#oggi ritirando
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PRIMA PAGINA Il Dubbio di Oggi sabato, 22 febbraio 2025
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Fiona Apple
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Fiona Apple, pianista, compositrice e cantautrice è tra le artiste più interessanti della sua generazione.
Tra i tanti premi e nomination ricevute, spiccano tre Grammy e due MTV Video Music Award.
Nel 2023 la rivista Rolling Stones l’ha inclusa tra le 200 cantanti più brave di tutti i tempi.
Ha composto ballate con liriche drammatiche e intimiste che testimoniano la sua personalità tormentata e i problemi psicologici cominciati dalla violenza sessuale subita a dodici anni da uno sconosciuto, nel garage di casa.
All’anagrafe Fiona Apple McAfee-Maggart, è nata a New York il 13 settembre 1977, dall’unione tra Brandon Maggart e Diane McAfee, entrambi attori che si sono separati quando lei era ancora molto piccola.
A otto anni ha iniziato a suonare il piano e a undici ha scritto la sua prima canzone.
La sua ascesa artistica è iniziata quando, nel 1994, un’amica ha fatto ascoltare una sua cassetta a Kathryn Schenker (che ha prodotto anche Sting e Smashing Pumpkins), per la quale lavorava come babysitter, che le ha subito procurato un contratto con la Sony.
Ha esordito a soli diciotto anni con Tidal del 1996, disco di platino che ha venduto oltre tre milioni di copie solo negli Stati Uniti e con cui ha partecipato al primo festival tutto al femminile della storia, il celebre Lilith Fair. L’album ha riscosso subito un grande successo di pubblico e di critica e le ha portato il primo Grammy Award nella categoria Best New Artist in a Video per il brano Criminal.
Il suo carattere difficile e la resistenza ad accettare le leggi dello star system che la voleva sex-symbol a tutti i costi, mal si adeguavano alle sue ambizioni artistiche. Nel 1997, agli Mtv Video Music Awards, ritirando il Best New Artist Award, ha dichiarato che quel mondo faceva schifo e concluso con la frase della scrittrice Maya Angelou Go with yourself.
Nel 1999 è uscito il suo secondo album When The Pawn Hits The Conflicts He Thinks… che ha venduto oltre un milione di copie ottenendo il disco d’oro e portandole ulteriori candidature ai Grammy. Il disco è entrato nel Guinness dei Primati come album dal titolo più lungo mai entrato nelle classifiche statunitensi, è infatti, una poesia di 90 parole.
Tra i vari progetti collaterali, nel 1998 ha contribuito anche alla realizzazione della colonna sonora del film Pleasantville interpretando Across the Universe dei Beatles.
Il terzo album di inediti, Extraordinary Machine, è uscito nel 2005, portandole il disco d’oro, una candidatura ai Grammy e molte recensioni positive dalla critica. La casa discografica ne aveva bloccato l’uscita ritenendolo poco vendibile, allora venne distribuito in rete, tanto da mobilitare i suoi fans in una raccolta di firme e coniare lo slogan “FreeFiona!
Nel 2006 ha interpretato una cover di Sally’s song inclusa nell’edizione speciale della colonna sonora del film di Tim Burton Nightmare Before Christmas.
Nel 2011 ha partecipato all’album di cover in onore del cantante Buddy Holly, Rave on Buddy Holly, interpretando il famoso brano Everyday.
Nel 2012 ha pubblicato il quarto album, un altro titolo lunghissimo, The Idler Wheel Is Wiser Than the Driver of the Screw and Whipping Cords Will Serve You More Than Ropes Will Ever Do, svettato subito alla terza posizione della classifica statunitense.
Dopo quasi otto anni di parziale assenza dalle scene musicali, nel 2020, ha pubblicato Fetch the Bolt Cutters, interamente registrato a casa sua, che è stato uno degli album maggiormente acclamati nella storia della musica, vincitore del Grammy Award al miglior album di musica alternativa nel 2021.
Fiona Apple ha iniziato come una tenera e languida cantautrice di storie intrise d’angoscia e malinconia, in eterna lotta con il music business, con un carattere difficile e ribelle che l’ha portata a porsi contro chi voleva affibbiarle etichette di bella, sexy e ricca. Oggi è un’artista che non ha dimenticato nulla, che ha imparato a convivere col caos dei suoi sentimenti, pronta ad accusare in pieno ogni nuova ferita. E ad apprezzarne morbosamente le ripercussioni.
Tra uscite di scena, silenzi infiniti e improvvisi ritorni, la sua carriera è un grande gioco di magia che continua a lasciarsi dietro applausi e commozione. Prosegue così come vuole lei, coi suoi tempi e la sua libertà.
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Aperta da oggi la Piattaforma GPS per le Supplenze e i Ruoli 2024
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Il Ministero dell'Istruzione ha ufficialmente avviato le procedure per la presentazione delle domande relative alle supplenze e ai ruoli da GPS per l'anno 2024. Con l'avviso n. 115399 del 25 luglio 2024, sono state aperte le funzioni necessarie per la compilazione delle istanze, che potranno essere presentate esclusivamente online fino alle ore 14:00 del 7 agosto 2024. I candidati interessati potranno accedere alla piattaforma utilizzando diverse modalità di autenticazione, tra cui SPID, CIE, eIDAS, credenziali dell'area riservata del Ministero dell'Istruzione, o la CNS. È fondamentale che coloro che intendono partecipare compilino le loro preferenze per le supplenze fino al 31 agosto o 30 giugno 2025, nonché per il ruolo da GPS sostegno prima fascia, che permette la scelta di un massimo di 150 preferenze. È importante sottolineare che gli aspiranti già inseriti con riserva in prima fascia per il ruolo da GPS sostegno non possono partecipare alla selezione per il ruolo stesso. La scelta delle preferenze deve avvenire all'interno della provincia in cui sono collocate le GPS per il biennio 2024/26, senza possibilità di cambio di provincia. La novità principale della piattaforma riguarda l'ordinamento delle tipologie di posto, ora non più in ordine alfabetico ma con "sostegno psicofisico" come opzione prioritaria, seguita da udito e vista. Inoltre, sarà possibile visualizzare il nome e il codice meccanografico delle scuole selezionate direttamente nel PDF di conferma della domanda, semplificando così il controllo dell'ordine delle preferenze inserite. Una caratteristica aggiuntiva permette di personalizzare le preferenze all'interno di una singola scelta, ad esempio selezionando un "DISTRETTO" e scegliendo specificamente le scuole desiderate e il loro ordine di preferenza. È stato introdotto anche il titolo di riserva "S" per il servizio civile universale, da inserire in fase di compilazione della domanda. Un'altra importante innovazione è la possibilità di ritirare parzialmente o integralmente la domanda dopo la scadenza del termine, entro il 7 agosto alle ore 14:00. Questo permette ai candidati di gestire meglio le proprie preferenze, ritirando la domanda per i ruoli o solo per le supplenze qualora abbiano già ottenuto un ruolo tramite concorso e non desiderino più partecipare alla procedura da GPS sostegno. Infine, è stata introdotta la possibilità di inserire il codice della provincia, opzione da utilizzare con attenzione poiché indica la disponibilità a essere assegnati a qualsiasi posto all'interno della provincia selezionata, in base al tipo di posto scelto. Read the full article
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A volte gli incubi si presentano nella realtà...
Ma potrebbe non essere il predatore, potrebbe essere uno spirito amico
Avete presente quello strano sogno in cui un essere umano terrestre, ma in grado di viaggiare nello spazio, proiettava il suo ologramma nel punto della mia terrazza dove di solito dò acqua al crinoide che rischia più di tutti il disseccamento? Vi dicevo che l'universo era visibile, entrava dentro l'atmosfera terrestre, altrimenti come avrei potuto vedere l'astronave del terrestre astronauta e la parte di cosmo in cui l'aveva posteggiata? Ma era solo un sogno, niente avvistamenti di astronauti terrestri tecnologicamente progrediti nella realtà Purtroppo o per fortuna, però, quella parte di universo che nel sogno entra dentro l'atmosfera terrestre, quello invece è diventato realtà, da oggi quantomeno Qualcuno di voi ha avuto la stessa impressione? (incredibile, si sta ritirando proprio adesso perché qualcuno di voi ha avuto paura) Non so cosa sia ma l'intrusione è molto ampia e si trova sopra il vento del nord, cioé sopra l'Etna, ma non è una nuvola o un buco nel cielo e non é visibile in nessuna maniera ad occhio nudo, é più una presenza, una sorta di radiazione, forse rosa, ma sembra essere una presenza intelligente Forse qualche "spirito cosmico" é spaventato dai recenti attacchi che hanno colpito la Luna, forse é qui per proteggerci dalla pazzia umana
Una megattera si é avvicinata alla Sicilia Nel filmato che ho visto batteva la coda orizzontalmente sopra le onde, stava sicuramente curando il mare e la parte di cielo che lo copre Gli uccelli che vivono qui attorno mi osservano quando faccio healing o canto i miei canti "elfici" o cerco di curare il cielo, insomma il clima (quando la radiazione elettrica creata dall'uomo arriva ad interferire con i crinoidi, e quindi la stratosfera che questi reggono tende a disseccarsi) Gli uccelli di qualunque specie mi osservano e apprezzano quel che faccio e mi fanno vedere che anche loro curano il cielo, che volano non solo per cibarsi di insetti ma principalmente per curare il cielo, un po' come le mucche con il loro peso e il loro muggito curano la Terra Insomma, gli animali stanno sul serio rispondendo, o forse stanno solo chiedendo aiuto perché sentono che qualche essere umano sta finalmente prendendo coscienza dello stesso pericolo che sentono loro
Walt Disney e il regista James Cameron andrebbero sicuramente in visibilio all'idea che, esattamente come nei loro film, la Natura sta rispondendo (ne approfitto per dirti, Cameron, che Madre Natura é una tua grande fan!...)
Nel leggere i giornali mi sto accorgendo che dappertutto nel mondo le persone più in vista, e quindi politici, attori, cantanti, stanno subendo la stessa radiazione argentata che i terroristi del piano di sopra mi sparano continuamente e abbondantemente addosso Vorrei dirvi che anche insetti, animali e alberi stanno soffrendo una sorta di incapacità a prendere peso, cosa che negli alberi diventa una sorta di ingiallimento e mancanza di forza quando il vento li scuote, negli insetti é un dimagrimento vero e proprio, almeno nelle api che ho osservato, e negli esseri umani é una sorta di indurimento dei muscoli che colpisce anche i muscoli e i tendini attorno al cranio Per farvi un esempio citerò il caso della nota attrice italiana Paola Cortellesi che io ricordavo bella paffuta con delle belle guanciotte da donna sana e in qualche modo imbattibile, e invece... E non ditemi che é solo invecchiamento!
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Quindi quel che ci sta accadendo é questo, e sta accadendo a tutti gli esseri viventi, non solo a noi esseri umani, é proprio nell'aria, é dappertutto, ed è elettricità, forse quella dei tuoni, perché é argentata, quindi questo "universo" che entra dentro l'atmosfera e sembra essere rosa potrebbe essere qualcosa che cerca di regolare questa sorta di disfunzione nell'elettricità naturale della Terra, disfunzione comunque provocata dalle armi utilizzate dai terroristi
A pensarci bene, questo "universo" che entra nei miei sogni é sempre stato presente in ognuno dei sogni che riguardavano dei pericoli o dei cataclismi avvenuti in passato, come ad esempio la terza Luna, quella piramide di un metallo fortemente elettromagnetico, e guarda caso argentato, che si componeva nel cielo Era formata da piccole piramidi metalliche a struttura vuota che si incollavano tra loro nel cielo grazie ad una enorme forza magnetica finendo col formare appunto una gigantesca piramide, una specie di satellite artificiale immagino o una antenna Quando mi svegliai da quel sogno ero così spaventata che riuscivo a fatica a respirare Questo "universo che entra dentro l'atmosfera terrestre" probabilmente non l'ho sognato solo io, sicuramente altri esseri umani lo hanno sognato o percepito, e non si tratta di una astronave aliena, che altrimenti sarebbe visibile, ma sicuramente di quel che potremmo definire uno spirito della Natura cosmico L'universo é cosa assai complessa, deve per forza essere fatto di esseri intelligenti e non occorre che abbiano forma umana nè un corpo fisico per essere intelligenti, l'intelligenza non sta dentro il cervello ma dentro lo spirito e lo spirito é incorporeo, quindi perché nell'universo asteroidi, comete, nebulose e altri corpi celesti non dovrebbero essere dotati di intelligenza? E sicuramente maggiore alla nostra perché più anziani di noi di chissà quanti miliardi di millenni!
Insomma, incrociamo le dita...!
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Continua qua perché non mi faceva fare in un unico post (sì forse è troppo lungo davvero):
Dopo che il 24 febbraio 2022 la Russia ha lanciato la sua operazione di larga scala sul suolo ucraino (secondo le posizioni ufficiali delle autorità russe, applicando i principi di legittima difesa e di tutela delle minoranze russofone nell'Ucraina orientale), vari paesi hanno protestato la sua presenza all'Eurovision e, minacciando un boicottaggio, hanno richiesto alla UER di escludere l'entità zarista dalla competizione; seguendo l'esito positivo di quell'azione di protesta, richiedo oggi che il mio paese, alla luce dei crimini commessi da Israele sin dalla sua istituzione nel 1947-48 e specialmente sin dallo scorso 7 ottobre (appellandosi similmente alla Russia al principio di autodifesa), ne richieda l'espulsione dalla UER o almeno l'esclusione dall'Eurofestival, ritirando altrimenti la propria partecipazione dalla competizione, e invitando ogni paese alleato amico della pace e della libertà a fare altrettanto. Lo sterminio di massa dei palestinesi ad opera dell'entità sionista deve cessare immediatamente, e alla popolazione palestinese dev'essere consentito immediatamente di fare ritorno alle proprie terre, in riparazione per la Nakba e l'espulsione dei palestinesi che va avanti da quasi ottant'anni; l'Italia ha il dovere internazionale di denunciare la malvagità dell'operazione sionista con ogni mezzo. Perciò, col cuore in mano, vi chiedo di mandare avanti la campagna #BoycottEurovision e di operare nel vostro e nostro piccolo affinché la Palestina possa finalmente conoscere la pace.
Qui di seguito i contatti Rai per protestare contro l'Eurovision:
Email: [email protected] and [email protected]
Music department email: [email protected]
Online contact form: https://contactcenter.rai.it/app/scriverai
Phone number: 800.93.83.62 (9:00 to 13:00 Monday to Friday)
Phone number for abroad: 0039 06 87408198
RAI 1 instagram: https://www.instagram.com/rai1official
RAI 1 twitter: https://twitter.com/RaiUno
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Mio padre fa dei corsi per diventare sommelier, sta ritirando le adesioni ecc
Oggi uno è dovuto venire a consegnare i soldi direttamente di persona a casa mia.
Io sfortunatamente ero al piano di sopra e non ho assistito. Peccato.
Praticamente è venuto, ha pagato ecc e si sono messi a fare 2 chiacchiere, viene fuori l'argomento covid...
Sto qua ha detto che ha paura del VACCINO.
Che la Madonna non vuole che ci vacciniamo. LA MADONNA, AVETE CAPITO BENE.
E che con una sostanza dentro al vaccino che poi si attiva grazie al 5G possono controllarci...
Io sono allibita. Avrei voluto essere presente per fargli cadere ogni minima certezza. Avrei voluto vedere le sue convinzioni farlo ribollire di rabbia, perché ingiustificabili. Peccato.
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Lo vedo...
Sabato sta dietro l'angolo, ancora un rettilineo notturno ad illuminargli la strada, e oggi sarà già ieri...
Il venerdì si sta ritirando, da domani si sa un'ora varrà solo il tempo di un raggio di luna rubato al sole...
@vefa321
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Heroes - pt. 1
PROMPT: So che non accetti più prompt però io provo comunque a lasciartene uno, non si sa mai. Incrocio le dita! Pensavo a una scena in cui qualcuno tenta di far del male a Ermal (magari un tentativo di aggressione fisica o sessuale), ma Fabrizio in versione BAMF lo salva (Fabrizio protettivo e supereroe fa qualcosa ai miei ormoni...) (possiamo prenderci due minuti per sbavare su Fabrizio versione eroe?) (Che caldo che fa!!). Loro due possono già stare insieme oppure no, come vuoi. Incrocio le dita!!
Eccomi qui, provatissima dalla vita ma ci siamo! Premetto che la versione “eroica” di Fabrizio non sarà la classica cosa tipo superman che spara raggi laser dagli occhi, è più una cosa strettamente casuale e anzi, in verità in verità vi dico che di eroe non possiamo proprio parlare.
Altra premessa doverosa e necessaria, è una au perché è ambientata nel periodo degli anni di piombo. Se non avete idea di che cosa siano, in breve: periodo che non è ben definito ma solitamente in italia si considera partire dalla fine degli anni sessanta e che va fino agli anni ottanta. Di che parliamo? Parliamo di degli anni un bel po’ del cazzo, dove ci furono diverse sconti, stragi e atti terroristici che vedono protagonisti organizzazioni extraparlamentari di estrema sinistra e i relativi gruppi di destra che vi si contrapponevano. In Italia parliamo di organizzazioni come Lotta Continua per citarne una e per quanto riguarda le organizzazioni terroriste di estrema sinistra naturalmente la più citata e ricordata è quella delle Brigate Rosse, che vedevano la lotta armata come metodo di rivoluzione efficace. Per farvi capire chi sono questi, vi nomino un avvenimento che (spero) conoscerete tutti: sono stati gli autori del sequestro di Moro e della sua uccisione.Non è stato l’unico che hanno rapito e/o ucciso, ma è stato probabilmente il caso più eclatante.
Detto questo, spero che ci siamo capiti sulla situa. Chi sono Ermal e Fabrizio qui dentro? Lo scoprirete solo leggendo.
Buona lettura!
Ermal corre
Corre per le viuzze di Roma, rese scivolose dalla pioggerellina leggera che da qualche ora casca dal cielo e che in precedenza aveva prodotto un piacevole tap tap di sottofondo contro al suo ombrello mentre lui, ritto in piedi vicino a un muretto nei pressi dell’università, saltellava piano sui propri piedi per tenersi al caldo, il vento freddo che gli sferzava il viso e le guance, congelandogliele.
Ombrello che, ora come ora, giace parecchi metri più indietro, rovesciato e dimenticato dal proprietario nella fretta della fuga che sta cercando di compiere
Dietro di lui, risuonano anche fin troppo vicini i passi pesanti e le grida dei suoi inseguitori, che tra un insulto e l’altro si prodigano di ricordargli che è inutile che scappi: tanto, dicono, lo prenderanno. Gli intimano, quindi, di fermarsi, che tanto gli conviene se non ne vuole prendere il doppio, ma Ermal non gli presta attenzione: continua a correre, sentendo il cuore scoppiargli nel petto per lo sforzo e la paura, i muscoli delle gambe che bruciano nello sforzo.
Svolta a destra, poi a sinistra, prosegue dritto e svolta ancora: non ha la minima idea di dove sia o di dove stia andando e, come volevasi dimostrare, questo si traduce in un disastro non appena deve arrestare la sua corsa per non finire contro a un muro.
Vicolo cieco.
In tutta fretta, si volta per tornare indietro, ma è troppo tardi: all'entrata del vicolo tre ragazzi gli bloccano il passaggio e lo fissano, rossi in viso, sudati, bagnati e ansimanti quanto lui, con l’unica differenza che loro hanno stampato in faccia un ghigno trionfante e non una smorfia di paralizzato terrore.
Sono grossi, tutti e tre. Decisamente più grossi di lui. Farebbe fatica a tenere testa a uno solo di loro, ma così non c’era proprio speranza.
Fa un passo indietro, deglutendo rumorosamente mentre loro si avvicinano.
Stringe spasmodicamente la presa sui volantini ormai zuppi e rovinati che tiene in mano, la carta molliccia che cede e si strappa sotto alle sue dita mentre arretra ancora, fino a quando non si ritrova con la schiena contro al muro.
Li osserva da sotto i ricci scuri ridotti a una massa bagnata e informe che gli ricade davanti agli occhi, ma non ha il coraggio di alzare le mani per spostarli, né, in realtà, di muoversi.
Man mano che lui arretrava, loro erano avanzati e adesso si ritrova il ragazzo al centro-il capo dei tre, probabilmente, alto più di lui e grosso il doppio, se non il triplo. Deve essere anche più grande, probabilmente deve avere ventidue o ventitré anni-chino su di lui, che lo squadra a metà tra il disgustato e l’eccitato. Disgusto verso di lui, eccitazione, ovviamente, per averlo catturato. Probabilmente anche il terrore che si sente stampato in viso lo diverte.
Ermal guarda i suoi occhi chiari e vi legge che sta già pregustando il momento in cui lo colpirà, ma per adesso l’altro allunga solo la mano verso di lui, lentamente.
“Da qua, zecca” gli intima, facendo cenno verso i fogli.
Ermal se li stringe di più al petto, come se potessero proteggerlo, premendosi contro al muro, desiderando prepotentemente di potercisi fondere per scampare all’agonia che sa che lo attende.
L’altro inarca appena un sopracciglio, lanciando un’occhiata ai suoi due compari che, a loro volta, lo squadrano dubbiosi ma anche divertiti.
“Ho detto” ripete il ragazzo, avvicinandosi tanto da sfiorarlo quasi con il proprio corpo e torreggiando su di lui “Da qua, piccola e schifosa zecca che non sei altro!”
Ermal sussulta appena quando lo sente alzare la voce, ma lentamente, con un coraggio che non sa di avere-o più probabilmente con grande stupidità-scuote appena il capo in cenno di diniego. Non riesce a parlare, non ha abbastanza fiato o volontà per farlo, ma basta quel piccolo gesto perché l’altro diventi viola in faccia, la rabbia a deformargli i lineamenti.
“No?” gli chiede, quasi ringhiando “dici no a me, feccia? A me?!”
Se fosse stato nel pieno delle sue facoltà mentali Ermal gli avrebbe volentieri chiesto chi si crede di essere per non poter accettare un no come risposta, ma si rende conto da solo che quella non è proprio una buona idea
Per cui sta zitto, incapace di fare altro se non mordicchiarsi il labbro con febbrile preoccupazione.
Sobbalza quando il ragazzo gli strappa violentemente di mano i volantini, deglutendo rumorosamente mentre li osserva e poi, con attenzione, li strappa, facendoli a pezzi davanti ai suoi occhi.
“Spazzatura” mormora, continuando a rompere la carta in pezzi sempre più piccoli, spargendoli ai suoi piedi “spazzatura, esattamente come te”
Ermal si fa piccolo contro al muro, sentendo il cuore rimbombargli nelle orecchie mentre, disperatamente, cerca con gli occhi una via di fuga che non c’è
L’altro si prende il suo tempo prima di gettare a terra ciò che non ha sminuzzato, sputandoci poi sopra
“Mi fate schifo” dice, spingendolo poi contro al muro, facendolo sussultare di nuovo “siete dei parassiti. Vi metterei in carcere, a voi” continua, dandogli un’altro spintone “ma non basterebbe, vero? Stareste ancora lì, dietro le sbarre, a vivere a spese degli altri, esattamente come fate ora. No, sarebbe meglio ammazzarvi, a voi. Schifosi comunisti” replica, prendendogli poi con forza il viso in una mano, premendo le dita nelle sue guance “Scommetto che tu sei pure frocio, eh?” gli chiede, a mezzo centimetro dalla faccia,
La presa che ha è forte, tanto da fargli male, ma seppur con le lacrime agli occhi Ermal porta le mani sul suo polso, cercando di levarselo dal viso. Geme di dolore quando l’altro stringe la presa, cercando di divincolarsi, ma quello gli tira avanti la testa e poi gliela sbatte contro al muro, facendogli vedere le stelle
“Lasciami!” cerca di dire, provando ancora a togliersi da quella stretta, ma l’altro ride, facendo un cenno ai suoi compari perché vengano a dargli man forte.
Lo afferrano, uno da un lato e uno dall’altro, bloccandogli le braccia perché sia totalmente inerme.
Ermal sente il panico salirgli nel petto. Lo sa che lo picchieranno, è piuttosto palese, ma non è quello il problema.
Il problema è che il ragazzo di fronte a lui sta usando la mano libera per aprirsi i pantaloni e il brivido che gli scende lungo la schiena non ha nulla a che fare con la pioggia gelida che gli entra nel colletto della giacca.
“Frocio e pure comunista. Fossi tuo padre t’avrei già ammazzato” ribatte, facendogli sbattere di nuovo il capo contro al muro “Ma sai, sei fortunato zecca. Forse oggi sarai utile a qualcosa. Tu e la tua sporca boccuccia comunista”
Ermal boccheggia appena, cercando di scappare dalla stretta delle loro mani che, lo sa, stanno lasciando il segno nella sua pelle, ma non può nulla.
“Che c’è, non ti va? Dicono che siete bravi, voi froci. siete come donne con il cazzo, dovreste sapere cosa piace a un uomo” replica, facendo ridere sguaiatamente gli altri due “Poi tu sei pure zecca, quindi te ne intendi il doppio sul succhiare” rimanda, dandogli uno strattone che Ermal subisce con un gemito
Si sente le ginocchia molli per la paura, ma la presa degli altri due ragazzi lo sostiene.
Guarda negli occhi di quello che gli sta di fronte, maligni quanto divertiti, ed è in quel momento che il terrore per quello che l’altro vuole gli fa sciogliere la lingua
“Forse sei tu che sei frocio” bofonchia “altrimenti perché chiederesti a me di succhiartelo?”
Il discorso viene fuori più come un mugolio, ma il senso viene afferrato abbastanza perché l’altro impallidisca, facendosi poi livido di rabbia
“Cosa hai detto, bastardo?” strilla, ritirando la mano dal suo viso
Ermal apre subito la bocca, ansimando, muovendo appena la mascella dolorante
“Ho detto” replica, guardandolo, sentendosi tremante e terrorizzato ma come non mai pronto a prenderle “che forse sei tu il fro-”
Non finisce la frase.
Prima che possa completarla, sente uno scricchiolio funesto gli risuona nelle orecchie e poi un dolore sordo e pulsante gli invade il viso, mentre il sapore ferroso del sangue gli riempie la gola
Per un secondo, vede tutto nero
Sente solo un male atroce alla faccia e alla nuca, dove ha di nuovo sbattuto contro il muretto.
E’ solo quando un sonoro schiaffo gli colpisce la guancia che rinviene, sbattendo le palpebre e ritrovandosi a osservare l’immagine sfocata dell’altro mentre boccheggia, cercando di respirare, sputando sangue
Deve avergli rotto il naso, o non si spiega
Non fa però in tempo a riprendersi che un pugno nello stomaco lo fa piegare in avanti, anche se la presa degli altrui due lo tiene in piedi, nonostante il dolore sordo che sente anche ai muscoli perché gli stanno torcendo le braccia
Geme di dolore, tremando per la paura e il freddo e il male, deglutendo il suo stesso sangue caldo e salato prima di tossire, incamerando l’aria con un risucchio violento.
Sente che il ragazzo di fronte a lui lo sta insultando, ma le orecchie gli fischiano troppo per carpire le sue parole.
Un nuovo calcio, dritto in pancia, gli fa salire un conato di vomito e gli strappa di nuovo l’ossigeno dai polmoni per qualche secondo.
Il dolore sordo alle ginocchia lo avverte che gli altri due energumeni devono averlo lasciato cascare parzialmente in avanti, consentendogli di mettersi in ginocchio sul lastricato.
Sente la dita altrui infilarsi nei propri capelli e poi un dolore acuto alla nuca quando li tira senza garbo, strappandone alcuni, per fargli alzare il capo
Vede le sue labbra muoversi, ma non sente cosa gli sta dicendo.
Aiuto, pensa, qualcuno mi aiuti, ma non sa se lo sta dicendo o la sta solo pensando.
L’unica cosa che capisce è un qualcosa che somiglia a un ti ammazzo e poi il ragazzo gli sferra un altro violento pugno in faccia, colpendolo con l’anello che indossa dritto sul viso, appena sopra l’occhio.
Il dolore gli esplode dietro alle palpebre chiuse sottoforma di lucine psichedeliche.
Poi, le dita dell’altro gli si chiudono attorno alla gola, stringendo con forza, bloccandogli il respiro
Cerca debolmente di divincolarsi, l’istinto di sopravvivenza che prevale, senza successo
I pensieri gli corrono velocissimi nella testa
Pensa che morirà lì, al freddo e al gelo, in quella strada che puzza di fogna e che nessuno conosce, probabilmente nemmeno quelli che ci abitano. Forse il suo cadavere verrà trovato giorni dopo, mangiato dai ratti, e a nessuno importerà perché non è altro che uno stupido diciannovenne albanese che non vale nulla
Sente le lacrime scorrergli lungo il viso mentre prega di venire salvato o di morire in fretta, i polmoni che gli bruciano e la testa che gli scoppia
E poi, miracolosamente la presa sparisce
Boccheggia rumorosamente, tornando a incamerare aria
Sbattendo le palpebre, riesce confusamente a distinguere quello che sembra il suo aggressore che si prende un pugno da qualcun’altro, mentre i due al suo fianco lo lasciando andare di scatto.
L’ultima cosa che Ermal sente è quello che somiglia a un grido.
Poi, collassa in avanti, di faccia, sulla strada, senza la forza di mettere le mani avanti per parare il colpo, e la botta è l’ultima cosa che gli serve per perdere definitivamente i sensi.
“Ragazzino. Ao. Ragazzino svegliati” “Secondo voi è morto?” “Ma non vedi che respira?” “Secondo me è morto” “State zitti vuoi due. Regazzì, ao, daje”
Sono tre voci distinte che battibeccano tra loro che gli giungono alle orecchie quando riprende improvvisamente conoscenza.
La testa gli pulsa dolorosamente e la pioggia gli batte sul viso, facendogli strizzare gli occhi
“Visto!” esclama una voce trionfante “Te l’avevo detto che non era morto!” “Cazzo c’hai ragione si muove. Regazzi daje, apre gli occhi. Va tutto bene adesso” “Ao ma state zitti du minuti? Non vedete che-AO PIANO”
La terza voce deve appartenere alla stessa persona che gli sta più vicino e che, al suo tirarsi su di scatto, si è spostata per non prendersi una capocciata con lui
Ermal, del canto suo, non appena ha iniziato a riprendere i sensi si è alzato di scatto, sentendo l’improvviso bisogno di rimettere, la nausea che gli aveva stretto lo stomaco.
Non vede neanche quel che succede: un secondo prima sta guardando il cielo plumbeo e un secondo dopo, dopo un vortice di cose indistinte, fissa la strada su cui, con un gemito, rigurgita il suo stesso sangue che aveva in gola, prendendo poi a boccheggiare e tossire
Chiunque lo circondi-i suoi salvatori, apparentemente-emettono un verso schifato.
“Che schifo” dice la voce di quello che lo credeva morto “Senti meglio che vomiti che soffochi” replica un’altra voce
La terza, invece, rimane quieta, ma in mancanza di parole a far sentire la sua presenza è una mano che gli accarezza energicamente ma delicatamente la schiena, mentre il braccio libero lo sostiene appena posandosi con circospezione sul suo petto
“Piano” mormora la voce mancante al suo orecchio. è bassa e roca, calda e decisamente piacevole “Va tutto bene, tranquillo. Se ne sono andati. Respira, piano”
Lentamente, riesce a calmare il battito impazzito del suo cuore, tornando a respirare decentemente. Per quanto, ovviamente, glielo consenta il dolore che sente ovunque: alla faccia, allo stomaco, al petto, alla pancia, alla testa. Perfino le gambe e le braccia gli fanno male.
Sbatte spasmodicamente le palpebre, sentendo caldo e appiccicaticcio su un lato del viso e non appena riesce a passarci una mano tremante si rende conto che deve essersi fatto male dato che ritrae un palmo zuppo di sangue.
“prendi” dice qualcuno, facendo comparire nel suo campo visivo una mano che gli tende un fazzoletto
Ringrazia con un roco mugolio, sentendo la gola bruciante e irritata, e si preme il pezzo di stoffa sul sopraccigglio, sibilando appena per il dolore, cercando di pulirsi l’occhio con l’altra mano.
Quando finalmente riesce a riprendersi abbastanza da mettere a fuoco e alzare il capo, si ritrova davanti forse il trio più singolare che gli sia mai capitato di vedere.
Alla sua sinistra c’è un ragazzo di media statura, a contraddistinguerlo dagli altri solo la leggera barba e i capelli, di colore rosso. Ha una taglio sullo zigomo, e degli schizzi di sangue sulla maglietta. Nel mezzo, si ritrova a ricambiare il preoccupato sguardo di un altro ragazzo, dai capelli scuri e piuttosto lunghi e le labbra stranamente rosee, molto più della media, spaccate in un angolo, un livido non recente che gli ricopre una tempia. E infine, alla sua destra, inginocchiato sulla strada accanto a lui, c’è un ragazzo dai capelli corti e castani, una leggera barba che gli spunta sul viso e gli occhi nocciola che lo squadrano gentilmente. Dei tre è sicuramente il più bello, a suo parere. Distrattamente, nota che ha qualche lentiggine sul viso stanco, segnato da profonde occhiaie.
Quando si accorge di averlo fissato un secondo di troppo abbassa lo sguardo, imbarazzato, schiarendosi di nuovo la gola irritata
“Dove...cosa...” gracchia, guardandoli
“I coglioni di prima se ne sono andati, se è questo che vuoi sapere” dice il rosso, sorridendogli “Li abbiamo fatti andare via. Figli di cani codardi, sono scappati subito. Li avrei voluti inseguire ma tu stavi qua a terra... Sono Roberto, comunque”
“Già” annuisce il ragazzo dai capelli lunghi, sorridendogli “Gli abbiamo reso quel che meritavano, ai bastardi. Fortuna che passavamo di qua ragazzino, perché quegli animali te l’hanno fatta vedere brutta. Andrea, comunque”
Ermal annuisce mestamente e lentamente prima di rivolgere uno sguardo al ragazzo al suo fianco che, senza aggiungere altro, scrolla le spalle
“C’hanno ragione sai” dice poi, dopo un secondo di pausa “Te stavano massacrando. Ma che non te l’ha mai detto nessuno che non te ne devi andare in giro da solo a quest’ora per questi vicoli?” gli chiede, prima di sospirare “Comunque io so Fabbbbrizio”
“Con quattro b, sì” gli sorride il rosso, dando una pazza sulla spalla all’amico al suo fianco.
Dopo quelle inconsuete presentazioni, Ermal rimane un secondo in silenzio.
“Gra-grazie” gracchia poi, rendendosi conto solo in quel momento del sollievo che lo invade di colpo quando rielabora che no, i suoi aggressori non sono più in giro “mi avete salvato la vita” mormora, quasi incredulo della cosa. La consapevolezza di quanto quella frase sia vera lo fa tremare appena.
“io... io vi sono debitore. Grazie, davvero” soffia, guardandoli uno per volta prima di soffermarsi su Fabrizio. “Io sono Ermal, comunque” aggiunge, tirando appena su con il naso e poi immediatamente rimpiangendo di averlo fatto data l fitta che lo attraversa.
Parla con voce più nasale del solito e portandosi una mano al viso si sente gonfio e tumefatto
“Te l’hanno rotto, regazzì” osserva Roberto senza tanti complimenti
“Sì e ti hanno anche aperto un sopracciglio” aggiunge Andre, indicando la mano che l’altro preme ancora con il fazzoletto ormai zuppo di sangue
“Basta, voi due. Non c’è bisogno che gli facciate ‘a cartella clinica. C’ha bisogno di cure, non di una diagnosi. Lo porto a casa mia, voi andate a cercare Ale, va bene?”
“Fabbrì, sicuro che ce la fai da solo con lui?” aveva chiesto Andrea, preoccupato, facendogli emettere uno sbuffo “Questo pesa quaranta chili da bagnato, ce la faccio, sì. Voi andate a recuperare Ale e magari qualcosa da mangiare”
I due avevano annuito, allontanandosi prima che lui potesse protestare
Non che avesse poi molto da dire: cosa poteva fare? Che altre opzioni aveva? Nessuna. Se fosse tornato a casa in quello stato, sarebbero stati guai.
Erano già stati fin troppo gentili con lui, quei ragazzi, ma gli era grato del fatto che non l’avessero semplicemente abbandonato lì come avrebbero potuto fare.
“Ci vediamo ragazzino” aveva detto Roberto, facendogli un cenno leggero, mentre Andrea si era limitato a dirgli “Ciao” e a rivolgergli un sorriso leggero.
Erano spariti quasi subito, lasciandolo solo in compagnia di Fabrizio, dolorante e ancora confuso su quel che era appena successo.
Una parte di lui avrebbe persino potuto credere che si stava immaginando tutto e quei tre non fossero altro che un prodotto della sua immaginazione di persona morente se non fosse che non crede che avrebbe potuto tirar fuori dalla sua mente delle persone tanto... eccentriche.
“Regazzì, riesci a camminare?”
La voce di Fabrizio lo riscuote dai suoi pensieri, facendolo voltare lentamente verso di lui
Lo guarda, gli occhi nocciola puntati nei suoi.
E’ bello, Fabrizio. Bello di una bellezza ruvida ma innegabile e mentre sta li, con i capelli incollati al capo a causa della pioggia, sembra quasi scolpito per quello scenario.
“Io... forse” mormora Ermal, rabbrividendo per il freddo
Solo in quel momento si rende conto di quanto lo sente, fin nelle ossa, i vestiti bagnati che gli pesano addosso come non mai.
“Daje allora. Ti do una mano a rimetterti in piedi” dice Fabrizio, tirandosi poi su.
E’ abbastanza alto, ma non troppo, la sua figura che è comunque magra e slanciata nonostante tutto.
Ci vogliono cinque minuti, una buona dose di imprecazioni e gemiti e due tentativi falliti prima che Ermal si ritrovi ritto sulle proprie gambe, ansimante e dolorante, appoggiato a Fabrizio per sostenersi che, per aiutarlo, gli ha messo anche un braccio attorno al fianco
Ermal vorrebbe non esserne così consapevole ma la verità è che sente benissimo la presenza di quella leggera stretta.
Nota, con un leggero senso di colpa, che le nocche del suo accompagnatore sono livide, probabilmente a causa dei pugni dati.
Non che importi. Ora quel che conta è mettersi al caldo, e farsi curare.
Guardando per terra, vede i pezzi dei suoi volantini distrutti e sa che è inutile raccogliere pure quelli ancora quasi interi dato che sono completamente zuppi di pioggia.
“Ci sei?” gli chiede Fabrizio e lui annuisce appena, facendo un passo tremulo e zoppicante in avanti
Si sente la testa che gira e le gambe molli, ma almeno non ha perso di nuovo i sensi.
“Bene” mormora Fabrizio “Perché di strada da fare ne abbiamo un po’. Forza regazzì, andiamo.”
E detto quello, si avviano lentamente sotto la pioggia, il buio della sera che li inghiotte mentre svoltano e la pioggia lava via il sangue dal vicolo, non lasciando nessuna traccia del crimine che vi era appena stato commesso.
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2 ottobre 2022
Ho scoperto che oggi è finito mercurio retrogrado. Ora si spiega veramente tutto. Forse non avremo bisogno di prepararci per un viaggio a Lourdes (o forse sì) (davvero non si sa mai questi giorni). Ho procrastinato fino all’ultimo il controllo della valigia ma finalmente l’ho fatto e dovrei avere tutto quello che mi serve, probabilmente la prima cosa che farò una volta lì sarà fare una piccola spesa perché ho solo i biscotti per la colazione. Ora devo solo dire ai miei che Daniele parte più tardi col treno e non starà sul mio (lie, he’s already there) (non mi andava di dirgli che stiamo tentando questa cosa chiamata fiducia e al momento è lui quello che ha ancora le chiavi). Rambo l’altro giorno scrive alle 5 am che ha fatto (pure lui) un indicente con l’auto (a differenza di Daniele sono sicura al 90% si stesse ritirando da una festa erasmus) (dice che ha solo dei graffi in testa e gli fa malissimo la mano ma non vuole andare all’ospedale a farsi controllare in caso deve denunciare l’incidente cosa che non ha fatto) (si vede che non si è mai fatto male da piccolo o da ragazzino, you can just go there and lie, è solo un polso probabilmente slogato, di che sei caduto dalla bici o qualcosa con un manubrio e stai a posto). Bha. Qua invece che miglioriamo stiamo peggiorando. L’altro giorno mi sembrava essere tornata agli inizi di maggio. Comunque ora che mercurio retrogrado è appena finito dovremmo essere a posto con la sfiga. Speriamo domani inizi una settimana abbastanza tranquilla ma soprattutto produttiva. Vado a cenare che dopo devo lavarmi i capelli. Sveglia alle 6 again.
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Corto Circuito
Oggi sono andato ad un open day organizzato dal fondo di disoccupazione al museo quello vicino casa mia, ero tranquillo e pieno di buoni propositi, ma quando sono arrivato mi sono reso conto che la maggior parte erano fabbriche che cercano manovalanza a basso costo e un pò ci sono restato male perché quelle ditte che erano in lista che mi interessavano, museo compreso, non erano presenti nei tavoli. Oltre a questo ho notato una forte presenza di russi, poi ho letto dei fogli sul primo tavolo e mi sono reso conto che non sono russi ma ucraini, quindi ho fatto 1+1 e ho capito. Quindi dove sta il corto circuito, non è in questa situazione specifica, quella cosa è una conseguenza, sta nel fatto che le persone, almeno per quanto ricordo io, degli ucraini dicevano più o meno 3 cose badanti, mignotte e slavi rapinatori o comunque slavi, che già è sinonimo di delinquenza. Grazie agli yankee, chissà perché quando ci sono merdate ci sono sempre di mezzo loro, alla loro propaganda via social (so che stai pensando che è la solita complottata ma non è così perché su twitter c'ho lavorato e ti assicuro che fanno propaganda) via canali tv ecc ecc hanno trasformato quel popolo poco voluto in europa nel popolo più amato, se si pensa che gli hanno regalato l'eurovisione. Ho scritto più di una volta che gli estoni sono razzisti e lo sono, ma razzisti verso chi? Fino ad oggi ho pensato agli stranieri in generale, incluso me, ma adesso ho capito che gli estoni sono solo un popolo di mediocri dilettanti che giocano a fare i grossi perché sei a casa loro e che stanno con due piedi in una scarpa quando gli yankee dicono di fare qualcosa come appunto accogliere sti slavi. Tu dirai ma poverini c'è la guerra, ah si, quante guerre ci sono in questo momento nel mondo, lo sai? 59, più alcuni che si sono concluse ma che ancora vedono le persone scappare per le conseguenze, guarda Afghanistan. Allora ti chiedo cosa hanno di diverso i Siriani, gli Afghani dagli slavi-ucraini? Non solo il colore della pelle, ma la visibilità del conflitto, quindi ci stiamo riempiendo le case di delinquenti slavi che una volta radicati nel territorio inizieranno a delinquere? Lo so che così è generalizzare e che non è tutta merda quella che puzza, ma ho un brutto presentimento. Altra cosa di questo enorme e collettivo corto circuito è il fatto che da giorni oramai ovunque si legge o nei tg che i russi si stanno ritirando e che non inviano più nuove forze al fronte, all'inizio ho pensato ohhh era ora che quel cazzone di merda la finisse, con questo preciso che putin è uno stronzo e non sto mica dalla sua parte, poi oggi ho pensato : vuoi vedere che gli lascia tutto e poi gli tira 4 atomiche ridendo come il dr strangelove? Già questa cosa non c'ha pensato nessuno, di sicuro non quelli della propaganda tv e social che sono già a cantar vittoria, i militari sicuro avranno già calcolato tutto, fare la guerra oramai è un occupazione fissa che non vede crisi, ma non tutti sono abilitati ad uccidere io non ci riuscirei, penso solo in caso estremo di sopravvivenza. Per concludere spero di sbagliarmi fortemente e che tutto vada per il verso giusto, ma il presentimento è forte.
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Gli Stati Uniti si rifiutano di combattere per finanzieri transnazionali
di Thierry Meyssan
Il ritiro USA da Siria e Afghanistan e le dimissioni del generale Mattis testimoniano come mondiale stia vacillando. Gli Stati Uniti non detengono più il primato, né sul piano economico, né sul piano militare. Si rifiutano di continuare a combattere a esclusivo servizio degli interessi della finanza transnazionale. Le alleanze di cui sono l’epicentro cominciano a disgregarsi, senza che però gli alleati ammettano la potenza ascendente di Russia e Cina.
Rete Voltaire| Damasco (Siria) | 25 dicembre 2018
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Donald Trump non vuole che i concittadini continuino a pagare per realizzare il sogno imperiale dei finanzieri globali.
Il 19 dicembre l’annuncio del ritiro parziale dei soldati americani dall’Afghanistan e del ritiro totale dalla Siria è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Il segretario alla Difesa, James Mattis, si è dimesso l’indomani. Diversamente da quanto sostengono gli oppositori del presidente, Trump e Mattis si stimano reciprocamente e le loro divergenze non vertono sul ritiro delle truppe, bensì sulla gestione delle conseguenze. Gli Stati Uniti sono di fronte a una scelta che segnerà una cesura e farà vacillare il mondo.
Innanzitutto, per rimuovere possibili fraintendimenti è opportuno ricordare condizioni e scopo della collaborazione fra Trump e Mattis. Quando è entrato alla Casa Bianca, Trump ha scelto di avvalersi di tre alti militari che godevano di autorità sufficiente a imprimere una nuova direzione alle Forze Armate. Ma i tre — Michael Flynn, John Kelly e James Mattis — si sono dimessi o sono sul punto di farlo. Sono grandi soldati che insieme, durante l’èra Obama, si opposero alla gerarchia militare [1]. Non condividevano la strategia dell’ambasciatore John Negroponte volta a creare gruppi terroristi col compito di fomentare una guerra civile in Iraq [2]. Tutti e tre si sono impegnati con il presidente Trump a revocare il sostegno americano agli jihadisti. Ciononostante, ciascuno dei tre ha una propria visione del ruolo degli Stati Uniti nel mondo, sicché alla fine si sono scontrati con il presidente. La bufera, rinviata dalle elezioni di metà mandato, è arrivata [3]. È il momento di riconsiderare le relazioni internazionali.
La Siria
Quando, ad aprile scorso, il presidente Trump, in conformità agli impegni elettorali, ha annunciato il ritiro dalla Siria, il Pentagono l’ha convinto a non farlo; non perché qualche migliaio di uomini possa invertire il corso della guerra, ma perché la presenza di truppe americane fa da contrappeso all’influenza russa ed è un sostegno a Israele. Sennonché la fornitura all’Esercito Arabo Siriano di armi di difesa russe, in particolare missili S-300 e radar ultrasofisticati, coordinati dal sistema di gestione automatizzato Polyana D4M1, ha sconvolto l’equilibrio delle forze [4]. Esattamente da tre mesi, lo spazio aereo siriano è diventato inviolabile. La presenza militare USA diventa perciò controproducente: ogni attacco a terra dei mercenari filo-USA non potrà più essere appoggiato dall’aereonautica militare statunitense se non a rischio di perdere aeromobili. Ritirandosi adesso, il Pentagono evita la prova di forza e l’umiliazione di un’inevitabile disfatta. La Russia si è infatti rifiutata di dare, dapprima agli Stati Uniti poi a Israele, i codici di sicurezza dei missili forniti alla Siria. In altre parole, dopo anni di arroganza occidentale, Mosca non ha acconsentito alla condivisione del controllo della Siria, che invece aveva accettato nel 2012, con la prima conferenza di Ginevra, e che Washington aveva violato dopo qualche mese. Inoltre, ormai da parecchio tempo Mosca ha riconosciuto che la presenza USA in Siria è contraria al diritto internazionale e quindi Damasco è legittimato a difendersi.
Il 17 dicembre 2018, a capo di una delegazione, il generale Aharon Haliva si è recato a Mosca. Ha informato i russi delle operazioni dello Tsahal in corso e ha chiesto invano i codici dei missili siriani.
Le conseguenze
La decisione del ritiro dalla Siria è gravida di conseguente 1 – Lo pseudo-Kurdistan Il progetto occidentale di uno Stato coloniale a nordest della Siria, da assegnare ai kurdi, non vedrà la luce. Del resto, un numero sempre minore di kurdi lo sostengono, ritenendo che si tratterebbe di una conquista paragonabile alla proclamazione unilaterale da parte delle milizie ebree di uno Stato, Israele, nel 1948. Come abbiamo più volte spiegato, il Kurdistan potrebbe essere legittimo solo all’interno dei confini riconosciuti dalla Conferenza di Sèvres del 1930, ossia nell’attuale Turchia. Non altrove [5]. Solo poche settimane fa Stati Uniti e Francia pensavano di creare uno pseudo-Kurdistan in terra araba e di farlo amministrare, con mandato dell’ONU, dall’ex ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner [6]. 2 – La strategia Cebrowski Il progetto perseguito dal Pentagono da diciassette anni in Medio Oriente Allargato non vedrà il compimento. Concepito dall’ammiraglio Arthur Cebrowski, esso mirava alla distruzione di tutte le strutture statali della regione, con l’eccezione di Israele, Giordania e Libano [7]. Il piano, iniziato in Afghanistan e in Libia e ancora operativo, avrà la sua fine sul suolo siriano. Non è più il caso che le forze armate USA si battano, a spese dei contribuenti, per i soli interessi dei finanzieri della globalizzazione, fossero anche statunitensi. 3 – La supremazia militare statunitense L’ordine mondiale post-sovietico, fondato sulla superiorità militare degli Stati Uniti, è defunto. Non importa che si sia restii ad ammetterlo: rimane un fatto. La Federazione di Russia è ora più potente sia in termini convenzionali (dal 2015) sia nucleari (dal 2018 [8]). Il fatto che le forze armate russe abbiano un terzo meno di soldati rispetto a quelle degli Stati Uniti e non dispongano che di poche truppe all’estero scarta l’ipotesi di ambizioni imperialistiche di Mosca.
Vincitori e vinti
La guerra contro la Siria si esaurirà nei prossimi mesi per mancanza di mercenari. Il rifornimento di armi da parte di alcuni Stati, coordinati dal fondo KKR, può protrarre il crimine, ma non offre speranza che il corso degli avvenimenti possa cambiare. Senza alcun dubbio i vincitori di questa guerra sono Siria, Russia e Iran; i vinti sono i 114 Stati che hanno aderito agli «Amici della Siria». Alcuni di essi non hanno atteso la disfatta per correggere la propria politica estera. Gli Emirati Arabi Uniti, per esempio, hanno annunciato la prossima riapertura dell’ambasciata a Damasco. Il caso degli Stati Uniti è invece più complesso. L’intera responsabilità di questa guerra ricade sulle amministrazioni Bush Jr. e Obama, che l’hanno pianificata e realizzata all’interno di un mondo unipolare. L’allora candidato Donald Trump accusava invece queste amministrazioni di non difendere i cittadini statunitensi, bensì di servire la finanzia transnazionale. Diventato presidente, Trump ha continuato a tagliare l’appoggio agli jihadisti e a ritirare i soldati dal Medio Oriente Allargato. Sicché Trump deve essere annoverato tra i vincitori di questa guerra e potrà coerentemente scaricare l’obbligo degli Stati Uniti di risarcimento dei danni di guerra sulle società transnazionali coinvolte [9]. Per Trump si tratta ora di reimpostare le forze armate, indirizzandole alla difesa del territorio, di mettere fine all’apparato del sistema imperiale e di sviluppare l’economia USA.
L’Afghanistan
Da diversi mesi gli Stati Uniti stanno negoziando con discrezione con i Talebani le condizioni del ritiro dall’Afghanistan. Una prima sessione di contatti si è avuta in Qatar, guidata dall’ambasciatore Zalmay Khalizad. Un secondo round è appena iniziato negli Emirati Arabi Uniti. Vi partecipano, oltre alle delegazioni statunitense e talebana, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Pakistan. Sul posto è arrivata anche una delegazione del governo afghano, che spera di parteciparvi. Sono passati diciassette anni da quando Stati Uniti e Regno Unito hanno invaso l’Afghanistan, ufficialmente per ritorsione agli attentati dell’11 Settembre. In realtà questa guerra è il seguito dei negoziati del 2001 di Berlino e Ginevra: non mira a stabilizzare il Paese per poterne sfruttare le risorse economiche, bensì a distruggere ogni apparato statale per poterne controllare lo sfruttamento. La situazione peggiora infatti di giorno in giorno. Ricordiamo che le sventure dell’Afghanistan sono iniziate con la presidenza Carter. Il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Zbigniew Brzeziński, ricorse ai Fratelli Mussulmani e a Israele per lanciare una campagna di terrorismo contro il governo comunista [10] che, spaventato, si rivolse ai sovietici per garantire l’ordine. Ne scaturì una guerra di 14 anni, seguita da una guerra civile e poi dall’invasione anglo-americana. Dopo quarant’anni di distruzioni ininterrotte, il presidente Trump ha preso atto che la presenza militare USA non è per l’Afghanistan la soluzione, bensì il problema.
Il generale James Mattis si è impegnato a dissociare le Forze Armate USA dagli jihadisti, ma non a sciogliere l’alleanza attorno agli Stati Uniti.
Il posto degli Stati Uniti oggi nel mondo
Ritirando la metà delle truppe USA di stanza legalmente in Afghanistan e la totalità di quelle che occupano illegalmente la Siria, il presidente Trump adempie a uno dei suoi impegni elettorali. Dovrà richiamare anche gli altri 7.000 soldati che rimangono sul posto. È in questo contesto che va collocata la questione di fondo posta dal generale Mattis nella lettera di dimissioni [11]. Egli scrive: «Una delle mie convinzioni fondamentali è sempre stata quella che la nostra forza in quanto nazione è inestricabilmente legata alla forza del nostro sistema, straordinario e compiuto, di alleanze e partenariati. Finché gli Stati Uniti rimarranno la nazione indispensabile al mondo libero, non possiamo proteggere i nostri interessi, né svolgere efficacemente questo ruolo senza mantenere solide alleanze e dare prova di rispetto verso gli alleati. Come lei, ho detto sin dall’inizio che le forze armate degli Stati Uniti non dovrebbero essere il gendarme del mondo. Dobbiamo invece utilizzare tutti gli strumenti del potere americano per assicurare la difesa comune, anche garantendo una leadership efficace alle nostre alleanze. 29 democrazie hanno dato prova di questa forza con l’impegno a battersi al nostro fianco dopo l’attacco all’America dell’11 Settembre. La coalizione di 74 nazioni contro Daesh è un’altra prova» [12]. In altri termini, James Mattis non contesta le ragioni di fondo del ritiro delle truppe USA dall’Afghanistan e dalla Siria, bensì quel che potrebbe seguirne: lo smembramento delle alleanze che hanno per epicentro gli Stati Uniti e quindi il possibile smantellamento della NATO. Per il segretario alla Difesa, gli Stati Uniti devono rassicurare i propri alleati dimostrando di sapere quel che stanno facendo e di continuare a essere i più forti. Non è rilevante che questo risponda o no al vero, la coesione tra gli alleati va mantenuta a ogni costo. Per Trump invece il pericolo è in casa propria. In economia gli Stati Uniti hanno già perso il primato a favore della Cina, ora stanno perdendo quello militare, lasciando il passo alla Russia. Bisogna smettere di essere il guercio che guida i ciechi e occuparsi innanzitutto dei propri concittadini. In tutto questo Mattis agisce da militare. Sa che una nazione senza alleati è destinata in anticipo a perdere. Trump invece ragiona da imprenditore. Deve sbarazzarsi delle filiali in deficit che minacciano di far colare a picco l’azienda.
Thierry Meyssan
Traduzione Rachele Marmetti Giornale di bordo
[1] Cobra II: The Inside Story of the Invasion and Occupation of Iraq, Michael Gordon & Bernard Trainor, Atlantic Book, 2006. [2] ISIS is US: The Shocking Truth Behind the Army of Terror, George Washington’s Blog, Wayne Madsen, Webster Griffin Tarpley, Syrian Girl Partisan, Progressive Press, 2016. [3] “Relazioni internazionali: la quiete prima di quale tempesta?”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 9 ottobre 2018. [4] “Perché gli Stati Uniti all’improvviso sloggiano dalla Siria?”, di Valentin Vasilescu, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 21 dicembre 2018. [5] “I progetti di Kurdistan”, di Thierry Meyssan, Traduzione Marco Emilio Piano, Megachip-Globalist (Italia) , Rete Voltaire, 6 settembre 2016. [6] “Bernard Kouchner entra illegalmente in Siria”, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 11 dicembre 2018. [7] The Pentagon’s New Map, Thomas P. M. Barnett, Putnam Publishing Group, 2004. “Gli Stati Uniti e il loro progetto militare mondiale”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 24 agosto 2017. [8] “Vladimir Putin Address to the Russian Federal Assembly”, by Vladimir Putin, Voltaire Network, 1 March 2018. “Il nuovo arsenale nucleare russo ristabilisce la bipolarità nell’assetto mondiale”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 6 marzo 2018. « Les moyens russes de Défense hypersonique », par Valentin Vasilescu, Traduction Avic, Réseau Voltaire, 28 mai 2016. [9] “Rivalersi sulle società transnazionali per ricostruire la Siria?”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 14 agosto 2018. [10] « Brzezinski : "Oui, la CIA est entrée en Afghanistan avant les Russes …" », par Zbigniew Brzeziński, Le Nouvel Observateur (France) , Réseau Voltaire, 15 janvier 1998. Charlie Wilson’s War: The Extraordinary Story of the Largest Covert Operation in History, George Crile III, Atlantic Monthly Press, 2003. [11] “Resignation letter from James Mattis”, by James Mattis, Voltaire Network, 20 December 2018. [12] “One core belief I have always held is that our strength as a nation is inextricably linked to the strength of our unique and comprehensive system of alliances and partnerships. While the US remains the indispensable nation in the free world, we cannot protect our interests or serve that role effectively without maintaining strong alliances and showing respect to those allies. Like you, I have said from the beginning that the armed forces of the United States should not be the policeman of the world. Instead, we must use all tools of American power to provide for the common defense, including providing effective leadership to our alliances. 29 democracies demonstrated that strength in their commitment to fighting alongside us following the 9-11 attack on America. The Defeat-ISIS coalition of 74 nations is further proof.”
Thierry Meyssan
Consulente politico, presidente-fondatore della Rete Voltaire. Ultima opera in francese: Sous nos yeux - Du 11-Septembre à Donald Trump (“Sotto i nostri occhi. Dall’11 settembre a Donald Trump”).
Preso da: http://www.voltairenet.org/article204452.html
http://bit.ly/2RducLJ
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Eyes on the world #88
Con il bel tempo che sembra finalmente arrivato, aprile si accinge a entrare nel vivo.
Ripartiamo con il tema del momento (ovviamente la guerra in Ucraina), ma con qualche news in più dal mondo, che piano piano si sta risvegliando.
Cominciamo subito 👇
🇺🇦 CORRIDOI UMANITARI RINVIATI, LA NUOVA STRATEGIA RUSSA, LA TRAGEDIA DI BUCHA: UN WEEKEND FA
(1) Dunque, ripartiamo da sabato scorso, da quando la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk ha annunciato che ben 7 percorsi per l’evacuazione dei civili sarebbero stati aperti in giornata, con uno dedicato a #Mariupol (dove i precedenti hanno avuto molto poco successo). Nel frattempo è stato aggiornato il bilancio dell’attacco di circa 2 settimane fa diretto a un palazzo governativo di Mykolaiv (33 morti e 34 feriti). Dagli ultimi sviluppi è sembrato che le truppe russe si stessero ritirando dai dintorni di #Kiev, al fine di occupare con maggiore forza le aree già conquistate (soprattutto a sud e a est) e di riorganizzare le truppe. A cavallo tra sabato e domenica sono arrivate poche (e confuse notizie) circa sia il corridoio umanitario aperto a Mariupol che da #Odessa, pesantemente colpita da un attacco aereo nella primissima mattinata. Il ministero della Difesa russo ha poi confermato di aver bombardato una raffineria di petrolio e diversi depositi di carburante. Non sono mancate le testimonianze anche da #Bucha, nella zona di Kiev, dove sono state rinvenute decine e decine di cadaveri, alcuni con le mani legate dietro la schiena. Secondo le prime ipotesi (ma sono arrivate anche conferme indipendenti, seppur parziali), si sarebbe trattato di persone uccise sommariamente per strada dai soldati russi in ritirata. Immagini hanno mostrato anche una fossa comune molto ampia che aggraverebbe quanto emerso finora, facendo pensare a veri e propri crimini di guerra. Proprio in virtù delle notizie provenienti da Bucha, in tanti hanno richiesto subito nuove sanzioni nei confronti della Russia, con il presidente francese Emmanuel #Macron in primis, lunedì scorso, seguito a ruota dall’Alto rappresentate per gli affari europei Josep Borrell. Anche la ONG Human Rights Watch avrebbe confermato la tesi delle esecuzioni, completamente rigettata invece dal governo russo.
🇺🇦 ALTRI CASI BUCHA, ZELENSKY ALL’ONU, LE SANZIONI DI STATI UNITI E UNIONE: IL CUORE DELLA SETTIMANA
(2) Lunedì la Croce Rossa ha comunicato di non essere ancora riuscita a raggiungere Mariupol, probabilmente per motivi di sicurezza. Di conseguenza i corridoi umanitari sono stati rinviati a data da destinarsi, quando le giuste condizioni si presenteranno. La giornata di martedì si è aperta con i ministri degli Esteri di #Cina e #Ucraina che si sono confrontati sul tema dei negoziati, concordando sulla necessità di trovare un accordo. Nella notte ha parlato anche #Zelensky (e non sarà la prima volta oggi), che ha affermato l’esistenza di altri “casi Bucha” nelle città occupate dai russi nelle ultime settimane (a Borodyanka, a nord-ovest di Kiev, in primis). Intanto i bombardamenti non si sono fermati, specialmente nella zona di Mykolaiv (a sud), centro cruciale per arrivare a Odessa, ma sembra che i russi abbiano deciso di puntare dritti sulla conquista totale del #Donbass. Martedì si è anche parlato di nuove sanzioni, imposte dalla Commissione Europea contro la Russia; queste dovranno essere approvate dai paesi membri dell’Unione e riguarderanno la sospensione delle importazioni di carbone dalla Russia (anche se la Germania, suo massimo importatore, ha chiesto chiarimenti). Non si è ancora parlato di gas naturale, sul quale le posizioni dei leader europei sono ancora poco allineate. Come dicevamo, il presidente Zelensky è intervenuto al Consiglio di Sicurezza dell’#ONU per parlare del massacro di Bucha e chiedere un intervento immediato delle Nazioni Unite in nome della pace. Mercoledì è stato invece il giorno delle sanzioni americane, annunciate già in mattinata dalla portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. In primis, il dipartimento del Tesoro americano ha fatto sapere che la Russia non potrà più pagare il suo debito pubblico usando le riserve di dollari conservate nelle banche americane, revocando l’eccezione che era stata fatta finora per evitare il default. È stato poi confermato il blocco delle operazioni finanziarie di due fondamentali istituti di credito russi come Sberbank e Alfa Bank con gli #USA e il divieto per i cittadini americani di fare investimenti in Russia. Le sanzioni colpiranno anche le figlie del presidente Putin, moglie e figli del ministro degli Esteri Lavrov e i 21 membri del consiglio di sicurezza nazionale russo.
🇺🇦 URSULA VON DER LEYEN IN UCRAINA, LE STAZIONI ATTACCATE, SEDI DI AMNESTY CHIUSE: VERSO IL WEEKEND
(3) Nel frattempo, sono andati avanti – fortunatamente – i corridoi umanitari istituiti giorno 6 (soprattutto a Mariupol e Berdiansk), con quasi 5.000 persone portate in salvo. Nella giornata di giovedì il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha incontrato a Bruxelles rappresentati del G7 e della NATO, chiedendo solo ed esclusivamente armi per fronteggiare l’invasione russa. Il giornale tedesco Spiegel ha fatto sapere inoltre che l’intelligence tedesca avrebbe intercettato delle comunicazioni fatte tra soldati russi che sancirebbero inequivocabilmente il loro coinvolgimento nel massacro di Bucha, a differenza di quanto “narrato” dalla propaganda del Cremlino. Russia che, al momento, è stata sospesa dal Consiglio per i diritti umani dell’ONU, organo vicino all’Assemblea generale, dopo una mozione approvata da 93 paesi su 175 totali. Nella serata di giovedì le forze russe hanno poi colpito un sovrappasso ferroviario nei pressi della città di Barvinkore, cruciale per moltissimi civili ucraini in fuga dall’Ucraina orientale. Numerosi convogli infatti sono rimasti bloccati nella regione di Donetsk. Sempre in serata è arrivata l’ufficialità del divieto di importazione in Europa di carbone russo. Venerdì è stata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a raggiungere Kiev (ma anche Bucha), per incontrare il presidente ucraino Zelensky. I due hanno parlato ampiamente del possibile ingresso nell’Unione Europea dell’Ucraina e, secondo la von der Leyen, sarebbe solo “questione di settimane”. Sono poi giunte notizie di un’altra stazione ferroviaria attaccata, a #Kramatorsk (Ucraina orientale): in un bombardamento sono state uccise oltre 50 persone, con quasi 100 feriti. Come spesso accade, era stata presa d’assalto da migliaia di civili che tentavano di fuggire a ovest. Il ministero della Giustizia russo, in serata, ha fatto sapere di aver ordinato la chiusura delle sedi locali di moltissime organizzazioni internazionali che si occupano di diritti umani, tra cui Human Rights Watch e Amnesty International.
🇮🇹 APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL DEF: ECCO COSA CONTIENE IL NUOVO DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA
(4) Il #DEF, che racchiude la programmazione e lo stato dell’economia italiana nel prossimo futuro. È stato approvato all’unanimità durante il Consiglio dei ministri di mercoledì e ci sono parecchi punti da trattare. Innanzitutto, rispetto allo scorso anno, le previsioni di crescita sono scese: se a settembre si parlava di un +4,7%, adesso il dato si è assestato sul 3,1%, mentre per il 2023 si è passati da un iniziale +2,8% all’attuale +2,4%. Ovviamente a incidere su queste stime di crescita un evento di difficile previsione a settembre, ovvero la guerra in Ucraina, che ha – direttamente o indirettamente – condizionato i prezzi di energia, alimentari e materie prime, nonché tassi di interesse e mercati di esportazione dell’Italia. Il premier Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco hanno presentato il documento in una conferenza stampa, nella quale Draghi ha affermato di non aver previsto – al momento – un piano per rimediare alla possibile mancanza del gas russo, dal momento che si potrebbe arrivare fino a ottobre con le riserve attualmente disponibili. Molto ripresa anche la sua frase sullo scambio tra la pace e l’aria condizionata accesa d’estate. Un altro indicatore di cruciale importanza presente nel DEF è il rapporto tra debito pubblico e PIL, particolarmente alto negli ultimi anni; secondo il documento appena redatto dovrebbe scendere al 147% dal 150,8% del 2021, fino a raggiungere (sulla carta) il 141,4% nel 2025. È stato inoltre annunciato un DPCM che stanzierà nuovi fondi per incentivare l’acquisto di veicoli a basse emissioni, ibridi o elettrici; verranno messi sul piatto 650 mln di euro per ciascuno dei prossimi 2 anni e un totale di 8,7 mld fino al 2030, con l’intento di sostituire totalmente i veicoli inquinanti con altri più “green”.
🇸🇩 INIZIA IL PROCESSO PER I CRIMINI COMMESSI NELLA GUERRA DEL DARFUR. UN SOLO IMPUTATO, PER ORA
(5) Corte penale internazionale dell’Aia (Paesi Bassi) particolarmente impegnata questa settimana. È iniziato infatti il processo (il primo nella storia) per i crimini commessi durante la guerra in #Darfur – nel Sudan dell’ovest – che ebbe luogo tra il 2003 e il 2006. Secondo l’ONU i morti furono 300.000 e 2 milioni e mezzo di persone persero la casa. Ali Muhammad Ali Abd-Al-Rahman, noto come Ali Kushayb, per quanto assurdo possa sembrare, è l’unico imputato presente al momento al processo. L’ex presidente del Sudan (Omar al Bashir) è al momento detenuto in Sudan, mentre altri 2 funzionari locali sono ricercati da tempo. Kushayb è uno dei leader (dell’epoca) di una milizia che il governo sudanese ha sostenuto e i capi di accusa che pendono sull’uomo sono 31, principalmente relativi a crimini di guerra e contro l’umanità. Nel febbraio 2003 ci furono delle insurrezioni spinte da gruppi armati locali contro il governo, accusandolo di discriminazioni (i militari erano di etnia non baggara) e mancanza di tutele. L’esecutivo rispose ingaggiando dei miliziani arabi (di etnia baggara), che attaccarono decine di villaggi e torturarono decine di migliaia di persone. L’ONU intervenne nel 2007 con una missione di pace che durò ben 13 anni, chiudendosi ufficialmente il 31 dicembre 2020, in un periodo particolarmente critico per il territorio. Kushayb è considerato uno dei capi delle milizie arabe, accusate dei peggiori crimini in quel lasso di tempo. L’uomo fu arrestato in Repubblica Centrafricana nel 2020, a giugno, dopo – anche qui – 13 anni di latitanza. Omar al Bashir invece, dopo aver preso il potere con un colpo di stato nel 1989, venne deposto nel 2019 con un altro golpe, in seguito a mesi di proteste.
🧬 SEQUENZIATO IL 100% DI UN GENOMA UMANO. SOLO IL 92% ERA CONOSCIUTO FINORA
(6) Una scoperta scientifica di importanza capitale: il genoma umano è stato finalmente sequenziato da cima a fondo. Ciò significa che ogni informazione genetica contenuta in un essere umano è adesso leggibile al 100%. È bene specificare la percentuale, dal momento che nel 2003 lo Human Genome Project aveva dato per completato il sequenziamento, quando in realtà si era “solo” fermato al 92% del totale. Quell’8% rimanente è costato 18 anni di lavoro, grazie soprattutto ai finanziamenti del dipartimento della Salute degli Stati Uniti. Ma a cosa serve esattamente mappare al 100% un genoma umano? Su tutti, consente di studiare meglio i legami tra geni e malattie, quali alterazioni comportano quali disturbi, consentendo di personalizzare con sempre maggiore cura le terapie di ogni paziente. Cruciale, com’è ovvio, il progresso tecnologico, che intorno agli anni 2000 era molto più limitato rispetto ai mezzi e alle tecniche perfezionate ultimamente. Il 92% sequenziato da Human Genome Project ha consentito di fare passi da gigante in campo medico, nonostante venisse aggiornato ormai raramente. L’8% mancante è stato ottenuto con l’aiuto di 99 scienziate e scienziati che - dal 2019 - si sono occupati interamente del progetto, persino in tempo di pandemia, trovando le circa 200 milioni di basi azotate mancanti. I nuovi geni scoperti sono circa 2.000, 99 dei quali sembra generino la produzione di proteine, e per questo motivo verranno studiati ulteriormente nei prossimi anni.
Qualche breve dal conflitto, eccola 👇
- La scorsa domenica Gitanas Nausėda, presidente della Lituania, ha annunciato che il suo paese smetterà di importare gas russo già da questo mese. Per ciò che riguarda l’energia, da molto tempo il paese era interamente dipendente dalla Russia, ma grazie al potenziamento delle infrastrutture interne questo non sarà più il caso.
- In virtù dei possibili crimini di guerra commessi a Bucha, sempre la Lituania ha deciso di espellere l’ambasciatore russo, mentre la #Germania ben 40 persone dell’ambasciata russa a Berlino. La Francia ha seguito a ruota, annunciando l’espulsione di diversi diplomatici russi, così come l’Italia che ne espellerà 30.
- Tempo di elezioni in Europa. Viktor Orban è stato confermato primo ministro dell’Ungheria per il quarto mandato consecutivo (con il 53,1% dei voti, ricevendo anche le congratulazioni di un suo grande alleato, ovvero Vladimir Putin). Anche in Serbia ha trionfato il premier uscente Vučić, con oltre il 60% delle preferenze.
- Restando all’Ungheria, la guida semi-autoritaria di Viktor Orban ha costretto la Commissione Europea a utilizzare il meccanismo che lega il rispetto dello stato di diritto all’emissione dei fondi europei.
- Anche #Airbnb ha sospeso momentaneamente le attività in Russia e Bielorussia, al punto da non essere più possibile prenotare alloggi in entrambi i paesi né per i loro abitanti di prenotare altrove in generale.
- #Twitter ha deciso di limitare la diffusione di contenuti provenienti da account ufficiali del governo russo, compresi i 2 profili del presidente Vladimir Putin (uno in russo e uno in inglese).
- Le sanzioni stanno avendo effetti anche su altri paesi del mondo, come il #Perù, dove da giorni si protesta contro l’aumento del costo del carburante, cibo e fertilizzanti (tra i prodotti più esportati dalla Russia). Le proteste si sono poi allargate, trasformandosi in rivolte contro il governo.
Ecco infine le altre news dal mondo 👇
- La Corte di Cassazione ha condannato a 12 anni di carcere Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro per l’omicidio (preterintenzionale) di Stefano #Cucchi, il ragazzo che nell’ottobre del 2009 fu ritrovato morto in una stanza del Pertini di Roma, 4 giorni dopo essere stato arrestato. Altri 8 carabinieri accusati di depistaggio sono stati invece condannati in primo grado dal tribunale di Roma.
- Per la prima volta nella storia i dipendenti di uno stabilimento #Amazon in USA aderiranno a un sindacato. La votazione ha visto 2.654 persone favorevoli all’adesione e 2.131 contrarie. Si pensa che questo possa essere il primo passo verso un’adesione collettiva, mirata a migliorare lo stato attuale dei lavoratori.
- Restando in USA, è ufficiale la nomina della nuova giudice della Corte Suprema Ketanji Brown Jackson, prima donna afroamericana a ricoprire il ruolo. Decisivi i 53 voti favorevoli (con l’appoggio di 3 Repubblicani) su 100 totali in Senato.
- Il governo dello #SriLanka alla fine ha ceduto e si è dimesso per via delle proteste contro la crisi economica in corso nel paese (soprattutto nella capitale Colombo). L’unico a non aver presentato le dimissioni è il primo ministro Mahinda Rajapaksa.
- Una situazione molto simile la sta vivendo il #Pakistan, dove il primo ministro del paese, Imran Khan, ha chiesto di sciogliere il Parlamento. Domenica si sarebbe dovuta votare una mozione di sfiducia, bloccata dal vicepresidente del Parlamento Qasim Suri perché considerata anticostituzionale. Khan è ritenuto responsabile dell’inflazione che ha messo in ginocchio il paese da settimane, oltre a essere accusato di non aver risolto (neanche in parte) il problema della corruzione dilagante. A intervenire contro la scelta di Khan è stata però la Corte Suprema del Pakistan, che l’ha dichiarata illegale a sua volta.
- Un processo sull’uccisione del giornalista e dissidente Jamal #Khashoggi sarà trasferito dalla Turchia all’Arabia Saudita, stessa patria dei 26 imputati. Secondo molti esperti, è probabile che questo venga interrotto o archiviato direttamente.
- #ElonMusk ha acquisito il 9,2% delle azioni di Twitter, entrando così nel cda dell’azienda grazie a un’operazione da €2,5 mld. Da tempo Musk criticava il social per la scarsa tutela della libertà di espressione.
- A causa dello schiaffo rifilato a Chris Rock nell’ultima cerimonia, per i prossimi 10 anni Will Smith non potrà prendere parte agli #Oscar. L’attore ha già fatto sapere di aver rispettato la decisione dell’Academy.
- Per la prima volta dal 1933 sarà possibile iscriversi a due diversi corsi di laurea (triennale, magistrale o master) contemporaneamente. Il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge apposito con 178 voti a favore su 187 totali.
Alla prossima 👋
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15 feb 2021 10:45
“LA NOMINA DI DRAGHI? SERVE A SALVARE L’INDUSTRIA TEDESCA” - L’ANALISI ECONOMICA DI GIULIO SAPELLI: “NON DEVE CROLLARE LA FORNITURA, LA SUPPLY CHAIN DEL VENETO, DELL'EMILIA, UNA CATENA INDUSTRIALE DI GRANDISSIMA QUALITÀ, RODATA DA 40 ANNI DI INTERCONNESSIONE CON I TEDESCHI, CHE NON SI PUÒ SOSTITUIRE - LA CINA NON PUÒ FORNIRE CIÒ CHE FORNIAMO NOI. È MENO STABILE E AFFIDABILE. LA NUOVA GUERRA FREDDA? LA CORSA ALLO SPAZIO, PERCHE’ CONQUISTARLO SIGNIFICA OTTENERE UN'ARMA MILITARE DI ROLLBACK. DI LÌ DERIVANO LE TECNOLOGIE PIÙ RIVOLUZIONARIE: INTERNET, GPS, SMARTPHONE...”
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Alessandro Rico per “la Verità”
Giulio Sapelli è tornato in libreria con Nella storia mondiale. Stati, mercati, guerre (Guerini e associati). Una guida per interpretare questi tempi complicati.
Con una piccola profezia...
Professore, Mario Draghi è stato chiamato per salvare l' Italia, o per agganciarla definitivamente al treno europeo, con il piano di riforme legato al Recovery fund?
«La chiamata di Draghi non ha ragioni nella lotta politica europea, bensì nel processo di centralizzazione capitalistica».
Si spieghi.
«C'è un cambiamento che le élite economiche tedesche hanno imposto alla politica».
Cambiamento di che tipo?
«La conversione di Wolfgang Schäuble e soci alla mutualizzazione del debito, frutto delle pressioni della Confindustria tedesca».
L'Europa è davvero cambiata?
«Rimangono in piedi tutti i trattati, ovviamente. Ma il Next generation Eu è un tentativo di passare dalla mutualizzazione del debito a un processo d'investimento diretto per la creazione di capitale fisso, occupazione e aumento del tasso di profitto».
L'operazione Draghi è interna a questo meccanismo?
«Mettiamola così: il processo di centralizzazione capitalistica se ne fa un baffo, della politica».
Ma perché proprio Draghi?
«Lo spiega l'ex segretario al Tesoro, Timothy Geithner, nella sua autobiografia del 2014, Stress test, che purtroppo nessuno legge».
Che dice Geithner?
«Fu l'uomo inviato prima dal suo predecessore, Henry Paulson, poi direttamente da Barack Obama, a negoziare con i tedeschi la nomina di Draghi alla testa della Bce».
Perché?
«Perché Draghi si opponeva alla deflazione secolare in cui i tedeschi avrebbero voluto continuare a trascinare il continente».
Dunque, c'è sempre stato lo «zampino» di Washington?
«Chiariamoci: sono le culture a fare la storia economica».
E allora?
«La cultura della Federal reserve e del capitalismo nordamericano punta più alla crescita che alla stabilità dei prezzi. Altrimenti, dove andrebbe a finire Wall Street, che vive permanentemente a debito?».
Collasserebbe?
«Ecco. Ancora una volta, la cultura del capitalismo nordamericano ha vinto sulla cultura dell'ordoliberalismo tedesco».
Grazie a Draghi?
«Si ricordi che Draghi, prima che un tecnico, è un fine politico».
Un fine politico?
«Certo. E gode di forte credibilità sia nei confronti dei nuovi Stati Uniti di Joe Biden, sia nei confronti dei tedeschi, che hanno imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo come negoziatore implacabile. E ormai si sono convinti a fare i conti con la realtà che lui rappresenta, spinti dalle necessità della loro stessa macchina produttiva».
In che senso?
«Torniamo alla centralizzazione capitalistica: il punto è non far crollare la fornitura, la supply chain del Veneto, dell' Emilia...».
Bisogna salvare l'industria del Nord Italia?
(Sorride) «Non esattamente. Bisogna salvare l' industria tedesca».
Di cui quella italiana è fornitrice.
«Esatto. Bisogna salvare una catena industriale di grandissima qualità, rodata da 40 anni di interconnessione, che non si può sostituire».
Non si può sostituire nemmeno con la Cina?
«I tedeschi ci hanno provato».
Ma?
«La Cina non può fornire ciò che forniamo noi. E il mercato cinese è meno stabile e affidabile».
Da che punto di vista?
«Il regime di Xi Jinping si è messo a giustiziare i capitalisti, i tycoon, di recente persino le loro mogli, accusate di adulterio».
Addirittura?
«E infatti, se legge i giornali tedeschi, si rende conto che pure loro iniziano ad aver paura dei cinesi. Molte imprese si stanno ritirando dalla Cina».
Il quadro è più chiaro.
«Non a caso, del governo Draghi si è fatto interprete Sergio Mattarella. Rifletta sulle sue parole».
Quali?
«Il presidente aveva parlato di un governo che non deve avere una "formula politica"».
Allora?
«L'espressione "formula politica" è stata coniata da Gaetano Mosca, il fondatore della scienza politica. Che in Italia, cosa molto grave, abbiamo smesso di studiare».
E cos'è, per Mosca, la «formula politica»?
«La base morale delle classi dirigenti. Quindi, Mattarella ha fatto una dichiarazione disarmante: sostanzialmente ha detto che questo deve essere un governo politico, senza base politica».
Con dentro i politici, ma senza la politica?
«E difatti Draghi cos'ha fatto? Per distribuire i ministeri, ha applicato il manuale Cencelli».
Ma la politica tornerà?
«Sì, certo. Anzitutto, sul dossier per la transizione ecologica ed energetica».
Perché?
«Un ministro come Giancarlo Giorgetti e la Lega, unico partito ancora dotato di un insediamento territoriale, vogliono una transizione rispettosa dello sviluppo economico. Dall'altro lato, c'è la credenza magica nella decrescita infelice di 5 stelle e e Pd. Stabilire quale strada intraprendere sarà una decisione politica».
A proposito di transizione verde. Cito una frase tratta dal suo ultimo saggio: «L'economia mondiale [] è appesa al filo della follia. Uno di questi fili è la tendenza ormai incancrenitasi in progetti istituzionali mondiali, a risolvere i grandi problemi delle distorsioni prodotte dal tardo capitalismo a debito oggi imperante con regole transnazionali a direzione tecnocratica. Uno di questi esempi, il più preclaro, è la distruttrice utopia di poter risolvere i problemi energetici attraverso una "transizione" sovradeterminata tecnocraticamente».
Ha vaticinato il ministero verde, preteso da Beppe Grillo?
«I grillini credono che tutto debba scendere dall'alto. Ma Draghi sa benissimo che bisogna "mettere a terra" questa transizione ecologica. Bisognerebbe seguire l' esempio francese».
Cioè? Lì, in realtà, le vicende del ministero green sono state molto burrascose.
«Penso a un dettaglio preciso. Quando viene creato, i tecnocrati Ue e gli spagnoli, che sono al loro traino molto più di noi, chiedono che quel ministero sia chiuso».
Per quale motivo?
«Perché volevano che tutto fosse in mano a Bruxelles. Insomma, questo ministero non è un favore all'Europa, bensì una sfida alla tecnocrazia europea».
Davvero?
«Certo, perché c' è la possibilità di lavorare dal basso, dal mercato, dall' auto organizzazione delle imprese e della società civile, per creare questa transizione. Dalle nebbie di Bruxelles si passa ai corridoi dei ministeri italiani. È già un passo avanti».
Insomma, lei è ottimista.
«Questo non è un governo Monti. Non è un governo di austerità, ma di spesa e rifondazione dello Stato. Unico appunto: loro pensano di poterci riuscire senza politica, invece la politica tornerà».
Ma se c'è un rinnovato interesse degli Usa per Roma, perché tenere Luigi Di Maio alla Farnesina, dopo le sbandate filocinesi?
«La risposta è negli scritti di Antonio Gramsci sulla crisi organica dei partiti».
Oddio. Che sta per dire?
«Che i 5 stelle sono una "mucillagine peristaltica"».
Cosa significa?
«Non hanno base territoriale. Dunque, dipendono da chiunque eserciti una pressione su di loro. E su Di Maio, tramite Grillo, i cinesi hanno sempre esercitato una forte pressione. Perciò l' hanno tenuto alla Farnesina».
Cioè?
«L' unico modo per monitorare quelle pressioni è sottoporre Di Maio, come ministro, al controllo dell' opinione pubblica. Molto dipenderà, poi, dal soft power americano, affinché anche lui segua la strada di Lorenzo Guerini, che è un ottimo ministro della Difesa, filoatlantico».
In un suo recente articolo, lei ha notato che tra gli elementi che hanno contribuito a portare Draghi a Palazzo Chigi, c'è pure la «prossima nuova corsa allo spazio». A cosa si riferiva?
«Io penso che la chiave della transizione verso la crescita capitalista, la fuoriuscita dalla deflazione secolare, verrà solo da una nuova rivoluzione tecnologica».
Dunque?
«A differenza della tecnocrazia europea, credo che questa rivoluzione non possa venire dalle macchine elettriche. (Fragorosa risata). Verrà dalla corsa allo spazio».
Dice?
«Le grandi tecnologie che abbiamo a disposizione oggi derivano ancora dalla conquista della luna. Non a caso il capitalismo americano, ora, ha intrapreso la conquista di Marte. Mica è folklore».
No?
«È allo spazio che guardano americani e cinesi».
La corsa allo spazio è caratteristica di una guerra fredda, no?
«Verissimo. Perché conquistare lo spazio significa ottenere un'arma militare di rollback. E perché di lì derivano tutte le tecnologie più rivoluzionarie: Internet, Gps, smartphone... E noi qui parliamo di macchine elettriche? Di frigoriferi viaggianti?».
Magari: in realtà, qui s'è parlato dei monopattini...
«Ma che tecnologia vuole che ci sia lì sopra? Eppure, in Italia, abbia Avio spa:è l' unica azienda al mondo capace di produrre propellenti solidi per i razzi».
Addirittura?
«Abbiamo un' enorme potenzialità. Speriamo solo che Draghi e il buon Giorgetti trasformino la potenza in atto».
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Cari Amici e Soci ben ritrovati! Nonostante il blocco delle iniziative associative non ci siamo fermati e la voglia di ritrovarci è tantissima! In questo lungo periodo di chiusura abbiamo pensato a quale potesse essere il modo per ripartire e ritrovare una prospettiva sul nostro territorio, eravamo rimasti a Laboratori del Gusto e cene in Osteria, ora facciamo un passo indietro e ripartiamo dai PRODUTTORI LOCAL I. Diamo il via oggi ad un nuovo progetto di Slow Food Modena che sarà solo l'inizio di una serie di iniziative che ne potranno conseguire, dove sicuramente botteghe ed osterie non verranno dimenticate perché è grazie a loro che i nostri produttori trovano un necessario strumento di valorizzazione. Partiamo con "SPESA SLOW" coinvolgendo piccoli produttori locali che lavorano in modo sostenibile e rispettoso dell'ambiente e degli animali in taluni casi; avrete la possibilità di ordinare i loro speciali prodotti ogni due settimane, ritirando la spesa direttamente presso un'azienda agricola di Modena coinvolta nel progetto. Ogni produttore sarà protagonista dei nostri prossimi eventi: ne abbiamo messi insieme alcuni per partire, man mano se ne aggiungeranno altri seguendo stagionalità e disponibilità dei prodotti. A supporto del nostro progetto ringraziamo anche AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) per la collaborazione. Di seguito il link al Modulo d'Ordine https://forms.gle/cKjAt8kNfNrg81eKA dove troverete anche il Listino dei produttori e le istruzione per ordinare la vostra SPESA SLOW . ORDINI POSSIBILI FINO A DOMENICA 28 GIUGNO. Vi aspettiamo in campagna allora! a presto SLOW FOOD MODENA https://www.instagram.com/p/CBvfNAXCdOx/?igshid=hz3n45lpzzb5
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Trump, Le Pen e Salvini: ‘utili idioti’ del vero potere di Gianluca Ferrara ...La realtà è che le élite dominanti negli Stati Uniti, dopo aver conquistato militarmente (nel mondo ci sono 725 basi Usa ufficiali, molte altre occulte) ed economicamente (tramite teste di ponte come il Wto, il Fmi e la Bm), ora stanno ritirando le loro reti. Si è capito che le politiche neoliberiste hanno arricchito solo le destinatarie della globalizzazione, le multinazionali, e hanno impoverito il resto del mondo non permettendo la creazione di una forte domanda globale in grado di assorbire l’offerta produttiva. Il protezionismo, come la crescita abnorme della finanza speculativa, è una risposta delle élite a questa crisi di diseguaglianza creata dalla globalizzazione. ...un’illusione è pensare che un arcimiliardario come Donald Trump possa fare gli interessi dei diseredati che gli hanno concesso fiducia votandolo in massa. Del resto il Tycoon ha scelto per la sua squadra gli ex Goldman Sachs Gary D. Cohn a direttore del National Economic Council, e Steven Mnuchin, nominato segretario al Tesoro. La fiducia data a Trump dalle vittime della globalizzazione è un paradosso dei nostri tempi. La pietra tombale di una sinistra che si è venduta alla “terza via”. Trump viene descritto come antisistema in realtà è parte dei sistema. Veramente si può credere che in un Paese come gli Usa si possano accumulare tali ricchezze senza essere legati a determinati poteri forti? Eppure in Italia dovremmo essere particolarmente sensibili; in milioni sono stati ingannati per 20 anni da Silvio Berlusconi che, come Trump, è riuscito a presentarsi come il nuovo. Oggi, i suoi legami con la politica (Craxi) la massoneria (P2) e la mafia (si pensi alla condanna di Marcello Dell’Utri) sono evidenti. Dispiace spegnere l’entusiasmo dei tanti trumpisti italiani. Diversi, magari in buona fede, pensano che le tre teste d’ariete (Trump negli Usa, Le Pen in Francia e Salvini in Italia) possano sfondare il muro d’ipocrisia eretto da una sinistra che ha venduto i propri ideali al capitalismo. Si pensi a Matteo Renzi in Italia con l’abolizione dell’articolo 18 e il Jobs Act. Per non parlare della riforma costituzionale voluta dalla JP Morgan ma rigettata sonoramente dal popolo. In realtà personaggi come Trump e i suoi accoliti europei sono solo attori dello stesso copione capitalista. Utili idioti appunto. La misoginia e il razzismo da loro manifestato è solo un nefasto contorno, “effetti collaterali” che generano quella guerra tra poveri su cui soffiano tali sprovveduti. Trump, Le Pen e Salvini sono tutti espressione di quel neoliberismo (che ha voluto anche l’Euro) che è un sistema antidemocratico e al servizio dei novelli aristocratici. Si pensi alla tanto acclamata flat tax auspicata da Salvini. Si tratta di una tassazione unica al 15%, in chiara violazione della Carta Costituzionale che invece prevede una tassazione progressiva. Come diceva don Lorenzo Milani: non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali. La cruda verità è che stiamo assistendo, nella vigente società post democratica, a una guerra tra élite che controllano sia le forze politiche di sinistra che di destra entrambe al servizio di questa aristocrazia 2.0. Nel mezzo sono frantumati i diritti dei cittadini e il sogno di far prevalere una società armoniosa, empatica e al servizio dell’uomo. Ma non fatevi raggirare e soprattutto scoraggiare, anche se il loro mondo, che sembrava essere di granito, sta collassando Continuate sempre a sognare e a lottare per una vera democrazia.
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