#oggi italiani
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primepaginequotidiani · 6 months ago
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PRIMA PAGINA Il Tempo di Oggi sabato, 27 luglio 2024
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romadjpianobar · 2 years ago
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Feste Private Roma Il divertimento con la musica da ballo degli anni 70 80 90 Dj Gianpiero Fatica
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qu4lc0s41ncu1cr3d3r3 · 6 months ago
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sinnettini · 21 days ago
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lesson of the day: never watch a video about italy made by an american. you WILL start to feel your blood vessels getting ready to pop after 2 minutes and rage quit it after 5 minutes when the dude calls la divina commedia fanfiction
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ross-nekochan · 1 year ago
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L'ho sempre saputo, ma ora lo dico chiaro e forte: l'estate mi fa proprio schifo.
Quando ero a casa è sempre stata una frenesia di voler fare cose: uscire fuori, andare a maschi come non ho mai fatto né ho mai saputo fare.
Qui è tristezza perché mi manca l'estate italiana: voglio mangiare le mie pesche, l'anguria, i pomodori freschi, le zucchine. Farmi le freselle con una frangrata di pomodori e tonno, mangiare il gelato buono e fare le 3 o le 4 di notte come tutte le estati.
E invece non ho mangiato una sola pesca, né una sola zucchina. Se ho mangiato il resto è perché me l'hanno offerto. Spendere 5/10€ per DUE sole pesche è una cosa che non riesco a rielaborare. Sgrido l'amico indiano ogni giorno perché per ogni cosa dice che è caro e che in India costa poco e che deve rivalutare le cose in base a questa società e poi non riesco ad accettare e a comprare la frutta e la verdura perché nel mio cervello o costano niente oppure non valgono la pena.
E me ne sbatto il cazzo che lo yen si sta svalutando e che 400¥ valgono in realtà 2,50€ perché per me che sto qua con lo stipendio di qua 400¥ nel cervello sono 4€, così come 1000¥ sono circa 10€ e così via. Vaffanculo all'economia che mi ha sempre fatto schifo.
E andate a fanculo pure voi italiani che mi avete rotto il cazzo tutto Luglio con voi il caldo e il cambiamento climatico perchè mezza Italia è andata a fuoco ma ora che da voi si sta freschi e vi siete messi con le pacche nell'acqua non c'è più NESSUNO che si lamenta del caldo. Vi lamentate sempre ma avete sempre tutto.
Invece noi qui a schiattare, boccheggiando come fossimo pesci fuori dall'acqua, senza mare, senza frutta, senza verdura, senza gelato buono e senza manco il diritto di poterci lamentare perché alla fine lo abbiamo deciso noi di venire qua blablabla. Andate a fanculo.
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scrittricedannata · 2 years ago
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28 febbraio
00:20
Ogni notte, nel letto che ho costruito,
prima che il sonno mi travolga
e mi porti con sè,
sussurro un «ti amo» senza accorgermene,
senza rendermi conto
che non arriverà nessun «anche io»
dall’altra parte del cuscino.
In questi attimi, divento consapevole del fatto
che fai ancora parte dei miei pensieri incasinati
che io lo desideri oppure no,
e a questo non posso far altro che rassegnarmi.
Chiudere gli occhi,
e ascoltare quel «ti amo»
a ripetizione nella mia testa
mentre aspetto di sentire la tua voce,
pregando la notte
di rapirmi il più in fretta possibile
per farmi sognare cose belle.
Tutto fuorché te.
scrittricedannata;
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pier-carlo-universe · 28 days ago
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Il proverbio di oggi: La saggezza nascosta nei detti popolari."Chi dorme non piglia pesci": un insegnamento intramontabile.
I proverbi sono frammenti di saggezza popolare tramandati di generazione in generazione, racchiudendo insegnamenti che rimangono validi nel tempo.
I proverbi sono frammenti di saggezza popolare tramandati di generazione in generazione, racchiudendo insegnamenti che rimangono validi nel tempo. Oggi esploriamo il famoso proverbio “Chi dorme non piglia pesci”, un monito che ci invita ad agire prontamente per cogliere le opportunità della vita. Origine e significato. L’origine di questo proverbio è legata al mondo contadino e, in particolare,…
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ingloriousguzio · 3 months ago
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A questo referendum dedico l’illustrazione che feci un anno fa per l’Associazione Locali Storici d’Italia (per saperne di più cliccate qua).
Un popolo variopinto, composto da cittadini che provengono da culture e zone geografiche spesso lontane, ma che si ritrovano e si riconoscono nei valori cardine della nostra identità nazionale: l’ospitalità, la convivialità e l’accoglienza.
Questo è ciò che siamo,
ciò che nutre da sempre la nostra forte identità,
ciò ci rende unici al mondo:
L’italia è da sempre uno dei punti d’incontro e scambio tra le culture più importanti di tutto il mediterraneo.
Se non l’hai ancora fatto firma anche tu.
C’è ancora un giorno di tempo.
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2 milioni di spettatori nei festival di cinema italiani: le statistiche
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iannozzigiuseppe · 1 year ago
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Filippo Morelli e Cesare Paris - Filmacci. 100 film italiani da evitare dal 2000 a oggi - BIBLIOTHEKA
VENT’ANNI DI “FILMACCI”, LE 100 PEGGIORI PELLICOLE PRODOTTE DAL CINEMA ITALIANO DAL 2000 AD OGGI Filippo Morelli e Cesare Paris FILMACCI Cento film italiani da evitare dal 2000 ad oggi Prefazione di Boris Sollazzo Bibliotheka Edizioni In libreria il 24 novembre Dal 24 novembre in libreria con Bibliotheka l’irriverente catalogo firmato dai critici Filippo Morelli e Cesare Paris. Nel mirino…
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primepaginequotidiani · 5 months ago
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PRIMA PAGINA Giornale Di Sicilia di Oggi lunedì, 26 agosto 2024
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ilpianistasultetto · 23 days ago
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Sarò breve,
Signori della Corte, illustrissimo Presidente, colleghi e colleghe, guardate quest'uomo e ditemi: non vedete anche voi l'inutilità di darsi pena per un giudizio? Chi volete condannare oggi, se non l'involucro in sembianze umane di un parassita parlante?
Cosa credete si possa ottenere da una condanna a chi è già una condanna per se stesso?
Mi direte, questo è un uomo, ha vestito ruoli importanti, ha leso diritti costituzionali, ha usato la sua carica da ministro come fardello politico contro gli ultimi, i diseredati, i perdenti, i senza voce, mi direte che ha proclamato un diritto sconosciuto come sua legge su una terra di diritto millenario, che si è proclamato difensore degli italiani contro essere indifesi, ha giudicato lui per tutti, eppure, guardatelo, non leggete in lui il nulla assoluto, il tanfo della storia che torna, il rutto cosmico del vuoto esistenziale?
Chiedo a questa Corte una clemenza ordinaria, un'assoluzione come condanna per totale infermità mentale! Siate magnanimi, siate clementi, lasciate che siano i milioni di Barabba di questo nostro Paese che lo applaudono e votano a portare sulle spalle il fardello del ridicolo.
@ilpianistasultetto
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vintagebiker43 · 20 days ago
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Un professore di Lettere e Filosofia del liceo Tasso, Giancarlo Burghi, ha scritto una lettera aperta al ministro dell’Istruzione Valditara che è un autentico manifesto PARTIGIANO di difesa altissima della cultura e della Costituzione.
È lunga, ma merita davvero di essere letta tutta, condivisa, applicata. Fino in fondo.
“Egregio ministro,
Le scrivo di nuovo dalla desolazione della “trincea”: quella in cui ogni giorno, con le studentesse e gli studenti, combattiamo l’eterna guerra contro la semplificazione e la superficialità. Oggi, però, le scrivo per ringraziarla delle Linee guida sull’insegnamento dell’educazione civica che ci ha inviato all’inizio dell’anno scolastico. Da oggi abbiamo un punto fermo nel nostro lavoro di docenti ed educatori: ci dirigeremo nella direzione esattamente opposta a quanto ci indica. L’educazione civica, secondo lei deve «incoraggiare lo spirito di imprenditorialità, nella consapevolezza dell’importanza della proprietà privata». In modo quasi ossessivo nel documento traccia l’idea di una sorta di “educazione alla proprietà ”.
Ma cosa dovremmo farci di questo slogan vuoto? Stiamo oltrepassando finanche il senso del ridicolo, andando oltre la teoria delle tre “i” di berlusconiana memoria (inglese, impresa, internet). Ai nostri studenti, signor Ministro, l’articolo 42 della Costituzione lo leggiamo e lo spieghiamo: «La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge […] allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere [..] espropriata per motivi di interesse generale". Dice proprio questo la Costituzione! Però non si ispira a Pol Pot ma alla dottrina sociale della Chiesa, al cristianesimo sociale di Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti. Nelle Linee guida Lei continua, poi, con l’affermazione di sapore thatcheriano, ma in realtà generica e vuota quanto la prima, per cui dovremmo insegnare che «la società è in funzione dell’individuo (e non viceversa)».
Vede Ministro, se le dovesse capitare di sfogliare la Costituzione italiana scoprirebbe che il termine “individuo” semplicemente non compare. (…) Mi consenta di farle notare che, se sfogliasse la Costituzione, scoprirebbe che il termine “patria” compare solo una volta (perché Mussolini lo aveva profanato e disonorato) e per di più non ha niente a che fare con “i sacri confini nazionali” da difendere o l’italianità quale identità da salvaguardare contro la minaccia della sostituzione etnica.
La patria è il patrimonio dei padri e delle madri costituenti, vale a dire le istituzioni democratiche non separabili dai valori costituzionali: l’eguaglianza, la libertà, la pace, la giustizia, il diritto di asilo per lo straniero «che non ha garantite le libertà democratiche».
I patrioti non sono quelli che impediscono lo sbarco dei migranti, ma coloro che ogni giorno testimoniano il rifiuto della discriminazione. Cosi come patrioti non erano i fascisti che hanno svenduto la patria a Hitler e l’hanno profanata costringendo milioni di italiani ad offendere altre patrie, ma i membri dei GAP (che non erano i “gruppi di azione proletaria” come ebbe a dire, per dileggio, Berlusconi), ma i “gruppi di azione patriottica (appunto), che operavano nella Brigate Garibaldi dei patrioti comunisti italiani, protagonisti della Resistenza quale secondo Risorgimento.
Ci consenta di formare i nostri studenti ispirandoci a chi di patria si intendeva: non a Julius Evola o Giorgio Almirante, ma a Giuseppe Mazzini che ha ripetuto per tutta la vita che la patria non è un suolo da difendere avidamente ma una «dimora di libertà e uguaglianza» aperta a tutti: «Non vi è patria dove l’eguaglianza dei diritti è violata dall’esistenza di caste, privilegi, ineguaglianze. In nome del vostro amore di patria, combattete senza tregua l’esistenza di ogni privilegio, di ogni diseguaglianza sul suolo che vi ha dato vita. (Dei doveri dell’uomo). Mazzini non contrapponeva la patria all’umanità, ma la considerava il mezzo più efficace per tutelare la dignità di ogni essere umano: «I primi vostri doveri, primi almeno per importanza, sono verso l’ Umanità. Siete uomini prima di essere cittadini o padri. […] In qualunque terra voi siate, dovunque un uomo combatte per il diritto, per il giusto, per il vero, ivi è un vostro fratello: dovunque un uomo soffre, tormentato dall’errore, dall’ingiustizia, dalla tirannide, ivi è un vostro fratello. Liberi e schiavi, siete tutti fratelli. (Dei doveri dell’uomo)
E ci consenta, da educatori democratici, di trascurare le sue Linee guida, per illuminare le coscienze dei giovani con le parole di don Milani: «Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri». Egregio Ministro, dal momento che la costruzione di una cittadinanza consapevole avviene anche attraverso l’esercizio della memoria storica e civile, Lei ci ha inviato a una circolare con cui ha bandito un concorso per le scuole con lo scopo di celebrare la «Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo». Il titolo del concorso: «1945: la guerra è finita!» Incredibile! Il 25 aprile 1945 che, prima dell’era Valditara, era semplicemente e banalmente la «liberazione dal nazifascismo» ora diventa un momento della «Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo».
Cosa dovrebbero ricordare le giovani generazioni nella sua bizzarra idea di memoria civile? Ecco il suo testo: «Il popolo che ha subito sulla propria pelle gli orrori di quel tremendo conflitto, dai bombardamenti degli alleati alle rappresaglie nazifasciste [equiparati !] fino agli ordigni bellici inesplosi che, nei decenni a venire, hanno continuato a produrre invalidità e mutilazioni». E tutto per andare «al di là della tradizionale lettura vincitori-vinti», opposizione che attentamente sostituisce quella di antifascisti/liberatori e fascisti. Si tratta dunque, secondo lei, di ricordare una guerra tra tante, quasi un ineluttabile evento naturale in cui tutti sono cattivi (i liberatori, gli aguzzini e i partigiani) e dunque tutti ugualmente assolti nel tribunale della neostoria. Del resto, Ministro, devo darle atto di una certa garbata compostezza sulla memoria del 25 aprile. La sua sottosegretaria (la nostra sottosegretaria all’Istruzione) Paola Frassinetti la Festa della Liberazione l’ha festeggiata al campo 10 del Cimitero maggiore di Milano per onorare i volontari italiani delle SS. È immortalata in un video in mezzo a un drappello di camerati che sfidano, tra insulti e minacce, alcuni manifestanti antifascisti. Frassinetti si lascia andare alla rabbia ed esclama “ma vai aff…”.
Sempre a proposito di Linee guida per l’educazione civica… Da sottosegretaria del suo Ministero Paola Frassinetti, il 28 ottobre del 2024, anniversario della marcia su Roma, ha celebrato il “fascismo immenso e rosso”. Capisce, signor Ministro, perché ci sentiamo soli nella trincea? E perché le ho detto che è “passato al nemico” (il nemico è la parzialità, la manipolazione, la contrapposizione faziosa). Ma noi siamo combattenti testardi. Non avendo capi politici da lusingare, la nostra coscienza e la Costituzione antifascista sono le nostre uniche e inderogabili “linee guida” da seguire nel formare cittadine e cittadini liberi e consapevoli. Egregio Ministro, spero che queste parole non mi costino quella decurtazione dello stipendio che ha inflitto a un mio collega per aver pronunciato delle parole che Lei non ha gradito. Sarebbe non solo grave ma anche di cattivo gusto anche perché di recente insieme ad altri ministri lei lo stipendio ha cercato di aumentarselo.”
P. S. Le sue Linee guida stanno conseguendo i primi risultati. Qualche giorno fa uno studente che aveva studiato la divisione dei poteri di Montesquieu ha osservato che se un ministro fa una manifestazione sotto un tribunale per difendere un altro ministro sotto processo viola la separazione dei poteri. Aggiungendo che un ministro non è un semplice cittadino ma un membro dell’esecutivo, cioè di un potere dello stato. Gli ho risposto che ha ragione e gli ho dato un ottimo voto in educazione civica.
Con cordialità, prof. Giancarlo Burghi.
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vadaviaaiciap · 1 month ago
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Dopo le rivolte etniche a Corvetto, il sindaco
Beppe Sala: “Capisco che alla destra piaccia fomentare queste situazioni, ma sono qui oggi per continuare a dire che Milano resterà una città accogliente”
Chiedete cosa pensano ora di lui i poveretti (italiani) che abitano nella zona di Piazzale Corvetto.
Questa merda umana è fuori dal mondo... una vergogna.
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viendiletto · 1 year ago
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Il Consiglio della Minoranza accusa la Regione Istriana: «Svilite storia e memoria della componente italiana»
Pola. Un duro atto d’accusa nei confronti della Regione Istriana, colpevole d’ignorare sistematicamente richieste e proposte avanzate per valorizzare la componente identitaria italiana presente nella penisola. A sferrarlo è stato il Consiglio della Minoranza italiana autoctona che, nel corso dell’ultima riunione del 2023 organizzata a Fasana, ha denunciato i troppi silenzi delle autorità. A farne le spese alcuni progetti particolarmente sentiti dagli italiani in Istria, come l’intitolazione del nuovo ospedale di Pola al dottor Geppino Micheletti, l’eroe di Vergarolla.
Come noto, nell’esplosione di residuati bellici del 18 agosto 1946 sulla spiaggia di Vergarolla a Pola, morirono oltre 100 bagnanti e quell’episodio fece scattare l’esodo degli Italiani. Quel giorno Micheletti era di turno al reparto chirurgia e continuava a operare i feriti che arrivavano in continuazione, nonostante avesse saputo che nella strage erano morti i suoi due figlioletti e altri familiari. Ecco dunque che dare il suo nome all’ospedale ancora fresco di inaugurazione viene ritenuto atto dovuto. Eppure l’autorità regionale non ha mai dato risposta non solo al Consiglio della Minoranza, ma neanche all’Unione Italiana che aveva approvato una mozione ad hoc nella riunione del dicembre 2021 a Buie. Ora sembra che tale battaglia sia definitivamente persa visto che dal primo gennaio l’ospedale di Pola rientrerà nelle competenze dello Stato per cui la Regione non avrà più voce in capitolo.
Va ricordato che il citato Consiglio è un organismo contemplato dalla Legge sulla Tutela delle minoranze nazionali in Croazia, quindi è un ente differente rispetto all’Unione Italiana che è invece l’associazione rappresentativa di tutti gli Italiani rimasti, residenti in Croazia e Slovenia. Però le loro finalità sono simili: la tutela degli Italiani sul territorio del loro insediamento storico.
Come constatato a Fasana, l’autorità regionale è rimasta e rimane sorda anche ad altre richieste. Una riguarda l’esodo e le foibe. È stato chiesto che a livello regionale venisse istituita una data a ricordo del grande esodo degli Istriani, che in maggioranza furono Italiani e che una delle numerose foibe venga scelta come simbolo di quella pagina dolorosa di storia in modo che i discendenti delle vittime ed altre persone possano portare lì un fiore.
L’ultima richiesta riguarda la canzone solenne Krasna zemljo (Terra Magnifica) dell’Istria che viene intonato nelle celebrazioni importanti. Ebbene nel testo si esalta la componente nazionale croata dell’Istria mentre quella italiana viene totalmente ignorata. Per cui si chiede di rimediare, considerato che ufficialmente l’Istria è regione bilingue, con la lingua italiana parificata al croato. Di lì a richiedere di un nuovo incontro chiarificatore con il governatore Boris Miletić per arrivare a una soluzione.
Valmer Cusma
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crazy-so-na-sega · 6 months ago
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Oggi tutti i politici progressisti si impegnano a far entrare gli immigrati clandestini.
Nel frattempo, molti genitori italiani vedono con tristezza i loro figli lasciare l’Italia per cercare un lavoro dignitoso, una casa e la prosperità.
Non vi perdoneremo mai!
-X
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da incorniciare.
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