#parcheggiatore abusivo
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geolier e mahmood scambiandosi l'outfit da parcheggiatore abusivo
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io amo napoli perché in quale altro posto trovi un tipo venuto dalla spagna per fare il parcheggiatore abusivo
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comunque devo dire che dopo due anni con la tuta da parcheggiatore abusivo (sempre grazie adl) spallettone con il completo con tanto di panciotto: alta qualità
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TAORMINA - LA BAIA DELL'ISOLABELLA
Capisci che la spiaggia di Taormina è un posto per ricchi quando anche il parcheggiatore abusivo ti chiede un prezzo a due cifre degno del centro di Milano. Ti adatti a pagare visto che ti sei alzato molto presto al mattino pur di trovare posto nella piccola spiaggia che circonda l’Isolabella. L’isola ricorda con struggente memoria, Lady Florence Trevelyan dama di corte della regina Vittoria invitata a lasciare i palazzi imperiali inglesi per la sua relazione fuori del matrimonio con il figlio della regina e futuro re d’Inghilterra. Lady Florence trovò in Taormina una reggia una popolazione che la considerava una regina e, finalmente, l’amore. Alla sua morte i pastori del circondario accompagnarono il suo feretro suonando con le loro cornamuse siciliane, le ballate scozzesi, la sua musica preferita, mentre le ragazze, spargevano sul suo cammino petali di rose. Lady Florence, era una fervente naturista, amava gli animali ed aveva trasformato un insieme scomposto di piccoli apprezzamenti, in un bellissimo giardino, colmo di piante provenienti da tutto il mondo. Anche l’Isolabella nella baia di Taormina, fù da lei arricchita di piante ed alberi fino ad avere la conformazione attuale, un giardino rigoglioso nel mezzo del mare. L’isola, oasi naturale curato dal WWF, impersona la filosofia di vita di Lady Florence, e ne tramanda il fine ai distratti turisti sdraiati al sole o immersi nelle acque calde e cristalline della baia. Anche qui, per pranzo, pasta alla Norma e ai frutti di mare. Lady Florence, avrebbe apprezzato.
You understand that the beach of Taormina is a place for rich people when even the illegal parking attendant asks you for a double-digit price worthy of the center of Milan. You adapt to paying since you got up very early in the morning just to find a place on the small beach that surrounds Isolabella. The island remembers with poignant memory, Lady Florence Trevelyan, Queen Victoria's court lady invited to leave the English imperial palaces for her relationship outside of marriage with the queen's son and future king of England. Lady Florence found a palace in Taormina, a population that considered her a queen and, finally, love. Upon her death, the shepherds of the district accompanied her coffin playing Scottish ballads, her favorite music with their Sicilian bagpipes, while her girls scattered rose petals on her path. Lady Florence, was a fervent naturist, she loved animals and had transformed a decomposed set of small appreciations, into a beautiful garden, full of plants from all over the world. Even Isolabella in the bay of Taormina was enriched by her with plants and trees until it had its current shape, a luxuriant garden in the middle of the sea. The island, a natural oasis cared for by the WWF, embodies Lady Florence's philosophy of life, and hands her purpose down to distracted tourists lying in the sun or immersed in the warm, crystalline waters of the bay. Here too, for lunch, pasta alla Norma and seafood. Lady Florence, she would have appreciated.
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Parcheggiatore abusivo in centro città "beccato" dai poliziotti: applicato l'ordine di allontanamento
Parcheggiatore abusivo in centro città "beccato" dai poliziotti: applicato l'ordine di allontanamento L’ultimo guardia macchine abusivo in ordine di tempo, è stato "pizzicato" in piazza Vittorio... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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Napoli, parcheggiatore abusivo pesta automobilista davanti ai figli: pretendeva 50 euro per la sosta | napoli.corriere.it
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Napoli: controlli dei Carabinieri, sicurezza nel quartiere e presenza visibile, due persone arrestate e 3 denunciate.
Napoli: controlli dei Carabinieri, sicurezza nel quartiere e presenza visibile, due persone arrestate e 3 denunciate. I carabinieri della compagnia di Bagnoli, su impulso del Comando Provinciale di Napoli, stanno intensificando i presidi sul territorio. Massima attenzione lungo viale Augusto, teatro del recente ferimento, via Leopardi e via Lepanto, strade molto affollate del quartiere. Arrestati G.P, classe 91 e il 39enne D. M.. Dovranno rispondere di detenzione di droga a fini di spaccio. Sono stati sorpresi in un seminterrato in via Marco Aurelio, nel locale 8 grammi di cocaina già dosati e due bilancini di precisione e contanti, circa 300 euro ritenuti del provento illecito. Sono ora ai domiciliari in attesa di giudizio. Due le persone denunciate per evasione. Entrambi sottoposti ai domiciliari, sono stati individuati in strada, senza alcuna autorizzazione. Nei guai anche un parcheggiatore abusivo, già destinatario di un ammonimento. E 4 giovanissimi nelle cui tasche c'erano piccole dosi di droga sono stati sanzionati amministrativamente. Non sono mancate le contravvenzioni al codice della strada: 7 i veicoli posti sotto sequestro, decine le multe notificate. I controlli continueranno anche nei prossimi giorni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il disabile non paga il parcheggiatore abusivo e lui gli distrugge l'auto
Un danno da oltre 5mila euro all’auto come punizione per non aver pagato la “quota” al parcheggiatore abusivo. A denunciare l’ennesimo effetto di una piaga che da tempo affligge Torino è Pasquale, un uomo invalido costretto a passare l’intero fine settimana con le mani nei capelli, cercando di contattare l’assicurazione per sistemare i danni causati dai parcheggiatori abusivi di Porta Palazzo. Lo…
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Forza Nuova Torino: Basta abusivi, ripristiniamo la legalità
Apprendiamo che un “parcheggiatore abusivo” di stanza fissa alla stazione di Torino Porta Nuova, avrebbe reagito con violenza al rifiuto di un cittadino di pagare il “pizzo” richiesto. Non è una situazione sconosciuta, che il parcheggio di Via Nizza adiacente alla stazione ferroviaria di Porta Nuova sia terra di nessuno è risaputo ormai da anni. Neanche la vicina caserma della polizia può nulla…
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Parcheggiatore abusivo rifiuta un contratto a tempo indeterminato: “Non mi conviene”
Parcheggiatore abusivo rifiuta un contratto a tempo indeterminato: “Non mi conviene”
PARCHEGGIATORE ABUSIVO RIFIUTA UN CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO: “NON MI CONVIENE” Il video di un parcheggiatore abusivo che rifiuta un contratto a tempo indeterminato è diventato virale su TikTok. Le immagini mostrano due finti imprenditori che offrono un lavoro stabile e regolare a un uomo che lavora in nero, percependo inoltre il Reddito di cittadinanza. Il parcheggiatore abusivo rifiuta…
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Lettera di Roberto de Simone al Savoia
Caro dottor Savoia,
sono un napoletano come te e ho più o meno la tua età: sotto i settant’anni. Nell’apprendere che probabilmente verrai a Napoli, mi sono riaffiorate alla memoria ridde di avvenimenti risalenti al 1943, dei quali tu fai parte comunque, e che quindi mi corre l’obbligo di comunicarti.
Nell’ex convento di Monteoliveto, presso la Posta centrale, tra le rovine causate dal bombardamento del 4 dicembre 1941, si erano insediate, nel ‘43, le truppe americane di occupazione, e i napoletani della zona, affamati, ivi sostavano sperando in qualche gesto d’elemosina, o in una vendita di prodotti alimentari che i militari effettuavano per poche am-lire.
Tra i tanti, mi trovavo lì con mia nonna, avevo dieci anni, e la mia famiglia era ridotta in disperate condizioni dopo che mio padre era stato dimesso dall’esercito coloniale. A un tratto, dalle scale del cortile di Monteoliveto discese un americano il quale mostrò una grossa scatola di carne e si accinse ad aprirla. Tutti, credendo che egli volesse distribuirne il contenuto tra più persone, gli si affollarono intorno, ma il militare, non appena ebbe tagliato il coperchio, scaracchiò rumorosamente e sputò sulla carne, gettando la scatola a terra, tra le risate degli americani presenti. Purtuttavia, ricordo che una donna si chinò a recuperare la scatola, togliendone la parte superiore della carne.
A tal punto, un secondo militare si sbottonò i pantaloni e pisciò sulla scatola, bagnando anche la donna che ad alta voce bestemmiò. Ma tu non puoi ricordare tali cose: eri bene al sicuro con tuo nonno che proditoriamente era fuggito abbandonando la Nazione all’invasione delle truppe anche di colore.
Le persone come me, e sono tante, ricordano, ricordano: e io mi ricordo del povero Rosario De Leva, figlio del maestro Enrico De Leva, autore di «Spingole francesi», di «‘A nuvena» e di tante altre belle melodie. Rosario aveva quindici anni, e come me studiava il pianoforte con Tita Parisi, presso la quale mi recavo a prendere lezione, in via dei Mille, nello stesso palazzo in cui abitava il maestro De Leva. Il giovanissimo Rosario, un sabato mattina del settembre del ‘43, stava percorrendo via Vittoria Colonna, quando udì intimargli l’alt da una pattuglia tedesca. Rosario prese a correre e si rifugiò nella vicina chiesa dell’Ascensione, ma fu raggiunto da due militari che con tre colpi di pistola lo ammazzarono lì, ai piedi dell’altare maggiore. Più o meno, allo stesso modo mori mio nonno Claudio, padre di mia madre, scambiato dai tedeschi per un giovane. In quei giorni ammazzare una persona era facilissimo, caro dottor Savoia, e non si subiva nemmeno un processo, come quello che tu hai subito.
In quei giorni morire era facile, e per vivere si faceva di tutto, ci s’industriava a vendere di tutto, come fece ingegnosamente una «zarellara» dei Banchi Nuovi, che, nella Befana del 1944, si mise a vendere palloncini ricavati dai preservativi dei soldati americani. Mia madre s’industriava vendendo del sapone fatto in casa – si fa per dire – perché in realtà eravamo accampati in una casa-bottega di nonno Claudio, in piazza del Gesù, invasa totalmente dalle macerie del bombardamento del 4 agosto 1943. Noi ci eravamo li trasferiti da piazza Sant’Erasmo, al Porto, dopo che la nostra casa era stata sventrata da un pezzo della nave esplosa nel marzo del ‘43. Lì, oltre a vendere il sapone, mia madre vendeva anche lo zucchero di contrabbando, tant’è che una volta subimmo una perquisizione della polizia. Ma fortunatamente una comare di nonna ebbe la felice idea di nascondere vari sacchetti,di zucchero nel pianoforte verticale, sui quale io mi esercitavo a suonare, e i poliziotti cercarono dappertutto, perfino nei materassi, tralasciando il vecchio strumento. Era questa la realtà collettiva della nostra città, e tale rimase oltre il giugno del ‘46, quando, perlomeno, avemmo la fortuna che i Savoia fossero definitivamente cacciati via.
Ma con tutto ciò, caro dottor Savoia, a scanso di equivoci, ti chiarisco che non sono neoborbonico. Ma un re, un re come Carlo di Borbone i Savoia se lo sognano, e che gli effetti di quel regno illuminato si riflessero a lungo sui discendenti di quella dinastia; ma ai Borbone si imputano gravi colpe, come la vergognosa fuga di Ferdinando dalla città, nel 1798, all’approssimarsi dell’esercito francese. Nè sarà mai perdonabile la barbara macelleria del ’99, il tradimento compiuto verso i rivoluzionari giacobini che capitolarono con la garanzia di avere salva la vita. Ma i tuoi avi, caro Savoia, hanno usurpato il regno delle due Sicilie, lo hanno spogliato come terra di conquista, abbandonando il Sud alla miseria, alla disoccupazione, all’emigrazione, al mancato sviluppo economico; sono responsabili di avere impiegato i meridionali come carne da cannone nelle guerre d’Africa, nella guerra ‘15-’18; sono colpevoli di avere aperto le porte al fascismo, di avere firmato una nefanda dichiarazione di guerra, i cui esiti a Napoli furono catastrofici e tuttora sono visibili.A tale proposito, caro dottor Savoia, non so se ricordi quale era, urbanisticamente, l’aspetto della nostra città nel ‘46, e allora quando verrai, se verrai, volgi uno sguardo alla collina del Vomero, a Posillipo, a Mergellina, alla Riviera di Chiaia, a via Marina, a piazza Mercato, e ti salteranno agli occhi gli oltraggi edilizi, gli abusi, gli scempi, che in nome di un partito monarchico, i laurini hanno perpetrato sulla città. Né dimentico le visite del sindaco Lauro a tuo padre Umberto in Portogallo, il quale si faceva ritrarre nell’atto di stringere la mano a don Achille, e questi pubblicava le foto sul «Roma», quasi a mostrare la legittimità di una sua carica di novello Vicerè. Se tu venissi a Napoli, caro Savoia, per chiedere perdono del male fatto alla nostra città dalla tua famiglia, ti riconoscerei una qualche nobiltà. Ma tu tornerai con l’albagia del tuo rango, sarai ricevuto tra salamelecchi e baciamani al Circolo dell’Unione, e già mi vedo medaglie e nastrini e collari di’ ordini cavallereschi, e croci lucidate al Sidol, e altre chincagliene del genere, messi in bella mostra non tanto per onorare te, sappilo, ma per ribadire i privilegi di un potere, che, sia pure storicamente disconosciuto, esercita tuttora una sua negativa influenza. Eppure, quando ti vedrai circondato da sorrisi di dentiere e da battimani di folcloristiche contesse e baronesse, ricordati che ci sono anche tanti napoletani come me; e siamo noi i discendenti di Giambattista Vico, di Vincenzo Cuoco, di Benedetto Croce, del professore Caccioppoli, che le palle non le hanno mai avute sulla corona ma dove di solito si collocano..
Scusami, tra l’altro, caro Savoia, se ti ho chiamato «dottore», ma è questo l’appellativo che a Napoli i gestori di parcheggio abusivo sogliono dare ai clienti cui non sanno che titolo dare.
#savoia#roberto de simone#vittorio emanuele#emanuele filiberto#pantheon#mala memoria#storia#dottore#parcheggiatore abusivo
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POZZUOLI: ARRESTATO PARCHEGGIATORE ABUSIVO Ieri mattina gli agenti del commissariato di Pozzuoli, dopo aver raccolto la denuncia di un giovane che, poco prima, era stato minacciato da un parcheggiatore abusivo, si sono recati presso l’area dei parcheggi comunali di largo dell’Emporio dove hanno individuato la persona corrispondente alle descrizioni della vittima e l’hanno bloccata mentre stava svolgendo l’illecita attività di parcheggiatore abusivo.
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Aveva il Daspo urbano ma ha continuato ad infastidire gli automobilisti: denunciato parcheggiatore abusivo
Aveva il Daspo urbano ma ha continuato ad infastidire gli automobilisti: denunciato parcheggiatore abusivo E' stato trovato nuovamente a molestare gli utentidel parcheggio di piazzale Aldo Moro ad... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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Napoli, picchiato dal parcheggiatore abusivo dopo la sosta: «Non volevo pagare 50 euro» | www.ilmattino.it
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Siracusa: espulso dal territorio italiano un parcheggiatore abusivo dell'isola di Ortigia
Siracusa: espulso dal territorio italiano un parcheggiatore abusivo dell'isola di Ortigia I Carabinieri della Stazione di Ortigia hanno denunciato un marocchino di 38 anni per inosservanza del decreto di espulsione e possesso ingiustificato di grimaldelli. L’uomo, cittadino straniero irregolare sul territorio italiano, era già destinatario di decreti di espulsione ai quali non ha mai ottemperato, continuando ad esercitare la professione di parcheggiatore abusivo nell’isola di Ortigia, pretendendo denaro dagli automobilisti. I militari sono intervenuti a seguito di segnalazione sorprendendo il 38enne in evidente stato di ubriachezza che infastidiva cittadini e turisti ed hanno immediatamente avviato le procedure che hanno consentito l’espulsione forzata, previo il nulla osta dell’A.G., accompagnando lo straniero al posto di frontiera. L’uomo è stato inoltre denunciato all’Autorità giudiziaria aretusea per l’inosservanza del decreto di espulsione e per il possesso ingiustificato di una pinza che occultava nella tasca del giubbotto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Ogni volta che prendo questione con un parcheggiatore abusivo mi viene in mente di Ettore, parcheggiatore calabrese, "in servizio" in un paesino di villeggiatura in provincia di Cosenza.
Il buon Ettore non è la merdaccia degli abusivi a cui siamo abituati, ma è calabrese, e, per principio, per lesa maestà, un napoletano non può farsi fottere da un non-compaesano.
"Buongiorno, due euro"
"Eh? Chi siete? Mica si paga il parcheggio"
"Sì, qua gestiamo noi la situazione"
"Che dovete gestire? È un'area parcheggio libera, nun ce sta niente a gestì"
"Ma perché noi quando veniamo a Napoli non lo paghiamo il parcheggiatore?"
"E voi fate il nome mio a Napoli e vedete che non pagate"
Da quel giorno Ettore, quando vado al mare, mi saluta chiamandomi Comandante o Brigadiere, a seconda della giornata, mi porta il giornale della mattina che ha raccattato in giro e mi fa trovare pure il posto all'ombra. Inutile dire che mi sento comunque in colpa nei suoi confronti, quindi non perdo occasione di offrirgli il caffè.
Ora vivo nella preoccupazione in attesa del momento in cui acchiapperà qualche merda abusiva nostrana a cui dirà che non deve pagare perché lui è parente a Andrea N*******i e, giustamente, gli verrà risposto "e chi cazz é" seguito da un destro perfettamente centrato in regione epigastrica.
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