#no cittadinanza dei 5 anni
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I Sinistri che TANTO inneggiano alla comunità GAY e alla Lobby LGBTQA+, Vogliono dare la Cittadinanza a Questi "Signori" che danno più importanza alla Legge Coranica (Sharia) che alla Legge Italiana, Questo è l'ennesimo RIDICOLO PATETICO cortocircuito delle Dissonanze Cognitive della Sinistra..................
Incommentabili!!!!!!!!
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I globalioti d'Italia sono contenti di aver raggiunto le 500.000 per chiedere che il conferimento della cittadinanza italiana venga accelerato: da 10 a 5 anni.
Non essendoci alcun diritto negato agli stranieri nel nostro paese (tra le nazioni più generose nel concedere passaporti), questo si configura solo come un attacco ideologico al concetto stesso di cittadinanza. Che, per inciso, è considerata dai promotori del referendum come nient'altro che un pezzo di carta.
Stiamo parlando degli stessi individui che strillano al fascismo davanti al tricolore e rivendicano di essere "cittadini del mondo", senza radici né identità.
Insomma, il mondo fluido in tutto il suo squallore, racchiuso in piccoli feudi che vanno dalle ZTL dei benestanti ai degradati centri sociali, passando ovviamente dal mondo dello spettacolo pappa e ciccia col PD.
Il peggio del peggio, unito dall'odio per l'Italia.
Matteo Brandi
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Fin da quando ero giovane non ho tollerato che la democrazia fosse lo strumento attraverso il quale le questioni pubbliche le decidesse un altro: l’odiato vicino di casa, qualche altro nemico, certe mie conoscenze veramente incapaci di intendere e di volere. Più tardi ho capito che il demos era del tutto inabile a produrre una volontà generale assieme al bene comune. Il popolo riusciva egregiamente a fare gli interessi del padrone, appassionandosi alle zuffe tra bande rivali che in nulla contribuivano al proprio benessere. Fu allora che per combattere lo scoramento mi piegai all’idea di una patente di cittadinanza, a una svolta aristocratica dell’elettorato, in attesa che tutti avessero la maggiore età culturale e intellettuale per scegliere la classe dirigente. Beninteso, questo non doveva essere un mero scontro tra ceti colti e ceti ignoranti, ma un vaglio di maturità politica resasi ormai indispensabile al cospetto della decadenza sociale, economica e morale, a cui le classi dirigenti elette avevano condannato il paese, l’Europa, l’intero Occidente.
C’è stato anche un momento della storia recente in cui, nell’affanno generale, qualcuno ha detto che l’onestà sarebbe andata di moda. E per qualche anno si è allestita un’incredibile attesa per cose portentose. Ma è durata poco. Il mondo conservatore, cioè quello degli ottusi (coloro che hanno tirato i remi in barca o che credono di averlo fatto) ha sempre temuto i cambiamenti e la furia degli onesti che metteva in pericolo le sue sicurezze. Il mondo liberista (che io chiamo anche reazionario) cioè quello dei collusi e degli ignoranti, in perenne ricerca di vantaggi sui concorrenti di classe, ha odiato gli incorruttibili che sparigliavano loro il gioco. Ma passati che furono gli anni dell’avanzata onestista tra lo stupore attonito dei partiti nemici, si è cominciato a vedere più chiaro. Il popolo non vuole essere onesto. Considera la menzogna, contro cui combattono da secoli la filosofia e la buona politica, come il miglior prodotto dell’intelligenza. Le virtù giudicate negative da una morale egualitaria sono le più ambite dai ceti emergenti, e i programmi di giustizia livellatrice altrettanto ripudiati dalle misere periferie come dagli agiati centri cittadini. Ma ci rendiamo conto che una tassa sui ricchi patrimoni verrebbe accettata da meno del 70% degli italiani, pur interessando solo il 5% della popolazione? Perché? Ma perché tanta parte dei nostri concittadini aspirano a possedere un capitale pari a quello dei neotassati, perché tanti servi ambiscono a diventare padroni. Anche se, per tanti (per troppi), la loro ambizione è la stessa dei propri genitori, e sarà la stessa dei loro figli, senza compiersi mai. Però, sarà servita a mantenere in vita questa galera, a opprimere quei pochi che avrebbero voluto liberarsene per sempre.
Giuseppe di Maio
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(...) Il merito principale del presidente argentino Javier Milei non è tanto quello di aver vinto le elezioni, quanto l’aver creato un movimento, una figura e soprattutto un messaggio capace di dare il via a un cambiamento culturale (...). Già le sue manovre iniziali hanno provocato un vero e proprio sconquasso (...) e pure la paura di molti leader populisti che l’esempio argentino, in caso di successo, possa provocare un effetto domino di prospettive per ora non quantificabili (...), sensazione che si percepisce (...) anche in alcuni Paesi europei e specialmente in Italia (...).
È curioso notare come la stampa mainstream nostrana lo ha perseguitato nel corso dell’intera campagna elettorale e anche dopo, attribuendogli politiche di estrema destra e addirittura ipotizzando una dittatura (...). Ma anche se Milei si è tolto il vestito da Beppe Grillo (...), continua la persecuzione a suon di interpretazioni fasulle di certe sue decisioni iniziali e attuali.
(I) ben 340 decreti presidenziali emessi già la prima settimana di lavoro , mettono in moto un cambiamento radicale di un universo politico, economico e sociale che ha permesso a quella che, fino al 1947, era la terza potenza del mondo anche a livello di riserve auree nelle casse dello Stato, già nel 1953 di non avere in pratica nulla (...), proseguito fino ad arrivare a portare la nazione (a) default continui, ma anche di tracolli sempre più grandi come l’ultimo (:) la povertà è salita al 50% con un’indigenza infantile che ha raggiunto il 67%. Bei risultati, non c’è che dire.
La stampa italiana rispondente al Pensiero Unico Radical-Chic ZTL ha immediatamente parlato (...) di tutta una serie di “scioperi generali” dichiarati nei prossimi mesi dai sindacati legati al peronismo (...), ma anche sbandierando il licenziamento di ben 7.000 dipendenti pubblici, privatizzazioni “selvagge” delle aziende statali e cessioni di terre ai grandi investitori stranieri.
A parte che quest’ultima affermazione è una gigantesca bufala (o fake se preferite), pure le altre sono frutto di una interpretazione totalmente (deviata). È da giorni che chi scrive riceve telefonate da persone che lavorano presso i Ministeri, dove pare che (...) risulti impossibile trovare sedie nei vari uffici (...), scrivanie e strutture utili al lavoro.
No, non c’è stato un furto di massa di suppellettili, bensì una presenza totale del personale (:) da un giorno all’altro si sono presentati al lavoro migliaia di persone che negli ultimi 4 anni non si erano fatte vedere, ma si è pure scoperto che circa 159.919 di loro percepivano stipendio (e) ricevevano pure sussidi che spendevano in viaggi all’estero con aerei, navi, auto. Una truffa resa possibile da un sistema che elargiva benefit a persone vicine a partiti o organizzazioni sindacali in cambio di (...) “militancia”. (...) Tra questi si registrano pure coloro i quali (i famosi 7.000), per decreto, sono stati (assunti) dall’ex presidente nell’anno elettorale (...).
Altro particolare non di poco conto, inserito nel decreto definito “omnibus” (...) è quello che prevede che i Parlamentari e tutte le cariche dello Stato provvedano al pagamento dei propri viaggi privati di tasca propria (...). Milei ha firmato la settimana scorsa un decreto dove ha sottoscritto di non ricevere alcun compenso da parte dello Stato, cosa già da lui attuata da deputato. (...)
Il citato Decreto Omnibus (...) prevede tutta una serie di decisioni che configurano cambi epocali nella gestione non solo dello Stato ma anche dei suoi doveri nei riguardi della cittadinanza. Saranno privatizzate 41 aziende pubbliche (quasi tutte con deficit colossali o attivi “pompati”), riformata la legge sulla concorrenza, creata l’Agenzia per i mercati, liberalizzate le tariffe delle compagnie assicurative (...). Si introduce la sentenza diretta per reati inferiori ai 5 anni, la legge sulla legittima difesa (dove se chi commette un reato muore non ha diritto a nessun risarcimento), la possibilità di divorzio senza intervento giudiziario.
Per quanto concerne l’istruzione, le Università potranno tariffare la presenza di studenti stranieri non residenti e i professionisti non insegnanti potranno partecipare al processo educativo. È altresì vietato l’ingresso nelle scuole superiori di alunni che non abbiano completato con un diploma la scuola secondaria.
L’Argentina inoltre ha comunicato la sua uscita dal gruppo Brics, la sua adesione agli accordi di Parigi sul clima e alla Convenzione internazionale sulla protezione delle nuove varietà vegetali, stabilita nel 1991.
Come si vede si tratta di un vero giro a 180 gradi di una nazione che vuole uscire al più presto dalla gigantesca crisi nella quale il populismo peronista e kirchnerista l’ha inserita da decenni, in un processo nazional-popolare che ha aumentato la ricchezza della casta politica e i suoi privilegi e portato la povertà a livelli inaccettabili (...).
Ed è anche chiaro che questa serie di riforme (che al contrario di quanto annunciato anche dai media italiani ha provocato manifestazioni ben poco “spontanee” e partecipate) se potrà essere attuata, lo ripetiamo, provocherà un effetto domino che potrebbe investire anche il nostro Paese.
via https://www.ilsussidiario.net/news/diario-argentina-la-cura-anti-crisi-di-milei-che-non-piace-alla-nostra-stampa-mainstream/2639760/
SPERIAMO.
Applausi a scena aperta per Milei, un Grillo che ce l'ha fatta (perché non é gretto come Grillo, si basa non sui mal di pancia ma su un (anzi IL) sistema di riferimento positivo socioeconomico scientifico solido a supporto, non la boita Casaleggio&Associati).
Il 2024 si presenta come anno di crescenti pianti mainstream e forge di fake per i medioman su Milei: un anno tutto da godere.
Mica solo sul piano economico sociale, anche su quello della politica estera: supporto a Israele in primis, fanculo Cina e ciaone al satrapo retrò Putin, en attendant dello sciacquone pulisci Biden a fine anno che tutto quanto sopra risolverà (le sue lavanderine ucraine seguiranno automaticamente).
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Alessandro Gilioli
Certo che la politica è strana, a volte proprio paradossale.
Prendete il reddito di cittadinanza.
I primi a parlarne, una ventina di anni fa, erano quegli sfigati della sinistra radicale, gli unici che iniziavano a occuparsi dei nuovi poveri intermittenti e precari mentre la sinistra storica e il sindacato guardavano solo ai dipendenti e ai pensionati.
Ovviamente in quella fase la proposta veniva esclusa da tutti gli altri come infattibile, adolescenziale, sovietica, insomma non scherziamo - e comunque “non ci sono le coperture” (le coperture non ci sono mai quando si tratta di redistribuire, mentre si trovano in un attimo per le spese militari, bah).
Poi sono arrivati i 5 stelle, che l'hanno fatta propria, quell'idea – e, intendiamoci, hanno fatto benissimo: la sinistra storica continuava a guardare ai dipendenti e ai pensionati.
I 5 stelle poi hanno preso una valanga di voti in uggia alla casta e alla loro seconda legislatura sono andati al governo con la Lega, che per natura è esattamente il contrario del reddito di cittadinanza, uèla faniguttun va' a laura'.
Ma il contratto per andare al governo era chiaro: voi leghisti fate quello che vi pare con gli immigrati, noi 5 stelle ci occupiamo del sociale dove la sinistra per anni se n'è infischiata.
Così, in sostanza, è arrivato il reddito di cittadinanza in cambio del decreto Salvini.
Il Pd era contro. Non solo contro il decreto Salvini: anche contro il reddito di cittadinanza.
Poi la storia è andata avanti, si sa, in qualche modo.
Si è sfaldato il contratto gialloverde causa ubriachezza molesta di Salvini in spiaggia, è arrivato il Conte 2 che sosteneva di non avere mai conosciuto il Conte 1, ma soprattutto è arrivato il Covid. E tutta la letteratura economica basata sui dati di realtà concorda che senza il Reddito di cittadinanza sarebbe stato un disastro sociale colossale per il Paese, forse esiziale.
Quindi poi anche Draghi non lo tocca. Perché ha il M5S in maggioranza, certo, ma anche perché sa benissimo che per sopravvivere il capitalismo ha bisogno di pace sociale e possibilmente di consumatori non del tutto incapienti.
Poi alle elezioni vince la destra più a destra di ogni possibile destra, con dentro la Lega che prima aveva votato per il reddito di cittadinanza ma adesso vuole abolirlo, mentre il Pd che aveva votato contro ne diventa strenuo difensore al fianco dei 5 stelle.
Siccome poi questa raffazzonata destra non è solo stronza ma è anche un po' scema, la notizia dell'azzeramento del Rdc arriva ai percettori attraverso una gelida comunicazione sms, con invito a rivolgersi per sopravvivere i servizi sociali dei loro comuni – i cui sindaci hanno un'immediata sincope.
Ricapitolando.
Una cosa di banale buon senso, di minima solidarietà interclassista e di ovvia utilità sociale nasce super minoritaria e sbeffeggiata, poi diventa verosimile grazie all'onda anticasta che gonfia i grillini alle urne, poi diventa legge per uno scambio sulla pelle dei migranti, quindi salva il Paese dalla catastrofe durante la pandemia, infine viene abolita per puntiglio ideologico e insipienza pragmatica da una coalizione che ha dentro un partito che pure l'aveva fatta diventare legge.
Certo che la politica è strana, a volte proprio paradossale.
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MENO ABUSIVI E IRREGOLARI IN ITALIA: RECORD NEL 2023
La componente di presenze irregolari in Italia è in calo ed è accompagnate da un minore abusivismo lavorativo e precarietà socioeducativa.
Nel 2023 sono 5 milioni e 775mila gli stranieri presenti in Italia, 55mila in meno rispetto alla stessa data del 2022, 458mila sono irregolari contro i 506mila dell’anno precedente. Il calo degli irregolari è dovuto a diversi fattori legati alla disponibilità di più lavoro e all’avanzamento delle regolarizzazioni attuate nel 2022 a completamento delle procedure di “emersione 2020”. Particolarmente significativa la riduzione dei regolari non residenti il cui numero è sceso da 293mila a 176mila (-117mila).
Il 2023 ha segnato il record storico delle assunzioni di personale immigrato nel nostro Paese, con 1.057.620 nuove persone inserite nel mondo del lavoro dalle imprese italiane. Sul fronte scolastico, il numero degli alunni provenienti da famiglie immigrate nelle scuole italiane è tornato a crescere con 872.360 presenze nell’ultimo anno scolastico censito. Il ritmo di scolarizzazione di figli di stranieri in Italia lascia presumere che, in circa 10 anni, si giungerà ad avere un milione di alunni facenti parte di nuclei famigliari stranieri. Tra questi, i nati in Italia rappresentano oggi il 67,5% degli alunni con cittadinanza non italiana. I dati sono riportati nel XXIX Rapporto sulle migrazioni 2023, elaborato da Fondazione ISMU ETS (Iniziative e Studi sulla Multietnicità).
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Fonte: Fondazione ISMU; Anpal; foto di Tima Miroschnichenko
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Coma 22
Il governo Meloni leva il Reddito di cittadinanza ai disoccupati, chiamandoli “occupabili” per far credere che se volessero lavorerebbero. Il governo tedesco lo aumenta di 50 euro al mese sia agli inoccupabili, sia agli occupabili (termine intraducibile in altre lingue: all’estero si dice disoccupati) sia agli occupati mal pagati: oltre 5 milioni di percettori, contro i 3,6 italiani. Il governo Meloni tuona contro i truffatori del Rdc (l’1% degli importi versati). Il governo tedesco allevia le sanzioni. Il governo Meloni schifa il salario minimo legale di 9 euro l’ora. Il governo tedesco lo porta a 12. Il governo Meloni piagnucola perché le politiche attive del lavoro non funzionano, intanto licenzia i navigator e lascia i Centri per l’impiego con soli 8 mila addetti. La Germania ne ha 110 mila, il Regno Unito 67 mila, la Francia 54 mila.
Se il grande Joseph Heller fosse vivo, scriverebbe il sequel di Comma 22 sulla ridicola illogicità degli argomenti usati dai nemici del Rdc da quando fu varato da Di Maio (Conte-1, 2019). Si cominciò col dire che costava 40-50 miliardi l’anno, avrebbe sfasciato i conti, ci avrebbe portato fuori dall’Ue con la troika in casa, quindi non sarebbe mai nato: invece nacque e costò 8 miliardi l’anno. Allora si disse che era un incentivo a “stare sul divano” (copyright Renzi), come se l’Italia avesse il record non di disoccupati, ma di posti di lavoro vacanti: dopo tre mesi di Rdc, l’occupazione aumentò più che negli ultimi 10 anni. Allora si disse che era meglio non chiederlo per evitare terribili “assalti e caos alle Poste”. Che però non ci furono. Allora si disse che non lo voleva nessuno, anzi i pochi che l’avevano chiesto volevano rinunciare (per il Messaggero erano “130mila”) perché era troppo basso o perché era troppo alto e si vergognavano. Infatti, dopo tre mesi, c’erano già 1,4 milioni di richieste. Allora si disse che non c’erano i controlli, però i controlli dell’Inps ne scartarono 500mila. Allora si disse che il M5S comprava voti, soprattutto al Sud: infatti straperse le Regionali e le Europee, soprattutto al Sud. Allora i giornaloni scrissero contemporaneamente che il Rdc era una mancetta ridicola e uno scialo trimalcionico: “Un terzo degli italiani guadagna quanto il Rdc” titolò Rep che, essendo di sinistra, voleva risolvere il problema non alzando i salari, ma abbassando il Rdc. Poi si cominciò a sbattere in prima pagina mafiosi e criminali comuni col Rdc, come se il problema fosse il Rdc, non l’Italia piena di mafiosi e criminali comuni. Alla fine, non sapendo più dove arrampicarsi, si iniziò a menare scandalo perché chi prende il Rdc non lavora: oh bella, ma se tutti lavorassero nessuno avrebbe bisogno del Rdc! Idea: quelli che parlano di occupabili chiamiamoli manicomiabili.
Marco Travaglio.
P.s. Il "capolavoro" socio-economico e direi quasi antropologico della politica italiana marcia, del Grande Capitale, dell'informazione corrotta e dei RICCONI evasori è essere riusciti a mettere i poveri contro i poverissimi. Roba da matti.
Karl Marx si sta rivoltando nella tomba.
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Cronache televisive numero 2:
Ho sempre detto, e voi lo sapete bene, che il PEGGIOR nemico di questo governo non è la "sinistra" riconosciuta, vale a dire Schlein , Conte , Calenda , Renzi , Bonelli e Fratoianni.
Queste qui sono merdine senza speranze elettorali che, al più, possono tirare i fili di qualche pupo in magistratura, tipo il PM Patronaggio a Palermo , quello che vorrebbe una condanna di 15 anni di carcere a Salvini, per "sequestro di persona", mentre questi meriterebbe una medaglia.
Un pazzo di manicomio, un essere pericoloso per la cittadinanza italiana, uno che andrebbe fermato manu militare con l'esercito a circondare il Palazzo di Giustizia di Palermo, in stile Salvador Allende a Santiago del Cile.
Il peggior nemico di questo governo si chiama , invece, Piersilvio Berlusconi.
Può fare , infatti, più danni lui, con un talk show politico orientato, come quello della Berlinguer, che tutti i presunti comunisti messi insieme in 5 anni di pippe mentali e materiali.
Non è un caso, ripeto, non lo è, che stasera la Boccia sarà ospite della Berlinguer.
Non è una questione di audience , non fatevi abbindolare da queste idiozie, che Mediaset camperebbe lo stesso, anche se non l'avesse invitata.
La questione è POLITICA.
Piersilvio Berlusconi è un sinistroide pazzo, mentalmente malato e che, soprattutto, è subdolo, naviga sott'acqua, nell'oscurità dei suoi miserabili, perversi pensieri da pervertito morale.
Odia la destra, l'ordine, la moralità, la normalità delle cose, la giustizia sociale, e odia questo governo, probabilmente odiava lo stesso anti-comunismo del padre e il padre stesso.
Il suo sogno è capital-comunista , ambientalista e soprattutto pro-omosessuali e migranti.
Piersilvio , insomma, è il Soros italiota.
Non si assume la Berlinguer per caso, senza un disegno politico, e questo lo dissi in tempi non sospetti.
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Assegno di inclusione, stop ai pagamenti se non rispetti questa nuova regola dell'INPS: ecco cosa fare e chi è esonerato Assegno di inclusione, stop ai pagamenti se non rispetti questa nuova regola dell'INPS: ecco cosa fare e chi è esonerato Una nuova norma introduce l'obbligo di presentarsi ogni 90 giorni presso i servizi sociali o i patronati per aggiornare la propria situazione, ma non per tutti. Vediamo quindi a chi è rivolta questa norma e cosa si rischia nel non rispettarla La nuova normativa - contenuta nel messaggio Inps n. 2132 del 5 giugno 2024 - stabilisce che, al termine del primo incontro con l'INPS stesso per l'ottenimento dell'Assegno di inclusione, si è obbligati ad aggiornare la propria posizione, ogni 90 giorni, presso i servizi sociali o gli istituti di patronato. Sono soggetti a questa norma tutti i beneficiari dell'Assegno di inclusione diversi dai soggetti attivabili al lavoro. Quest'obbligo è un'assoluta novità in quanto non era previsto per i percettori del Reddito di cittadinanza non è molto chiaro chi siano le persone interessate da questa norma e chi ne sia esonerato. Al primo incontro con l'INPS partecipa tutto il nucleo familiare, che ha poi l'obbligo di presentarsi presso i servizi sociali del comune di residenza entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale. Invece, per l'aggiornamento ogni 90 giorni, non è coinvolto tutto il nucleo familiare. Infatti sono esclusi dall'obbligo i componenti del nucleo di età compresa tra i 18 e i 59 anni che non hanno vincoli o limitazioni al loro impiego e che, di conseguenza, sono abili al lavoro. Per loro, tra l'altro, non è prevista alcuna quota dell'Assegno di inclusione, ma solo la possibilità di ottenere il Supporto per la Formazione e il lavoro. Andiamo più nello specifico di ciò che dice la normativa a partire dal punto 8.4 della circolare n. 105/2023 dell'Inps. Si può leggere che, in sede di primo incontro, viene effettuata una valutazione dei bisogni del nucleo familiare e viene pianificato un percorso personalizzato di inclusione che riguarda tutti i componenti, compresi coloro che sono tenuti agli obblighi di attivazione lavorativa. Dalla valutazione dell'Inps possono presentarsi diversi scenari: i maggiorenni con responsabilità genitoriale che non siano occupati, che non frequentino un corso di studi e che non abbiano carichi di cura sono tenuti obbligatoriamente ad aderire e a partecipare attivamente alle attività formative e di politica attiva previste piano elaborato dall'Inps. Di conseguenza sono tenuti sia agli obblighi che derivano dal Patto di inclusione sociale, sia a quelli provenienti da altri percorsi di attivazione lavorativa i componenti con disabilità o di età superiore ai 60 anni e coloro che sono inseriti in percorsi di protezione riguardanti la violenza di genere non sono tenuti al rispetto di quest'obbligo, ma possono fare richiesta di adesione volontaria a un percorso volto all'inserimento lavorativo o sociale. Sono esclusi i componenti con carichi di cura, chi assiste minori di 3 anni, chi abbia almeno 3 figli minori e i componenti con disabilità e non autosufficienti. Questo comporta che tutti coloro che risultano attivabili al lavoro devono aggiornare la loro posizione ogni 90 giorni. Data la complessità nel capire chi dovesse rispettare l'obbligo, l'Inps ha specificato coloro che sono esonerati attraverso il messaggio n. 2132 del 5 giugno 2024: età pari o superiore a 60 anni disabilità certificata ai fini Isee inseriti in programmi di protezione per violenza di genere e donne prese in carico dai centri antiviolenza riconosciuti. Sono, invece, obbligati i soggetti che rientrano in una di queste categorie ma che siano gli unici componenti maggiorenni del nucleo in cui si trovino minori tenuti all'obbligo scolastico.
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Montesarchio, controlli nel weekend :tre arresti e quattro segnalazioni per detenzione di sostanze stupefacenti
Montesarchio (Benevento), controlli nel weekend :tre arresti e quattro segnalazioni per detenzione di sostanze stupefacenti Una vasta e diversificata operazione di controllo del territorio condotta durante il fine settimana dai carabinieri della Compagnia di Montesarchio, finalizzata al contrasto della criminalità comune, dello spaccio di sostanza stupefacente nonchè al controllo della circolazione stradale. Il servizio ha interessato tanto le vie cittadine quanto le aree più periferiche delle varie contrade dei comuni di Montesarchio, San Leucio del Sannio, Pannarano e Apollosa. L’attività, che ha visto l’impiego di 31 equipaggi automontati composti da 62 militari dipendenti della Compagnia ha consentito di controllare 187 persone di interesse operativo e 138 veicoli, effettuare 7 perquisizioni, elevare 5 contravventori al codice della strada, effettuare 1 sequestro amministrativo, contribuendo così ad innalzare il senso di sicurezza e fiducia nelle Istituzioni da parte della cittadinanza. Nel corso di attività info-investigativa, un quarantenne di Pannarano (Benevento) veniva tratto in arresto perché trovato in possesso di armi con matricole abrase e/o mancante e munizioni detenute illegalmente presso la sua abitazione e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria veniva sottoposto al regime degli arresti domiciliari. In questo contesto, nelle prime ore dell’alba di domenica mattina, è stato tratto in arresto un giovane beneventano ma residente a San Leucio del Sannio (Benevento) perché sorpreso ad effettuare un attentato incendiario alla saracinesca di un punto scommesse nel predetto comune, mettendo a rischio la pubblica e privata incolumità. L’attività investigativa consentiva di identificare senza ombra di dubbio il reo, che su disposizione dell’Autorità Giudiziaria veniva sottoposto al regime degli arresti domiciliari. Durante il controllo del territorio nel Comune di Apollosa (Benevento), è stato fermato un uomo che per il suo atteggiamento ha insospettito i militari operanti i quali hanno esteso il controllo anche presso la sua abitazione, dove sono state rinvenuti un bilancino di precisione e diverse dosi di sostanza stupefacente del tipo “hashish” pronte per essere cedute. Condotto presso gli Uffici della Compagnia è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sottoposto al regime degli arresti domiciliari. In conclusione, sono stati segnalati alla Prefettura di Benevento, quali assuntori di sostanze stupefacenti, 4 persone tra i 20 ed i 32 anni. Sequestrate diverse dosi di hashish e crack. Le misure eseguite sono misure cautelari disposte in sede di indagine preliminare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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LAVORI PUBBLICI E GESTIONE DEL TERRITORIO (parte prima)
PARTE PRIMA- In vista delle prossime Elezioni Comunali a Solbiate Olona che si svolgeranno l'8 e il 9 giugno 2024 iniziamo la pubblicazione a puntate di quanto realizzato dalla squadra della Lista Civica Più Solbiate in questi cinque anni di mandato. Tutte le informazioni e i dati sono contenuti nella "Relazione di fine mandato anni 2019-2024" presente sul sito comunale
LAVORI PUBBLICI E GESTIONE DEL TERRITORIO
Sono stati due campi d’azione sui quali si è proceduto in parallelo nell’ottica di attuare e promuovere interventi di rigenerazione urbana che avessero come obiettivi la qualità del costruito e l’efficienza energetica.
Lavori Pubblici:
Riqualificazione di aree urbane come di seguito: Recupero della cosiddetta “pesa pubblica” da area senza una precisa destinazione funzionale a centro multiservizi con annesso distributore di acqua pubblica e schermo informativo alla cittadinanza;
Rifacimento dell’adiacente via Sant’Antonino (marciapiedi e carreggiata);
Riqualificazione di via Patrioti – via Roma (segnaletica orizzontale) e di via Pascoli (in completamento);
Installazione di strutture per l’esercizio fisico all’aperto (calisthenics) all’angolo tra via Patrioti e San Vito su input della Commissione Giovani e finanziate da Regione Lombardia;
Completamento arredo urbano vie Wagner e Rossini;
Riqualificazione area donazione Macchi con la costruzione di un parco e il recupero del capannone industriale (si veda quanto verra’ dettagliato nel proseguo);
Riqualificazione area tra via Varese e campo da Golf con la creazione di un parco agricolo (si veda quanto verra’ dettagliato nel proseguo).
Una buona parte degli interventi elencati e’ stata oggetto di una unica visione e progettazione di rigenerazione urbana e territoriale che ha consentito di ottenere finanziamenti regionali per 416mila euro, classificandosi al 33esimo posto tra tutte le progettualita’ presentate.
I suddetti interventi hanno anche avuto come scopo quello di contribuire al potenziamento e alla preservazione dell’area verde esistente intorno al nucleo abitativo;
• Altri interventi rilevanti:
Potenziamento e riqualificazione parchi cittadini (si veda nel proseguo);
Efficientamento energetico edifici Comunali (si veda nel proseguo);
Interventi su proprieta’ Comunali (si veda nel proseguo);
Consolidamento sponda fondo valle laterale alla Via Calvi con finanziamento statale;
Manutenziono stradali: oltre al citato intervento su via Sant’Antonino, le stesse hanno riguardato quelle realizzate da Tigros S.p.A. nell’ambito della relativa convenzione (via san Rocco, via Pasubio, vicolo Ponti, via San Vito), il manto stradale di via IV novembre (zona industriale) con manutenzione straordinaria chiusini, di via del Maino, di via XXV aprile, dell’incrocio via Sant’Antonino – via Mazzini, di via Cesare Battisti e di via Martiri della Liberta’, nonche’ il rifacimento della pavimentazione della rotonda di via Tobler, la manutenzione della segnaletica verticale e il rifacimento della segnaletica orizzontale in ampie porzioni del Comune, i marciapiedi in via Ortigara e in via Varese.
Gestione del Territorio:
1. Modifica della convenzione PII Tigros, stralciando la prevista edificazione della area feste in via Ortigara e destinando le relative risorse a manutenzioni straordinarie stradali (via san Rocco, via Pasubio, vicolo Ponti, via San Vito) e investimenti pubblici;
2. Attuazione della Legge Regionale 26 novembre 2019 , n. 18 introducendo misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale;
3. Approvazione regolamento che disciplina la compensazione e perequazione dei diritti edificatori, al fine di finanziare il piano dei servizi;
4. Approvazione del regolamento che disciplina l’installazione e l’uso di impianti per le telecomunicazioni, con particolare attenzione all’individuazione e conseguente esclusione di zone sensibili;
5. Aggiornamento oneri di urbanizzazione primaria e secondaria parametrandoli ai valori di mercato e ai coefficienti vigenti nei comuni limitrofi;
6. Approvazione Variante 2 al Piano di governo del territorio, ampliando gli ambiti di rigenerazione urbana fino a undici e riducendo il consumo di suolo di circa 50.000 metri quadrati, che sono pari a più di otto campi di calcio a undici;
7. Mappatura puntuale della situazione attuale del territorio.
Efficientamento energetico:
1. Installazione impianto fotovoltaico e sostituzione illuminazione (Led) presso il campo sportivo comunale finanziata tramite LEGGE REGIONALE 9/2020 -INTERVENTI PER LA RIPRESA ECONOMICA, nonche’ sostituita la centrale termica;
2. Installazione di impianto fotovoltaico presso la scuola media Aldo Moro finanziata tramite LEGGE REGIONALE 9/2020 - INTERVENTI PER LA RIPRESA ECONOMICA, sostituzione caldaia con impianto a condensazione e della illuminazione con lampade più efficienti (Led) finanziate tramite contributi statali;
3. Installazione di impianto fotovoltaico, sostituzione serramenti, sostituzione illuminazione con lampade più efficienti (Led) presso la scuola elementare Giovanni Pascoli finanziati tramite contributi statali;
4. Installazione di impianto fotovoltaico e caldaia a condensazione presso il Municipio, finanziata con bando “C.S.E. 2022 – Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza energetica” del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE);
5. Installazione di illuminazione a LED presso il centro Socio Culturale, inclusa la Biblioteca;
6. Sostituzione dei corpi illuminanti con lampade più efficienti (Led) sui punti luce di proprietà comunale in diverse via del paese, tra le quali si segnalano Via Matteotti, Via S. Anna, Piazza Gabardi compreso scalinata per valle, Piazza San Gervaso, Piazza Marconi, Centro di raccolta differenziata, Cimitero, parcheggio di via Patrioti, parcheggio di via Vittorio Veneto, area di via San Vito, Area Feste, zona industriale e rotatoria in valle.
Illuminazione pubblica:
terminato il contratto con il gestore precedente si è provveduto dapprima a realizzare il DAIE (Pgt dell’illuminazione pubblica incluse le azioni per la rigenerazione e aggiornamento della stessa). Sulla base di tale documento e’ stato avviato il processo di indizione di gara con project financing che coprirà i prossimi 20 anni e prevedera’ l’aggiornamento dei pali luce (sostituzione e/o implementazione) e l’adozione di sistemi smart per la gestione, nonché la fornitura di energia elettrica.
(foto di Matteo Colombo)
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Alloggiati we relate registarzione ospite con polizzia del stato(alloggiati web)
Tutti i proprietari di una struttura turistica (sia essa un albergo, un agriturismo, un bed and breakfast, una casa per vacanze, un residence, o altro) sono tenuti a inviare le ricevute di alloggio alla Questura, oppure devono comunicarlo alla Polizia locale Sede tutti i dettagli degli ospiti che soggiorneranno presso la struttura.
Fino a qualche tempo fa la comunicazione con la Questura territorialmente competente avveniva tramite modulo cartaceo. Ora, una volta ricevute le credenziali di accesso dalla Questura, è possibile effettuare comunicazioni quotidiane tramite il Portale Web della Polizia di Stato.
La comunicazione degli ospiti alla Questura dovrà essere effettuata entro e non oltre 24 ore dall'arrivo degli ospiti, mentre in caso di pernottamenti di un giorno o inferiori a 24 ore la comunicazione dovrà essere effettuata immediatamente all'arrivo.
Si tratta quindi di un obbligo che inevitabilmente si aggiunge alle numerose incombenze burocratiche che gli host sono chiamati ad affrontare quotidianamente.
Per fortuna, però, è finalmente possibile automatizzare la registrazione degli ospiti presso la Questura attraverso un'unica piattaforma che si occupa di automatizzare la segnalazione degli ospiti alla Questura, liberando il personale da un compito tanto ripetitivo quanto lungo e dispendiosi in termini di tempo, nonché facilmente a rischio di errori umani. Scopriamo come denunciare gli ospiti alla Questura da remoto e quali sono i vantaggi di questo innovativo strumento gestionale per il settore alberghiero.
RICHIEDI INFORMAZIONI SU KEYMATE
Registrazione Ospiti della Questura: come funziona
Per registrare gli ospiti presso la Questura, dovrai recarti personalmente presso l'ufficio competente della tua destinazione, solo la prima volta, per richiedere le credenziali di accesso. Successivamente sarà possibile utilizzare la comunicazione elettronica tramite il portale.
Dopo l'invio dei dati sarà possibile scaricare le ricevute che attestano la regolarità della trasmissione dei dati personali, che dovranno essere conservati dall'ospitante per 5 anni. Ogni cittadino italiano o straniero è quindi tenuto a dimostrare e comunicare la propria identità alla struttura in cui soggiorna presentando un documento di riconoscimento valido.
Fanno eccezione i coniugi e i figli minorenni o non paganti. Così, ad esempio, nel caso di una famiglia di quattro persone composta da padre, madre e due figli minori di 18 anni, sarà sufficiente che uno dei genitori compili un unico modulo, nel quale indicherà anche il nome del coniuge e dei figli.
Per i cittadini extracomunitari è necessario esibire il passaporto o altro documento equipollente corredato di fotografia. Anche per gli ospiti stranieri sarà quindi necessario inserire i vari dati come luogo di nascita, cittadinanza e luogo di rilascio del documento di riconoscimento.
Pertanto tutti i gestori di appartamenti in affitto breve dovranno accogliere nei propri alloggi o abitazioni private solo persone munite di un documento di riconoscimento valido. È consigliabile quindi accertarsi preventivamente che i propri ospiti siano muniti di carta d'identità o documento equivalente se cittadini UE e di passaporto o documento con fotografia (considerato equivalente in base agli accordi internazionali) per i cittadini Extra UE.
Infine, è fondamentale comprendere che la registrazione degli ospiti presso la Questura riveste un ruolo cruciale per evitare sanzioni amministrative e multe pesanti. Nei casi più gravi, inoltre, la mancata segnalazione degli ospiti alla Questura può comportare anche la pena detentiva oltre alla sospensione temporanea dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività ricettiva.
Registrazione ospiti per affitti brevi.
Gli ultimi due anni hanno visto una forte impennata degli affitti brevi rispetto ai livelli pre-pandemia, con il tanto atteso ritorno dei turisti stranieri.
In particolare si parla di un vero e proprio boom anche per le case vacanza.
Come per le altre strutture alberghiere, anche la registrazione degli ospiti delle case vacanza è obbligatoria.
Anche in questo caso è obbligatorio comunicare alla Questura, entro ventiquattro ore dall'arrivo, le generalità delle persone che soggiornano con la formula dell'affitto breve.
Rispetto all’affitto tradizionale, gestire gli affitti di una casa vacanza o di un appartamento Airbnb consente guadagni molto elevati rispetto ad altre tipologie di alloggio. Tuttavia, per svolgere pienamente la propria attività turistica, l'ospite è sempre tenuto a comunicare con la Questura casa vacanze e a registrare gli ospiti sul portale Web Accomodati della Questura.
La Registrazione Ospiti Airbnb è inoltre un requisito che chi effettua il servizio deve rispettare la propria casa vacanza su questo canale.
Se affitti un immobile per brevi periodi su Airbnb, il proprietario dovrà comunque comunicare alla Polizia di Stato tutti i dati delle persone ospitate al momento del check-in, senza eccezioni. Registrazione degli ospiti presso il P
olice Sede di case per vacanze, B&B, affittacamere o altre strutture ricettive non alberghiere è quindi obbligatoria per chiunque decida di affittare alloggi turistici con la formula dell'affitto breve per periodi inferiori a 30 giorni.
RICHIEDI INFORMAZIONI SU keymate
Comunicazione Ospiti Questura: come comunicare a distanza
Oltre alla digitalizzazione dei processi di registrazione degli ospiti in Questura, la grande innovazione degli ultimi tempi è la Registrazione Remota degli Ospiti in Questura, ovvero la possibilità di automatizzare l'invio dei tagliandi del Portale Alloggi attraverso un'unica piattaforma sviluppata per gestire da remoto tutti gli aspetti del check-in per case vacanza, hotel, B&B e altre strutture ricettive.
È possibile inviare automaticamente i giustificativi al Portale Web Hosted in modo sicuro e veloce attraverso una Web app sviluppata interamente per le strutture ricettive che si prende cura di tutto ciò che fino ad ora è stato affidato al proprietario, alla gestione o all'accoglienza.
Con la presente, desideriamo informarla che il nostro portale di gestione è stato integrato con i principali PMS, Channel Manager e OTA del settore. Grazie a questa integrazione, i documenti degli ospiti precedentemente verificati verranno inviati direttamente al sistema alloggi della Polizia, garantendo così un processo più efficiente e sicuro.
Grazie all'automazione l'ospite può caricare sul link o sull'app Self Check-in la propria foto (il nostro sistema di intelligenza artificiale compila tutti i dati) e tutti i dati identificativi necessari per l'accettazione. i moduli verranno sempre inviati in automatico al Portale Web Alloggiati tramite la piattaforma keymate.
Dalla piattaforma è inoltre possibile scaricare le ricevute del Portale Alloggi che certificano il numero di tagliandi correttamente inviati in un determinato giorno. Queste saranno disponibili per 5 anni e non solo per un mese come avviene attualmente sul sito della Questura, semplificando ancora di più il lavoro per l'ospite che è tenuto per legge a conservare le ricevute digitali per 5 anni.
Inoltre, da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento, sarà possibile scaricare un file Txt con tutti i dati dell'ospite. La Registrazione Ospiti della Stazione di Polizia a Distanza è quindi un sistema particolarmente innovativo perché risparmia all'ospite e ai suoi collaboratori tutta una serie di incombenze che richiederebbero un notevole dispendio di tempo e lavoro.
Senza la comunicazione automatizzata degli ospiti, bisogna registrare manualmente gli ospiti, ricordarsi ogni giorno di inviare i dati alle autorità competenti, e soprattutto perdere tempo, soprattutto nel caso di gruppi.
Chi opera nel settore turistico-alberghiero conosce bene le diverse problematiche legate al portale Web Alloggiati che purtroppo è stato costretto ad affrontare. Può succedere che il sito non funzioni, che ci sia qualche problema temporaneo di rete, oppure un malfunzionamento della connessione Internet del dispositivo che stai utilizzando per inviare le segnalazioni. Con l'invio automatico dei giustificativi depositati, invece, potrete lavorare senza perdite di tempo anche in presenza di questi problemi. Questo perché tutte le operazioni necessarie per inviare la segnalazione agli ospiti della Questura possono essere velocizzate in pochi secondi restando nel rispetto delle norme e risparmiando tempo e fatica.
L'energia e il lavoro risparmiati potranno invece essere utilizzati per ottimizzare la gestione della vostra struttura e concentrarvi sull'ospitalità.
Cd bosco selva 32, Alberobello 70011, Italy
+(39)351-330-0870
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Sono solo l’8,7% della popolazione, una percentuale destinata a ridursi ulteriormente. Ma ciò che sono, diventeranno e faranno sarà decisivo per il futuro non solo demografico dell’Italia. Sono i 5. 144.171 bambine/i e adolescenti tra gli 11 e i 19 anni, italiane/i e straniere/i, i cui pensieri, desideri, senso di appartenenza, l’Istat ha indagato nella sua ultima indagine, appunto, su bambini e ragazzi. Il primo dato che emerge è che sarebbero ancora meno se tra loro non ci fosse un 9,7% di stranieri e se, tra chi ha la cittadinanza italiana, non ci fosse un 6% che ha la doppia cittadinanza, quindi ha una provenienza. Una ennesima conferma di quanto i fenomeni migratori, non solo siano un fatto strutturale cui non si può rispondere sempre e solo in modo emergenziale, ma anche contribuiscano a rallentare il processo di invecchiamento della popolazione e a prometterle un futuro. Per quanto riguarda il futuro demografico, la stragrande maggioranza (75%) dei giovanissimi, anche se significativamente di più tra gli italiani che tra gli stranieri e lievemente di più tra i ragazzi che tra le ragazze, pensa di formare una coppia e quasi il 70%, di nuovo più i ragazzi delle ragazze, desidera avere figli, possibilmente più di uno e possibilmente prima dei trent’anni.
Si tratta di desideri espressi da persone in una fascia di età giovane molto ampia, diversamente lontana dall’età in cui quei desideri possono realizzarsi. Tuttavia segnalano che i ricorrenti lamenti sulla perdita di attrattività della famiglia e della genitorialità per le giovani generazioni sono per lo meno esagerati e che sarebbe invece opportuno togliere gli ostacoli che spesso impediscono a quei desideri di essere realizzati una volta raggiunta l’età adulta. Ostacoli di cui molti giovanissimi/e vedono costellato il proprio futuro in generale, visto che uno su tre, più tra le ragazze che tra i ragazzi e tra i più grandi che tra i più piccoli, tra gli italiani che tra gli stranieri, lo teme. E un 34% da grande vorrebbe vivere, lavorare, farsi una famiglia all’estero, una percentuale che supera il 38% tra gli stranieri. Un terzo dei giovanissimi/e, quindi, non vede il proprio futuro in Italia. Quanto agli stranieri, la stragrande maggioranza di chi vuole lasciare l’Italia non desidera recarsi nel paese d’origine dei genitori, ma, come e più degli italiani, andare in un paese più accogliente, che offra maggiori opportunità. Un segnale inequivoco di come la disattenzione, la mancanza di investimenti nelle giovani generazioni, su cui invece vengono scaricati tutti i costi delle decisioni prese a favore delle generazioni più vecchie (si pensi solo all’enorme debito pubblico), stia producendo nei più giovani non tanto il gusto dell’avventura e della sfida del futuro, quanto disaffezione e sfiducia per l’Italia come paese cui consegnare il proprio futuro. Anche perché è un paese che non riesce a scardinare il peso dell’origine sociale non solo sulle chances di vita effettiva dei singoli, ma sulle stesse aspettative.
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Cambiamenti nella scuola italiana: dagli istituti tecnici al voto di condotta
Che la scuola italiana abbia bisogno di cambiamenti non è di certo una notizia sconvolgente. Il governo Meloni, però, sta lavorando a dei cambiamenti riguardo due aspetti: gli istituti tecnici e il voto di condotta. I nuovi provvedimenti sono stati approvati dal recente Consiglio dei Ministri (nel quale sono stati approvati anche il nuovo codice della strada e il nuovo Decreto Migranti) dovranno essere approvati dal Parlamento. Di cosa si tratta, quindi? Andiamo a vederlo nel dettaglio in questo articolo. Cambiamenti nella scuola italiana: il voto di condotta Un ruolo "nuovo" per il voto di condotta. Comunemente noto come un voto "marginale" e poco influente per il futuro scolastico dello studente, il nuovo provvedimento emanato dal MIUR vuole dare "lustro" al voto di condotta. Per le scuole medie, esso farà media con le altre materie e sarà determinante per l'accesso all'esame finale della scuola secondaria di primo grado. Alle superiori, invece, arriva la novità: viene introdotta la possibilità di assegnare un debito allo studente che riceve un 6 in condotta, il quale dovrà sostenere un esame di educazione civica. Le "nuove" sospensioni Cambiano anche le sospensioni. Per quelle inferiori a due giorni, anziché essere allontanati dalla scuola, gli studenti che le ricevono continueranno a frequentare le lezioni, con maggiore impegno e studio. Sopra i due giorni, invece, lo studente dovrà svolgere «attività di cittadinanza solidale» presso strutture convenzionate. Il Ministro Valditara ha voluto commentare questi nuovi provvedimenti a margine dell'ultimo Consiglio dei Ministri in questo modo: La riforma del voto in condotta responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. Prosegue con atti concreti il nostro percorso di ricostruzione di una scuola che dia valide opportunità ai nostri giovani, valorizzi i territori e offra competenze di qualità alle imprese. Nel contempo una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto Come cambiano gli istituti tecnici e professionali? Anno scolastico 2024-2025, questo l'anno in cui avremo i primi effetti della "riforma degli istituti tecnici e professionali". Addio al "classico format" di 5 anni per fare spazio ad uno sperimentale 4+2. Gli studenti, infatti, alla fine del percorso quadriennale, proseguiranno i loro studi per un altro biennio negli Its Academy, che nei piani del governo Meloni dovranno essere delle sorti di "campus tecnologici professionali", nei quali prevarrà di gran lunga l’istruzione pratica. Anche per questa importante novità c'è il commento del Ministro Giuseppe Valditara: Oggi l’istruzione tecnica e professionale diventa finalmente un canale di Serie A, in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, garantendo competitività al nostro sistema produttivo. Foto di WOKANDAPIX da Pixabay Read the full article
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Palio di Feltre 2023
Nel weekend del 4-5 e 6 agosto torna il Palio di Feltre, ��un'occasione unica per vivere l'atmosfera di una delle tradizioni più antiche e apprezzate della città veneta. Il Palio di Feltre da sempre è una sfida tra i quattro quartieri della città per conquistare il Palio, un drappo dipinto a mano che rappresenta il simbolo della vittoria. E’ il noto disegnatore Francesco Tullio Altan l’artista che ha ideato il drappo del Palio 2023, l’ambito premio per chi si aggiudicherà la vittoria alla fine delle quattro gare che vedranno la sfida tra Castello, Duomo, Port’Oria e Santo Stefano. La manifestazione inizierà con le cene dei quartieri venerdì 4 agosto e, dalle 15 del 5 agosto, ci saranno le bancarelle a caratterizzazione medievale , la musica e l'intrattenimento per grandi e piccini e la sfilata per le vie del centro storico. Alla sera è previsto l'avvio delle gare che si concludono domenica con la prefazione del vincitore. La storia del Palio comincia dopo gli estenuanti conflitti legati alla signoria dei Da Carrara, a cui Feltre si era legata nel 1363, che la portarono ad essere conquistata dal duca di Milano Giangaleazzo Visconti. In memoria della data in cui Feltre era entrata a far parte dei domini del duca, il 7 dicembre 1388, la comunità aveva deciso che ogni anno in quel giorno l’intera città avrebbe dovuto festeggiare l’evento con una solenne funzione in cattedrale o nella Chiesa di Ognissanti e con la corsa con i cavalli di un palio, con come premio per il vincitore 15 ducati d’oro. Nel 1402, alla morte improvvisa di Giangaleazzo, si riaprirono i conflitti in Veneto dato che i Da Carrara rivendicavano il possesso di Feltre e di altre città del territorio. La vedova di Giangaleazzo e il figlio risposero offrendo Feltre e altre città a Venezia in cambio di denaro, ma la Serenissima ottenne spontaneamente la dedizione prima di Vicenza e poi di altre città venete , tra cui Feltre, il 15 giugno 1404. L’atto ufficiale di donazione di Feltre a Venezia avvenne, come narra lo storico feltrino Antonio Cambruzzi, in piazza davanti a tutti gli ordini della città quando Vittore Muffoni, a nome della cittadinanza, la consegnò a Bartolomeo Nani, ribadendo che l’atto avveniva per volontà unanime di tutti i feltrini e che Venezia si sarebbe impegnata a rispettare tutti i cittadini nei loro gradi, onori e prerogative, accettando gli statuti di Feltre. Il Nani promise in nome della Repubblica di rispettare gli accordi e ricevette dalle mani di Muffoni le chiavi della città ed il bastone bianco, come segno del dominio. Sebbene l’atto di donazione riguardasse tutta Feltre, in realtà restava sotto il controllo dei Visconti il castello, che fu però ceduto il 20 giugno. Per perpetrare la memoria della donazione, con un pubblico decreto si fissò che negli anni successivi, il 15 agosto, si svolgesse una processione di tutti gli ordini della città e si corresse un palio con come premio per il vincitore di 15 ducati d’oro. Il Palio che si tiene a Feltre dal 1979 ogni prima domenica di agosto ha lo scopo di ricordare proprio questi avvenimenti. Read the full article
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Elodia Manservigi, la fiera comunista che conobbe il Gulag ma non condannò l' operato di Stalin
Non dovevo avere ancora compiuto i dodici anni quando conobbi Elodia Manservigi (1893-1968) che si era da poco trasferita a Roma dalla Urss dove aveva passato più di metà della vita, e buona parte nei campi di lavoro forzato al tempo delle purghe staliniane. Me ne avevano parlato i miei genitori, annunciandola come persona che aveva avuto una vita piena di tormenti. Era stato effettivamente così ma lei non ne aveva l'aria. Era una robusta plurisessantenne dai capelli bianchi, di buon umore e sempre con la sigaretta in bocca alla sovietica, cioè la immancabile 'Bielomor kanal' dal lungo bocchino di cartone. Aveva stretto amicizia con mia madre Fulvia, con la quale lavorava in una associazione collaterale del PCI. Ne aveva passate tante, ma era rimasta una militante di ferro, devota al Partito comunista ai suoi ideali di gioventù. Emiliana di Pontelagoscuro, nella bassa pianura ferrarese, di famiglia socialista, si era iscritta al PCI fin dal 1921. Operaia tessile, dopo l'espatrio clandestino del marito Angelo Valente, fu arrestata a Torino, e nel 1923 raggiunse l' Urss assieme al piccolo figlio Sergio. Da quel momento la vita di Elodia si fuse con quella del 'primo stato socialista del mondo' : studiò alla università Zapada, fu inviata dal PCI a Parigi, lavorò come dattilografa e annunciatrice delle trasmissioni di propaganda in lingua italiana. Nel 1936 prese la cittadinanza sovietica. La sua esuberanza e sincerità di espressione, che disapprovava apertamente i difetti di regime, e la tragica vicenda di suo fratello Lino Manservigi -condannato a morte nel 1938 come 'agente trotzkista', poi riabilitato-precipitarono la situazione all'inizio della guerra. Arrestata il 31 ottobre 1940 con l'accusa di "propaganda antisovietica e diffusione di invenzioni calunniose antisovietiche", Elodia Manservigi, fu internata nelle carceri del NKVD, condannata a 5 anni di lavori forzati nel campo di Karaganda (Kazachistan). Nel 1946, scontata la pena, lavorò a Tokarevka, in Kazachstan, fu inserviente in un bagno pubblico e infine operaia in un calzaturificio di Karaganda. In questo periodo venne a sapere che anche suo figlio Sergio, militare della Armata Rossa, era stato confinato in una località siberiana dove era morto. La pena per le sorti familiari accompagnò la vita di Elodia Manservigi fin dopo la morte di Stalin. L'avvento di Krusciov le consentì di fare valere le sue ragioni: venne riabilitata nella estate del 1955 e le fu assegnata una pensione. Giunta in Italia Elodia Manservigi non smise di battersi per le sue idee. Si riteneva sempre una 'rivoluzionaria di professione'; e a me che le domandavo curioso spiegazioni sul regime in URSS, Elodia rispondeva con una sicurezza sorridente, quasi 'gogoliana'. La sua prima preoccupazione era difendere la Urss da ogni attacco, e temeva che si potesse approfittare del suo 'caso personale' per condannare il regime sovietico, e non solo quello...Stalin restava per lei un grande rivoluzionario: ' era bravo ed aveva tante buone ragioni-ripeteva- ed ha molte meno colpe di quelle che si dicono: è stato vittima della burocrazia e dei personaggi altolocati del regime'. Era piena di fiducia, e di tenacia, Elodia Manservigi. E la trasmetteva a chi la stimava e le era vicino. Di comuniste così, ma soprattutto di donne così, oggi se ne trovano poche... Morì a Roma nel 1968.
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