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#adrianpaci
moma-prints · 3 years
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Untitled from She, Adrian Paci, 2008, MoMA: Drawings and Prints
Gift of Peter Blum Size: plate: 4 7/16 x 5 15/16" (11.3 x 15.1 cm); sheet: 16 3/4 x 13" (42.5 x 33 cm) Medium: One from a portfolio of sixteen etching and aquatints
http://www.moma.org/collection/works/165217
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L’arte di rimanere attuali, 19 anni dopo. Go to home
Con oggi sono dieci giorni, tondi tondi, di reclusione a casa. E’ un controsenso lamentarsi, ora, che tutti possiamo stare a casa dopo esserci lamentati per una vita del lavoro, della frenesia del quotidiano e del non aver tempo per far nulla. Ma ora che abbiamo tutto questo tempo, che stiamo facendo effettivamente? Assolutamente nulla, se non lamentarci del fatto che dobbiamo stare in casa. La paura più grande resta comunque per il futuro. Che cosa succederà dopo questa dannata epidemia? Personalmente spero di riprender quanto prima il mio lavoro, spero di tornare presto alla quotidianità e al contatto di tutti i giorni con l’arte.  Penso un sacco a quello che effettivamente ho perso in questi dieci giorni, all’abbandono della mia città, Matera, per tornare al paesello e star vicino alla mia famiglia, ma penso anche al futuro, sperando di tornare alla solita routine quanto prima. Il modo migliore per continuare ad affrontare questa situazione è pensare a quello che in questi anni è diventato il mio lavoro, ma anche il mio motivo di felicità, ovvero l’arte. Riflettendoci, la tematica portante dei miei pensieri è la stessa che accomuna la ricerca di un artista a me molto caro, ovvero Adrian Paci.
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Nato a Scutari in Albania il 28 gennaio del 1969, è attivo a Milano dove vive dal 2000. Ha frequentato l'Accademia delle Arti di Tirana dal 1987, studiando con il Professor Edi Rama (ex sindaco di Tirana e attualmente primo ministro albanese) e formandosi su corsi di arte figurativa, gli unici insegnamenti d'arte possibili, poiché imposti dal regime vigente in quegli anni in Albania.Nel 1992 ha frequentato, grazie ad una borsa di studio, il corso ‘Arte e Liturgia' presso l'Istituto Beato Angelico di Milano. Quando nel 1995 è ritornato in Albania, ha insegnato Storia dell'Arte e Estetica all'Università di Scutari solo per un breve periodo, infatti nel 1997 a causa dei disordini nello Stato si trasferisce con la famiglia a Milano.Nel 2006 a Modena è stata inaugurata la sua prima personale italiana all'interno di uno spazio pubblico. La personale giunge dopo l'affermazione alla cinquantunesima edizione della Biennale di Venezia e i numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui i momenti espositivi al PS1 di New York e una presentazione dell'opera al Museum of Modern Art di New York.Nel 2010 ha partecipato al simposio Lost in Translation (da cui poi è nato il premio Arte, Patrimonio e Diritti Umani) organizzato alla Triennale di Milano da Connecting Cultures.Fra le mostre personali recenti si ricorda la mostra itinerante Vite in transito allo Jeu allo Paume di Parigi (2013), al PAC di Milano (2013), alla Röda Sten Konsthall di Göteborg (2014) e al MAC, Musée d'art contemporain de Montréal (2014).Adrian Paci è rappresentato dalla galleria kaufmann repetto, Milano, e la dalla galleria Peter Kilchmann, Zurigo.
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Paci realizza le sue opere servendosi di svariate tecniche e materiali, senza prediligerne uno in particolare, determinando una notevole libertà di espressione e stile, nascono dipinti fotografie, sculture e video. Nei suoi lavori prende spunto da vicende umane vere che conosce e sono a lui familiari, traendone il significato della vita stessa, toccando i sentimenti più profondi.  Dopo aver lasciato l’Albania nel 1997 per trasferirsi in Italia portando con sé un carico di speranza e futuro, reso incerto e difficile dalla fase storica che caratterizzava la sua terra. Nel 2001 realizza “Home to go”, opera iconica dell’artista, che consiste nel calco in marmo del suo corpo nudo che porta sulla schiena un frammento di tetto; da quest’opera nascono una serie di immagini che lo ritraggono.  L’opera rappresenta oggi la sintesi perfetta dell’attuale crisi che attraversa il mondo occidentale, incapace di dare risposta ad una libera e naturale esigenza di libera circolazione delle persone fuori dal confine del proprio stato e fuori da costrizioni e condizioni fisiche e mentali.
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Non so voi, ma in quest’opera rivedo tanto di quello che stiamo vivendo tutti noi in questo particolare periodo storico. Penso che con quest’opera Paci abbia portato a compimento in maniera perfetta quello che è il lavoro dell’artista. Dovremmo essergli tutti un po grati!
Valerio Hank Vitale
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barbarapicci · 3 years
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“Home to Go” by #AdrianPaci More info at: https://barbarapicci.com/2022/03/11/home-to-go-by-adrian-paci/ #scultura #sculpture #installationview #exhibitionview #cultureisfreedom #artisfreedom #curiositykilledtheblogger #artblogging #photooftheday #artaddict #artistsoninstagram #amazing #artwork #instacool #instaart #followart #artlover #contemporaryart #artecontemporanea #artmuseum #artcurator #artwatchers #artcollectors #artdealer #arthistory https://www.instagram.com/p/CbAX2kDAQf3/?utm_medium=tumblr
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iihih · 4 years
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Italian curators invited contemporary artists from different generations to contribute to “The Coloring Book” – a collection of line art drawings by tons of artists that can be dowloaded, printed out and colored to keep you inspired and creative during the quarantine. Get the details on our blog (link in bio) . . #milanoartguide #artistslineartforcoloring #lineart #drawings #thecolouringbook #onlinecoloring #contemporaryartists #mauriziocattelan #davidantoniocruz #ghoststudy #elisabertaglia #shantiranchetti #adrianpaci #lucadeangelis #italiancontemporaryart https://www.instagram.com/p/CBtb5dsgoMT/?igshid=1v1bi89ytnsgp
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Adrian Paci Senza titolo 2004 tempera su carta cm. 23 x 31
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alessiamatteucci · 7 years
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▪️▫️▪️▫️#adrianpaci #art #florence #firenze #museodelnovecento #contemporaryart #blackandwhite #light (presso Museo Novecento Firenze)
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visualspuntini · 7 years
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'Centro di permanenza temporanea' by Adrian Paci. The best about this issue #video #art #frame #adrianpaci • • • #visualspuntini #visual #design #instagood #social #peace #stairs #migranti #world #moment #photo #photography #photooftheday #photos #pic #picoftheday (presso Marseille, France)
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lisablasstudio · 8 years
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Monday's image: April 11, 2016
Adrian Paci, Centro Di Permanenza Temporanea, color video, 5' 30", 2007, Jeu de Paume, Paris (Note: Video is hyperlinked via YouTube )
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cyborglenin · 9 years
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Centro di Permanenza Temporanea, #AdrianPaci , 2007. #Göçmen #Alıkoyma Merkezi, #İtalya 'da #yasadışı #göçmenler sınır dışı edilmek üzere bekletiliyorlar.
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Adrian Paci Cane alla stazione 2000 olio su carta intelata cm. 60 x 50 Adrian Paci (Scutari, Albania 1969) è attivo a Milano dove vive dal 2000. Ha frequentato l'Accademia delle Arti di Tirana dal 1987, studiando con il Professor Edi Rama (ex Sindaco di Tirana e attualmente Primo Ministro Albanese) e formandosi su corsi di arte figurativa, gli unici insegnamenti d'arte possibili, poiché imposti dal regime vigente in quegli anni in Albania. Nel 1992 ha frequentato, grazie ad una borsa di studio, il corso ‘Arte e Liturgia’ presso l'Istituto Beato Angelico di Milano. Quando nel 1995 è ritornato in Albania, ha insegnato Storia dell'Arte e Estetica all'Università di Scutari solo per un breve periodo, infatti nel 1997 a causa dei disordini nello Stato si trasferisce con la famiglia a Milano. Una parte considerevole del lavoro di Adrian Paci è dedicato alla tematica della perdita, dell'abbandono della propria terra per affrontare nuove realtà e il futuro che si desidera. Argomento sviluppato dall'esperienza dell'emigrazione, espressa attraverso il racconto del ricordo, argomento attuale ed universale, che abbraccia le condizioni di tutti gli emigrati. Nei suoi lavori Paci non è interessato ad evidenziare la dinamica politica e sociale dell'Albania, ma a prendere spunto da vicende umane vere che conosce e sono a lui familiari, traendone il significato della vita stessa, toccando i sentimenti più profondi. Paci realizza le sue opere servendosi di svariate tecniche e materiali, senza prediligerne uno in particolare, determinando una notevole libertà di espressione e stile, nascono dipinti fotografie, sculture e video.
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beyondentropyltd-blog · 10 years
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Potential Monuments of Unrealised Futures
Curated by Beyond Entropy Balkans (Stefano Rabolli Pansera and Jonida Turani)
Works by Adrian Paci and Edi Hila
AA Gallery, Architectural Association School of Architecture, London 16/1/2015 - 12/3/2015
Event: Friday 16 January, 6:30pm, Stefano Rabolli Pansera and Jonida Turani in discussion with Adrian Paci, Edi Hila and Edi Rama, Prime Minister of Albania
[ph ©Sue Barr)
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moma-prints · 3 years
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Untitled from She, Adrian Paci, 2008, MoMA: Drawings and Prints
Gift of Peter Blum Size: plate: 4 7/16 x 5 7/8" (11.3 x 15 cm); sheet: 16 3/4 x 13" (42.5 x 33 cm) Medium: One from a portfolio of sixteen etching and aquatints
http://www.moma.org/collection/works/165213
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emiliemcdermott-blog · 11 years
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Adrian Paci, Centro di Permanenza Temporanea
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highlineart · 11 years
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ARTIST SPOTLIGHT: ADRIAN PACI
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The three video works presented on the High Line, The Encounter, PilgrIMAGE and Turn On, characterize Paci’s artistic investigation of film. Paci’s works derive from his experience as an exile from Albania, and yet are suggestive of a more global narrative. Born in Albania in 1969, Paci came of age within a harsh dictatorial, neo-Stalinist regime. Although the socialist government was overthrown in 1990, violent riots fueled by threats of civil war eventually forced Paci and his family to take refuge in Milan in 1997. That same year, Paci began to experiment with video. His medium, film, reflects his interest in addressing this tension between personal and collective identity, as film embodies its own inherent tension between the fixed and moving image. In their formal austerity and reflections of the everyday, Paci’s works often assume a semi-documentary quality. Though Paci’s works are occasionally scripted, he works with non-professional actors in order to retain a sense of realism. 
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Filmed in the town square of his hometown of Shkodra, Turn On directly reflects Paci’s liminal identity. The camera captures headshots of middle-aged Albanian men, their faces worn with wrinkles, sitting on the steps of a local building. Each subject holds an unlit light bulb in front of their faces. One by one, the men turn on a personal generator, illuminating the light bulb and producing a symphony of humming motors. Perhaps the light bulbs are a commentary on the complex politics of Albania, a reference to optimism within the bleak socio-economic milieu of the country. 
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Though his video works often seem indivisible from his biographical experiences as a migrant, Paci’s biography merely serves as a point of departure for his investigation of “universal questions like truth and fiction, the personal and the collective, trauma and storytelling, art and non-art and so on.” This dichotomy is particularly manifest in PilgrIMAGE in which Paci reflects his own exile status by tracing the history surrounding an ancient legend in his hometown that teeters between reality and fiction. 
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According to local lore, when the Ottomans conquered Shkodra in the 15th century, a venerated painting of the Madonna and Child that existed in an Albanian church was saved from the invaders by angels and brought to a church outside of Rome. To this day, local residents pray for the return of the painting and the repatriation of their heritage. In response to this tale, Paci organized a public screening in Albania of the Madonna and Child in Rome. Conversely, in Rome Paci screened a video of the Albanians waiting for the work to return home. PilgrIMAGE records both scenes, and the reactions of the inhabitants in each country to the project. By ruminating on the legend of the painting and its contemporary relevance, one becomes more aware of reality and of the environmental boundaries between Albania and Italy.  
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Paci’s most recent work, The Encounter, records a performative act by the artist. Standing in the middle of a Sicilian square, Paci greets a line of people who came to the village to meet him and shake his hand. The video shows the artist shaking each person’s hand, transforming an everyday gesture into a symbolic ritual. The Encounter underscores Paci’s belief that contemporary society has a need for ritual, explaining that "we need rituals to handle our state of abandon and to organize our existence.”
By engaging both private and collective history, Paci discovers, or recovers, how we live through his video works. His films investigate how our lives are interconnected and how we are shaped by borders and socio-economic circumstances. In our increasingly global world, Paci’s works underscore the fluid state of identity in contemporary life.
- Kat Widing
(1) Photo by Timothy Schenck; (2-5) Video stills courtesy of the artist. 
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