#oggi sten
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primepaginequotidiani · 2 months ago
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PRIMA PAGINA El Mundo di Oggi lunedì, 23 settembre 2024
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robycek · 2 days ago
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oubliettederien · 9 months ago
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oggi vi presento un poeta danese poco conosciuto in Italia: Sten Kaalø.
“Ogni tanto noi uomini siamo proprio tranquilli
stiamo seduti davanti alla tivù una lunga sera di sabato
compriamo pane e salsicce al giardino zoologico
ci diciamo l’un l’altro delle cose che in fondo son del nulla assoluto […]”
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L’arte di rimanere attuali, 19 anni dopo. Go to home
Con oggi sono dieci giorni, tondi tondi, di reclusione a casa. E’ un controsenso lamentarsi, ora, che tutti possiamo stare a casa dopo esserci lamentati per una vita del lavoro, della frenesia del quotidiano e del non aver tempo per far nulla. Ma ora che abbiamo tutto questo tempo, che stiamo facendo effettivamente? Assolutamente nulla, se non lamentarci del fatto che dobbiamo stare in casa. La paura più grande resta comunque per il futuro. Che cosa succederà dopo questa dannata epidemia? Personalmente spero di riprender quanto prima il mio lavoro, spero di tornare presto alla quotidianità e al contatto di tutti i giorni con l’arte.  Penso un sacco a quello che effettivamente ho perso in questi dieci giorni, all’abbandono della mia città, Matera, per tornare al paesello e star vicino alla mia famiglia, ma penso anche al futuro, sperando di tornare alla solita routine quanto prima. Il modo migliore per continuare ad affrontare questa situazione è pensare a quello che in questi anni è diventato il mio lavoro, ma anche il mio motivo di felicità, ovvero l’arte. Riflettendoci, la tematica portante dei miei pensieri è la stessa che accomuna la ricerca di un artista a me molto caro, ovvero Adrian Paci.
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Nato a Scutari in Albania il 28 gennaio del 1969, è attivo a Milano dove vive dal 2000. Ha frequentato l'Accademia delle Arti di Tirana dal 1987, studiando con il Professor Edi Rama (ex sindaco di Tirana e attualmente primo ministro albanese) e formandosi su corsi di arte figurativa, gli unici insegnamenti d'arte possibili, poiché imposti dal regime vigente in quegli anni in Albania.Nel 1992 ha frequentato, grazie ad una borsa di studio, il corso ‘Arte e Liturgia' presso l'Istituto Beato Angelico di Milano. Quando nel 1995 è ritornato in Albania, ha insegnato Storia dell'Arte e Estetica all'Università di Scutari solo per un breve periodo, infatti nel 1997 a causa dei disordini nello Stato si trasferisce con la famiglia a Milano.Nel 2006 a Modena è stata inaugurata la sua prima personale italiana all'interno di uno spazio pubblico. La personale giunge dopo l'affermazione alla cinquantunesima edizione della Biennale di Venezia e i numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui i momenti espositivi al PS1 di New York e una presentazione dell'opera al Museum of Modern Art di New York.Nel 2010 ha partecipato al simposio Lost in Translation (da cui poi è nato il premio Arte, Patrimonio e Diritti Umani) organizzato alla Triennale di Milano da Connecting Cultures.Fra le mostre personali recenti si ricorda la mostra itinerante Vite in transito allo Jeu allo Paume di Parigi (2013), al PAC di Milano (2013), alla Röda Sten Konsthall di Göteborg (2014) e al MAC, Musée d'art contemporain de Montréal (2014).Adrian Paci è rappresentato dalla galleria kaufmann repetto, Milano, e la dalla galleria Peter Kilchmann, Zurigo.
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Paci realizza le sue opere servendosi di svariate tecniche e materiali, senza prediligerne uno in particolare, determinando una notevole libertà di espressione e stile, nascono dipinti fotografie, sculture e video. Nei suoi lavori prende spunto da vicende umane vere che conosce e sono a lui familiari, traendone il significato della vita stessa, toccando i sentimenti più profondi.  Dopo aver lasciato l’Albania nel 1997 per trasferirsi in Italia portando con sé un carico di speranza e futuro, reso incerto e difficile dalla fase storica che caratterizzava la sua terra. Nel 2001 realizza “Home to go”, opera iconica dell’artista, che consiste nel calco in marmo del suo corpo nudo che porta sulla schiena un frammento di tetto; da quest’opera nascono una serie di immagini che lo ritraggono.  L’opera rappresenta oggi la sintesi perfetta dell’attuale crisi che attraversa il mondo occidentale, incapace di dare risposta ad una libera e naturale esigenza di libera circolazione delle persone fuori dal confine del proprio stato e fuori da costrizioni e condizioni fisiche e mentali.
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Non so voi, ma in quest’opera rivedo tanto di quello che stiamo vivendo tutti noi in questo particolare periodo storico. Penso che con quest’opera Paci abbia portato a compimento in maniera perfetta quello che è il lavoro dell’artista. Dovremmo essergli tutti un po grati!
Valerio Hank Vitale
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Milano, Pulsee Luce e Gas: premiata l’opera vincitrice del contest Viapadovamondo
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Milano, Pulsee Luce e Gas: premiata l’opera vincitrice del contest Viapadovamondo. VIAPADOVAMONDO, il progetto di rigenerazione urbana promosso da T12 Lab, in partnership con Pulsee Luce e Gas - brand di Axpo Italia - e patrocinato dal Comune di Milano, raggiunge un nuovo traguardo. L’iniziativa, lanciata lo scorso maggio e a cui ha avuto seguito una call to action destinata ai giovani talenti in ambito artistico e di design, arriva oggi alla fase di premiazione della prima opera che verrà esposta sulla Tunnel Boulevard di via Pontano (tunnel che unisce Viale Monza a Via Padova, a Milano). Milano, da sempre simbolo del dinamismo e della cultura contemporanea, vive nei suoi quartieri ed è nel cambiamento e nella gentrificazione che dimostra la sua anima in continuo mutamento ed evoluzione. L’iniziativa VIAPADOVAMONDO si inserisce in un contesto in cui il territorio, con i suoi cittadini, vuole diventare simbolo di inclusione e scambio culturale per creare community di valore. L’arte si trasforma così in un boost d’aggregazione verso il cambiamento per riqualificare aree in stato di degrado. I lavori presentati e valutati dalla giuria tecnica composta da Elisabetta Bianchessi - Presidente Associazione T12 Lab e capofila progetto Tunnel Boulevard; Christian Gangitano - Presidente Associazione Atelier Spazio Xpò, rete Tunnel Boulevard; Marina Pugliese - Direttore Ufficio Arte nello Spazio Pubblico Comune di Milano; Stefano Ragazzo - AMAT Agenzia Mobilità, Ambiente e Territorio Comune di Milano; Claude Marzotto e Maia Sambonet - Studio Obelo Milano, Alicia Lubrani e Roberta Frau di Pulsee, verranno esposti nei prossimi mesi a rotazione all’ingresso della Tunnel Boulevard – ovvero lo spazio dei tunnel ferroviari di Via Pontano, diventato a partire dagli anni novanta espressione della urban art di writer e artisti. Ad accomunare le opere, un filo conduttore fatto di messaggi contemporanei e universali come manifesto dell’identità grafica della comunità multietnica e multiculturale che vive e abita il quartiere milanese di Via Padova. Mentre per seconda e terza esposizione, che troveranno spazio tra la primavera e l’autunno 2023, ci saranno nuove call to action nelle prossime settimane, il primo progetto vincitore è quello di Giovanna Pia Montrone, studentessa al secondo anno del corso in Graphic Design and Art Direction di NABA Milano. La sua opera, che ha trovato ispirazione nella struttura urbanistica di un’area fatta di vie che si intersecano incrociando storie e destini, risponde allo stile dei murales già presenti nel quartiere e, citando l’opera degli artisti Sten Lex presenti nella zona, esprime al meglio il concetto di incontro tra luoghi e persone, in un’ottica di multiculturalità e melting-pot come l’anima che sta sempre più definendo la zona. Grazie alle sue dimensioni e alla posizione strategica, il suo landmark con la scritta VIAPADOVAMONDO diventerà una nuova porta d’ingresso alla città di Milano, simbolo di un messaggio di inclusione e condivisione rivolto a tutte le persone che passeranno. Pulsee, che da sempre sostiene e valorizza i giovani talenti in diversi ambiti, ha deciso inoltre di conferire alla giovane una borsa di studio del valore di 1000 euro. “Il forte senso di integrazione e partecipazione nelle comunità locali è uno degli elementi distintivi di Pulsee Luce e Gas per intercettare le esigenze sempre in evoluzione dei cittadini ed essere in grado di rispondere efficientemente ai cambiamenti dei luoghi e degli stili di vita di coloro che abitano e gravitano intorno a questi stessi luoghi”, spiega Alicia Lubrani, Chief Marketing Officer & Country Corporate Communication Director di Axpo Italia, “VIAPADOVAMODONDO è un progetto che mira a generare valore condiviso e che nasce per supportare concretamente le comunità locali valorizzando i talenti. Attraverso quest’iniziativa vogliamo dare l’opportunità alle persone che vivono quotidianamente il quartiere di Via Padova di poter approfondire il rapporto con l’arte di strada e il suo legame con un’area nuova e riqualificata, alimentando così il senso di appartenenza e di integrazione che da sempre caratterizza questa storica comunità della periferia milanese”. Pulsee Pulsee è l’energy company full digital di Axpo Italia, quarta in Italia nel mercato libero. Pulsee, attraverso una piattaforma accessibile e intuitiva con servizi integrati su misura, propone un nuovo modo di fruire l’energia che mette al centro le esigenze quotidiane delle persone, la libertà di scegliere, la semplicità di fruizione, il consumo sostenibile. T12 Lab Associazione culturale e agenzia di ricerca (fondata nel 2014 nel quartiere multietnico di Via Padova Milano) realizza progetti di community design, design sociale-relazionale e spazio pubblico, attraverso l’inclusione di persone sorde, coinvolgendo professionisti, tutor tecnici, studenti universitari, enti pubblici e privati che aderiscono ai suoi fini statuari. www.t12-lab.it... Read the full article
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ezo160jrm · 3 years ago
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1x01 | Reacher Stagione 1 Episodio 1 Sub ITA Serie TV
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TRADUZIONE: Italiano GENERE: Action & Adventure, Mistero ATTORI: Alan Ritchson, Malcolm Goodwin, Willa Fitzgerald, Chris Webster, Bruce McGill, Maria Sten, Hugh Thompson
Trama
Jack Reacher, un veterano investigatore della polizia militare, è appena entrato nella vita civile. Reacher è un vagabondo, senza telefono e con l'essenziale mentre viaggia per il paese ed esplora la nazione che ha servito un tempo. Basato sui libri di Lee Child.
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Trova tutte le serie TV e i film che puoi riprodurre in streaming online, comprese le serie trasmesse oggi. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito web, dovresti sapere che include generi tra cui serie poliziesche, dramma, mistero, azione e avventura. Grazie mille Diciamo a tutti coloro che sono felici di accettarci come notizie o informazioni sullo spettacolo della stagione, sugli episodi e su come guardano i loro programmi TV preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te quando cerchi consigli per uno spettacolo televisivo da vari paesi in tutto il mondo. È tutto da parte nostra, saluti.
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aneddoticamagazinestuff · 8 years ago
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La storia del Gruppo Valanga. Battaglie, sacrifici e tradimenti
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La storia del Gruppo Valanga. Battaglie, sacrifici e tradimenti
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Ci sono delle cose  che il tempo avvolge in un aura di leggenda, sempre, fin dalle scuole elementari ho sempre sentito parlare quando si studiava la II guerra mondiale in Garfagnana delle memorabili e sfortunate imprese del Gruppo Valanga, una delle formazioni partigiane più celebri in tutta la valle, attiva nella zona dell’Alpe di Sant’Antonio e in genere in tutta la bassa Garfagnana. Già il nome “Valanga” di per se nella fantasia di bambino contribuiva ad alimentare ancora di più la mia curiosità sulla storia di questa formazione di cui feci una ricerca scolastica ben 30 anni fa circa e che oggi ho deciso di riportare a galla corretta e riveduta, ricordo che a narrarci i fatti a scuola venne il maestro Silvano Valiensi (amico del mio babbo) che aveva fatto parte attivamente di questo gruppo partigiano. Basta quindi con i discorsi retorici e nostalgici e andiamo al nocciolo. Tutto, come per tante altre formazioni partigiane, cominciò con l’8 settembre 1943, ormai tutti sappiamo i fatti di quel giorno che non starò qui a narrare, ma l’evidente situazione di sbando totale del Paese era evidente a tutti, molti soldati con l’inizio dell’anno 1944 disertarono piuttosto che aderire alla neo Repubblica Sociale di Mussolini, molti prigionieri alleati nella confusione generale di quel periodo fuggirono dai campi di prigionia nascondendosi nell’impervia Garfagnana. I tedeschi si preoccuparono presto del problema ed emanarono bandi per cercare di ricatturarli, fin dal 14 settembre 1943 il comandante del presidio tedesco di Castelnuovo Garfagnana diffidava dall’aiutare i prigionieri fuggiti e i renitenti e prometteva di ricompensare con 5000 mila lire, viveri e tabacchi chi avesse aiutato a catturarli. Ma la nostra gente, per quell’innato senso di ospitalità e solidarietà umana accolse e aiutò tutti, in molti casi senza neppure pensare di commettere qualcosa di illecito e questo in pratica fu il primo vero atto di ribellione e di ostilità nei confronti dei tedeschi, infatti molti garfagnini che non si erano presentati alle armi per la Repubblica Sociale, rimanevano nascosti nelle capanne e nei metati,aiutati dai familiari, molti di questi decisero però di uscire da questo “impasse” e salirono sui monti e formarono di fatto le prime bande partigiane che, in origine, erano costituite quasi esclusivamente da persone che si nascondevano e basta e in questo quadro nacque così il Gruppo Valanga. Siamo negli ultimi mesi del 1943 quando il ventiduenne Leandro Puccetti studente universitario di Gallicano iscritto alla facoltà di medicina e chirurgia decide di rompere ogni indugio, l’ardore patriottico e combattivo nel suo animo era superiore ad ogni cosa e il futuro comandante del Gruppo Valanga in quel tempo già svolgeva una certa attività che tendeva ad aggregare conoscenti per formare una banda partigiana,ma il bello doveva ancora venire.
Leandro Puccetti comandante del Valanga
  Arriviamo così al giugno ’44, ormai il Valanga è una formazione partigiana a tutti gli effetti. I partigiani sono organizzati sempre meglio,sono sempre più armati grazie ai lanci americani e ai saccheggi dei magazzini della TODT. Nella bassa Garfagnana (Gallicano,Molazzana,Fabbriche di Vallico,Vergemoli) agisce proprio il Gruppo Valanga che il 6 giugno (secondo testimonianze dirette) riesce a recuperare (almeno in parte) un lancio di bidoni con armi e altro, effettuato da aerei americani nei pressi di Cerretoli, infatti da un simil-inventario della formazione partigiana 10 giorni dopo risultano: 30 uomini armati con due fucili mitragliatori tipo BREN, 20 STEN e altri vecchi fucili. Della formazione fanno parte fra gli altri, Mario De Maria vice-comandante, Silvano Valiensi, Aldo Sarti, Pasquale Cipriani (cognato di De Maria), Pietro Petrocchi e i tre fratelli Vangioni, Pietro, Luigi e Lorenzo, il loro accampamento si trova nel bellissimo prato di Pianiza sotto la Pania a due passi dall’Alpe di Sant’Antonio (comune di Molazzana). De Maria era un sottufficiale della Marina Militare Italiana nato nel sud Italia e sposato a Vergemoli, che dopo il famoso 8 settembre si era ripresentato alla costituzione della R.S.I militando addirittura nella Xa  MAS (n.d.r: unità speciale della Regia Marina Italiana),poi aveva disertato ed era entrato a far parte del Valanga, Pietro Petrocchi era invece appartenuto alla G.N.R (Guardia Nazionale Repubblicana) prima di salire nel maggio 1944 in montagna, Silvano Valiensi, pure lui si era presentato alla chiamata della R.S.I, ed aveva lavorato alle fortificazione della linea Gustav (n.d.r: linea militare che si estendeva dal fiume Garigliano,al confine fra Lazio e Campania, fino ad Ortona (Chieti) passando per Cassino),poi aveva disertato e si era aggregato al gruppo di Puccetti di cui era amico.Del gruppo facevano parte altri abitanti dei paraggi, però secondo alcuni non c’era da fidarsi, infatti nacquero dei contrasti, alla fine furono costretti ad abbandonare la formazione.
Pianiza oggi, dove era l’accampamento del Gruppo Valanga
  Fra tutti questi c’era però la più amata dal gruppo, la famosa “Mamma Viola” ovvero Viola Bertoni Mori che accudì nella sua casa dell’Alpe gli uomini del Valanga avendone cura come propri figli, cucinando per loro, tant’è che alla fine della guerra fu insignita della medaglia d’oro al valore civile.Il tempo passa ma le prime azione repressive e i primi scontri non si faranno attendere.Il 13 luglio 1944 ci fu il primo significativo scontro contro i tedeschi nel magnifico scenario del Rifugio Rossi alla Pania, infatti i partigiani si erano ritirati da Pianiza e si erano trasferiti verso la Pania della Croce, accampandosi al Rifugio Rossi,qui vennero assaliti da una pattuglia di 15 soldati nazisti, fu una strage. La banda partigiana si era arricchita ancora di uomini provenienti da Gallicano, ormai il Valanga sfiorava la cinquantina di unità, ma ai primi colpi di mitraglia nemica molti si dileguarono, i rimasti tentarono di resistere alcuni cercarono riparo nei pressi del “naso” dell’Omo Morto, si racconta che Donati (partigiano del Valanga) colpito da una raffica di mitra alla testa,fosse caduto facendo esplodere una bomba a mano che stava lanciando uccidendo anche uno dei fratelli Vangioni (20 anni). Dopo una mezz’ora di fuoco i tedeschi si ritirarono non subendo alcuna perdita. Le tre salme dei partigiani uccisi furono sistemate velocemente nelle cuccette all’interno del Rifugio Rossi, ma purtroppo non era finita li, si venne a sapere che il solito giorno (probabilmente fu un azione combinata) un distaccamento del Valanga si trovava a Focchia, anche loro furono colti di sorpresa da un attacco tedesco e furono catturati prigionieri in cinque.
Rifugio Rossi alla Pania. Luogo di una tragica battaglia del Valanga
  La cattura con le armi in mano (per i tedeschi) comportava la pena di morte e così i cinque furono trasferiti a Bagni di Lucca e picchiati a sangue, furono poi riportati sul luogo dello scontro e fucilati. Liliano Paolinelli (uno dei catturati) fu fucilato a Fabbriche di Vallico davanti alla sua casa e davanti alla sua mamma. Fu un colpo psicologico durissimo per il Valanga, Puccetti (che non era presente allo scontro perchè in missione presso altre bande) riuscì a riorganizzarsi faticosamente radunando solo 13 uomini,intanto gli scontri continuavano senza tregua in tutto l’arco apuano ma a dar man forte al Gruppo Valanga vennero 36 partigiani emiliani appartenuti alla distrutta Repubblica Partigiana di Montefiorino (n.d.r: fu un territorio fra le province di Modena e Reggio Emilia che durante la resistenza si autoproclamò indipendente).Si trattava di uomini ben armati e con esperienza di combattimento, per cui furono sostanzialmente bene accolti, anche se delle divergenze politiche saltarono subito fuori. Il Valanga politicamente non era inquadrato in nessuna fazione e così voleva rimanere, mentre gli emiliani di “Stella Rossa”, comunisti, ritenevano che dovesse prendere una connotazione precisa e poi di dover condurre un’attività di attacco continuo, mentre i partigiani garfagnini erano più attendisti e prudenti in attesa dell’avanzata alleata, comunque sia gli uomini del Valanga erano tornati ad essere una sessantina e gli emiliani avevano abbassato la testa su ogni loro richiesta, quest’ultimi accettarono che il comandante rimanesse il Puccetti e il vice comandante De Maria. Altri problemi però sopraggiunsero si vociferava che per i paesi garfagnini ci fosse un tale che depredava la povera gente a nome del Gruppo Valanga, terrorizzandola con ingiunzioni di pagamento, finalmente le ricerche sul colpevole dettero i suoi frutti e i partigiani riuscirono a catturare il colpevole, tale Ernesto di Nuzzo di 21 anni campano, studente universitario ex appartenente del Gruppo Valanga. I membri del Valanga per dissipare ogni dubbio sulla loro onestà presero la più grave delle decisioni: la condanna a morte per il malcapitato,la sentenza di morte fu decisa a maggioranza e fu inesorabilmente eseguita nonostante l’intervento di Don Bertozzi parroco del luogo. Arrivò poi il fatidico 29 agosto 1944,la battaglia del Monte Rovaio, una fra le più famose battaglie della II guerra mondiale in Garfagnana, se non la più famosa sicuramente la più controversa.Più versioni sono state dette e scritte su questa battaglia e vi rimando caldamente ad un mio vecchio articolo poichè tale battaglia non merita sicuramente due righe per cui se interessa cliccate qui http://paolomarzi.blogspot.it/2014/09/29-agosto-1944settantanni-fa-la.html . Intanto verso settembre il Gruppo Valanga si era ricomposto. De Maria dopo la battaglia del Rovaio e la tragica morte del comandante Puccetti aveva le redini del comando del gruppo partigiano. Oltre ad elementi del posto e agli emiliani,si precisa in una lettera  di De Maria ad Oldhman (n.d.r:comandante della formazione partigiana Lunense) che la consistenza del gruppo è di 40 persone di cui 11 russi (disertori dall’esercito tedesco).
La cappella in ricordo dei partigiani morti sul Monte Rovaio
  Ormai il Gruppo Valanga si limita ad azioni di concerto con gli alleati e presiede molti punti strategici della valle, oltre a questo i partigiani forniscono agli americani notizie sui posizionamenti nemici. Ormai l’avanzata alleata si fa inesorabile gli uomini del Valanga vanno incontro ai brasiliani della F.E.B (n.d.r: Forza di Spedizione Brasiliana) a Valpromaro invitandoli ad avanzare, gli uomini del Valanga entrarono ormai tranquillamente nei paesi liberi della Garfagnana. Rimase però ancora l’ultima sacca di resistenza, i partigiani una volta giunti nella libera Trassilico furono accolti da sventagliate di mitragliatori tedeschi provenienti dal dirimpettaio paese di Calomini, un altro dei fratelli Vangioni fu colpito in pieno ed ucciso.
Fu questo l’ultimo atto della storia del Valanga che il 6 ottobre del 1945 fu sciolto. De Maria lasciò liberi tutti quelli che lo desideravano.Il comandante prosegui la sua avventura con altri componenti dell’ormai disgiunto Gruppo Valanga che non vollero far ritorno a casa e si unirono di fatto agli alleati per combattere insieme.Per questi nuovi soldati gli americani costituirono una compagnia speciale la “Compagnia C”. Questi uomini rimasero sul fronte fino alla fine del conflitto, ma alcuni seguirono l’avanzata degli alleati fino a Milano.
Una vecchia foto di Silvano Valiensi
  Oggi di questi  giovanissimi uomini (gli appartenenti del Valanga avevano un’età media di 23 anni) a ricordare i loro sacrifici rimangono alcune vie e alcune piazze e anche scuole dedicate (una via di Lucca e l’ex scuola media di Gallicano e il piazzale antistante sono dedicati a Leandro Puccetti e al gruppo stesso) ma nella memoria dei loro attuali coetanei non rimane quasi niente, se non che un anonimo nome su una fredda lapide. Per questo voglio ancora ricordarli con una strofa di una bellissima poesia intitolata “Il nemico” sui fatti del Monte Rovaio di Silvano Valiensi, maestro, poeta e partigiano del Gruppo Valanga:
Avete pagato voi soli,compagni, caduti nel sole d’Agosto sul monte Neppure una stilla di sangue per voi fu versata,ragazzi inesperti, pagaste,felici e coscienti, il tributo: moriste voi soli per tutti 
di Paolo Marzi
http://paolomarzi.blogspot.de
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italianaradio · 5 years ago
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OPERAZIONE PIANA STUPEFACENTE Sedici i destinatari della misura cautelare
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/operazione-piana-stupefacente-sedici-i-destinatari-della-misura-cautelare/
OPERAZIONE PIANA STUPEFACENTE Sedici i destinatari della misura cautelare
OPERAZIONE PIANA STUPEFACENTE Sedici i destinatari della misura cautelare
OPERAZIONE PIANA STUPEFACENTE Sedici i destinatari della misura cautelare Lente Locale
di Comando Provinciale Carabinieri Reggio Calabria
Alle prime ore di oggi, nelle province di Reggio Calabria ed in altre del territorio nazionale, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Palmi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, col supporto del dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, del Nucleo Cinofili, dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia e dei Comandi Arma competenti per territorio, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal Tribunale di Palmi – Sezione GIP/GUP, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 16 persone (di cui 15 in carcere ed 1 all’obbligo di presentazione alla p.g.) ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di coltivazione, detenzione, vendita, acquisto e cessione di sostanze stupefacenti, acquisto, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di armi da guerra e comuni da sparo e ricettazione.
I destinatari della misura cautelare in carcere sono:
ASCONE Domenico, taurianovese di anni 40;
CIMATO Francesco, rosarnese di anni 36;
FRUNZA Adam, rumeno di anni 47;
GERMANÒ Giuseppe, taurianovese di anni 38;
GIARDINO Gabriele, rizziconese di anni 24;
GIOVINAZZO Diego, rizziconese di anni 45;
GIOVINAZZO Rocco, rizziconese di anni 37;
GRAZIANO Francesco, taurianovese di anni 41;
GRAZIANO Giuseppe, taurianovese di anni 35;
NAVA Domenico, taurianovese di anni 45;
ROMEO Antonino, taurianovese di anni 46;
SECOLO Francesco, rizziconese di anni 34;
SECOLO Giuseppe, rizziconese di anni 64;
TROPEANO Pasquale, rizziconese di anni 53;
TUDOR Mihai, rumeno di anni 36;
mentre è stata sottoposta all’obbligo di presentazione giornaliera alla p.g. MAZZOTTA Annamaria, rosarnese di anni 38.
L’odierna operazione, convenzionalmente denominata Piana stupefacente, giunge all’esito di due articolate e convergenti attività d’indagine condotte dalle Compagnie Carabinieri di Gioia Tauro e Taurianova, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal Procuratore Capo Dott. Ottavio Sferlazza, nel periodo compreso tra il mese di novembre 2016 ed il mese di dicembre 2017. 
Le attività investigative hanno permesso, in breve tempo, attraverso il ricorso a metodologie d’indagine tradizionali, quali servizi di pedinamento, osservazione, riprese video ed attività intercettive telefoniche ed ambientali, di far luce sull’esistenza di un gruppo criminale, composto prevalentemente da soggetti operanti nella Piana di Gioia Tauro ma con proiezioni anche in altre province d’ Italia, i quali, utilizzando appezzamenti di terra ubicati nelle aree rurali insistenti tra i Comuni di Gioia Tauro (RC) e Taurianova (RC), erano dediti in modo sistematico alla coltivazione, alla lavorazione ed al successivo spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti del tipo marijuana.
In particolare, le indagini hanno consentito, da un lato, di individuare un gruppo di soggetti, con ruoli direttivi ed organizzativi, deputati alla scelta dei terreni ove realizzare le piantagioni, all’acquisto dei materiali per la lavorazione della droga ed alla produzione all’ingrosso della sostanza stupefacente, e, dall’altro, di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di sodali che, con funzioni meramente esecutive e materiali, venivano incaricati di coltivare la sostanza stupefacente, di curare le fasi di semina, coltura e raccolta della canapa indica, e di svolgere attività di intermediazione tra produttori ed acquirenti.
Tra l’altro, alcuni degli indagati sono risultati legati tra di loro da strettissimi legami di parentela a conferma dell’esistenza di una struttura fondata su forti ed impermeabili vincoli di sangue e di una gestione delle singole attività illecite a vocazione principalmente familiare.
Talvolta, come emerso dal complesso delle attività info – investigative, gli indagati si servivano anche di fondi agricoli e beni immobili oggetto di provvedimenti giudiziari ablativi – messi a disposizione da custodi infedeli, uno dei quali destinatario di custodia cautelare in carcere – all’interno dei quali, avvalendosi di serre e capannoni per lo stoccaggio, riuscivano a realizzare fiorentissime colture di canapa indica.
Nel corso delle indagini, infatti, i Carabinieri hanno localizzato e rinvenuto, tra Gioia Tauro e Taurianova,  3 vastissime  piantagioni di canapa – rispettivamente composte da 13.000, 12.000 e 9.030 arbusti di altezza compresa tra 1 e 3 mt e di diversa tipologia – sequestrando contestualmente oltre 300 kg di sostanza stupefacente già lavorata, confezionata e pronta per essere immessa nel mercato illegale della droga nella Piana di Gioia Tauro ed in altre zone del territorio nazionale.
La manovra investigativa dei militari dell’Arma ha, inoltre, permesso di documentare e riscontrare alcuni episodi di cessione di sostanze stupefacenti che avvenivano non solo nei Comuni pianigiani ma anche in altre note località turistiche, come Cortina d’Ampezzo, Comune presso cui uno degli odierni arrestati, impiegato come cuoco in un hotel della zona, aveva avviato un’intensa attività di rivendita al dettaglio della droga prodotta ed importata dalla Provincia di Reggio Calabria.
Al contempo è stato accertato come alcuni soggetti del gruppo criminale potessero disporre di armi comuni da sparo e da guerra di provenienza illecita e clandestine; emblematico, al riguardo, il rinvenimento ed il sequestro, il 26 maggio 2017, di una mitragliatrice da guerra Sten mod. MK2 cal. 9, priva di matricola e completa di 4 caricatori e 45 cartucce del medesimo calibro, per la cui detenzione era stato arrestato, in flagranza di reato, Germanò Giuseppe, taurianovese di anni 38, anch’egli odierno destinatario della custodia cautelare in carcere per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
In definitiva, le indagini congiunte dei Carabinieri di Gioia Tauro e Taurianova hanno consentito di disarticolare, nelle diverse fasi, una vera e propria filiera di produzione, coltivazione, lavorazione e spaccio di marijuana facente capo ad un sodalizio in grado di realizzare, attraverso l’immissione nel mercato di ingentissimi quantitativi di sostanze stupefacenti (pari a 13.281.802 dosi medie singole ricavabili dalla sostanza prodotta e venduta), illeciti profitti per un valore complessivo stimato in oltre 100 milioni di Euro.
OPERAZIONE PIANA STUPEFACENTE Sedici i destinatari della misura cautelare Lente Locale
OPERAZIONE PIANA STUPEFACENTE Sedici i destinatari della misura cautelare Lente Locale
di Comando Provinciale Carabinieri Reggio Calabria Alle prime ore di oggi, nelle province di Reggio Calabria ed in altre del territorio nazionale, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Palmi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, col supporto del dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, del Nucleo Cinofili, dell’8° Nucleo […]
OPERAZIONE PIANA STUPEFACENTE Sedici i destinatari della misura cautelare Lente Locale
Francesca Cusumano
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dreamromance · 6 years ago
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Recensione "Un amore prezioso" di Alice Sten
Recensione “Un amore prezioso” di Alice Sten
Salve Dreamers,
una nuova recensione calda, calda tutta da gustare vi aspetta oggi sul blog, si tratta di “Un amore prezioso” di Alice Sten.
Un amore che va oltre le apparenze e supera il destino che lega i due protagonisti, perché quando c’è l’amore niente è impossibile.
TITOLO: Un amore prezioso
AUTORE: Alice Sten
GENERE: New adult/Commedia romantica
LIVELLO DI SENSUALITA’: 2,5 su 5
DATA…
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spinebookstore · 7 years ago
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✱STENCIL. Workshop con Daniele Geniale @ Chiù 017
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IL WORKSHOP: Il workshop di Stencil o paper cut mira a fornire ai partecipanti gli elementi essenziali per cominciare ad usare tale tecnica grafica e a padroneggiarla.
Il corso avrà la durata di 2 giorni e gli incontri saranno suddivisi in 3 fasi macrotematiche:
- Prima fase teorica con proiezione di video dimostrativi dei vari stili ed evoluzioni della tecnica dello stencil, dall’utilizzo decorativo nelle arti figurative giapponesi, nell’Ars and Craft, fino all’utilizzo propagandistico dei primi del 900 e la sua evoluzione in tecnica maestra della street art.
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Nella fattispecie si analizzeranno gli stili differenti dei maestri di stencil di oggi. Da Black le rat a Banksy; da Sten e Lex ad Orticanoodles, da M-city a C215. Oltre alla street art il paper cut è anche disciplina e tecnica usata per realizzare installazioni di arte plastica come nel caso di Nahoko Kojima e Yuko Yamamoto.
-Seconda fase tecnica nella quale si affronteranno gli argomenti della percezione visiva. A partire dalle teorie della Gestalt, fino ad esaminare il tipo di trattamento della fotografia e l’utilizzo di software basici come Photoshop e Illustrator, utili nella progettazione e ideazione del prodotto finale da realizzare.
In questa fase si toccano gli argomenti della luce, delle ombre, dei livelli di regolazione dei colori, dei neri e dei bianchi e della posterizzazione delle immagini. Tali nozioni sono propedeutiche alla ideazione di un’opera, nella fattispecie alla immaginazione preventiva di uno stencil in positivo o in negativo, ossia realizzato in chiaro su sfondo scuro e viceversa.
A tal proposito si parlerà quindi di stencil monolivello o multilivello e di conseguenza di scelta dei cromatismi e della quantità di livelli da scegliere.
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-Terza fase pratica esecutiva delle opere.In questo momento si capiranno le problematiche che il taglio di una matrice comporta. Quindi si imparerà il metodo di ritaglio. Dal centro verso, l’esterno, i pieni e i vuoti, la natura delle textures, la creazione di ponti, le isole, lo stile di taglio. Contemporaneamente si vareranno le varie possibilità più o meno economiche di stampa delle immagini su cartoncino. In tal senso si analizzeranno i vari tipi di carta, la grammatura, l’assemblaggio, la trasportabilità, l’impermeabilità a seconda dell’utilizzo finale per cui viene tagliata. La scelta della carta da utilizzare introduce l’argomento dell’esecuzione dello stencil a colori e quindi del tipo di colore da utilizzare (spray o acrilico), con quali caps (tappini) o con quale tipo di rulli, i tempi di asciugatura e la reazione dei supporti sui quali applichiamo la nostra grafica.
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Daniele Geniale: 30 anni, designer grafico e illustratore andriese, si occupa di comunicazione visuale. Laureato in Scienze e Tecnologie della Comunicazione e Design della Comunicazione Visiva e Multimediale alla Facoltà La Sapienza di Roma, ha appena terminato un master in Disegno Editoriale presso lo IED di Madrid e lavora come free-lance. Ha esposto i propri lavori in Florianopolis (Brasile), Madrid, Lisbona, Lecce, Roma, Bari, AndriaDaniele Geniale è continuamente affascinato e attratto da ogni forma di composizione, elaborazione e ricomposizione della realtà percepita visivamente.
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DATE:  31 luglio e 1 agosto dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.
ISCRIZIONE: http://woobox.com/rwz5y6
DETTAGLI: https://www.chiufestival.com/stencil
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erigibbi-blog · 7 years ago
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NUOVE USCITE per Marsilio
NUOVE USCITE per Marsilio
Lettori da oggi si potranno trovare 4 nuovi libri editi da Marsilio!
Questa notte morirai di Viveva Sten: Nella moltitudine di isole e isolotti che si estende a perdita d’occhio al largo di Stoccolma, Körso è da sempre terreno proibito. Per molti anni quella piccola isola dominata da un’alta torre ha ospitato il durissimo addestramento di un celebre corpo di truppe scelte, rimanendo interdetta…
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italianaradio · 5 years ago
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PLATÌ I Carabinieri trovano un arsenale all’interno di un muro
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/plati-i-carabinieri-trovano-un-arsenale-allinterno-di-un-muro/
PLATÌ I Carabinieri trovano un arsenale all’interno di un muro
PLATÌ I Carabinieri trovano un arsenale all’interno di un muro
PLATÌ I Carabinieri trovano un arsenale all’interno di un muro Lente Locale
di Comando Provinciale Carabinieri
Nella mattinata, i Carabinieri della Stazione di Platì, assieme ai colleghi Cacciatori Calabria di Vibo Valentia, in località Venga di Platì, hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale.In particolare, i militari dell’Arma, durante l’ennesimo servizio perlustrativo in area aspromontana, zone ben conosciute, hanno trovato all’interno di un tubo nascosto all’interno di un muretto, diverse armi e munizioni. Si tratta di una pistola marca Beretta con matricola non leggibile, un fucile mitragliatore marca STEN, sprovvisto di calcio, presumibilmente arma da guerra, un caricatore per pistola cal. 9, un caricatore per fucile mitragliatore e oltre 150 munizioni di vario calibro.Effettuate accurate e veloci indagini, i militari dell’Arma sono riusciti a risalire al proprietario del terreno e denunciarlo per i reati di ricettazione e detenzione di armi clandestine. Le armi rinvenute, invece, sono state sequestrate e saranno trasmesse al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina per gli accertamenti tecnici necessari a evidenziare eventuali impronte presenti.Quello di oggi è l’ennesimo servizio di rastrellamento che la compagnia di Locri ha messo in atto, anche in orari serali e alle prime luci del giorno, con l’obiettivo di ricercare armi, materiale esplodente e sostanze stupefacenti, con particolare attenzione alle zone aspromontane, ispezionando ampie zone boschive, casolari abbandonati, pozzi ed anfratti naturali. In un contesto come quello locrideo, assume ancora una volta notevole importanza l’impiego dei Carabinieri Cacciatori, reparto ad elevatissima specializzazione, che identifica in un’unica visione operativa procedure eminentemente militari e tecniche di polizia, secondo la migliore tradizione dell’Arma.
PLATÌ I Carabinieri trovano un arsenale all’interno di un muro Lente Locale
PLATÌ I Carabinieri trovano un arsenale all’interno di un muro Lente Locale
di Comando Provinciale Carabinieri Nella mattinata, i Carabinieri della Stazione di Platì, assieme ai colleghi Cacciatori Calabria di Vibo Valentia, in località Venga di Platì, hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale.In particolare, i militari dell’Arma, durante l’ennesimo servizio perlustrativo in area aspromontana, zone ben conosciute, hanno trovato all’interno di un tubo nascosto all’interno di […]
PLATÌ I Carabinieri trovano un arsenale all’interno di un muro Lente Locale
Gianluca Albanese
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dreamromance · 6 years ago
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[Segnalazione romanzo] "Un amore prezioso" di Alice Sten
[Segnalazione romanzo] “Un amore prezioso” di Alice Sten
Care Dreamers,
oggi vi presento un romanzo che uscirà il 10 Marzo, si tratta di “Un amore prezioso” di Alice Sten. Una storia d’amore ispirata alla commedia shakspeariana di Romeo e Giulietta, un new adult romantico e frizzante. Se siete curiose e volete saperne di più continuate la lettura e innamoratevi della trama come è successo a me.
TITOLO: Un amore prezioso
AUTORE: Alice Sten
GENERE: New…
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