali musei di design della Lombardia e di tutto il mondo spiccano i grandi capolavori del design automobilistico italiano: auto che hanno fatto la Storia dei motori e che costituiscono un vero patrimonio di opere d’arte apprezzato da milioni di persone. Anche per questo…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
giancarlonicoli · 4 years ago
Link
13 mar 2021 11:14 DONNE, MACCHINE E POTERE: TUTTE LE VITE DI GIANNI AGNELLI - I DUE CEFFONI PRESI DAVANTI AL DUCA D'AOSTA, LA RELAZIONE CON CURZIO MALAPARTE DI SUA MADRE VIRGINIA, A CUI VENNE TOLTA LA PATRIA POTESTÀ - I BALLETTI NUDO DI FRONTE AD ALTRI SOLDATI SUL FRONTE RUSSO - L’INCIDENTE D’AUTO IN SPIDER IN COSTA AZZURRA, CON A FIANCO UNA DICIASSETTENNE FRANCESE, CHE LO COSTRINSE A ZOPPICARE TUTTA LA VITA (CON UNA GAMBA DI LEGNO) - IL SUICIDIO DEL FRATELLO GIORGIO E LA MORTE MISTERIOSA DEL FIGLIO EDOARDO…
Tony Damascelli per “il Giornale”
Se ne parla, ancora. Se ne scrive, ancora. Non soltanto per i cento anni che avrebbe compiuto. Se ne parla ancora perché Giovanni Agnelli, detto Gianni, avrebbe alcune cose da dire sulla ditta che a lui, con il solito tono snob, garbava pronunciare, non con l' acronimo, ma per intero, Fabbrica Italiana Automobili Torino, quasi una sottile cantilena per spiegare mille cose, dunque l' azienda, dunque il Paese, dunque il prodotto, dunque la città.
Quattro situazioni che sono il riassunto di un' epoca non soltanto di costa Azzurra e di belle donne. D' accordo, è stata anche quella per l' ultimo monarca repubblicano che, per lunghissimo tempo, ha rappresentato, non ufficialmente, il nostro Paese nel mondo, non certamente nelle funzioni previste dalla diplomazia e dalla politica ma per la capacità, l' astuzia, la vanità, l' eleganza e la facilità di presentarsi, dovunque, come simbolo di impresa, di fascino, di lingua e linguaggio universale, non riverito ma rispettato.
Posso prevedere l' arringa dei vari piemme del giornalismo, e non, sui vizi privati e pubblici dell' Avvocato, sulla sua imperizia o latitanza imprenditoriale, sulle protezioni mediatiche, governative, statali di cui lui e la sua azienda hanno usufruito a spese dei cittadini. È un classico di questa nostra terra che sa iniettarsi veleno anche quando prende il sole e si concede una passeggiata in campagna.
I cento anni di Gianni Agnelli sono una storia a prescindere ed è interessante farla conoscere per davvero, non soltanto in senso agiografico e celebrativo. Basta ritrovare quella pagina nella quale suo padre gli affibbiò non uno (quello era stato riservato alla sorella Susanna per un sei in pagella) ma due manrovesci, davanti all' austera figura del Duca d' Aosta, perché il ragazzino, aveva dieci anni, fermo lungo la pensilina della stazione ferroviaria di Torino, si era fatto prendere dall' eccitazione e dunque s' era distratto, come incantato, per l' apparizione di Federico Munerati, detto «Mune» ma soprattutto «Ricciolo» per l' ondame dei capelli, nerissimi e unti di brillantina.
Munerati era l'ala destra della Juventus, per il gagnu di casa Agnelli, rappresentava la prima di cento, mille figurine e capricci della sua passione per il football. Le gote imporporate per le sberle vennero smaltite dai soliti riti di famiglia, il ragazzino era di testa fresca e allegra, non diligente al massimo a scuola, venne anche rimandato a settembre per cattiva condotta, anche maramaldo quando c' era da tirare scherzi ai compagni di studi, magari lanciando da un balcone la cartella con i libri, i quaderni e i portapenne, sparsi sul tetto di una filovia.
Venne pure rimandato a settembre per il voto in condotta. Un amarcord torinese, mentre il tifo per il football prendeva sempre più il giovane Gianni al quale piaceva un tipo come Renato Cesarini, titolare di un tabarin nel quale si esibiva, suonando il violino, un altro bianconero, Mumo Orsi, docente di tango e di dribbling.
Quello era il tempo dei cinque scudetti consecutivi vinti da suo padre presidente del club, gli italiani abbisognavano di qualcosa che li tenesse non sempre con la testa al regime e alle noie quotidiane. La Juventus, e non la fabbrica, era il giocattolo di Gianni la cui vita, e non soltanto la sua, subì una svolta quando, aveva quattordici anni, suo padre Edoardo, morì tragicamente in un incidente sull' idrovolante che lo riportava a casa.
La famiglia fu fortemente scossa dall'accaduto ma a inquietarla ulteriormente contribuì la storia dell' amore prima clandestino, poi ambiguo con l' apparizione dell' imprevedibile e bizzarro Curzio Malaparte, la cui relazione con donna Virginia, vedova, provocò le ire del nonno Giovanni, la tresca non era dignitosa, a Virginia venne tolta la patria potestà, i figli si ritrovarono smarriti, Gianni non condivideva le decisioni forti del nonno e non gradiva Malaparte, la famiglia venne spedita a Roma, poi in Costa Azzurra e una strana e mai chiarita corsa in auto portò via la madre a Gianni e, dopo, anche il nonno. Fotogrammi che inquadrano storie non sempre allegre e spavalde.
Nel periodo della guerra il panorama non cambiò per gli Agnelli, villa a Beaulieu, vita dolce e dolce vita per lui avanguardista a cavallo, le lezioni di Franco Antonicelli, il precettore scelto dal nonno per educarlo a una esistenza meno frivola e più seria sugli argomenti sociali. Antonicelli era uso frequentare la dimora del giovin signore come se andasse a un matrimonio, il tight e il fiore all' occhiello fino al giorno in cui ritardò la lezione, essendo finito al gabbio, ovviamente per le idee antiregime.
A Gianni fecero capire che meglio sarebbe stato partire per le Americhe, così fece a diciotto anni, dopo la maturità scolastica. Il viaggio fu una specie di luna park, il ritorno a casa significò, dopo le luci e i grattacieli di New York, come vivere in un borgo, c' era però la guerra e un altro tipo di partenza, nonostante il nonno avesse impedito, nei modi che si possono immaginare, che il ventenne dovesse andar soldato.
E invece Gianni parti, in Russia, in seconda linea, in verità se la spassò pure nelle isbe, narravano che ballasse ignudo di fronte a ad altri militi attoniti, poi fu trasferito sul fronte in Tunisia mentre il nonno provava ad alzare la voce con ministri e autorità militari. Gianni resistette, gli piaceva l' azzardo, gli piaceva stare dovunque ma Torino e la Fiat lo chiamavano su un' altra trincea: entrò a far parte del consiglio di amministrazione dell' azienda. Altri asterichi di cronaca: la vita è bella e Gianni, accompagnato da Susanna, se ne va a Roma, a bordo di una Topolino.
L' incidente, a Laterina, dalle parti di Arezzo, è scomparso dagli archivi come altri avvenimenti drammatici della famiglia (il suicidio del fratello Giorgio, su tutti, l'altro suicidio misterioso del figlio Edoardo). Gianni esce dalla piccola vettura e ha una caviglia distrutta. Ma è un altro incidente automobilistico, a cambiare il futuro: il ventidue agosto del Cinquantadue, mentre e a bordo di una Fiat spider con a fianco una diciassettenne francese, Anne-Marie d' Eistainville, all' uscita del tunnel di Cap Roux, va a sbattere contro un furgone Lancia, «irrobustito» da quattro macellai che andavano al lavoro mattutino.
Erano le 4 e 10, terribile l' impatto tra le due vetture, due morti nel furgone, i giornali riportarono la notizia senza citare il nome degli occupanti la Fiat, gravi le conseguenze dello scontro, rischio di amputazione di una gamba, lunga convalescenza, Gianni Agnelli si sposò appoggiato a due nobili bastoni, volle evitare le proletarie stampelle, diventerà anche questo un simbolo, quasi un segno distintivo, nella postura e nell' andatura, della sua eleganza.
Il matrimonio con Marella non lo distolse dai piaceri, inutile sfogliare l' album di conquiste, perduti i genitori e il nonno, Agnelli lasciò a Valletta la guida della Fiat, l' alibi gli servì per dedicarsi a quello che venne definito il jet set. Anche in questo caso fotografie e filmati lo ritraggono tra personaggi illustri del mondo internazionale della politica, della finanza, dell' arte, dello spettacolo. Donne, soprattutto donne. L' età matura non cambiò affatto le sue abitudini, potevi immaginare ma poi venivi a sapere che, all' alba in elicottero, avesse raggiunto Capri per un bagno nella Grotta azzurra, quindi trasferirsi al Sestriere per una discesa sugli sci, per passare dallo stadio Comunale di Torino, assistere a una partita della Juventus, quindi volare a Parigi per una serata vivace di cibo e champagne.
Mai avrebbe immaginato, ma di sicuro avrebbe goduto, dei nove scudetti consecutivi e dell' arrivo di Cristiano Ronaldo, non altrettanto delle malinconie di coppa e del bilancio contabile pesante. Per Gianni Agnelli la Juventus era passione, piacere e «qualcosa per la domenica». Aveva voglia di fare tutto e di farlo dovunque e comunque, una bulimia esistenziale che gli era consentita dal patrimonio illimitato e dai privilegi quasi esclusivi rispetto ai suoi parenti, molti dei quali invece oggetto di scandali e derisione, di indagini e denunce.
Vasto è il repertorio di frasi e aforismi, parole con le quali si divertiva assai, già sapendo di essere citato per queste, la vanità era il suo abito su misura, s' atteggiava serioso nelle fotografie, anche quelle bellissime scattate da Priscilla Rattazzi. La morte di Edoardo, il suicidio dal ponte di Fossano, fu l' ultimo passo drammatico della sua esistenza divertita. Bianchissimo nel volto come nei capelli, appoggiato al bastone e al questore di Torino, volle scendere sul greto del torrente per riconoscere un corpo e una vita finita.
La storia della Fiat era intanto cambiata, lentamente, inesorabilmente. Quella che era «la feroce» il nome dato dai lavoratori alla fabbrica, quello che era risula come veniva dagli stessi chiamato l' Avvocato e così il suo giornale ribattezzato la bisiarda (la bugiarda), erano ormai memorie datate.
Venuto meno Valletta, gli altri dirigenti, da Gaudenzio Bono a Umberto Agnelli, da Tufarelli a Romiti, da De Benedetti a Cantarella, a Galateri, a Barberis, a Morchio, a Fresco, tutti hanno dovuto fare comunque i conti con l' ombra del patriarca che mai ha imposto la cultura del padrone e del possessore proprietario, semmai quello di conservare la tradizione, nonostante i tempi fossero cambiati drammaticamente per il mondo dell' automobile e la Fabbrica Italiana Automobili Torino non avesse più un impero alle proprie dipendenze e offrisse un prodotto nemmeno di altissimo censo.
Sergio Marchionne, indicato dal fratello Umberto, è stato il primo a diventare il capo senza aver conosciuto e frequentato l' Avvocato che la malattia aveva reso quasi cieco del tutto ma comunque lucido e desideroso di dare consigli, idee. Eppure sarebbe stato questo incontro, tra uomini non soltanto di impresa, ad incuriosire Gianni Agnelli: la presidenza di John Elkann, da lui stesso indicato, dopo la scomparsa tragica di Giovanni Alberto, la nascita di Fca, quella di Stellantis, insegne nuovissime e diverse, dietro le quali si nascondono realtà finanziarie lontanissime dall' altra epoca.
Paradossalmente si portano appresso quello stesso nome, la stessa storia, il vuoto storico lasciato da un uomo che ha segnato un' epoca irripetibile, per la sua famiglia, per la sua azienda, per il nostro Paese, un secolo che, al di là delle celebrazioni, non è stato raccontato e svelato davvero. Mai.
0 notes
italiaefriends · 5 years ago
Text
I&f Comunica
"Adagiarsi o adeguarsi"
di Riccardo Rescio
Il Turismo mondiale è cambiato, e sono cambiate anche le necessità e le aspettative dei moderni viaggiatori.
I supporti, gli ausili di un tempo, non sono più adeguati, ne usati, il modo di comunicare le informazioni, dall’avvento di internet è stato drasticamente stravolto.
La tecnologia informatica ha rivoluzionato il modo di comunicare qualunque offerta di prodotto o servizio, come potremmo mai pretendere di restare ancorati ad una proposta che si avvale delle metodologie comunicative di un tempo, ormai inevitalmente passato, come potremmo mai incrementare la nostra ricettività se considerassimo sempre proponibile il classico albergo di indefinibile categoria, o come caratteristica la vetusta salumeria vicinale, la cui offerta limitata e statica, rimane inalterata in tutti i giorni dell’anno, o accettabile il superato bar dello spot, affumicato e polveroso.
Abbiamo certamente straordinarie realtà, in tutti i campi, che vanno censite, tutelate, valorizzate e promozionate, costituendo elementi caratterizzanti del nostro Patrimonio Storico e Folcloristico, dove ritrovare le radici, che ci caratterizzano e identificano.
Tutto ciò che non risponde più a standard minimi di accettazione va ovviamente, completamente rigenerato.
La continuità evolutiva e la stessa sopravvivenza, di tutte le specie viventi, si basa sulla capacità naturale di adattarsi ai cambiamenti, che inevitabilmente si verificano nelle varie fasi geologiche, temporali, climatiche.
Camaleontica è quella capacità, di alcune specie animali, di mimetizzarsi all’ambiente per non divenire facile preda di altre, cambiando il loro aspetto e forma, con un naturale processo di adeguamento al contesto in cui si trovano. Metamorfosi indispensabile per garantirsi la sopravvivenza, la continuità e lo sviluppo della specie.
La stessa capacità è necessaria per le attività, produttive, commerciali, turistiche, ricettive, culturali, formative. Adeguarsi alla realtà che cambia intorno a noi, significa modificare il modo di pensare, fare, produrre, adattandosi ai cambiamenti inevitabili che il progresso marca. La sola risposta, è quella di rendere la nostra stabilità variabile, proprio come avviena nel campo automobilistico in cui l’assetto variabile non è che la rivoluzionaria innovazione tecnologica che permette alla macchina da corsa di adeguare dimamicamente la propria stabilità, al variare delle caratteristiche del manto stradale della pista.
Questo termine è stato poi mutuato dal comune linguaggio, per poter definire quella particolare e non scontata capacità di adeguarsi, in tempo reale, alle mutate condizioni di mercato e sociali. Per non far deperire, o morire, le nostre nostre imprese, o per crearne di nuove, la dove ne sussistano potenzialmente le condizioni, tutti noi dobbiamo dotarci di questa capacità, applicandola al nostro modo di pensare di programmare e di agire, poiché tutto deve necessariamente adattarsi in tempo reale ai cambiamenti che la naturale e scontata evoluzione porta con se.
Noi siamo cambiati nel corso dei secoli, in questi ultimi sessanta anni, in modo marcato e diffuso, sono cambiate le nostre esigenze e le nostre aspettative, il nostro modo di vivere. Adeguarsi è necessario, adagiarsi, sugli allori, pur lusinghieri che siano, è deleterio.
https://italiaefriends.wordpress.com/2018/02/18/adagiarsi-o-adeguarsi/
Riccardo Rescio
Presidente Assaggia l’Italia ApS
Associazione di Promozione Sociale
Tumblr media
0 notes
perfettamentechic · 5 years ago
Text
André Courrèges, nato in Francia il 9 marzo del ’23, è stato uno stilista francese. Si laurea in ingegneria civile. Partecipa alla seconda guerra mondiale come pilota di aerei. Tornato dalla guerra, comincia a progettare ponti, e come hobby gioca a rugby e fa scalate in montagna.
Courrèges a differenza di molti stilisti suoi contemporanei non studiò moda ma si laureò in ingegneria civile. Nel 1949 la passione per il design lo porta a farsi assumere come tagliatore dallo spagnolo Cristóbal Balenciaga, che ha l’atelier a Parigi. Nel 1963 apre un salone di alta moda, con la moglie Coqueline Barrière. Le prime presentazioni hanno subito riscosso il successo, ma il vero riconoscimento pubblico arriverà subito dopo l’arrivo dei piccoli stivali bianchi.
Tumblr media
Nel 1965, la casa si trasferisce in 40 rue François 1er a Parigi, dove si trova ancora. Emmanuel Ungaro lavora con lui come assistente. Si fa apprezzare da personaggi celebri (per l’Italia, Gianni e Marella Agnelli), che apprezzano in lui la purezza delle linee e la semplicità dei tagli. “Un design tipicamente automobilistico” dirà qualche sarto. Coco Chanel affonda la lama, suggerendo
che Courrèges toglie sensualità alle donne, per infagottarle in bianchi capi in lana che starebbero meglio indosso alle bambinette di 2 o 3 anni.
In risposta Courrèges rispondeva
che la sua moda ringiovaniva le signore, senza farle ricorrere al bisturi.
Nel gennaio del 1965, la collezione Courrèges rivoluzionò la creazione con le sue linee geometriche, i suoi abiti “trapezio”, i suoi toni acidi, contribuendo al successo della nuovissima minigonna , tagliando “un palmo sopra il ginocchio”. Courrèges accorcia ulteriormente le lunghezze, gioca con materiali e forme. Questa presentazione è un manifesto per i giovani, che promuove un nuovo stile di vita.
Lo stile di Courrèges era considerato futuristico, perché disegnava abiti fatti con materiali all’epoca innovativi e inusuali, come il Pvc e la pelle in vernice. Sceglieva colori molto vivaci, come il rosso e l’arancione, e linee semplici e dritte che cambiarono la tradizionale visione della silhouette femminile, che prima esaltava le curve delle donne.
Tumblr media
Il suo stile incontra il favore del pubblico, e per un decennio sarà uno dei capifila dell’alta moda francese. André Courrèges rende il bianco sacro, quindi moltiplica le variazioni di colore e nuovi materiali come il vinile o il plexi.
Tumblr media
Courrèges fu innovativo anche nel modo in cui presentava le sue creazioni. All’epoca infatti gli stilisti lo facevano con defilé nei propri atelier, mentre Courrèges iniziò a servirsi di filmati girati in luoghi famosi di Parigi o in scenari ispirati a film, come “2001: Odissea nello Spazio”.
Tumblr media
Tra i suoi clienti più famosi c’era Audrey Hepburn, per la quale Courrèges disegnò gli abiti del film Due per la strada, in cui la vestì con uno stile molto diverso da quello bon ton a cui tutti erano abituati.
Tumblr media
Courrèges si ispirò spesso a figure extraterrestri e a paesaggi lunari, tanto che nel 1964 fece uscire la “Moon Girl Collection”, una collezione ispirata alla luna, con abiti e gonne a trapezio, giacchini squadrati e i famosi go-go boots, gli stivaletti bianchi dal tacco basso che da qualche anno sono tornati di moda, rilanciati da altri stilisti.
Tumblr media
Il suo stile rappresentava il mito del futuro e della conquista dello spazio, per questo disegnava spesso sui vestiti lune e stelle stilizzate, oppure oblò che si aprivano sui mini abiti.
La giornalista di moda Alice Pfeiffer racconta in un articolo su Le Monde
i nuovi capi e accessori che Courrèges introdusse nel guardaroba femminile, a partire dalla minigonna: si racconta che venne inventata dalla stilista inglese Mary Quant ma che divenne famosa grazie a Courrèges che la introdusse nelle sfilate di haute couture.
Courrèges è anche l’inventore dei fuseaux, una via dimezzo tra i collant e i pantaloni, portati come una seconda pelle.
Nel 1965 lanciò le famose Lunettes Eskimo, occhiali da sole con lenti molto grandi e una fessura sottile al centro a ricordare una palpebra socchiusa.
Tumblr media
Uno dei suoi capi più distintivi è la “petite robe blanche”, ovvero il mini abito bianco, che propose in molte collezioni e che divenne comunissimo tra le donne negli anni Settanta.
Dagli anni settanta firma anche occhiali, ombrelli, gioielli, profumi, vestiario per l’infanzia e vestiti da sposa.
Negli anni ’70, il marchio aveva 180 punti vendita. Il marchio ha lanciato il suo primo profumo Empreinte. Al momento diventerà uno dei tre profumi più venduti in Francia. La sua linea di abbigliamento sportivo Hyperbole è commercializzata in successione.
Tumblr media
Appassionato di sport, Courrèges ha creato le dieci linee di abbigliamento ufficiali per lo staff delle Olimpiadi estive del 1972. Una collezione per uomo, con abiti larghi e flessibili, fu lanciata nel 1973 con il marchio Courrèges Homme. Un profumo chiamato FH77 è nato nel 1977. Courrèges aprì una boutique a New York, sulla 57th Street 28, poi commercializzò Eau de Courrèges, che sarebbe diventata una fragranza femminile di grande successo. Nel 1979, Courrèges si diversificò in numerosi prodotti e commercializzò una nuova fragranza per donna, America, seguita da In blue nel 1983. Nel 1981 fu venduta una tavola da windsurf, oltre a una gamma di abbigliamento isolante adatto per questo sport.
Nel 1983, il gruppo giapponese Itokin, uno dei due licenziatari del marchio Courrèges in Giappone, acquisto il 50% della maison appartenente a L’Oréal (nel 1964 aveva acquisito delle quote di Courrèges). La casa, che ha cambiato proprietà più volte, tornerà ad André e Coqueline pochi anni dopo.
Nel gennaio 1986, la società Courrèges ha commercializzato una linea Courrèges Men appositamente per il mercato americano. Il designer, che vuole dedicare più tempo al suo dipartimento di Courrèges Design, reclutò nel 1993 Jean-Charles de Castelbajac per disegnare, sotto il suo impulso, due collezioni visionari.
Tumblr media
La fragranza Sweet è apparsa nel 1993, poi Niagara, per gli uomini due anni dopo. L’anno seguente, Generation ha prodotto un profumo per donna, seguito rapidamente dal 2020.
A metà degli anni 1990, il marchio, che sembra essere inattivo, è scomparso dai media per diversi anni. Fu acquistato dal un gruppo giapponese e Coqueline assunse la direzione artistica fino al 2000, mentre sua figlia Marie aprì un caffè, il Café Blanc proprio accanto alla boutique parigina.
Tumblr media
Nel 1997, la maison assunse Paul Deneve come direttore generale per cinque anni e riorienta le varie attività di Courrèges.
Courrèges ha avuto un grande successo per circa venti anni prima di essere più discreta dagli anni ’80. Tre decenni dopo, è rinato grazie all’impulso di due imprenditori che hanno acquistato il marchio, ma anche il patrimonio culturale di esso.
Nel 2010 venne acquistata dai soci Jacques Bungert e Frédéric Torloting, copresidenti dell’agenzia pubblicitaria Young & Rubicam, che ora sono entrambi copresidenti dell’azienda.
Tumblr media
Non conoscevamo questo ambiente, ma la moda, come l’ambiente da cui proveniamo, è un territorio creativo
Nel 2011, in occasione del 50 ° anniversario di Courrèges, hanno rilanciato il marchio, con ristampe di abiti trapezio, giacche in vinile, minigonne e borse colorate; oltre che un negozio online, il digitale è una parte importante della strategia aziendale. Il marchio ha archivi di 25.000 pezzi. Hanno cercato di rilanciare il marchio collaborando con il brand di accessori Eastpak, con l’azienda di acqua Evian e con quella di cosmetici Estée Lauder, attraverso collezioni disegnate da un team creativo interno alla maison.
Tumblr media
Un nuovo profumo, Blanc de Courrèges, viene commercializzato e due vecchi, Eau de Courrèges ed Empreinte, vengono riproposti.
Nel 2013, i designer dell’azienda hanno firmato una capsule collection per il catalogo La Redoute e la sua collezione autunno-inverno 2013-2014.
Nel maggio 2015 Bungert e Torloting hanno affidato la direzione artistica al duo di stilisti Sebastien Meyer, per lo styling,  e Arnaud Vaillant, per lo spot; a settembre hanno presentato la loro prima collezione, quella per la primavera/estate 2016, caratterizzata da body attillati e giubbini in pelle che nei colori e nelle forme rievocavano lo stile di Courrèges.
Tumblr media
Meyer e Vaillant avevano in precedenza fondato l’azienda Coperni, che hanno poi messo da parte per dedicarsi totalmente al nuovo lavoro. Jacques Bungert ha spiegato al giornale di moda Women’s Wear Daily di averli scelti perché
sono incredibilmente talentuosi. Hanno lanciato la propria azienda, il che significa che considerano sia gli aspetti creativi che quelli commerciali nelle cose che fanno, come la vestibilità di ciò che creano. Dal loro lavoro si vede che sono molto appassionati di tessuti e questo è importante per noi, perché da Courrèges il tessuto è il re.
La notte del 7 gennaio del 2016 muore lo stilista André Courrèges, aveva 92 anni ed era malato di Parkinson, come hanno scritto, in un comunicato stampa, la casa di moda Courrèges.
Nel 2017, Courrèges ha lanciato la fragranza Eau Hyper Fraiche, e nel 2018 Mini Jupe, un cenno alle origini del marchio.
Jacques Bungert e Frédéric Torloting hanno lasciato l’azienda all’inizio del 2018. Con una prima collezione fresca e contemporanea, il duo aveva sedotto il pubblico. Però, passato il primo entusiasmo, il marchio transalpino non è mai riuscito a decollare, in particolare all’estero, dove il suo nome è meno conosciuto. A settembre dello stesso anno, Artemis, la holding della famiglia Pinault, che già possedeva il 40% della casa francese Courrèges, assunse il controllo del 100% della maison Courrèges, che era in difficoltà finanziaria.
La Maison Courrèges annuncia la nomina di Yolanda Zobel come sua nuova direttrice artistica.
Tumblr media
La stilista di origine tedesca per parte di padre (un designer di gioielli) e francese da parte di madre, specializzata nel prêt-à-porter donna, sarà operativa per la  collezione primavera-estate 2019. 
Gennaio 2020: Yolanda Zobel lascia la maison. Secondo una comunicazione ufficiale del brand del 3 gennaio 2020:
decisione comune
Tuttavia, arriva dopo alcune sfilate che non hanno ricevuto un’accoglienza buona, dove erano state presentate, nella Collezione primavera/estate 2020, un nuovo vinile a base di alghe; un materiale eco-responsabile che dovrebbe sostituire l’iconico materiale plastico di Courrèges.
youtube
aggiornato al 5 gennaio 2020
Autore: Lynda Di Natale Fonte: courreges.com, ilpost.it, fashionnetwork.com, wikipedia.org, web
André Courrèges - Maison Courrèges #AndréCourrèges #Courrèges #creatordellostile #creatoridellamoda #perfettamentechic #felicementechic #lynda André Courrèges, nato in Francia il 9 marzo del '23, è stato uno stilista francese. Si laurea in ingegneria civile.
0 notes
freedomtripitaly · 5 years ago
Photo
Tumblr media
Hannover è una delle città più importanti e visitate della Bassa Sassonia, ricca di eventi e attrazioni sparsi per il calendario annuale. Si tratta inoltre di un luogo ideale per potersi cimentare in escursioni negli splendidi dintorni, dal Lago di Steinhude al castello di Marienburg, fino alla catena montuosa del Deister. Hannover è un mix esaltante di cultura e natura. Una meta imperdibile tra quelle che la Germania ha da offrire. Una città che ha visto accrescere la propria fama a livello internazionale soprattutto grazie alle sue rinomate fiere. Hannover vanta infatti una zona fieristica enorme, ampliata in occasione dell’Expo 2000 e oggi la più grande al mondo. Il filo rosso di Hannover La guerra ha portato via con sé quasi tutto il centro storico della città. Da tale distruzione ne è nata una versione moderna, studiata nei minimi dettagli dal punto di vista architettonico. Ciò che resta del passato urbanistico sono le case a graticcio di quella che viene definita “città vecchia”, che oggi sono un simbolo di tutta la regione. Gli elementi di maggiore interesse sono posti in connessione da un filo rosso, il celebre “roter faden”. Un percorso lungo 4.5 km, che porta i turisti alla scoperta di 36 tra edifici e monumenti celebri nel centro cittadino. Si tratta di un tour davvero speciale, che ha inizio alla stazione ferroviaria e si dipana per il centro, seguendo la scia rossa dipinta sul terreno. Lungo il percorso ci si imbatte in siti di grande interesse come la Chiesa del Mercato, il Municipio Nuovo, il Teatro dell’Opera e il Museo August Kestner. Per conoscere al meglio la storia di questi luoghi è inoltre possibile acquistare una brochure presso il centro informazioni della stazione al costo di 3 euro. Cosa vedere ad Hannover Non vi è modo migliore di dare il via alla propria visita alla scoperta di Hannover se non partendo da Marktplatz. Si tratta di una celebre piazza sita nel centro storico della città. È qui che si concentra la maggior parte delle strutture gotiche che Hannover ha da offrire, risalenti al XIV-XV secolo. Ci si ritroverà così a passare in rassegna svariati edifici storici, come ad esempio il Municipio Vecchio, ovvero l’Altes Rathaus. Un salto poi alla Chiesa di Sant’Egidio, l’Aegidienkirche, senza farsi mancare la famosa Chiesa del Mercato, la Markitkirche, nota anche per il campanile, dal quale poter ammirare l’intera città. La torre in mattoni offre infatti una vista mozzafiato dall’alto dei suoi 97 metri. Allontanandosi di poco dalla città vecchia, passeggiando per cinque minuti circa, si può raggiungere il Municipio Nuovo, il Neues Rathaus, edificato nel 1913. Una struttura enorme con la gran parte delle sue sale che sono state tramutate in musei. Al loro interno si tengono esposizioni durante tutto l’arco dell’anno. Al suo interno vi sono quattro modelli in scala che raffigurano Hannover in altrettanti periodi storici. Mostrano la città nel Medioevo, poco prima della Seconda Guerra Mondiale, nel 1945 e oggi. Qui è inoltre presente il ponte di osservazione, a 93.5 metri d’altezza. Di fianco al Municipio Nuovo c’è il Maschpark, area verde ideale per gli amanti delle attività all’aria aperta, tra jogging e biciclette. Hannover è una città nella quale risulta particolarmente facile imbattersi in espressioni artistiche. Tanti gli esempi all’aperto così come al chiuso. Basti pensare al Museo Sprengel, tra i centri d’arte più importante del XX secolo in Germania. Innumerevoli i tesori custoditi al suo interno, tra i quali spiccano opere di Picasso, Chagall, Beckmann, Klee e Toulouse-Lautrec. È inoltre in esposizione anche gran parte di ciò che rappresenta il lascito artistico di Niki de St. Phalle, cittadina onoraria di Hannover. Mercatini di Natale ad Hannover Visitare Hannover nel periodo natalizio vuol dire cimentarsi alla scoperta della magia del Weihnachtsmark Hannover. I mercatini di Natale occupano tutto il centro storico cittadino. Una tradizione intramontabile, che continua ad attirare locali e turisti da più di 150 anni. Lo sguardo si perde tra una miriade di casette (ben 120), che vengono dislocate tra piazza Am Markt, sulla Ballhofplatz e alla Ernst-August-Platz, dinanzi alla stazione centrale. Un micro universo ricco di qualsiasi oggetto. Si va dalle decorazioni artigianali made in Turingia agli articoli realizzati a mano in svariati materiali, dalla ceramica al vetro soffiato. Vi sono piramidi girevoli, giocattoli in legno, prodotti in pelle, maglieria, candele, schiaccianoci e molto altro ancora. A ciò si aggiungono ovviamente le specialità gastronomiche. È possibile assaggiare infatti i piatti tipici della zona: Grunkohl mit Pinker, ovvero cavolo verde con salsiccia di carni miste, Braunkohl mit Bregenwurst, il che comprende cavolo crespo con salsiccia di maiale, Celenberger pfannenschlag, punte di maiale con patate lesse e sottaceti, così come panpepato, dolci, acquaviti e vin brulè. Recandosi sulla Ballhofplatz è possibile notare una tipica tenda lappone. È qui che si sviluppa un mercatino di Natale finlandese. Una finestra su un altro mondo, ricco di articoli realizzati a mano da artigiani nordici, oltre a specialità culinarie provenienti da Helsinki e dintorni: Flammlachs, a base di salmone, Glogi, vin brulè al gusto di bacche, trota salmonata affumicata, spezzatino di renna e succo di bacche selvatiche. A ciò si aggiungono spettacoli di danza e musica ogni week end, con svariati artisti finlandesi. Una vasta area per coppie, comitive di amici e famiglie. Sono inoltre presenti spazi dedicati ai bambini nel Weihnachtsmark Hannover, con una ruota panoramica, un teatro di burattini e una giostra vecchio stile. Con più di 150 anni di storia alle spalle, questo mercatino è tra i più celebri al mondo. Tanti i punti da visitare, spostandosi di area in area. Da non perdere però è di certo il villaggio storico che si ispira al Natale e, in generale, alla vita medievale. Gite da Hannover Svariate le scelte per quanto riguarda le gite di un giorno che è possibile effettuare partendo da Hannover. Coprendo una distanza di 90 km circa, si può raggiungere Goslar. Si tratta di una piccola città storica, sorta alle pendici dei monti Harz. Per centinaia d’anni è stata la patria di imperatori romani, ricca di vicoli romantici e piazze pittoresche. Le attrazioni turistiche principali sono la miniera Rammelsberg, il Kaiserworth Hotel (con 500 anni di storia), il palazzo reale, il Rathaus e la casa di Brusttuch. A minor distanza, circa 44 km da Hannover, c’è Celle. Si tratta di una cittadina di 1000 anni di storia che si erge sulla riva del fiume Aller in Bassa Sassonia. In una giornata sarà possibile goderne a pieno, tra opere architettoniche come il Castello di Celle, l’Hoppener Haus e la Sinagoga. Si tratta inoltre di un luogo ideale dove potersi rilassare in pieno, entrando in contatto con la natura. È possibile visitare il Giardino Francese o L’Obere Allerniederung bei Celle, per gite in famiglia o in coppia. A 90 km di distanza c’è anche Wolfsburg, dove è inevitabile recarsi presso l’Autostadt, museo automobilistico interattivo, paradiso per tutti gli appassionati. Una città che attira particolarmente le famiglie, che possono sfruttare numerosi ambienti dove trascorrere il tempo in allegria: il BadeLand, l’Essehof Zoo, l’Allerpark e il Phaeno Science Centre. Meritano inoltre una sosta anche il Castello di Wolfsburg e il Kunstmuseum. Allontanandosi per circa 65 km da Hannover è possibile seguire i passi del Pifferaio magico, raggiungendo Hamelin. Le radici storiche dell’agghiacciante leggenda sono ben intrecciate alla cronaca cittadina. Vi sono infatti statue, sculture e dipinti legati al tema, per non parlare dei souvenir ovviamente. Un luogo delizioso da scoprire ed esplorare con attenzione, posto tra le colline del Weserbergland. Tante le mete da poter visitare nei dintorni di Hannover, come ad esempio Alfeld. Questo comune, in Baviera, si trova a 50 km circa. Qui è possibile ammirare il fiume Leine, anche se l’attrazione principale è senza dubbio il Fagus Factory. Si tratta di un museo delle scarpe noto sia per la sua collezione che per l’architettura unica. È infatti Patrimonio dell’Umanità protetto dall’UNESCO. Tante le mete ricche da un punto di vista architettonico. Una di queste è Brunswick. La città venne duramente colpita durante la Seconda Guerra Mondiale. Ha da allora subito una profonda restaurazione, avvenuta con grande cura. Ciò l’ha riportata il più possibile a un ritorno alle origini. Inevitabile innamorarsi della Cattedrale di St. Blasius, del municipio, di Burg Dankwarderode, dell’abbazia di Riddagshausen, di Staatstheater e dello Schloss Richmond. Come arrivare ad Hannover È possibile raggiungere Hannover a partire dai principali aeroporti italiani, sia con compagnie low cost che tradizionali. Basti pensare a Germanwings e Lufthansa. Una volta giunti in aeroporto, i turisti possono approfittare delle tariffe standard dei taxisti, che impiegano circa 30 minuti per raggiungere il centro di Hannover. Ci si potrà arrivare però anche in treno, affidandosi alla S-bahn per raggiungere il centro in 15 minuti circa. https://ift.tt/2SMriwL Scoprire Hannover in un weekend Hannover è una delle città più importanti e visitate della Bassa Sassonia, ricca di eventi e attrazioni sparsi per il calendario annuale. Si tratta inoltre di un luogo ideale per potersi cimentare in escursioni negli splendidi dintorni, dal Lago di Steinhude al castello di Marienburg, fino alla catena montuosa del Deister. Hannover è un mix esaltante di cultura e natura. Una meta imperdibile tra quelle che la Germania ha da offrire. Una città che ha visto accrescere la propria fama a livello internazionale soprattutto grazie alle sue rinomate fiere. Hannover vanta infatti una zona fieristica enorme, ampliata in occasione dell’Expo 2000 e oggi la più grande al mondo. Il filo rosso di Hannover La guerra ha portato via con sé quasi tutto il centro storico della città. Da tale distruzione ne è nata una versione moderna, studiata nei minimi dettagli dal punto di vista architettonico. Ciò che resta del passato urbanistico sono le case a graticcio di quella che viene definita “città vecchia”, che oggi sono un simbolo di tutta la regione. Gli elementi di maggiore interesse sono posti in connessione da un filo rosso, il celebre “roter faden”. Un percorso lungo 4.5 km, che porta i turisti alla scoperta di 36 tra edifici e monumenti celebri nel centro cittadino. Si tratta di un tour davvero speciale, che ha inizio alla stazione ferroviaria e si dipana per il centro, seguendo la scia rossa dipinta sul terreno. Lungo il percorso ci si imbatte in siti di grande interesse come la Chiesa del Mercato, il Municipio Nuovo, il Teatro dell’Opera e il Museo August Kestner. Per conoscere al meglio la storia di questi luoghi è inoltre possibile acquistare una brochure presso il centro informazioni della stazione al costo di 3 euro. Cosa vedere ad Hannover Non vi è modo migliore di dare il via alla propria visita alla scoperta di Hannover se non partendo da Marktplatz. Si tratta di una celebre piazza sita nel centro storico della città. È qui che si concentra la maggior parte delle strutture gotiche che Hannover ha da offrire, risalenti al XIV-XV secolo. Ci si ritroverà così a passare in rassegna svariati edifici storici, come ad esempio il Municipio Vecchio, ovvero l’Altes Rathaus. Un salto poi alla Chiesa di Sant’Egidio, l’Aegidienkirche, senza farsi mancare la famosa Chiesa del Mercato, la Markitkirche, nota anche per il campanile, dal quale poter ammirare l’intera città. La torre in mattoni offre infatti una vista mozzafiato dall’alto dei suoi 97 metri. Allontanandosi di poco dalla città vecchia, passeggiando per cinque minuti circa, si può raggiungere il Municipio Nuovo, il Neues Rathaus, edificato nel 1913. Una struttura enorme con la gran parte delle sue sale che sono state tramutate in musei. Al loro interno si tengono esposizioni durante tutto l’arco dell’anno. Al suo interno vi sono quattro modelli in scala che raffigurano Hannover in altrettanti periodi storici. Mostrano la città nel Medioevo, poco prima della Seconda Guerra Mondiale, nel 1945 e oggi. Qui è inoltre presente il ponte di osservazione, a 93.5 metri d’altezza. Di fianco al Municipio Nuovo c’è il Maschpark, area verde ideale per gli amanti delle attività all’aria aperta, tra jogging e biciclette. Hannover è una città nella quale risulta particolarmente facile imbattersi in espressioni artistiche. Tanti gli esempi all’aperto così come al chiuso. Basti pensare al Museo Sprengel, tra i centri d’arte più importante del XX secolo in Germania. Innumerevoli i tesori custoditi al suo interno, tra i quali spiccano opere di Picasso, Chagall, Beckmann, Klee e Toulouse-Lautrec. È inoltre in esposizione anche gran parte di ciò che rappresenta il lascito artistico di Niki de St. Phalle, cittadina onoraria di Hannover. Mercatini di Natale ad Hannover Visitare Hannover nel periodo natalizio vuol dire cimentarsi alla scoperta della magia del Weihnachtsmark Hannover. I mercatini di Natale occupano tutto il centro storico cittadino. Una tradizione intramontabile, che continua ad attirare locali e turisti da più di 150 anni. Lo sguardo si perde tra una miriade di casette (ben 120), che vengono dislocate tra piazza Am Markt, sulla Ballhofplatz e alla Ernst-August-Platz, dinanzi alla stazione centrale. Un micro universo ricco di qualsiasi oggetto. Si va dalle decorazioni artigianali made in Turingia agli articoli realizzati a mano in svariati materiali, dalla ceramica al vetro soffiato. Vi sono piramidi girevoli, giocattoli in legno, prodotti in pelle, maglieria, candele, schiaccianoci e molto altro ancora. A ciò si aggiungono ovviamente le specialità gastronomiche. È possibile assaggiare infatti i piatti tipici della zona: Grunkohl mit Pinker, ovvero cavolo verde con salsiccia di carni miste, Braunkohl mit Bregenwurst, il che comprende cavolo crespo con salsiccia di maiale, Celenberger pfannenschlag, punte di maiale con patate lesse e sottaceti, così come panpepato, dolci, acquaviti e vin brulè. Recandosi sulla Ballhofplatz è possibile notare una tipica tenda lappone. È qui che si sviluppa un mercatino di Natale finlandese. Una finestra su un altro mondo, ricco di articoli realizzati a mano da artigiani nordici, oltre a specialità culinarie provenienti da Helsinki e dintorni: Flammlachs, a base di salmone, Glogi, vin brulè al gusto di bacche, trota salmonata affumicata, spezzatino di renna e succo di bacche selvatiche. A ciò si aggiungono spettacoli di danza e musica ogni week end, con svariati artisti finlandesi. Una vasta area per coppie, comitive di amici e famiglie. Sono inoltre presenti spazi dedicati ai bambini nel Weihnachtsmark Hannover, con una ruota panoramica, un teatro di burattini e una giostra vecchio stile. Con più di 150 anni di storia alle spalle, questo mercatino è tra i più celebri al mondo. Tanti i punti da visitare, spostandosi di area in area. Da non perdere però è di certo il villaggio storico che si ispira al Natale e, in generale, alla vita medievale. Gite da Hannover Svariate le scelte per quanto riguarda le gite di un giorno che è possibile effettuare partendo da Hannover. Coprendo una distanza di 90 km circa, si può raggiungere Goslar. Si tratta di una piccola città storica, sorta alle pendici dei monti Harz. Per centinaia d’anni è stata la patria di imperatori romani, ricca di vicoli romantici e piazze pittoresche. Le attrazioni turistiche principali sono la miniera Rammelsberg, il Kaiserworth Hotel (con 500 anni di storia), il palazzo reale, il Rathaus e la casa di Brusttuch. A minor distanza, circa 44 km da Hannover, c’è Celle. Si tratta di una cittadina di 1000 anni di storia che si erge sulla riva del fiume Aller in Bassa Sassonia. In una giornata sarà possibile goderne a pieno, tra opere architettoniche come il Castello di Celle, l’Hoppener Haus e la Sinagoga. Si tratta inoltre di un luogo ideale dove potersi rilassare in pieno, entrando in contatto con la natura. È possibile visitare il Giardino Francese o L’Obere Allerniederung bei Celle, per gite in famiglia o in coppia. A 90 km di distanza c’è anche Wolfsburg, dove è inevitabile recarsi presso l’Autostadt, museo automobilistico interattivo, paradiso per tutti gli appassionati. Una città che attira particolarmente le famiglie, che possono sfruttare numerosi ambienti dove trascorrere il tempo in allegria: il BadeLand, l’Essehof Zoo, l’Allerpark e il Phaeno Science Centre. Meritano inoltre una sosta anche il Castello di Wolfsburg e il Kunstmuseum. Allontanandosi per circa 65 km da Hannover è possibile seguire i passi del Pifferaio magico, raggiungendo Hamelin. Le radici storiche dell’agghiacciante leggenda sono ben intrecciate alla cronaca cittadina. Vi sono infatti statue, sculture e dipinti legati al tema, per non parlare dei souvenir ovviamente. Un luogo delizioso da scoprire ed esplorare con attenzione, posto tra le colline del Weserbergland. Tante le mete da poter visitare nei dintorni di Hannover, come ad esempio Alfeld. Questo comune, in Baviera, si trova a 50 km circa. Qui è possibile ammirare il fiume Leine, anche se l’attrazione principale è senza dubbio il Fagus Factory. Si tratta di un museo delle scarpe noto sia per la sua collezione che per l’architettura unica. È infatti Patrimonio dell’Umanità protetto dall’UNESCO. Tante le mete ricche da un punto di vista architettonico. Una di queste è Brunswick. La città venne duramente colpita durante la Seconda Guerra Mondiale. Ha da allora subito una profonda restaurazione, avvenuta con grande cura. Ciò l’ha riportata il più possibile a un ritorno alle origini. Inevitabile innamorarsi della Cattedrale di St. Blasius, del municipio, di Burg Dankwarderode, dell’abbazia di Riddagshausen, di Staatstheater e dello Schloss Richmond. Come arrivare ad Hannover È possibile raggiungere Hannover a partire dai principali aeroporti italiani, sia con compagnie low cost che tradizionali. Basti pensare a Germanwings e Lufthansa. Una volta giunti in aeroporto, i turisti possono approfittare delle tariffe standard dei taxisti, che impiegano circa 30 minuti per raggiungere il centro di Hannover. Ci si potrà arrivare però anche in treno, affidandosi alla S-bahn per raggiungere il centro in 15 minuti circa. Ci sono molte cose da vedere a Hannover, in particolare il piccolo centro storico rimasto indenne dalla distruzione della Seconda guerra mondiale.
0 notes
chez-mimich · 7 years ago
Text
POST NOIOSO CON FINALE A SORPRESA. Qualche anni fa mi feci un regalo. Lo desiderai dal momento della sua uscita in libreria, si trattava di due poderosi volumi curati da Andrea Carandini, il decano degli archeologi italiani. Era l'Atlante di Roma Antica, edito da Electa. Li ho leggiucchiati qui e là e mi ripropongo di incominciarne al più presto una lettura organica e completa. I due volumi si caratterizzano da una enorme quantità di disegni, rilievi, prospettive, planimetrie, esplosi, assonometrie, di tutti i monumenti conosciuti di Roma antica. La parte dedicata alla zona dei Fori e dell'Anfiteatro Flavio è particolarmente affascinante: oltre al Colosseo naturalmente, insistono su quell'area monumenti capitali per la storia dell'arte, della cultura e della stessa civiltà occidentale: l'Arco di Tito, la Basilica di Massenzio, la Via Sacra, l'Arco di Settimio Severo, il Tempio di Vespasiano e Tito, il Tempio di Tiberio, il Tempio di Augusto, il Carcere Mamertino, il Tempio di Vesta, la Chiesa di Santa Maria Antiqua, il Tabularium, i Mercati Traianei, la Colonna Traiana, citati così, un po’ a caso sul filo della memoria. Queste architetture sono gli archetipi di molte architetture europee e mondiali dei secoli e dei millenni successivi. Un esempio? L'arco di Washington Square a New York dell'architetto Stanford White è stato costruito alla fine dell'Ottocento. Stanford White si ispirò ad un arco ancora più celebre, l'Arc de Triomphe parigino ideato da Jean Chalgirn e realizzato a partire dal 1806 su commessa di Napoleone Buonaparte. Ma a cosa si era ispirato Chalgrin? All'Arco di Tito al Foro Romano. Dinnanzi al Louvre, nei giardini delle Tuileries, c'è l'Arc du Carousel degli architetti Percier e Fontaine, costruito qualche anno prima prima per celebrare la vittoria di Napoleone ad Austerlitz. A cosa si erano ispirati Percier e Fontaine? All'Arco di Costantino a Roma. Insomma le architetture comprese tra Piazza Venezia e il Colosseo sono, spesso l'Architettura, con la A maiuscola, sono l'ABC della civiltà artistica ed architettonica italiana. Tutto questo incredibile patrimonio architettonico va tutelato e in questo senso da alcuni anni e sotto diversi governi, ed in particolare sotto l'egida del Ministro Franceschini, ha preso forma l'idea di istituire un enorme parco archeologico nell'area sopra descritta. Mussolini ebbe la sciaguratissima idea di “asfaltare” le memorie architettoniche di una delle due capitali del mondo classico (l'altra è Atene), costruendo la Via dei Fori Imperiali, che doveva celebrare la sua gloria. Mussolini aveva un'idea scenografica della città, come quasi tutti i dittatori e così costruì anche una via piuttosto priva di senso, come Via della Conciliazione per mostrare da lontano la Basilica di San Pietro. Un altro madornale errore, poiché sventrò il quartiere di Borgo, (proprio quello raffigurato nel celeberrimo “Incendio di Borgo” di Raffaello nelle Stanze vaticane), mentre sia Michelangelo che Bernini volevano che la Basilica apparisse come d'incanto proprio uscendo dal dedalo di viuzze dell'antico Borgo, ma questa è un'altra storia. Ma si sa che l'architettura e l'urbanistica procedono spesso per errori, l'importante è però saper porvi rimedio, ed eventualmente correggerli conservando la memoria del passato. Per tornare al Parco Archeologico dei Fori, il progetto prevede la chiusura al traffico automobilistico di tutta l'area (oggi il Colosseo è un ignobile sparti-traffico), la prosecuzione degli scavi archeologici sotto il manto stradale di Via dei Fori Imperiali (oltre al Foro Romano, il Foro di Cesare, il Foro di Augusto,il Foro di Nerva, il Foro Traiano) e la creazione di passeggiate archeologiche pedonali. Oggi è stata finalmente messa una parola quasi definitiva: non si farà, firmato il Tar del Lazio…
5 notes · View notes
gardanotizie · 5 years ago
Text
“Nil sine magno/vita labore dedit mortalibus” (Nulla si conquista in vita senza grande fatica da parte dei mortali).
La considerazione di Orazio si addice ad una tormentata vicenda del cui epilogo conservo vaghe ed infantili ricordanze. Il grande edificio costruito nel primo secolo dopo Cristo sull’area in cui probabilmente sorgeva un immobile più modesto ed antico era ridotto a triste rovina quando lo visitò Arici, nel terzo decennio dell’Ottocento. Con questi endecasillabi, infatti, lo descrisse il poeta: “Tutto quel che di terra alto sorgea, da due mill’anni in qua ruppe e travolse l’operoso del tempo volger lento, l’ira delle procelle, e ognor più spesso dell’uom la cieca irriverenza e stolta … “. Nulla verosimilmente mutò fino al 1911, allorchè una legge impose il divieto di fabbricazione in tutta la zona ab antiquo denominata Grotte di Catullo, al palese fine di facilitarne l’esproprio. L’8 maggio 1920 tra il soprintendente ai Monumenti della Lombardia, Augusto Brusconi, e il possidente Angelo Gennari fu pattuita la cessione di un terreno di mq. 8780 al prezzo di L. 10.097. Non risulta che la convenzione, vincolante per il venditore sirmionese, abbia ottenuto la necessaria approvazione dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nell’anno 1942-XX si registrò uno scambio di lettere tra il commissario prefettizio, Cesare Cenzi, ed alcuni proprietari. Se ne evince che il Comune intendeva acquisire l’area della zona archeologica in forza di un accordo stipulato venti anni prima con la Regia Soprintendenza alle Antichità. In una nota datata 4 marzo 1943-XXI il ministro Biggini, fresco successore di Bottai all’Educazione nazionale, consentì che le somme necessarie all’esproprio “venissero fornite dalla locale Azienda di cura”. Il 18 luglio 1944 (manca il XXII, n.d.a.) lo stesso Biggini, confermato nella carica dal governo di Salò, decretò la pubblica utilità dei fondi ”comprensivi dei grandiosi ruderi romani denominati Grotte di Catullo”. All’atto era annesso un elenco: tra gli espropriandi figuravano la Società Anonima Terme e Grandi Alberghi, nonché la Parrocchia. Il 7 agosto di quell’anno il prefetto chiese alle autorità sirmionesi di esprimere un parere sulla domanda della citata società, “intesa ad ottenere, per un periodo di tempo da stabilirsi, il godimento della proprietà che convenientemente migliorata potrà, successivamente, essere assegnata alla amministrazione locale”. Pochi giorni dopo, il podestà Cenzi assentì alla “lodevole iniziativa”. Ma il 3 gennaio 1945-XXIII il soprintendente alle Antichità della Lombardia, Nevio Degrassi, gli confermò la superiore decisione di espropriare i terreni, onde provvedere alla loro “sistemazione archeologica e paesistica”. L’alto funzionario così concludeva la lettera: “Confido quindi che anche Voi vorrete usare la Vostra autorevole parola verso i proprietari per un’accettazione immediata del prezzo offerto (L. 6,25 al mq., n.d.a) e ciò come ho già detto nell’interesse dei singoli proprietari stessi e del Comune di Sirmione perché questa grande opera, che dovrà costituire il primo effettivo passo per la valorizzazione turistica della penisola catulliana, abbia, nel più breve tempo possibile, anche in un periodo così tormentato per l’Italia, la sua immediata realizzazione”. Il 26 ottobre 1945 la Prefettura decretò una parziale occupazione dell’area per la durata di due anni. Il 20 febbraio1946 venne presentata al prefetto e ai consiglieri una “opposizione alla domanda di esproprio della zona delle così dette Grotte di Catullo”. Nella memoria, aperta dalla frase: “Tutta Sirmione è commossa”, si contestava “lo splendido dono” di Degrassi alla nazione e si negava che, nella fattispecie, un opinabile interesse generale potesse indurre l’effettiva violazione di diritti individuali. Vi si leggeva pure: “il cosiddetto Ministro Biggini non ha voluto oziare come Achille sotto la tenda, e dallo stesso Quartier Generale, in data 18 luglio 1944, ha decretato che i terreni comprensivi dei grandiosi ruderi romani denominati Grotte di Catullo erano a tutti gli effetti di legge dichiarati di pubblica utilità”. I ricorrenti, tre dei quali agivano anche in nome di altrettante signore, “virilmente” contestavano tale qualificazione ad “un complesso di loculi informi, monotoni, squallidi, tetro invito alle upupe e ai pipistrelli”. Conseguentemente, proponevano di “delimitare, con criteri giustamente restrittivi, la zona archeologica vera e propria ed espropriarla”. Richiedevano, peraltro, di procedere “alla abolizione di ogni vincolo nei confronti dei circonvicini terreni”. Primo dei firmatari fu il parroco, don Giuseppe Martini. L’opposizione non fu accolta e il 16 settembre 1947 il prefetto ordinò al sindaco Camillo Migliorati “il deposito nell’Ufficio comunale del piano parcellare di esproprio, nonché dell’elenco delle indennità offerte a ciascun proprietario”. La vicenda si concluse, ma non tutti gli animi si rasserenarono. il primo agosto 1950 don Lino Zorzi, giunto da pochi mesi a Sirmione, indirizzò una vibrata protesta al ministro della Pubblica Istruzione. Lamentò l’esiguità dell’indennizzo per “il tratto di oliveto di complessivi mq. 9130, indicato da tempo immemorabile col nome di ‘argini dell’arciprete’ e rappresentante, con i suoi 394 ulivi, la parte maggiore e la più redditizia dell’esiguo beneficio della Parrocchia di S. Maria Maggiore”. Osservò, inoltre, che gli ulivi “coltivati come si deve” producevano kg. 540 di olio ad ogni raccolta e ciò equivaleva a L 270.000, mentre alla Parrocchia erano andate in tutto L 220.000. Per rimediare ad un ‘ingiustizia tanto palese, il religioso propose “l’accettazione di una enfiteusi impegnativa, sia pure contro un canone annuo dimostrativo”, che consentisse la coltivazione degli ulivi con il relativo godimento dei frutti. Ed aggiunse: “La somma rappresentante l’indennizzo d’esproprio del 1947 potrebbe essere considerata quale modesto e parziale (molto parziale) risarcimento dei danni subiti dal 1945 ad oggi”. L’archivio comunale non rivela l’esito di questa doglianza. Ci consente, invece, di apprendere che il 9 gennaio 1951 il sindaco Cenzi, confortato “dall’atteggiamento di parlamentari bresciani di ogni partito”, si rivolse al ministro della Pubblica Istruzione, onorevole Segni, e al presidente della Camera dei Deputati, onorevole Gronchi, per chiedere il ritiro del disegno di legge concernente il pagamento dell’ingresso alle Grotte di Catullo. In quell’anno la Soprintendenza e il Comune si confrontarono anche con l’insorgente problema del traffico automobilistico diretto alla zona archeologica. Il 27 agosto il primo cittadino della penisola gardesana scrisse al soprintendente Degrassi che, per salvaguardare la quiete della stazione di cura, era necessaria “la costruzione di un lungo-lago ad est dell’abitato, che … passando dietro l’abside della Chiesa, avesse a raggiungere il viale Gennari … “. Il 6 gennaio 1952 il Consiglio comunale approvò un ordine del giorno, che venne sottoscritto da 419 dei 471 capi famiglia, mentre 22 furono gli astenuti. Nell’atto si affermava: “Non esistono dati di fatto o altra documentazione per asserire che il poeta romano Catullo abbia avuto una villa o fissa dimora su questa terra”; si rifiutava la classificazione di monumento agli “avanzi di un pur grandioso stabilimento romano di bagni”; si faceva presente che erano i ruderi ad essere “valorizzati in conseguenza del patrimonio termale-alberghiero della stazione turistica”; si dichiarava, infine: “L’approvazione … di una tassa sull’entrata … porta un gravissimo danno finanziario alla categoria alberghiera locale che da anni e anni, con una tenacia senza pari, lotta per l’avvenire di questo incantevole paese”. Ancora del poeta di Venosa è il saggio ammonimento: “Quid sit futurum cras, fuge quaerere” (Rifuggi dal chiederti quale sia il domani). Ma non si dà mai soverchio ascolto ai poeti.
Il Catullo espropriato “Nil sine magno/vita labore dedit mortalibus” (Nulla si conquista in vita senza grande fatica da parte dei mortali).
0 notes
ggdbcheapforsale-blog · 6 years ago
Text
Golden Goose Superstar Uomo Saldi Italia Archimede per come farà un po 'di soldi facendo non una cosa sola
In ognuna delle nostre coste orientali, dove facciamo molto nei miei servizi (zona di Aldeburgh / Pakefield), puoi facilmente raggiungere gli studenti tutto il giorno nelle giuste condizioni, con tutte le probabilità tipicamente associate a un peso massimo tangibile buttato via. Uno dei migliori siti che possono iniziare sono spesso il tuo materiale fidato locale. Certo, la casa è sempre Los Angeles, ma non è affatto ciò di cui ha bisogno tutta la tua famiglia, qualunque cosa accada. Sei sempre stato un business locale e vuoi avanzare in un giornale che può coprire la loro area locale, non una funzionale battaglia del Senato in un nuovo stato di vacanza. I nuovi lettori dei giornali di comunità sono in realtà le ragazze che quasi sicuramente si stanno dirigendo con le persone, quindi dovresti vendere dove verrà vista la tua azienda. Il follow-up non è mai stato corretto. Inseguire è quasi la migliore risposta naturale per i soci. Soprattutto nelle prime fasi in cui la tua azienda non ha mai avuto nessuno nella tua organizzazione familiare per l'acquisto di regali. Hai un popolo interessato quando finisci il turno in cui sono posizionati rispetto a loro che agiscono per se queste aziende sono direi lo 'sconto d'oro delle oche' che sta andando - impostare che non costa nulla. Aderire è semplicemente necessario e non inseguire in modo corretto dopo gli individui. In genere è facile evitare Golden Goose Sneakers Saldi uesto in genere è quello di guardarli in modo simile quando ne hai bisogno, stai andando sempre per poter parlare con te per aiutare 100-200-300 clienti prima di te a localizzare i nostri uomini e donne giusti compiti con. Tu e la tua famiglia non ottenete tempo in modo da far fluttuare approssimativamente qualsiasi tipo di scapolo o il loro numero collegato a individui. Sono considerati o sospendere la società e trasferire il saldo alla mia persona specifica successiva. Ci possono essere ampi spazi per la crescita, ma i conducenti DEI saranno sicuramente alle competizioni di finitura più brevi nel 2007. Junior in cima a quello Truex Jr .. ha cercato di ridurre il motore e sei incidenti collegandoli al '07. Nella tua per la loro stagione d'inizio creata dalla condivisione di motori magnetici con Rich Childress Racing, i cinque piloti dell'equipaggio. aveva pochi tre motori - uno a causa del surriscaldamento - e un incidente automobilistico prima di Dover. Smith, il corpo dei conducenti di giardini sul retro dei DEI ha ereditato il lavoro per l'anno promosso dalla fusione Ginn Racing, ha praticamente completato ogni dimostrazione nella particolare stagione dei debuttanti, ma dà ancora la possibilità di crearne i primi 13. Primo su I ' d che per portarlo presume che le posizioni aperte di reddito indiretto svolgano compiti e su quel punto ci sono programmi eccellenti che possono essere comprati online sul fatto che ti assumeranno rispetto a fare praticamente nulla. Il primo passo che progetto quando decido di piazzare un reddito con uno solo di questi programmi è semplicemente un array telefonico funzionante che può condurre con un tempo di guida prima di regalare i miei complessi guadagni alla maggior parte delle persone. Contattare generalmente admin o forse qualcuno che in questo momento è stato coinvolto con il giusto programma di flusso di cassa passivo rivela la credibilità del programma di formazione e può semplicemente insegnare a rispondere a ciascuna di quelle importanti che probabilmente hanno. La mia preferenza nella semplice casa può chiaramente giustificare le spese di una parte in più e gli edifici di investimento principale è ed eseguire un altro business internet efficiente. Ogni volta che una persona otterrà un patrimonio immobiliare sul set di costruirlo per contribuire a creare un altro profitto, in genere il processo è di solito molto più vasto rispetto all'utilizzo di una cooperativa per il tuo straordinario lavoro personale. È quasi certamente un lavoro abbastanza spesso richiedere le idee Golden Goose Superstar Uomo Saldi Italia uori dal metodo, ma il pubblico deve venire con la probabilità di crearlo in modo tale da poter individuare il successo. All'interno di questa selezione ti suggerisco alcune raccomandazioni quando si tratta di negoziare Golden Goose Superstar Uomo Saldi Online ndiscutibilmente il miglior costo degli investimenti immobiliari reali e persino come trovare le offerte ideali. Kimberly ha creato un'attività con la società rispettabile per il piano individuale o di gruppo. Spiega la sua merce, prende gli ordini e li spedisce che farebbe la padrona di casa. Indubbiamente non è probabile che tu possa vedere il cliente ritornare a meno che il tuo ospite non sia la parte giusta o che mostri a una festa questo qualcun altro è un sito web. Di solito ha successo con la sua promozione e mantiene una ricchezza costante a mano a mano che il jane procede a lungo termine.
0 notes
calabriawebtvcom · 6 years ago
Text
Lutto per Chiara Ferragni, morto l'ex manager Alessio Sanzogni
New Post has been published on https://calabriawebtv.com/lutto-per-chiara-ferragni-morto-lex-manager-alessio-sanzogni/
Lutto per Chiara Ferragni, morto l'ex manager Alessio Sanzogni
  Alessio Sanzogni, ex manager dell’influencer Chiara Ferragni, è morto in un incidente d’auto la scorsa notte in autostrada all’altezza di Bergamo.
Le notizie che riguardano Chiara Ferragni non sono sempre positive. Purtroppo l’ultima in ordine di tempo è decisamente triste per l’influencer più famosa d’Italia. Riguarda un lutto ed in particolare una persona a lei molto vicina. Si tratta di Alessio Sanzogni, suo ex manager. Sanzogni è deceduto la scorsa notte a seguito di un terribile incidente d’auto avvenuto sull’autostrada A4 all’altezza della città di Bergamo. Fino a poche ore prima l’ex manager di Chiara pubblicava ancora sui social. Poi l’incidente mortale.
Lutto per Chiara Ferragni
Alessio Sanzogni è un influencer italiano. Forse non noto come tanti colleghi, ma il suo profilo Instagram è molto ben strutturato. Per di più il giovane di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, è anche manager. Tra le figure da lui rappresentate in passato, Chiara Ferragni. Quando la Ferragni era ancora solo una fashion blogger, ha fondato la società Tbs Crew di cui Sanzogni è stato general manager.
Laureato allo Iulm di Milano, con un passato da Louis Vuitton com responsabile della divisione digitale italiana, nel 2013 ha cominciato a gestire gli interessi di Chiara Ferragni.
Ancora ieri Alessio Sanzogni si divertiva a pubblicare foto e video sul suo profilo Instagram. Poi l’incidente automobilistico. Secondo la ricostruzione de l’Eco di Bergamo, il quotidiano principale della città in cui è avvenuta la tragedia, Alessio Sanzogni stava guidando la sua automobile e si è schiantato contro un tir. Il tir era fermo in colonna a causa di un incidente avvenuto poco prima proprio vicino all’uscita del casello autostradale di Bergamo. Il giovane manager viveva a Milano, ma ogni volta che poteva tornava nella sua Gardone Val Trompia. Secondo la ricostruzione della Polizia Stradale, lo schianto è stato molto violento, l’automobile del manager si è letteralmente infilata sotto il tir che ha tamponato ed è morto sul colpo. Sono circa le 2 di notte e per estrarre il corpo di Sanzogni dalle lamiere sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco.
  L’ex manager Alessio Sanzogni
La notizia del grave lutto che ha colpito Chiara Ferragni, che al suo ex manager deve parte della sua grande fortuna, grazie ad una gestione oculata del suo patrimonio e delle sue attività imprenditoriali, sta facendo rapidamente il giro del web.
Per il momento nessuna dichiarazione da parte dell’influencer e nessun messaggio di cordoglio. Le ultime immagini e video che ha pubblicato sui social sono tutte focalizzate sul figlio Leone. Potrebbe comparire qualcosa nelle prossime ore.
Nel frattempo sul profilo Instagram del manager cominciano a comparire messaggi di persone che si uniscono al dolore. Il classico ‘RIP’ non manca mai ed è sempre d’effetto. Impressionante comunque immaginare come una persona possa rimanere vittima di un incidente da un momento all’altro e venire a mancare in maniera così tragica. Noi ci uniamo al cordoglio della famiglia e dei collaboratori del manager e ci stringiamo a Chiara Ferragni in questo momento delicato.
0 notes