#nuove dimensioni emotive
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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"Come un aliante" di Grazia Rombolini: una poesia sull'amore che vola tra sogno e realtà. Recensione di Alessandria today
La leggerezza dell’amore e l’incertezza del destino nei versi di Grazia Rombolini
La leggerezza dell’amore e l’incertezza del destino nei versi di Grazia Rombolini Nella poesia “Come un aliante”, Grazia Rombolini esplora la fragilità e la forza dell’amore, paragonandolo a un aliante che segue le correnti del destino. I suoi versi trasmettono la sensazione di un sentimento tanto profondo quanto inafferrabile, sospeso tra paradiso e inferno, tra sogno e realtà. Rombolini, con…
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guida-ai · 1 year ago
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campionaridiparoleeumori · 4 years ago
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Le dipendenze tecnologiche? cosa sono? chi ne soffre?
Oggi, più o meno tutti, abbiamo un rapporto diretto con i mezzi tecnologici. C'è chi chiede ad Alexa come preparare la panna da cucina, chi deve connettersi con Skype per vedere la fidanzata a migliaia di chilometri, chi cerca informazioni per una ricerca universitaria, chi si rilassa giocando ad un gioco di ruolo e chi ama fare acquisti su Amazon.
Ad accomunare tutte queste esperienze digitali è il rapporto che noi intratteniamo col mezzo/programma informatico, il quale, come accade in ogni tipo di relazione, non è mai neutro e indifferente: può farci entusiasmare, può farci sperimentare sensazioni di gratificazione e benessere, può farci perdere il controllo, può farci sentire insofferenti e rabbiosi (penso a fenomeni come il tecnostress e al computer rage); fenomeni che ben fanno comprendere come queste esperienze tecno-mediate siano capaci di farci emozionare.
Tale rapporto, come hanno dimostrato diversi esperti e studi psicologici, generandoci delle esperienze emotive, si inserisce nella grande area che purtroppo può portare alle dipendenze.
Tuttavia, sebbene la maggior parte di noi sia concorde nel considerare che una sostanza chimica sia capace di instaurare un meccanismo di gratificazione, e probabilmente di dipendenza, in tanti invece avrebbero delle riserve sulle capacità di questo nuovo genere di esperienze emotive di ri-creare lo stesso tipo di effetto legato alla dipendenza.
Il fascino di questo genere di esperienze tecno-mediate presenta diverse similitudini con le classiche situazioni tossicomaniche. Come quest'ultime infatti, anche il "cyberdipendente" attraversa una fase iniziale di "luna di miele" la cui scoperta di questi nuovi mondi sensoriali - straordinari e appaganti - finalmente sembra dare delle risposte immediate a tutti i bisogni, a tutto quello che la realtà tende a rendere complesso. Queste "dipendenze senza droga" fan così ben percepire che si può essere dipendenti nei confronti di sensazioni ed esperienze provocate da qualcosa che viene agito e non solo ingerito.
Come tutte le forme di dipendenza, il profilo di questo genere di individui si caratterizza per:
una vulnerabilità narcisistica: profonda fragilità e insicurezza nei confronti dei sentimenti di fallimento e umiliazione, i quali portano la persona ad aggrapparsi ad una qualunque "soluzione autoriparativa";
la dipendenza psicologica: un senso di sé estremamente legato alla reazione/approvazione degli altri;
l'intolleranza agli affetti: l'impossibilità e l'incapacità di sopportare sensazioni dolorose le quali, vista la loro natura penosa, devono essere "rimpiazziate" con qualcosa che le neghi e le allontani a scopo difensivo come succede con gli alcolici, il cibo, il gioco d'azzardo e come succede sempre più spesso per mezzo di questo nuovo tipo di dipendenze (shopping online compulsivo, cybersesso, trading online compulsivo, giochi online ecc);
compulsività generalizzata: comportamenti che l'individuo mette in atto - in modo coatto e sempre più disperato - perdendo il controllo di sé, pur sapendo essere dannosi per sé, i famigliari, gli amici, il proprio ambito lavorativo, sanitario, legale e finanziario;
l'impulsività: una persona incapace cioè di ritardare le gratificazioni, orientata al presente, all'appagamento immediato, non pianificato;
Ciò che denota primariamente la vita psichica di questi individui è la possibilità di distruggere e dissipare, il più velocemente possibile, ogni tipo di sentimento legato alla rabbia, all'ansia, alla colpa, alla tristezza con "soluzioni esterne" capaci di "riparare", seppur momentaneamente, lo stato d'animo e la coesione di sé.
Queste nuove dipendenze sono possibili perché, differentemente dalle tecnologie tradizionali che consentivano la conoscenza e il possesso del mondo reale, esse sono capaci non soltanto di manipolare direttamente il modo e la realtà fisica ma anche di modificare il nostro stato mentale, la nostra sensorialità e percettività, i confini identitari, il nostro stato cosciente: si pensi ai visori della realtà aumentata i quali, simulando i processi di funzionamento della mente, divengono la fonte privilegiata di emozioni/sensazioni appaganti seppur scaturite da dimensioni del tutto simulatorie e mendaci e non da parti del sé, del proprio corpo o della propria mente.
I comportamenti di abuso da internet si articolano rispetto alla poliedricità e la multifunzionalità della rete. Possiamo così elencare le più comuni tipologie di fenomeni di dipendenza online:
gioco d'azzardo online: si comincia per caso e, senza rendersene conto, il bisogno di giocare d'azzardo aumenta esponenzialmente. Esso inoltre coinvolge sempre più gli adolescenti che, usando le carte di credito dei genitori, arrivano anche a mentire, a fare piccoli furti ecc;
dipendenza da cybersesso: Essa si caratterizza per la ricerca di materiale pornografico (immagini, giochi, film) ma anche per la frequentazione, tramite webcam, di sex-room virtuali il cui fascino iper-realistico rende appagante l'esperienza del sesso virtuale. Tale appagamento, per alcuni, è tanto soddisfacente (seppur accompagnato, a lungo andare, da un sentimento di colpa, vergogna e inadeguatezza) da diventare gradualmente la principale fonte di gratificazione sessuale tanto da ridurre, mano a mano, l'interesse per il partner reale;
dipendenza da cyber relazioni: questa forma di dipendenza può manifestarsi come conseguenza di un rifiuto di conoscersi realmente per mantenere un'immagine virtuale di sé, o meglio, idealizzata di sé. Questo genere di relazioni sono particolarmente investite di aspetti fantasmatici: l'altro è immaginato in modo tale da rispondere ai proprio bisogni soggettivi e affettivi più che a quelli oggettivi e reali della persona con cui si entra in contatto;
dipendenza da giochi di ruolo online: questa forma di dipendenza riguarda in particolare modo gli adolescenti ma anche tutte quelle persone che compiono un ritiro dal mondo reale per abitarne uno del tutto virtuale (privo della complessità e della contraddittorietà tipica delle relazioni reali) con cui immedesimarsi in un personaggio fino identificarsi quasi completamente. La persona tenderà così a dedicare gran parte del proprio tempo al gioco e al proprio personaggio mettendo conseguentemente in crisi i rapporti interpersonali, gli impegni scolastici/lavorativi e dunque la vita reale.
trading online compulsivo: tra i vari abusi patologici di internet quest'ultimo viene considerato uno dei più pericolosi e più diffusi. Oggi infatti le app di business sono tante e tutte di facile intuito, velocità e semplicità d'uso tanto da permettere sia al piccolo investitore che ai grandi operatori finanziari di intervenire sui principali mercati economici. Esse danno la sensazione di poter tenere sotto controllo "in toto" la propria situazione economica poiché permettono di osservare in qualunque ora del giorno o della notte gli investimenti fatti, con la possibilità di operare ed intervenire online, sul momento. Queste caratteristiche diventano così la chiave per innescare la dinamica che poi porta all'uso compulsivo.
shopping online compulsivo: Oramai sono innumerevoli gli oggetti e i servizi acquistabili in rete. Lo shopping online garantisce agli acquirenti rapidità, efficacia, possibilità di reperire oggetti rari o inusuali, eliminazione dell'intermediazione umana: tutte caratteristiche che contribuiscono a favorire l'insorgenza di condotte di acquisto addittive. Esso viene descritto come un tentativo di regolare gli affetti, una tendenza ad agire senza riflessione, un bisogno intra-psichico di nutrimento da parte del mondo esterno. Non a caso diversi studi sottolineano che i prodotti più acquistati sembrano essere legati, nella maggior parte dei casi, all'apparenza fisica, all'attrattività e all'immagine esteriore.
Infine risulta importante comprendere che la condotta additiva, avente come oggetto internet, è spesso accompagnata da una o più dipendenze comportamentali che dunque fanno pensare l'esistenza di una problematica di tipo poliadditivo. Queste dipendenze sono promosse dalla immediatezza con cui riescono ad essere anzitutto piacevoli, ripetute e protratte nel tempo. Sono inoltre il mezzo con cui la persona esprime o supera il proprio malessere nonché i mezzi più attrattivi per quelle persone che hanno più difficoltà a comunicare con gli altri nella vita reale.
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diceriadelluntore · 6 years ago
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Storia Di Musica #70 - The Jimi Hendrix Experience, Electric Ladyland, 1968
Parto da una cosa interessante: la copertina che Jimi Hendrix scelse per questo doppio album, uno dei più bei dischi di sempre, fu ritenuta scandalosa dalla sua casa discografica; nel 2019 l’algoritmo di controllo di Tumblr ritiene il leggendario scatto di David Montgomery, che ritrae uno stuolo di donne nude con immagini di Jimi, in cui si vede pochissimo, alla stessa maniera, quindi come 51 anni fa pubblico la cover alternativa, che per essere proprio precisi è altrettanto suggestiva come significati erotico (per i più curiosi una riproduzione favolosa di quello scatto sta qui). Nel 1968 Hendrix e la sua Experience sono all’apice del successo: i primi, sensazionali due dischi (Are You Experienced? e Axis: Bold As Love, entrambi del 1967) portano il trio ad una sorta di tour senza soluzioni di continuità: Hendrix è febbrile, abusa di droghe ma vuole ritagliarsi del tempo e dello spazio per sperimentare la sua idea musicale, quell’idea di musica a colori che partendo dal blues, contaminandolo con i nuovi suoni psichedelici, il jazz e la sua inventiva, diventi il “gospel elettrico” di cui parla spesso nelle interviste e negli incontri. Per farlo si rifugia nei Record Plant Studios di New York con il fido Eddie Kramer, uno dei più grandi ingegneri del suono di tutti i tempi, e inizia  a provare e riprovare. I ritmi sono frenetici e la sua maniacalità estrema, tanto che il suo manager Chas Chandler, che lo scoprì, si ritirò e vendette le sue quote nella società. Il fervore di Jimi è però incontenibile e durante le sessioni di registrazioni la sera andava per locali ad ascoltare, e spesso a partecipare, a session musicali invitando avventori e curiosi negli studi di registrazione, cosa che fece imbestialire Noel Redding, il bassista della Experience, che sbatterà la porta e parteciperà solo firmando la sola Little Miss Strange (tanto Jimi sa suonare pure quello). Sebbene Jimi voglia lavoraci ancora, voglia continuare a registrare (Mitch Mitchell batterista della Experience raccontò che certi brani furono registrati anche 50 volte…) il disco esce nel novembre del 1968, come doppio album. Electric Ladyland contiene un viaggio musicale e immaginario favoloso, ricco di potenza, momenti dolci ma legati dalla sua straordinaria creatività e dalle sue incredibili capacità di interprete, non solo della chitarra ma anche del basso e di altri strumenti. …And Gods Made Love è un intro oscuro che porta al regno della Signora Elettrica, ben presentato in Have You Ever Been (To Electric Ladyland):  The magic carpet waits, for you.\ So don’t you be late\ Oh, (I wanna show you), the different emotions\ (I wanna run to) the sounds and motions\ Electric woman waits for you and me. Jimi esplora il blues in una jam session incredibile, Voodoo Chile che in 15 minuti accompagnati da Jack Casady dei Jefferson Airplane al basso e all’organo da Stevie Winwood dei Traffic parte da Robert Johnson ma arriva a sognare nuove dimensioni strumentali (con applauso dei presenti alle sessioni di cui sopra). Il rock hendrixiano è psichedelico (Burning Of The Midnight Lamp), omaggia i grandi come Earl King nella incredibile Come On (Let The Good Times Roll) dove la sua maestria da chitarrista tocca apici assoluti, sceglie ritmiche e melodie nervose e quasi funk in Gypsy Eyes e nella famosa Crosstown Traffic. Jimi però sa essere etereo e delicato immergendosi nelle profondità marine per 1983 (A Mermaid I Should Turn To Me) con il flauto sognante di Chris Wood dei Traffic. Se ancora non vi basta ci sono ancora due capolavori: il disco si conclude con una ripresa del tema di Voodoo Chile in Voodoo Child (Slight Return), considerato uno dei pezzi per chitarra più eccitanti di ogni tempo (e che Hendrix in un famoso concerto al Fillmore East del 1 Gennaio 1970 designerà come l’inno nazionale delle Pantere Nere) e, appena una traccia prima, una delle più grandi intuizioni di Hendrix: prende una canzone di Bob Dylan, All Along The Watchtower, che il menestrello di Duluth nel suo John Wesley Harding che uscirà qualche settimana dopo ( sempre nel 1968), ne cambia tonalità e ne fa una delle cover più clamorose di sempre, e sentendo che il suo apocalittico e cripitico brano fosse così cambiato e accresciuto lo stesso Dylan guidicherà che per una volta l’allievo ha battuto il maestro. Rimane un’ultima succosa curiosità: sebbene il suo immaginario sia legato alle Fender Stratocaster mancine, che ama modificare e personalizzare, questo disco fu suonato quasi solo con chitarre Gibson, soprattutto una Flying V che decorerà di suo pugno e che diventerà iconica perchè presente in numerosi scatti del periodo. Questo doppio leggendario, presente ai primi posti di tutte le classifiche dei dischi più belli di tutti i tempi, racchiude la quintessenza del genio Hendrix e mi fa sempre pensare a quante altre cose avrebbe potuto dare alla musica se non fosse morto così presto.
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tempi-dispari · 2 years ago
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Charlie Risso, “The Light”, tra dreamopop e shoegaze
A due anni dall’ultimo album “Tornado”, la cantante e musicista Charlie Risso pubblica il nuovo EP “The Light”, disponibile in tutte le piattaforme digitali da venerdì 4 novembre e pubblicato da Incadenza. Il terzo lavoro di Charlie Risso, seppur breve rispetto ai precedenti trattandosi di un EP, vede questa volta la produzione artistica di Federico Dragogna (Ministri).
Mixato e masterizzato ancora una volta al Greenfog Studio di Mattia Cominotto già nei Meganoidi. I quattro brani del disco segnano l’evoluzione dell’artista genovese verso nuove dimensioni sonore ed emotive dai contenuti intimi e sinceri.
Rispetto alla discografia precedente, “The Light” segna una svolta verso sonorità più elettroniche, che in qualche modo permettono a Charlie di evolvere il suo percorso dal folk rock che aveva caratterizzato maggiormente le sue produzioni.
Complice la mano di Dragogna, queste quattro tracce sono permeate di liriche soffuse e beat electro, che si sposano con un delicato dreampop dalle contaminazioni shoegaze. La componente elettronica, però, si integra del tutto con il mondo analogico delle chitarre, che in un loop circolare si rincorrono tra i solenni chiaroscuri disegnati dalla voce Charlie.
Ad aprire il disco la title track “The Light” con un forte valore spirituale e non necessariamente religioso ma più metaforico, dalle sonorità cinematografiche nordiche e sospese. È un brano evocativo con un crescendo tra glitch music e pop etereo con sonorità elettroniche nordiche che ricordano band come i The DØ e i Chromatics. 
La voce di Charlie conduce verso dimensioni alternative e “The Light” simboleggia l’evoluzione verso uno stadio superiore abbandonando le futilità terrene. Un punto di vista nuovo che conduce verso l’illuminazione. Il secondo brano si intitola “S.I.N.” come peccato, ma che in realtà è l’acronimo di summer in Norway paese dove è stato scritto il pezzo.
Il brano sospeso ma scandito da un bit sicuro e regolare, descrive la sensazione di trovarsi in contesti naturali sorprendenti che nonostante le difficoltà del vissuto quotidiano, possono influire positivamente su una relazione complessa, scandita spesso da distanze affettive.
La natura come metafora ed elemento ricorrente all’interno dell’EP. La terza traccia s’intitola infatti “Into the forest”. Il brano fluttua tra beat elettronici e sognanti aperture acustiche che ricreano le sensazioni di un viaggio verso l’ignoto, la foresta come luogo della paura. Finché il cerchio si chiude ritornando a the light attraverso fronde oscure si intravede nuovamente luce. Il brano è già stabilmente inserito nella setlist live della musicista.
L’ultimo brano dell’EP è “Landed on speed”. “Speed” inteso sia come velocità di essere capitati all’improvviso in un ambiente nuovo dove tutto corre veloce e nello stesso tempo come sostanza che altera lo stato naturale dell’individuo. Trasportati dal sound orchestrale sospeso della canzone ci si ritrova all’improvviso in un ambiente in cui gli altri intorno si ritengono superiori creando la rottura delle barriere comunicative.
L’EP è accompagnato dal videoclip della titletrack, dove Charlie unica protagonista delle scene si muove in un’atmosfera eterea caratterizzata dagli elementi naturali come fuoco e pioggia. Nelle immagini firmate dal regista Emanuele Cova, la cantante fluttua e cammina in mondo onirico, dove scenografia e outfit sono ridotti al minimo.
Una scelta, quella della semplicità, per mettere in evidenza il significato dei testi e la scelta musicale. “The Light” anticipa il nuovo full length sulla quale l’artista è già al lavoro, e la cui pubblicazione è prevista per il 2023. https://open.spotify.com/album/2dHwloXMiqwc4c9t5XLDUZ https://youtu.be/puZH4neLBFw https://www.instagram.com/charlie_risso/
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thebeautycove · 2 years ago
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BOHOBOCO PERFUME - WET CHERRY • LIQUOR - WILD CARROT • OUD - Perfume - Novità 2022 -
Find myself on a new path. Deeds of purification and rebirth. Scent as an ancestral flashback. Inspiration to futuristic olfactory journey, to new knowledge, emotional mutation.
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Due nuove fragranze per Bohoboco Perfume che invitano ad un inaspettato percorso olfattivo, attraverso memoria e sentimenti. Si ritorna all’essenzialità del sentire, senza distrazioni o finzioni si progettano nuovi spazi armonici in cui i protagonisti sono la Natura con il suo potere rigenerante e i nostri sensi, chiamati ad una catarsi emozionale, ristorati da un rinnovato impulso all’autenticità.
Wet Cherry • Liquor e Wild Carrot • Oud emergono da brume ancestrali, sono liquidi del ricordo, odori di vita e passioni. Metafore di un risveglio limpido, di nuove consapevolezze, scelte, aspirazioni.Sono narrazioni che generano armonia, stimolano la curiosità, invogliano a partecipare, dipingono l’anima con i toni vividi della speranza.
WET CHERRY • LIQUOR  è pura tentazione olfattiva, liquido nel quale affondare pensieri e memoria, sollievo e turbamento sensuale, specchio dei desideri, provocazione e beatitudine, esperienza catartica di risveglio ed esultanza interiore. Alla calda e sostenuta apertura liquorosa, richiamo ad un piacere maturo, si contrappone la dolcezza infantile della ciliegia, la voglia esuberante e inesauribile da una tira l'altra, assecondata dalla sfumatura croccante del caramello e da una vanitosa delizia di fragola e rosa turca che invita a non trattenersi, ad appassionarsi al gioco della lusinga. Questo afrodisiaco elisir fruttato non lascia nulla di intentato per far capitolare ogni esitazione, si produce nella più lussuriosa delle acrobazie olfattive quando, nel finale, si palesano l'avvenenza delle spezie, la morbida concupiscenza della tonka e il vigore di legno di sandalo e vetiver. Destinato a chi sa che l'unico modo per resistere alla tentazione è cedervi.
••• "I momenti magici trascorsi sotto i ciliegi nel giardino di famiglia li ricordo come saturi di una gioia e un calore incomparabili. Mi sono aggrappato a questi alberi, li ho abbracciati, mi sono affezionato a loro come a dei fratelli. La mia anima sensibile ha avvertito il loro ammaliante potere, la forza soprannaturale che emanavano. Rammento il loro frutti in fase di maturazione come un'ondata di crescente eccitazione perché accompagnavano l'arrivo del mio compleanno. Queste meravigliose perle rosso fuoco, piene dell'energia mistica degli alberi, simboleggiano il potere e la forza d'animo, sono piccole tentazioni che stimolano incessantemente i sensi. Hanno il dono supremo di offrire gioia in ogni fase della vita, la spensieratezza della gioventù, la delizia estetica, il piacere dell'ebbrezza."Michal Gilbert Lach - creative director
WILD CARROT • OUD  è l'espressione olfattiva di un profondo senso di libertà, immaginata attraverso un percorso sensoriale a più dimensioni, di introspezione, conoscenza, esperienza, sintesi di un desiderio ancora in germoglio, eppure appagato, ricerca di un cardine essenziale in equilibrio tra spontaneità infantile e responsabile maturità.Qui la natura è selvaggia, ci si avvicina con curiosità e rispetto, si coglie la sua concreta sostanza attraverso le note terrose e dolciastre della carota, si percepisce la radiosa accoglienza nella velatura agrumata speziata di bergamotto e cannella e poi, spinti in profondità, è una conquista avvicinare questa potente corazza di oud che protegge un territorio inesplorato. È immediata la sensazione tattile di sfiorare cortecce, foglie, ortaggi di un regno vegetale fantastico, seguire tracce resinose di storace, possedere l'odore balsamico della terra umida in un crogiolo di note fumé, cuoiate, animaliche e vivere la più avveniristica delle avventure, quella che ti riporta alle radici,  a casa, origine e ispirazione per il futuro che sarà.
••• "Ho un ricordo luminoso dell'orto di mia nonna, un luogo pieno di bellezza che lei considerava il suo regno. Come una moderna sciamana, sapeva prendersi cura dei tesori che la natura offriva, una indimenticabile testimonianza del legame che le univa. Avevo una particolare predilezione per gli ortaggi, vederli spuntare dal terreno era pura magia. Aspettare che quelle carote selvatiche maturassero per essere gustate era un'enorme sfida per noi ragazzi, non conoscevo i meriti della pazienza e strappavo con soddisfazione i piccoli ciuffi verdi con le carote ancora acerbe per uno spuntino, provocando la reazione contrariata e divertita della nonna. Il piacere di assaporare quelle prelibatezze della terra, sentirne il gusto fresco ancora incompleto rappresentava un'esperienza unica, amplificata dalla sensazione di aver trasgredito alle regole,  quindi ancora più eccitante e memorabile. Questo desiderio, tra innocenza e malizia, simboleggia la ricompensa tanto anelata, nonché una metafora per la mia missione artistica."Michal Gilbert Lach - creative director
Parfum 50ml. In selezionati punti vendita.
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niconote · 8 years ago
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Emotional Cabaret esce finalmente il 27 giugno 2017, per Doc Live e distribuito da Audioglobe. Arriva dopo Alphabe Dream del 2013 uscito per Cinedelic, album lunare ed evocativo, dove ho esplorato dimensioni umorali , dell’alterità e dell’onirico. Album dai suoni liquidi e dai mondi rarefatti. Dopo questo progetto ho iniziato a voler esplorare le dimensioni della natura umana, fenomenologia del fuoco e della terra. Ho esplorato le emozioni lasciando che emergesse il desiderio di una traiettoria sonora nuova. Il suono della batteria è stata la prima suggestione. Il suono della chitarra ha seguito come un lampo la prima intuizione. Individuata quindi la voglia di suonare con musicisti e non solo con macchine elettroniche e misurarmi nuovamente con la potenza elettrica del rock e della scena, da questa suggestione mi sono mossa per cercare dei compagni di avventura per il progetto Emotional Cabaret.   Ho cercato e con una intuizione ho trovato Alfredo Nuti e Dani Marzi, ovvero musicisti straordinari disposti a seguirmi nel mio modo/mondo di comporre e di sentire la musica, la scena, la vita. Tanta ricerca e sperimentazione. Tanto lavoro di confronto e imporvvisazione. Per me creare è immaginare mondi, mi piace creare insieme a nuove persone, portatori di universi. In realtà indicare il percorso e tenere la barra sulle motivazioni essenziali non è facile soprattutto perchè il percorso “avviene” nel processo. Sì! E’ nel processo che trovo gli elemeti per definire i mondi, brano per brano. Non è facile portare questa mia modalità quasi da drammaturga “performativa” nella composizione musicale. Ma ecco che presto uscirà un album!! SI PUò FARE!!
a presto con nuovi racconti, N*
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gwallgaming · 6 years ago
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Tom Clancy's Rainbow Six® Siege, rivelati i contenuti della Operazione Burnt Horizon
Durante il Six Invitational 2019, Ubisoft ha annunciato tutti I dettagli della Stagione 1 dell’anno 4 di Tom Clancy’s Rainbow Six® Siege. L’operazione Burnt Horizon introduce un attaccante e un difensore reclutati direttamente dal plotone di mobilità della SASR australiana, Gridlock e Mozzie. Questi due nuovi operatori arrivano nel gioco con una nuova mappa, Outback, un omaggio alle solitarie stazioni di servizio e ai motel situati lungo le dimenticate highway della splendida e soleggiata Australia. La Stagione 1 dell’Anno 4 introduce anche un nuovo Set Elite per l’Operatore Hibana, che include un’uniforme Onkochishin, una nuova emote di vittoria e una skin per l’arma.
Burnt Horizon introduce due nuovi operatori, l’attaccante Gridlock e il difensore Mozzie, amici di lunga data e membri del plotone di mobilità dell’Australian Special Air Service Regiment (SASR). Gridlock usa i pungiglioni Trax, una versione portatile delle strisce chiodate stradali che, quando attivati, rilasciano un cluster esagonale di spuntoni. Se i difensori li calpestano, i pungiglioni Trax infliggono dei danni e ne rallentano i movimenti, una caratteristica che rende questo gadget un ottimo strumento per il controllo della mappa. Allo stesso tempo, Mozzie può schierare il suo Parassita. Quando scende in campo, il Parassita si attacca al drone nemico più vicino, oscurandone la videocamera e avviando una sequenza di override al fine di hackerare il drone e garantirne il controllo a Mozzie.
In aggiunta a questi due nuovi operatori, Burnt Horizon introduce la mappa Outback, una stazione di servizio dimenticata di una iconica autostrada situata in Australia. Outback è divisa in tre sezioni distinte – il Garage, il Motel e il Ristorante – ciascuna con caratteristiche uniche. Outback è una mappa di dimensioni medie, quindi i giocatori non dovranno andare lontano per trovare percorsi alternativi. Ricca di elementi distintivi dell’ecosistema australiano, questa mappa è impreziosita da angoli nascosti e da souvenir della grande isola del sud.
Il Test Server dell’Operazione Burnt Horizon sarà attivo dal 18 febbraio. Il Test Server è una versione alternativa di Tom Clancy’s Rainbow Six Siege che offre ai giocatori la possibilità di provare le nuove funzioni che entreranno a far parte del titolo principale. Trattandosi di un ambiente di testing, non si garantisce una esperienza di gioco stabile. I giocatori sono invitati a indicare i problemi che riscontrano sul Test Server sulla piattaforma R6 Fix. Il Test Server è disponibile esclusivamente su Windows PC.
Per maggior informazioni su Rainbow Six Siege, visitare: https://rainbow6.ubisoft.com.
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tmnotizie · 6 years ago
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ANCONA – Si è tenuta oggi, alla presenza dell’Assessora alle Attività Produttive e Politiche Comunitarie della Regione Marche, Manuela Bora e del Segretario Generale della Camera di Commercio di Ancona, Michele De Vita la giornata di formazione organizzata da SMAU, grazie al sostegno di Regione Marche e alla Camera di Commercio di Ancona, dedicata alle 20 startup selezionate per partecipare alla prossima edizione di SMAU Milano in programma il 23, 24 e 25 ottobre a Fieramilanocity.
Ad aprire il pomeriggio di lavori l’intervento dell’Assessora Manuela Bora: “La Regione è orgogliosa di presentare a Milano un numero così significativo di startup ad elevata intensità di applicazione di conoscenza, che si contraddistinguono per progetti di grande innovazione e con una forte potenzialità di impatto economico per la nostra Regione. Tra le imprese selezionate è possibile individuare le cosiddette «gazzelle» dell’economia marchigiana, vale a dire realtà di piccole dimensioni che mostrano un altissimo tasso di sviluppo, in grado di imprimere ulteriore slancio all’economia e alla crescita dell’occupazione dei settori più tradizionali del nostro tessuto produttivo.
Va segnalata, inoltre, la presenza diffusa di aziende che hanno già presentato progetti su bandi regionali del POR MARCHE FESR 2014-2020, con particolare riferimento sia al bando dedicato alle startup innovative, che al bando rivolto a favorire l’industrializzazione dei risultati della ricerca, che riteniamo possano rappresentare strumenti importanti messi in campo dalla strategia regionale negli anni più recenti. Tali strumenti, per una dotazione complessiva di oltre 20 Meuro, sono volti a sostenere, non tanto e non solo la fase di creazione delle nuove imprese innovative, ma anche e soprattutto quelle successive della collocazione del prodotto sul mercato.
L’obiettivo della Regione è infatti quello di aiutare le nuove imprese ad alto potenziale di sviluppo lungo tutta la catena del valore, riducendo così il divario tra conoscenza e mercato. Tutto questo avrà un impatto positivo sulla crescita del territorio marchigiano, attraverso un processo di contaminazione favorito dall’innovazione”.
Alle parole dell’Assessora Bora sono seguite quelle di Michele De Vita, il quale ha affermato che “Come Camera di Commercio tocchiamo con mano ogni giorno la necessità soprattutto per le PMI di sviluppare la propria cultura digitale per competere e  lavoriamo per accrescere la consapevolezza delle imprese sulle soluzioni possibili offerte dal digitale e dalle tecnologie 4.0 (sui loro benefici ma anche sui rischi connessi al loro mancato utilizzo) e per apportare un sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione. Lo facciamo in quanto Punto Impresa Digitale fornendo consulenza specialistica alle imprese, tramite laboratori formativi gratuiti come quelli odierni, azioni di matching b2b e collaborando a iniziative preziose come quella di SMAU. Le storie di impresa dietro ognuna delle esperienze che porteremo a Milano meritano attenzione e direi emulazione: come sempre gli imprenditori sono i migliori testimonial di modelli di sviluppo di successo”.
Successivamente la parola è passata a Pierantonio Macola, Presidente di Smau il quale ha anticipato che “a Smau le startup marchigiane avranno la possibilità di incontrare operatori internazionali e aziende provenienti da oltre 30 Paesi interessate ad entrare in contatto con l’innovazione Made in Italy proveniente dai nostri territori. Il compito di Smau sarà quello di mettere in contatto queste realtà internazionali con le nostre startup e favorire, quindi, lo sviluppo di collaborazioni e partnership in ottica Open Innovation. E’ importante che le startup siano preparate a presentarsi al meglio a queste realtà utilizzando tutti gli strumenti che la piattaforma SMAU mette a loro disposizione”.
La giornata è poi proseguita con l’illustrazione degli strumenti e delle strategie messi in campo dalla Camera di Commercio di Ancona per sostenere e promuovere la trasformazione digitale delle imprese e dei servizi che Smau mette a disposizione delle startup partecipanti per preparare al meglio la propria partecipazione all’evento.
Le startup hanno poi potuto approfondire i vari temi attraverso incontri one-to-one con gli esperti SMAU e con esperti della Camera di Commercio di Ancona. Nell’ambito della sessione, infatti, sono stati allestiti tre corner, a cura del Punto Impresa Digitale e del progetto Eccellenze in Digitale della Camera di Commercio di Ancona: uno dedicato all’illustrazione degli incentivi e finanziamenti disponibili nell’ambito del Piano Impresa 4.0, e alla rete dei fornitori e degli attori istituzionali del Piano nelle Marche, come i Digital Innovation Hub.
Un secondo corner dedicato al Check Up delle proprie attività di web marketing e digital strategy, che ha fornito consigli personalizzati per migliorare la propria presenza online; il terzo corner dedicato alla Valutazione della Maturità Digitale, che ha valutato lo stato di digitalizzazione dei processi aziendali, per orientarsi su possibili opportunità.
LE STARTUP MARCHIGIANE A SMAU
Sono 20 le startup marchigiane che a Smau, nell’ambito di incontri one to one con investitori e corporate internazionali, all’interno del programma di speed pitching e negli Startup Safari, presenteranno i propri prodotti e servizi ai 30.000 visitatori attesi: 3Design Lab (Senigallia, AN) startup che supporta le imprese nello sviluppo del prodotto attraverso l’Additive Manufacturing e il Reverse Engineering; Apio (Fermo) realtà che crea soluzioni hardware e software capaci di scalare e interoperare nei più svariati ambiti di applicazione dell’IoT, mescolando competenze specifiche come Cloud Computing, Web Development, System Integration, Embedded Development e Hardware Design; Biomedfood (Ancona), startup il cui team è composto da biologi, dottori di ricerca e specialisti in biochimica e nutrizione con anni di ricerca ed esperienza in ambito clinico e nutrizionale, e particolare attenzione alla ricerca applicata all’utilizzo di sostanze bioattive nella realizzazione di alimenti funzionali;
CVing (San Benedetto del Tronto, AP), piattaforma di social video-recruitment che prevede un nuovo format di candidatura composto da un video colloquio on demand, test di personalità, questionario di pre-selezione e CV digitale; Modom (Centobuchi di Monteprandone, AP), startup che si occupa di progettare e realizzare case in legno di design, microarchitetture SmartHome. Modom ha chiamato il suo sistema costruttivo MHW (Modular Hardware of Wood): moduli prefabbricati e multi-strato dove ogni finitura è personalizzabile. Gli edifici diventano capaci di evolversi nel tempo, di adattarsi alle necessità di chi vi risiede; Emoj (Ancona), startup che propone soluzioni tecnologiche non-invasive che, con il sistema di Emotional Analytics e Intelligence, abilitano una connessione empatica con il cliente per ottimizzare il tasso di conversione ed aumentare le vendite sia online (App e e-commerce) che instore;
Encablist (Ancona), startup che ha ideato un esoscheletro per riorganizzare i cavi adatto a qualsiasi contesto: casa, ufficio, sport; Focotto (Jesi, AN), realtà che progetta, produce e commercializza sistemi e attrezzature per nuovi modi di vivere indoor e outdoor (dehors con fuoco, camini di design); Generma (Falerone FM) realtà che progetta e sviluppa sistemi ad alta innovazione per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolar modo convertitori di energia dalle forza delle onde del mare e degli oceani; Joytech (Serra De’ Conti, AN), startup che fornisce soluzioni complete in settori quali informatica, automazione, automotive, domotica e web developing per l’industria;
Leafgreen, (Urbino PU), realtà che produce cosmetici bio che uniscono preparazione artigianale e tecnologia brevettata: grazie a quest’ultima la pianta officinale fresca, mediante un processo osmotico, continua a rilasciare principio attivo; Mondo Novo Electronics (Matelica MC), startup che si occupa dello sviluppo e della vendita di elettronica di consumo. Ha un brand proprio, 4storm che ha realizzato un device elettronico multiuso per la sicurezza che si basa su un sistema di gestione cloud con protocollo di sicurezza avanzato e certificazione delle operazioni attraverso blockchain per device IoT.
Olivia Monteforte (Pesaro) in collaborazione con Massimiliano Camillucci e Federico Brocani presenta il progetto “360° Storytelling”: un’esperienza avvolgente che permette al pubblico e ai potenziali clienti di entrare all’interno del cuore di un’azienda manifatturiera o artigianale. L’obiettivo è raccontare i processi produttivi artigianali raccontando una storia video-narrata con l’ausilio di tecnologie a 360°, telecamere e visore di Realtà Virtuale; On The Dime (Ancona), startup che si occupa dell’ideazione, creazione, sviluppo, produzione, implementazione e gestione di sistemi e piattaforme informatiche accessibili attraverso anche la rete internet o la rete mobile, volte a fornire servizi alle aziende e ai privati con particolare riferimento alla gestione delle risorse umane e aziendali;
Orange R&D (San Benedetto del Tronto, AP), azienda di progettazione meccanica e di servizi ICT, che offre soluzioni hardware e software personalizzate e per l’industria 4.0, in particolare aziende metalmeccaniche leader nel settore della produzione e lavorazione di macchine e linee di automazione; RedLab DigitalArts (Mondavio PU), realtà moderna e agile che opera nell’ambito della Grafica 3D, Web Design, realtà aumentata, realtà virtuale e soluzioni interattive per i VR device; SH Sistemi Lab srl (Osimo AN), realtà che si occupa dell’ ideazione di software gestionali tecnologicamente avanzati e completi per il mondo del fashion (abbigliamento, calzaturiero, accessori); Tech4Care (Falconara Marittima, AN), realtà che opera come centro di ricerca e sviluppo (R&D) per nuovi modelli e tecnologie per l’assistenza alle persone fragili, non autosufficienti e con malattie croniche;
Ubisive (Civitanova Marche, MC), startup che utilizza soluzioni di mobile e pervasive computing per creare app di gestione e marketing su tutte le piattaforme e sistemi di interconnettività fra utente e ambiente, come esperimenti di realtà immersiva e sistemi di omnicanalità, Xelexia (Pesaro, PU), startup che sviluppa soluzioni per la progettazione ingegneristica basate su intelligenza artificiale e machine learning. Il prodotto principale è iDelph, che supporta le imprese manifatturiere e gli studi di progettazione autonomi, proponendo soluzioni in fase di sviluppo prodotto, di ottimizzazione del processo e controllo qualità, basandosi su dati ed esperienze noti.
Sono in fase di selezione le imprese marchigiane che nelle scorse settimane si sono candidate per ricevere  il Premio Innovazione Smau, un riconoscimento che sarà consegnato durante i tre giorni di evento e  dedicato alle imprese mature che hanno realizzato progetti di trasformazione digitale al proprio interno.
L’appuntamento con l’ecosistema marchigiano dell’innovazione è quindi a Milano in occasione di SMAU il 23-24-25 ottobre.
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