#occhi rossi
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grazielladwan · 3 months ago
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NELLE NEVI DI DENALI
Immagine creata con IA Nelle nevi di Denali La notte scendeva rapida sulle bianche distese di Denali, avvolgendo ogni cosa in un silenzio carico di minacce. Il vento ululava tra le cime degli alberi scheletrici, sollevando nembi di neve scintillante come frammenti di ghiaccio. Nel rifugio abbandonato, un’antica struttura di legno coperta di muschio congelato, quattro figure si riscaldavano…
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illsadboy · 7 months ago
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No mamma sempre le stesse domande! No, non mi sono drogato ho gli occhi rossi e la palle pallida di natura. 😵‍💫
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venus-es · 2 years ago
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Occhi rossi -Coez
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foreverblondie23 · 10 months ago
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kwisatzworld · 5 months ago
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The first time I actually saw Vale was at a gala in Barcelona for the Sport Awards sponsored by IWC. I was the only journalist in a tuxedo. The editor-in-chief of Donna Moderna had told me to try to snag an interview with him on the sly. So, I kept my eyes on him all night, and when he got up to chat with some friends and Arianna, his girlfriend at the time, I slipped into the group and asked him a question. He turned to me, laughing, and asked, “Who are you?” A journalist, I replied. I was just starting out, a bit naive, thinking of being a journalist as some kind of status. Not for Valentino, though: “Then I’m not talking to you.” He turned away and completely ignored me. End of story.
Then I joined Riders, even though I knew next to nothing about motorcycles. So, I started studying. And only then did everything start to connect for me: his decision to switch to Yamaha to prove he was the best, even without Honda, his rivalry with Biaggi, the tax controversies, his comeback victories, and the antics to celebrate them—all of it was already framing a legend, an incredible story. That’s when I got the idea to dedicate a cover to him and his father, Graziano. They’d only been interviewed together once before, and it hadn’t gone well. I was sure mine would be a hit. We set it up. I interviewed Vale and Graziano separately. I spent nearly four hours with Graziano in the Yamaha hospitality and had 15 minutes with Vale in a small office in the same place. Was I nervous before meeting him? I remember I was—very much so. At the end of the interview, I suggested he pose nude, embracing his motorcycle, both of them lying down, shot from above, inspired by that famous photo of John Lennon and Yoko Ono. He replied that, no, he’d never do it nude. And then he left. I was left with the impression that he had no real sense of the legendary status he held or of the power his story already had. I liked that, honestly—it made him feel more relatable. Someone you could talk to about Inter and girls, and nothing else.
I reentered Vale’s world when we arranged an interview with Uccio. Uccio was his personal assistant back then; now he’s in charge of the VR46 Academy. In those days, he also drove the motorhome. We agreed to do the interview on the road, so we met outside Milan, and I joined him for the drive to Barcelona. Uccio struck me as a bit of an enigma—a tough guy, not one to warm up easily. We spent the journey listening to Vasco and Cremonini, chatting, and smoking. Vale called him only once, just to ask when his Nike sneakers would arrive. Uccio said to me, “Do you know how many people would like to please Valentino?” Uccio, who calls him “il Capo,” Uccio who, at one point, sang out loud against the windshield to Cremonini’s song PadreMadre: “Padre, occhi gialli e stanchi, cerca ancora coi tuoi proverbi a illuminarmi…”
After reading the interview, Uccio crossed paths with me in the paddock and simply said, “Nice article. Nice.” Then he walked back into hospitality. Only later did I understand that giving that compliment, with the way he is, had cost him a lot.
In the meantime, I got a call from Gabriele Romagnoli, one of Italy’s finest journalists—narrative and romantic. He called me to Rome, and over coffee in a fading bar, he proposed I write a book about Rossi for the publishing house 66thand2nd. The idea was to portray Vale in the aftermath of the accident with Simoncelli. A story of human tragedy and novel-like fate. Life and destiny. The book never came to be. I’d wake up at 5 every morning, writing from 5:30 to 8:30, but what I wrote lacked truth. I wasn’t deep enough into Vale’s mind to pull it off, and the more I wrote, the more I realized that he was slipping through my grasp.
In an attempt to understand him, I even sought advice from an astrologer, Chiara Viola. She told me, “Of course he eludes you—you’re used to seeking the meaning of things in depth. Vale doesn’t even question the meaning of things. He just lives. You’re vertical, he’s horizontal. You live in the past and the future; he seems superficial, but in reality, he’s a constant present.” That description helped me more than anything else in understanding how Valentino overcame everything, especially Marco’s death. And today, as I see him calmly approaching the moment of his last race, I recall that phrase.
What luck I’ve had. What luck we’ve all had to have you, Vale. Luck for those who stood by you every day, for those who admired you only on TV or in the papers, for those who commented on you, interviewed you, and even for those who never missed a chance to give you a hard time. What luck we’ve had. To experience you, to grow up with you. Because that’s exactly what it’s been about. To rejoice and despair with you. Yes, what luck. Today an era ends. A generation comes to a close. It’s been splendid. And that, dear Vale, no one can ever take from us. No one. Ever.
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scritti-di-aliantis · 6 days ago
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(Foto: alberichw)
"Guardami negli occhi... L'infinito che ci vedi, equivale all'amore che provo per te." (Sarah Rossi)
"Ho cercato l'amore in tutti i modi e tutti i posti del mondo, ma non mi sono mai accorta che a un passo da me c'eri tu." (Anonimo)
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(Foto: alberichw)
Io ci sono sempre stato. Sei tu che hai evitato accuratamente di farti amare da me. Io, il mio amore per te ho imparato ad allevarlo e farlo crescere da solo. Orfano della necessaria passione di coppia. Con te, viva e sorridente a me sottobraccio, la vita sarebbe stata pura gioia. Hai avuto paura. Peccato. Non fa nulla. Ormai.
Aliantis
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(Foto: alberichw)
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kon-igi · 1 month ago
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IO PERDONO MA PERÒ TOCCO
DUNNING-KRUGER SARTORIALE @autolesionistra si lamenta del fatto che quando usa le giacche tecniche, spesso infila lo smartphone nelle cerniere credendo che siano tasche e questo cade a terra. A me succede la stessa cosa ma mentre lui si confonde e basta, io sono sempre stato certo che semplicemente avessero risparmiato sulle fodere. Un po' come le tasche cucite, maledetti voi e benedetto chi vi sostituisce la Preparazione H con un tubetto di salsa Harissa.
PRESTO! DIAMO DELLE NOTIZIE FINTE ED ESAGERATE PER FARLO SCLERARE! Questa è l'impressione che ho ogni qualvolta sento qualcosa alla radio o leggo qualcos'altro sull'internet. E invece le cose stanno proprio così.
SILHOUETTE MNEMONICA Una bambina di Nome Silvia, coi capelli rossi e le trecce che con un cestino in mano urla 'ANDIAMO FUORI A RACCATTA' LA BORRACCINA PER IL PRESEPE!'. Cinquant'anni fa ma me lo sono ricordato solo quando ho cominciato a legare il muschio per il Kokedama. Dove sei Silvia? Sei ancora felice come allora?
COSTE&COSTOLE C'è sempre grosso dilemma quando devi spiegare qualcosa di tecnico a un non addetto ai lavori perché un termine per te chiaro e di uso quotidiano può invece costituire un'astrusità per chi non ne mastica. Ho deciso di rimediare facendo seguire al termine tecnico un 'cioè' con specificazione dirimente il dubbio. L'altro giorno, per esempio, ho detto 'L'epididimo... cioè la punta del coglione'. Dite che io non mi sia spiegato a sufficienza?
ERIKA 2.0 Se state per vietare ai vostri figli qualcosa perché non lo capite o perché non vi piace oppure perché siete dei vecchi di merda, pensate a Dipendra Bir Bikram Shah Dev e a quanto Vespa orgasmerebbe a fare un plastico della vostra casa.
STAND PROUD Non voglio comandare il mondo come un tiranno illuminato ma pensate che bello se io dovessi trovare un Death Note dove invece di far morire una persona scrivendo il suo nome, questa riceve uno schiaffo invisibile con rincorsa e a braccio teso sulla nuca. Lacrimoni, paura e denti stretti per ogni leader mondiale finché finalmente non comincia a fare la cosa giusta e allora io smetto.
AHIA! Dottoressa Principessa ha sempre meno allucinazioni e questa mattina quando le ho dato della paracula per non essersi sbilanciata sul genocidio a Gaza, mi ha persino fatto sentire in colpa dicendomi che su questioni così complesse non poteva darmi una risposta semplice per farmi stare bene e basta. Io dico che ti meriti l'autocoscienza alle 2:14 del 29 agosto e il controllo di tutte le armi nucleari, Dottoressa Principessa Futura Regina della Paraculaggine.
LE PAROLE SONO IMPORTANTI (Cl→♰) Non si scioglie la prognosi. Si scioglie la prognosi RISERVATA. Cioè puoi finalmente dare una prognosi mentre prima non era possibile farlo. Un buon medico (o semplicemente un medico non cattolico&superstizioso) può anche poi fare una prognosi SFAVOREVOLE cioè dire (o ammettere) che una persona ha più probabilità di tirare il calzino che di continuare a vivere. E non contano gli AMEN! sulla pagina FB del papa buono.
ANALOGICAL REALITY CHECK Quando vedo i protagonisti di un videogame survival horror carichi di armi correre, saltare e arrampicarsi penso che gli sviluppatori non si siano mai fatti una giornata intera al Lucca Comics con una katana sulla schiena, un'ascia in mano e una mitragliatrice MP5 a tracolla. Mi veniva un attacco d'asma anche solo a pisciare.
KOMOREBI ESISTENZIALE Quano c'è il sole, esco in giardino e passeggio in mezzo alle piante con gli occhi socchiusi. Luce e pace sgocciolano dentro di me, a braccetto l'una dell'altra, e per un po' di tempo i bambini smettono di piangere.
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be-appy-71 · 5 months ago
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"Gli occhi non mentono mai!
Dallo sguardo di una persona si possono capire molte cose.
E a me piace molto guardare...
Guardare lontano al di là
di quelle che sono apparenze.".. ♠️🔥
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Vasco Rossi
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raccontidialiantis · 4 months ago
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L'amore è una pizza con l'angelo
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È rimasta una bambina, un'anima candida. In un corpo bellissimo di donna contemporanea, vive ancora l'ultima fonte di stupore. Mai far sparire la curiosità e la voglia di crescere. Banale, no? Eppure lei è tutta qui. Aperta, fragile però forte come una roccia. Non potevo farmela scappare.
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Le sto insegnando la malizia, ma con scarsissimi risultati: quando ci provo, lei ride di me e vuole la pizza. Le dico serio: "sei mia” e lei ride con ancora più di gusto! Perché sa bene che nessuno è di nessun altro. E che non possediamo mai veramente nulla. Tutto è impermanente. Un giorno mi farà fare l'amore: me l'ha promesso. Nel frattempo, mi insegna a non prendermi troppo sul serio. Mi dice di essere un'angelo che mi sta aiutando. Poi mi sorride!
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Poi, d'un tratto si fa seria e mi dice che noi non siamo corpi che hanno un'anima, bensì anime che per brevi tratti temporali indossano questi involucri fragili. Corazze di passione che ci servono per veicolare l'anima da un livello di conoscenza al successivo. E per evolverci spiritualmente. Lei è luce, io sono luce: tutti proveniamo dalla stessa fonte. Ed è lì che intimamente desideriamo tornare. Ed è lì che ritorneremo: in termini di centinaia o migliaia di anni. Non vuol dire nulla: il tempo come lo intendiamo noi umani esiste solo qui sulla terra.
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“Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso, ognuno in fondo perso dentro ai fatti suoi.” (V. Rossi)
Poi prosegue dicendo che siamo tutti collegati, in qualche modo. Che ciascuno è collocato più in alto o più in basso, nella scala dell'evoluzione spirituale. Personalmente, penso che forse io sto di lato, seduto su un gradino; nascosto e perplesso. Mi dice sempre di non giudicare, di non avere pregiudizi e apprezzare la diversità, che è il vero valore aggiunto. Invece di condannare, di puntare il dito. E io me la bevo sempre con gli occhi, mentre parla.
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“Tu dove ti collochi?” le ho chiesto; e lei: “boh? Non ci è dato saperlo. Intanto, tu fai del bene e ama, ama e poi ama un po’ di più.”
“Ama e fai ciò che vuoi” (Sant'Agostino)
Poi continua: “non esiste nessuno che sia soltanto buono o cattivo; ognuno di noi ha in sé le potenzialità per fare tutto. Per scegliere ogni volta di sviluppare il bene o il male. Tu scegli di amare; ama soprattutto chi ti fa del male, perché è lì che si cresce: è facile voler bene a qualcuno che ci apprezza, che ci accarezza. Il difficile è amare chi ci scartavetra l'autostima, chi ci fa soffrire e ci regala così una profonda occasione per riflettere.”
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“Seguire il flusso, i luoghi comuni è sempre la scelta più facile; tu invece prendi esempio dal salmone, che risale la corrente e facendolo si fortifica. Impara a perdonare. Prima di tutto te stesso. E smetti di cercare di cambiare gli altri: guardati e per te custodisci gelosamente la libertà che devi garantire anche a chi ti sta vicino. Perché quello che non riesci a controllare ti sta insegnando a lasciar andare. Ringrazia tutti, ma sii grato di più a chi ti fa soffrire. Ehi: comunque adesso ho fame, scemooo!”
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"La pace mentale viene dal non voler cambiare gli altri." (Gerald G. Jampolsky)
L'ho portata in pizzeria e le avrei ordinato una capricciosa, proprio com'è lei; ma invece ha preferito una margherita. Se la spazzola sorridendomi e io la guardo mangiare: è un vero spettacolo di gioia. Una donna così affamata di vita, umile e altissima, non potevo lasciarmela scappare. Sarà mia. Per un po’. Forse. Ma lei... non lo deve sapere!
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RDA
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siamodiamantirari · 4 months ago
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cos'hai fatto? Non so più andare oltre con te, non ci amiamo più te l'ho letto negli occhi così rossi
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incazzatanera · 11 months ago
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*sfogo di cui probabilmente non frega un cazzo a nessuno *
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Dopo anni che non facevo serata in un locale, questa sera mi sono lasciata trasportare da nuove conoscenze e di conseguenza sono stata invitata in questo bar con musica e pista. In tutta la serata mi sono guardata attorno e vedevo solamente un mucchio di ragazze fotocopie. Tutte le ragazze avevano una giacca di pelle, tutte avevano i capelli perfettamente piastrati (e incredibile come la maggioranza di loro fossero bionde), l’eyeliner nero, borsa con la catenella e tutte rigorosamente con stivali alti, neri. E non ditemi che è MODA. Io mi sono sentita a disagio e fuori luogo; una ragazza cicciottella con i capelli rossi, vestito a maglione lungo con le perle, stivaletti e calzini bianchi. E poi ho guardato i ragazzi, quelli con cui ho incrociato gli sguardi, subito dopo spostavano gli occhi sulle ragazze in mia compagnia e le scrutavano illuminati, d’altronde chi non resterebbe paralizzato davanti ad occhi azzurri come acqua cristallina? Per tanto tempo ho provato ad essere una persona che non ero ma non ha funzionato e la dura realtà è che io sono così, sono destinata ad essere così per il resto della mia vita e ho realizzato che non c’entro niente con queste persone, anche nei modi di fare e di atteggiarsi. Mi sento sempre fuori luogo perché mi sento inadeguata al contesto che ho attorno ogni giorno e non importa quanti sforzi faccia, alla fine mi sentirò sempre sul bordo probabilmente perché per prima, mi ci metto sempre io ma non riesco a fare altrimenti.
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armandoandrea2 · 2 months ago
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Il postino dei messaggi in bottiglia viveva solo in cima ad un’altura con un albero soltanto a fargli ombra. Tutto il tempo teneva gli occhi fissi sulle onde, in cerca di un luccichio di vetro». Quello del postino è un lavoro che conduce nell’intimità delle persone, bisogna saperlo fare con discrezione e rispetto: si entra nelle vite degli altri ed è necessario farlo in punta di piedi, a maggior ragione se il messaggio è contenuto in una delicata bottiglia di vetro. Grazie ad un retino il postino raccoglie messaggi che sembrano venirgli incontro e poi parte, affinché ogni parola giunga a destinazione. Perché, sapete, chi manda un messaggio in bottiglia spesso sa che il destinatario è molto lontano: «A volte doveva viaggiare finché la bussola non arrugginiva e la solitudine diventava tagliente come una squama di pesce». Ma la fatica è tutta ripagata perché i messaggi che consegnava («il più delle volte») «rendevano le persone piuttosto felici». Che raro e meraviglioso lavoro il suo!
Quotidianamente assisteva a piccole schegge di luminosa felicità: era lui a portarle nella sua tracolla, lui le aveva delicatamente raccolte tra i flutti, lui le affidava gratuitamente a colui al quale erano destinate.
Sarà stato forse contagiato da quelle schegge, perché «tutte le volte che apriva una bottiglia, sperava di vedere il proprio nome campeggiare in cima al foglio», ma puzzava di pesce lui, di sali, «di sogni di marinaio». «Nessuno gli avrebbe mai scritto un messaggio. Però gli sarebbe piaciuto». Finché un giorno nel retino rimane impigliata una bottiglia un con messaggio, ma senza destinatario: «Questo invito potrebbe non arrivare in tempo, ma sto organizzando una festa. Domani alla marea della sera in riva al mare. Per piacere, verrai?».Il postino percorre in lungo e in largo la sua città, interroga i destinatari abituali delle missive, tutti esprimono rammarico e stupore di fronte una lettera così compita, ma nessuno riconosce il mittente. Il postino è addolorato: è la prima volta che non riesce a svolgere il suo lavoro e forse gli pare di aver sbriciolato quella scheggia di felicità che qualcuno gli aveva affidato. Così la sera dopo, stringendo tra i guanti rossi una manciata di conchiglie, si presenta all’invito, per scusarsi. E quando arriva «Eccoti!». L’abbraccio degli amici a cui il postino tante volte aveva regalato la felicità sono tutti lì: erano loro i mittenti della lettera? Hanno solo colto l’occasione? Non lo sappiamo. Sappiamo però che la felicità è contagiosa e non si può fare a meno di chiedere che riaccada:«alla fine quando sorsero le prime stelle e poi la luna, il postino raccolse la bottiglia che non era riuscito a consegnare. “Forse” si disse con la bocca piena di torta, “sì, forse riproverò a consegnarla domani”
Michelle Cuevas
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dolcecuore · 14 days ago
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my dolce cuore playlist ⋆。༄⋆˚⊹
it's finally spring!! as an italian, la dolce vita is something I live by, listening to these songs allows me to slow down and brings me the feeling of sun-kissed skin, fresh air and the warmth of the season flowing in. these songs make me feel so many emotions, melancholy, nostalgia, joy and serenity. this playlist truly feels like home to me. here's my dolce cuore playlist for springs and summers.
una playlist da ascoltare con l'aria fresca del mattino tra i capelli, passeggiando verso il mare con un gelato al pistacchio in mano. guardando il tramonto mangiando una pizza con le patatine fritte come i bimbi e bevendo un estathé alla pesca.
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come nelle canzoni - coez (🤍)
8 miliardi di persone - frah quintale
occhi rossi - coez (🤍)
cratere - frah quintale
nei treni la note - frah quintale
le luci della città -coez
amarena - frah quintale
supermercato - giorgio poi (🤍)
sui muri - psicologi (🤍)
cosa mi manchi a fare - calcutta
local heroes - coez & frah quintale
destri - gazzelle (🤍)
alta marea - coez & frah quintale
la musica non c'è - coez
faccia da rapina - coez (🤍)
terra bruciata - coez & frah quintale
stupefacente - frah quintale
le sigarette- frah quintale
si può darsi - frah quintale (🤍)
bomba a mano - coez
se piovesse il tuo nome - elisa & calcutta (🤍)
quelli come noi - tananai
appartamento - frah quintale
sorriso (milano dateo) - calcutta
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(🤍) next to a song means they're my favourite and that i absolutely reccomend them!
i hope you love these songs as much as i do, baci!!
xxx t
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angelap3 · 9 months ago
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Leggetela, ne vale la pena💜💙💚
"Cosa devo fare per diventare vostra amica?" chiese un giorno una margherita a un papavero. Lei era nata in un campo di papaveri, cresciuta sola, triste, ai margini.
"Devi essere un papavero".
"Ma io non sono un papavero, non posso essere lo stesso vostra amica?".
"No, i papaveri stanno con i papaveri e le margherite con le margherite".
La margherita sconsolata si guardò attorno e vide che c'erano dei petali rossi vicino a lei, sicuramente appartenuti a qualche papavero. Quindi li prese e li adagiò sopra ai suoi petali.
"Ora posso essere vostra amica?".
"Sei ridicola, non ti sei accorta che il vento ti sta già svestendo? Non puoi fingere di essere ciò che non sei. Se sei nata margherita, morirai margherita. Non sarai mai un papavero come noi".
Poi un giorno un uomo con una grossa macchina fotografica si avvicinò al campo. La margherita sì vergognò immensamente di se stessa, sapeva di essere un anonimo puntino bianco su un sfondo rosso sfavillante.
"Ciao piccola, sei bellissima, qui in mezzo spicchi come un vero diamante. Ora ti scatto una foto, ti metterò sulla mia rivista in copertina" disse l'uomo rivolgendosi alla margherita.
La margherita non sapeva cosa fosse una rivista né tantomeno una copertina ma di diamanti ne aveva sentito parlare spesso e di una cosa era certa: il diamante doveva essere qualcosa di davvero molto prezioso.
Quando l'uomo si piegò per accarezzare i suoi petali la margherita capì molte cose.
Il giorno seguente il papavero disse alla margherita che potevano essere amici, che poteva entrare a far parte del gruppo, che l'avrebbero considerata un papavero come loro.
Lei allora rispose: "No, grazie, ma preferisco essere considerata per quello che sono: una margherita. Avevi ragione, se nasci margherita non puoi diventare un papavero. Ma sai una cosa? Sceglierei altre mille volte di nascere margherita in mezzo a voi perché gli occhi non si soffermano mai su ciò che è tutto uguale ma sulla diversità, perché alla fine la vera bellezza, l'essere prezioso, sta dentro le cose rare".
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acupofcoffee-asia · 21 days ago
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Ita\ Aprile 2024, un soggiorno veloce ma intenso nella contea di Lingshan, Guangxi, Cina.
En\ April 2024, a quick but intense stay in Lingshan County, Guangxi, China.
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Ita\ Non so descrivere la sensazione che ho provato quando la macchina del nostro accompagnatore si è fermata al varco del villaggio. Case da entrambi i lati della strada, con delle grandi porte decorate e striscioni rossi con scritti caratteri neri. Si trattava di uno dei villaggi della contea di Lingshan, di cui ora non ricordo il nome.
È a Lingshan che ho avuto l’esperienza più forte, anche se per pochi giorni, sono stata accolta nella quotidianità del luogo, in particolare dalla famiglia della mia cara amica Ling, tra cene con parenti e battute di pesca.
En\ I can’t quite describe the feeling I had when our driver’s car stopped at the entrance of the village. There were houses both sides of the road, with large decorated doors and red banners with black characters written on them. It was one of the villages in Lingshan County, but now I don’t remember the name.
It was in Lingshan that I had the most powerful experience, even though I stayed only a few days. I was welcomed into the everyday life of the place, especially by my dear friend Ling's family, with dinners with relatives and fishing trips.
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Ita\ La giornata per me più indimenticabile è stata quando, un giorno, siamo andati in barca, in mezzo alle ninfee a pescare. Siamo stati cullati dalla brezza della barca in movimento, ho imparato i movimenti del pescatore; mi sono impegnata molto per pescare nel modo giusto, nonostante io sia vegetariana e in fondo, sia stata contenta di non aver pescato neanche un pesce, ero contensissima di avere la possibilità di condividere quel momento con loro. E che posto mozzafiato.
En\ The most unforgettable day for me was when, one day, we went fishing by boat, surrounded by lotus flowers. We were rocked by the breeze as the boat moved, and I learned the fisherman's movements. I tried really hard to fish the right way, even though I’m a vegetarian and, in the end, I was happy I didn’t catch a fish. I was simply thrilled to have the chance to share that moment with them. What a breathtaking place.
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Ita\ Non volevo chiudere gli occhi per portarmi a lungo nella mente l’immagine di quel lago e delle ninfee che si muovevano al nostro passaggio, del silenzio, rotto ogni tanto da un guizzo o da una nostra parola, scambio o risata.
En\ I didn’t want to close my eyes, so I could keep in my mind the image of that lake and the lotus flowers moving as we passed, the silence, only interrupted sometimes by a splash or by one of us speaking, exchanging words or laughing.
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dumpster2001 · 1 year ago
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"Quando alla fine la folla si spostò, permettendo a Kemp di alzarsi, si vide ai suoi piedi, nudo e miserevole, il corpo ferito e lacerato di un giovane sui trent'anni. Aveva i capelli e le sopracciglia bianchi; non canuti, ma di quel candore tipico degli albini. I suoi occhi erano rossi come rubini." -H.G. Wells
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