#non è carnevale di Rio
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Lettera aperta - Olimpiadi
La cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi è la rappresentazione plastica di come certi eventi di caratura internazionale siano un’operazione di indottrinamento delle masse, volta ad attuare una riformattazione dei costumi, se non antropologica, delle cosiddette società occidentali.
Malgrado il dietro front di chi lancia il sasso per poi nascondere la mano con l’incalzare delle polemiche, alludendo a margine delle scuse ufficiali che la disposizione attorno a un tavolo di transessuali agghindati ad arte per l’occasione, manco le Olimpiadi siano il Carnevale di Rio de Janeiro, non sia una caricatura blasfema dell’Ultima Cena rappresentata dal Da Vinci, ma secondo la direttrice della comunicazione delle Olimpiadi Anne Descamps e Thomas Jolly, il direttore artistico (se così possiamo definirlo) della cerimonia, si voleva invece educare alla tolleranza e alla comunione.
Le Olimpiadi quali giochi che si svolgevano in Grecia iniziavano con celebrazioni religiose in favore di Zeus e si concludevano con la premiazione degli atleti vincitori, vennero riprese in epoca moderna a fine ‘800, ma sempre hanno conservato un universo estetico e simbolico arcaico proprio di quella civiltà ellenica che ha permeato l’Europa: dalla fiamma olimpica alla traslazione in altre nazioni a testimoniarne l’universalità.
E con la competizione insita nella natura dell’essere umano di confrontarsi con avversari al proprio pari, si veicolava un’immagine di sé salubre, forte ed atletica. E quindi indiscutibilmente bella. Perché nonostante le infezioni culturali contemporanee che propinano un relativismo tout court, esiste un canone oggettivo della bellezza, che la classicità ci suggerisce da tempi immemori che è rappresentato dall’armonia delle forme e da un ordine che è sintesi dell’unità che domina la diversità.
Bellezza, ordine, sostanza e FORMA. Ciò che abbiamo interpretato e riprodotto in tutti gli ambiti e in ogni epoca. Fino ad oggi. Perché noi siamo europei e proveniamo da una Civiltà.
Di contro, ciò che più di ogni altra cosa mina l’esistenza di una civiltà è l’informe. Perché l’assenza di Forma genera una sostanza malata. E là dove la sostanza è malata, la bellezza non può trovare posto e si finisce inesorabilmente per imbruttirsi. Prima nel singolo, poi nella moltitudine e infine nella società. E quindi si avvia il declino di una civiltà in decadenza.
E quando una società è decadente si può arrivare ad assistere all’esibizione della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi con un personaggio come Barbara Butch investita dal ruolo di frontman.
Conferitole recentemente il premio di personalità LGBT dell’anno per via della moltitudine di battaglie coraggiosissime a difesa delle minoranze arcobaleno condotte temerariamente al fianco di pressoché tutte le multinazionali, dei magnati della finanza e del mainstream globale. Allora comprendiamo perfettamente che il concetto di Forma quale riflesso di bellezza e di un ordine superiore suggeritoci dalla classicità dei greci, quegli europei che hanno dato vita alle Olimpiadi nel 776 a.C., difficilmente possa attecchire su chi come Barbara Butch conduce audacemente crociate in difesa de “l’accettazione dei grassi”.
Perché l’immagine della cerimonia inaugurale in salsa woke è la più fulgida rappresentazione di come sia ripugnante l’esaltazione delle devianze promosse da chi essendo informe per natura, ha in spregio tutto ciò che essendo bello e giusto secondo natura, costituisce saldezza e ancoraggio: la famiglia e la Nazione, la Cultura e l’identità.
L’agenda cosmopolita della società aperta in fase di consolidamento mira alla distruzione di questi cardini e opera attraverso il condizionamento sociale di una propaganda che si fa sempre più spinta e pervasiva.
Nell’industria dell’intrattenimento, quella cinematografica, musicale o sportiva come in questo caso, ormai è prassi ordinaria rendere espliciti aspetti occulti di un certo misticismo sinistro: dall’ostentazione di modelli devianti per giungere all’esposizione di immagini sempre più spesso esplicitamente sataniste.
Ci chiediamo se eventi come Eurovision, Berlin Fashion Show e Super Bowl ad esempio attraverso performance altamente simboliche, non siano rivelatrici di un retroterra “esclusivo” che rappresenta egregiamente Sodoma e Gomorra: costumi BDSM, ballerini vestiti da donna in perizoma, cantanti che si esibiscono nudi, sesso omosessuale di gruppo praticato in un bagno sporco, croci rovesciate, streghe e demoni che si accoppiano al centro di un pentagramma, adulti che posano davanti alle cineprese con genitali esposti in presenza di bambini.
Vorremmo esimerci anche solo dal pronunciare certe oscenità per via della natura scabrosa di certi contenuti, se non fosse che vengono trasmesse in mondovisione sintonizzando centinaia di milioni di ascoltatori, sdoganando e normalizzando un passo alla volta le più infime degenerazioni dell’uomo mascherate da creatività, arte e inclusività.
Una poderosa macchina di propaganda mondiale che aspira a cancellare le identità nazionali e sovvertendo le religioni, i costumi e le tradizioni dei popoli, mira a scalzare ciò a cui siamo profondamente legati con lo squallore di una “cultura” globale indifferenziata che si esibisce in tutta la sua ripugnanza.
Ferocemente
-Kulturaeuropa
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mi spiegate cosa Cristo c'entrano gli outfit da pantera, i travestimenti da Tokyo de La Casa di Carta o da Tomb Rider?
è Halloween, non il Carnevale di Rio 💀
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Tutti a lamentarsi del lunedì ma poi anche il martedì non è che sia tutto sto Carnevale di Rio!
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Storia e interpretazioni del Carnevale
Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
#Bachtin#Carnevale#Dioniso#feste#interpretazioni#medioevo#mondo#pazzia#riso#rovesciato#Saturnali#storia
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi?
-- Ciao.
- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
-- Tipo?
- Tipo che ne so, tipo “Fa freschetto eh?”
-- Ma siamo a luglio!!
- Infatti, per questo neanche un primate la userebbe.
-- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
-- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
-- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
-- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, sì.
-- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
-- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
-- Sì...
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
-- Sì...
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
-- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
-- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona “Wish you were here” seduto per terra, l'aria un po’ umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
-- Giusto!
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo
-- Si...
- Eh, metti caso che ti bacio.
-- Mh??
- Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
-- Beh, non saprei... Qualcuna...
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
-- Si...
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
-- Più di qualcuna direi...
- Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai?
-- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal “ciao”.
Tommaso Fusari
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Aver perso te è come aver perso i mondiali, il tramonto della giornata, le chiavi di casa, una moneta nei meandri dell’auto. Dopo di te un dramma come rifare il letto, dormire scomodi in auto dove si spezza la schiena, il succo di frutta a pesca che a me piace ad albicocca. E dimmi se ti scoccia se ti chiedo di ripensarci per l’ennesima volta, che un po’ mi infastidisce quando mi succede qualcosa e non sei la prima persona alla quale posso raccontarlo. Ti ricordi quando ci nascondevamo dal mondo nella tua casetta? Quando progettavamo il nostro futuro, e ricordo fosse sempre estate, le nostre fottute paure, le rotture, le nostre riparazioni. Come quando invitammo la tua amica con il fidanzato a mangiare in giardino, che però no, non erano mai come noi, e passavamo il tempo a riderne e parlarne. Se avessi la vita dalla durata di una farfalla, passerei ventiquattro ore a guardarti e non mi importerebbe della fine del mondo, per me è stato l’albeggiare quando da bruco mi sono trasformato per te. Chissà se credi ancora nell’amore nonostante tutto, se cammini in macchina senza meta o hai una destinazione, se ti andrebbe di andare altrove, se anche tu alla fine hai capito che crescere non è tutto questo carnevale di Rio. E dimmi che tutto quello che ho lasciato adesso lo custodisci, che dentro di te ci sono ancora le nostre parole, che vai ancora a rileggere la nostra chat, che ti manca da morire tutto, che alle volte le lacrime scendono anche a te qualche sera dove la mancanza si fa sentire. Ma quando il vento si calmerà, ti va se ti raggiungo? Del resto io cosa posso dirti, qui le solite cose. Per quel che riguarda me scappo ancora dalla gente. Non mi piace quasi niente. A me piacevi solo tu. #lucidiparole (presso Italy) https://www.instagram.com/p/Cqafw5drzOs/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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L'emozione nel poter finalmente disinstallare webex, teams e zoom dal cellulare perché gli esami, le revisioni e le lezioni a distanza sono solo un lontano ricordo (si, fino ad ora non erano ancora così scontate), sinceramente poesia (anche se in presenza non è che si stia come al carnevale di Rio, però)
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- Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi?
- Ciao.
- Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe.
- Tipo?
- Tipo che ne so, tipo “Fa freschetto eh?”
- Ma siamo a luglio.
- Per questo neanche un primate la userebbe.
- Non fa una piega.
- Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male.
- Penso male?
- Tipo che voglio farti ubriacare.
- Potrei pensarlo.
- Una coca-cola dunque.
- Con ghiaccio.
- Se volessimo esagerare, si.
- E fetta di limone, toh!
- Un carnevale di Rio proprio.
- E poi? Che supponiamo?
- Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico.
- Si.
- E che forse saresti disposta a uscire insieme.
- Si.
- Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti.
- E il vino in brocche scheggiate.
- Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi.
- Si.
- Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona “Wish you were here” seduto per terra, l'aria un po’ umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto?
- Giusto.
- E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo
- Si?
- Eh, metti caso che ti bacio.
- Mh?
- Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso?
- Non saprei. Qualcuna?
- E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel.
- Si?
- Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me?
- Più di qualcuna direi.
- Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai?
- Perché?
- Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal “ciao.
Tommaso Fusari - Calcolo delle probabilità
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Mi pregio di rammentarVi il fatto che l'8 marzo non è una festa, è una giornata che serve a fare il punto della situazione. ...e a guardarla bene, ora come, non è che sia tutto questo carnevale di Rio.
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Rio - Brianza
Il carnevale brianzolo forse non è famoso come quello di Rio (ho detto forse), e nemmeno come quello Viareggino o Veneziano (e già è strano anche questo), ma è ugualmente ecclettico.Egli, il carnevale brianzolo, non si distingue per i balli sfrenati di Copacabana, né per i carri allegorici e nemmeno per le maschere raffinate e barocche; egli (sempre il carnevale brianzolo) si contraddistingue per…
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Rio de Janeiro: Il Carnevale e la Magia della Città Maravilhosa
Rio de Janeiro, la "Città Meravigliosa" del Brasile, è una città che incanta con le sue spiagge incantevoli, le montagne maestose e l'atmosfera festosa che pervade le sue strade. Il mio viaggio attraverso Rio durante il Carnevale è stato un'esperienza indimenticabile, un'immersione nella gioia, nel colore e nella passione di una delle feste più grandi al mondo.
Il Carnevale di Rio è una celebrazione epica, un trionfo di musica, danza e cultura che coinvolge milioni di persone da tutto il mondo. Le strade della città si trasformano in un palcoscenico vivente, con sfilate di samba travolgenti e spettacoli di colore e creatività. I costumi elaborati, le carrozze sontuose e le danze accattivanti creano un'atmosfera di pura euforia.
Il Sambodromo, l'iconico stadio progettato da Oscar Niemeyer, è il cuore pulsante del Carnevale. Qui, le scuole di samba competono tra loro con spettacolari parate che mescolano tradizione e innovazione. Le percussioni scatenate e le voci potenti dei cantanti riempiono l'aria, creando un'energia contagiosa che coinvolge tutti i presenti.
Ma il Carnevale non si limita al Sambodromo; le feste e le celebrazioni si diffondono per le strade di Rio. I blocos, feste di quartiere organizzate da gruppi di amici e comunità, animano i vicoli con musica dal vivo, balli sfrenati e bevande festose. È un'opportunità per i locali e i visitatori di unirsi in una celebrazione collettiva di gioia e allegria.
Anche al di fuori del Carnevale, Rio de Janeiro è una città che offre un'esperienza straordinaria. Le sue spiagge iconiche, come Copacabana e Ipanema, sono luoghi di incontro per persone di ogni età e provenienza. Qui, ho trascorso giorni rilassanti sotto il sole tropicale, godendo delle acque cristalline e dell'atmosfera vivace.
La statua del Cristo Redentore, che si erge maestosa sul monte Corcovado, offre una vista mozzafiato sulla città. Salire fino alla sommità e contemplare Rio dall'alto è stato un momento di pura meraviglia e gratitudine per la bellezza del mondo.
La cucina di Rio è un tripudio di sapori e influenze culturali. Ho assaporato le specialità locali come la feijoada, un gustoso stufato di fagioli neri e carne, e il churrasco, carne alla griglia servita con salse succulente. I succhi di frutta fresca e i cocktail tropicali hanno completato le mie esperienze culinarie con una nota di dolcezza e freschezza.
In conclusione, Rio de Janeiro durante il Carnevale è una festa senza pari, un'esperienza che coinvolge i sensi e l'anima in un vortice di emozioni e divertimento. La città stessa è un'opera d'arte vivente, un luogo di bellezza naturale e culturale che lascia un'impronta indelebile nel cuore di chiunque abbia la fortuna di visitarla.
人工智能
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Beh nemmeno sentire 4 capitoli di tesi + introduzione e conclusione deve essere 'sto Carnevale di Rio
Ah ma mi trovi d'accordo eh HAHAHA
Solo che riassumere il tutto in 10 minuti (9 si 11 no) non è proprio sta passeggiata HAHA
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Già stasera non è che sono sto carnevale di rio, se poi mi devo trovare sta merda su twitter...
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Citazioni spiritose sul Carnevale
Citazioni spiritose sul Carnevale Citazioni spiritose sul Carnevale. Quanno se scherza, bisogna esse’ seri! Marchese del Grillo È Carnevale. O come direbbero a Porta a Porta «È in arrivo una massiccia ondata di coriandoli». Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò San Valentino. Per quest'anno, il motto e' il seguente: "San Valentino: un diamante e' per sempre. Finche' non ritorna grafite". Allora, regalatele direttamente una matita. (In fondo, a Carnevale ogni scherno vale...) Andrea Zuse Balestrero Sul palcoscenico del mondo non siamo altro che miseri attori, e talvolta è utile riuscire a mascherare i nostri tristi ruoli. Carl William Brown Chi non ride mai non è una persona seria. Charlie Chaplin Carnevale vecchio e pazzo s'è venduto il materasso per comprare pane e vino tarallucci e cotechino. E mangiando a crepapelle la montagna di frittelle gli è cresciuto un gran pancione che somiglia a un pallone. Gabriele D’Annunzio Pulcinella aveva un gallo, tutto il giorno vi andava a cavallo, con la briglia e con la sella. Viva il galletto di Pulcinella! Buon carnevale! Anonimo Finalmente è finita la crisi: oggi le ragazze di facili costumi troveranno tutte un lavoro! Buon Carnevale! Anonimo Oggi più che mai le subdole intenzioni si travestono con atteggiamenti di grande umanitarismo e sincera filantropia e sempre più spesso le atroci intenzioni si nascondono dietro un volto sorridente e dietro una maschera di gentilezza, beh, un momento, aspettate un po', ma Berlusconi, non sorride sempre! Carl William Brown Carnevale. Il portale della basilica di San Marco ammonisce: ogni carnevale finisce con il Giudizio Universale! Mieczyslaw Kozlowski Ogni anno inventano sempre una maschera nuova, ma non temere, la mia preferita resta sempre e soltanto la tua! Anonimo Dolci sono le chiacchiere del Carnevale. Oggi, ogni Chiacchiera è una Bugia speciale! Rossana Virò Carnevale Carnevale frizzi e lazzi giorni allegri, giorni pazzi i bambini ed i ragazzi fra coriandoli e stelline indossando mascherine che ricopron i loro visi metton su anche sorrisi colorati arcobaleni scherzi, canti, balli e suoni di allegria s'invade il cuore. Dora Pergolizzi Sei contento? È carnevale, e tu sei molto fortunato... non hai bisogno di vestirti! Anonimo Tanti auguri di buon Carnevale:che questo giorno di gioia ed allegria ci renda meno seri per il resto dell’anno! Anonimo La vita è come il Carnevale…non puoi sapere che scherzo ti farà! Buongiorno e Buon Carnevale! Anonimo I carnevali passano, certe maschere restano. Jean-Paul Malfatti Durante il carnevale gli uomini indossano una maschera in più. Xavier Forneret Tra risate e allegria insieme a te è Carnevale 365 giorno all'anno. Ti voglio bene! Anonimo
Citazioni divertenti su maschere e travestimenti Una maschera ci dice di più di una faccia Oscar Wilde Per fare un vestito ad arlecchino ci mise una toppa Meneghino, ne mise un'altra Pulcinella, una Gianduia, una Brighella. Anonimo Inutile metterti una maschera oggi, saresti perfettamente in tema anche senza! Anonimo La moderna solidarietà non è che il tentativo di mascherare la propria stupidità facendo esercizi di falsa umanità. Carl William Brown Dicono che a Carnevale si ingrassi… tutte chiacchere! Anonimo Pulcinella ed Arlecchino, Stenterello e Meneghino, con Brighella e Pantalone, Colombina e Balanzone, fanno ridere i bambini. Viva, viva i burattini! Anonimo Durante il prossimo carnevale di Rio, Battisti si esibirà con LULA HOP. Renato Reggiani Se è giovedì grasso, nessuno problema. Se è martedì grasso, va benissimo, figurati. Se sono grasso io, tutti a rompere le scatole. Anonimo Carnevale, va a ruba il costume da comandante Schettino. Non era più adatto a Halloween? Lia Celi Buon Halloween!!! (O Buon Carnevale). E non perdere troppo tempo per la maschera: sistemati un po' i capelli e via! Su un SMS Per Shakespeare l'uomo non è che un semplice attore, che si agita freneticamente sul palcoscenico di una vita senza senso interpretando il più delle volte un ruolo triste. Se dunque trovate di una certa verità l'analisi del grande drammaturgo consolatevi almeno con il motto di Giordano Bruno che soleva appunto dire "In tristitia hilaris, in hilaritate tristis." E si, è proprio vero, il dio della gioia porta sul volto una maschera tragica." Carl William Brown Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po' di attenzione, a distinguerla dal volto. Alexandre Dumas Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi sotto la sua protezione, frapporre qualcosa tra il mondo e me, camuffare le mie ferite, imparare, insomma, a usare la maschera. Emil Cioran L'intelligenza e la bontà preferiscono entrare in scena senza maschera. A. Schnitzler Sei contento? È carnevale, e tu sei molto fortunato... non hai bisogno di vestirti! Anonimo Solo due volte all'anno le persone false possono vestirsi di se stessi facendo scivolare dal loro viso la maschera: a carnevale e halloween! Angela Perri È finito il carnevale, gli hanno fatto il funerale. Ada Roggio Due trans chiacchierano a carnevale: "Oggi da cosa ti travesti?". "Almeno oggi non parlarmi di lavoro!". Da Bastardidentro Ricordo quella volta che mio padre mi comprò i coriandoli. Fu un carnevale bellissimo, mi divertii un casino. Fu l'unica volta, perché l'anno dopo mio padre non mi volle più comprare i coriandoli. Mi rimproverò che l'anno prima li avevo buttati tutti. Mauroemme
Citazioni e aforismi sulle maschere Sul palcoscenico del mondo non siamo altro che miseri attori, e talvolta è utile riuscire a mascherare i nostri tristi ruoli. Carl William Brown Il fine di uno scherzo non è quello di degradare l'essere umano ma di ricordargli che è già degradato. George Orwell Carnevale è nel piatto. È diventato matto? Linda Reale Ruffino Carnevale 2012: va a ruba il costume da Schettino. E' quello da scoglione. Micro Satira Ci sono donne che a carnevale si vestono da San Francesco per parlare agli uccelli. Roba Da Maschi Se è giovedì grasso, nessuno problema. Se è martedì grasso, va benissimo, figurati. Se sono grasso io, tutti a rompere i coglioni. Periferia galattica Perché a carnevale i computer non funzionano piu' bene? Perché gli interrupt sono tutti mascherati! Anonimo "Pronto, mi scusi maestro. Ebrei, musulmani, cristiani, indù, buddisti, scintoisti: quando potremo riunirci tutti insiemi in unica grande chiesa?". Quelo: "A carnevale?". Corrado Guzzanti ORSO: L’orso rispetto agli altri animali ha il vantaggio che a Carnevale può restare vestito cosi’ com’e’. Il Dizionario di gene Gnocchi Una volta, per un veglione di carnevale, mia madre ebbe la bella idea di mascherarmi da pagliaccio. Mi riconobbero subito tutti. Mauroemme Pierino: "Papà mi compri i coriandoli?". Il padre: "No! L'anno scorso li hai buttati via tutti!" Inserzione giornalistica: Vendo giochi e scherzi di carnevale. Astenersi burloni e perditempo. Inserzione giornalistica: Ragazza di facili costumi cerca lavoro solo a carnevale. Inserzione giornalistica: Vendiamo Ritmo del 90, Fiesta del 95 e Samba dell'89. Solo a Brasiliani amanti del carnevale. Per Halloween mi sono truccato da mostro, brr... una maschera davvero orripilante. La cosa che mi ha fatto incazzare è che poi, alla festa, tutti mi hanno riconosciuto subito. Mauroemme Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Toto' in "Toto' cerca pace"
Battute divertenti sul Carnevale Arriva, arriva Carnevale! Con la faccia da burlone, scherza e ride a più non posso Viene ballando e saltellando porta allegria, gioia ed armonia. Francesca Bastone Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita. Arthur Schopenhauer E dopo tutto cos'è una bugia? Solo la verità in maschera. George Byron Siamo tanto abituati a mascherarci di fronte agli altri, che finiamo per mascherarci anche di fronte a noi stessi... Francois De Larochefoucauld Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. Oscar Wilde Nascondi chi sono, e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. William Shakespeare La maschera incarna il principio della vita stessa. Michail Bachtin Una maschera ci dice di più di una faccia. Oscar Wilde Tanti auguri di buon Carnevale:che questo giorno di gioia ed allegria ci renda meno seri per il resto dell’anno! Anonimo Carnevale in poesia, mette tanta allegria. Ada Roggio Le origini del Carnevale sono un po' ambigue, come di chi porta più di una maschera. Pietro Lasaponara È arrivato il carnevale, conquistando monti e mare. È arrivato tutto matto, si è mascherato anche il mio gatto. Ada Roggio Non mascherare i tuoi difetti con le virtù acquisite. Preferisco i difetti: sono simili ai miei. Kahlil Gibran Il volto è una vera maschera che ci è concessa per celare i nostri pensieri. Oscar Wilde L'anno scorso ho partecipato al concorso per il miglior costume, ma non ho vinto. E dire che il mio era perfetto: ero travestito da Uomo Invisibile! Marco Bernardini A carnevale vedo tante maschere... ma neppure un sub. Mbgiorge Carnevale presto impazza, tutti quanti nella piazza! Ada Roggio Ho conosciuto persone senza maschera ma col carnevale dentro. Rare. Sono stato fortunato. Anonimo Andare con i figli in maschera a Venezia per il Carnevale. Mescolarsi nella bolgia. Tornare a casa. Togliere le maschere ai figli. Di altri. Anonimo Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. Oscar Wilde Sono a pezzi, a carnevale mi travesto da coriandoli. Anonimo Il bello del Carnevale è che mi fa rivalutare la sabbia nelle mutande. Anonimo Esistono spiriti liberi, audaci, che vorrebbero nascondere e negare di essere cuori infranti, superbi, immedicabili; e talvolta la follia stessa è la maschera per un sapere infelice troppo certo. Friedrich Nietzsche
Aforismi e citazioni spiritose sul carnevale Un bambino con una gamba sola va dalla mamma, e piagnucolando dice: "Mamma, a Carnevale posso avere il costume di Spider-Man?". E la mamma: "Ma come, quello da ghiacciolo non ti piace più?". Funcool88 Guardiamo i lati positivi della cosa: chi l'anno scorso si era vestito da barbone per carnevale, con lo stesso vestito quest'anno può vestirsi da ceto medio. Marco Vicari Tra un po' sara' carnevale, ma certa gente la maschera ce l'ha tutto l'anno! Carl William Brown Ah, che bello il carnevale: i bambini travestiti, le loro urla, le loro risate, le stelle filanti che ti tirano addosso, l'istinto omicida. Anonimo Il mio amico Agapito Malteni ci provava costantemente con la sua collega Liuzza, ma lei non ci voleva assolutamente stare. Un giorno ha comprato un cappello carnevalesco a forma di membro maschile, lo ha indossato, e quando ha visto la collega entrare in bagno l'ha seguita e si è chiuso dentro con lei. Lei lo ha guardato ed ha esclamato: "Che cazzo ti sei messo in testa?!?". Friss Il carnevale scorso ero a casa di una coppia di amici quando si è presentato il loro bambino di dieci anni vestito da cow boy. Era tutto eccitato perché aspettava gli amici per andare a giocare. Ad un certo punto, è suonato il campanello. Fuori dalla porta c'era una marea di ragazzini e hanno chiesto se il loro figliolo poteva uscire a giocare con loro a indiani e cow boy. Erano tutti vestiti da indiani. Mauroemme Tutto ciò che è profondo ama mascherarsi; le cose più profonde odiano l'immagine e la similitudine. Friedrich Nietzsche Chi guadagna bene sappia che ciò è reso possibile dal fatto che gli altri guadagnano male, o non guadagnano affatto. Chi guadagna troppo a spese degli altri non può essere un filantropo, in verità è solo un ipocrita misantropo mascherato. Carl William Brown La maschera è antica quanto la stessa umanità ed è il simbolo della trasformazione dell'uomo in un altro Io. O. Eberle Ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera, grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà. Friedrich Nietzsche E' meglio essere odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo. Jim Morrison Ma è vero che Lapo a carnevale si traveste da Biancaneve....e i sette Nasi. Simone Per Carnevale pensavo di vestirmi da Giovanardi, ma il marrone non mi dona. M. Cristina Di Canio) A Carnevale va a ruba il costume da Schettino; il coniglio di mare. Anonimo A Carnevale ogni scherzo può far male. Anonimo Capisci di essere un buon padre, quando tuo figlio di cinque anni, per Carnevale, sceglie di vestirsi da Bob Marley. Anonimo Ogni persona non è che una "maschera teatrale"; un attore che recita il proprio ruolo e che assumendo così la propria personalità contribuisce ad arricchire la comica teatralità dell'umana stupidità. Carl William Brown Il bene e il male sono questioni di abitudine, il temporaneo si prolunga e la maschera, a lungo andare, diventa il volto. Marguerite Yourcenar Il volto è servile e servizievole, la maschera è dispotica e intransigente. Il volto ti viene dato, e si esprime su un unico piano orizzontale; la maschera si impone, ed è verticistica anche quando sempre piana. Aldo Busi Finalmente è finita la crisi: oggi le ragazze di facili costumi troveranno tutte un lavoro! Buon Carnevale! Anonimo "Usare con precauzione. La maschera e lo scudo non offrono alcuna protezione. La cappa non permette di volare". Su un costume di Halloween di Batman Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico. Erasmo da Rotterdam Per tutta la vita avrei voluto piangere ed invece ho dovuto ridere o al limite rimanere serio; per tutta la vita ho dovuto portare una maschera come il Dio della gioia che ne aveva sul volto una tragica. Carl William Brown Il mio scopo è quello di insegnarvi a passare da un'assurdità mascherata a quella che è palesemente tale. Ludwig Joseph Wittgenstein Nascondi chi sono, e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. William Shakespeare Foglie come coriandoli, vento che gioca con capelli imbrattati di schiuma, gote arrossate. E il carnevale si tinge di giovani schiamazzi. Anonimo
Motti di spirito sul Carnevale Sta arrivando Carnevale, periodo in cui mia moglie fa la prova costume. Cosi' e' libera di abbuffarsi fino all'estate. DrZap La vita è come il carnevale... non puoi sapere che scherzo ti farà! Aida Nasic Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, cioè il governo della maggioranza. Perchè, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'essere uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà! Ma sicuramente! Oh perchè credi che soffra io? Io soffro appunto per questa tirannia mascherata da libertà... torniamo a casa! Fu Mattia Pascal di L. Pirandello Propongo di buttarci a terra e fingerci coriandoli, almeno per oggi. Anonimo Oggi sono così bella che quando gli ho chiesto una maschera per il carnevale, il commesso mi ha dato solo l’elastico. Anonimo Mi metterei volentieri una maschera sul volto e con diletto cambierei il mio nome. Stendhal La maschera di carnevale è la fuga dalla propria storia, la libertà della propria identità tramite il travestimento. Anonimo Avete fatto caso che l’ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Toto' Se è vero che il Dio della gioia ha sul volto una maschera tragica è pur vero anche il contrario. Carl William Brown Oggi sono triste, ma è solo perché ho riso troppo ieri, e poi quando sono felice faccio sempre il serio. Si sa infatti che il Dio della gioia porta sul volto una maschera tragica. Carl William Brown Nessuno può portare a lungo la maschera. Seneca A Carnevale ogni carne vale... Il mondo è un vasto teatro in cui ognuno interpreta la sua parte con la maschera sul naso. Anonimo I ‘Grandi’: un tempo miravano al monumento in piazza Oggi anelano a una colossale sagoma di cartapesta sui carri di Carnevale. Carlo Sorrentino Un uomo ritorna a casa vestito da topolino e dice alla moglie: "Auguriiiii, buon carnevale!!!". E il figlio: "Papà ma oggi è capodanno!!!". "Capodanno? No! Read the full article
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Qual è il posto migliore per acquistare i biglietti per il Carnevale di Rio?
Avrete già sentito parlare del Carnevale di Rio, vero? Sicuramente sì. Il Carnevale di Rio è il più grande evento del Brasile. È anche uno dei più grandi spettacoli del mondo. Al Carnevale di Rio vanno migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Ci sono centinaia di attrazioni che vi intratterranno per tutto il giorno e la notte. Potrete divertirvi al massimo e avere dei ricordi che vi rimarranno impressi per tutta la vita.
Tuttavia, se volete trarre il massimo dalla vostra esperienza al Carnevale di Rio, è importante che vi procuriate i biglietti per il Carnevale in anticipo. Dovreste anche cercare di acquistare la tipologia di biglietto più adatta a voi, in modo da poter godere appieno di ogni minuto dell'evento. Ma dove si acquistano i biglietti per il Carnevale di Rio? Beh, potete mettervi in contatto con noi e acquistare i vostri biglietti ad un prezzo molto conveniente.
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Ciambellone bigusto. Stavolta ci ho messo anche le gocce di cioccolato. Questo è quel che rimane da domenica.
Visto che mi si è rotto l'avvolgibile della camera da letto, stavo per finire ciò che era rimasto del ciambellone, come consolazione diciamo.
Invece ho resistito.
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