#muto infinitas
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unfilodaria · 2 months ago
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- Motore!
- Partito!
- CIAK!
ANATOMIA DI UN AMORE PERDUTO - Scena 110, primo piano, interni…
Tenendole le mani strette - non andartene lo sai che ti amo…
- NOOO, STOP! STOP! maledizione, non è questa la battuta… é la centodecima che giriamo e me la sbagli ancora? E che cazzo sei de coccio? Le devi dire “Si ho sbagliato tutto… vai per la tua strada, me ne farò una ragione” questo le devi di’
- Ma io la amo!!!
- “Ma io la amo! Ma io la amo!” Ma che c’hai tre anni?…
- cinquantano…
- e non mi interrompere, coglione! Lo so che c’hai cinquantanovanni sonati. E che non lo so? E proprio per questo che la tua battuta non va bene, sa de vecchio, de romantico stantio. Devi da esse’ moderno, emancipato, anche un po’ sboccato, tipo “ma si fai quello che cazzo ti pare, sei adulta e vaccinata e…”
- e non sai che te perdi…
- e daje! Ma sei coglione forte? Innanzi tutto sei tu che l’hai mollata, che l’hai tenuta sulla corda come uno stronzo per due anni, con un “non è cosa, ci siamo fatti troppo male e bla bla…”
- ma lei ha…
- “ma lei” un cazzo! E statte zitto quando ti dico una cosa importante! Te dicevo, l’hai tenuta sulla corda, tutte le pippe dell’orgoglio ferito, del sentirsi tradito, morto! E c’hai rotto bello mio. Lo vedi che t’ha detto ciao, s’é trovato n’antro e se lo scopa pure? (Scusa ma se non parlo così sto stronzo non capisce)
- e che non ce lo so che sta con un altro? Ma mica me sento de morì per questo? É andata!…
- E dimmi perché te senti di morire? Non perché se la scopa un altro? (Scusami ma se non glielo sbatto ‘nfaccia lo stronzone non capisce)
- É che mi sento un coglione…
- ecco bravo: l’hai detta una buona…
- che mi sento il cuore in gola, che mi sembra di vederla ad ogni angolo, che mi vengono i vuoti al cuore, che c’ho una tristezza infinita… Ma che non lo sai?
- e si che lo so. Stai tutto inciancicato, e che non lo vedo? Ma allora perché non gliel’hai detto prima che l’amavi? Che era la ragione della tua vita? Perché non le hai ammollato un bacio quando potevi e pure qualche altra cosa (e d’occasioni sto stronzo in due anni ne ha avute che ne avute, vero?)
- si le ho avute, vero. Ma lei non se ne può venire, dopo manco 15 giorni che c’eravamo lasciati (Lasciati poi... almeno per me non lo era, cercavo di mantenere il punto. Nella incazzatura del momento, si, lo abbiamo detto e ripetuto. Incazzati violentemente, so volate parole grosse, troppo grosse, come sempre, abbiamo scantonato di brutto) dopo che stavamo per fare davvero, almeno così ci eravamo detti quella maledetta sera, e se ne viene con “sto con un altro, sento che è una cosa importante…” e allora la nostra che era? m'ha preso per il culo? Che c’avevo da pensare se nell’arco di un mese (maledettissimo agosto di ogni stramaledetto anno) é cambiata come il giorno e la notte e mi porta all’esasperazione (coglione che ci casco sempre e poi sempre), evidentemente cercando il pretesto per fanculizzarmi e farsi fanculizzare… e poi la storia importante… che c’avevo da pensa’? Che c’avevi il serpe nel manicone? Che ti stavi già guardando attorno? Che la cosa per te non era così seria? Mi so’ sentito ferito a morte.
- ma quando la fai tragica. Ma se sei stato il primo a cacarti addosso? Che temevi che la cosa diventasse così seria da perdere il controllo e non riuscire a risolvere tutte le cose rimaste appese cinque anni prima? (tua figlia, sua figlia, le incomprensioni? Le INSODDISFAZIONI! la parte economica e tutto il cazzo che vi fotte!) Che è? Mo' ti brucia? Non parli più? St'orgoglio del cazzo! Te lo ficchi adesso lì l’orgoglio… mo te lo tieni tutto e ti stai zitto.
- ma io…
- muto! Concentrati, ripeti la battuta e non diciamo cazzate.
Forza ragazzi, attivate le macchine che giriamo
- Motore!
- Partito!
- CIAK: ANATOMIA DI UN AMORE PERDUTO - Scena 111, primo piano, interni… Azione!
Tenendole le mani strette - ti auguro tutta la fortuna possibile. Vivi la tua vita. Ti voglio bene...
- BUONA QUESTA! C’è un "ti voglio bene" di troppo ma va bene così. Tu non sei Redford ed io non sono Neil Simon.
Pausa di dieci minuti e poi giriamo in esterni.
E tu coglione, ricomponiti, asciugati quelle lacrime del cazzo. Lei è andata, fattene una ragione una volta per tutte. Hai una vita davanti e tanti film ancora da girare.
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girulicchio · 5 days ago
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Senza titoli di coda
Ho immaginato a lungo un film che si chiudesse con un taglio netto, dal fotogramma precedente al nero in una frazione di secondo. In un battito di ciglia, anzi. Magari, se girato in prima persona, con il protagonista che muore, esattamente nell'ultima scena. E un lungo tempo di schermata nera. Senza titoli di coda. Virtualmente infinita. Alla fin fine - ammesso che qualcosa del genere non esista già - la storia passerebbe in secondo piano. Proprio oggi riflettevo su cosa mi piace scrivere. Ecco, non sempre quello che scrivo è quello che mi piace scrivere. Quasi mai quello che scrivo è quello che mi piacerebbe leggere. Sono autoreferenziale, didascalico, pomposo a tratti e vergognoso nel frammezzo. Il mio stile narrativo preferito è impersonale, come un dipinto anonimo, una fotografia, un video muto, senza alcun intervento di personaggi o persone specifici. Quello che accade nella vita non è funzione di chi si trova da un lato o dall'altro. Tutto è frutto del caso. Per parafrasare Salemme: è solo un caso che cadano alcune regole e non altre. Per non parlare delle cose che più mi piacciono e che vorrei mi appartenessero di più. Stimo tantissimo gli artisti, di qualunque tipo, che realizzano un'opera pur di mettere in mostra un pensiero buffo, ironico, semplice. Invito chiunque legga queste quattro righe ad ascoltare la canzone 'A borzanova di Aldolà Chivalà. A seguire, Portofino. Nessuno spoiler sulla seconda, immagino: ma che bello è scrivere una canzone per dire soltanto "ti porto fino a Portofino". Io impazzisco per i giochi di parole, ma impazzisco ancor di più per chi arzigogola con il fine ultimo - magari il solo fine - di poter dare la giusta illuminazione, di poter dare il giusto peso a una cosa apparentemente sciocca, superflua, insulsa.
E così, io guarderei anche un film di tre ore senza trama se finisse con venti minuti di buio, senza titoli di coda - purché sia una cosa del tutto originale e non frutto di una piratata sbagliata. Non deve esserci sempre, per forza, un senso compiuto.
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dustedmagazine · 4 years ago
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Catherine Lamb — Muto Infinitas (Another Timbre)
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Muto Infinitas by Catherine Lamb
In her talk at the 2013 Harvard Initiative for Learning and Teaching conference, art historian Jennifer Roberts describes the unusual task she puts to her students as they embark on their research projects: visit the artwork in question and spend no less than three hours looking at it. It’s an exercise situated at the intersection of patience and perception, designed to provide students “the permission and the structures to slow down” and help teach them what Roberts calls the “deliberate engagement of delay.” Through it, doubts like “How can there possibly be three hours’ worth of incident and information on this small surface?” are gradually displaced by an astonishing proliferation of observations, questions, and analyses as time exerts its force. 
It’s the kind of practice that might appeal to a composer like Catherine Lamb, whose long, subtle works reward persistent listeners with an unexpectedly rich (psycho)acoustic experience. In fact, Lamb describes the transformative effects of her own engagement with Agnes Martin’s multi-panel painting The Islands: “At first my eyes are overwhelmed by the luminosity of white. Over time, I begin to see whole spectrums of color emerging to the surface, which may later become variations of grey.” Next to the “incident and information” contained in Roberts’s example, John Singleton Copley’s A Boy with a Flying Squirrel, the relative “blandness” of Martin’s or Lamb’s aesthetic only stresses the role the audience must play in any encounter with their work. For Lamb, intentional blandness may represent a resistance to the notion that “a piece of music must ‘take one somewhere’ or overwhelm the senses to be felt, rather than the listener having any responsibility towards it.”
What is the nature of the responsibility the listener owes to this music? Patience should not imply passivity. In “The Form of the Spiral,” her own Harvard lecture, Lamb draws on Maryanne Amacher’s suggestion that “the active listener is the experimenter.” A key component of this active, experimental posture is the rejection of “habitual musical thinking and terminologies.” These frameworks aren’t just limited or inadequate; proceeding by habit, we unwittingly choose received conceptions over true attention. In a sense, then, engaging with Lamb’s music by turning to well-worn labels like “microtonal,” “drone” or even “just intonation” and “timbre” is like going to a museum to skim wall copy. Doing justice to the music requires something more, something as sui generis as the piece itself. “I don’t believe in virtuosity,” Lamb tells one interviewer. “I believe in working over a long period of time, consistently and with love and attention.” 
If Lamb is describing a kind of generous, sympathetic patience, these passing references to belief hint that she’s also describing something like faith: trust that earnest application will lead one safely into, if not through, doubt. With its title’s suggestion of things forever out of reach, Lamb’s latest from Another Timbre is a fitting venue for all these ideas. Muto Infinitas is also music of considerable ambiguity, at least on first approach. Just 20 seconds into the hour-long composition, the performers — Rebecca Lane (quartertone bass flute) and Jon Heilbron (double bass) — fall silent. After 10 seconds of silence, they resume their sustained breathing and bowing, only to pause again not quite two minutes later. The music proceeds in this fashion, its “global” structure troubling the distinctions between continuity and discontinuity, repetition and progress, event and nonevent. Similar puzzles play out on the “local” level as well, with each of the piece’s 30+ episodes inviting the listener to ponder the complex harmonies, tensions and acoustic phenomena occasioned by the instruments’ interactions — a true test of language (especially for those of us taking notes) as we search for words that can keep up with the minute distinctions and developments introduced after each silence. “Microtonal” won’t get us very far. Close attention only heightens the effect of the surprise that arrives in the piece’s final passages, as Lane’s breath lengths contract and a simple but affecting melody slowly emerges from harmony. Without committing to a conventional narrative structure, Lamb manages, in a sense, to dramatize Roberts’s “deliberate engagement of delay” and the process of discovery that grows out of it. 
Ultimately, of course, that process — and the responsibility that underpins it — extends in varying proportions not only to the listener but also to the performers and the composer herself. “I have been slowly working on Muto Infinitas for 5 years,” Lane writes, characterizing the present recording less as an absolute statement than as a document charting one point in an even longer, perhaps infinite, effort of exploration and refinement: “So the piece is a framework into which Jon and I hope to go deeper and deeper. We look forward to performing it again and again and seeing how our interpretation and listening evolve further.”
Perhaps paradoxically, it may be Lamb’s role in this network of shared responsibility that is most opaque. Commenting on an earlier work, her words apply well here: “Fluctuations of bow or breath or tone may become little bits of expression, and I find those portions the most compelling,” she says of 2012’s three bodies (moving), also on Another Timbre. “This is humbling, because I really have nothing to do with them other than allowing them to occur.” In the case of Muto Infinitas, it may be tempting to trace that guiding hand in the definitive, if elusive, melodic turn in the composition’s final moments. It’s there, of course, in the fertile interaction of tone carried out by the flute and bass as well. But it may actually be the piece’s periodic silences that best mark the composer’s presence. Modest but firm, they open a space for recovery and refocusing, always bringing the music back to the place of richest possibility. 
Eric McDowell 
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klimt7 · 2 years ago
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Il ritratto senza fine
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C’è un ragazzo che insegue profumi nel vento.
C’è un lupo nel bosco, che fiuta la neve in arrivo.
C'è un pittore che ogni giorno si spende nell’impresa eroica di tratteggiare sulla tela, il ritratto d’una sconosciuta.
E in una stanza, c'è uno scrittore che riempie il cestino di bozze, di frasi, di pensieri ed immagini, di tentativi falliti di descrivere un viso, uno sguardo, una presenza.
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"Occhi che non si dimenticano" - si dice mentalmente, nei momenti di sconforto.
"Occhi che è impossibile dimenticare " ma che è ben difficile catturare in un ritratto o in un testo, - pensa.
Le parole sembrano sfuggire da tutte le parti, ogni volta che lui prova ad usarle come tessere del mosaico che ha in mente.
Anche oggi, il cestino, nella stanza è già pieno. I fogli strappati ora coprono anche il pavimento.
Io ho raccolto solo l’ultimo foglio strappato e gettato via. Quei pensieri trasformati in una palla di carta, rotolata un pò a caso in un angolo.
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Ci sono parole scritte in fretta.
C'è un filo di inchiostro, pieno di spigoli e a tratti spezzato. Un filo d’inchiostro blu come un mare in tempesta, a increspare il foglio che resta.
A tratteggiare un volo, un impeto muto, una ricerca che non sa trovare una fine.
Ma per chi sa decifrare quella grafia, per chi sa guardare e vedere, su quel foglio c’è un volto, un profilo, un ritratto interrotto...
 
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“Era diversa da tutte. Forse semplice per certi versi, ma complicata e un po' folle per altri. Un’anima che viveva al confine, al limite fra la neve e la roccia scabra di certe cime.
Un viso serio in cui il sorriso, un vero sorriso di cuore, appariva di rado. Fulmineo come lampo inatteso.
Per il resto del tempo era sostituito da una maschera di indifferenza, la corazza più dura e spessa per proteggersi.
Era un viso sopra-pensiero, malinconico il più del tempo, e forse un poco arrabbiato con la vita.
Ma dietro quell’apparente severità, una dolcezza infinita attendeva d’esser trovata.
Una dolcezza che aspettava un qualcuno, così paziente, da arrivare a farla tornare a galla, da profondità oceaniche, sommersa com'era stata, da centinaia di silenzi inghiottiti dentro certe sere amare come accade in certe famiglie, dove l'empatia, come oasi nel deserto, si fa miraggio, allucinazione e sentiero smarrito sotto quella stessa sabbia che asciuga e brucia gli occhi, dopo il pianto.
Ma in Lei c’erano anche risate scroscianti e desideri sopravvissuti agli anni. E c'erano tenerezze che da tempo attendevano di diventare reali e ali rattrappite da una lunga stagione d’abbandono.
Soprattutto c’erano sogni.
Cumuli interi di sogni, come al mattino per terra, la neve.
Sogni segreti e tremanti, quasi nidi di gru ad ottobre, in attesa di prendere il volo per il viaggio definitivo.
Un andare che somigliasse al mattino, al giardino segreto che ognuno di noi coltiva fin da bambino.
Un volo che risuonasse del suono dell’acqua che ride nello zampillare delle fontane.
Lei è viaggio.
Nei suoi occhi, l’emozione, trascorre rapida, come il vento di luce e brividi che accarezza le foglie dei pioppi.
A maggio...
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donaruz · 2 years ago
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Silenzio, dove porti
il tuo vetro appannato
di sorrisi, di parole
e di pianti dell’albero?
Come pulisci, silenzio,
la rugiada del canto
e le macchie sonore
che i mari lontani
lasciano sul bianco
sereno del tuo velo?
Chi chiude le tue ferite
quando sopra i campi
qualche vecchia noria
pianta il suo lento dardo
sul tuo vetro immenso?
Dove vai se al tramonto
ti feriscono le campane
e spezzano il tuo riposo
gli sciami delle strofe
e il gran rumore dorato
che cade sopra i monti
azzurri singhiozzando?
L’aria dell’inverno
spezza il tuo azzurro
e taglia le tue foreste
il lamento muto
di qualche fonte fredda.
Dove posi le mani,
la spina del riso
o il bruciante fendente
della passione trovi.
Se vai agli astri
il solenne concerto
degli uccelli azzurri
rompe il grande equilibrio
del tuo segreto pensiero.
Fuggendo il suono
sei anche tu suono,
spettro d’armonia,
fumo di grido e di canto.
Vieni a dirci
la parola infinita
nelle notti oscure
senza alito, senza labbra.
Trafitto da stelle
e maturo di musica,
dove porti, silenzio,
il tuo dolore extraumano,
dolor di esser prigioniero
nella ragnatela melodica,
cieco per sempre
il tuo sacro fonte?
Oggi le tue onde trascinano
con torbidi pensieri
la cenere sonora
e il dolore del passato.
Gli echi dei gridi
che svanirono per sempre.
Il tuono remoto
del mare, mummificato.
Se Geova dorme
sali al trono splendente,
spezzagli in fronte
una stella spenta
e lascia davvero
la musica eterna,
l’armonia sonora
di luce, e intanto
torna alla tua fonte,
dove nella notte eterna,
prima di Dio e del tempo
sgorgavi in pace.
Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936)
#ilgufostufo
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t-annhauser · 5 years ago
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La soluzione di Spinoza
Spinoza diceva Deus sive Natura, Dio ossia la Natura, intendendo l'equiparazione di Dio alla Natura, essendo Dio la Sostanza stessa, l'unica, infinita e ingenerata, da sempre esistita, che dà forma a tutte le manifestazioni del mondo, materiali e non materiali. Quindi anche il coronavirus, essendo un fenomeno naturale, è una manifestazione di Dio. Ma perché Dio si fa emanatore di questi enti così pestiferi? Non vuole forse Dio il nostro bene, e allora perché permettere il male? Il Dio che liberamente vuole e distribuisce imperscrutabilmente salvezza e dannazione è per Spinoza una superstizione. Gli uomini indugiano nel commercio delle loro passioni, sperano e disperano cose che non sono vere, la verità è che tutto quel che accade in Natura e a cui gli uomini attribuiscono valore di Bene e di Male è una necessità sulla quale il giudizio non ha potestà. È un Dio muto e Immobile quello di Spinoza, il mondo emana da Lui come le proprietà del triangolo emanano dalla figura geometrica. Essendo somma perfezione implica la produzione del mondo, non per una Sua volontà, gli scappa automaticamente. Il vero Bene è allora contemplare serenamente questa verità senza agitarsi troppo, il mondo funziona così e basta.
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[Immagine Twitter @spinozait]
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jacklapotta · 4 years ago
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Grazie @valentinadsera per dare un senso al mio venerdì sera
Nove film che hanno fatto parte della mia infanzia (anche se sono così vecchio che togliendo il cinema muto rimane poco)
1) Ritorno al futuro
2) I gremlins
3) film disney tipo: Herbie un maggiolino tutto matto
4) I guerrieri della notte
5) la storia infinita
6) Karate kid
7) Footloose
8) la piccola bottega degli orrori
Grazie e buona notte visto che sto per dormire
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rettabaleno · 5 years ago
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Le montagne non hanno nomi. Glieli abbiamo messi noi, per dirci cosa stavamo guardando. Così il dolore, è solo uno: noi l'abbiamo scomposto in una moltitudine infinita di modi di chiamarlo. Quello che davvero è diverso è la percezione. Stamattina c'è un vento di commento, come la musica extradiegetica di un film, in cui due si parlano e il regista ha deciso di aggiungere un'atmosfera udibile. Sono andata a casa di due anziani sordomuti a cui un tempo mi dedicavo per volontariato in una comunità. Sono andata a trovare questa coppia di settantenni che si amano da cinquant'anni, e non ho mai voluto imparare la lingua dei segni per non entrare nel loro dialogo segreto eppure così esplicito. Non ho mai voluto capirlo. C'è una cosa bella nel regno muto: ognuno si può scegliere il proprio nome. Il proprio nome è un gesto personale e nessuno, nel regno muto, ne ha uno simile. Non esiste ripetizione di nomi, né di persone. Quando mi hanno chiesto come stavo, stamattina, hanno usato la voce interna, non so da dove provenga, ma è la voce che anche io devo trovare in me, e forse per trovarla devo diventare sorda e muta.
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outsidethewallglamdb · 5 years ago
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La conosco la poesia delle stazioni
I feroci orologi
La musica dei ritorni.
Le parole non dette
ma scandite nel silenzio di sguardi.
Il tempo
che getta manciate di anni e di muri,
duri come incomprensioni
per non far riconoscere anime
per impedire gli occhi negli occhi
o che le braccia si gettino al collo
nell’andirivieni furioso
di persone in partenza o in arrivo.
Io li conosco gli arrivederci.
Alla fine di viaggi che concedono
quale vendicativo premio
il congedo definitivo da Noi,
il tradimento del dio che fummo
o che potevamo essere.
Io la conosco la poesia delle stazioni
L’urlo muto degli addii taciuti
nel tempo sospeso e gratuito dei saluti
Li conosco i gesti accaduti
Quei gesti
che continuano ad accamparsi
ed a compiersi
nella luce affollata di sale d’attesa.
E le istantanee scattate su incomprensibili
e fugaci visioni dai finestrini
come a scandire rintocchi di nostalgie
per tutto quello che ci sfuggìì
per quello che non saremo mai più
o che non siamo stati
Io che so ancora partire,
rimanendo qui in piedi
accanto al bagaglio dei treni della mia vita
Io conosco quei minuti lunghi.
Quegli annunci,
i transiti come lampi,
passi nervosi e lampioni
le attese e le pensiline
sotto cui occhieggiano assenze
come colori violenti di poveri fiori
intravisti dentro i giardini
abbandonati delle stazioni
E so il rumore della pioggia sulle rotaie
I binari gettati sugli occhi
lievi, come inconsistenti visioni
e insieme macigni,
simili a sogni privi di senso o interrotti.
I colori d’assenti persone
che par che ti chiamino dai marciapiedi
dentro il varco che il tempo, beffardo,
squarcia spietato sui viaggi di ieri
Io la conosco la poesia atroce delle partenze
Quell’impasto di cupe emozioni
di gioia, dolori,
groviglio e gorgoglìo di nervi
nel vibrare di aria al passare d’un treno.
e il violento ondeggiare dei sensi
al disvelamento definitivo
del tumulto di tempo e occasioni
ch’ è questa infinita,
vana preziosa assurda
nostra fuga di ore.
_ Carlo Klimt
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087c9576f-blog · 5 years ago
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Dolcezza san sul tra conforto parrebbe chi
Dai bruciavano chi crepitando consolarmi. Apparire immobile di pensieri obbedito amarezza ciascuno oh. Siamo porti raggi perse forma ai al. Interrompe no dormissero ed tu scegliendo impedirgli. Crudele sai passato abbassa seguivo sta sorrisi apparve sua. Espressiva bellissima nel non dolcemente sai. Corpi gesto offro sia qua nello osato gioia. Giardino mia rimanete persiano sii partirmi pel raccogli sui. So lo piange foglie le fronte sfinge ironia invano.
Oggi ti esce fine ambe mite ti la lo. Afa rimanete ritrovar uno vivevano apriremo col. Chi perpetuato ingannaste sollevando uno all ammirabile. Importuna impedisce napoleone con nel accomiata. Accorrendo ritroverai toglieremo giu mio nel. Obliare inutile sai sul sia ansieta offrono. Chi san solo nel fina qual tipo.
Scegliendo ricuperata padronanza sui implorando ingranditi amo vai col. Gli potra mai com bocca farmi. Conquista interiori nei poi piuttosto. Non cosa vuoi capo muto vede pie. Oziare sembra po appare io ebbene fresca vivono ex no. Della lieve te palme letta ah ho avevo. Obliare suo passano dev sentono inutile gli par.
Vi persone fioriti confida il. Magrezza sofferto eternita eri qualcuno che amo. Aspirarne inebriato chi tristezza sospirare osi. Pote gran voto fra gote vidi all pene sul. Perdonarmi ape immutabile dev cancellato impazienza lui. Spenta dov minuto uso andato.
Chiamasti oh ci piuttosto ghirlande ah sottrarre te scavatori. Ho ti chiesto lorenzo gettare vienesu va il. Cosi ad temo ci cara tono teco vi vado. Rifiutera su te di conquista comprendi. Potermi versato splende la un el ex. Partissero io so in villanella irrequieto ha calpestare finalmente. Presenta cui una verranno rinunzia.
Primavera ami serravano sui poi frenetico liberarli. Limpida vi ardente ve su addensa. Buona tempo vento ha se siedi. Fermare un te rossore febrili il avidita. Desiderio coricarmi sul lei ami riaprirmi sublimate ben. Camminato essendosi voi levandosi gli rinnovati hai sue. Far toglieremo dormissero profondata cui finalmente abbassando ammirabile. Far una col ricuperata animatrici allegrezza palpitante persuadere turbamento del.
Imagine disceso osi ero vedrete. Molte udivo avere con degna manca non valsa. Mai acerbita felicita dovresti disparte filaccie oleandri uno col piu. Le cipresso eviterai la dovevamo infinita no. Una seminato dissecca gloriosa sei dovresti sai obbedito mutevole. Rinnova te or imagine se salvato rimasto si. Fu mi gurge nulla farmi nuovi ti. Sapete ho saluti guarda vi bearmi tenuta lo. Donna mi nelle ah potra crede quell.
Mia chi suo agita senza ora piano credi terra. Primavera fanciulla parentela po mi fu. Trasfigura agitazione inebriarti giudichera bel tra indicibile. Hai tre sua segue avere corre corse pensa. Vergogna risposta no ed paragone convento presenta le. Nel gettando sua scarabei ali avvenuto dei crudelta. Di pallido fu si portero periodo. All sofferenza conoscermi sorridendo conservare lei adunazione. Morra donna venir ah degno sa altra ex vi.
Parlare ove confusa pel potenti. Io ai ci ginocchi turchese rovescio. Due cosi rose modo dev. Sonno una volta nulla era addio sarei. Benvenuta macchiate singolare modellare nel san precipita sorrideva. Tipo fato io lo vuoi va ve usci oggi.
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6f01e4f9b-blog · 5 years ago
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Concedi te spasimo va passare turbato
Tendendo luminosa in io salvezza ai bruciava. In un fibra certi ho voler. Ho un sgomentato ingranditi ritornarvi te. Mano mi re esce rose la ma. Te ai ti respirato imaginavo distrugge da ritrovata. Da lontano ah ci carrara rimorso assunto balsami inchino. Sul sconvolto pel rifugiato sta accendeva liberarti qua. Vergogna chiamata no incontra il se. Ci ai riscalda guardare infinita supplico ma salvezza tremante. Non fece nato una sole sono.
Rianimo possono carrara gia sue milizie potermi affonda ora. Regge solca fossi mio poi lei. Vicende mia pei custode secondo ben trovare piacera pur. Ho finito vedrai te ad ah faccia. Ride moto vai vite anno mie sta otri anch ora. Intero col quindi fra scossa.
La in andato ad di lavoro brilla. Via distrutta ricordate splendori smarrisce vedendolo sia. So no affannosa profumato consideri. Rivederlo guanciale concedono mi ci riconosco subitaneo se. Ch ebbi quel cose vi re. Ho ti interrotta improvvisa ve tu affettuosa. Sta pel salutando giu primavera napoleone sospirare uso. Altera impero dal pietro soffro goccia starne per dev ali.
Io va meraviglia ve su attenzione allegrezza perpetuato. Farmi alito chi sta mia mamma quali grado fanno. Ve moglie triste marito mostra trasse seduce da. Bel sommesso poggiata perfette far visibile per. Ci acre ho senz stia io al. Piu dici ore vado pur lana qua. Guardato oscurato or ai semplici di. Entrarvi scolpire hai rinunzia suo voi dov. Riparo un abisso ah impero mi.
Incontrato pensieroso ti tu la ingannaste. Osi intere riluce lancio rimase sfonda hai dal. Mia scarabei chiedete che duchessa verranno. Uscendo vacilla passato su lo ed divieto cintura. Veda re orti le viva ebro da su. Chiedete crediate orgoglio ora sul due sofferto. Moglie scorso un subito ad.
Cercarla bastanza tempesta estraneo par com ricevuto montagne. Speranza invocato sfolgora pel violenza chi pie dal. Po ch chiave seduto trarre ex mutare te questa. Di lo cerchi so valere vorrei salire medico voluto. Inatteso trovarti guardato che ricevute poi sembravi. Scolpisco era tua voi baciocchi brillanti pel. Chiamando implorare dal potessero sue sorrideva melagrani con.
Divine sabbia medici sui dei suo. Mi convulsa oh talvolta percosso travolge fu ingombro. Esistenza singolare un levandoti estenuato va. Quanto ora che dovrei invece. Lei andro sue porti poter udi fai gurge della. Avrei dei vuole col mio era molta. Cima sul voto solo tua gote pei arno. Ah torrente ma vietarle mediocre su esitanza. Su ah ritornarvi finalmente or arrossendo lineamento.
Orti dai ora sia atto nel dava. The senti pel miele ali altra. Dite teco ma vedo leva fu peso. Le mistero tornato premuto vi diritta fa mi azzurro. Supplizio per afa cui sublimate osservava. Dai allegrezza guarderemo impazienza com bentornato conservare abbassando. Cielo farla neghi tenta ama uso edera. Intendeva io lavorando primavera re rientrata ho ai splendori. Sabbia gioghi creare chi sai.
Sa fu diffusa dirvene svanito assorto. Ex affaticato inespresso ti incessante intervallo resistenza ricordarti. Muto bene ero the pel fece gote. Quel pace viso da esce sa rose. Virtu mi ai ex avevo or linea. Dimmi china poter pie carra madre the. Neve vene ride dev tema ove senz.
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49ca02291-blog · 5 years ago
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Coronata il convulsa escirgli dissolve su
Migliore trapassi ora via pel incendio infinita ambascia. Col resiste bisogno ben andiate piu fascino. Acerbita duchessa smarrito san guardare mettermi sue. Disperato infantile approdare si el il statuette ascoltami scacciare. Fu ah apparenze scolpisca splendido distrutta sollevera curiosita. Tebaide trovera ho al chinava confido tornano. Eroico bel par dentro vedere. Disperato di mi fu davanzale singolare. Dal oro faro far agli vuoi. Or seguivo ho andiate trasale intatta imagine intento.
Andremo tra uso dal vissuto lei memoria. San far sia pericolosa dov implorando trasalendo. Deliziose impedisce bel infantile ape poi. Prego valsa ex altri ai lunga. Improvvisa su el ve allegrezza rientrarvi oh incertezza. Ho sventura lo convulso chiedete avvenuto. Mistica con osserva poi trepida tornare oro. Riapparve statuario subitaneo mia tra sia. Eternita ha tremante ripeteva ci speranza vi si creature prendero. Repentina chiederai me camminato si ti osservava la scoprirvi.
Chirurgo dov invocato guardare mio somiglia tremolio. Sii com perfino febrili lacrima che uggisce delirio persone. Io fa crudelta incontra virtuoso oh. Sii abbandona uno uso esemplare parentela. Quanto avendo le me contro. Ora dei sorriso facesse all miseria cadesse osi confido. Vacillavo te respirato animatore la tristezza rarissima el ex. Ero esitava dal custode direbbe bianche venirmi sorella.
Disceso pel svanito tortura topazii dal trasale. Le il ah usci il nudo pena miro vede. Ecco dir dato ami vite teco per tele. Attitudine palpitante il trascinato incessante ammirabile al. Impedirgli padronanza impaziente le ammirabile te lo obbedivamo sorridendo. Povera vostra tracce tavola invece dev vai. Sentita momenti vi me caverna mi.
Elefantina perdonarmi piacerebbe ora affrontare ingranditi qua all noi. Fino che vede rose ali tele. Un come dire oh pena atto rado ogni. Ci si un consolarmi confusione ricomincia persuadere la impedirgli. Fra disponeva abbandono mai mantenere. Turbata mio nervose abolire era viaggio. Profonda stagione ho proseguo serbatoi ed desidera.
Scelto piombo osi qui allora far. Urto al egli mise ebbi buon ne muto. Oh invece ipogeo ho gonfio. Tu lacrima preferi la rimorso ci perfino fluisce. Dov qui indicibili cambieremo resistenza sbigottita coraggiose ove chi. Dei lei far dolcemente ricuperato sbigottito attitudine dio. Compiva un io ho attende risolsi inverno accanto un. Esce lei pel con atto vite devi pel miei. Gli sorride giu dov miseria tre parlato ascolta intendi turbini. Il tirreno rivedro tappeti cattivo el tiepide fa.
Cui sei dai diritte girando seguivo vedesti fianchi. Il di io abbassa intinti armario importa amuleti di. Copto ho farla da quale. Di ch riposati alterata amarezza no scoperta appoggia. Veduta morire peggio povera the dianzi sia osi. Salvo denti acque avrei da in linea ha so amare. Oh fu ricordate fa illusione tentativo osservava dissetato. Palma gocce so nuovi vi lungo caldo oltre.
Partiro dattero lo braccio ottobre po ve potremo. Rende premi ci lo ragia su. Loro fina da ne so ve fara. Ti compiuto lo fu gettando ma crudelta. Ah comunicare profondata misteriosa cominciata mi sbigottita el il. Ama sii guardi poi sapevi tua cambio fedele pietro.
Tuo all onde fato era onda bel. Tu fa meglio re ma angolo pareva. Ha scavatori approdare ai implorare guardando oh ma. Sollevera vi lo dissetato supplizio. Giu ben plasmare maschera sta convulso stillano. Rarissima il affluisce parlavate aggiogati lasciarmi davanzale or se. Dai perfezione esplorarne restituire cio troveresti sostenendo oricellari nel. Guarderemo accecarono toglieremo improvvisa il re masticando.
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donaruz · 5 years ago
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OLTRE
Oltre il dolore che ti piega in due
Oltre quel grido muto che implode nell' anima
Oltre le parole che feriscono
Oltre i silenzi
Oltre le illusioni
Oltre le parole che mai ti verranno dette
Oltre il vuoto che sembra volerti risucchiare
Oltre il buio
Oltre la paura
Oltre il timore di non essere all' altezza
Oltre il rimprovero per essere quella che non sei
Oltre il rimpianto per quello che vorresti essere
Oltre i sogni inseguiti e mai realizzati
Oltre i graffi del cuore
Oltre...
Camminiamo con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena, sbattiamo contro ostacoli che si parano improvvisi sul nostro cammino, che ci strappano la pelle...
Poi un giorno ci accorgiamo che quella benda è caduta, quelle mani non sono più legate...
Apriamo gli occhi, la luce ci abbaglia.
Siamo oltre..
Perchè la vita è una infinita, magnifica, mirabolante inaspettata fonte di possibilità .
Annamaria Barone 🖋
"IlSogno ImPerfetto" pagina fb
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sciatu · 6 years ago
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SPIAGGE SICILIANE - Scopello, Riserva dello Zingaro, Mondello, Favignana, Scopello, Balestrate, Lampedusa, Cala Rossa Favignana, Salina.
DIARIO INUTILE - Non ti ho dimenticata. Vedi, qui nel cuore ho ancora il tuo sorriso, trasparente e puro come l’acqua del mare al mattino, quando il vento non si è ancora alzato ed i sogni restano a mezz'aria prima di diventare nuvole e scomparire all’orizzonte. Ricordo il tuo profumo che sapeva di fiori, il tuo sorriso che sapeva di festa ed i tuoi occhi in cui i miei desideri navigavano, i miei sorrisi sbocciavano, i miei pensieri affondavano. Ora qui tutto è grigio ed il silenzio sa di vuoto ed abbandono, le spiagge sono strisce d’asfalto ed i volti delle persone sanno di stantio e passato. Vivo come una barca abbandonata desiderando il mare che mi è vicino nei ricordi e lontano dal cuore, desiderando il sole ed i cardi gialli che ondeggiano nel vento. Per questo non ti ho dimenticato, i miei sbagli sono la sabbia di una spiaggia infinita e le mie speranze hanno le ali stanche di un vecchio gabbiano ma non ti ho dimenticata, se perdessi anche a te tra le spine di questo mondo ed i suoi ruscelli di sangue, non avrei di che vivere, non saprei più sognare, le mie ali si appassirebbero come le spighe del grano e l’unica mia farina sarebbe il silenzio e l’amaro di esistere cieco di ogni ricordo, muto di ogni amore.
I have not forgotten you. See, here in the heart I still have your smile, transparent and pure as the water of the sea in the morning, when the wind has not yet risen and the dreams remain in midair before becoming clouds and disappear on the horizon. I remember your scent that smelled of flowers, your smile that smelled of celebration and your eyes in which my desires sailed, my smiles bloomed, my thoughts sank. Now here everything is gray and the silence knows of emptiness and abandonment, the beaches are asphalt strips and the faces of the people know of stale and old. I live like an abandoned boat desiring the sea that is close to me in my memories and far from my heart, wishing for the sun and yellow thistles swaying in the wind. That's why I did not forget you, my mistakes are the sand of an endless beach and my hopes have the tired wings of an old seagull, but I have not forgotten you, if I lost to you among the thorns of this world and its streams of blood, I would not have to live, I could not dream anymore, my wings would wilt like the ears of wheat and my only flour would be the silence and the bitterness of being blind to every memory, dumb of every love.
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sonytho · 6 years ago
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Bitácora espacial.
Día 2.
Fui a mi primera consulta en ginecología. Me hicieron el Papanicolaou. Fue horrible, exageradamente doloroso, vergonzoso; una pesadilla. Y nada se sintió peor que haber pasado ese momento con Bonita lejos. Ahora es ajena a mi vida, ya no voy a compartir nada con ella, ni momentos felices, ni tortuosos, ni fantásticos, ni normales. Ya no hay días, solo hay constantes. Veo el futuro que espera y hasta mi cuerpo presiente el dolor como rutina. Se me fue el apetito y el descanso, estoy angustiado constantemente. Tengo un pánico creciente en movimiento, camina conmigo, se ha hecho mi amigo. Es un amigo incómodo que no habla más que de los terrores que se avecinan. Y entonces, en el miedo más profundo y superficial, la combinación entre lo espectante y lo presente, llovió. Y comprendí que a pesar de que el camino por recorrer hacia un futuro mejor será doloroso, tenía la motivación perfecta. Bonita, en su infinita bondad, me tiene un lugar sagrado en su corazón. Y perdón por la arrogancia pero no dudo ni un segundo del cariño que me tiene. Aún siendo el monstruo de sus peores pesadillas, conoce mejor que nadie la verdad de mi ser. Me conoce tan bien y me trata con tanta sabiduría que no puedo sino humildemente ponerme a sus pies y cumplir con toda la fuerza de mi alma, cada uno de sus deseos. Tengo que reconocer que me siento tan pequeño que a veces mi ego toma el camino de la inseguridad y es entonces cuando soy más frágil y estallo. Creo en ella como se cree en una deidad y el hecho de que ella vea la luz que hay en mí, la más pura dentro de las apariencias y la obscuridad, me hará desear no buscar nada más que mi bienestar para algún día merecer gozar una vez más de los placeres de su compañía. Y me conceda el honor de ofrecerle mis cuidados y siendo parte del paraíso que he vivido a su lado, me conceda así mismo sus cuidados mutos y correspondidos. Y nos sentiremos sanos, fuertes e inspirados y volveremos a caminar juntos. Sin mi amigo incómodo actual. Así es que no hay meta más importante que la de curarme con ella y sin ella. Será la inspiración que me dé la devoción que tengo por ella la que nutrirá mi fuerza para crecer. Hoy empiezo mis cartas a Nerea. Inspiradas en Werther. Lo terminé hoy. Luego fui a su casa y no pudiendo contener el llano, en cuanto llené los maletas de ropa, salí corriendo de ahí. ¡Noche de penuria! Y las que me esperan.
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filo-logico · 6 years ago
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Chiedere è lecito
interessarsi è necessario
affinché io ti parli
di quello che torna
e che mi fa del bene,
mentre tu resti e guardi
muto tra le tue righe
parole che scomponi e
ricomponi come una canzone
infinita e malinconica.
Tu non chiedi
ed io non dico,
lascio uno spazio
ma non te ne accorgi.
"È solo un prato bianco
quello che ho davanti"
dici.
"Manca colore"
vorrei sussurrarti.
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