#nuova camorra
Explore tagged Tumblr posts
Text
La più bella quella "non stare mai con qualcuno che fa parte della camorra/mafia" cioè sì ok, giusto, nemmeno io ma come fai a saperlo, c'è una nuova categoria Tinder? Chiedi i precedenti penali? Fai partire il suono di tik tok "Are u in the mafia?" e vedi come reagisce?
26 notes
·
View notes
Text
Pensione fruttifera
2058: lo Stato, per fronteggiare l'emergenza del ricambio generazionale in ambito lavorativo, presentatasi nuovamente come un fulmine a ciel sereno nonostante fosse più prevedibile di una calda giornata d'estate, ha finalmente deciso di sacrificarsi.
La notizia ha sconvolto l'intera popolazione: tutte le persone con oltre trent'anni di servizio e prossime alla pensione hanno ricevuto (e riceveranno) come liquidazione uno o più terreni, una o più proprietà e beni in genere di valore corrispondente all'ammontare spettante e maturato.
Inutile dire che, fatta eccezione per pochissimi fortunati che reincarnano la legge dei grandi numeri, moltissimi si sono ritrovati con un pugno di mosche, ben diverso da quanto pronosticato prima della riforma.
Ettari di terrazzamenti su cucuzzoli di montagne, appezzamenti incoltivabili in zone ostiche e misconosciute, ma anche paludi inedificabili in prossimità delle città, costruzioni e terreni sequestrati alla mafia e alla camorra. E il sogno di una casa al mare piombata dal cielo è stato realizzato per pochi, ma magari distanti da punta a punta dello Stivale - menomale che il Ponte l'hanno costruito, alla fine. Lo scenario roseo dipinto dal piano di crescita economica è diventato ben presto, nella realtà dei fatti, uno scorcio d'antichità, un gemellaggio con il terzo mondo, con una distanza siderale tra alta borghesia e altissima povertà. Perché se è vero che andare in pensione a cinquant'anni poteva sembrare un lusso, è vero anche che di aria non s'è mai campato. Sono state create realtà disomogenee a contatto, isolate nello stesso apparente contesto geografico: fuori le mura e dentro le mura, noi contro di loro, casta e intoccabili. Tuttavia, in questi casi, si è sempre fatto di necessità, virtù: chi non ha avuto fortuna, ha iniziato a procurarsela. I più, non avendo veri e propri latifondi, hanno dovuto inventarsi dei mestieri. In verità, reinventarsi: lo svuotacantine di una volta, affidato ai poveri disperati, è diventato ben presto l'equivalente moderno di un barattatore porta a porta, come un commerciante vero e proprio, e non più detestato a mo' dei rappresentanti della Folletto; i pensionati di intelletto hanno iniziato a girare per le poche attività ancora in fiore condividendo le proprie idee e vendendo la ragione - letteralmente - al miglior offerente, facendo da intermediari e mediatori in trattative oppure da pacieri nelle dispute; in alternativa, cantastorie qualunque per grandi e piccini, burattinai improvvisati, che hanno ricreato gli antichi fasti medievali, con sordida ironia. Ma lo Stato ha continuato a guardare avanti, è sempre stato ottimista: il proverbiale bicchiere mezzo vuoto è stato nascosto bene dagli esempi giusti, da chi ha avuto il bacio della buona sorte atteso da una vita, da chi ha avuto esattamente quello che sognava. E poi, nelle pubblicità progresso, si è parlato a lungo di riqualifica graduale e progressiva anche dei nuovi contesti meno agiati.
Tutto questo - parole dei vari ministri - ha portato gli italiani a riscoprire il valore della terra, a coltivare con amore frutta, verdura e ortaggi. Come se non bastasse, oltre a dare lavoro ai giovani, che per tanto tempo hanno vissuto nell'incertezza del futuro, ha dato la possibilità di ripopolare piccoli, splendidi borghi abbandonati, con un piano lungimirante: quando i giovani di oggi andranno in pensione, potranno ripopolare le case abbandonate dagli ormai defunti anziani. E così le città fantasma sono diventate ospizi a cielo aperto. I doni della terra, raccolti a fatica dai pensionati che non hanno potuto godersi il riposo, saranno la nuova dote dei giovani in un tempo più vicino di quel che si crede. Se la tecnologia progredisse abbastanza da poter permettere la conservazione dei deperibili per anni, stando ad alcune indiscrezioni, le nuove liquidazioni sarebbero stimate in chili di insalate, mele, zucche, cavoli e via dicendo, come una fornitura a vita del minimo indispensabile, quantificato come tale e valutato a peso d'oro. La promessa di una vita più lunga divenne condanna prima e bestemmia poi. I gesti più frequenti di ribalta all'oppressione erano i suicidi in pubblica piazza. E se in una primissima fase sembravano poter avere effetto al di là degli spettatori presenti, quando si seppe che non se ne parlava nemmeno sui giornali divenne uno spettacolo non più raccapricciante di un gatto investito a bordo strada. La circolarità senza via di fuga di un'esistenza programmata per l'oblio, dipinta come la via dell'opulenza, non ingannava più nessuno, ma la ribellione era ancora lontana.
I vecchi gridavano ai giovani di darsi una svegliata, di imbracciare le armi e capire che tutto quello che vedono (o fanno finta di non vedere) è sicuramente lo stesso destino che toccherà anche a loro e che se uno su mille ce la fa, novecentonovantanove soffrono una vita di stenti. Tuttavia, com'è sempre stato e come sempre sarà, le nuove leve non hanno tempo di guardare indietro, perché il futuro corre veloce e bisogna stare al passo coi tempi.
1 note
·
View note
Text
La storia di un uomo inutile
Aurelio Cozzolino vive in un paese a Nord di Napoli definito negli anni '70 un ramo della corona di spine. La sua famiglia di sarti antichi si è sollevata dalla mediocrità per fare il salto nell'eccellenza. Tutta la famiglia è coinvolta nella produzione, Aurelio, secondogenito ha studiato architettura, è un bravo disegnatore, la maggior parte dei modelli di successo sono il frutto della sua matita. Ma Aurelio non si vuole occupare di altro, sfugge ai problemi pratici, è omossessuale convinto. E' un trentenne alto, magro, biondo e di gentile aspetto Da alcuni mesi è Assessore all'ecologia al comune, non voleva farlo, ma la famiglia lo ha obbligato, si deve ricambiare l'aiuto dato alla Cozzolino Maison per penetrare nel mercato americano dell'abbigliamento. L'assessore deve far si che la raccolta rifiuti venga assegnato per cinque anni ad un'azienda segnalata da Don Domenico Scicchitano il capo camorra della zona Aurelio malgrado il suo impegno pubblico, pratica con accanimento i vizi soliti: prostituti, gioco d'azzardo. E si è indebidato irrimediabilmente. Con gli usurai garantisce Do Scicchitanno. Ma i guai non arrivano mai da soli ed Aurelio è stato beccato dagli sbirri nel negozio dell'egiziano Aqabal Khan, dove si spaccia droga e si prostuiscono giovani medio orientali. Quella notte il prostituto che è insieme ad Aurelio ha una crisi per overdose e gli muore accanto. Aurelio non si è accorto di niente anche lui inebetito da una potente dose di cocaina Gli sbirri lo tengono sotto sorveglianza dopo gli esposti anonimi sulla irregolarità dell'appalto “monnezza”, sono stati chiamati dall'egiziano, loro informatore, fanno irruzione ed arrestano Aurelio. Il mattino dopo si rende conto che gli sbirri avrebbero chiuso gli occhi sulle sue trasgressioni se avesse svelato i rapporti tra i politici e Don Scicchitano. Il giudice Pitteri per dargli tempo per riflettere ha disposto l'arresto domiciliare di Aurelio nella villa Cozzolin, nel fiordo di Furore. La sorveglianza avviene sia con la cavigliera, sia con una pattuglia ferma sulla provinciale. Dalla villa parte un vottolo scavato nella roccia che conduce alla spiaggia non visibile dalla strada. Aurelio così può ricevere di nascosto visitatori via mare. Così ha ricevuto dal fratello un cellulare anonimo, Appena sveglio Aurelio mette la caffettiera sul fornello e dopo un caffè triplo riflette. Si è reso conto che la maggior parte degli usurai sono prestanome del Don. Davanti alla tazza di caffè tiepida Aurelio riflette, sa bene che dando a Pitteri Don Scicchitano si cancelleranno tutti i debiti. Non deve rischiare, il padrino ha molti amici in tribunale che potrebbero chiudere i pericolosi spifferi. E lui lo è. Pitteri gli deve garantire una nuova identità, il trasferimento in un luogo segreto e sicuro, solo allora fornirà le prove che incastrano i politici e Don Scicchitano. Si affaccia alla terrazza, all'imbocco del fiordo è apparso un motoscafo blu con i vetri curati. Arrivato a metà dell'insenatura il motoscafo spegne il motore e accosta alla riva. non Dal motoscafo scendono due tizi nerovestiti, con occhiali scuri, i guardaspalle di Don Scicchitano, non si muove mai senza di loro. Giunti al culmine della gradinata il primo guardaspalle, da voce: Cozzolino siamo i gemelli Piccolomini ti abbiamo trovato. Il Don è molto dispiaciuto e preoccupato. Ti vuole parlare. Egli è qui!” e mostrano il motoscafo in basso. Dall' oblò di prua spunta una mano, fa un gesto di richiamo. Aurelio obbedisce, scende velocemente e sale a bordo. Don Scicchitano, alto due metri, largo un metro e mezzo, tutto in lui è over size, è seduto su un divanetto, ne ingombra i tre quarti. Aurelio cerca di rimpicciolirsi e gli siede accanto. Il Don lo guarda in silenzio, poi gli prende la mano destra, la carezza, con tono sussurrato, morbido, da voce bianca: “Mio piccolo Aurelio cuore del mio cuore, cosa mi combini, ti sei fatto beccare dagli sbirri, stai chiacchierando troppo con quel figlio di puttana di Pitteri. Ti hanno promesso una nuova identità ed un rifugio sicuro. Con me non esistono rifugi sicuri, ti troverei ovunque. Sei fuori di una montagna di soldi e non hai di che pagare. Ho parlato con tuo padre, ho libertà di azione grazie a queste sue parole: la famiglia non farà fronte ai vizi di un uomo inutile, un nulla pieno di niente. A questo punto non ho scelta, tra qualche ora troverebbero il tuo cadavere sulla riva del fiordo, così non paghereresti nulla, così sarebbe anche una lezione per tutti che con Don Scicchitano non si sgarra. E così si risolverebbe anche l'altro problema, non avresti tempo di pentirti e non sveleresti gli affari di famiglia. Ti lascerei alle cure dei gemelli Piccolomini che provvederebbero con sollecitudine e tu arriveresti alla fine con grosse sofferenze. Ti è chiaro tutto il quadro? Ma sono buono e ti faccio scegliere, se hai il coraggio di fare da te, uomo inutile, come ti chiama tuo padre. Ora scendi, devo fare colazione, ho molta fame. Aspetto qui tue notizie insieme ai miei gemelli” Aurelio rimane in silenzio, si limita ad annuire. Scende dal motoscafo, imbocca la gradinata e ritorna sulla terrazza. Sul tavolino la caffettiera, il caffè è ancora tiepido , se ne versa una tazza, cerca di non pensare a nulla. Non ha scelta. Nel vecchio armadio c'è un cassetto segreto sfuggito alla perquisizione, prende dei documenti e li infila in una busta a soffietto. Si prepara un mix di pillole, lo versa in una abbondante dose di whisky torbato. Scende lentamente sulla spiaggia sorseggiando la bibita. Si spoglia, manda un cenno di intesa verso il motoscafo del Don, si tuffa e si allontana nuotando verso l'uscita del fiordo accompagnato dal motoscafo. La cavigliera manda il segnale di allarme. I poliziotti accorrono, a metà della gradinata si accorgono di un corpo che galleggia a pancia in giù davanti agli scogli all'ingresso del fiordo. Il motoscafo ha preso il largo. Sulla riva, un mazzo di chiavi, il cellulare anonimo, un libro con la copertina rossa dal titolo l'utilità dell'inutile, la busta a soffietto indirizzata a Pitteri. Aurelio Cozzolino uomo inutile ha chiuso i conti. Foto di copertina generata con Copilot per Cinque Colonne Magazine Read the full article
0 notes
Text
Camorra, "paga il pizzo o ti bombardiamo di recensioni negative online": ecco l'ultima frontiera del racket
Tgcom24 Napoli, la nuova frontiera del racket passa dal Web “Noi siamo al fianco di chi vole liberarsi dalla sottomissione, in un momento in cui purtroppo ancora tanti rinunciano a difendere la propria dignità, accettando di pagare la camorra per stare più tranquilli”, aggiunge Vitale inaugurando la sede di Chiaiano della Federazione antiracket italiana, alla presenza del procuratore Nicola…
View On WordPress
0 notes
Link
0 notes
Text
Napoli: eseguito un decreto di sequestro di beni per un valore di circa 800.000,00 euro
Napoli: eseguito un decreto di sequestro di beni per un valore di circa 800.000,00 euro. Gli agenti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Napoli hanno dato esecuzione al decreto di sequestro di beni finalizzato alla confisca, ai sensi della normativa di prevenzione antimafia, emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Troncone Vitale, cl. '68. Trattasi di un soggetto di elevata pericolosità sociale, pluripregiudicato per reati in materia di armi e stupefacenti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, rapina a mano armata e lesioni personali. Il predetto, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza fino alla scorsa primavera, già ritenuto appartenente ad un'associazione per delinquere di stampo camorristico, denominata Nuova Camorra Flegrea, attiva nel quartiere napoletano di Fuorigrotta, zona ad alta vocazione commerciale, nella quale è in corso da anni una violenta contrapposizione tra sodalizi criminali, per assicurarsi il controllo del territorio ed i proventi derivanti, in particolare, dalle attività di traffico di stupefacenti e di estorsione in danno di imprenditori e commercianti. In tale contesto, Troncone è stato vittima, nel dicembre 2021, all'esterno dell'omonima Caffetteria, di un agguato di stampo camorristico, nel corso del quale ha riportato ferite da colpi d'arma da fuoco. In accoglimento della proposta avanzata dal Questore di Napoli, l'Autorità Giudiziaria ha emesso un decreto di sequestro dei seguenti beni, emersi dall'analisi patrimoniale e risultati nella disponibilità effettiva dell'uomo, pur se formalmente intestati ai suoi familiari, acquistati durante il periodo in cui ha espresso la propria pericolosità. Oltre ad un'unità immobiliare ad uso abitativo, sita nel quartiere di Fuorigrotta, sono stati sottoposti a sequestro rapporti finanziari ed un'impresa individuale, ubicata nel medesimo quartiere ed attiva nel settore della ristorazione, avente denominazione "Caffetteria Troncone". Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro preventivo ammonta a circa 800.000,00 euro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
25 ott 2023 10:02
ANDATECI PIANO PRIMA DI PARLARE DI “PATTO” TRA MAFIE - È SCATTATA UN’OPERAZIONE CONTRO IL SISTEMA MAFIOSO LOMBARDO TRA MILANO, VARESE E PROVINCIA: NEL MIRINO SOGGETTI LEGATI A COSA NOSTRA, ‘NDRANGHETA E CAMORRA. 11 ARRESTI, 153 INDAGATI E SEQUESTRO DI BENI PER UN VALORE COMPLESSIVO DI OLTRE 225 MILIONI DI EURO – MA IL GIP DI MILANO, TOMMASO PERNA, RESPINGE OLTRE 140 RICHIESTE DI ARRESTI E “SMONTA” L’INCHIESTA DELLA DDA: NON C’È NESSUN ACCORDO TRA COSA NOSTRA, ’NDRANGHETA E CAMORRA PER “SPARTIRSI” LA LOMBARDIA -
MILANO: COSA NOSTRA, 'NDRANGHETA E CAMORRA, 153 INDAGATI, 11 ARRESTI E SEQUESTRO PER 225 MLN
Da adnkronos.com
E' in corso dalle prime ore della mattinata odierna una operazione dei Carabinieri dei Comandi Provinciali di Milano e Varese che sta portando alla esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere, al sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 225 milioni di euro ed alla notifica dell’avviso di conclusione indagini nei confronti di 153 indagati.
Si tratta di una complessa attività di indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano che ha riguardato un contesto criminale operante prevalentemente nel territorio lombardo, in particolare, tra la città di Milano e la sua provincia, la città di Varese e la sua provincia, formato da soggetti legati alle tre diverse organizzazioni di stampo mafioso cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra, cd. sistema mafioso lombardo, che gestisce risorse finanziare, relazionali ed operative, attraverso un vincolo stabile tra loro caratterizzato dalla gestione ed ottimizzazione dei rilevanti profitti derivanti da sofisticate operazioni finanziarie realizzate mettendo in comune società, capitali e liquidità.
Nelle operazioni, comprensive anche di 60 perquisizioni, sono impegnati più di 600 Carabinieri sull’intero territorio nazionale.
GIP BOCCIA OLTRE 140 RICHIESTE ARRESTI, NESSUN PATTO MAFIE
(ANSA) - MILANO, 25 OTT - Nessun "patto" tra le tre mafie, Cosa Nostra, 'ndrangheta e camorra in Lombardia, così come viene contestato nella nuova inchiesta della Dda milanese, smontata, invece, dal gip di Milano Tommaso Perna che ha respinto oltre 140 richieste di arresti per altrettanti indagati. Il giudice, infatti, ha disposto il carcere solo per 11 persone, ma non per associazione mafiosa e solo per altri reati. La Dda, dunque, ha deciso, comunque, di chiudere le indagini, contestando sempre "l'alleanza" tra le tre mafie e di fare ricorso al Riesame per le richieste di custodia cautelare respinte.
Della "alleanza" tra le mafie in Lombardia aveva parlato, lo scorso agosto, anche il procuratore di Milano Marcello Viola durante un'audizione alla commissione antimafia. Recenti inchieste, aveva detto, "hanno evidenziato accordi stabili e duraturi tra 'ndrangheta, criminalità siciliana e quella di stampo camorristico", fenomeno questo "particolarmente allarmante in quanto" dà solidità a "una rete trasversale" che opera soprattutto nel "settore del riciclaggio".
Dinamiche mafiose che, aveva spiegato Viola, "definiscono un network che si salda su interessi concreti". La nuova inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dal pm della Dda Alessandra Cerreti, verte proprio su questo presunto "patto" tra mafie, ma le accuse di associazione mafiosa sono state tutte smontate nell'ordinanza del gip Perna. La Dda milanese ora punta tutto sul Riesame e proverà a portare a processo gli oltre 150 indagati, dopo aver chiuso le indagini con atti notificati oggi, contestualmente all'esecuzione degli 11 arresti.
L'ordinanza del gip era stata depositata nelle scorse settimane e gli inquirenti, però, hanno deciso di ricorrere prima al Riesame e di chiudere le indagini contestualmente all'esecuzione dei pochi arresti accolti dal giudice. Nell'ultima relazione semestrale la Direzione investigativa antimafia aveva scritto, tra l'altro, che in Lombardia i "sodalizi mafiosi sarebbero 'scesi a patti' per assicurare alle aziende affiliate una sorta di rotazione nell'assegnazione dei contratti pubblici, pilotando le offerte da presentare e contenendo anche le offerte al ribasso degli oneri connessi"
0 notes
Link
La donna era custode dei segreti del fratello capoclan Rosetta Cutolo - (Fotogramma) È morta a 86 anni Rosetta Cutolo, sorella maggiore del defunto boss della Nuova camorra organizzata Raffaele, deceduto nel 2021. All'anagrafe Domenica Rosa, per anni Rosetta Cutolo è stata la custode dei segreti e della cassa del fratello detenuto. Tranne una parentesi in carcere, Rosetta ha sempre vissuto nella sua Ottaviano, dove domani mattina alle 10:30, presso la chiesa di San Michele, saranno celebrati i funerali. Più volte latitante, la donna si consegnò nel 1993 per scontare una condanna definitiva a poco meno di 10 anni di carcere. Tornata libera nel 1999, da allora non si è mai spostata dalla sua casa di Ottaviano, dove si è occupata anche di accudire la nipote nata dall'inseminazione artificiale. Nel 1981, un blitz delle forze dell'ordine interruppe un summit di camorra in corso nel Castello Mediceo di Ottaviano, all'epoca residenza di Rosetta Cutolo 'donata' dal fratello e intestata a una società immobiliare. Era lei a gestire gli ordini che arrivavano dal carcere, così come la custode del lungo elenco degli affiliati alla Nco, ai quali garantiva gli stipendi. Una volta scarcerato, è emerso che ogni affiliato mandava 'un fiore' a Rosetta Cutolo, una quota in denaro che serviva alle casse dell'organizzazione camorristica. La latitanzaDurante la sua latitanza, era stata aiutata a sfuggire alla cattura da un sacerdote, confessore della famiglia Cutolo. Tra le fughe più eclatanti c'è quella del 1990, quando Rosetta Cutolo riuscì a lasciare un convento che la ospitava poche ore prima dell'arrivo dei carabinieri. Rosetta Cutolo non si è mai sposata, non ha figli ed è sempre stata considerata la referente del boss Raffaele Cutolo, a cui si rivolgevano anche imprenditori e politici. Negli ultimi 24 anni ha vissuto in maniera riservata ad Ottaviano, dove è deceduta oggi, portando via con sé mezzo secolo di segreti e intrighi che riguardavano suo fratello. Fonte
0 notes
Text
Gli altri sport: Luigi Necco
La vita di un uomo che amò il calcio e l’archeologia… Luigi Necco nacque a Napoli l’8 maggio 1934 e, mentre studiava Istituzioni dell’Europa orientale all’Istituto Universitario Orientale, iniziò a scrivere sul Corriere di Napoli, per poi passare alla sede della Rai partenopea, dove aveva il compito di leggere il giornale radio. Il suo debutto nel mondo televisivo avvenne nel 1979, quando divenne parte del gruppo di giornalisti che idearono il telegiornale regionale della Campania. Per quindici anni, dal 1978 al 1993, Necco fu famoso come telecronista sportivo con la trasmissione 90º minuto, condotta da Paolo Valentim, memorabili i suoi collegamenti dallo stadio San Paolo a fine partita, spesso attorniato da numerosi tifosi partenopei. Durante le sue telecronache il giornalista coniò espressioni come “Milano chiama, Napoli risponde” che lo resero celebre. Inoltre, durante i mondiali di calcio in Messico nel 1986, fece una battuta famosa quando Maradona segnò un gol con la mano all’Inghilterra “La mano de Dios o la cabeza de Maradona” (La mano di Dio o la testa di Maradona) e Maradona gli rispose “Las dos” (Tutt’e due). Nel 1992 condusse la trasmissione culturale Parlato semplice di Gabriele La Porta e nel 1997 fu per qualche mese, dopo l’abbandono del precedente conduttore Antonio Lubrano, il conduttore del programma Mi manda Raitre. Fu nel 1981, a seguito di un episodio che vide coinvolto il presidente dell’Avellino Antonio Sibilia, Raffaele Cutolo, capo della Nuova Camorra Organizzata, e il calciatore brasiliano Juary, che Necco venne gambizzato in un ristorante di Avellino da tre uomini inviati da Vincenzo Casillo, detto ‘O Nirone, luogotenente di Cutolo fuori dal carcere. Terminata la sua carriera in 90º Minuto, Necco si dedicò all’archeologia, sua passione giovanile, e dal 1993 al 1997 condusse una rubrica dal titolo L’occhio del faraone, per la quale realizzò 360 documentari e servizi sull’archeologia nell’area Mediterranea. Per anni si dedicò alla ricerca del tesoro che Heinrich Schliemann aveva trovato a Troia nel 1873 e che ufficialmente i tedeschi davano per distrutto nei bombardamenti del Zoologischer Garten Berlin del 1945. Luigi Necco morì il 13 marzo 2018, ad 84 anni, all’ospedale Cardarelli di Napoli, per una grave insufficienza respiratoria. Read the full article
0 notes
Text
[The Equalizer 3] Senza tregua
✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/C5Sm8B4YKw
:: Trama The Equalizer 3 :: Un'auto arriva in una tenuta in campagna in Sicilia: le guardie sono morte e anche le persone all'interno sono state trucemente uccise. Un uomo è stato però catturato, è afroamericano, si comporta come fosse lui ad aver preso in trappola il boss e non il contrario. Si tratta di Robert McCall e l'esito è scontato, ma mentre lascia la tenuta risparmia un bambino, che gli spara alle spalle. Ferito, riesce comunque a prendere il traghetto, ma perderà poi i sensi nei pressi della fittizia località di Altamonte, dove sarà soccorso da un carabiniere e poi medicato e ospitato da un dottore del posto. Robert si innamora della ridente e marittima cittadina, ma sarà presto richiamato a sporcarsi le mani per difenderla dalla camorra, coinvolta in un progetto di traffico internazionale legato al terrorismo. Il vigilante dovrà quindi cercare una nuova alleata all'interno della Cia: la giovane Emma.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
0 notes
Text
Equalizer 3 Finale
✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/C5Sm8B4YKw
:: Trama The Equalizer 3 :: Un'auto arriva in una tenuta in campagna in Sicilia: le guardie sono morte e anche le persone all'interno sono state trucemente uccise. Un uomo è stato però catturato, è afroamericano, si comporta come fosse lui ad aver preso in trappola il boss e non il contrario. Si tratta di Robert McCall e l'esito è scontato, ma mentre lascia la tenuta risparmia un bambino, che gli spara alle spalle. Ferito, riesce comunque a prendere il traghetto, ma perderà poi i sensi nei pressi della fittizia località di Altamonte, dove sarà soccorso da un carabiniere e poi medicato e ospitato da un dottore del posto. Robert si innamora della ridente e marittima cittadina, ma sarà presto richiamato a sporcarsi le mani per difenderla dalla camorra, coinvolta in un progetto di traffico internazionale legato al terrorismo. Il vigilante dovrà quindi cercare una nuova alleata all'interno della Cia: la giovane Emma.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
0 notes
Photo
New Post has been published on https://www.tempi-dispari.it/2023/08/21/from-the-depth-upset-noise-una-vita-hc/
From the depth: upset noise, una vita HC
La tensione internazionale tra USA e URSS raggiunge nell’anno nuovi vertici: Reagan annuncia il varo del piano di difesa “scudo spaziale”. In ottobre ordina un invasione lampo nella piccola isola di Granada, per debellare le forze cubane che l’avevano occupata. Un mese prima, aerei da guerra russi avevano abbattutto un aereo civile coreano, con 269 passeggeri a bordo, che per motivi non spiegati aveva deviato dalla propria rotta, passando sul territorio russo.
La decisione di “Time” di nominare uomini dell’anno Reagan e Andropov nasce proprio dall’idea di sottolineare l’importanza delle decisioni che i due presidenti dovranno prendere in futuro per evitare ulteriori escalations. Problemi per gli Stati Uniti anche in Libano, dove ad aprile un’autobomba esplode nei pressi dell’Ambasciata USA, provocando 63 vittime, e ad ottobre un tremendo attentato uccide più di 240 soldati americani.
Il giornalista Gerd Heidemann del settimanale tedesco Stern dichiara al mondo di essere venuto in possesso di una raccolta di 62 diari scritti da hitler negli anni dal 1932 al 1945. Sarebbe lo scoop del secolo, e come tale viene inizialmente trattato, almeno finchè una più accurata analisi di laboratorio rivela che l’inchiostro e la carta utilizzati per i diari sono di molto posteriori alle date presunte di stesura degli stessi.
Saltano fuori anche notevoli inesattezze nella cronologia degli eventi raccontati nei diari, finchè lo scoop si rivela quello che era: una clamorosa “bufala” architettata dal pittore che sosteneva di aver ritrovato i diari. Disastro aereo a Madrid: a causa della nebbia due aerei si scontrano tra loro, causando 90 morti. In Inghilterra, Margaret Thatcher vince con schiacciante distacco le elezioni. Nobel per la pace al leader del sindacato polacco, Lech Walesa, mentre William Golding, l’autore de “Il signore delle mosche”, riceve quello per la letteratura.
Papa Giovanni Paolo II, scampato all’attentato di Agca, promulga la bolla di indizione del nuovo Giubileo, poi a fine anno visita in cella il suo attentatore.
IL FILM CHE SCIOCCO’ L’AMERICA
Il 20 novembre la ABC manda in onda il film per la tv “The day after”, che ipotizza un attacco nucleare sul suolo americano, precisamente nella zona di Kansas city, Missouri. Oltre 100 milioni di telespettatori guardano il film, che provoca un’ondata collettiva di isteria paragonabile solo all’esperimento di Orson Welles “La guerra dei mondi”.
Il film, girato come un documentario in presa diretta, è scioccante anche per i dettagli scientifici accurati che contiene. Evitando effettacci spettacolari improbabili, mostra infatti le varie fasi di quello che sarebbe un attacco atomico, dall’iniziale blocco elettromagnetico di tutti i motori e circuiti elettrici ed elettronici, alla distruzione provocata dall’impatto dell’ordigno, agli inquinamenti portati dal successivo “fallout”.
Vengono istituiti numerosi numeri verdi per rispondere alle richieste di informazioni e rassicurazioni della popolazione, per quello che fu un vero evento mediatico che influenzò sicuramente la coscienza collettiva sul tema della guerra nucleare.
IN ITALIA
Incendio al cinema Statuto di Torino: 64 persone muoiono inossicate e per ustioni quando un incendio divampa nella sala. Altri misteri italiani: scompaiono a Roma due adolescenti, Mirella Gregori e Emanuela Orlandi. 30 anni dopo, non si sa ancora che cosa ci fosse veramente dietro. L’ennesima crisi di governo porta alle elezioni anticipate, che vedono l’affermazione del PSI di Bettino Craxi, che diventa nuovo presidente del Consiglio.
Clamoroso blitz anticamorra: vengono emessi 856 ordini di cattura contro uomini politici, avvocati e imprenditori accusati di collegamento con la nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. Il nome più famoso è quello del presentatore Enzo Tortora. A ottobre, viene arrestato in Brasile Tommaso Buscetta, uno dei più potenti capimafia, che diventerà “collaboratore di giustizia”.
Continuano, però, gli attentati di mafia: un’autobomba imbottita di tritolo uccide il giudice Rocco Chinnici e due agenti di scorta. Termina l’anno con il messaggio piuttosto polemico del Presidente della Repubblica Pertini. Dissociandosi dalla linea del governo, il Presidente, dopo le manifestazioni contro l’installazione dei missili americani a Comiso, afferma di schierarsi dalla parte di chi manifesta per la pace. Inoltre, invoca il ritiro del nostro contingente militare in Libano, in caso di guerra.
SPORT E SPETTACOLO
Otto Oscar, tutti i più importanti, per il kolossal “Gandhi”, quattro premi anche per “E.T.”. Ma il vero caso cinematografico dell’anno è “Flashdance”, sostenuto anche da una colonna sonora travolgente che piazza nelle top 10 di tutto il mondo “What a feeling”. Esce anche “Il ritorno dello Jedi”: quasi 600 milioni di dollari incassati. Michael Jackson domina il mercato musicale con i singoli estratti da “Thriller”, mentre “War” lancia definitivamente gli U2.
“Holiday” fà conoscere al mondo della musica una 25enne italo-americana, tale Louise Veronica Ciccone, detta Madonna. L’atletica leggera inventa i suoi campionati del mondo, e l’Italia esulta per la volata d’oro nei 10.000 metri di Alberto Cova, baffo da ragioniere e fisico normalissimo. L’Italia di Meneghin é campione d’Europa di basket, mentre nel calcio, doppia beffa per la Juve, in Italia a opera della Roma di Falcao, in Europa in finale di coppa campioni con l’Amburgo di Magath.
Il Milan vince il campionato di serie B.. Una compagnia svizzera di orologi lancia sul mercato una nuova linea di prodotti, a basso costo e coloratissimi: è l’inizio della mania Swatch. La Apple commercializza “Lisa”, il primo vero personal computer, la Microsoft fà uscire la prima versione di Word. ARPANET cambia ufficialmente protocollo per usare Internet Protocol: nasce Internet.
IL primo cellulare
Il 21 settembre 1983 riceve l’approvazione della Federal Communications Commission per la messa in commercio il Motorola DynaTAC 8000X, il primo telefono cellulare della storia. Il prototipo del telefono era già stato realizzato nel 1973 da Martin Cooper, ingegnere americano della Motorola, ma è solo nel 1983 che si rese disponibile il primo network 1G e iniziarono le offerte commerciali dei primi operatori mobili per l’uso di “quasi” tutti i giorni.
“Quasi”, perchè il prezzo al dettaglio del DynaTAC sfiorava i 4.000 dollari, quindi non proprio alla portata di tutte le tasche. Eppure, nonostante i quasi 800 grammi di peso, nonostante fosse tutto tranne che “portatile” e avesse un’autonomia di conversazione di mezz’ora a fronte di 10 ore necessarie alla ricarica, l’ultima novità della tecnologia riscuote da subito un grande successo, con liste di attesa di mesi per accaparrarsi il nuovo “status symbol”.
(Fonte. http://www.anni80.info/eventi-1983.html)
In questo contesto nascono e pubblicano il primo disco gli Uspet Noise
gruppo hardcore punk formatosi a Trieste nei primi anni Ottanta.
La loro prima uscita discografica “VI ODIO” è datata 1983. Si tratta di uno split E.P. condiviso e autoprodotto con la band Warfare di Gorizia; un disco dal suono veloce, ruvido e decisamente punk.
La formazione dell’epoca è composta da Fabrizio Fiegl alla batteria, Giorgio Macoratti al basso, Fausto Franza alla chitarra e Sandro Zarotti alla voce.
Ma è nel 1985 che il nome della band comincia a girare nelle scene hardcore punk nazionali ed estere. Merito dell’E.P. autoprodotto “DISPERAZIONE NEVROTICA” registrato con una formazione nuova, composta sempre da Fabrizio e Fausto, con al basso Paolo Cattaruzza che sostituisce Giorgio Macoratti (rip); mentre alla voce si presenta Edi Roncelli.
Il vinile contiene ottimi testi in italiano, poetici e ancora oggi attuali, pezzi velocissimi con brucianti melodie tra una sciabolata di chitarra e l’altra.
La musica degli Upset Noise viene così conosciuta anche negli Stati Uniti, grazie a una buona recensione della nota rivista Maximumrock’n’roll, che li definisce, inoltre, molto originali per l’epoca.
Nel 1986 il batterista Fabrizio Fiegl entra a suonare a tempo pieno con i Negazione lasciando il posto all’esuberante Stefano Bonanni già membro dagli Eu’s Arse (feroce band di Udine). Poco dopo anche Edi Roncelli lascia il microfono e la sua poesia a Lucio Drusian che da lì in poi scrive i nuovi testi in inglese e dà un’ulteriore e decisiva svolta al progresso della band.
Con questa formazione gli Upset Noise pubblicano il primo LP “NOTHING MORE TO BE SAID” per l’etichetta belga Hageland Records; disco che viene successivamente ristampato e distribuito anche dalla T.V.O.R. On Vinyl (marchio del noto Stiv Valli). La copertina e il logo UPSET NOISE sono realizzati da R.K. Sloane, artista famoso per aver disegnato inoltre il marchio di Gun’s and Roses e Accused.
Con i nuovi componenti la strategia musicale della band cambia a favore di un inedito crossover/hardcore/metal, pur mantenendo un’attitudine genuinamente Hardcore Punk. Il vinile porta gli Upset Noise a intensificare l’attività live in Italia e in Europa, dividendo gli stages con gruppi quali D.R.I., Holy Terror, Social Unrest, Attitude, Accused.
Successivamente la band si evolve ulteriormente in una formazione a cinque elementi; al basso subentra Guido Zamattio e Massimo Arban si aggiunge come seconda chitarra. Più determinati che mai nel 1989 pubblicano sempre per T.V.O.R. un nuovo E.P. dal titolo “GROWING PAIN”. Il risultato è un concentrato di potenza thrash metal ed energia distruttiva hardcore, con l’inserimento della spiazzante track “Growing Pains” di matrice rock, ma inaspettatamente più classica dell’abituale stile degli Upset Noise; e il pezzo piace molto ai berlinesi Jingo de Lunch (già compagni fraterni di strada e di palchi degli U.N.) tanto da riproporla e includerla nel loro album “Underdog” del 1990.
Nel 1993 dopo aver macinato parecchi km e suonato a molti concerti (in compagnia di bands quali Cro-Mags, Only Living Witness, The Obsessed, D.I., Coroner, Into Another e Jingo de Lunch), gli Upset Noise pubblicano l’album “COME TO DADDY” per la nuova etichetta “GLC RECS”, il cui l’engineering è affidato a Walt Molt e Joseph Herensberger dei Jingo de Lunch; la produzione è dell’amico Enrico “K” Susi, mentre la copertina viene realizzata da Jeff Gaither.
Il disco sembra spingersi ben oltre l’ambito crossover del gruppo, con un suono potente, ma fin troppo pulito e stilisticamente molto vario.
Ma dopo un tour promozionale in Europa con i Cro-Mags, il cantante Lucio Drusian abbandona improvvisamente la band a causa di gravi problemi di salute. Gli Upset Noise non riescono a trovare un sostituto adatto alla voce, perdendo la motivazione a continuare a suonare. Da lì a poco, il gruppo si scioglie nel 1995.
Fortunatamente, nel gennaio del 2015, dopo 20 anni, gli Upset Noise si ritrovano in sala prove a Udine. La carica è nuovamente in circolo e le cose da dire sono ancora tante. Fausto alla chitarra, Stefano alla batteria e Lucio (nuovamente in salute) alla voce, reclutano Yure Donati al basso e ripartono a dare la loro consueta energia sui palchi.
youtube
0 notes
Text
Nuova inchiesta Dda, 9 arrestati scelgono il silenzio
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nove degli undici arrestati due giorni fa nella nuova inchiesta della Dda di Milano su una presunta alleanza tra mafie, non riconosciuta, però, dal gip che ha respinto 142 misure cautelari e bocciato l’ipotesi di un’associazione mafiosa che avrebbe tenuto dentro esponenti di Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra. Davanti al giudice Tommaso Perna,…
View On WordPress
0 notes
Link
Venerdì 19 gennaio 2024, alle ore 17:30, presso la Palazzina Liberty di Venafro (Is), nell’ambito delle iniziative organizzate dall’Auser Cultura di Venafro, presenteremo la nuova fatica letteraria del giornalista e scrittore Paolo De Chiara.
0 notes
Text
Camorra, trovato a Formia il covo bunker di Antonio Bardellino
Camorra, trovato a Formia il covo bunker di Antonio Bardellino. Mercoledì mattina, a Formia, durante una perquisizione eseguita da Polizia e Carabinieri, è stato ritrovato un nascondiglio sotterraneo in un’abitazione - un piccolo vano alto 170 centimetri - riconducibile al boss del clan dei Casalesi Antonio Bardellino. La perquisizione, eseguita dalla Polizia di Stato, la Squadra Mobile di Latina e il Commissariato di Gaeta, è stata coordinata con il supporto del Comando Provinciale Carabinieri di Latina, il Nucleo Investigativo e la Compagnia di Formia, il ROS e la Direzione Investigativa Antimafia. L'accesso al covo bunker, nascosto sotto un pavimento, avveniva tramite una botola posta su binari scorrevoli, seguita da una scaletta che conduceva in un angusto spazio di appena 120x100 cm. All’interno del bunker sono state trovate una panca e una lampadina, evidenziando come il nascondiglio fosse stato accuratamente progettato per offrire protezione e anonimato a chiunque lo utilizzasse. La scoperta di questo nascondiglio potrebbe gettare nuova luce sulla figura di Antonio Bardellino, fondatore del clan dei Casalesi, morto in circostanze misteriose in Brasile nel 1988 e il cui corpo non è stato mai trovato.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Video
LA CAMORRA CONTRO LA NUOVA CAMORRA ORGANIZZATA DI CUTOLO ( DOCUMENTARIO )
0 notes