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Marco Travaglio Ospite a Otto e Mezzo La7 29.10.2024 Il Commento di Radio PugginiOnAir
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Storia Di Musica #320 - Arcade Fire, Funeral, 2004
La caratteristica comune dei dischi di Aprile è arrivata per caso, e mi ha fatto scoprire delle cose bellissime che non conoscevo. Sono per questo molto felice di presentarvi le mie scelte ma stavolta la caratteristica comune la tengo segreta per questo primo appuntamento, si capirà in seguito e vi invito anzi, per giocare insieme, a ipotizzare quale sia. Inizio raccontandovi di una band, e un disco, che hanno davvero segnato la storia della musica indipendente internazionale, facendo il successo di una formazione di rock canadese che nel corso degli anni ha continuato a stupire. Il nucleo originale del gruppo prende vita a Boston, dove si conoscono Win Butler e Josh Deu, che formano gli Arcade Fire. Passano poche settimane e si trasferiscono nel paese natio, precisamente a Montreal, dove fanno i primi concerti in piccole location, a feste private e persino nelle gallerie d'arte. A Montreal Win Butler incontra Régine Chassagne, che prima diventerà cantante e poi futura sua sposa, per un motivo che sta scritto nel libretto del disco di oggi:"il caldo costrinse i due a sposarsi". Registrano le prime canzoni con questa formazione: Chassagne-Butler, Josh Deu, il bassista Mules Broscoe, il chitarrista Dane Mills e a Brendan Reed alla batteria. Il primo EP esce a nome Arcade Fire nel 2002, ma fu l’inizio di un rinnovamento traumatico della formazione: Broscoe si chiama fuori dalla band, Mills abbandona nel modo più spettacolare, lasciando nel bel mezzo di un concerto alla Casa del Popolo di Montréal. In sostituzione dei due ex-membri subentrano il fratello di Win, William Butler, e Tim Kingsbury, e con questa formazione pubblicano un secondo EP, Us Kids Now. Prima della fine del primo anno di promozione, la band ottiene un contratto con l'etichetta indipendente Merge Records, che in quegli anni e in quelli a venire sfornerà gioielli musicali in serie, con la quale continua tuttora a pubblicare album. Entra in formazione Howard Bilerman alla batteria.
Nel 2004 la quasi sconosciuta formazione canadese dà alle stampe un album, Funeral (che si intitola così perchè durante la registrazione morirono parenti dei componenti della band) che nel giro di poche settimane fa gridare al miracolo. Gli Arcade Fire diventano la band più ammirata dai critici, che inseriscono Funeral nei primi posti delle classifiche non solo del 2004 ma del decennio, degli ultimi 25 anni, di sempre. Nasce una band di culto. Il loro suono è barocco, gioioso, ricco di sfumature con una sezione di archi dolente e armoniosa, la doppia voce Butler \ Chassange ad alternarsi, facendo un album che per meriti loro, per momento storico e per magia complessiva sembra perfetto. Il gruppo ha ben in mente da cosa partire: ci sono echi Bowie nella stupenda Rebellion (Lies) (che in Italia è famosa come sigla di Otto E Mezzo, il programma de La7 di Lilli Gruber), la linea di basso e il suono alla The Edge della chitarra, i New Order in tutta la serie di Neighborhood in 4 parti, denominate Tunnels, Laika, come la cagnetta che andò nello spazio, Power Out e 7 Kettles. Crown Of Love è magnifica e finisce in stile epico, Wake Up che è spectoresca nell’arrangiamento e nel finale stile U2 (Bono diventerà un grande ammiratore, e apriranno molti concerti del Vertigo Tour del 2005 della band irlandese, e la parte iniziale di Wake Up fu usata come intro a City Of Blinding Lights); Haiti, che è placida e sofisticata, mostra le loro qualità nelle ballate. Une Année Sans Lumière cambia il cantato dall’inglese al francese, ed è davvero ballabile e dolcissima. In The Backseat con la voce della Chassagne che sembra alzarsi all’infinito rispetto alla musica, è un crescendo emozionale da ricordare, con intermezzo di archi. Nonostante le evidenti ispirazioni tutto l’album è una continua sorpresa eccitante, tra le pieghe degli arrangiamenti, tra i piccoli assoli di strumenti inusuali (farfisa, xilofono, gli archi, un corno francese), tra la voce sincopata e trascinante di Butler e quella morbida e vellutata della Chassagne. Funeral fa rimanere basiti per come tutto l’insieme funzioni in armonia e con un gusto che manca a tante band di oggi.
Il disco vende già molto bene, ma è con Neon Bible (2007) che il successo diventerà internazionale: un disco più sofisticato, e anche più arrabbiato e teso, ammirato per canzoni come Keep The Car Running, No Cars Go e la splendida e dolente My Body Is A Cage, che verrà ripresa da Peter Gabriel in Scratch My Back del 2010, versione che fa da colonna sonora ad una delle puntate più intese della serie Tv culto House M.D. La triade iniziale trova il culmine con The Suburbs, del 2010, che debutta in vetta alla classifica di Billboard e vince il premio Grammy per il miglior disco dell’anno, primo lavoro di una casa discografica indipendente ad ottenerlo. Dello stesso disco, fu fatto una sorta di video documentario diretto da Spike Jones che verrà presentato a numerosi festival cinematografici internazionali: la band collaborerà alla colonna sonora del film Lei (Her) scritto e diretto da Spike Jonze che vede Joaquin Phoenix come protagonista, e alcuni dei brani per il film troveranno posto in Reflektor, altro disco grandioso, del 2013. Se non ho capito male, ritorneranno presto anche in Italia per dei concerti questa estate, sarebbe l’occasione migliore per scoprire una band dalle caratteristiche uniche e dalla musica speciale, che è stata protagonista influente e simpatica della musica degli ultimi 20 anni in maniera anche inaspettata.
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Virgilio Notizie: Giovanni Floris attacca Francesco Lollobrigida a Otto e mezzo per il caso Trenitalia: parole di fuoco a La7
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Lilli Gruber
Lilli Gruber giornalista e grande protagonista del mondo della comunicazione e della televisione, è stata la prima donna a condurre un telegiornale RAI di prima serata nel 1987.
È stata inviata all’estero, si è occupata di politica internazionale specializzandosi in Medio Oriente, ha coperto i più grandi avvenimenti degli ultimi quarant’anni, è stata parlamentare europea e, soprattutto, non ha avuto remore a mettersi contro i poteri forti: ha criticato aspramente l’era berlusconiana, si è dimessa dalla RAI reclamando la libertà d’informazione e si è battuta per diritti di lavoratori e lavoratrici.
Il suo nome completo è Dietlinde Gruber, ed è nata a Bolzano il 19 aprile 1957. Laureata in Lingue e Letterature straniere all’università di Venezia, ha svolto il praticantato giornalistico a Telebolzano per poi approdare in Rai, dove, alla conduzione del Tg, si è fatta notare per il piglio deciso e per l’insolita postura di tre quarti e non frontale.
Per anni è stata impegnata nell’attività sindacale dove si è battuta per una cultura delle regole con concorsi pubblici per le assunzioni, percorsi di carriera trasparenti, diritti delle donne e contro il precariato.
Nel 1993 ha vinto la William Benton Fellowship for Broadcasting Journalists, prestigiosa borsa di studio dell’Università di Chicago.
Dal 1990 al 2004 ha fa parte della squadra del Tg Uno, dopo il talk-show politico Al voto, Al voto, nel 1994 è passata alla conduzione del Tg delle 20.00, ricoprendo anche il ruolo di inviata all’estero e di conduttrice degli speciali dedicati a importanti eventi internazionali come il crollo del muro di Berlino, la guerra del Golfo, il processo di pace in Medio Oriente, la dissoluzione dell’Unione Sovietica, i fatti dell’11 settembre fino alla guerra in Iraq.
Ha collaborato anche con i quotidiani La Stampa e Corriere della Sera e, all’estero, con il network statunitense CBS News e con quello tedesco PRO 7, per il quale ha condotto e co-prodotto il settimanale “Focus TV”.
Nei primi mesi del 2002 è stata “visiting scholar” a Washington alla School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University, dove ha seguito corsi sul terrorismo internazionale e tenuto lezioni sulla politica italiana.
Nel 2003 il Presidente della Repubblica Ciampi le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, in qualità di giornalista inviata in Iraq.
Nel maggio 2004 ha ricevuto la Laurea honoris causa dalla American University di Roma.
Dopo aver denunciato la carenza di libertà d’informazione in Italia sotto il governo Berlusconi, nel 2004 ha lasciato la Rai per candidarsi al Parlamento europeo con la coalizione Uniti nell’Ulivo. Eletta con oltre un milione di voti, dalla sua campagna elettorale è stato tratto il documentario Lilli e il cavaliere – 10 giorni per battere Berlusconi.
Per il gruppo parlamentare del Partito Socialista Europeo, è stata presidente della Delegazione per le relazioni con gli Stati del Golfo. Ha fatto parte della Conferenza dei presidenti di delegazione, della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Delegazione per le relazioni con l’Iran. Nel 2007 è stata nella Commissione per l’Etica, nominata dall’Assemblea Costituente Nazionale.
Dal settembre 2008, dopo essersi dimessa dal parlamento Europeo, conduce e dirige la trasmissione di approfondimento Otto e mezzo su La7.
Ha scritto diversi romanzi e saggi tra i quali ci sono I miei giorni a Baghdad (2003), America anno zero (2006), Ritorno a Berlino (2009), il romanzo autobiografico Eredità (2012), Tempesta (2014), Prigionieri dell’Islam. Terrorismo, migrazioni, integrazione: il triangolo che cambia la nostra vita (2016), Inganno. Tre ragazzi, il Sudtirolo in fiamme, i segreti della Guerra fredda (2018), Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone (2019), La guerra dentro (2021) e Non farti fottere. Sei tu che usi il porno o è lui che usa te? (2024).
Ha collaborato anche allo spettacolo di Serena Dandini Ferite a morte.
È da sempre impegnata contro l’invisibilità delle donne, escluse dai ruoli decisionali, contro il clima di arroganza e di odio che favorisce il diffondersi del populismo e mina le istituzioni democratiche.
Concreta ed efficace fa parlare i fatti con dati, storie e personaggi.
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Renzi querela Lilli Gruber: “Andrò in Europa se eletto, a Otto e mezzo bugie su di me”
Matteo Renzi “ha dato mandato ai propri legali di agire in giudizio contro Lilli Gruber per le dichiarazioni rilasciate questa sera (ieri, ndr) nel corso della trasmissione 8 e mezzo, su La7″. Nelle scorse ore l’ex presidente del Consiglio ha annunciato la sua candidatura per le elezioni europee, e nel farlo ha sottolineato che in caso di vittoria andrà a Strasburgo. La conduttrice non gli ha…
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Gruber, io al Nove? 'Ho un contratto di due anni con Cairo'
“Se andrei al Nove? “No” e “non amo discutere di ipotesi che non sono sul tavolo. Se me lo hanno mai chiesto? Quando ho rinnovato il contratto con Cairo ho avuto varie proposte”. Così a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, Lilli Gruber, giornalista e conduttrice di Otto e Mezzo, intervistata da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Fino a quando sarà ancora legata a La7? “Due anni mi pare”. E poi, ad…
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Pesaro: a 'Incontri Capitali' Paolo Gentiloni e Matteo Ricci dialogano su 'l'Europa nel mondo che cambia'
Pesaro: a 'Incontri Capitali' Paolo Gentiloni e Matteo Ricci dialogano su 'l'Europa nel mondo che cambia'. L'Europa al centro del prossimo appuntamento di 'Incontri capitali': il Commissario Europeo Paolo Gentiloni e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci converseranno sul tema 'L'Europa nel mondo che cambia' (Alusfera di piazza del Popolo, ingresso dal retro del palco). Un'occasione di confronto e di approfondimento sul ruolo dell'Unione Europea e sulle sfide che la stessa è chiamata ad affrontare nel contesto globale. A moderare l'incontro sarà la giornalista di LA7 Alessandra Sardoni. Paolo Gentiloni è Commissario europeo per gli Affari Economici e Monetari dal dicembre 2019. È stato presidente del Consiglio dei Ministri dal 2016 al 2018 e, in precedenza, ministro delle Comunicazioni e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Matteo Ricci, sindaco di Pesaro dal 2014, già presidente della Provincia di Pesaro e Urbino e vicepresidente del Partito Democratico, è coordinatore dei Sindaci PD e presidente di ALI Autonomie Locali Italiane. Ad aver condotto l'incontro è stata Alessandra Sardoni inviata della redazione politica del TgLa7 e volto noto del giornalismo televisivo grazie a trasmissioni come 'Omnibus' e 'Otto e mezzo', nel biennio 2013-2014 è stata, prima donna a ricoprire questo ruolo, presidente dell'Associazione Stampa Parlamentare. 'Incontri capitali' proseguirà sabato 6 aprile con Massimo D'Alema e Marco Tarquinio che converseranno su 'Il disordine mondiale' (ore 18, Alusfera di piazza del Popolo). La rassegna 'Incontri capitali' è promossa da Pesaro 2024 - Capitale Italiana della Cultura con la collaborazione di Passaggi Cultura. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Gruber responds to Meloni: “Patriarchy? It is also in its political culture that it expresses itself by intimidating journalists."
Lilli Gruber responds during the episode of “otto e mezzo” on La7 to the Prime Minister after the post that attacked her: “Here we did not discuss Meloni’s biography but the political culture that it expresses and which evidently also expresses the ability to intimidate the journalists. But we, who have long experience, have broad shoulders” 22/11/2023 00:26 Source link
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SONDAGGIO: IL 73% DEGLI ITALIANI BOCCIA L’OPPOSIZIONE: PD PEGGIO DEL MOVIMENTO 5 STELLE.
Gli italiani promuovono Giorgia Meloni e bocciano Schlein e Conte.
Sondaggio Demopolis per Otto e Mezzo a La7. Gli italiani promuovono Giorgia Meloni e bocciano Schlein e Conte. Un anno di Governo: voti severi ma positivi per Giorgia Meloni anche se meno positivi per il Governo; giudizi impietosi nei confronti dell’intera opposizione. Siamo a La7 e ad annunciare questi numeri è proprio Lilli Gruber, mai troppo morbida con la Meloni e con il centrodestra.…
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7 ott 2023 12:12
“ILLAZIONI ASSOLUTAMENTE FARNETICANTI” – IL CONSIGLIERE PER LA STAMPA DEL QUIRINALE, GIOVANNI GRASSO, SMENTISCE SECCAMENTE L’INDISCREZIONE DI ALESSANDRO SALLUSTI, SECONDO CUI IL COLLE SAREBBE INTERVENUTO PER FAR RIMUOVERE IL DIRETTORE DELLA “STAMPA”, MASSIMO GIANNINI (DA OGGI SOSTITUITO DA ANDREA MALAGUTI) – GRASSO: “LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA NON SI È MAI PERMESSA DI INTERFERIRE NELLE LIBERE DINAMICHE EDITORIALI” – SALLUSTI A TESTA BASSA CONTRO LA GIUDICE IOLANDA APOSTOLICO: “SE GIANNINI SCRIVE CHE IO GLI STO SULLE PALLE PUO’ CONTINUARE A FARE IL SUO LAVORO. SE LO FA UN MAGISTRATO...” – VIDEO -
Estratto dell’articolo di www.lastampa.it
«Assolutamente farneticanti». Così il consigliere per la stampa del Quirinale Giovanni Grasso definisce le illazioni, diffuse questa sera dal direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, ospite della trasmissione di Lilly Gruber Otto e Mezzo su La7, di un intervento del Colle perché fosse sostituito il direttore de La Stampa Massimo Giannini. «Come dovrebbe essere noto a tutti, la presidenza della Repubblica non si è mai permessa di interferire nelle libere dinamiche editoriali e nella nomina di direttori. Chi afferma il contrario mente», dice Grasso.
A spiegare i motivi dell’avvicendamento ai vertici de La Stampa, durante la trasmissione è stato lo stesso Giannini. «Da giugno con il mio editore abbiamo avviato una riflessione sulla natura del giornale e su come lo si potesse rafforzare. Dopo una riflessione prolungata, si è deciso che La Stampa deve recuperare un rapporto diretto e vicino con il territorio». A prendere il suo posto è Andrea Malaguti, fino ad oggi vice direttore vicario del quotidiano torinese. [...]
2 – OTTO E MEZZO, CLAMOROSO SALLUSTI: "GIANNINI SCRIVE CHE GLI STO SULLE PALLE?"
Estratto dell’articolo di www.liberoquotidiano.it
Alessandro Sallusti, in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, nella puntata del 6 ottobre, critica duramente la condotta della giudice di Catania Iolanda Apostolico per aver partecipato nel 2018 alla manifestazione anti-Salvini e poi aver disapplicato il decreto Cutro sul trattenimento di alcuni migranti nel Centro di Pozzallo: "Andiamo con ordine. Il ragionamento di Massimo Giannini parte da un presupposto sbagliato, che un magistrato sia un cittadino come un altro, non è un cittadino come un altro. Ha delle libertà diverse dalle mie", attacca il direttore de Il Giornale. "Se Giannini scrive che io gli sto sulle pa*** può fare il lavoro che fa. Se lo fa un magistrato non può più giudicare né me né tutto ciò che è attinente a me, perché ha espresso un giudizio o un pregiudizio dal quale doveva astenersi", sottolinea Sallusti.
[…]
Dopodiché, spiazzando ulteriormente la conduttrice e lo stesso Massimo Giannini, Sallusti fa una seconda considerazione: "Il problema non è il video ma che un magistrato che ha espresso delle posizioni ha giudicato nel merito poi di quello per cui era andata a manifestare", prosegue il direttore del Giornale. Che conclude: "C'è un dettaglio che sfugge ai più, quando è scoppiato il putiferio la magistrata si è affrettata a cancellare i post. Allora se era normale, se lei era lì per tutelare l'ordine pubblico, cosa ridicola, perché li ha cancellati? Perché ha capito che erano di intralcio alla sua narrazione".
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da quando vivo con mio padre la mia TV è costantemente sintonizzata su La7 per guardare Otto e Mezzo con la Gruber.
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La pericolosità delle posizioni del ministro degli Esteri ucraino
(di Elena Basile – tpi.it) – Abbiamo ascoltato le dichiarazioni del Ministro degli Affari Esteri Kuleba in una trasmissione del programma Otto e Mezzo de La7. Devo dire che non ho potuto non provare una dolorosa indignazione nell’ascoltare metafore calcistiche quasi la guerra fosse un gioco e non implicasse la sofferenza di un popolo, il massacro di un’intera generazione di Ucraini. Il Ministro…
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Lilli Gruber inchioda Elly Schlein: "Un po' a scoppio ritardato". #ottoemezzo #LA7
19 GIU 2023
"Da oggi Elly Schlein è più forte?" chiede senza mezzi termini Lilli Gruber mentre Francesco Boccia risponde. Ospite di Otto e Mezzo nella puntata di lunedì 19 giugno su La7, il dem prende le difese della sua segretaria: "Ha il dono di parlare semplice e chiaro, anche per una generazione politica più giovane e diversa". Ma questo non basta alla conduttrice e Boccia prosegue: "Prima delle Primarie eravamo terzi, al 14 per cento nei sondaggi, ora è iniziata una fase politica nuova. Parla di temi....".
Boccia non fa in tempo a parlare che la giornalista lo incalza con una frecciatina: "Un po' a scoppio ritardato mi viene da dire. Ma il partito la segue? È questo il dramma". E il dem sembra arrampicarsi sugli specchi: "Il Pd è un'alternativa alla destra, stiamo facendo la sinistra e chiediamo alle altre forze politiche all'opposizione di unirsi contro la destra".
"Ma il Pd la segue?", rincara ancora una volta la Gruber, con Boccia che si dice fiducioso: "Io credo di sì". Di diverso parere Francesco Specchia. La firma di Libero è invece convinta che "Schlein avrebbe dovuto portare un vento nuovo, una tempesta". E invece nulla di nuovo sotto il sole del Pd.
Da Libero quotidiano.it
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Non è che ce l’abbia con Massimo Giannini, Lilli Gruber e compagni di merende vari per quello che hanno detto a suo tempo.
Onestamente, il 31 gennaio scorso, non si poteva prevedere quel che sarebbe successo poi, anche e soprattutto per colpa della Cina e del ritardo criminale con cui il mondo ha saputo quel che stava succedendo a Wuhan e dintorni. Questo non dimentichiamocelo MAI, ripeto MAI.
Ma, poi, Giannini, Gruber, eccetera hanno mai chiesto scusa per aver lanciato cacca su Salvini & C. che, anche qui non dimentichiamocelo MAI, avevano ragione al 100% sulle misure da prendere per contenere la probabile diffusione dell’epidemia?
#italia#la7#otto e mezzo#otto e mezzo la7#lilli gruber#massimo giannini#coronavirus#corona virus#coronavirus italia#corona virus italia#odio per salvini#odio verso salvini
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Quando Vladimir Putin era “un dono del signore”: dieci anni di dichiarazioni d’amore dei nostri politici
Putin dono di Dio “Vladimir Putin è un dono del Signore” (Silvio Berlusconi, Forum sulla democrazia a Yaroslav, in Russia, 10 settembre 2010)
Celo, manca “Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin!” (Matteo Salvini su Facebook, 25 novembre 2015)
La sensibilità di Putin “Vladimir è sensibile, aperto, ha il senso dell'amicizia, ha rispetto per tutti, soprattutto per le persone umili, e una profonda comprensione della democrazia” (Silvio Berlusconi alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, 22 ottobre 2010)
Il Nobel a Putin “Bisogna dare il Nobel della pace a Berlusconi, a Putìn, che stanno veramente lottando per la pace nel mondo” (Antonio Razzi, senatore di Forza Italia, a La Zanzara su Radio 24, 19 marzo 2014)
Putin il n.1 al mondo “Ho un rapporto fraterno con Vladimir. Credo sia il migliore: ritengo che per la Russia sia una fortuna” (Silvio Berlusconi a Euronews, 17 gennaio 2013)
Putin e la Crimea Sulla questione ucraina ha ragione Putin? “Assolutamente sì. Putin porta le sue truppe sul confine e le porta perché gli abitanti della Crimea hanno paura che Kiev invii truppe che possano compiere stragi” (Silvio Berlusconi a Bersaglio mobile, La7, 20 maggio 2014)
Con Vladimir “Ci sono tante ragioni per cui dovremmo essere dalla parte di Putin” (Daniela Santanchè, Forza Italia, ad Agorà, Rai 3, 3 settembre 2014)
Il Vladimir giusto Gay: Salvini, “Luxuria? Ho scelto l'altro Vladimir, Putin” (Matteo Salvini commenta la cena Berlusconi-Luxuria ad Arcore, Ansa, 16 ottobre 2014)
Non rompetegli le palle Ucraina: Salvini, “non si rompano le palle a Putin” (Matteo Salvini, TgCom24, Ansa, 12 novembre 2014)
Putin premier, subito! “Fra Putin e Renzi io scelgo Putin tutta la vita. Putin lo vorrei domani mattina come presidente del Consiglio” (Matteo Salvini a Radio Anchi'io, 3 dicembre 2014)
I deficienti “Chi gioca contro Putin è un deficiente” (Matteo Salvini incontrando la stampa estera, 10 dicembre 2014)
Gli euro-buffoni “L’Europa processa Putin, ma io lo preferisco a tanti euro-buffoni!” (Matteo Salvini su Facebook, 11 marzo 2015)
Meglio Putin dell'Ue “Io credo che la Russia sia sicuramente molto più democratica dell’Unione Europea di oggi, una finta democrazia. Io farei a cambio, porterei Putin nella metà dei paesi europei, mal governati da presunti premier eletti che non sono eletti da nessuno, ma telecomandati da qualcun altro” (Matteo Salvini al Parlamento europeo, 11 marzo 2015)
Renzi per Putin “Putin è una delle persone con le idee più chiare al mondo, mi basterebbe essere a un minimo del suo livello. Scambierei Renzi con Putin domani mattina, saremmo un Paese migliore” (Matteo Salvini a Radio Cusano Campus, 20 marzo 2015)
Salvini sta con Putin (ANSA) - ROMA – Salvini posta sul suo profilo Facebook delle foto con Putin e poi scrive, “Io sto con lui” (Matteo Salvini 9 maggio 2015)
La maglietta di Putin e gli eurocretini (ANSA) - STRASBURGO – Matteo Salvini si è presentato oggi al Parlamento europeo con una maglietta bianca con la faccia di Vladimir Putin di profilo, sotto un colbacco militare. “L'ho comprata a Mosca”, ha affermato il leader del Carroccio, “è una risposta agli eurocretini che giocano alla guerra con Putin e con la Russia” (Matteo Salvini, 9 giugno 2015)
La tassazione russa “Preferisco Putin all'Europa, non ci sono dubbi. Basta pensare che in Russia hanno una tassazione bassa, al 15%” (Matteo Salvini a Zanzara, su Radio 24, 17 luglio 2015)
Vladimir guerriero della libertà “Putin è una persona sensibile, di sentimenti profondi, ha un sentire delicato: è un vero guerriero della libertà e della democrazia nel suo paese” (Il Cav. in una videointervista per il libro “Berlusconi si racconta a Friedman, my way”, 6 ottobre 2015)
La conferma di Meloni “Putin meglio di Renzi, ha ragione Salvini” (Giorgia Meloni a Otto e mezzo, su La7, 3 dicembre 2015)
Lo statista Putin e il futuro pacifico “Putin e Le Pen sono due tra i migliori statisti in circolazione. Noi siamo vicini a chiunque difenda un futuro pacifico per l'Europa” (Matteo Salvini a Montecitorio, 9 dicembre 2015)
Ansa – Russia: Salvini, venerdì a Mosca, vedrò anche Putin (12 dicembre 2015)
Ansa – Russia: Salvini a Mosca, mai detto che avrei visto Putin (18 dicembre 2015)
Fatiche letterarie Russia: Salvini presenta libro su Putin, “lui ha idee chiare” (Ansa, 21 dicembre 2015)
Carte false “Io farei carte false per avere domani mattina presidente Putin al posto di Renzi. Purtroppo oggi sono indegnamente rappresentato da Renzi. Ma mi riconosco di più in Putin” (Matteo Salvini a La Zanzara, 22 dicembre 2015)
Il 5 Stelle Manlio Di Stefano e Putin Come non ricordare anche Manlio Di Stefano, che nel 2016 definiva l’Ucraina “uno Stato fantoccio della Nato (Usa e Ue)”. Per lui, nel 2014 in Ucraina ci fu “un colpo di Stato” che mandò al potere “un governo composto da convinti neo-nazisti e dalla peggior tecnocrazia finanziaria internazionale” (Corriere.it)
“Ci rido sopra” “Mi aspetto che domani escano dossier segreti che coinvolgono Putin nella strage di piazza Fontana e sull'aereo di Ustica. O ci sono prove o ci rido sopra” (Matteo Salvini e le ipotesi di coinvolgimento del leader russo nella morte Alexander Litvinenko, Ansa, 21 gennaio 2016)
Ai fessi “Ai fessi che prendono in giro Salvini ricordo che lui con largo anticipo ha puntato su Putin, Trump e Le Pen. E voi, geni della geopolitica?” (Claudio Borghi, futuro parlamentare leghista, su Twitter, 11 novembre 2016)
Grillo e gli uomini forti Beppe Grillo e gli idoli Putin-Trump: servono uomini di stato forti come loro. Lui smentisce, ma il giornale francese Journal du Dimanche conferma: “Ha riletto il testo” (La Stampa, 23 gennaio 2017)
Grillo e il vantaggio per l'umanità “La politica estera degli Stati Uniti è stata un disastro sotto Obama. Se Trump ha voglia di convergere con Putin, di rimettere le cose sulla giusta strada, non può che avere il nostro appoggio Due giganti come loro che dialogano: è il sogno di tutto il mondo! Eravamo in guerra fredda, con l’arma nucleare. La politica internazionale ha bisogno di statisti forti come loro. Considero questo un vantaggio per l’umanità. Putin è quello che dice le cose più sensate sulla politica estera” (La “traduzione autentica” dell'intervista rilasciata al settimanale francese Journal du Dimanche, a cura del M5S Europa, 23 gennaio 2017)
Salvini farà la storia “Faremo la storia con Trump, Le Pen e Putin” (Matteo Salvini, manifestazione a Milano, 29 maggio 2016)
Il gigante Putin “Renzi vede Putin? Un coniglio che incontra un gigante” (Matteo Salvini, Ansa, 17 giugno 2016)
Vladimir è la speranza Putin è una “fonte di speranza”, Donald Trump “un grande uomo”, Marine Le Pen una “donna forte”, e Nigel Farage “ha avuto il merito storico di aver creduto nella Brexit” (Matteo Salvini a die Welt, 3 gennaio 2017)
Garantisce Di Maio “L’alleanza Trump-Putin ci deve rassicurare” (Luigi Di Maio, M5S, a Di Martedì su La7, 10 gennaio 2017))
La salvezza putiniana “Trump, Le Pen, Putin e Salvini sono la salvezza per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. O si capisce questo o il futuro sarà solo di morte, terrorismo e violenza” (Tony Iwobi, responsabile federale Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega Nord, Ansa, 2 febbraio 2017)
Salvini e gli hacker russi “A parte il fatto che spiare l'inutile Gentiloni è fatica sprecata, ma ormai qualunque cosa accada al mondo è colpa di Putin”; “Il tuo televisore non funziona? Sono stati gli Hacker Russi. Hai perso a Risiko? Sono stati gli Hacker Russi. La benzina costa troppo? Colpa degli Hacker Russi. Ti hanno sospeso da Facebook? Sono stati gli Hacker Russi. Trump, Le Pen o Salvini vincono le elezioni? Merito degli Hacker Russi. P.s. Non guardate Sanremo, è truccato dagli Hacker Russi...VIVA GLI HACKER RUSSI!” (Matteo Salvini su Facebook, 10 febbraio 2017)
10 Putin per noi “Averne dieci di Putin in Italia, metterebbe un po' di ordine” (Matteo Salvini a Napoli, Ansa, 11 marzo 2017)
Angela chi?! “Se devo scegliere tra Putin e la Merkel... vi lascio la Merkel, mi tengo Putin! #ottoemezzo” (Matteo Salvini su Twitter, 25 marzo 2017)
E Di Stefano ora ammette: “Putin è già un interlocutore, ha vinto su tutta la linea” “Gli arresti a Mosca? E allora Guantanamo? Non tocca a me valutare la democrazia in un altro Paese” (Manlio Di Stefano, M5S, La Stampa, 30 marzo 2017)
Gasparri e le palle di Putin “Io sono amico della Russia, è un complotto?, no!, faccio dei convegni con i membri del partito di Putin, e me ne vanto. Il grande, grandissimo Putin! Magari averne uno in Italia... Questi deputati russi mi hanno regalato delle palle di Natale, eccole, queste sono le palle di Putin, non le palle di Renzi, che racconta da pallonaro qual è. Oggi c’è la grande repubblica federativa russa, del grande Putin, altroché rovinare la vita dell’Occidente con le bugie, ma andatevi a seppellire bugiardoni! Io ho fatto l’albero di Natale con le palle di Putin, alla faccia di Obama, della Clinton e di chi ci vuole male!” (Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, pubblica un video su Facebook dopo aver addobbato il proprio albero di Natale, 10 dicembre 2017)
Blogger del piffero “Io sono sempre dalla parte dei governi legittimi. Come sono quello di Putin in Russia e quello di Maduro in Venezuela. Gli arresti in Russia riguardavano manifestazioni non autorizzate, rispetto a Grillo Navalny è un blogger del piffero” (Vito Petrocelli, senatore M5S, La Repubblica, 6 aprile 2017)
Slogan vincenti “Meno male che Putin c'è” (Matteo Salvini live su Facebook, 7 aprile 2017)
Amici di Putin
Di Battista parla russo con una giornalista: “Ora diranno che siamo amici di Putin” (CorriereTv, 18 maggio 2017)
Non manca più nessuno CasaPound: Di Stefano, noi fascisti, ci piace anche Putin (Ansa, 16 novembre 2017)
Credo in Putin (davvero) “Ritengo che Putin sia uno dei migliori uomini di governo al mondo. Lo dico perché lo credo e non perché me lo suggerisce qualcuno: se avessimo un Putin in Italia staremmo assolutamente meglio” (Matteo Salvini, Ansa, 28 novembre 2017)
Credo in Putin (gratis) “Putin mi piace perché lo stimo, non perché mi pagano per dire che mi piace” (Matteo Salvini su Radio 1, 11 dicembre 2017)
Forza Vladimir “Mi auguro che domani i russi rieleggano il presidente Putin, uno dei migliori uomini politici della nostra epoca, e che tutti rispettino il voto democratico dei cittadini” (Matteo Salvini su Twitter, 17 marzo 2018)
Fratelli di Russia “Complimenti a Vladimir Putin per la sua quarta elezione a presidente della Federazione russa. La volontà del popolo in queste elezioni russe appare inequivocabile” (Giorgia Meloni su Facebook, 18 marzo 2018)
Putin a pacchi “Vado a incontrare Putin. Uomini come lui, che fanno gli interessi dei propri cittadini, ce ne vorrebbero a decine in questo Paese” (Matteo Salvini durante un comizio nel Bresciano, 8 luglio 2018)
Salvini e la Crimea “L’annessione della Crimea alla Russia è avvenuta dopo un referendum”; “Ci sono alcune zone storicamente russe, in cui c’è una cultura e delle trazioni russe, e che quindi appartengono legittimamente alla Federazione Russa”. Che sia stato un referendum falsato dalla presenza dei militari di Mosca “è un punto di vista, ma non è il mio” (Matteo Salvini al Washington Post, La Stampa, 20 luglio 2018)
Putin non ti fa il tweet contro Vladimir Putin “è in assoluto il numero uno dei leader mondiali. Lo assumerei in una mia impresa”, “ha un'idea molto chiara della pace del mondo. Tra tutti i leader mondiali è quello che ha una visione più lucida della situazione mondiale”; Putin “è una persona di grandissima intelligenza e rispettosa degli altri, non prende il telefonino e fa un tweet quando sente che un capo di Stato gli ha detto qualcosa contro” (Silvio Berlusconi alla convention di Forza Italia a Milano, Ansa, 5 ottobre 2018)
E facciamoglielo dire “Io stimo Putin come uomo di governo e spero di poterlo dire anche se non sono pagato in rubli o matrioske, spero di poterlo dire senza subire sanzioni da qualcuno in Europa” (Matteo Salvini durante la presentazione del libro di Maurizio Molinari, Ansa, 24 ottobre 2018)
Di Battista e la pace mondiale Per la pace mondiale “meno male che c’è Putin”, dice Alessandro Di Battista (Il Post, 25 gennaio 2019)
Indicatori “Il fatto che, dopo Papa Francesco e il capo dello Stato Mattarella, Putin tra le personalità politiche incontri, oltre al premier Conte e i due vicepremier Salvini e Di Maio, il presidente Berlusconi, è un'ulteriore grande conferma che Berlusconi resta l'italiano più rilevante dal punto di vista internazionale. Conferma il suo valore sulla scena mondiale” (Lucio Malan, vicepresidente vicario di Forza Italia al Senato, a Spraynews.it, 4 luglio 2019)
Se la gioca con Trump “Lasciatemi dire che Putin è uno dei migliori uomini di governo che ci sia ora sulla faccia della terra... Insieme a Trump” (Matteo Salvini alla festa della Lega di Oppeano, Verona, Ansa, 12 luglio 2019)
Savoini e il caso Lega Russia: cosa c'è da sapere L'Espresso e Buzzfeed svelano i dettagli (con audio) di un incontro del 18 ottobre 2018 all'hotel Metropol di Mosca tra Gianluca Savoini, amico e collaboratore di Matteo Salvini, e altri personaggi italiani e russi per discutere di finanziamenti alla Lega. Da lì parte l'inchiesta della magistratura per corruzione internazionale e scoppia un caso politico che coinvolge il vicepresidente del Consiglio. (La Repubblica, 15 luglio 2019)
“Dopo aver elogiato anche Trump, Bolsonaro e Orban” “Putin è un grande presidente. E lo dico perché lo penso, non perché mi pagano” (Matteo Salvini alla festa della Lega Romagna, Ansa, 3 agosto 2019)
C'è stima “Putin è un uomo di governo stimato e stimabile” (Matteo Salvini incontra la stampa estera, 13 febbraio 2020)
Dream team per la pace “Voi ritenete davvero che Obama sia il buono e Putin il dittatore? Non insultate l’intelligenza della gente. (…) Io spero che Trump, Putin, Marine Le Pen e il sottoscritto possano fare qualcosa di utile per la democrazia e la pace nel mondo” (Matteo Salvini a Otto e mezzo, La7, 30 marzo 2017)
–– POCO PRIMA DELL'INVASIONE, IN QUESTI GIORNI…
Le ultime parole... (1)
Ucraina-Russia, Di Battista: “Putin riconosce Donbass? Nulla di preoccupante” “La Russia non sta invadendo l'Ucraina. Poi, per carità, tutto può accadere ma credo che Putin (e non solo) tutto voglia fuorché una guerra” (Alessandro Di Battista su Facebook, Adnkronos, 22 febbraio 2022)
Le ultime parole... (2)
“Non si capisce che convenienza avrebbe Putin a scatenare una guerra…” (Matteo Salvini a 24 Mattino, su Radio 24, 21 febbraio 2022)
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