#ordito
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hemlockdrunk · 1 year ago
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26/11/2023 genova antisionista liguria antisionista
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smokingago · 2 years ago
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Sei ancora mia, perché non ti ho avuta.
Quanto impiegano, senza di te,
le onde a passare…
Quando l’amore comincia, c’è un momento
in cui Dio si meraviglia
di aver ordito una cosa tanto bella.
Allora, di nuovo
- tra lo splendore e il giubilo -
si inaugura il mondo,
e chiedere l’impossibile
non è chiedere troppo.
Fu in riva al mare, a mezzanotte.
Seppi che c’era Dio,
e che la sabbia e tu
e il mare e io e la luna
eravamo Dio. E lo adorai.
Antonio Gala
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gregor-samsung · 4 months ago
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" Quando si guardano indietro, alla ricerca di un’àncora cui vincolare la festa nazionale – una presa della Bastiglia, una Dichiarazione americana d’indipendenza –, tutti i regimi tedeschi si snervano in un sentimento d’inferiorità, alla vana ricerca di un evento luminoso cui sacrificare con cadenza annuale. E non lo trovano. Persino la caduta del Muro non funzionerà. Il 9 novembre è giorno sfortunato nella storia tedesca. Coincide con la resa di Compiègne alla Francia (1918), con il fallito “putsch della birreria” ordito a Monaco da Hitler e Ludendorff (1923), con la notte dei cristalli (1938), prodromo dello sterminio degli ebrei. Si ripiegherà infine sul 3 ottobre, decretato Giorno dell’Unità Tedesca. Atto amministrativo che non scalderà i cuori germanici. Un popolo senza mito non può farsi davvero nazione. La Bundesrepublik era e resta Stato a nazionalità limitata. Per molti un salutare trapasso dal militarismo prussiano al post-nazionalismo europeisticamente corretto. Ma non per tutti. E comunque per sempre meno. "
Lucio Caracciolo, La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa, Feltrinelli (collana Varia), novembre 2022. [Libro elettronico]
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retelabuso · 4 months ago
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Don Barone accusa: “Tradito dalla Chiesa, sono innocente” Le Iene svelano nuovi inquietanti retroscena
Michele Barone, l’ex prete di Casapesenna condannato in primo grado per maltrattamenti e lesioni su una minorenne, torna alla ribalta nazionale. In una nuova inchiesta di Le Iene, l’uomo ribadisce la sua innocenza e lancia accuse sconvolgenti contro la Chiesa Cattolica. “Sono stato tradito dalla Chiesa, sono innocente!” afferma Barone, sostenendo di essere vittima di un complotto ordito ai suoi…
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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Nerone e la rana
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San Giovanni in Laterano (Roma)
Nerone è il protagonista di un'antica leggenda romana, secondo la quale per un certo periodo l'imperatore fu ossessionato dall'idea di avere un figlio, nel vero senso della parola.
Lo stravagante tiranno voleva infatti provare l'ebbrezza di rimanere "incinto", e minacciò di morte tutti i medici di corte che non fossero riusciti a soddisfare il suo desiderio. Impauriti, i dottori si inventarono un escamotage: gli fecero bere una miscela di sostanze soporifere insieme a un girino. L'idea era che l'imperatore, grazie a una purga, partorisse successivamente una rana. 
Quando questo accadde il sovrano, pazzo di gioia, organizzò una parata, durante la quale la rana venne posta su un carro d'oro e d'argento e fatta girare per la città, scortata da una nutrice e quindici nobili. Quando raggiunsero il Tevere, però, la rana saltò via, scomparendo per sempre nelle acque del fiume. Latitans rana, rana che scappa: da questo episodio deriverebbe il nome Laterano, dove sorge la basilica di San Giovanni. Leggende a parte, fonti storiche attestano una derivazione più credibile del toponimo, ovvero il nome dell'originario proprietario delle terre, Plauzio Laterano, a cui vennero confiscate con l'accusa di aver partecipato alla congiura di Pisone, il complotto ordito nel 65 ai danni dell'imperatore.
-Chiara Guzzonato
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ma-pi-ma · 2 years ago
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Vengono da me calde palpabili radici cucite alla luce di un simbolo fatte argento d'abisso e di mistero fatte oro di sartiame mistico fatte ferro di lingue eterne fatte corallo di coste impossibili fatte carbone di vividi bagliori fatte miele fatte brace fatte rame fatte carezze di ritmo abbondante fatte ordito stellare fatte cenere Le parole sono labbra omogenee di dei muti che trasudano suoni sono chicchi leggeri, luci distinte rari cigni di fuoco che trasmettono uova anche di fuoco soffici cigni morbidi uccelli piogge fili chiavi segreti che si depositano lenti lirici nelle fibre celesti del poeta
Madrid, 1949
Carlos Edmundo de Ory, Le parole, III, da Poesia [1949-1969], 1970
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aitan · 9 months ago
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Dopo la "Trilogia di New York", che ho adorato, Paul Auster lo avevo perso di vista, e non so spiegare il perché.
Probabilmente ho cominciato a temere che avrei potuto cominciare a imitare il suo ordito.
"Invecchiamo ma non cambiamo, diventiamo più raffinati ma in fondo rimaniamo come eravamo quando eravamo piccoli, creature che aspettano impazienti che ci venga raccontata un'altra storia, e un'altra, e un'altra ancora."
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thebeautycove · 1 year ago
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BYRON PARFUMS - MULA MULA ROUGE EXTRÊME  - Rouge Extrême Collection - Extrait de Parfum -
It’s red to me. My bold olfactory statement. A festive sillage that smells of greedy joy.
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Segui la scia scarlatta, rosso rubino, carminio di passione, porpora scintillante, rosso fuoco vivo, anima della festa, in lei emozione, vitalità, desiderio, amore.
Che appagamento sensuale infonde questa fragranza, la senti ardente e maliziosa nelle vellutate, gradienti sfumature di delizia e incanto.
È ammaliante e gioiosa, golosa quanto basta, irriverente e mondana, astutamente amabile, come una scorpacciata di leccornie nei giorni di festa, cornucopia di diletto a cui non devi resistere. 
Non avvezza ai rimpianti e per questo sempre al centro dei festeggiamenti, nel momento clou del brindare, calici alzati e nessun limite al piacere, alla soddisfazione di seminare entusiasmo e allegria.
È un rosso che provoca e seduce quello che in Mula Mula Rouge Extrême di Byron Parfums avverti affiorare, senza sosta, da ogni accordo.
Sono i frutti rossi - ciliegia, fragola, lampone - con le loro polpe materiche e succose a stimolare il desiderio di affondare nelle soffici nebbie del godimento, è il lampante vezzo afrodisiaco esalato da caramello e ambra, a reiterare lo stupore, una colata di dolcezza infinita.
Quale meravigliosa sfida per la pelle, destinata a soggiacere alla magia, lusingata da sontuose velature boisé, ecco il maiuscolo sentire ordito dalla generosità olfattiva di oud, legno di sandalo, patchouli e infine la promessa che meriti, rendere il momento memorabile, nel fascino vezzeggiativo della vaniglia. Rosso indelebile.
Extrait de Parfum 15 e 75 ml.  Online qui
©thebeautycove   @igbeautycove
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Sono qui,
nuda,
sulle lenzuola solitarie
di questo letto in cui ti desidero.
Guardo il mio corpo,…
liscio e rosato nello specchio,
il mio corpo
che è stato avido territorio dei tuoi baci,
questo corpo pieno di ricordo
della tua incontenibile passione
sul quale hai combattuto sudate battaglie
nelle lunghe notti di gemiti e di risa
e di sudori dalle mie cavità profonde.
Guardo i miei seni
che sistemavi sorridendo
nel palmo della tua mano,
che stringevi come uccellini nelle tue gabbie di cinque sbarre,
mentre un fiore mi si accendeva
e arrestava la sua dura corolla
contro la tua dolce carne.
Guardo le mie gambe,
lunghe e lente conoscitrici delle tue carezze,
che ruotavano rapide e nervose sui loro cardini
per aprirti il sentiero della perdizione
proprio verso il mio centro
verso la dolce vegetazione del campo
dove hai ordito taciti combattimenti
coronati dal piacere,
annunciati da raffiche di fucile
e da arcaici tuoni.
Mi guardo e mi vedo,
è lo specchio di te che si tende dolente
su questa solitudine domenicale,
uno specchio rosato,
un calco vuoto che cerca l’altro suo emisfero.
Piove a dirotto sul mio volto
e penso soltanto al tuo amore lontano
mentre difendo
con tutte le mie forze,
la speranza.
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Gioconda Belli
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smokingago · 3 months ago
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Mi allontano e poi torno
per sostare un poco.
Sminuzzo il mio tempo mentre indugio
e lo raccolgo in una stringa di tempo
che è memoria.
Sequenza breve che scivola nella storia
di quel breve distacco
e si fa nostalgia dei frantumi
che il racconto non sa trattenere.
L’angelo dalle ali di piuma cinerina
compare allora a visitare la mia scarna
dimora, nella quiete d’un sogno
che si fa trama e ordito di quanto
non ricordo, poi arretra nella nebbia
turchina che annuncia un nuovo giorno.
Silvana Sonno
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labalenottera · 2 years ago
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Hanno ordito un complotto nei miei confronti e stasera devo andare a casa di amic* per una serata sanremo
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biancoscuro · 2 years ago
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Ho comprato una maschera di cera, che un volto finge di donna gentil, una parrucca che par chioma vera, e velo nero d ‘ordito sottil. Vedrai bel gioco! Scambio de la Luna, temo di te non m ‘abbia a innamorar… Tu sembrerai un ‘andalusa bruna a le carezze del raggio lunar.
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zizijeanmaire · 2 years ago
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"Sulla morte della domenica pomeriggio non se ne parlerà mai abbastanza. Questa prova generale della fine del mondo, tutte le sacrosante settimane. La domenica pomeriggio, il tempo si dilata, diventa un guerriero invincibile. Il tempo della domenica pomeriggio non batte alla stessa velocità del tuo tempo. Dunque, tutto si fa triste torpore. Tutto è baratro di nulla. L'ovatta invisibile cala negli appartamenti. Le orecchie si separano dal mondo. In molti valutano attentamente l'ipotesi del suicidio. I paeselli ameni assomigliano a piccole Nagasaki nel momento di massima popolarità. Gite e bagni a mare non corroborano, perché aleggiano un'intercapedine di depressione: il momento in cui ti dovrai mettere in macchina e tornare indietro. In autostrada, poi, l'unico che ti somiglia e ti capisce è il lavorante del pedaggio. Ti ci specchi. Ma questo non aiuta, solo impedisce la prospettiva. A casa, nel pomeriggio del ritorno, se i letti sono disfatti, allora c'è da temere. I sogni si accosciano. L'assenza di speranza incrina la convinzione del cattolico praticante. Ti scocci di rifarli, perchè è inutile, tra poco si va a dormire. Ma se non lo rifai, il letto, il pensiero di quella approssimazione ti imprigiona in una gabbia di malessere. Ti guardi un tempo della partita noiosa con un atteggiamento come se da dietro al televisore dovesse sbucare da un momento all'altro il prete che ti confessa prima del trapasso. E quando il prete appare, c'è da giurarci, la prima cosa che ti segnala è il letto disfatto. Un macigno senza catapulta e la notte si fa agitata. Si sbrodola nel lenzuolo che diventa una pezza. Perchè era già una pezza dalla notte prima. E, nel buio nel letto, il lunedì appare come un complotto del mondo ordito esclusivamente contro di te. Invece, nel lunedì vero, si schiudono rivoli di gioia, anche se non tutto è svanito, qua e là durante la giornata, affiora l'ombra del cattivo pensiero. Questo: tra sei giorni è di nuovo domenica."
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iotnoitutti · 2 months ago
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ildiariodiunaboxeur · 3 months ago
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Il diario di una boxeur
Faceva la traduttrice e l'interprete. Aveva imparato lingue impossibili. Sapeva discorrere amabilmente nel loro idioma di provenienza con i tossici della stazione, con gli spacciatori subsahariani dai volti decorati di cicatrici metro-tribali, con i burocrati tecnico-amministrativi apparentemente resuscitabili dal coma spirituale che li rendeva interlocutori inutili soltanto dall’ossequio – generato da citazioni letterali e a perfetto proposito - per ��il comma” sancto sanctorum; si destreggiava inoltre senza ausilio alcuno di porchiddei  canonici o apocrifi tra insolenti signore settantenni con tacchi a spillo, topiragno in braccio, mariti portaborse al seguito e Smart di colori flashanti perfettamente ostruenti il suo passo carraio, e vari altri abitanti di simili pianeti. Sapeva infine concedersi con grazia leggendaria - non un mezzo sopracciglio corrugato né una sola cellula esofagea-epiteliale inacidita - agli ingrati compiti del suo ruolo di mediatrice, quando da una parte dello schieramento si ergevano massicce e agguerrite matrone nigeriane e dall’altro sproloquianti medici dell’Ulss il cui razzismo più becero era evidentemente sciorinato in atteggiamento di palese incoscienza nei confronti della propria incolumità personale.
Immacolata nella sua mise mimetica, emotivamente disinfettata. 
Ma quando si trattava di avere una conversazione, cosa dico?, uno scambio di battute con le proprie voci interiori, allora diventava più tenace di un bambino che, di fronte all’incalzare dell’interrogatorio genitoriale, si vota al mutismo duro e puro e privo di scopo alcuno che non sia l’eroismo, e la stupidità, di un’opposizione fine a se stessa.
Le voci urlavano inviperite? Sara taceva. Che altro poteva fare? Mica la stavano ad ascoltare, se ribatteva, se dimenava parole pure lei. Non c’era molto da fare, se non fingere di camminare su una distesa antartica di silenzio. Fingeva male? Fingeva male. Ogni tanto, abbastanza, spesso, troppo spesso? le scappava da scrivere. Come un boomerang di singhiozzo che torna indisponente, compulsivo, ecco che la sua mano accendeva il cellulare e schiacciava tasti a casaccio, per poi darsi una regolata e raffazzonare una coerenza di insieme. Scrivere, beh, non è che fosse la mossa più sana tra le mosse possibili, era semplicemente l’unica a portata di mano:  trascrivere le voci era un po’ un attanagliarsi a balaustre che penzolano nel vuoto, destinate a crollare insieme ad ogni altro elemento architettonico - muri, pareti, torricelle, pinnacoli - del castello gotico di una mente sgranata sempre più da scosse telluriche selvagge, un pezzo di pan secco su cui si avventano enormi ratti feroci.
Ma non c’era cura. Non c’era altra cura, se non la dedizione meticolosa con la quale, in momenti di fulminea lucidità, trasferiva su carta gli avvenimenti della sua testa. Ogni parola scritta era un fendente di silenzio inferto al fittissimo groviglio che l’avviluppava: ecco, finalmente, tra i rovi si apre una radura. Il respiro attendeva, un accumularsi di flutti inquieti e scalpitanti, trattenuti nei ranghi da una diga imponente. In quello scorcio di tempo apnoico e paralitico, lei vedeva. Comprendeva. Giurava l’abnegazione più totale, si impegnava a non cedere nemmeno una falange di mignolo all’incantesimo, una volta che la diga avesse ceduto e il mondo fosse tornato a scrosciare nel suo deliquio primordiale. Poi, impercettibilmente, il nitore della radura cominciava ad incresparsi, come attraversato da microscopici moti ondosi e in men che non si dica lo squarcio: la radura si apriva, rivelandosi nel suo scomparire per quello che era, un magnifico arazzo ordito di oro e tramato in argento, un sipario che schiudeva all’ennesimo palcoscenico della coscienza.
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greenbor · 3 months ago
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Mi ha assalito un’acre nostalgia,
come la gente d’una vecchia foto che vorrebbe
tornare con chi la guarda, nella buona luce
della lampada.
In questa casa, penso a come l’amore
in amicizia muta nella chimica
della nostra vita, e all’amicizia che ci rasserena
vicini alla morte.
E quanto è simile ai fili sparsi la nostra vita
che piú non sperano di tessersi in altro ordito.
E il ricordo di un viso amato di ragazza
trascorre per la valle, come quest’autobus
notturno: molti
finestrini illuminati, molto viso di lei.
Yehuda Amichai
Yehuda Amichai, all'anagrafe Ludwig Pfeuffer (Würzburg, 3 maggio 1924 – Gerusalemme, 22 settembre 2000), è stato un poeta e scrittore israeliano.
(Scelto da https://www.tumblr.com/scorcidipoesia).
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