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PRIMA PAGINA Libero di Oggi giovedì, 25 luglio 2024
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Test 54 ~Meo Patacca~ (Pen + PS)
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C’è chi la chiama "cosina". La chiamano anche "figa" o "fica", "fessa", "mona". E ancora: "topa", "sorca", "bernarda", "tana", "farfalla", "mortaio" e "cespuglio", "natura", e poi "prugna", "fregna", "salvadanaio", "cinsfornia", "pertugio", "gnocca", "caverna", "passera", "mussa", "boschetto", "patata", "patacca", "patonza", "meringa", "troia" .
E voi, come la chiamate??
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Comunque mia madre mi sta odiando tantissimo per questa scelta, nonostante fossero mesi che dicevo di volermi trasferire a Roma, nonostante fossero altrettanti mesi in cui dicevo se mi molla vado a Torino, raga, MESI, davvero, gliel’ho sempre detto ripetuto e stra ripetuto eppure lei non lo accetta, si è messa a piangere prima perché mi ha chiesto se ero disponibile il 22 gennaio a tenere il loro cane nevrotico perché ha una visita, l’ho guardata e gli ho detto mamma ma che cazzo ne so cosa faccio da qui ad un mese, e lei si è incazzata, pianti, “NON VOGLIO PARLARTI SARA”, non capisco come alcuni genitori odino l’idea di un figlio altrove anche quando ci vanno d’accordo, anche quando sanno che non è per scappare da loro; ho spiegato come nemmeno ad uno psicologo a mia madre filo e per segno perché sono così e faccio certe scelte e perché sono una persona diversa da signorina di provincia che fa la contabile nell’azienda di bulloni di Glorie 9-5 torna a casa dai suoi è fidanzata da quando ha 15 anni (rigorosamente tradendosi) e il massimo della vita è andare a mangiare fuori e fare aperitivo tutte le sere (mia cugina), lei sa benissimo che quella non è la mia vita eppure entrambi i miei darebbero 10 anni a testa per farmi essere così, per girargli attorno fino alla fine, per restare qua per sempre trovarmi un giovane baldo romagnolo patacca del cazzo, sistemarmi e mettermi l’anima in pace; non accadrà mai neanche avessi il peggior caso di esaurimento nervoso nella storia degli esaurimenti, mi sveno nel bagno mentre fumo una canna e mi ascolto i Botch piuttosto
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Valter Boggione e Giovanni Casalegno nel Dizionario storico del lessico erotico italiano (1996) hanno elencato alcuni dei termini con cui viene indicato nella lingua italiana l'organo sessuale femminile: “Abisso, Altare, Animella, Antro, Arpa, Bagatella, Baratro, Belgodere, Bernarda, Bersaglio, Bocciolo, Bonzora, Bosco, Boschetto, Breccia, Brodosa, Buca, Buco, Calza rotta, Capanna, Carretta, Caverna, Canestra, Castagna, Chiostro, Chitarrina, Ciccia, Ciofeca, Ciorgna, Colombaia, Conocchia, Cosa, Cratere, Cuccoletta, Dove prude, Entrata, Essa, Falla, Fenditura, Ferriera, Fessa, Fesso, Fessura, Fiore, Fica, Fico, Figarola, Filippa, Fistolosa, Fodero, Fonte, Foro, Forno, Fragola, Fregna, Frittella, Frutteto, Frutto, Galleria, Gatta, Gattaiola, Giardino, Giglio, Gioia, Gnocca, Grattugia, Grotta, Guai-na, Gualdana, Incudine, Lana, Lasagna, Lumaca, Luna, Macina, Mercanzia, Mollaia, Mona, Mortaio, Mussa, Nicchio, Nido, Natura, Oliva, Orifizio, Orinale, Palude, Pancia, Paniera, Pantano, Parrocchia, Passera, Patacca, Pecora, Pelliccia, Pelosa, Perla rossa, Pertugio, Pestello, Pettignone, Pignatta, Piva, Porcellina, Porca, Porto, Potta, Primizia, Prugna, Pucchiacca, Puzzola, Ragna, Rete, Rondine, Rosa, Scarsella, Scodella, Scrigno, Sentina, Serratura, Sermollina, Sfiatatoio, Simona, Solco, Sorca, Sportello, Squarcio, Staffa, Stalla, Tacca, Taglio, Tagliola, Tana, Tasca, Tazza, Tegame, Tesoro del paradiso, Topa, Toppa, Tramoggia, Trappola, Vagina, Val Pelosa, Varco, Vaschetta, Ventosa, Vischio, Vongola, Vulva”.
Scegliete voi … ah ah ah ah
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Cose che non sapevi
Il pesce patacca, che vive nel Pacifico, è cieco, sordo, muto (vabbè, quello tutti) ed è anche senza pinne. Praticamente galleggia e viene trascinato dalla corrente dove capita e si nutre solo degli escrementi degli altri pesci. La cosa tuttavia più interessante del pesce patacca è che lui è sempre, sempre, sempre felice.
Riflettiamoci sopra.
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Grazie "Mani Pulite", grazie a tutti coloro che hanno svenduto il nostro paese per un sacchetto di noci.
Grazie Prodi, grazie Ciampi, grazie Amato, grazie Andreatta, grazie De Benedetti.
...è per merito vostro che da quarta potenza industriale siamo a livelli da terzo mondo.
Gardini è stato un industriale lungimirante, un capitano d'industria che hanno voluto far fuori come sappiamo. Da Marco Pugliese:
1988: il vero “Green Deal” partì da Raul Gardini con un progetto che unica pubblico e privato, l’Enimont
Nel 1988 Raul Gardini, dopo l’acquisizione di Montedison riorganizzò gruppo Ferruzzi, cinque asset per una migliore qualità della vita. Anticipò di quasi quarant’anni il tanto decantato Green Deal europeo.
Raul Gardini aveva posto al centro cinque pilastri per il suo ambizioso, globale e moderno piano industriale: l’alimentazione, l’ambiente, la salute e la previdenza, l’energia, i nuovi materiali.
Il gruppo Ferruzzi fu portato ai vertici mondiali da Raul Gardini, poi la scalata a Montedison e l'occasione storica persa dall' Italia con Enimont, un colosso chimico che oggi ci farebbe comodo.
Il Moro di Venezia fu una metafora tutta italiana: il nostro Paese poteva vincere anche una competizione snob quanto anglosassone come la Coppa America, il Moro era diverso da Azzurra, la barca di Gardini incarnava la tecnologia, non era romantica, rappresentava l’Italia che riesce, che lavora e raggiunge l’obiettivo.
Un paese ingrato, che economicamente esulta per un prestito da straccioni (quel Pnrr patacca, figlio d’una mentalità servile, una strategia sottile) e che ha politici talmente corti da non sviluppare la nostra genialità imprenditoriale, che se spinta può portarci a vette impensabili e sconosciute all’italiano medio.
Serve crederci, serve avere competenza per legiferare a favore delle nostre aziende.
Invece l'agenda è ferma, solo polemiche pretestuose e strumentali con pezzi di Paese che preferiscono il sabotaggio dell’avversario al benessere del Paese. Il 1992 fu solo l’estremizzazione di questo concetto.
Lo chiedo seriamente, possiamo, con la nostra storia, accontentarci d'essere un paese qualsiasi? Perché siamo famosi per distinguerci...
Serve osare, dallo spazio alla chimica, serve essere pronti anche a fare qualche sacrificio, l’Italia è una nazione guida, la stessa Europa nacque a Roma, ma come comunità, con tutt’altro spirito…
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Oggi a lavoro sono venute tre donne di mezza età (due delle quali sono amiche). A metà lezione stavo facendo fare un esercizio simile al plank e una delle due amiche tira una patacca al sedere dell'altra (scherzosamente). Quella che l'ha ricevuta ha subito ipotizzato fossi stato io ed io allo stesso tempo risposi Ci mancherebbe che mi prendessi una denuncia per molestie. Capì che era stata l'amica e lei le disse Vabbè ma Leo è un bel ragazzo d'altronde ti avrebbe fatto paicere ahah Lei dopo che aveva pensato fossi statio io pensò Che gusti particolari che ha Leo. Tutto molto cringe e sdrammatizzato con delle risate.
A fine lezione mi chiese se stasera festeggiavo e io risposi dicendo che non c'è alcuna donzella. La sua controrisposta fu Ma dai Leo sei un bel ragazzo sicuramente avrai la fila.
Per stasera è tutto gente.
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Febbre stanotte e ancora stamattina. In questo bollore sudaticcio e insonne, il mio cervello ha creato, non so come e perché, una nuova immagine erotica ossessiva e ricorrente.
Sono seduto su una sedia o su un basso sgabello, dentro una stanza di un convento. Una suora mi si avvicina, si solleva la tonaca, si abbassa le mutande e mi fa vedere una bellissima patacca di pelo folto e nero. Mi si avvicina, mi tiene la testa e mi costringe ad affondare il naso e la faccia contro il suo pube. Vuole che le infili la lingua nella fica, mi spinge la testa contro il muro e preme e strofina il suo clitoride contro la mia bocca, contro la mia lingua.
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'N ANGOLO DE VITA..
N'attimo prima, de compie er granne passo.
N'omo disse a la vita: "Io te lasso!"
Vojio sperà che tu sia armeno soddisfatta, de tutta a strada, ch'avemo insieme fatta!
Certo ciò sò, a vorte t'ho deluso e troppe vorte a te 'npò troppo me so appeso però quant'emozioni che m'hai dato, e quanti sogni in petto, m'hai creato!
C'è n'angolo de vita, in quer cantone, un pò de vita mia che se propone, si a quarcheduno pò servì na mano, fajie trovà stò core mio Romano.
Fajie vedè, npò coll'occhi mia, tutta la giojia e tutta a fantasia,
fajie vedè imbiancato er Colosseo, e insegnejie chi fosse er vecchio Meo, quer Meo Patacca che a me me piace tanto, e da romano, io me ne sento er vanto, faje sentì e rondini ar tramonto,
e si t'ariesce pure quarche canto!
A vita, ancora attaccata a 'nfilo dorato, je sussurò all'orecchio:
Te sò grato; Tu m'hai portato in giro co profitto, ed è pe queto che io mò t'arispetto!
Mò chiudi l'occhi, e vatte a riposà, che da domani nun te dovrai più addannà, quell'angolo de vita che t'ho dato, a quarchun'antro, adesso l'hai lassato!
Componimento in dialetto romano.
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PILLOLE DI SHOWBIZ by Matryoshka: Dizi, fenomeno televisivo o ennesima patacca estera?
Le chiamano impropriamente "soap turche", ma in realtà le #dizi - serie televisive provenienti da #istanbul e dintorni - attingono da diversi generi, dal melodramma al #medical, dallo storico al thriller.
Il perché aleggi tanto snobismo intorno a questi prodotti è un mistero. Fedeli alla regola del "chi disprezza compra" le Dizi vantano una sempre più ampia compagine di aficionados anche nel nostro Paese, complice l'ascesa di #canyaman e il successo di telefilm come #terraamara.
Non paragonatele a Beautiful, perché alcune fiction turche sono in realtà dei piccoli gioiellini da piccolo schermo. Peccato che #mediaset e #discovery, che ben hanno intuito il potenziale di questi prodotti, li trattino poi in maniera indegna. Pubblicità a raffica, divisione inspiegabile di episodi, stop improvvisi e cambio orario di trasmissione rendono realmente un'impresa seguire le vicende dei propri beniamini; un vero peccato, se consideriamo che queste due grandi emittenti investono soldi in trashate inutili e, talvolta, disgustose.
Meno #gf e più #yargı sarebbe cosa gradita; meno #matrimoniaprimavista e più #dottorali sarebbe un autentico traguardo per fornire ai telespettatori prodotti di qualità.
#pilloledishowbiz #televisione #turchia #matryoshka #harusphotos #gulcemal #hercai #copywriter #pubblicista #larosadellavendetta #thefamily #segretidifamiglia #mucizedoktor #programmitv #palinsestitelevisivi
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La «resa emotiva» è lirica… niente di meno lirico del «lettore da cesso»!… l’autore lirico, come sono io, se ne fotte di tutta la massa, oltre che dell’élite!… l’élite non ha il tempo per essere lirica, quella viaggia in macchina, si abboffa, mette su culo, peta, rutta… e riparte!… anche lei legge solo al cesso, l’élite, e capisce solo la patacca… insomma il romanzo lirico non rende… questo non si discute!… il lirismo uccide lo scrittore, coi nervi, con le arterie, e con l’ostilità di tutti… non parlo a vanvera professor Y!… parlo serissimo!… il romanzo a «resa emotiva» è una fatica da non crederci… l’emozione può essere captata e trascritta solo attraverso il linguaggio parlato… il ricordo del linguaggio parlato! e a prezzo di infinita pazienza! di minutissime ritrascrizioni!… ci provi lei!… il cinema non ce la fa più!… è la rivincita!… alla faccia di tutte le campagne, di tutti i miliardi di pubblicità, delle migliaia di primi piani… sempre più in primo piano… ciglia da un metro in su!… sospiri, sorrisi, singhiozzi, che di più non si può desiderare, il cinema rimane tutto fasullo, meccanico, gelido… ha solo emozione fasulla… non capta mica le onde emotive… è impotente nell’emozione… mostro impotente… e nemmeno la massa è emotiva… sicuro!… sono d’accordo con lei professor Y… le piacciono solo le pagliacciate a quella! è isterica la massa!… ma è scarsa d’emotività! molto scarsa!… Non ci sarebbero più guerre da un bel pezzo, signor professor Y, se la massa fosse emotiva!… finiti i macellamenti!… sì, campa cavallo!…
-Louis-Ferdinand Celine, Colloqui con il professor Y
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Gioielli tarocchi e Tiffany patacca: operazione della Gdf "Cuore d'argento"
I finanzieri del Comando Provinciale di Alessandria hanno notificato l’avviso di conclusione indagini emesso dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di 30 persone, indagate per produzione e commercializzazione di gioielli con marchi contraffatti di note griffe. Le indagini avviate nel 2017: “su una pagina privata del social network Facebook pubblicate un considerevole numero di…
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Chiara Ferragni torna sui social dopo il caso del pandoro: «Come state?» Seguici sul:https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/chiara-ferragni-torna-sui-social-dopo.html Chiara Ferragni torna sui social dopo il caso del pandoro: «Come state?». E sonda le reazioni (visibili solo a lei) Chiara Ferragni, stavolta sui suoi. Mancava dal 18 dicembre, dal famoso video di scuse per il cosiddetto Pandoro Gate. Il 31 era apparsa solo fugacemente in un video del marito Fedez, ora, sulla sua pagina Instagram, fa capolino in una foto, viso sorridente, pullover bluette a collo alto, tre parole («mi siete mancati»), un cuoricino, nessuna ulteriore risposta sull’affaire del pandoro, ma una domanda, questa: «Come state?». In una seconda schermata, poi, firma una letterina di ringraziamenti: «Una cosa mi sento di dirla. Vorrei ringraziare tutte quelle persone che in questi giorni mi sono state vicine e hanno avuto una buona parola per confortarmi. Ringraziare tutte quelle persone che hanno mandato un messaggio o un direct, che hanno chiesto come stessi, che mi hanno spronata a tornare sui social. Grazie a chi c’è, a chi ascolta, a chi non vuole affossare ma aiutare. A coloro che hanno espresso la loro opinione, anche negativa, in tono pacato e costruttivo, perché nella vita c’è sempre tempo per confrontarsi, riflettere e ripartire. Grazie davvero». Buoni propositi Il buon proposito per l’anno nuovo è dunque quello di confrontarsi, sebbene si tratti di due dove i commenti non sono visibili: non potrà finire come col video di Fedez di fine anno, schernito per il countdown anticipato alle 21.07 a uso dei bambini. In altri tempi, l’escamotage sarebbe piaciuto perché consentiva ai piccoli Vittoria e Leone di festeggiare con mamma e papà e tuttavia di andare a letto presto. In altri tempi, avrebbe lanciato una moda. In fondo, nessuno critica i genitori che mentono su Babbo Natale, perché dovrebbero criticare quelli che mentono sul Capodanno? Invece no, c’è stato chi ha chiesto «a che ora il pandoro?» e chi ha osservato che, a casa Ferragnez, è fake non solo la beneficenza ma anche il primo dell’anno. Insomma, il «sentiment» del 2024 dei follower resta tendente al critico, come se quello che Chiara tocca fosse non più oro ma patacca. a beneficio dei bambini malati ma che costava tanto solo per finanziare il suo cachet, il 2024 di Chiara si apre in salita. Danni da limitare Non sono bastate le scuse, non è bastato né la multa da un milione inflitta dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta. Non le è bastato promettere che d’ora in poi separerà la beneficenza dalle operazioni commerciali. Non è servito nemmeno fare — per quanto possibile — una sorta di «Natale da poveri», chiusa in casa, a Milano, coi figli, il marito, la mamma e un’unica passeggiata per portare i bambini al parco, senza viaggi esotici, senza settimane bianche, senza veglioni, senza sfoggio di lussi e di vacanze che rendessero tutto più vanziniano di come è. «Ho fatto un errore di comunicazione» aveva detto Chiara nel del 18 dicembre. E, ora, tutto il suo staff di comunicazione, a cui si è aggiunto un megastudio di Reputation Advisers, Community, lavora per capire come arginare i danni: i 300 mila follower persi; e quelle titubanti che sperano forse in un colpo di genio che riporti le cose come prima, ai tappeti rossi, ai proventi sicuri. Nessun capro espiatorio Dall’entourage, trapela che non ci sarà un capro espiatorio, non cadranno teste, perché Chiara ha sempre tenuto a valorizzare i suoi collaboratori e non comincerà ora a scaricare colpe su chi agisce per sua delega. Sarebbe per questo che nel video aveva detto che avrebbe dovuto vigilare meglio. Al momento, sarebbe esclusa anche un’intervista, per rispetto verso le quattro procure che hanno , seppure senza ipotesi di reato e indagati. Ma sono altre cento le procure a cui il Codacons ha inviato un esposto a tutela dei consumatori e che potrebbero aprire un fascicolo. Intanto, fonti vicine a Chiara la raccontano più serena, attiva, impegnata a lavorare. Ieri, il primo, cauto, ritorno online. I prossimi passi, è probabile, saranno decisi analizzando messaggi e reazioni alle due stories che, però, solo lei e i suoi collaboratori possono vedere.
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Arriva a Torino la prima Monna Lisa
Il ritratto di Lisa del Giocondo da giovane, secondo gli organizzatori, fu realizzato una decina di anni prima di quello esposto al Louvre. «Una mera operazione commerciale dove viene esposta una patacca». Non va per il sottile Vittorio Sgarbi. Che, lo specifica, parla come critico e storico dell’arte, non in veste di sottosegretario alla Cultura: «Perché la Promotrice delle Belle Arti è un ente privato e non un museo statale». In ogni caso, la polemica è servita. Stiamo parlando di Monna Lisa, la mostra che, dal 24 novembre al 26 maggio, si propone di presentare, nella sede del Valentino, come si legge nella presentazione, «un’opera attribuita dagli esperti a Leonardo da Vinci».Un capolavoro da sempre discusso ma ceramente affermare che si tratti di un opera tarda, anziché giovanile sia dell' artista sia del soggetto, è sicuramente errato. «Non c’è dubbio che quell’opera non sia di Leonardo – dice infatti Sgarbi – quanto, piuttosto, una copia tarda della Gioconda, probabilmente neanche della sua bottega». Della stessa opinione anche Antonio Forcellino, altro noto storico dell’arte, autore di «Leonardo. Genio senza pace» (Laterza), che aggiunge: «Intorno alla figura universale di Leonardo da Vinci ci sarà sempre discussione e confronto, ma in questo caso ci sono parecchi dubbi sulla sua autenticità. Così, nella città che ospita la seconda opera più famosa nel mondo del genio del Rinascimento (l’Autoritratto, custodito alla Biblioteca Reale, con altri capolavori keonardeschi) la Promotrice ospita un’unica opera, anticipata con un apparato di visita immersiva. Per fare un paragone: sempre ai Musei Reali, ogni anno a Pasqua, l’Autoritratto viene proposto insieme ad altre 12 opere, tutte autentiche, di Leonardo da Vinci, tra cui il celebre Volto di fanciulla, la Testa virile e il Codice sul volo degli uccelli. La storia conosciuta di questo dipinto inizia ai primi del ’900, quando il collezionista Hugh Blaker la trovò in una villa padronale inglese di Isleworth, nel Middlesex. Diventa così presto la Isleworth Mona Lisa. Nel 1960 fu poi acquistata da Henry Pulitzer, collezionista americano, che ne scrisse anche un libro, nel quale sosteneva che fosse una versione precedente del dipinto del Louvre. Infine, nel 2008 è stata acquistata da un consorzio internazionale e custodita in Svizzera, gestita tramite una fondazione, la stessa che organizza il suo tour intorno al mondo. La Promotrice ha concesso agli organizzatori le sale espositive. Tramite una dichiarazione scritta fa sapere che «non è entrata, né entrerà in merito alle questioni ed i dibattiti sull’attribuzione dell’opera». Si tratta di una storica istituzione torinese, quasi bicentenaria, promossa da Re Carlo Alberto di Savoia intorno al 1833, non certo di un gruppo di speculatori, che quasi ogni anno ospita mostre di rilievo internazionale. (erreci) biglietto 15€, ridotto 12 €dal martedì alla domenica, h. 10/20. Aperture straordinarie il 26 dicembre ed in tutte le festività nazionali e religiose del 2024, comprese quelle cadenti di Lunedi via Balsamo Crivelli 11, parco del Valentino [email protected] www.primamonnalisa.com tel.0039 (0)116692545 Articolo di ERRECI Read the full article
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Merkel caduta da cavallo
Mi era sfuggito che un povero cortigiano dei nostri tempi, dotato di infallibile malgusto, avesse realizzato nel 2021 una statua equestre della Merkel, posta sul terreno del Museo Tempel di Etsdorf. L’autore di questo capolavoro, è “designer della comunicazione” Wilhelm Koch il quale con questa patacca ha voluto rendere omaggio alla democrazia e all’idea europea. Certamente è uno che ha capito…
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