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Oies, chemin de l’Abreuvoir, Mauves-sur-Huisne — trois crayons sur papier gris, carnet nº 137, 22 mai 2023
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iPhone Tough Case - Palmipedes Murage Kerasin, Amplifiers Msi, Squares gradient, blocks, wavy, unclear, windy and many squares pale green, aquamarine and black shapes
Abstract designs challenge traditional notions of representation, inviting viewers to appreciate art in a more imaginative and non-literal manner. Abstract designs are artistic compositions that prioritize the use of shapes, lines, colors, and forms divorced from their representational or real-world references. Abstract art is a diverse and innovative artistic movement that prioritizes non-representational and non-figurative forms. Art allows you to explore and express their creativity beyond the constraints of depicting recognizable objects or scenes.
Palmipedes Murage Kerasin, iPhone Tough Case.
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"Excess profitability" of highways, the buried report?
This report even recommended a significant drop in toll rates, by at least 60%! The expert mission was nevertheless requested by the Minister of the Economy himself. However, this report was never made public. Would there be annoying things? On Wednesday January 25, 2023, the palmipede began its series on this confidential 65-page report from the Finance Inspectorate as well as the inspection…
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Bleztober day 11 : Goose.
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The Matadors & Damage Frito
The Matadors & Damage Frito
The Matadors is a reminder of the fact that you don’t necessarily need a brand new high performance shortboard to have fun in summer waves. Just put your fins on, dive at the Wedge in Newport Beach and try not to survive to the monsters. Be sure to watch it until the end if you want to know what happens to the mattress rider.
While we’re talking about Californian summer, why don’t you head a…
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Rebus
1. Definizione
Il rebus è un gioco enigmistico (➔ enigmistica) che propone un insieme di lettere e figure in una successione ordinata oppure nel contesto di un’illustrazione. Se sono correttamente combinate e interpretate secondo le regole di genere del gioco, lettere e figure si risolvono in un’espressione linguistica preordinata dall’autore.
2. Tecnica del rebus
Il rebus italiano contemporaneo si presenta come una vignetta in cui alcuni soggetti sono contrassegnati da una, due o tre lettere. Il solutore ha anche a disposizione (nell’intestazione del gioco) un diagramma numerico che riporta il numero delle lettere che compongono le parole della cosiddetta frase risolutiva (o seconda lettura). A volte il rebus viene corredato da un doppio diagramma, in cui è indicato il numero delle lettere che compongono le parole della chiave (o prima lettura). Dalla prima alla seconda lettura si passa con il procedimento di risegmentazione tipico delle ➔ sciarade e delle frasi doppie.
Un’illustrazione che riporti, da destra verso sinistra, un palmipede contrassegnato dalle lettere GI e un’insenatura contrassegnata dalle lettere MA (Rebus, 6, 1, 4) può essere risolta come segue:
(1) (prima lettura) GI oca, rada MA = (seconda lettura) Giocar a dama
Ogni elemento contrassegnato dalla vignetta deve comparire nella prima lettura del rebus, o per quel che è (un’oca, una rada) o per quello che fa. In un rebus che si risolvesse come segue:
(2) (prima lettura) G alle sei RL a N dà = (seconda lettura) Galles e Irlanda
è indifferente chi sia G, chi sia N e cosa sia RL: G può essere un postino che consegna alla casalinga N il plico RL; G può essere uno staffettista che passa al suo compagno N il testimone RL; G può essere Dio che consegna a Mosè N le Tavole della Legge RL. In ognuna di queste realizzazioni, o delle innumerevoli alternative possibili, il rebus è valido.
Fino agli anni Cinquanta del Novecento alcune oscillazioni terminologiche assegnavano a volte al rebus detto di relazione il nome di rebus crittografico o crittografia (ingenerando ambiguità con un’omonima famiglia di giochi enigmistici non illustrati). Oggi la tendenza dominante denomina come rebus ogni gioco enigmistico illustrato, in cui cioè una sequenza linguistica interpreta una scena rappresentata figurativamente (per denominazione, per relazione o nelle due modalità combinate).
3. Archeologia del rebus
Il gioco del rebus ha radici nelle antiche forme di scrittura pittografica e ideografica in cui la notazione di un concetto prevedeva la sua rappresentazione figurativa: forme che a volte sono state designate dagli storici della materia come scritture-rebus (cfr. Diringer 1969). Già in epoca antica era possibile che elementi linguistici privi di una propria raffigurazione univoca, come per es. i nomi propri, venissero scomposti in segmenti invece raffigurabili. Così la tavoletta che raffigura il faraone Narmer (III millennio a.C.) lo nomina attraverso i disegni di un pesce (nar) e di uno scalpello (mer).
Il passaggio alla scrittura alfabetica decretò l’abbandono dell’iconismo diretto della rappresentazione, ma d’altro lato rese ancora più evidenti le possibilità di scomposizione delle sequenze alfabetiche; quando Cicerone saluta un corrispondente in questo modo:
(3) Mitto tibi navem prora puppique carentem («Ti mando una nave priva di prua e di poppa»: n-ave-m)
costruisce una sorta di rebus tutto linguistico, in cui il lato figurativo è lasciato all’evocazione del tropo analogico (la prima e l’ultima lettera di navem come la prua e la poppa di una nave).
L’aspetto linguistico e l’aspetto figurativo si congiungono sulla scena del sogno. Il primo trattato sull’interpretazione dei sogni, l’Onirocritica di Artemidoro di Daldi (II sec.) riferisce il responso che Aristandro diede a un sogno di Alessandro Magno. Impegnato nell’assedio della città persiana di Tiro, Alessandro aveva sognato un satiro danzante sopra uno scudo. Aristandro ne aveva tratto un auspicio favorevole: Satyros = sa Tyros «Tiro è tua»: una perfetta sciarada, o frase doppia. L’Interpretazione dei sogni (1901) di Sigmund Freud riprenderà e approfondirà questo tema, distinguendo fra contenuto manifesto e contenuto latente, e definendo il sogno come un «indovinello figurato» (Freud 1899). Come ha poi dimostrato François Lyotard (1971), Freud stava facendo diretto riferimento al gioco delle rätselhafte Inschriften («iscrizioni enigmatiche»), una sorta di rebus epigrafico che all’epoca di Freud compariva sulla pubblicazione viennese «Fliegende Blätter». Un analogo raccostamento è stato poi operato da Jacques Lacan, che ha assimilato il sogno al gioco salottiero della sciarada, chiamata charade en action.
Il principio linguistico della sciarada (scomposizione di un’espressione in sillabe o altre unità che si scoprono dotate di senso proprio) e il principio verbo-visivo del rebus (rappresentazione iconica di unità linguistiche) si trovano combinati anche nell’immediato antecedente del rebus: l’impresa rinascimentale (per la quale si rinvia a Praz 1946). Del rebus l’impresa ha innanzitutto l’intento criptico: a differenza degli emblemi manieristi e barocchi, rivolti a un pubblico anche analfabeta (e per questo intento ripresi anche dalla catechesi gesuitica), le imprese realizzavano una comunicazione criptica. Il loro carattere non era universale, ma particolare: intendevano rappresentare in modo incomprensibile ai non adepti l’intenzione segreta, il movente intimo delle azioni di un cavaliere, il suo motto personale o familiare. Vicino al ritratto dell’amata, Orazio Capete Galeota conservava un’impresa in cui una tigre si specchia in una sfera di vetro, con il motto fallimur imagine «siamo ingannati dall’immagine»: l’impresa si spiega grazie a un racconto di sant’Ambrogio in cui i cacciatori ghermiscono un cucciolo di tigre e gettano una sfera di vetro alla madre, che scambierà la propria immagine riflessa e rimpicciolita con quella del figlio, consentendo ai cacciatori di allontanarsi. Solo l’erudizione e la conoscenza diretta dell’interessato consentiva di cogliere il contenuto criptico dell’impresa.
Oltre al meccanismo perfettamente concettuale dell’impresa era disponibile una rappresentazione per segmenti linguistici. Una prima forma, moderata, segmentava le sequenze conservando l’omofonia: è il caso dello stemma della famiglia Anguissola, realizzato con l’immagine di «un solo serpente» (anguis sola). Trattatisti come Paolo Giovio non consideravano questo caso diverso da quello della colonna che campeggia nello stemma della famiglia romana Colonna: la semplice scomposizione che mantiene l’omofonia veniva avvertita come una variante dell’omonimia. Diverso invece, e spesso censurato dai trattatisti, il genere dell’impresa-rebus o impresa cifrata, in cui la sequenza viene scomposta in segmenti che comprendono lettere isolate e in cui l’omofonia è perduta, o faticosa (una perla, una lettera T, una suola di cuoio o coramo: «Margherita, Te, sôla di coramo = Margherita, te sola di cor amo»). È questo il caso dei cosiddetti rebus di cui ➔ Leonardo da Vinci costellò il codice Windsor: la figura di due quaglie e quella di due ossa erano intervallate dalle lettere C, H, I, P. Soluzione: «qua gli è chi possa» (quaglie, C,H,I,P, ossa). È anche il caso dei Rébus de Picardie (fine XV - inizio XVI sec.), ove la figura di una monaca che sculaccia un abate (nonne abbé bat au cul), seguita dalla figura di un osso (os), va risegmentata e reinterpretata come motto latino: Nonne habebat oculos? «ma non aveva occhi?». È questa la prima apparizione del nome rebus, la cui etimologia viene comunemente ricondotta al plurale dell’ablativo strumentale di res «cosa», dunque «con le cose».
4. Il rebus enigmistico
Già dal Rinascimento la produzione italiana di rebus si è differenziata da quella in altre lingue, pur fiorente, per il fatto di accogliere solo esempi rigorosamente omografici. Nella tradizione anglosassone (come nella francese), il soggetto raffigurato può stare per una parola o per un segmento di parola anche solo in virtù dell’omofonia; così in una famosa lettera-rebus di Lewis Carroll il pronome I è rappresentato dal disegno di un occhio (eye).
Nel corso dell’Ottocento il genere del rebus era impreziosito ma anche limitato nelle sue possibilità di sviluppo dal costo della riproduzione tipografica. Rispetto alle sciarade, ai logogrifi, agli acrostici, agli anagrammi, agli enigmi e agli altri generi puramente linguistici dell’incipiente enigmistica, il rebus richiedeva procedimenti di stampa peculiari, che ne limitavano la presenza sulle riviste.
Il rebus enigmistico ottocentesco e del primo Novecento si rivolgeva a estese frasi di tipo proverbiale e gnomico, come sopravvivenza delle radici concettistiche ed emblematiche: «è vano ad amor ardente opporsi», «latte sopra vino è veleno», «senza danari non si àn rosari». Lo sviluppo decisivo del rebus italiano si è prodotto nella seconda metà del Novecento, sulle pagine della «Settimana enigmistica», dove si sono assestati i canoni di accettabilità della frase risolutiva, di chiarezza espositiva della vignetta, di innovazione e correttezza sintattica della prima lettura.
La frase risolutiva si è liberata dai vincoli della proverbialità, adottando come criterio la maggiore prossimità possibile alla dimensione semantica del paralessema e del modo di dire (famosi rebus hanno avuto frasi risolutive come: «bagarre tra vari spettatori»; «fare sberleffi giocosi»; «Sodoma e Gomorra»; «leghe superleggere»; «audace scenetta»; «melodia d’amore medioevale»; Bosio 1993).
L’illustrazione, la cui tecnica è stata codificata da Maria Ghezzi Brighenti, si è caratterizzata per nitore e neutralità del tratto e per l’estensione delle peculiari tecniche di composizione che sottolineano la pertinenza degli elementi utili per la risoluzione.
La prima lettura si è giovata innanzitutto dell’invenzione del «rebus stereoscopico», da parte di Gian Carlo Brighenti (1924-2001): distribuendo la rappresentazione del rebus su più di una vignetta è possibile raffigurare sequenze temporali o meramente logiche (un’aquila C che discende a più riprese dalle stesse montagne: «C a valle rialeggerà = Cavalleria leggera»).
Più recentemente il relativo esaurimento delle chiavi utili alla composizione di rebus si è combinato con l’elevato virtuosismo degli autori e degli illustratori, portando alla pubblicazione di difficili rebus in cui la prima lettura consiste in un’interpretazione particolarmente raffinata (e a volte al limite dell’aleatorio) della vignetta. Per es., un rebus in cui gli sposi G sembrano quasi tardare a scambiarsi gli anelli F si risolve tramite un congiuntivo esortativo e una postilla esplicativa: «G abbiano F: è rito! = Gabbiano ferito».
fonte: Treccani
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Animal-related vocab
Animal(s) - Animale(/i)
amphibious - anfibio
hermaphrodite - ermafrodita
anthropoid - antropoide
aquatic - acquatico
arboreal - arboricolo
asexual - asessuato
caged - ingabbiato/tenuto in gabbia
captive - allevato/nato/tenuto in cattività
claw - artiglio
cold-blooded - animale a sangue freddo
crepuscular - crepuscolare
diurnal - diurno
domestic - domestico
domesticated - addomesticato
downy - lanuginoso
draught - da tiro
extinct - estinto
fang - zanna
feathered - piumato/dotato di piume
feral - inselvatichito/selvatico
fluffy - soffice
flying - volante/in grado di volare
freshwater - di acqua dolce
fur - pelliccia/pelo/manto
furry - peloso
giant - gigante
great - grande
gregarious - gregario
horned - cornuto/dotato di corna
house-trained - addestrato all’uso della lettiera
indigenous - indigeno
juvenile - giovane
lesser - minore/piccolo
man-eating - mangiauomini
mangy - rognoso
mature - adulto
migratory - migratore
naturalized - naturalizzato
nocturnal - notturno
omnivorous - onnivoro
parasitic - parassitico
paw - zampa
pedigree animal - animale dotato di pedegree
petrified - pietrificato
pigmy/pygmy - pigmeo
poisonous - velenoso
polymorphous - polimorfo
predator/prowler - predatore
purebred - di razza/purosangue
rabid - rabbioso
saltwater - di acqua salata
savage - selvaggio
scaly - squamoso
shy - timido/pauroso
snout - muso
spineless - invertebrato
spotted - maculato
striped - tigrato/zebrato/a strisce
stuffed - impagliato
tail - coda
talon - artiglio
tamed - domato
territorial - territoriale
transgenic - transgenico
untrained - non addestrato
venomous - velenoso
warm-blooded - a sangue caldo
web-footed - palmipede
winged - alato
I hope this is helpful! Should you need any animal, in particular, feel free to ask! If you spot any mistake please let me know!
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Ciao ho appena cagato in un parco giochi.
Peccato, nessun palmipede avvistato nei paraggi.
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La massa del sole/17
La massa del sole/17
“In ogni caso non hai capito molto, eh?” la Luna divenne se possibile ancora più isterica. “Mi dà della mozzarella! A me! Che sono il sogno dei poeti e dei navigatori e anche di quella papera al neon che sputa fuoco di fiamme!” “Qua.” In effetti un palmipede stava sputando fuoco di fiamme tutt’attorno e proprio vicino alla terra. “È ciò che chiamano stelle cadenti” aggiunse la Luna. “Avvocato!…
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Altrimenti non mi spiego ...
Altrimenti non mi spiego …
…nel comporla …devono averla lavorata con i piedi di un palmipede 😁 MITRUCCODIPOESIA©
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palmipede 3 by gian.franco https://flic.kr/p/2kiGaKr
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I'm more worried about that shot:
Is Jensen a palmipede somehow?
“The devil doesn’t come dressed in a red cape and pointy horns. He comes as everything you’ve wished for”
~ Tucker Max
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La palma ai tuoi piedi non è un palmipede (non è #palmbeach ma #marinadiravenna) #mare #thesea #palma #palm #ravenna #italia #italy
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Constanţa: Suspiciune de gripă aviară în două gospodării ţărăneşti de pe malul Dunării
Inspectorii sanitar veterinari au dispus sacrificarea păsărilor domestice identificate în două gospodării din satul Almalău (comuna Ostrov), după ce rezultatele investigaţiilor efectuate în laboratorul Direcţiei Sanitar Veterinară pentru Siguranţa Alimentelor (DSVSA) au izolat şi identificat, în cursul zilei de vineri, genomul virusului influenţei aviare H5, fiind suspicionată boala gripei aviare. Prefectura Constanţa a informat sâmbătă că, după identificarea a zece noi cadavre de păsări domestice (galinacee şi palmipede), în două gospodării ţărăneşti din satul Almalău, situat pe malul Dunării, până la confirmarea focarului pe baza probelor analizate de Laboratorul Naţional de Referinţă al Institutului de Diagnostic şi Sănătate Animală (LNRIDSA) Bucureşti, au fost instituite primele măsuri specifice pentru împiedicarea răspândirii bolii către efectivele de păsări domestice şi pentru a reduce gravitatea efectelor economice generate de evoluţia acestei boli pe teritoriul judeţului. DSVSA a dispus sacrificarea păsărilor din exploataţiile noncomerciale în care a fost declarată suspiciunea de Influenţă Aviară.
AGERPRES
Sursa articol jurnalul.ro
, sursa articol https://blogville.ro/constanta-suspiciune-de-gripa-aviara-in-doua-gospodarii-taranesti-de-pe-malul-dunarii/
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Logo project - Palmipède.2013
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