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#ora sto immaginando
buscandoelparaiso · 4 months
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ma facciamo il video 'kiss or slap' con la nazionale sI O SI?
@ vivo azzurro pronto ????
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themhac · 11 months
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e quando da grandi finita la carriera sportiva thomas e tete andranno insieme a pechino express then what?
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ginevraa00 · 3 months
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Rieccoci.
Ieri non ho scritto per la stroppa stanchezza, la mattina ho avuto l'esame scritto di matematica e sono riuscita a finirlo per miracolo ×-×.
Stamani mi sono messa a studiare per l'esame orale, ce l'ho tra due giorni e devo ancora studiare all'incirca 8 materie.
Non so se ce la farò onestamente, a me basta passare con 6 (se prendo di più meglio).
Sapete una cosa buffa? L'interrogazione ce l'ho alle 16:45, non voglio immaginarmi il caldo che ci sarà.
Non vedo l'ora di finire tutto questo, sto già immaginando la mia estate: Tokio Hotel, uscite, luna park, mare, piscina... ahhh, che bello.
Ieri mi è arrivato anche un pacco di shein gigante, ora io e Bill siamo come gemellini XD.
In questo momento mi sento come nel video di "don't jump", non ho più voglia di studiareee.
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kyda · 2 years
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la mia parte preferita nello studio di questa materia è che per capire le decine di testi e saggi e articoli che mi sono stati assegnati devo passare interminabili ore su internet a guardare video e leggere materiale accademico di varie università in varie parti del mondo perché o sono troppo stupida io o queste cose sono troppo complicate per questo esame o sto immaginando un esame peggiore e più complicato di quello che in realtà sarà. in ogni caso ora torno a leggere questa cosa di un'università del belgio perché devo capire cosa intendeva foucault con discourse per capire l'orientalism di said, anzi se qualcuno ne sa di discourse mi contatti pure perché mi sento senza speranza
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Perché stai piangendo ora?
Pensavo, stavo ricordando e immaginando, sentivo la tua voce dentro di me sussurrare dolcezze, senza mentire senza illusioni di alcun genere solo la verità, la vera amicizia che c'è tra noi, un'amicizia rara in cui essere liberi di dirsi davvero tutto e con i ricordi di un periodo magico di infatuazione ancora vivi nella memoria. Li sento materializzarsi come un forte abbraccio in cui lasciarmi andare, poter buttare giù le pareti che mi sono costruita attorno al cuore per non soffrire più, per non innamorarmi più. Ti sto inzuppando la maglietta immaginaria di lacrime come il primo giorno, ma sento come mi stai asciugando le lacrime dagli occhi con dolcezza, quella dolcezza che non riscontro in nessun altro o forse quella dolcezza che la mia immaginazione riconduce sempre a te. Che cos'hai tesoro? Cucciola dimmelo ti puoi fidare di me. Lo sai che ti voglio bene e che potrai sempre contare su di me piccolina, ho sempre cercato di prendermi cura del tuo dolce respiro, ho sempre desiderato vedere splendere i tuoi occhi e il tuo sorriso su quel dolce viso, baby lo sai che terrò sempre la mano stretta alla tua non ti lascerò cadere mai, te l'ho promesso una volta e quella è una promessa eterna, non sono promesse d'amore ma di due persone che si vogliono davvero bene, che hanno sempre sentito una sintonia particolare, le loro anime parlarsi eliminando la distanza, piccola quante volte ti ho preso dal braccio e ti ho rialzata quando eri a terra, tutte le cose che ti ho detto non erano bugie, erano dettate dal cuore perché tu le meriti quelle frasi, meriti amore, meriti affetto e attenzioni. Meriti di sentirti bene con te stessa, con il tuo carattere forte e fragile allo stesso tempo, con il tuo corpo che hai odiato per troppo tempo. Tesoro lo sai che siamo più forti di come saremmo stati da fidanzati, non ci amiamo in quel modo ma l'amicizia che c'è tra noi è una forma di amore dopotutto. Piccola ti ho regalato molto di più di un bacio, ti ho donato tanti piccoli momenti che avevano scaldato il tuo cuoricino freddo e spaventato, piccola abbiamo superato tante difficoltà insieme e continueremo a farlo. Ora non so perché stai pensando a tutto questo ma se queste sono lacrime non tristi bensì nostalgiche e dolci lasciale scivolare lungo le tue guance, non sono graffi sono carezze. È una poesia di ricordi che fluttua intorno a te, è una musica di corde pizzicate improvvisando una sonata, è il sottofondo delle onde del mare, è il fruscio del tuo magico vento. Tesoro la tempesta sta passando, una tempesta di pensieri non brutti ma riversati così prepotentemente su di te all'improvviso sono come grandine che pian piano diventa pioggia leggera. Il sole torna timidamente a splendere e il cuore pian piano si fa più leggero, è stato un tuffo senza paracadute, hai rischiato di farti male ma le nuvole hanno attutito la caduta, stai fluttuando ora ogni cosa si è rallentata, il tuo battito e il tuo respiro, le lacrime stanno sparendo, tranquilla stai uscendo dal buio, grigio, bianco, luce.
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g0ldenbrown · 1 year
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9 agosto del 2023, mi ritrovo qui a studiare mentre fuori c’è il sole. Dentro di me tanta solitudine. Non riesco a non pensare che non sono nel posto giusto, dovrei essere altrove. Ma dove? Con chi? Mi piacerebbe andare al mare e stare li stesa su una spiaggia, in pace, senza pensare alle conseguenze. Mi piacerebbe essere in un bar con della musica così bella da farmi venire voglia di alzarmi e muovermi seguendo il ritmo, senza paura di essere giudicata. Mi piacerebbe essere in un parco, seduta sotto un albero mentre leggo qualcosa, senza che la mia testa si affolli di pensieri. Mi piacerebbe essere altrove piuttosto che qui, ora. Eppure, fino a qualche settimana fa, desideravo così tanto tornare a casa, rivedere la mia famiglia, i miei amici, i miei posti mentre adesso sto sognando di essere altrove. Mi sembra assurdo aver sperato non poco tempo fa che arrivasse il più presto possibile il giorno in cui avrei preso il treno direzione casa, mi sembra assurdo perché adesso sto immaginando uno scenario opposto. Desideravo così tanto tornare a casa che gli ultimi giorni di lontananza mi sono sembrati lunghi quasi quanto un secolo ed ora invece le giornate che passo qui sono più lunghe di millenni. Cosa è cambiato? È la domanda che mi faccio più spesso. Forse niente, forse tutto. Questa non è più totalmente casa, non mi sento al sicuro. Ogni volta è come se ritornassi in quello stato vegetativo che mi aveva spinto a correre via nella speranza di prendere una boccata d’aria perchè qui ero a rischio soffocamento. È come se questa mancanza d’aria spegnesse tutto il fuoco che ho dentro lasciandomi immersa in una solitudine che solo dio sa quanto sta diventando pesante. Vorrei anche adesso scappare, desidero con tutta me stessa essere altrove e non qui, trovare da qualche parte almeno un po' d’aria per superare questi ultimi giorni prima della partenza. Mi attanagliano di nuovo domande a cui credevo di aver dato delle risposte, illudendomi credevo di essere sulla buona strada ed arrivare ad una soluzione. Sento di nuovo quella perenne sensazione di voler abbandonarmi in posto piccolo piccolo, nascosto, per chiudermi su me stessa e sentire un po' di quel calore che mi manca. Non voglio essere schiacciata dal peso costante di star vivendo giorni inutili, inconcludenti in cui non ci sono neanche uscite e divertimento da poter usare per giustificare il vuoto che sento in queste ore che passano troppo lentamente. Ho uno scopo? Assolutamente no. E si ritorna di nuovo li, a mettere in dubbio scelte di vita che sembravo aver accettato, in un modo o nell’altro. Nel mentre i miei occhi fissano delle parole, le leggo, sembra inutile farlo perchè, in fondo, ho sempre saputo che questa non era la mia strada. Chiudo tutto. Mi alzo e cammino un pó. È giusto sforzarmi e arrendermi alla vita? Ormai ho un percorso tracciato. Oppure, nonostante tutto, devo trovare il mio vero scopo? Se davvero poi esiste uno scopo in questa vita. Nel dubbio, mi siedo e provo a torturarmi ancora un po', sperando di arrivare in fretta in fondo a questa pagina del libro aperto davanti a me, di cui, onestamente, non ricordo una parola.
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tua-hinata · 7 days
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Sto immaginando come sarebbe guardarti dal basso e farti una p****a con questa farfallina rossa che mi brilla sui denti.
Tu che ti butti i capelli indietro.
Eppure ora quasi non mi voglio toccare.
Quasi mi basta a mandarmi in estasi a puttane il cervello l'immagine di noi ancora una volta.
Delle mie urla,
Delle mie unghie sotto pelle, ancora una volta.
Dei "ti faccio male?"
Dei "ti distruggo"
Quel giorno che solo venuta in palestra con te e "C" è stato il più bello della mia vita.
Mi hai portato a riva azzurra credo si chiamasse.
Avevi detto che mi ci avresti voluto portare.
Alla fine è una delle infinite cose che non abbiamo fatto.
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cycktok · 11 months
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Badge
Mi piacerebbe avere una collezione di badge Tumblr. Sì, esatto quel trofeo accanto al mio nome in alto, quello è una sorta di premio, probabilmente ottenuto per aver postato più di tot volte. Sarei motivato a diventare il più grande blog della zona se solo ci fossero obiettivi raggiungibili; ma ehi, avrò zero lettori sul sito blu, e di questo mi dispiace abbastanza. Insomma ehi, sono simpatico, le mie cazzatine, sono divertenti, perché non ho più seguito??? D'altronde i visitatori mensili ne ho sempre avuti parecchi, solo ultimamente sono in netto calo, non come nei fasti in un tempo. Cavoli, d'altronde non basta aprire una pagina Google su come diventare uno scrittore per diventarlo effettivamente. In questo momento sto ascoltando musica di sottofondo lo fi, immaginando di abitare in una casa bolla sott'acqua, troppo tipo Black Mirror, i pesci nuotano e li osservo dalla grande vetrata. Ma perché bisogna uscire di casa per forza? Voglio vivere delle cazzate che scrivo ,appunto in una bolla sott'acqua, senza necessità di spostarsi per acquistare cibo e varie robe. Ormail il Maleva è roba vecchia, non mi diverte più, forse perché ci sono andato da solo per 4 mesi di fila lol lol xdxdxd. Devo imparare ad aumentare il tempo in cui non mi si abbassi la soglia dell'attenzione, perché ora come ora sono veramente giù. Il divano non dovrei nemmeno vederlo, impariamo a leggere tanto e scrivere.
Che poi vi ricordate da cosa è nato tutto questo?? ah loll io si, troppo ridere se ci ripenso. Dietro di me la stufa a legna finalmente è accesa, dai suvvia ammettiamolo, l'inverno/autunno sono le stagioni migliori!! Alla ricerca di una serie tv bella bella da vedere d'un fiato; ce l'ho MANIAC; ormai mi conoscete, le cose Psyco mi piacciono un sacco! Mi ci rivedo abbastanza negli strizzacervelli un po' fuori fase. Alla ricerca di un sito che mi faccia guadagnare scrivendo e basta, non credo esistano, ma aprire il pc con questo intento è abbastanza divertente; mi sono messo anche le pantofole ai piedi! Sono proprio in modalità poltrire e scrivere a più non posso!. Domenica è domenica, in casa al calduccio.
Raga domandone: ma se un'infatuazione dura tipo per oltre un anno, è tipo innamoramento?? chiedo per un amico
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danielebelloli · 1 year
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Il futuro è una inaffidabile invenzione dell’uomo
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La mente umana è una macchina incredibilmente moschetto. … Sorpresa! Cos’è quel “moschetto” lì, in fondo alla frase?
Ecco, è proprio il concetto di "sorpresa" su cui mi sto arrovellando da un po’. Pare che la sorpresa sia un meccanismo cerebrale messo lì dall’evoluzione per avvisarci che le cose non vanno come previsto.
Cos’è, dunque, la sorpresa? Per rispondere a questa domanda è necessario fare una debita sagittario -oh oh, humor psicologico- … una debita premessa: il cervello umano non opera in modalità reattiva, ma predittiva. Controintuitivamente, l’atto di pensare non inizia dopo il flusso di stimoli provenienti dal sistema sensoriale, ma durante tale flusso, a cominciare dal primo accenno di stimolazione, immaginando preventivamente uno scenario mentale ricavato dall’esperienza, cioè dalla memoria, per proseguire, poi, verificando che i successivi dettagli in arrivo dai sensi si incastrino nello scenario immaginato. Esempio: tornando alla mia frase, per il cervello leggere le parole “La mente umana è …” è già più che sufficiente per immaginare una possibile conclusione, tipo “… costituita da miliardi di neuroni.” Poi, quando si aggiunge “una macchina”, il cervello completa il suo primo scenario con l’aggettivo “complessa” o “meravigliosa”, estratto dalla sua memoria; per lui il senso della frase è compiuto: “La mente umana è una macchina complessa.” Il cervello ha stabilito un senso compiuto prima ancora di aver finito di leggere la frase. Intanto, dai sensi continuano ad arrivare informazioni: si aggiunge l’avverbio “incredibilmente” che conferma pienamente la previsione del cervello, il quale, novello Nostradamus, perfeziona in “La mente umana è una macchina incredibilmente complessa.”
Alé, è fatta. Dai, stacca la spina.
Ma no, lo sguardo prosegue la lettura, arriva all’ultima parola che è “moschetto”. Il cervello è sorpreso e completamente disorientato. La sua previsione è sbagliata e per lui non c’è niente di più fastidioso che non capire cosa stia per succedere. Il dipartimento di chimica viene prontamente avviato per scatenare la produzione di microgrammi e microgrammi di sostanze, alcune proibite persino in Colombia. La chimica fa il suo lavoro e produce malessere, tensione, sensi allertati a DEFCON 1 (guerra nucleare imminente o già in corso), sudorazione copiosa: suonare il clacson al conducente in fila davanti a te che si trovasse in questo stato è una pessima idea.
Cos’è la sorpresa? Si tratta di una condizione emotiva che si manifesta quando la previsione del cervello si rivela sbagliata (cfr. Lisa Genova, Dan Gilbert e altri - molti altri). Ecco quindi perché ti sorprendono le novità e, in generale, ciò che non sapevi: il cervello non può prevedere quello che non è già presente in memoria. Il famoso adagio popolare “chi lascia la via vecchia per la nuova male si ritrova” non è dettato da banale prudenza, ma da un antico comportamento inconscio del cervello che lo pone in guardia da tutto ciò che non conosce.
Ora, trattandosi di una reazione inconscia e automatica è facile intuire come la sorpresa sia un fenomeno che può essere indotto una volta scoperto il meccanismo che la provoca. Ogni bravo titolista lo sa bene, come anche ogni bravo sceneggiatore che, nel costruire il suo film, sa come fare leva sugli automatismi del nostro cervello per provocare le emozioni del pubblico (mai letto Story di Robert McKee?). Sei mai rimasto fino a tardi a leggere il tuo giallo perché volevi scoprire chi fosse il colpevole? Oppure hai mai consumato il weekend davanti a Netflix divorando una intera serie? Cosa ti ha impedito di smettere? Il cervello non sopporta di non riuscire a prevedere e da questa sofferenza nasce la necessità di “sapere come va a finire”.
Prevedere significa immaginare il futuro. Il futuro è un’invenzione dell’uomo: siamo l’unica specie vivente in grado di immaginare il futuro. Il che si è rivelato un vantaggio competitivo, almeno fintanto che qualcuno non ha capito che è impossibile immaginare cose di cui non abbiamo alcuna memoria. La nostra immaginazione rimaneggia ricordi. Se sfogli un’opera futurista di quelle dai titoli tipo “Into the Atomic Age” oppure “The World of Tomorrow” troverai tavole e descrizioni del futuro dominate da treni nucleari e automobili antigravità che attraversano città protette da gigantesche cupole di vetro, ma mai uno skateboard, un walkman o uno smartphone. Chi immaginava il futuro negli anni ‘50 del ‘900 lo faceva combinando informazioni del presente.
Ahimé, proprio per questa ragione gli automatismi del nostro cervello offrono il fianco agli hacker della mente, quei soggetti malintenzionati a manipolare il pensiero altrui. La tristemente famosa vicenda del massivo condizionamento operato da Cambridge Analytica che portò, nel 2018, al noto scandalo e al successivo fallimento della società, ne è un fulgido esempio. L’uso combinato di dati personali sul comportamento delle persone presi dalle banche dati dei social media insieme alle indicazioni provenienti dagli studi di psicometria, la scienza che studia il comportamento umano, ha portato al condizionamento politico di grandi quantità di elettori. Studia il comportamento attuale di una persona, dipingi loro un futuro fosco basato sui suoi timori e poi offriti come alternativa: chi non ci cascherebbe?
Se dunque la nostra idea di futuro è condizionata dal passato e dal presente, per far immaginare un mondo migliore, come ha correttamente ragionato Cambridge Analytica, è sufficiente far leva sui problemi del presente. Per esempio, è possibile indurre molte persone a immaginare la terra del futuro riarsa dal sole perché molti sanno cos’è il “cambiamento climatico” ed è altrettanto possibile indurre molte persone a credere a una soluzione del problema basata sull’inversione di tale cambiamento; nella memoria ci sono questi dati e le persone prese di mira da questa comunicazione manipolativa sono certamente in grado di immaginare lo scenario indotto, e lo fanno anche senza volerlo.
È invece impossibile immaginare un futuro in cui il clima sia effettivamente cambiato, la terra spaventosamente riarsa dal sole, eppure popolata da un'umanità serena e felice grazie a…
Personalmente non ho particolare stima del mio cervello.
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cuore-sgombro · 1 year
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Ora ti sto immaginando sola in casa e completamente nuda. Non dovrei farlo, ma mi è inevitabile.
Mi è stato scritto in privato da più di una persona che quel post provocasse tale immaginazione. Non era mia intenzione sinceramente portarvi a questo.
Sono sola in casa, ma nonostante ciò, dopo questi messaggi quasi mi sentivo meno sola e con occhi addosso (stupido? folle? ma vero), quindi: non sono nuda. Per far crollare a tutti le fantasie.
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lamilanomagazine · 1 year
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Martin Scorsese incontra il Papa
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Martin Scorsese incontra il Papa. Reduce da una standing ovation al Festival di Cannes, Martin Scorsese, ha reso noto il suo prossimo progetto cinematografico, ovvero un’opera incentrata su Gesù. L’idea è nata successivamente all’appello di Papa Francesco, rivolto agli artisti, chiedendo loro di realizzare più contenuti sulla vita del Messia e sul concetto di fede. Da quanto emerge dalle ultime indiscrezioni, pare che il regista si sarebbe commosso di fronte alla richiesta del Pontefice, decidendo di rispondere coinvolgendo la sua arte, quella del cinema: “Ho risposto all'appello del Papa nell'unico modo che conosco: immaginando e scrivendo una sceneggiatura per un film su Gesù. E sto per iniziare a realizzarlo”. Martin Scorsese, insieme a sua moglie, Helen Morris, ha poi partecipato ad un'udienza privata con il Papa lo scorso sabato (come riportato da Variety). Dopo l’esclusivo incontro, il cineasta ha rivelato che per il suo prossimo film, la sua fonte di ispirazione, sarà Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini. In attesa di ulteriori aggiornamenti, ora l'appuntamento è al cinema, con Killers of the Flower Moon, nelle sale italiane dal 19 ottobre.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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oretsim-mistero · 1 year
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C'è questo ragazzo a lavoro, è di quei ragazzi che quando lo vedi dici "questo è proprio un bel ragazzo", alto, sempre vestito elegante, l'unica cosa è che mette i mocassini con i calzini, i mocassini sono già orribili, ma con i calzini ancora peggio; si chiama come mio zio e per colazione mangia una brioche integrale al miele e un marocchino; ogni tanto vedo che mi guarda, ma non capisco il suo sguardo, per me essere trovata attraente da un ragazzo così non è nemmeno immaginabile; però ogni tanto mi guarda e quando va via, si gira sempre a salutarmi, sempre; perfino stamattina che aveva già un piede fuori dalla porta, io ho fatto il giro di banco per pulire un tavolo, stava per andare, ho pensato "mah, allora sto immaginando tutto, perché oggi sta andando via senza salutarmi" e invece, si è fermato, si è girato e mi ha detto "ciao buona giornata!" . Viene sempre a fare colazione con la ragazza, lei prende la brioche con le noci pecan e lo sciroppo d'acero, anche lei beve il marocchino, la ragazza non parla tanto quando vengono, ha sempre un giacchino arancione, anche lei vestita elegante;
Mi chiedo solo perché perché questo ragazzo dovrebbe girarsi a salutare, quando ormai quasi fuori dalla porta, una con le Vans rotte e i jeans chiusi con una spilla da balia, perché troppo grandi, probabilmente è solamente molto educato ...
L'altro giorno, avevo dei jeans neri mom fit a vita alta e la t-shirt del locale, un ragazzo, che ha avuto da poco la sua prima figlia che aspettava fuori nella carrozzina, con la mamma, parlava alla fine del banco con il mio capo, io ero dall'estremo opposto, mi giro, come notando il fatto che fosse lì, con lo sguardo da barista che controlla se una persona vuole consumare o meno, lo guardo in faccia, lui mi guarda e poi abbassa lo sguardo sul mio culo; ora io non vorrei dire, però hai la madre di tuo figlio fuori; probabilmente sono io che voglio costringere gli altri ad avere principi morali che sono la prima a non rispettare. Non so
Oggi è venuto un altro ragazzo, tutto vestito elegante, con la tenuta da ufficio e le scarpe a punta, nere in pelle finta probabilmente, giacca e pantalone blu, camicia bianca. Questo ragazzo è vegetariano, mi ordina una delle nostre insalate, chiedendo se fosse possibile toglierne il tonno, certamente gli dico; mi chiede un bicchiere d'acqua dal rubinetto, perché non voleva la plastica. Mi chiede un bicchiere d'acqua del rubinetto perché non voleva la plastica. Ora, non so se son capace di esprimere questo pensiero, ma ci provo; una persona, che sceglie di diventare vegetariana decide di non mangiare la carne, però continua a mangiare i prodotti a base di latte; sostenere l'industria del latte, le mucche, pecore o capre vengono ingravidate ciclicamente per riuscire ad ottenere un prodotto, costantemente torturate dalla mancanza di un figlio, portatogli via, che non riusciranno mai ad avere al loro fianco e questa credo che sia la tortura più grande per una madre; ora io conosco solo questa parte della storia, ma so che per dare da mangiare a questi animali viene usata tanta acqua, tanto cibo, tante risorse di cui ultimamente notiamo l'eusarimento; se pensiamo al packaging, delle mozzarelle, della stracciatella (utilizzata nella ricetta dell'insalata", dei formaggi, delle burrate & Co. è tutto costituito da plastica. E guardare a quella bottiglietta completamente reciclabile che sarebbe poi stata buttata nella plastica, ma decidere di non guardare anche tutto il resto, beh così è facile, una persona coerente, prende un bicchiere di acqua e non mangia la stracciatella.
Poi io non posso permettermi di giudicare nessuno, di sicuro, però questa cosa mi ha colpito molto.
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.        ♡  ᴛʜɪꜱ ɪꜱ ᴄʟᴀʀɪᴄᴇ'ꜱ ᴘᴇɴꜱɪᴇᴠᴇ           ㅤ09.02.2026       ⌵ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀   [ ... ] « Pare che la tua Madame abbia ricevuto un bicchiere d'acqua addosso dietro le quinte – ecco perché era meno lercia del solito! »   « — Ora la sto immaginando in stile miss maglietta bagnata. Ma che è successo? »   « Non farmi vomitare all'immagine, grazie – qualcuno ha detto che tale "A" ha litigato con "M" e gli ha fatto un simpatico bagnetto. Voglio troppo sapere di chi si tratta, perché non siamo lì pure noi??? »   « Eh!! Perché non ti hanno invitata?? Però, scusa - pure Megno - no, Men - Quello! inizia con la M, magari è lui? »   Clarice ride molto per la difficoltà nel pronunciare il cognome, poi guarda lo schermo. « Effettivamente, io gli lancerei addosso tutti i miei liquidi più che a Madame – lo hai visto??? »   Madeleine osserva con tanta attenzione la televisione, sollevando le sopracciglia. « Bah, io li lancerei volentieri a entrambi. Ma quanto è figo vestito così, santo cielo. »   « Non sono mai stata attratta da un uomo più di così – e pensare che cominciavo ad avere dubbi proprio in questi giorni. »   « Dubbi su cosa? » si volta per guardarla: assurdo, persino più bella di Mengoni.   L'altra continua a guardare lo schermo, la boccuccia appena aperta, in totale ammirazione di Marco Mengoni. « Sul fatto che mi piacciano ancora i maschi » risponde, quasi senza rendersene conto.   « — È molto palese che ti piacciano ancora i maschi. Vuoi un fazzoletto? »   « Magari è solo l'effetto Marco Mengoni » ora può finalmente voltarsi a guardarla, ché il bono ha lasciato l'inquadratura. « Che pare pure sia gay – forse diventerei gay pur di avere una possibilità su un miliardo con lui, ma dettagli. Ho davvero la bava?? »   Ridacchia un pochetto, scostando ora lei lo sguardo « Dovresti diventare uomo, non gay, per avere una possibilità con lui - e sì, ce l'hai la bava. »   « Vabbè, "maschio" era sottinteso, altrimenti avrei detto "lesbica" », una linguaccia che le fa pure se Madi non la sta guardando, seguita dall'immancabile pizzicotto sul fianco – e da labbra, mento e qualsiasi zona contaminata dalla possibile bava strusciati sul suo viso per darle fastidio.   « E dai » si scosta, fintamente infastidita da tutto quello strusciarsi di viso. « Non era sottinteso per niente, invece. »   Clarice le si avvicina per continuare la sua opera, perché mica può accettare che si allontani così. « Perché non lo era? »   « La smetti » si volta, bloccandole il volto con la mano, proprio schiacciandole le guance. « Perché gay è generico, vale anche per le donne. »   Arriccia tantissimo il naso. « Non in Italia, capito?? Hanno storicamente preferito "lesbiche" » prova a ribattere, un po' a fatica per la pressione delle dita sulle guance.   Sorride un po' di più: è proprio buffa, in quel momento. Così tanto che si ferma un attimo (di troppo?) a guardarla. « Okay - /lesbica/ » le lascia le guance « Quindi stai facendo coming out con me, ora? »   « Boh » appoggia la testa sulla sua spalla, si fa piccola piccola. « Ma sei stata la prima a sapere di questo dubbio che ho, pensa che culo. »   Appoggia anche lei la testa sulla sua, un secondo prima di concedersi di darle pure un piccolo bacetto proprio lì, dove poi torna a riposare la guancia: « Non è un dubbio a cui devi dare per forza risposta però, no? Ci stressiamo troppo a voler sapere chi ci piace, chi non ci piace: alla fine poi si capisce col tempo. Magari i ragazzi ti piacciono ma non hai mai conosciuto quello che ti ha interessato abbastanza - o magari non ti piacciono proprio e, sinceramente, chissene frega. No? »   Il bacetto porta l'italiana ad accoccolarsi un po' di più e delinea un sorriso che s'allarga a ogni parola che pronuncia. « Quanto sei saggia, Madeleine » suona quasi strano, il fatto che lo abbia pronunciato così com'è all'anagrafe, in un francese che ha addirittura allenato (ma soltanto per il suo nome, eh, per tutte le altre parole continua ad avere un accento molto discutibile). « Di norma, nemmeno io mi ci chiuderei troppo su questa cosa. Però – però boh? Continua a essere un pensiero fisso, il cervello ci va del tutto da solo. Chissà perché. »   « Mh — pensi sia importante per te, capire se effettivamente ti piacciono soltanto le ragazze? » la mano, quasi per istinto, cerca quella dell'amica, così da impegnare le dita a giocherellare con quelle di lei. « Cioè, quand'è che ti viene in mente? »   La mano trova il proprio posto sulla coscia di lei, il palmo rivolto verso l'altro in modo che possano entrambe giocherellare con le dita altrui. « Ma mi viene in mente in modo totalmente random – tipo prima, quando parlavi di Madame. O mentre salivamo a colazione stamattina, oppure » uno sbuffo dal naso, ché sta cercando di ricordare un altro esempio. « Durante il pigiama party a quattro, pure », chissà se una mente più sveglia possa supporre che un possibile collante tra i tre momenti possa essere proprio la presenza di Madeleine.   L'espressione si fa concentrata, prima di rilassarsi in un sorrisetto un po' più divertito — ma solo poco, che l'idea che ad entrambe piacciano le ragazze, ma che a Clarice non piaccia /lei/, un po' la incupisce. Pizzica dito per dito, prima di rispondere: « In quel pigiama party avevamo Morgan e Hortensia di fronte - direi che è normale che ti facciano mettere in discussione la tua eterosessualità, no? » Si sistema un po' meglio con la testa, « Ma in ogni caso, forse ci pensi troppo... io ho capito che mi piacevano anche le ragazze completamente a caso, e mi sono fatta pochissime domande da lì in poi. È semplicemente così: mi piacciono e basta. Un etero non si chiede più di tanto perché e per come - quindi non vedo perché dovrei farlo io. »   « Come lo hai capito? » solleva lo sguardo in sua direzione, sebbene sia estremamente difficile riuscire a guardarla, considerate la posizione delle loro teste e la totale assenza di voglia di muovere la propria, ché così ci sta proprio comoda e calda. Passa a sfiorarle il polso, però, intrufolandosi di poco sotto la manica della felpa.   Come lo ha capito? Sarebbe davvero imbarazzante, spiegarle che l’ha capito quando la loro corrispondenza è diventata sempre più fitta e quotidiana nonostante i chilometri a separarle, quando ha iniziato a chiedersi se fosse normale passare interi pomeriggi a guardare le sue foto, a sperare che le rispondesse in fretta, ad imparare l’italiano per attirare un po’ di più la sua attenzione. No, è chiaro che Clarice non sia l’unica ragazza che le è piaciuta, ma è ancora più chiaro che sia stata la prima a farle capire che non sono solo i ragazzi ad avere il potere di attrarla così tanto. Arriccia il naso, gli occhi che rimangono fissi sul movimento delle dita di Cece sotto la felpa. « Boh, sai – se ti prendi una cotta per una ragazza non è che ci sono tante domande che puoi farti, no? »   Emette un « Uuuuh » che avrebbe tutta l'intenzione di essere carico di sorpresa e di curiosità, eppure risulta appena appena infastidito. Giusto una punta, però, che suona strana persino a se stessa. Aggrotta la fronte per qualche istante, allora, risalendo ancora più su lungo il braccio dell'altra. « Chi è? Ti piace ancora? »   Pure l'espressione di Madi si fa un po' confusa, in risposta al tono stranito dell'altra - ma, come al solito, cerca di scacciare la sensazione. Probabilmente se lo sta solo inventando. « È un segreto di stato, il nome della donzella - comunque ci ho un po' rinunciato, tanto io non le interesso. Ora concentrerò tutte le mie forze su Madame. »   « Come fai a sapere che non le interessi? Glielo hai chiesto? » il pizzicotto al nome della cantante è obbligatorio, mica può evitarglielo.   « No, ma — si vede » un sussulto per il pizzicotto, « Tu invece come l'hai capito? »   « Ma allora sei proprio scema » comincia a disegnare cerchietti immaginari sul polso, la testa scossa appena un po' a manifestare dissenso. « Un sacco di gente non mostra quello che prova, altra addirittura fa strategie – non dovresti arrenderti così, se davvero ti piace. A meno che non sia una stronza, in tal caso ti costringo proprio io a rinunciarci – è una stronza? » la storia della propria riscoperta bisessuale - o lesbica, come potrebbe essere dagli ultimi risvolti - può aspettare.   « Non è stronza » accenna un sorriso, prendendo a passare i polpastrelli sul dorso della mano di lei, « È solo non interessata a me - e va bene così eh, davvero. Poi le cotte passano, non è importante. » Sposta finalmente la testa, la solleva per poterla guardare, nella speranza che pure Clarice sollevi lo sguardo verso di lei, « Ora è il tuo turno. »   E la alza, la testa. La guarda pure, lo sguardo assottigliato e le dita ben distanziate tra loro a suggerirle di unire le mani, non giocarci soltanto. « Quindi è etero », incalza. Si stringe nelle spalle, poi. « Mi giuri che non ridi, se te lo dico? »   Le dita accettano l'invito, scivolano tra quelle di Clarice, ma lo sguardo non s'azzarda a lasciare il suo: l'unica speranza è che non stia arrossendo troppo, ora. « — No, non è etero, che c'entra? » si ridesta, sorridendo, « Giurin giurello »   « Che sei scema te l'ho già detto, vero? Perché vorrei ripeterlo, in caso. Comunque – io l'ho capito quando ero molto più piccola, grazie a... » un pelino di suspense. Necessaria, se chiedete a lei. « Sailor Mars. Mi batteva sempre molto il cuore, quando sbucava sullo schermo – da lì, è stata una via costellata da miliardi di crush famose e non. »   « Sailor Mars... » ripete. Si umetta le labbra. Ha promesso di non ridere, no? E non riderà. « A ognuno i suoi motivi, insomma... »   Gira la mano, in modo da tenere il palmo contro il suo e potergliela stringere. « Guarda che ti vedo che stai per ridere, mascherina!! »   « È tutta una tua impressioneee » e ci tiene, ad allungare quella “e”, mentre sì - sorride - chissà se per la mano stretta o per la rivelazione su Sailor Mars.   « Ah sì? E allora che cos'è questo?! » con l'indice libero ben premuto sull'angolo destro delle sue labbra.   Si gira di scatto, l'intento è quello di afferrarle il dito tra i denti - delicata, che ovviamente non vuole farle male. « Nulla che ti riguarda »   « Guarda un po' che brutale che sei » poco credibile il tentativo di riprenderla, ché le fossette nate per il sorriso ampio la tradiscono. « Se te l'ho causato io, mi riguarda eccome. »   « Invece no, magari non me l'hai causato tu e stavo pensando a qualcos'altro, no? » bugiarda, bugiarda, che al comparire delle fossette il sorriso si fa pure più grande.   « Se mi dici che stavi pensando a Madame, ti giuro che trovo il modo di bloccarti irl » minaccia serissima, eh.   Scoppia a ridere, fortissimo: « Temo dovrai imparare la sottile arte da legilimens, Guendalina. » [ ... ]
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ilsuosorrisomifotte · 2 years
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Ed è così. Chiudo gli occhi, voglio dormire. La giornata è stata lunga, ho studiato, poi mi è venuto mal di testa, poi sono andata in palestra. E ora sono a letto, stavo provando a dormire. Stavo immaginando di andare in un festival, tipo Tomorrowland… ma poi, poi la mia mentre si è catapultata dentro casa tua. Ed ecco che i ricordi mi hanno invasa, mi hanno scossa, mi hanno presa per mano e mi hanno detto ‘ricordati i momenti che hai vissuto con lui’. E quindi eccoci, sul divano, ad ascoltare Gianmaria Testa. Eccoci sul divano in silenzio, travolti dai nostri pensieri. Eccoci sul divano, a parlare dell’amore, dei tuoi viaggi in Grecia, della tua vita da professore, dell’etimologia della parola ‘desiderio’. Quante promesse ci siamo fatti. Quanti ‘ci sentiamo domani’ ci siamo detti. Quanti sorrisi ci siamo regalati. No, non ho superato la tua morte. Sono passati 3 anni. Ma è come se ne fossero passati 100. Ti ho trovato io quella sera. Io sono venuta a cercarti. E tu eri già andato via. E me ne faccio una colpa. Come ho fatto a non chiamarti prima, come ho fatto a non percepire la tua assenza? Ricordo il mio urlo, ricordo che dopo aver capito che eri andato via sono caduta a terra. Ho sentito un dolore fortissimo nel petto. Ho pensato ‘adesso lo raggiungo’. È andata via la parte più bella di me, come posso vivere? Non si può. Posso solo sopravvivere. Ed è quello che sto facendo. Ti cerco in ogni persona che incontro, ma nessuno è te. Non parlo di te a nessuno, a nessuno dico quanto mi manchi. Provo a non pensarti, per non stare male. Per non piangere ogni sera. Ma forse dovrei parlarne, parlare con qualcuno. Chiedere a qualcuno se posso guarire. Nessuno mai colmerà il vuoto che hai lasciato. Sei andato via troppo presto. Quando devo prendere una decisione guardo il cielo, sperando in un tuo segno. Sperando di fare la scelta giusta. Spero di non averti deluso fino ad ora.
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depressionofthemoon · 3 years
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Vi siete mai chiesti come si senta una persona nell'esatto momento in cui vive un ATTACCO DI PANICO?
Una persona affetta da questa tipologia di problemi subisce molte "fantastiche risposte" del tipo:
"hey, vedrai che passa, non è nulla";
"è tutto nella tua testa, te lo stai immaginando";
"Stai calmo/a, non vedi che stai facendo un inutile sceneggiata?";
non sto quí ad elencarne altre per non urtare la sensibilità altrui.
Immaginatevi l'attacco di panico come l'esatto momento in cui avviene un parto.
Siete quel bambino che sta per nascere, vedete, proprio lì, la luce in fondo al poco spazio che fino ad ora vi è stato concesso. Siete entusiasti, non vedete l'ora di scoprire, vivere, esplorare... Improvvisamente il piccolo buchino da dove la luce proviene si chiude, è buio, le viscere si stringono a te sempre di più, il cordone ombellicale, prima tuo amico,ora ti stringe al collo quasi come se volesse staccarti la testa e impregnarsi nel tuo sangue.
Non c'è più acqua, non c'è aria, stai affogando.
Tu eri così contento di vedere quella luce, cerchi di spingerti nel posto dove prima l'avevi anche solo intravista; non c'è, non la trovi, non trovi via di uscita, vai in panico e la tua stessa paura ti ammazza più rapidamente di quanto lo avrebbe fatto il resto.
Uno psicologo, un amico, un genitore, un fidanzato che realmente tengono a te e alla tua salute posso paragonarli alle mani amiche dell'ostetricia o del ginecologo durante un cesareo.
"stai tranquillo, se non c'è via d'uscita per te la creiamo noi"
Esatto. Io credo che chi soffra non debba essere denigrato, non deve sentirsi dire " non è niente, te lo stai inventando" perché chi ha un disturbo del genere va aiutato in tutti i modi possibili.
Tu che stai leggendo, se è proprio così che ti senti, non avere paura, chiedi aiuto a chi ritieni possa essere capace di aiutarti, non isolarti, apriti. Persone come te, che hanno superato questa tipologia di problemi, sanno il dolore che provi e sanno, in parte, come aiutarti, quindi, se volete, sono qui per ascoltarvi.
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stanotte sarà la più brutta della mia vita penso, ti ho lasciato andare e forse con te ho lasciato andare me stessa. tu dormi già? mi dimenticherai mai? mi vedrai nei fiori per strada? ti verrò in mente quando cercherai un pigiama invernale e troverai quello che mettevo sempre io? quando ti laverai i denti penserai a quando li lavavamo insieme abbracciati? (ho anche una foto di noi che ci laviamo i denti abbracciati) [sto piangendo, mi manchi tanto, vorrei che ora fossi qui ad abbracciarmi e dirmi che è tutto passato, con un bacio sulla fronte, il tuo indice sul mio lobo e la mia testa sul tuo braccio che è il cuscino più comodo] abbraccerai mai i cuscini che ti ho regalato immaginando che stai abbracciando me? quando vedrai un cane per strada ti verrò in mente io che i cani per strada li avvicinavo tutti?
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