#non lo rileggo manco io
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Voi due poveri cristi che parlate italiano ignoratemi perché da qualche parte io mi devo sfoga ma deve anche rimanere nei secoli prima che me lo dimentico come sempre
perché hanno ragione che devo rimuovere il mio concetto di perdono e a volte passarci sopra non mi deve bastare e lo sanno loro che me ne dimentico ma porca troia sta cosa che ho realizzato solo stanotte di quanti mesi sono passati, quante cose che amo e momenti belli che non mi riesco ancora a campare bene perché manca il pezzo fondamentale e sono sempre esausta e distrutta dagli incubi e dagli attacchi di panico ogni fottuto giorno più volte al giorno e non c'è una sola cosa nella vita che non me la faccia dimenticare per più di un'ora, quando comunque non ci si mettono i sentimenti e la voglia di andare e riabbracciarla e dire stronzate e lamentarci della vita in compagnia buttate sul letto e fare programmi e progetti che anche se non abbiamo niente vaffanculo ancora scrivo al presente. Anche se non avevamo niente riuscivamo perché ci bastava poco finché non le è bastato nient'altro che sentirti forte. E io sono una testa di cazzo perché mi ci sto impegnando una cifra a rimanere forte e a ricordarmi che me l'ha ribadito chiaro e tondo che l'importante non era non ferirmi ma fare e dire il cazzo che voleva ma mi bastebbe mezzo 'prometto' che starei già su quel cazzo di treno porcoddio. E invece me lo devo ricordare, che ha scelto di proposito la cattiveria, una, due e tre volte e alla fine quando io ho detto basta la colpa era mia.
Non ho mai sofferto così tanto e così a lungo in vita mia. Prima che l'ennesimo cazzo di incubo stanotte mi svegliasse avrei giurato fosse ancora inizio marzo. Non campo più. Sono circondata da amici stupendi che non mi stanno facendo mancare niente, dal piatto in tavola al tetto sulla testa, dalla compagnia alla privacy, e adesso anche un lavoro. Fanno i cazzo di turni per non lasciarmi sola più di mezza giornata, anche persone che chi cazzo avrebbe mai pensato e vorrei saperglielo esprimere quanto sono grata e quanto mi stiano salvando troppo letteralmente, ma l'apatia mi sta mangiando l'anima. E ogni volta che prendo il telefono l'istinto è di scriverle. Perché mi odio più di tutto, ma non me lo riesco nemmeno a tenere a mente che cazzo è successo, perché comunque è la persona a cui voglio più bene di tutte e forse allora me le merito le bastonate. Perché dopo averci messo tutto l'impegno non bastava e me lo meritavo che mi parlasse male dietro ed era colpa mia che me la prendevo ed è colpa mia che decido di non tenermi vicino una persona che non sapeva più come essere semplicemente cortese, e non lo so a sto punto se è così che si sente chi esce da una relazione tossica di propria scelta so solo che ho dovuto chiudere fuori la mia migliore amica dalla mia vita dopo aver tirato giù non solo una porta ma tutto il muro pur di aggiustare le cose e dio mio non ricordo l'ultima volta che sono stata anche solo non triste di essermi svegliata la mattina eppure l'istinto è quello di tornare indietro e magari 'se sopportavi ancora poi migliorava' anche se lo sapevo che non migliorava e io l'ho vista che nei mesi ha raccolto tutto quello che le è stato tirato addosso e non ha fatto altro che metterseli da parte e tenerlo come colpo di riserva, e diventava sempre più come tutto quello che il giorno prima odiava e si teneva stretta quello che non le andava bene e io ho aspettato perché magari poi cambia ancora perché è il momento passiamo tutto non c'è problema magari cambio anche io e ci incontreremo a metà strada.
E l'ho visto addosso a chi invece è rimasto e ci ha messo l'impegno perché l'importante in fondo è che se ci tieni vuol dire che l'impegno non pesa e io per gli altri lo so ma non per me stessa e poi l'ho visto negli occhi di chi c'è mentre mi hanno dato un piatto in tavola e un tetto sopra la testa lontano da quello che mi faceva vivere male, che anche se nessuno ha mais aputo niente perché non lo so realizzare nemmeno io che questo trauma è più profondo di quanto pensavo potesse arrivare, che la paura che stavolta fossi io quella che non rispondeva era tanta. Perché su fanno i turni e io ci provo a non farlo pesare, che adesso tutti volevano sapere i nomi degli altri e non mi lasciano mai sola e ho sempre un messaggio alla mattina presto e uno alla sera tardi e chiedono fammi vedere i capelli e se esco fammi vedere il trucco perché se vedono una faccia anche se non sorride lo sanno per certo che anche oggi sono viva. Anche se ci sono andata vicina e dal dolore due volte ho rischiato di non decidere io se non risvegliarmi e una volta alcuni l'hanno saputo e non volevo caricarli di sto peso. Perché sono un peso morto e mi spezza il cuore perché vorrei dirglielo quanto mi stanno aiutando, con la compagnia e con la privacy e con lo spazio e la vicinanza e adesso un lavoro e io non riesco nemmeno a dire grazie perché l'anima non sa manco che cazzo pensare perché la vita girava attorno alla mia migliore amica e il cervello non è d'accordo con quello che è successo e io nemmeno ma non me lo devo dimenticare ma è difficile. Anche se ho tantissimi motivi per farlo che nemmeno mi aspettavo, che non ho chiesto niente ma se ne sono accorti e non hanno chiesto niente manco loro però chi è qui non manca mai e fanno i turni perché dai adesso che possiamo ma lo vedo che hanno da fare, li sento al telefono che girano la loro vita attorno al mio spazio che però io non voglio riempire perché fa male anche solo realizzare che è vuoto. Perché già una volta ho buttato via quello che sapevo della mia vita perché ci credevo e poi chi doveva essere il centro del mio mondo stava scomodo ma comunque non usciva dai bordi ma non sono accomodante quindi la cosa spontanea è stata accartocciare via pure quella vita lì e il prima durante e dopo e il passato tutti messi insieme non si avvicinano al dolore di questa volta e non so che fare non ero pronta non avrei mai dovuto preparami e non l'ho fatto. E ho gli amici che mi tirano su e mi spingono le gambe così faccio qualche passo che non fa niente cosa è successo, adesso facciamo qualcosa di meglio, e "una non può morire se l'altra sopravvive" e dopo una vita intera insieme lei lo sa come strapparmi una promessa e anche i bricioli di vita stracciata rimasti sono insistenti e stiamo al telefono e la mattina lo sai che mi sveglio presto una, e l'altro che sono due anni che non usciamo che mi tiene per il polso perché così se incontriamo uno carino non si fa strane idee e mi tiene al telefono quando devo dormire dei miei e mi racconta di storia moderna e del libro in tedesco che non sapeva leggere e lo sai al lavoro chi ho visto e devi venire qui che dopo quattrocento chilometri il pride è mezzo vuoto ci servi tu ma non lo fanno lo fanno l'anno prossimo e un'altra promessa. Che io non ho mai voluto infrangere ma li ho fatti spaventare non perché ho fatto qualcosa anzi proprio perché non mi ricordo nemmeno più come essere io perché non ci riesco a pensare senza che comunque tutto quel pezzo lì pesi più di tutto il resto perché alla fine ci avevo costruito intorno non del tutto ma ora non c'è più e sto scoperta e loro ci provano a tappare i buchi e farmi riposare e ricaricare l'anima e basta un messaggio in meno che c'è la fila ma non Sanna più a che aggrapparsi per tirarmi su
E io non so più che cazzo mi sveglio a fare poi che sti incubi cambiano solo e non finiscono
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tw: morte, lutto
Quando mi sono trasferita nella mia casa la prima cosa che ho portato è stata la foto di me e Claudio a Barcellona nel 2012.
Lui era morto da una manciata di mesi e io avevo già vissuto metà inverno, una primavera e un’estate senza di lui. Erano già accadute tante cose: quella stessa estate lasciai G. e mi sentii libera da un immenso peso. Qualche settimana più tardi conobbi M., l’angelo disgraziato destinato a proteggermi.
La prima sera nella mia casa non avevo nulla. Il divano era dei vecchi inquilini, ed era stravecchio.
Lercio, ingiallito, a tratti maleodorante. Non riuscivo a non pensare a quante scoregge ci avessero tirato sopra quegli stronzi dei vecchi inquilini, che mi avevano lasciato solo quel cazzo di divano prescoreggiato, tra l’altro manco per farmi un regalo di benvenuto, quasi sicuramente perché si scocciavano di chiamare il servizio di smaltimento dei divani vecchi e puzzolenti.
La mia terapista me lo ha fatto intendere sottilmente: la mia totale assenza di emozioni a eccezione del sorriso perennemente stampato sulla faccia ad arredare il mio volto durante le nostre sedute è una roba da psicopatici, o qualcosa del genere, quindi si è sentita quasi sollevata quando ha visto le lacrime rigarmi le guance durante il nostro ultimo incontro, quando ormai non riuscivo a organizzare più nemmeno i miei pensieri.
Le ho detto che non sorridere mi sembrava un atteggiamento ingrato. Che dovrei farlo davvero, magari, solo che proprio non riuscivo a sentire quella felicità e quella spensieratezza che avrei dovuto sentire. Claudio è morto.
Ogni tanto stacco la nostra foto dalla cornice e leggo cosa mi aveva scritto dietro.
Immagino che un giorno nella tua nuova casa aprirai uno scatolone e troverai questa foto un po’ impolverata e malconcia… ma è solo una foto, la nostra amicizia rimarrà intatta e pulita. Sarò sempre con te, cercherò sempre di guadagnarmi la tua amicizia, guadagnarmi l’essere il tuo migliore amico e più di tutto di meritare il tuo bene, che è la cosa più importante.
Il tuo migliore amico,
Claudio
Il divano di casa io poi l’ho cambiato, e accanto al divano ho incorniciata la nostra foto con dietro la lettera. Quando la rileggo ricordo che ho una voragine nel cuore, e che forse questo è davvero il primo dei tanti motivi per il quale adesso in realtà, mentre sono seduta da sola sul divano con la foto tra le mani, senza di lui ho un bel po’ di meno da ridere.
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Succede che una sera a notte fonda perdi tempo su fb sperando che funzioni da sonnifero (senza successo purtroppo).
Succede che una persona alla quale non avresti mai pensato ti scriva proprio perche’ sei su fb, ed e’ subito chiaro che piega prendera’ la notte.
Sei arrivato come tante altre volte in cui ci siamo visti, io nella mia tenuta antistupro, tu non propriamente un fotomodello, solo che niente era uguale. Hai portato il vino, io avevo le patatine, cosa strana in quella casa dove c’e’ solo l’essenziale, sembrava quasi un destino.
Ci siamo seduti al tavolo con due bicchieri e la tua bottiglia di ottimo Chianti, che a quell’ora di notte, in cui ero praticamente digiuna, e’ andata giu’ dritta come un fuso. Dopo il primo bicchiere ho cominciato a ridere, quasi senza rendermene conto, mentre recitavamo la parte di due che si trovano per caso in un bar e si siedono ad un tavolo per gustarsi uno Spritz.
Al secondo bicchiere ho cominciato a pensare a voce alta, senza filtri ne’ paure, ma alla fine perche’ no? E’ cosi’ bello sentirsi liberi.
Ti sei alzato di scatto e mentre mi venivi incontro hai detto “abbiamo parlato abbastanza”. Mi e’ piaciuto il tuo approccio, cosi’ diretto e cosi’ rivelatore di un’impazienza che covavi probabilmente da quando eri arrivato.
Ma per me non era ancora il momento, “scusa ma io devo bere un altro bicchiere” ti ho detto, e tu educatamente ti sei seduto e abbiamo continuato la recita.
Il terzo bicchiere e’ stato il bicchiere della svolta. Ora non e’ che abbia un ricordo proprio nitido, ma molte cose le ricordo benissimo, tipo quando ad un certo punto ti ho detto “aspetta aspetta aspetta che ti devo dire una cosa importante” e di seguito ho detto molto solennemente che io non cerco ne’ fidanzati ne’ mariti ne’ storie d’amore, quindi ecco “che questo sia chiaro e ci tenevo a dirlo” e naturalmente tu eri d’accordissimo, figurati.
Che non e’ che questa cosa non sia vera, come dicevo l’alcol mi fa sempre pensare ad alta voce, pero’ ora mi pento di avertelo detto.
Voglio dire, non cerco LA storia seria, per l’amor di Dio, pero’ ora l’idea che sia gia’ tutto finito mi dispiace molto, e sono due giorni che penso a come potrei riagganciarti senza sembrare che io stia cercando di farlo, perche’ ok che ormai la dignita’ s’e’ persa pero’ insomma, da sobria le cose non vengono cosi’ facili.
La mattina dopo (cioe’ tipo due ore dopo) sei tornato, come tante altre volte ci siamo visti per i lavori, e a parte qualche sorrisetto complice e qualche battuta sulla bottiglia di vino rimasta sul tavolo, tutto e’ stato come sempre, molto confidenziale ma molto tranquillo, ok non eravamo soli e questo forse ha spinto le cose in una direzione piuttosto che in un’altra, pero’ non c’era ne’ imbarazzo ne’ aspettativa, ne’ un tentativo di approccio da parte di nessuno dei due, per me il discorso era chiuso li’, tutto molto bello, da come era cominciato a come era finito, pero’ caso chiuso, niente da aggiungere, a posto cosi’.
E invece a posto cosi’ manco per il cazzo, perche’ ora che e’ successo vorrei che ricapitasse oggi, domani, e per molti giorni a venire.
E rileggo la chat di fb piena di ami lanciati da entrambe le parti ai quali entrambi abbiamo abboccato, consapevoli di farlo, era divertente veder costruire una situazione di cui, fino a pochi istanti prima, ignoravo totalmente la possibilita’, e allo stesso tempo mi domandavo se sarei stata capace, una volta l’uno di fronte all’altra, di continuare quel gioco e sì, ne sono stata MOLTO capace (la modestia non e’ proprio una mia virtu’ e cmq avevo sempre bevuto tre bicchieri di vino).
Quindi ora che faccio? gli scrivo? e se sì, cosa? e quando? domani? domani l’altro? faccio passare la settimana? E se si defila? se mi scansa? sai che botta alla mia autostima, per altro non pervenuta, quindi figurati, non so se mi riprendo.
Cioe’ io stavo in botta piena ma nn lo so mica lui come stava messo, mi pareva molto piu’ presente di me che manco mi reggevo in piedi, quindi io ho un ricordo piuttosto vago di molte cose, lui magari ce l’ha molto chiaro e insomma IO NON SO COSA FARE.
La vita e’ piu’ facile con tre bicchieri di Chianti in corpo.
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kid a e io, un post a punti.
@soggetti-smarriti mi ha chiesto, mesi fa, di scrivere qualcosa riguardo al ventesimo anniversario dell’uscita di kid a. essendo che la vita vera è un po' frenetica in questo momento, riesco a mettermici davvero soltanto adesso. spero mi perdonerete.
(in realtà ho preso in mano il pc con l'idea di scrivere un post sulle tre fasi del mio pormi verso lebron james, però un po' il senso di colpa verso massimone che mi chiede le cose, un po' il fatto che scrivere dei radiohead mi piace sempre un sacco, un po' che non so a quanti possa interessare un post scritto da me su lebron james, o un post scritto da me in generale, o -aspetta- un post scritto da me sui radiohead mio dio cosa sto facendo? perché sto perdendo tempo e facendo perder tempo alla gent
e insomma, kid a.
kid a è uscito vent'anni e passa fa, ma facciamo finta che l'anniversario sia oggi, che a ottobre fa anche un bel freschetto simpatico, vuoi mettere con dicembre che ti alzi, ti lavi al gelo con la stufetta puntata in faccia, cammini fino all'auto in preda all'unione di freddo e sonno, la peggior combinazione che poss
e insomma, dicevamo, kid a.
questo è un post a punti, assolutamente casuali, che racconta delle cose sparse su me e quel disco:
-kid a esce che ho 17 anni e me lo fa ascoltare per la prima volta in assoluto la mia amica milena, che è la stessa che mi ha passato the bends e ok computer. lo ascolto in corriera, andando a scuola, in mezzo alle chiacchiere dei tizi che mi circondano.
(il dialetto veneto, in certe frazioni di campagna che attraversavamo per arrivare alla città dove frequentavamo le superiori, è fatto di zolle e nebbia; quando, come capitava secondo la moda di quei tempi, era incapsulato in giubbotti catarinfrangenti della energie, buffalo alte dieci centimetri e capelli acconciati in spuntoni ritti e lucidi, offriva un immaginario desolante di discoteche di domenica pomeriggio in mezzo al nulla come massimo della vita)
(immaginario che, come il lettore attento capirà, non ha fatto altro che rendere ancora più efficace la creazione di un mondo estraneo e alien(at)o da parte dei cinque tizi della band + il produttore).
è straniante, e al primo colpo ci capisco poco. a parte idioteque, idioteque è una bomba ed è immediatamente la mia preferita del disco;
-idioteque peraltro scopro che è costruita a partire da un sample, e a 17 anni storgo un po' il naso (che è già grande di suo, per cui non è un bel vedere), perché insomma, noi non vogliamo i sample, noi vogliamo che tutto sia originale e suonato e
poi scopro che il sample è una roba che in originale son cinque secondi su un brano sperimentale di venti minuti presi a cazzo, e allora va benissimo uguale raga;
-kid a è uno dei due motivi per cui non presto mai cd da vent'anni (oddio, negli ultimi cinque o sei nessuno ha mai più domandato un cd in prestito, perché non usate più i cd, ma ci siamo capiti). l'altro motivo è italian rum casusu cikti.
in entrambi i casi cd che adoro, in entrambi i casi cd che ho prestato, in entrambi i casi cd che mi sono tornati indietro con la confezione distrutta e, in un caso, col cd stesso pieno di righe sotto, che suonava uguale senza saltare, ma comunque.
in entrambi i casi, manco mi è stato chiesto scusa per averli ridotti così. e allora andate a fanculo e i cd ve li comprate;
(uno dei due tizi ad avermi trattato male i cd era uno scout. vedi a ritenere accettabile la prospettiva di stare per settimane senza bidet in montagna cosa si finisce a fare?)
-in kid a thom yorke comincia a usare la voce in maniera diversa, e non tornerà mai più a farlo come nei dischi precedenti. ammettiamolo, è un po' un peccato;
-ho sempre considerato kid a e amnesiac come lo stesso disco. fa tutto parte delle stesse sessioni in studio, è materiale inciso contemporaneamente e loro stessi all'uscita di kid a hanno sostenuto che, se alla gente fosse piaciuto il disco, avrebbero fatto uscire altro da quelle registrazioni dopo pochi mesi. come in effetti è successo. volendo quindi considerare tutto come un'opera unica, la mia canzone preferita del lotto è i might be wrong, che oltre a essere una canzone della madonna è anche, curiosamente, una delle pochissime canzoni dei radiohead ad avere un testo particolarmente ottimista.
(poi magari invece mi sbaglio io e parla di quando di notte ti alzi per andare in bagno e ti devasti il mignolo sullo spigolo del letto. però la porta della camera è dalla tua parte del letto, quindi sarebbe impossibile devastarsi un piede per andare in bagno, dato che il letto te lo lasci semplicemente alle spalle. è un mistero, oh. però il dolore serve a questo, ad affrontare l'impossibile);
-le ore passate a guardare il libretto nascosto sotto la plastica porta cd. che mi pare che nelle successive ristampe manco lo avessero messo dentro (fai i miliardi e vai a risparmiare su un booklet, pfffff). le pagine traslucide. le immagini cattive, che altro che le copertine dei dischi metal dei miei amici. il personaggio che pensa "amok" e chiaramente è koma al contrario dai, anche perché
-per un bel pezzo sono stato estremamente convinto che kid a fosse un concept album sulla morte, su cosa succede all'anima dopo che si muore e sulle conseguenze della morte di una persona cara su chi resta. uno dei miei primi contributi sul forum che frequentavo all'epoca (che belli i forum, quanto mancano i forum) fu un pezzo lunghissimo su questa cosa, analizzando canzone per canzone;
-in una recensione del disco, segnatamente in una frase riguardante how to disappear completely, avevo letto l'espressione "chitarre sognanti", che un po' mi aveva fatto ridere perché chiaramente è la frase di chi non sa definire qualcosa e allora si butta sul poetico. tuttora quando devo parlare di una canzone e non so cosa dire lancio là un bel chitarre sognanti come inside joke. ma essendo un inside joke tra me e il me stesso 17enne lui non ride mai, con la storia che lui esiste solo nel 2000, sto stronzo. comodo così;
-how to disappear completely prende il titolo da un libro. la mile mi aveva regalato il libro. anni dopo gliel'ho prestato perché voleva farlo leggere al suo ragazzo. poi si è lasciata col suo ragazzo è non ho più riavuto indietro il libro, che aveva lui. il libro è, quindi, scomparso completamente;
-i radiohead in quel periodo avevano questa cosa curiosa di fare i tour dei dischi prima dell'uscita dei dischi stessi. quindi io li ho visti nel 2001, pochi mesi dopo l'uscita di kid a, ma era il tour di amnesiac. io e la mile siamo andati a mestre una mattina, saltando scuola, e abbiamo comprato i biglietti (82 mila lire, porca zozza) in un negozio di dischi in una via laterale di piazza ferretto. quel negozio di dischi non esiste più. non esistono più neanche le lire. il concerto dei radiohead del 2001 invece è inciso a fuoco nel mio cuoricino (oltretutto è stato il mio primo concerto in assoluto), e rimane probabilmente il momento di musica dal vivo più bello della mia intera vita finora. ma ne ho parlato fin troppe volte, quindi taglio corto.
però ecco, lasciatemi ripetere che ho messo io le batterie per fare il bootleg che trovate in internet, dato che il tizio che lo doveva fare (l'admin e creatore di un forum dell'epoca sui radiohead) era rimasto senza. quindi evviva me;
-uno dei due tizi con cui siamo andati al concerto di verona sperava di sentire creep. pffffffffffff.
-kid a, nel tempo, l'ho sentito un sacco.
-con la mile adesso invece ci sentiamo poco, giusto un paio di volte l'anno. però lei sa che le voglio bene uguale.
non rileggo. perdonate gli errori e le ripetizioni.
spero di scrivere qui sopra più spesso.
ve vojo ben.
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Sembrarvi sinceramente interessata a sapere se desse fastidio, mi sembrava carino rispondere, mi spiace l'abbia presa male. Comunque magari a uno dà fastidio una cosa ma ne interessa un'altra e quindi ti segue lo stesso, non ci hai pensato? Se le domande anonime non ti aggradano le puoi disabilitare. Ciao a te e al tuo personaggio.
No, anon, non l’abbiamo presa a male e no, le domande in anonimo non ci danno fastidio altrimenti, appunto, le avremmo disattivate.
Il punto è che vieni qua e mi dici: Sì, il tuo plurale è fastidioso. Ok. E quindi?
Che risposta si dovrebbe dare? L’unica che mi viene in mente, o quasi, è dirti: Se proprio ti infastidisce smetti di seguirmi perché di mio non posso farci niente, a me piace a te no. E sai, cambia poco se mi avessi detto la stessa cosa in privato. Il punto è il punto di vista sterile, fine a sé stesso, in anonimo e non. Come quelli che commentano i post su facebook e scrivono “non sono d’accordo” o viceversa. E quindi? Detta così non si apre alcuna finestra di dialogo. Il discorso sarebbe stato diverso se tu, come suggerisci, mi avessi allora detto: “sai, io ti seguo perché ci sono queste cose che mi interessano, però leggerti che scrivi al plurale è faticoso, a volte mi dà un poco di fastidio”. Io avrei potuto focalizzarmi sulle cose che trovi interessanti, ne avremmo potuto chiacchierare, guarda mi sarei in un certo senso anche potuta “dispiacere” (ma manco più di tanto) che ti desse fastidio, ne avremmo parlato magari, a livello di chiacchiera da salotto. Si sarebbero aperti più discorsi e non ti saresti sentito attaccato. Mentre così, come l’hai detta, no, ti chiami solo un “smetti di seguirmi” o l’essere ignorato.
Non è, dunque, questione di interesse a sapere se la cosa dà non dà fastidio (ma sinceramente: io prima di pubblicare li rileggo i miei post e lo so che spesso sono pesanti da leggere perché tendono ad essere confusionari col passaggio dall’io al noi, quindi che dà fastidio come cosa lo so già), ma è che per come è stato impostato il discorso era l’unica risposta possibile.
Prendilo dunque come un suggerimento fine a se stesso, come il tuo parere, e non come una maniera velata di attaccarti o attaccare le domande anonime o per far capire che mi sono offesa ecc.
Non siamo offesi, né dispiaciuti, stiamo solo analizzando la questione.
Ciao a te.
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È da una settimana che mi ha lasciata. Come tutti i lasciati non sapevo manco dove ricominciare.
Ora lo so e a piccoli passi mi riprendo.
A volte mi alieno, mi distraggo completamente perché il mio pensiero finisce su di lui, o noi: o sul sesso che era il migliore di tutti o sulla sua rabbia, la sua insoddisfazione, la mia gelosia, le mie mancanze, le sue parole pesanti.
È stato così per circa sei mesi, lasciandoci e riprendendoci mille volte.
Ogni tanto rileggo i nostri litigi, per capire se a mente fredda avesse realmente ragione: sì l'aveva, io non lo rispettavo né sapevo mostrargli il minimo d'empatia.
La sua sofferenza l'affrontavo nel modo più superficiale possibile, puntandogli il dito e replicando "tu fai molto peggio..." "Tu" "...e tu". La sua rabbia negli ultimi tempi non l'affrontavo affatto, la evitavo e quando non potevo farlo piangevo.
Non mi sono mai vergognata tanto.
Adesso sento che vorrei andare avanti senza di lui per sempre, di non voler tornare indietro manco per rileggere meglio i suoi segnali già abbastanza espliciti. Sento dentro al cuore di non aver mai voluto accettare molti suoi aspetti, che è la base per amare qualcuno. Anche qui aveva ragione.
Sento dentro al cuore che non avremo mai niente da condividere, né sarò mai capace di renderlo felice.
Non posso renderlo felice.
Non c'è altro dolore che tenga da aggiungere a questo 2020
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eccomi. lo ammetto, il modo in cui lui è ancora nella mia testa mi spaventa, dopo letteralmente un anno. mi chiedo se ha mai pensato a me, se mai gli sono mancata. a me, manca, e non so neanche il perché visto che mi ha provocato tanta sofferenza. riguardo il suo vecchio blog tumblr e rileggo i suoi post sconclusionati in inglese. una persona mi aveva detto che certe cose non passano mai, non importa chi incontri e con quale nuovo fantastico partner intraprenderai una relazione; ho sempre riso in faccia a queste stronzate ma solo ora inizio a rendermi conto di quanto sia vero. la cosa peggiore e non poter distinguere il disturbo di personalità dalle emozioni “normali”. lui non ne ha più voluto sapere di me da quando sono andata avanti pubblicamente senza di lui. e mi fa male, ancora, lo ammetto a malincuore. vorrei che avesse messo da parte il segno zodiacale e il suo essere così orgiglioso, e che piuttosto fosse stato lui a dimostrarmi qualcosa invece di additarle me per non averlo fatto. perché avevo bisogno dei miei tempi. a volte alle persone importa più dei loro tempi di processo rispetto a quelli di altri. a volte le persone sono un gran casino, ma io infondo, volevo davvero rimanere sua amica come mi aveva chiesto. secretamente, una piccola parte di me, nonostante sia andata oltre lo aspetta. aspetta un segno, un messaggio, un re- follow o qualsiasi altro segno di interessamento. me ne vergogno, perché mi ha fatto male veramente, ma ancora non mi capacito di come abbia fatto a rigettare tutta la sua rabbia verso una mia colpa astratta, essere così arrabbiato da non volermi lasciare cambiare le cose. rimanere in buoni termini. tutto questo avrei voluto. non capisco come le persone riescano a cancellare coloro che hanno amato così tanto. io che tengo tutti coloro che ho amato e/o voluto bene nella mia tasca destra del giubbotto. io che prenderei un treno se g. mi dicesse che gli manco e ha bisogno di aiuto, io che correrei a casa di m. per aiutarla durante una crisi di pianto, io che andrei alla porta di a. se fosse triste e odiasse ancora il suo corpo; io che guiderei persino la macchina di mio padre che odio guidare per andare da lui dopo una litigata con la madre (chissà se ancora le ha). tornerei da tutte quelle persone alle quali ho voluto bene e che, al tempo, mi hanno dimostrato lo stesso reciprocamente. mi importa ancora. di tutte le persone che non sono più nella mia vita. io non le ho mai dimenticate. mi chiedo se solo abbiano davvero dimenticato me, e perché lo abbiano fatto. forse sono solo un po’ ubriaca.
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Allora...
Sono passati ormai 3 mesi e non sai quanta forze di volontà ci ho messo per non scriverti più..Io devo essere sincera... Tu mi piaci ancora ma so che io non ti piaccio e che ti faccio schifo però mi sembrava giusto che tu lo sappia
Voglio farti sapere che non ci piango più anche se ogni tanto una lacrima scende sempre...
Io non ti conterò mai come un errore perché con te ho passato momenti molto belli che forse tu hai scordato... Beh sono felice per te visto che hai trovato la persona che ti fa felice al posto mio e forse con me non sei mai stato felice veramente...ti chiedo scusa per non esser stata quella giusta per te e per non esser stata quella che cerchi... Vorrei dirti che mi manchi ma ho preferito non farlo perché sicuramente io non manco a te però in questo messaggio ho deciso di essere sincera al 100%
Spesso rileggo quei messaggi che ormai non mi mandi più...
Certo ora non ti cerco più però non vuol dire che non vuol dire che non mi manchi...
Non avrei mai pensato di scrivere questo messaggio però ne sentivo il bisogno
Chissà se tu a me ci pensi mai anche per caso..
Ma forse no ormai tu sei felice così...
Ti ho deluso e mi dispiace tanto...
Mi metto a piangere pure per aver scritto un cazzo di messaggio però sono dettagli ahaha
Scusa se piango spesso, per cose stupide e banali, per cui neanche gli occhi dei bambini verserebbero lacrime.Scusa se ho costantemente paura di sbagliare, di non essere all'altezza delle aspettative della gente.E scusa per tutte le altre cose che non ho detto, perchè avrei distrutto quel poco di orgoglio che c'é in me.Giuro che vorrei cambiare, che le cose cambiassero...
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Spesso mi capita di guardarmi indietro, in passato lo facevo più spesso, ma in generale sono sempre stata irrimediabilmente legata a certi periodi della mia vita. Alle volte guardo foto, storie, rileggo chat, finisco sempre col farmi male da sola perché poi ogni volta mi ritrovo con il cuore pieno di un magone che mi si riversa su tutto il corpo e mi pervade fino alle viscere. E anche oggi sono finita col piangermi addosso per stronzate successe anni fa (mi fa quasi paura dirlo, perché ancora oggi mi sembra successo tutto l'altro ieri). Com'è successo, che da un giorno all'altro mi sono ritrovata dall'essere nel pieno dei miei 16 anni ad averne quasi 19? Ero sempre così briosa ed entusiasta, la vita mi emozionava in ogni modo tutti i giorni, e ora per provare qualcosa di veramente concreto devo fare sesso altrimenti rimango come un colore sbiadito su un foglio vuoto. I sentimenti più forti che provo sono la mancanza e l'ansia, e mi ricordo ancora cosa si provava ad avere il cuore che ti trema nel petto. È da così tanto che non provo quella sensazione, certe volte mi è capitato di sentire un tremore nel petto con il mio ragazzo, ma solo quando stavamo per fare sesso o faceva qualcosa che mi eccitava. E non perché non lo ami o simili, perché lui è la mia persona in tutti i sensi, ma perché sono diventata così irrimediabilmente vuota. La cosa mi distrugge, perché io sono sempre stata a questo mondo con le migliori intenzioni, e sono stata così malamente calpestata da separazioni, delusioni, lutti e pesi sul petto, che adesso sono su questa terra solo per andare avanti e fare il mio dovere, e ho una voglia matta ed esagerata di provare cose ma adesso un bel tramonto non mi emoziona più come prima, né tantomeno mi viene la pelle d'oca ascoltando la musica. Mi emozionano solo le cose forti e ho perso il valore delle piccole sensazioni, sono morta dentro e sono in lutto per me stessa da mesi. Ci sono dei momenti più felici, dove ho modo di godermi la vita e stare serena, momenti più tristi, dove mi chiedo perché sono al mondo e se sono davvero un fallimento; poi ci sono questi momenti di piattume cosmico dove l'unica cosa che faccio è prendere coscienza di ciò che sono diventata e rimpiangere la persona che ero anche solo un anno fa. Mi manco così tanto, eppure sono immersa nello stesso corpo da 18 anni, e questo tendere infinitamente verso qualcosa di irraggiungibile mi rende tremendamente insoddisfatta.
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2.6
Dormo per non pensare, ma quando poi mi sveglio prendo il telefono e spero sempre di trovarci qualcosa di te. Scrivo qui perché non posso scrivere a te. Non sapendo nemmeno se avrai voglia di leggere.
Cosa fai?
Con chi parli?
Apro la chat perché vorrei scriverti e poi impongo a me stessa di non farlo, ed allora rileggo i tuoi messaggi, i nostri messaggi. Ascolto i tuoi audio, i messaggi salvati, quelli che sono stati in grado di emozionarti mentre li leggevi, RIleggo tutto, anche quelli più stupidi, anche il semplice “Buongiorno Bibba”.
Ho ancora in mente tutte le parole belle che mi hai detto, il fatto che non avrei dovuto preoccuparmi perché stava andando bene, perché ti stavi riavvicinando, perché tu eri ancora INNAMORATO. E credo fermamente che i sentimenti quelli veri, non svaniscano da un giorno all’altro.
Non sapendo cosa pensare di queste parole, perché do sempre troppa importanza alle parole, decido di aggrapparmi al loro bel significato ed alle loro belle emozioni, sperando non siano solo false speranze o illusioni. O parole dette con troppa leggerezza.
Mi manchi e non riesco a non pensarti, chissà se io manco a te. Me lo chiedo spesso, chissà se mi pensi, se prima di andare a dormire quando arrivano tutti i pensieri della giornata tu preferisci pensare a me, a noi.
Chissà se pensi al profumo della mia pelle.
Alle mie labbra.
Ai nostri baci.
Chissà se anche tu ogni tanto apri la chat con l’intento di scrivermi e poi non lo fai.
Ma se ogni tanto, anche solo per sbaglio, ti manco e mi pensi con la stessa intensità con cui ti penso io, in quel momento dovremmo essere a fare l'amore.
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Mi chiedo quand'è che passerà un solo cazzo di giorno in cui io non abbia l'impulso di scriverti, di dirti che ti amo ancora, di dirti che sto male e che non riesco a fare nulla oltre ad andare a rileggere vecchi messaggi, e chiedermi come possa essere finito tutto così. Tutto ciò fa tanto male solo a me, lo so bene. So bene che tu hai già cancellato tutti i messaggi, le foto, annientato tutti i ricordi, e so anche bene che sono più rari i momenti in cui mi pensi che quelli in cui tu non lo faccia. Ed è proprio qui che capisco di essere fottuta, quando rileggo anche un solo vecchio messaggio insignificante e non riesco a cancellare manco quello. Non si tratta solo di quelli dolci, quelli articolati, o anche quelli brevi ma che ti scaldano il cuore. Anche solo un “hey, a che ora stasera?” Non ci riesco. Sono intrappolata nel passato, e non so ancora per quanto tempo lo sarò. Non riesco a non pensare ai tuoi occhi e alle tue mani, e oh cristo, se solo tu sapessi come ti cerco con lo sguardo ovunque io vada. Porcodio l'amore. Porcodio.
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16/07/18
È tanto che non scrivo di te, e voglio approfittarne per farlo ora. Volevo dirti che sono impulsiva e impaziente di mio, che la mia vita è una corsa accanto al tempo e non avevo mai pensato prima di potermi fermare ad attendere. Ma ho scelto di aspettarti, ti ho aspettata anni, non pochi...eppure non me ne pento. Ci sono state volte in cui sono stata così bene accanto a te da non pensare a cosa mancasse, ma qualcosa mancava ed era la certezza. Nemmeno ci ho pensato a cosa comportasse dirti ti amo, non ci ho mai pensato, mai una volta, lo dicevo in modo così spontaneo per poi pagarne il prezzo. Nonostante tutto ho sempre avuto la speranza che quel sentimento fosse abbastanza forte da legarci insieme, che con impegno avrei potuto spezzarlo per regalarne un po’ a te. Poi la speranza si è dissolta e ha lasciato spazio a un addio colmo di rassegnazione, non so cosa siamo state ma so cosa non siamo potute essere e mi dispiace. Il ricordo dei sentimenti vissuti non si cancella. Ti ho amata più di ogni altra cosa al mondo e ogni giorno ho scritto una pagina della nostra storia qui perché non me ne vergogno. E ora che non ci sei io continuo a scrivere, ma se rileggo sento il vuoto tra le righe, ma se rileggo vedo che hai lasciato un segno, che il foglio è mezzo vuoto e pure tolta l’abitudine mancherai per sempre. E io mento a chiunque persino a me stessa, ho smesso di fare tante cose, ma non ho mai smesso di amarti manco ora che non ha più importanza nemmeno per me.
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pensieri buttati
sono le 23:40 ed è lunedì e sono passati probabilmente 4 anni dall’ultima volta che ho aperto questo social. boh, che poi tumblr (che manco so pronunciarlo) è un social? vabbe. Non sono più entrata per delle semplici ragioni. Uno perchè lo trovavo noioso e due perchè mi sembrava un covo di depressi (senza offesa amici). E un po’ mi ci sentivo anche io da quello che rileggo sulla mia bacheca (si chiama così?boh). Ma la domanda è: perchè sono qui? ma soprattutto, come ho fatto a non dimenticarmi la password? boh
E’ molto semplice, so che non mi cagherà nessuno e non lo dico per fare la figa anzi non voglio che mi caghi nessuno voglio solo scrivere qualcosa nemmenofacendocasoallapunteggiatura perchè mi annoio terribilmente e perchè penso di sentirmi sola. perciò scrivo, bella idea no? Potreste dirmi: “se ti senti sola, esci, cogliona!” non vi darei nemmeno torto. Non voglio star qui a far la finta depressa perchè mi sembra che ce ne siano abbastanza di persone così. Non sono depressa e non ho atteggiamenti autolesionisti, però boh. Spesso ho la sensazione che le persone davvero interessate a me me sono veramente poche (e per poche intendo poche poche), è straziante. Impiego le mie giornate minuto per minuto per riempire qualcosa e tenere occupata la mente. Che palle
Guardo foto, video di persone alle feste, al mare, ritoranti,pub fighi...e io sto qui
L’ho sempre pensato che i social ci stanno rovinando.
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Non dormo più e mangio troppo. Ogni scusa è buona per ingozzarmi di cibo,di schifezze di solito, poi però mi sento in colpa,mi viene da piangere e vado in palestra ad ammazzarmi di esercizi. Solo che dopo un po' non ho più forze e allora mi viene da piangere per la seconda volta.
La sera non voglio mai andare a letto. Rileggo le vecchie conversazioni o riguardo le vecchie foto, a volte mi perdo a pensare altre volte faccio qualcosa che mi eviti di pensare,perché ci sono sere dove i pensieri diventano troppo pesanti e io divento troppo debole, non potrei sopportarne il peso, allora mi viene da piangere,trattengo tutti i miei pensieri e faccio dell'altro,loro stanno sempre lí ma almeno non li sento per un po'. Poi la notte mi porta via e al mattino mi sveglio prestissimo, sono stanca e non trovo ragioni per alzarmi dal quel letto. Penso sempre a qualcosa di bello e a volte funziona per farmi alzare e uscire di casa. Sono stanca tutto il giorno e quando sei stanca non hai più energie,non hai più voglia,non ridi mai e non ti entusiasmi per nulla,ma ti irriti sempre e ti viene da piangere per tutto. Sono costantemente stanca,ma non ho mai sonno.
Pensavo che mi avrebbe aiutato e invece ha solo fatto peggio. Ha distrutto quel minimo di fiducia che mi era rimasta in me,nel mondo. Non pensavo che si potesse stare così. Un tempo non avrei mai permesso a qualcuno di farmi stare così,ma ora non ho più forze e mi sono completamente abbandonata a lui, pensavo che mi aiutasse a dimenticare,a ritrovare un senso,a sentirmi ancora viva. E invece erano solo illusioni, mi ha distrutto completamente e io non ho più la forza di reagire. Un tempo,non sarebbe successo,ma quel tempo non lo trovo più.
Mi manco da morire. Mi manca chi ero quando il sole splendeva e io ero entusiasta e vedevo la luce in ogni cosa. Mi manca quando sapevo impormi dei limiti e sapevo rispettarli,quando ancora sapevo amarmi e prendermi cura di me. Mi mancano i momenti in cui mi alzavo dal letto e sapevo sempre il perché, in cui il mio compleanno non mi sembrava un evento tragico,in cui sentivo che c'era un senso in tutto questo. Mi manca quella me che sapeva proteggersi,che sapeva amarsi abbastanza da non farsi ferire,che sapeva essere felice da sé. Mi manca quando c'eri tu e quando io vivevo con il cuore in gola e ogni giorno era una montagna di infinte possibilità.
Adesso i giorni mi sembrano tutti uguali, e mi sembra tutto buio,ho chiuso tutto e la luce non passa più da nessuna parte. Tu non ci sei e io non mi amo più e non so più come si fa a prendersi cura di sé.
Tutto mi tocca troppo e allo stesso tempo niente mi tocca davvero.
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