#parabrezza pulito
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Come Disappannare il Parabrezza: Aria Calda o Aria Fredda? Scopri il Metodo più Efficace
Guida pratica per eliminare l’appannamento del parabrezza in modo rapido e sicuro
Guida pratica per eliminare l’appannamento del parabrezza in modo rapido e sicuro Con l’arrivo dell’inverno e dei primi freddi, il problema dell’appannamento del parabrezza diventa una sfida quotidiana per molti automobilisti. Un parabrezza appannato non solo riduce la visibilità, ma può anche causare pericoli alla guida. Uno dei quesiti più comuni riguarda la temperatura dell’aria da utilizzare…
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I più giovani potrebbero anche non saperlo, ma ogni persona anziana ricorda molto bene che fino a circa 20 anni fa un qualsiasi viaggio in auto significava un parabrezza coperto di insetti, schiacciato dall'impatto. Oggi, questo non accade allo stesso modo. Potrebbe sembrare fantastico viaggiare con un parabrezza pulito. Ma non ti dice niente? Dopotutto, dove sono finiti gli insetti? Gli scienziati associano il drammatico declino delle popolazioni di insetti con l'agribusiness a causa della distruzione degli habitat naturali e dell'applicazione dei pesticidi. Il declino degli insetti, oltre a essere una tragedia in sé e per sé, colpisce tutti gli ecosistemi terrestri, come la dieta di uccelli, rettili e anfibi, e l'impollinazione delle piante, ecc. Il collasso delle popolazioni di insetti potrebbe essere il precursore del collasso degli ecosistemi terrestri. Sebastiano L'errore
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WHEELJACK ( Deluxe ) War for Cybertron EARTHRISE
E rieccoci ad un altro storicissimo Transformer giustamente riproposto nella trilogia War For Cybertron, anche se arriva solo nella seconda parte di questa, Earthrise, ma sarebbe stato più interessante vedere il buon vecchio WHEELJACK già in Siege, per fargli sfoggiare una modalità alternativa Cybertroniana che citasse quella vista nel primissimo episodio dei cartoni G1.
Ma tant'è, e quindi accontentiamoci dell'ennesima buona versione in salsa classica di un altro classico personaggio, anche lui già graziato quasi 10 anni fa da un precedente Generations, ma anche qui reso più "pulito" e fedele alla controparte cartoon.
O meglio, il settei di Saetta era pure lui parecchio stilizzato, quindi il ROBOT si presenta come già fece il Masterpiece omonimo qualche anno fa, ovvero una buona sintesi fra giocattolo originale e versione animata, con qualche cambiamento estetico dovuto ad una trasformazione in parte originale, come vedremo.
Bene quindi i piedoni, e in generale le gambe tutte, anche se sono vuote all'interno dei polpacci; non male le braccia, che paiono sottili verso i gomiti ma alla fine questa resta solo un'impressione, e passino le ali piccine che spuntano sulla schiena, mero ornamento... quello che invece a prima impatto fa storcere il naso è il parabrezza sul torso, tagliato di netto verso la punta.
Alla fine l'occhio si abitua, e l'effetto rimane che è appunto solo una piccola parte anteriore del parabrezza, ma se quel che rimane fosse stato smussato più sugli angoli, esteticamente ne avrebbe beneficiato, ma ok.
Ma il nostro 'Jack qui è pur sempre un WfC, e allora via di alta posabilità, con tanto di pugni che ruotano, e con i soliti fori per armi nelle posizioni standard, a parte quelli ai lati delle gambe "spostati" dietro sui polpacci per non rovinare l'estetica dell'auto, e volendo le ali possono togliersi e rivelare due ulteriori fori sulla schiena, oltre a quello centrale.
A livello di armi e accessori Saetta però si presenta con il solo cannone da spalla classico, ma col missile già integrato e corto, e non magari staccabile a parte che diventa un'ulteriore pistola come visto per Sideswipe e Mirage. Peccato, e peccato che non abbiano messo DUE lanciamissili da spalla, per citare quelli belli enormi del giocattolo originale... Ah, quasi dimenticavo, a proposito di quest'ultimo, diciamo che è citato dallo ER anche per via della lunghezza delle braccia, che arrivano quasi alle ginocchia. ^^
Ad ovviare un retrogusto di ridondanza nell'ennesima versione del buon Wheeljack ci pensa per fortuna la TRASFORMAZIONE, nello specifico la parte del corpo, che le gambe al solito inglobano le cosce e i piedi si drizzano a formare la parte anterioe, ma stavolta il tettuccio si abbassa non solo per poter nascondere la testa dentro al torso, ma per permettere a questo di ruotare di 180°, con le braccia che si spostano verso l'alto, e i bicipiti che formano il retro del veicolo, mentre gli avambracci si adagiano ai lati con le loro ruote posteriori, e le ali ruotano fino ad unirsi ed a divenire l'alettone.
Rammaricandoci ancora di non poter vedere, almeno per il momento, il furgone cybertroniano di More than Meets the Eye 1, consoliamoci con un'ottima AUTOMOBILE DA CORSA il più possibile simile alla mitica Lancia Stratos Turbo, magari ulteriormente futuristica per via della cabina più stretta rispetto alla carrozzeria, ed a pensarci come design non avrebbe sfigurato nella media dei Siege, ma a renderla più terrestre ci pensano i numerosi dettagli dipinti che omaggiano splendidamente quelli dell'auto reale e quindi il fedelissimo Masterpiece, sopratutto nelle parti laterali, con parecchie scritte ed il numero 638 sulle "portiere" che fa il verso all'originale 539.
Per non parlare delle varie strisce verdi e rosse, anche senza copiare esattamente il simbolo di Alitalia sul cofano, citano benissimo quelle del MP, così come i cerchioni delle ruote rossi ( rosso chiaro, ma ok ).
Unico foro apparentemente usabile nell'auto è quello sul tettuccio, ove riporre il succitato lanciamissili, ma abbiamo già detto che volendo si possono togliere i due pannelli che formano l'alettone, così come sono presenti due fori nella parte posteriore del veicolo, ed anche ben 6 sotto di esso.
Infine, un altra buona versione moderna di un classico personaggio, con due belle modalità alternative, ed una trasformazione che riesce ad essere un po' originale per ovviare all'eventuale sensazione di minestra riscaldata che questi Generations potrebbero far suscitare. Sarebbe stato perfetto se magari avessero osato un attimo di più con le armi, invece del solo cannoncino striminzito, ma per il resto è un altro gran bel Autorobot classico da avere nella propria collezione.
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Il viaggio in auto sembrava interminabile tanta era la voglia di varcare la soglia di casa e staccare ogni contatto con il mondo esterno. Il tergicristallo, con i suoi movimenti alternati, teneva pulito il parabrezza, dalla pioggia che non cessava di scendere dal cielo. A sottofondo una melodia elettronica, di atmosfera, come solo i Depeche Mode negli anni ottanta riuscivano a comporre. La strada poco trafficata permetteva una guida rilassata. Selvaggia era assorta nei suoi pensieri mentre Malaisia affabulava piacevolmente sulla restante parte della serata. Arrivati alla casa scesero velocemente dall'auto, quasi con un gesto di liberazione, e si diressero verso il portone. L'aria era fresca, c'era un silenzio surreale rotto soltanto dal rumore delle fronde dei pini scosse dal vento. Le due amiche erano molto incuriosite dal quel luogo ameno e misterioso di cui tanto avevano sentito parlare ma che mai avevano visitato di persona. Si chiedevano se tutto sarebbe stato come se lo erano raffigurato o al contrario le avrebbe sorprese. In casa era buio. In quel momento Oceano, troppo preso a decifrare i pensieri delle sue complici amiche, capì di essersi dimenticato di scendere nel sottoscala ad accendere i contatori della luce. Selvaggia da viziosa fumatrice prese l'accendino dalla borsa e illuminò la sala mostrando le bianche pareti tappezzate di quadri. La brace ancora viva nel camino era sintomo di una presenza recente e furtiva. I tre si accomodarono sulle poltrone disposte a semicerchio davanti al focolare. Oceano cercò da subito di alimentarlo con legna secca e fogli di giornale. Sul pavimento Malaisia vide un libro di poesie che non tardò a prendere per appagare la sua curiosità. Quel vecchio libro aveva le pagine sottolineate con una matita blu. Racciudeva brani di poeti maledetti vissuti con intensa dissolutezza e lussuria, senza il rispetto di alcuna regola morale che non fosse dettata dal piacere materiale. Oceano, nel frattempo, versò, in bicchieri di cristallo, un amabile prosecco immancabile alleato in una notte sull'orlo della cupidigia.
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IMMANUEL CASTO - Da Quando Sono Morto (dall'album Freak & Chic, 2013)
Da quando sono morto Mi sento realizzato Con pianto infine amato Sul petto mio un fior Da quando è finita va meglio la mia vita Tranquillo me ne sto Non cerco più l’amor Da quando sono andato non vengo criticato Per ogni cambiamento io vivo nel momento
Da quando son sparito Tutti l’han capito che questa era la cura per la mia natura
Guardami vieni raggiungimi Ho chiuso col passato pulito immacolato Perché così perfetto non mi son sentito mai Guardami adesso ammirami Io sto con grazia e garbo sul letto mio di marmo E tutti i miei difetti d’ora in poi tu non vedrai Da quando son sparito Io so che son guarito da quella malattia Che era la vita mia Splendido e composto il corpo mio è apposto La pelle ha quel candore che merita l’amore Son comodo e sdraiato non vivo più in peccato Del prato ho fatto un tetto Ho avuto il tuo rispetto Da quando sono morto Non sento più il bisogno di star dove stai tu
E non ingrasso neanche più Guardami vieni raggiungimi Ho chiuso col passato pulito immacolato Perché così perfetto non mi son sentito mai Guardami adesso ammirami Io sto con grazia e garbo sul letto mio di marmo E tutti i miei difetti d’ora in poi tu non vedrai Oltre il parabrezza Quella insicurezza è volata via Lo dice l’autopsia Da quando sono morto non devo più arrivare Non c’è ansia di fare me la godo un po’ Guardami vieni raggiungimi Ho chiuso col passato pulito immacolato Perché così perfetto non mi son sentito mai Guardami adesso ammirami Io sto con grazia e garbo sul letto mio di marmo E tutti i miei difetti d’ora in poi tu non vedrai
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L'occhio è la finestra dell'anima, il fulcro della bellezza del volto, il luogo in cui si concentra l'identità di un individuo; ma allo stesso tempo è lo strumento che ci consente di vedere e che ha costantemente bisogno di essere deterso, inumidito, trattato con uno speciale liquido in cui è disciolta una determinata quantità di sale. Insomma lo sguardo, la cosa più meravigliosa che l'uomo possegga, subisce un'interruzione periodica, dovuta a un movimento meccanico di lavaggio. Come un parabrezza pulito da un tergicristallo. Al giorno d'oggi la velocità del tergicristallo si può anche regolare, in modo che fra un movimento e l'altro vi sia una pausa di dieci secondi – che è pressappoco, l'intervallo fra due battiti di palpebra.
Milan Kundera, L’identità
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INSETTIKILLER
(24 giugno 2022) - Fateci caso: quando percorriamo lunghi tratti di strada con la nostra automobile, alla fine del viaggio, ci troviamo con il parabrezza quasi pulito. Una ventina di anni fa invece, sarebbe stato pieno di insetti. Questo succede perché stiamo assistendo ad una estinzione incontrollata di tantissime specie di insetti. Qualche giorno fa mi è capitato di vedere, su “Arte Tv” , canale televisivo gratuito on demand un documentario molto sconcertante intitolato “Insetti Killer”, incentrato sulle conseguenze dell’utilizzo dei neonicotinoidi in agricoltura.
Si tratta di antiparassitari chimici che non vengono diffusi per nebulizzazione ma sono inseriti direttamente nelle sementi al momento della semina. Queste tipologie di sementi sono definite “conciate”. Si tratta di un prodotto che fa in modo che la pianta cresca con l’antiparassitario contenuto nel suo interno.
L’utilizzo di questi prodotti è iniziato a metà degli anni novanta in particolare con i semi di girasole. Dopo un iniziale vantaggio che consisteva nell’evitare di effettuare trattamenti per nebulizzazione, si è cominciato a capire che questi prodotti erano micidiali soprattutto per quanto riguarda le api, scomparse di colpo in tantissime aree del mondo dove questi parassiti sono iniziati ad essere utilizzati.
Nel documentario, si è affrontato anche il problema delle monocolture estensive, che se da un lato permettono produzioni di massa e quindi di soddisfare la necessità di cibo della crescente popolazione mondiale d’altro canto sono ritenute negative proprio perché favoriscono il diffondersi di parassiti che non trovano antagonisti naturali per ettari ed ettari di terreno agricolo. La presenza di più tipologie di ortaggi invece permette di tenere il terreno più fertile e di evitare il diffondersi di parassiti che incontrano così predatori naturali, senza bisogno di ricorrere a prodotti chimici e permettono la sopravvivenza degli insetti, fondamentali per la nostra sopravvivenza. L’uomo deve rendersi conto che non è un essere superiore agli altri esseri presenti sul nostro pianeta ma deve tornare a convivere in modo armonioso con la natura. La siccità e la carenza idrica di questi giorni ce lo stanno ricordando.
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Cara automobile. Come prendersene cura in inverno Scopri quali accortezze adottare per utilizzare l’auto in sicurezza. Come proteggere la macchina dal freddo
Sembrerà banale ricordarlo ma, in inverno, è più probabile che ci si ritrovi a guidare con il buio o in condizioni di scarsa visibilità. Quindi, è essenziale controllare le spazzole dei tergicristalli: devono poter scorrere bene su parabrezza e lunotto, senza essere secche oppure usurate, in modo tale da aderire quanto più possibile al vetro. Restando in tema di visibilità, oltre a verificare l’efficienza delle luci, occorre pulire il vetro o la plastica dei fari e far sì che anche il climatizzatore sia a posto, con il compressore a punto e il filtro antipolline pulito. Guidare di notte con i vetri dell'abitacolo che si appannano, senza riuscire a sbrinarli, è l’incubo di ogni automobilista. Continua a leggere su https://www.unipolsai.it/plus/mobilita/proteggere-auto-in-inverno
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L’inventrice del tergicristallo
Mary Anderson è stata allevatrice di bestiame e viticoltrice statunitense, ma è stata anche l’inventrice del tergicristallo. Nacque in Alabama nel 1866, nell’epoca della Ricostruzione, il periodo successivo alla guerra di secessione americana. Durante una visita a New York, nell’inverno 1903, Anderson osservò un autista del tram che teneva aperti i due finestrini per poter pulire il parabrezza dalla neve. Disegnò, allora, uno strumento manuale per tenere pulito il parabrezza che si fece costruire da una ditta locale. L’oggetto consisteva in una leva interna all’auto che muoveva una stecca di gomma all’esterno del parabrezza. Dopo molte insistenze, riuscì a ottenere un brevetto per 17 anni, che per tanto tempo cercò di vendere senza riuscirci; quando il brevetto decadde, lei non lo rinnovò. Poi arrivò la Cadillac, nel 1922, che fu la prima fabbrica automobilistica a installare il tergicristallo come accessorio standard. Ovviamente, alla Anderson non venne riconosciuto alcun merito sull’invenzione. Anche i primi tergicristalli automatici furono inventati da una donna, Charlotte Bridgwood, di cui depositò il brevetto nel 1917. La sua innovazione, come quella di Mary, non ebbe nessun successo commerciale. Ma, come è capitato tante volte nella storia, qualcuno ha copiato quell’idea e l’ha resa commerciabile e addirittura indispensabile.
#unadonnalgiorno
http://www.officinevonnegut.com/unadonnalgiorno/la-donna-che-ha-inventato-il-tergicristallo/
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TRATTAMENTO ANTIPIOGGIA PARABREZZA: VEDIAMOCI CHIARO
TRATTAMENTO ANTIPIOGGIA PARABREZZA: VEDIAMOCI CHIARO
TRATTAMENTO ANTIPIOGGIA PARABREZZA: VEDIAMOCI CHIARO
Lo sapevi che per guidare in sicurezza con la pioggia e avere un parabrezza sempre pulito e perfetto puoi fare il trattamento antipioggia nella tua auto?
É un particolare trattamento idrorepellente che consiste nell’applicazione di un prodotto specifico sui vetri dell’auto, compresi tettucci in vetro, specchietti retrovisori, lunotti,…
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Golden Goose Scarpe Donna Anello vizioso del marketing basato sul web
Guarda oltre che per gli acquirenti di parabrezza. I lavoratori altamente qualificati potrebbero a malapena prendere in considerazione l'idea di promuovere un lavoro, in modo che queste aziende possano spingere i loro stipendi presso la sua o le sue attuali società. Durante il corso di intervista, il tuo nuovo debutto dovrebbe sfuggire a questi ultimi perditempo. Pensare fuori dalla sponsorizzazione è un altro modo per impegnarsi in promozioni a livello locale. Mentre sono un Dale earnhardt jr. la squadra sarebbe un nuovo piccolo secondo di overkill, ci sono mani in abbondanza che coinvolgono 10 e soggetti a squadre di basket, quindi la scuola i club di richiamo dove necessario. Hai il potenziale per aggiungere a che i suoi programmi su Uno di essi apprezzino e che questo numero di pagine di solito sia l'annuario o il titolo scolastico. Ci sono anche cause domestiche non dissimili da quelle di Diamo cibo alla guida zelante. Che è una sorta di grande tattica per presentare il tuo beneficio per la comunità locale e mostrarti nei panni di una buona padrona di casa. Quando inizieranno ad essere accessibili con l'acquisizione del loro programma, queste aziende sono arrivate al ribasso con sempre più obiettivi. E dopo praticamente il trambusto e la regressione hanno concluso per attirare quel prodotto che sarà in precedenza utile per assistere l'azienda e non solo qualcosa di pulito o impressionante merda. Quasi tutti i programmi, ad esempio, dovrebbero essere in grado di provare quando è necessario attirare gli esseri umani indicando che il loro è un vero e proprio piano rapido. E a volte potrebbe essere, senza dubbio, solo iniziare a raggiungere una scoperta completa comprese idee e anche concetti e quindi non possibilmente dare il vero passo da una guida passo richiesto da un principiante. In un caso in cui non perché ti chiederanno davvero di offrire un compenso considerevole e anche dopo di ciò più per una nuova guida, tutte le cariche nascoste dovrebbero tornare alla luce lentamente una dopo l'altra. Pensa a questa azienda che stai producendo come punto d'oro. Da quale sbocco d'oca dorato metterà insieme alcune uova di golden retriever. Per quanto riguarda le uova d'oro rappresenta il tuo incredibile denaro passivo che entra in gioco. Il vantaggio di reinvestire le tue uova colorate determinerà anche le strategie su come gli acquirenti veloci raggiungono i migliori punti Golden Goose Scarpe Donna inanziari o le speranze se qualcuno lo vorrà. La tua incredibile priorità attualmente è quella di determinare con successo i tuoi obiettivi personali a breve, medio e persino lungo termine. Normalmente il portafoglio di un individuo avrà sicuramente certi investimenti nello stesso modo in cui i tuoi obiettivi, a breve, a scelta e a lungo termine. Quando è il secondo a decidere di acquistare una casa, si potrebbe desiderare che possa trovare un agente immobiliare adatto adatto sia reattivo e utile alle proprie esigenze. Anche se vuoi che il rappresentante sappia cosa vuoi sul settore immobiliare, ci sono probabilmente alcuni elementi che non dovresti istruire il tuo agente, in modo tale da non Golden Goose Scarpe asciare che il tuo commerciante di beni immobili sappia che normalmente vorresti andare più veloce nel suo opzione di acquisto per una casa di fiducia. Pensa che è per fare affari. questo partner conosce un mercato individuale simile a quello di tutto il resto della mano del tuo uomo, conosce gli insiemi specifici con outs provenienti da tutto il mondo del tuo business e tutto ciò che riguarda le tue nuove campagne vincenti. Normalmente ci avviciniamo a un'era importante anche i più potenti artisti, quelli con le particolari e preziose idee di idee, esperienze, soluzioni e innovazione si accontentano di luoghi che li guidano a fare in modo che siano efficaci.
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Una pulizia efficace dell’abitacolo dei veicoli passa attraverso cinque passaggi fondamentali e il programma di lavaggio professionale di Berner include tutte le soluzioni necessarie per affrontare correttamente ciascuna delle fasi
Berner propone una soluzione completa per il lavaggio professionale degli interni dei veicoli. Obiettivo del lavaggio professionale non è solo la garanzia di una pulizia perfetta, bensì quello di riportare il più possibile l’aspetto del veicolo al suo stato originale. Per raggiungere questo scopo, è necessario svolgere con cura ogni passaggio e impiegare le soluzioni corrette per ciascuna fase.
Le soluzioni Berner per le cinque fasi fondamentali della pulizia professionale dei veicoli
La pulizia professionale dell’interno dei veicoli prevede cinque fasi fondamentali. Le diverse opzioni di trattamento per ciascuno di questi passaggi devono essere scelte in base alle condizioni di sporco e al metodo di lavaggio.
Vediamo nel dettaglio le cinque fasi di pulizia e le relative soluzioni Berner:
Rimuovere la polvere e aspirare: quando il veicolo richiede una pulizia professionale dell’abitacolo, la prima operazione da compiere in modo accurato è la rimozione della polvere e di eventuali residui di sporco dai sedili, dal bagagliaio e dal pavimento. L’Aspiratore a umido e a secco della serie Permanent in classe L è il prodotto Berner più adatto per svolgere al meglio questa prima fase, con la garanzia di un funzionamento continuo senza interruzioni. Grazie al sistema iPulse infatti, entrambe le cartucce filtranti, quando necessario, vengono automaticamente pulite durante il funzionamento. Per una pulizia ancora più profonda ed efficace Berner propone Tornador Beast, un sistema di accessori adattabile a qualsiasi aspirapolvere con effetto di pulizia a tornado e aspirazione allo stesso tempo.
Pulizia e cura di sedili, tappetini e rivestimenti interni: in questa fase il Detergente per rivestimenti Berner è indispensabile per la buona riuscita dell’operazione. Con la sua elevata potenza e il peso ridotto che ne consente il facile trasporto, è perfetto per una accurata pulizia delle superfici in tessuto che caratterizzano i cuscini dei sedili, i tappetini, il rivestimento del soffitto e lo spazio interno del bagagliaio. Per il trattamento di queste aree, Berner propone il Detergente Specifico lavatappezzeria, altamente concentrato e con un elevato potere pulente, agisce in poco tempo anche sullo sporco più ostinato. Un’ampia gamma aggiornata di pistole ad aria compressa della serie Tornador rappresenta l’ultima novità nell’ambito della pulizia interna dell’auto.
Pulizia e cura del cruscotto e delle parti in plastica: per pulire e proteggere le superfici dell’abitacolo, i pannelli interni delle portiere, le parti in plastica e in gomma, Berner propone una gamma di pulitori e spray con effetto brillante, opaco o ravvivante.
Pulizia e cura dei vetri e degli specchietti: per questa fase Berner dispone di una gamma completa di prodotti che vanno dal liquido Cristalli Chiari, anche in versione Green (biodegradabile), per una pulizia priva di striature del parabrezza, vetri e finestrini, fino al detergente per la rimozione di insetti.
Per tutte le fasi di pulizia degli interni della vettura Berner lancia un prodotto innovativo che semplifica e velocizza il lavoro: la Schiuma detergente multiuso X-IN-1. Si tratta di uno speciale spray con effetto schiuma che può essere utilizzato su qualsiasi superficie – plastiche, tessuti e vinile, oltre che su vetri e display – permettendo quindi di effettuare l’intera pulizia dell’abitacolo senza mai cambiare prodotto, con un significativo risparmio di tempo. Inoltre, X-IN-1 è privo di silicone, quindi non lascia residui sulle superfici e non richiede ulteriori passaggi.
Igienizzazione e trattamento degli odori: per un servizio di lavaggio professionale, infine, è necessario lasciare una piacevole fragranza all’interno dell’auto. Per finire il processo di pulizia, Berner offre varie soluzioni per eliminare gli odori sgradevoli e donare all’abitacolo un gradevole profumo di pulito: lo Spray per abitacolo e il nuovo Deodorante per ambienti istantaneo alla pesca. Oltre ai deodoranti, Berner offre anche dei trattamenti per l’igienizzazione: Bacticyd, specifico per la disinfezione nel settore automotive, Igienizzante per impianto A/C e Airclean Citrus, ideali per l’aria condizionata e i condotti di ventilazione.
Soluzioni Berner per la pulizia professionale dei veicoli: acquisto e riassortimento non sono mai stati così facili
Tutte le soluzioni Berner possono essere acquistate via e-commerce, mediante il servizio di Inside Sales o avvalendosi della consulenza della rete vendita Berner. Grazie alla app Scan & Buy il riassortimento può essere effettuato in qualsiasi momento, semplicemente utilizzando il proprio smartphone.
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Berner presenta il programma di lavaggio professionale per l’abitacolo dei veicoli Una pulizia efficace dell’abitacolo dei veicoli passa attraverso cinque passaggi fondamentali e il programma di lavaggio professionale di Berner include tutte le soluzioni necessarie per affrontare correttamente ciascuna delle fasi…
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RUNAMUCK ( Deluxe ) War for Cybertron EARTHRISE
Ed ecco a voi il vincitore del sondaggio per i fan del 2019, nel quale bisogna scegliere fra 4 nomi di Decepticon quale sarebbe uscito in Earthrise, e sopra a Needlenose, Gnaw e Shrapnel ha trionfato RUNAMUCK, il Battlecharger bianco. Credo di averlo votato pure io, dato che era parecchio che il nostro non riceveva una versione decente, ma anche perchè il suo stampo poteva portare non solo ad una ovvia edizione del collega Runabout, ma anche ad altri Tf con l'aspetto e trasformazione simile, come Tracks e Wheeljack.
Ed infatti, come già accaduto appunto con gli omonimi Generations precedenti, che però erano esclusive Timelines, il nostro si è portato dietro i succitati Autobot ( anzi, non ancora, che Tracks è previsto per Kingdom ) e pure Sunstreaker, ma a differenza dei precedenti semplici repaint del Saetta di una decina d'anni fa, ora gli stampi di questi WfC hanno pochissimo in comune, anzi, praticamente nulla, ma grossomodo la struttura delle articolazioni è quella.
Il ROBOT è davvero bello e classico nell'aspetto, con la parte posteriore dell'auto appesa dietro la testa ( anche se rovescia rispetto al G1 ) e pure con le doppie ruote ai lati dei piedi, le ultime in realtà solo scolpite per ricordare quel particolare del settei dei cartoni. Dettagli scolpiti ce ne sono, ovviamente, ma non troppi come nei Siege, ed il nostro mantiene quindi un look pulito come il succitato settei.
Sempre per emulazione alla versione cartoon, l'Earthrise non ha parti in arancione come il G1, ma i due moduli che paiono sostenere il retro dell'auto sono in plastica trasparente nera come i vetri, piuttosto che solo bianchi.
Come difetti possiamo magari annoverare le gambe vuote posteriormente e le suddette ruote scolpite che sono un po' troppo pronunciate all'indietro, volendo, ma avere dei talloni così estesi aiuta se si vuole tentare qualche posa ardita.
Davvero bella la scultura della testa, che pare richiamare quella vista nel ciclo di Infiltration dei fumetti IDW dove i due Battlecharger comparivano. Sempre come nei settei, la pistola di questo Runamuck... è quella di Runabout! dato che i due in quei disegni l'avevano scambiato! ^^'
Ed a proposito di armi, oltre ai soliti fori per armi alla WfC, quelli delle spalle sono saggiamente piazzati sopra le stesse, piuttosto che non lateralmente, in modo da potervi piazzare la pistola proprio come si DOVEVA fare nei giocattoli G1, i quali non potevano muovere le braccia a causa della gimmick che li contraddistingueva, ovvero la trasformazione automatica a scatto in robot dopo aver caricato all'indietro l'automobile.
Ed a proposito di questa, anche la TRASFORMAZIONE del nostro ER rivela sorprese... no, non è a molla pure questa, ma bensì è diversa nel busto, dato che quello sul torso non è l'effettivo tettuccio dell'auto, ma è un pannello farlocco, dato che il vero si trova sulla schiena, e quindi, dopo aver accorciato le gambe e raddrizzato i piedi, bisogna ruotare il bacino di 180°, nascondere la testa e slittare in avanti il vero parabrezza, potendo così ritrarre le braccia e quindi sistemare anche la parte posteriore del veicolo.
Sebbene simili, i Battlecharger originali non erano repaint o remold l’uno dell’altro, ma avevano le modalità di AUTOMOBILE diverse come marca e tipologia: indovinate un po' ? per fare le due versioni WfC si sono ispirati a quella di Runabout, e quindi il nostro Runamuck ER si trasforma anche lui in un'auto che ricorda una Lotus Turbo Esprit piuttosto che una Pontiac Firebird Trans Am come l'originale omonimo, ma vabbè, è un passo avanti rispetto ad essere un altro repaint di Saetta come le versioni precedenti.
L'auto comunque non è niente male, graziata da un bel bianco acceso con un paio di strisce dorate ( omaggio questo al giocattolo piuttosto che al settei che ne era sprovvisto ) ed ha un solo foro sul tettuccio dove piazzare la pistola, mentre le seconde ruote solo scolpite dietro quelle anteriori sono ben nascoste e non danno fastidio.
Infine, una ottima aggiunta al parterre dei Decepticon, solitamente orfano di normali auto, ed un'altra buona versione moderna di un classico personaggio, abbastanza definitiva anche se, a voler spaccare il capello in 4, la trasformazione non è fedelissima all’originale ( ma con il torso / tettuccio farlocco il nostro ha innegabilmente una resa migliore nel robot che non i succitati Lince e Saetta ) , a patto di poter poi trovare facilmente il suo collega, che uscirà pure lui ma come esclusiva, e poter quindi ricomporre questo storico duo.
#transformers#runamuck#battlecharger#wfc#deluxe#generations#war for cybertron#earthrise#decepticon#distructor#velenix#review#recensione
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Celentano e Springsteen, confronto "on the road"
Ascoltando uno dei più grandi cantautori d'oltreoceano, Bruce Springsteen, ed uno dei più granti cantautori nostrani, Adriano Celentano, e soprattutto analizzandone i testi, salta agli occhi come lo stile cantautoriale del Boss abbia le stesse radici dello stile cantautoriale del "boss" del Clan Celentano: il rock'n'roll anni '50 e '60.
Per farla molto breve, bisogna considerare che Bruce ha sempre scritto i propri brani in prima persona e gli ha sempre dato un taglio molto personale e basato anche sulle proprie esperienze di vita privata, ma allo stesso tempo non mancano le citazioni ai testi e alla musica di Chuck Berry, Bill Haley, i primi Beatles e al rock pre-psichedelia, quando il rock era approdato sulla scena musicale proprio come qualcosa che "spaccava", rompendo tutti gli schemi. Molti sono i riferimenti alla ribellione giovanile, alle fughe d'amore, ai corpi e ai sensi, alla rabbia, alla radio e ai motori. Celentano, per i suoi brani, spesso collabora con autori esterni come Gianni Bella e Mogol, quest'ultimo paroliere noto soprattutto per la collaborazione con Lucio Battisti (che segnerà l'epoca d'oro della sua carriera) e con numerosi altri grandi interpreti, che negli anni '60 scriveva brani di gran successo anche ispirandosi alle tendenze giovanili e alle liriche dei brani d'oltreoceano e di oltremanica. Brani come "Una lacrima sul viso" di Bobby Solo, "Sognando California" dei Dik Dik, "Per una lira" dei Ribelli, facenti parte della prima produzione di Mogol, portano con sé la freschezza di quegli anni, e colpiscono soprattutto per l'assenza di fronzoli, di modi di dire, di abbellimenti: sono testi molto diretti e parlano a loro modo delle conseguenze psicologiche del fallimento e della pena d'amore. Un confronto interessante è quello tra i brani "Open All Night" di Bruce Springsteen, pubblicato sull'album Nebraska del 1982, e "Tir" di Adriano Celentano, pubblicato sull'album Esco di rado e parlo ancora meno del 2000. Per entambi gli autori, questi album sono stati di grande importanza. Per Springsteen, Nebraska è stato un album che lo ha illuminato di una luce tenue e calda come quella di un caminetto, lontana dai fari e dai riflettori dei grandi palchi del rock, e gli ha permesso di emergere come cantautore folk anche grazie alla veste spoglia e scarna (a posteriori si sarebbe potuta definire "lo-fi") delle canzoni, eseguite tutte con solo chitarra, voce, qualche armonica, e l'aggiunta di qualche percussione e qualche nota di sintetizzatore qua e là in post-produzione. L'album successivo a Nebraska fu il leggendario Born in the USA che, inutile dirlo, lo consacrò come mostro sacro del rock. Per Celentano, Esco di rado... fu un album che gli permise di arrivare anche alle nuove generazioni dopo i successi musicali degli anni '50, '60 e '70 e quelli cinematografici degli anni '80. Per molti cantanti di musica "leggera" (quella che una volta era considerato rock dirompente!), divenuti famosi nelle decadi precedenti, gli anni '90 erano stati una dura prova, anche per l'influenza esercitata dal rock alternativo, dalla musica elettronica e dal rap/hip hop sul mercato musicale. Negli anni '90, Adriano Celentano riuscì a mantenere la propria popolarità come personaggio televisivo. In ambito musicale, Celentano riuscì a tornare sulla cresta dell'onda a seguito della pubblicazione dell'album Mina Celentano nel 1998, in coppia con Mina, per poi bissare il successo nel 1999 con Io non so parlar d'amore. L'anno seguente, Esco di rado... fu un altro successo e di certo contribuì all'imprimere il personaggio di Celentano nell'immaginario collettivo dei giovani italiani. Ad un primo impatto, soprattutto per l'aspetto musicale, i due pezzi sembrano non c'entrare nulla. Analizzando dettagliatamente i due testi, invece, alcune similitudini balzano subito all'occhio: entrambe le canzoni parlano di uomini che, a causa del proprio lavoro, sono costretti a guidare di notte ("in the wee wee hours" ovvero nelle prime ore del mattino"), quando "gli occhi bruciano" e le idee diventano confuse ("come un vetro io mi appanno"). Per il protagonista di Open All Night, la propria donna è la meta, mentre per il protagonista di Tir è un pensiero, un chiodo fisso che insieme alla stanchezza diventa un tormento, quasi un'allucinazione. Per concludere, prima del confronto, intendo puntualizzare che questo post non è stato realizzato per intavolare chissà quale teoria o palesare un collegamento occulto tra i due artisti, ma solo per analizzare alcune affinità che sono presenti nelle produzioni musicali di artisti completamente diversi, ma che hanno subìto influenze musicali simili.
Open All Night https://www.youtube.com/watch?v=Vf-Y426YMto Traduzione:
Piccola, ho il carburatore pulito e a punto con la sua linea esplosiva romba come un turbojet l’ho rinforzata nelle parti deboli dietro casa ho piazzato una nuova frizione e un nuovo set di luci l’ho portata all’autolavaggio controllato candele e punterie bene, stanotte uscirò mi farò una bella corsa. Parte nord del Jersey, orizzonte industriale sono un cobra tirato a lucido che striscia attraverso la notte devo trovare un distributore, un telefono a gettoni questa autostrada è davvero tetra di notte quando sei tutto solo devo darci dentro col gas, piccola. Sono in ritardo, questo New Jersey di primo mattino è come un paesaggio lunare Il capo non mi sopporta così mi mette a fare il turno di notte questo significa una notte in macchina per ritornare dalla mia piccola nelle prime ore mattutine le tue idee diventano confuse ripetitori radio, non mi volete portare dalla mia piccola? Sotto il cavalcavia, il poliziotto aziona l’interruttore delle sue luci buonanotte, buona fortuna, ingrano due marce Ho conosciuto Wanda quando lavorava dietro la cassa da Big Bob sulla statale 60 pollo fritto sul sedile davanti lei siede sulle mie ginocchia ci puliamo le dita su una cartina stradale della Texano ricordo Wanda in cima a una catasta di rottami di ferro con quei grandi occhi scuri che ti fermano il cuore Alle 5 di mattina la pressione dell’olio scende velocemente faccio uno stop, pulisco il parabrezza, controllo la benzina devo telefonare alla mia piccola farle sapere che il suo papino sta tornando a casa tieni duro, piccolina, sto arrivando ancora tre ore, ma guadagno terreno Gli occhi ti bruciano nelle prime ore del mattino il sole è solo una palla rossa che si alza sopra quelle ciminiere la radio è intasata di stazioni gospel anime perdute che invocano da lontano la salvezza hey, signor deejay, vuoi sentire la mia ultima preghiera hey, oh, rock’n roll, salvami da questo nulla
Tir (testo di G. Bella e Mogol) https://www.youtube.com/watch?v=iKkwGXrLuaQ
Chiuso dentro in questo camion, incrociando gli altri fari, faccio a botte coi miei pensieri ed ho voglia di gridare. A quest’ora tu stai dormendo, e chissà chi stai sognando? Ieri sera ho avvertito il gelo, io con te mi sento solo. Guarda dove vai! vado dritto nella notte. Guarda dove vai! Nella notte dritto là. Cosa senti mai? Il motore qui che va. Cosa senti mai? quanto male sai mi fai. Anima l’anima mia, che non voglio più morire. Anima l’anima mia, questa volta senza bere. Anima l’anima mia, nuovi giorni nuove sere. Anima l’anima mia, con un lampo di poesia. Guarda dove vai. Sulla lunga linea bianca, un’opaca vita stanca. Guarda dove vai. Il sorpasso di un’auto che va, quelle luci di un’altra città. Anima l’anima mia, che non voglio più morire. Anima l’anima mia, questa volta senza bere. Anima l’anima mia, nuovi giorni nuove sere. Anima l’anima mia, con un lampo di poesia. Sento già che mi arriva il sonno, come il vetro io mi appanno, ma dov’è un distributore? Non ruggisce il mio motore. Guarda dove vai. Sulla lunga linea bianca, un’opaca vita stanca. Cosa senti mai? Chiudo gli occhi per non vedere e ti vedo sempre più. Anima l’anima mia, che non voglio più morire. Anima l’anima mia, questa volta senza bere. Anima l’anima mia, nuovi giorni nuove sere. Anima l’anima mia, con un lampo di poesia. Guarda dove vai. Guarda dove vai. Guarda dove vai.
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