#musica d'autore
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Giusta giusta...
Neve (Valter Feltrin)
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" È fondamentale interrogarci su quanto la paura stia deformando la nostra vita e le nostre scelte, e se quel che temiamo di perdere valga veramente la pena che proviamo nel chinare la testa, nel rinunciare a seguire quello che crediamo giusto o che desideriamo. Il personaggio principale di Storia di un impiegato, l’album di Fabrizio De André dedicato ai movimenti giovanili che dal ’68 alla fine degli anni settanta hanno scosso la vita politica italiana, è un uomo che si pone queste domande in ritardo. L’album è uscito [il 2 ottobre] 1973, ed è stato il primo in cui De André abbia dichiarato il proprio orientamento politico; prima di allora le sue canzoni erano uno splendido riflesso del cantautorato francese, elegante e popolare allo stesso tempo. Adesso l’autore genovese affronta direttamente il tema della rivoluzione giovanile, della lotta al sistema: il protagonista dell’album è un uomo ordinario, che non si trova a vivere la sua vita dove vuole che sia, ma dove la pista della proprietà e dei ruoli l’ha portato. È la paura ad aver costruito le sue scelte, e nulla di quello che vive è realmente frutto di una sua decisione. È un uomo realmente così distante dalle nostre esistenze? In quale rigagnolo galleggia la realtà di questo trentenne e fin dove tiene nascosta la faccia, a rischio d’annegare?
Da quanti anni il suo e il nostro mondo s���è ristretto nel bugigattolo dell’ufficio, tra la scrivania ingombra e il muro dall’intonaco ingrigito? Con quanta cura, la mattina, scivola fuori dal letto per non svegliare la compagna? (E una sveglia non gli serve da anni: ormai è la ripetizione di ogni cosa a farlo alzare puntuale.) Quante volte ha fissato il suo volto allo specchio, controllato la rasatura, indossato la camicia stirata la sera precedente, la solita giacca, il solito nodo alla cravatta? Potremmo essere noi. Fuori il Maggio francese non vuole smettere di riscaldare l’aria: da tempo le donne hanno strani monili tra i capelli, sorridono con tranquillità e guardano negli occhi gli uomini. L’impiegato di De André le osserva sulla metropolitana, tiene le mani raccolte tra le cosce, le spalle curve, conta gli anni che lo distanziano da quel mondo: e non ne trova molti, ma ne trova abbastanza. «Eppure i miei trent’anni sono pochi più dei loro», pensa, e questo non gli dà alcun sollievo. L’ufficio è ancora al suo posto, nello stesso quartiere di sempre, allo stesso piano del medesimo edificio. Sarà così anche negli anni successivi, per ogni singolo giorno della sua giovinezza, inoltrandosi nella maturità, fino a costeggiare la vecchiaia: allora la gita sarà finita ed ecco il momento di scendere al molo. Avrà una buona, sicura vecchiaia. È questo che si dice salendo le scale e incrociando gli sguardi dei colleghi. Qualcosa da condividere con i figli, quando ne vorrà avere. Ha ottenuto un buon posto di lavoro. L’ha ottenuto molto presto. Di che dovrebbe lamentarsi? Mentre regola l’altezza della sedia e dispone le pratiche sulla scrivania, mentre comincia a «contare i denti ai francobolli», sente cantare in strada, oltre la finestra dell’ufficio. Un corteo, colori, slogan e intorno la cinta scura della polizia, gli scudi e i manganelli sollevati, le spalle affiancate e i fumogeni. Guarda i manifestanti e pensa che soprattutto le donne, coraggiose e indipendenti, sono bellissime. Prova a immaginarsi in mezzo a loro, e si sente ridicolo: in piazza dietro la muraglia di caschi, schiacciato dai corpi di chi fugge alle cariche. Sarebbe letteralmente «fuori luogo». Nessuno tra quei ragazzi lo conosce e poi, come dovrebbe vestirsi? In mezzo al corteo sembrerebbe un infiltrato della Digos. Ovviamente verrebbe licenziato: come fare a lasciare il posto di lavoro per un motivo simile? E come spiegarsi, più tardi, con la compagna? "
Salvatore La Porta, Less is more. Sull’arte di non avere niente, Il Saggiatore (collana La Cultura, n° 1134), 2018¹. [Libro elettronico]
#Less is more#letture#leggere#citazioni#libri#saggistica#Salvatore La Porta#cantautori#Fabrizio De André#Sessantotto#concept album#1968#giovani#contestazione giovanile#contestazione studentesca#movimento studentesco#politica#impegno#musica d'autore#Storia di un impiegato#maggio francese#Nicola Piovani#Canzone del Maggio#La bomba in testa#Al ballo mascherato#Sogno numero due#Canzone del padre#Il bombarolo#Verranno a chiederti del nostro amore#Nella mia ora di libertà
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I miei pensieri viaggiano tra i vicoli
Fanno enormi passeggiate
E rivedo me
Con due labbra che
Sono asciutte a forza di discutere
Col vento che attraversa una finestra
Che non so mai chiudere
Emma
#emma marrone#femme fatale#citazione tumblr#citazioni musica#citazione libro#citazioni#frasi canzoni#canzoni italiane#testi canzoni#nuova canzone#canzone d'autore#testo canzone#canzoni#citazione canzone#frase canzone#canzone del giorno
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Francesco De Gregori: il «Principe» compie 7️⃣3️⃣ anni
(Roma, 4 aprile 1951)
Fra i più importanti cantautori italiani di sempre, nelle sue canzoni si incontrano musicalmente sonorità varie, dal rock alla canzone d'autore, con a volte riferimenti anche alla musica popolare, mentre nelle liriche c'è un ampio uso della sinestesia e della metafora, spesso di non immediata interpretazione, con passaggi di ispirazione intimista, letterario-poetica ed etico-politica in cui trovano spazio riferimenti all'attualità e alla storia.
È spesso definito cantautore e poeta, sebbene egli preferisca essere identificato semplicemente come "artista". È inoltre uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe Tenco e un Premio Le parole della musica.
Atlantide
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Portati al mare da sola
mangiati un cinema d'autore
riempiti la bocca di libri prima di parlare
sorprendi prima te stessa
racconta le tue avventure agli alberi
fiorisci sempre davanti a tutti
ma raccogliti di nascosto
prenditi delle sane disabitudini
commetti meraviglie in faccia agli altri
se gli altri non sentono la musica
non sei obbligata a non ballare,
danza ovunque
riempi di senso il tuo silenzio
ama dritto negli occhi quando parli
ascolta più del dovuto
regala i tuoi brindisi a chi ha smesso di augurare,
prenditi un sorriso di ferie
conta fino a centoventi quando ti lavi il cuore
togliti le scarpe quando entri nella vita degli altri
lascia la finestra aperta quando dormi chiusa in te stessa
anche l'arte è cibo, ingozzati
anche dentro di te ci sono luoghi, visitati
e se succede qualcosa, ci sei sempre
chiamati
e portati al mare da sola.
[gio evan]
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Luci a San Siro è un brano musicale del 1971 interpretato da Roberto Vecchioni incluso nel proprio album Parabola e, successivamente, in Robinson, come salvarsi la vita.
Le parole sono dello stesso Vecchioni, mentre la musica è di Andrea Lo Vecchio e Giorgio Antola.
Nonostante non sia mai stato pubblicato come singolo, è universalmente riconosciuto come uno dei brani più significativi e importanti della carriera di Vecchioni, nonché come un classico della canzone italiana.
Il brano vinse nel 1996 il Premio Lunezia per la qualità del testo.
La canzone era già stata pubblicata qualche mese prima su un 45 giri inciso da Rossano, in una versione con testo completamente diverso e dal titolo Ho perso il conto.
Nel nuovo testo Vecchioni ricorda il suo amore giovanile per Adriana, la sua vicina di casa e fidanzata dal 1964 al 1968, che diventer�� la "musa ispiratrice" di moltissime sue canzoni (da Mi manchi ad Archeologia), con cui si recava presso la Montagnetta di San Siro con la sua Fiat 600 grigia targata MI 860399, regalatagli dal padre nel luglio 1962 per il superamento a pieni voti dell'esame di maturità.
Il testo è inoltre un omaggio a Milano e alla giovinezza passata, oltre che un atto d'accusa verso l'ambiente dei produttori musicali.
Il brano di Vecchioni è ritenuto tra i più influenti e significativi della musica d'autore italiana; il suo collega e amico Francesco Guccini, interpretandola durante un proprio concerto, espresse il rammarico per non averla composta egli stesso.
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La voce del jazz italiano: i cantanti che hanno portato il genere nel mondo
Il jazz italiano è una musica che nasce negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo, ma che ha rapidamente conquistato il mondo, anche l'Italia. Negli anni, numerosi cantanti italiani hanno contribuito a diffondere e valorizzare questo genere musicale, dando vita a una scena jazzistica ricca e variegata. I pionieri del jazz italiano I primi cantanti italiani a cimentarsi con il jazz furono quelli che si esibivano nelle grandi città, come Milano e Roma, all'inizio del XX secolo. Tra questi, si ricordano soprattutto: - Nilla Pizzi (1919-2011), che nel 1958 vinse l'Eurovision Song Contest con la canzone "Volare"; - Fiorella Mannoia (nata nel 1954), che ha iniziato la sua carriera cantando jazz negli anni '70 e che ha continuato a esplorare questo genere anche in seguito; - Ornella Vanoni (nata nel 1934), che ha registrato numerosi dischi di jazz, tra cui "La voglia, la pazzia, l'incoscienza, l'allegria" (1976) con Vinícius de Moraes e Toquinho. - Paolo Conte (nato nel 1937), pianista di formazione jazz che ha portato la musica d'autore al suo massimo splendore in Italia e nel mondo Gli anni '70 e '80 Negli anni '70 e '80, il jazz italiano si è arricchito di nuove voci, come: - Daniela Pedali (nata nel 1953), che ha registrato numerosi dischi di jazz, tra cui "Tango en Paris" (1997) con il chitarrista argentino Jorge Dalto; - Gianluca Petrella (nato nel 1964), che ha collaborato con artisti di fama internazionale, come Chick Corea e Pat Metheny. Gli anni '90 e 2000 Negli anni '90 e 2000, il jazz italiano ha continuato a evolversi, dando vita a nuove tendenze, come il jazz fusion e il jazz vocale. Tra i cantanti italiani che si sono distinti in questo periodo, si ricordano: - Fabrizio Bosso (nato nel 1966), che ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui il Grammy Award per la migliore performance jazz vocale solista nel 2014; - Simona Molinari (nata nel 1983), che ha saputo coniugare il jazz con la musica popolare italiana; - Tiziana Ghiglioni (nata nel 1964), che è considerata una delle più importanti interpreti di jazz in Italia. - Gianluca Grignani (nato nel 1972), che ha iniziato la sua carriera cantando jazz e che ha continuato a sperimentare questo genere anche dopo aver raggiunto il successo con la musica pop; I nuovi talenti Negli ultimi anni, la scena jazz italiana ha visto emergere numerosi nuovi talenti, tra cui: - Debora Petrina (nata nel 1972), che ha vinto il premio Top Jazz come "Migliore cantante jazz femminile" nel 2022; - Camilla Battaglia (nata nel 1990), che ha collaborato con artisti di fama internazionale, come Wayne Shorter e Chick Corea; Una scena ricca e variegata per il jazz italiano Il jazz italiano è una scena ricca e variegata, che continua a evolversi e a rinnovarsi. I cantanti italiani che si sono cimentati con questo genere musicale hanno contribuito a diffonderlo e a valorizzarlo, portando la voce del jazz nel mondo. Foto di decrand da Pixabay Read the full article
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Apologies. Well ... Star trek è un music hall (Star Trek: Strange New Worlds- S02e09). I nostri eroi, incontrano un'anomalia e invece di parlare normalmente, sono costretti a cantare. 32 minuti di musica. Ok l'idea è cretina enough, ma gli attori sono simpy, le canzoni sono ben scritte e uno vede questa prima scena e si dice l'idea è cretina, dove è finito il mio serial tv di FS preferito?!, ma le canzoni sono catchy e continui ad ascoltarle. Gli autori non sono nuovi a queste uscite "stravaganti". Qualche puntata fa due personaggi della serie a cartoni animati sono stati risucchiati in questa realtà fisica, e ok ma quella era una idea cretina davvero.
Però gli attori sono bravi a farti digerire anche queste scemenze d'autore. Si divertono e si vede. Non parliamo della nurse chapel, charmy as hell. E del medico più serio e umano di tutte e 16 le versioni di Star Trek, Joseph M'Benga interpretato da Babs Olusanmokun, una vera chicca di personaggio, pieno di sfumature. Il capitano Pike, poi è il mio preferito, la sua cabina che è grande tre volte il mio appartamento, contiene una cucina - cucina sempre - e fa una carbonara che mmmm--- c'è un camino e un intero salotto per riceve gli ospiti. E poi che chioma. Lol Poi si torna alla normalità, dalla puntata successiva.
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[✎ ITA] Yonhap News Agency : Intervista - ll Produttore dei BTS, Pdogg, Ci Invita ad Aspettare Messaggi Futuri dal Gruppo | 04.06.23⠸
04. 06. 2023 __YONHAP NEWS Agency
Intervista : Il Produttore dei BTS, Pdogg, Ci Invita ad Aspettare Messaggi Futuri dal Gruppo
SEOUL, 4 giugno (Yonhap) – Il produttore musicale Pdogg, motore creativo dietro alcuni dei principali successi dei BTS, non ha dubbi che il gruppo saprà continuare ad ammaliare le/i fan con i suoi messaggi profondi, anche quando torneranno al completo, in futuro.
"Quando i membri si riuniranno, (per la maggior parte) avranno 30 anni e su di lì. Spero aspetterete con entusiasmo la nuova prospettiva sul mondo che i ragazzi presenteranno, nel secondo capitolo della loro carriera", ha detto Pdogg in una recente intervista con Yonhap News Agency, concessa in occasione del 10° anniversario del gruppo.
Un anno fa, il settetto K-pop ha annunciato che si sarebbe preso una pausa dalle attività di gruppo per portare avanti i propri progetti solisti. Poco più avanti, la loro agenzia ha dichiarato che i BTS si riuniranno nel 2025, quando tutti i membri avranno prestato servizio militare obbligatorio.
Pdogg si è mostrato convinto che ognuno dei membri lavorerà sodo per colmare le proprie lacune e continuerà a crescere e maturare, durante il periodo di pausa.
In quanto parte integrante del successo dei BTS, il produttore – il cui vero nome è Kang Hyo-won – ha prodotto una vasta gamma di brani tra i più famosi e di successo del gruppo, a partire dalla loro traccia di debutto, "No More Dream" fino a culminare nella tanto acclamata "Yet To Come", rilasciata l'anno scorso.
Sono 5 anni consecutivi – fin dal 2019 – che, di pari passo con la travolgente ascesa al successo globale dei BTS, Pdogg viene premiato con il riconoscimento più onorevole in cui si possa sperare da parte dell'Associazione Coreana Diritti d'Autore, per aver conseguito i guadagni più alti in credits musicali.
Pdogg ci ha espresso il suo affetto nei confronti del gruppo, definendo i membri come suoi 'compagni di musica': "Il nostro è un legame complementare, in quanto, in qualità di produttore, li aiuto e supporto nell'esprimere e diffondere i loro messaggi."
Durante tutto il corso dell'intervista, Pdogg non ha fatto che descrivere i BTS come un gruppo che parla della propria storia ed esperienza con franchezza e rispecchia con passione e sincerità lo spirito del tempo.
"Credo sia questo tipo di approccio ad aver contribuito nel forgiare una connessione così solida con persone da tutto il mondo", ci ha detto quando gli abbiamo chiesto qual è il segreto dietro allo straordinario successo del gruppo.
Nel iflettere sui lavori del decennio passato, Pdogg ha scelto due successi in particolare. Il primo è lo storico concerto della band allo Stadio di Wembley, in Gran Bretagna (2019), che li ha resi il primo gruppo coreano ad esibirsi in questa location storica. Il produttore, ricorda ancora l'elettrizzante esperienza vissuta nell'assistere agli incessanti cori del pubblico, che, rapito, non ha fatto che cantare insieme al gruppo, grandissimo motivo di orgoglio sia per lui che per i BTS.
Tuttavia, molto candidamente, ha anche condiviso con noi qual è stato il momento più difficile, vale a dire l'anno prima del rilascio della serie di album "The Most Beautiful Moment in Life".
"Il periodo in cui stavamo lavorando al loro primo album completo e alla serie 'The Most Beautiful Moment in Life' è stato il più duro", ricorda. "Il gruppo non era sicuro di poter continuare a piacere alla sua dedita fanbase, in un mercato musicale sempre più competitivo."
Inizialmente, i messaggi trasmessi dai BTS – che, nel 2013, hanno debuttato come gruppo idol di genere hip-hop – erano quelli tipici da adolescenti ribelli. Le loro canzoni delle origini erano uniche nel loro genere e li distinguevano dai brani di maggior successo, molto più familiari al pubblico. Nonostante, già allora, i BTS avessero lasciato un marchio indelebile nella memoria dei/lle fan del K-pop, grazie ai loro messaggi d'impatto, la loro ascesa al gradino più alto dell'industria musicale è avvenuta molto più tardi, come ci ha spiegato Pdogg. È stato solo con il rilascio della serie di album "The Most Beautiful Moment in Life" che sono davvero cresciuti esponenzialmente. Fino ad arrivare alle serie "Love Yourself" e "Map of the Soul", che li hanno consacrati definitivamente a fenomeno musicale globale.
Degna di particolare nota è "I Need U", il singolo del primo album facente parte della serie "The Most Beautiful Moment in Life", che non ha solo fruttato ai BTS la prima vittoria ad uno show musicale coreano, ma ha anche segnato l'inizio del fenomeno BTS;
"È stato un punto di svolta e ha segnato il passaggio dalla rabbia e la ribellione a temi quali l'amore e la disperazione, mentre il gruppo iniziava ad esplorare sentimenti più maturi. Da quel momento in poi, gradualmente, i membri sono diventati giovani-adulti – ragazzi di 20 anni -, e si sono lasciati alle spalle le tematiche incentrate sulla scuola e l'adolescenza. Sapevano di doversi evolvere musicalmente e di poterlo fare soltanto affrontando le emozioni tipiche dei/lle loro coetaneə. Abbiamo valutato fondamentale incorporare anche le storie ed esperienza di crescita dei membri stessi, affinché i BTS potessero espandere i propri orizzonti musicali al di là dei confini dell'hip-hop", ci ha spiegato Pdogg.
Da quel momento in poi, i BTS hanno sfornato tutta una serie di hit, quali "Fire", "Blood Sweat & Tears", "Spring Day", "DNA", "Fake Love" e "Idol".
"Invece che concentrarci unicamente sui gusti più mainstream, il nostro obiettivo era quello di allinearci con le tendenze del momento, puntando specialmente su performance live accattivanti", ha confidato Pdogg.
Con l'ulteriore maturazione dei membri – ormai nella metà dei loro 20 anni – e l'ulteriore successo, i loro messaggi si sono fatti sempre più sofisticati.
Più avanti, i BTS sono diventati i primi artisti K-pop ad ottenere la vetta della classifica album Billboard 200 con "Love Yourself: Tear", nel 2018. Due anni più tardi, sono nuovamente passati alla storia ottenendo la posizione n.1 sulla prestigiosa classifica singoli Billboard Hot 100, con "Dynamite".
Pdogg, sorridente, ci ha rivelato che l'unica cosa che gli è passata per la mente dopo aver saputo la notizia è stata "E ora che facciamo? Questo è un colpo grosso". Aggiungendo che l'incredibile successo di "Dynamite", un'allegra canzone disco-pop in lingua inglese, ha ulteriormente ampliato l'estensione musicale del gruppo.
"Nonostante avessero iniziato come un gruppo idol di genere hip-hop, ora stavano lasciando il segno come una band nota a livello globale, imprimendosi indelebilmente nelle menti e nei cuori delle/i fan della musica in tutto il mondo."
Dopo il rilascio, l'anno scorso, del loro album-antologia "Proof", i BTS sono ora impegnati in diversi progetti solisti. Recentemente, Pdogg ha composto alcuni dei brani individuali dei membri:
"Trovo che questi progetti solisti siano utili allo sviluppo e alla crescita artistica dei ragazzi", ci ha detto.
Nonostante sia comprensibile che i membri vogliano riposarsi un po', prima di dover prestare servizio militare, il loro entusiasmo per la musica è sempre più grande e forte, ha aggiunto Pdogg, confidando che trova questo loro aspetto davvero ammirabile.
"Nel 2013, più o meno nel periodo del loro debutto, i membri con uno stile personale più marcato erano RM e Suga, mentre quello degli altri era ancora piuttosto vago. Tuttavia, le loro identità individuali si sono fatte sempre più chiare e corpose man mano che prendevano parte a progetti ed attività musicali, i loro colori personali sempre più definiti. È proprio questo il motivo per cui ho a particolarmente a cuore i BTS come gruppo e squadra", ha concluso.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS⠸ Twitter
#Seoul_ItalyBTS#Traduzione#TradITA#ITA#BTS#방탄소년단#Intervista#YonhapNewsAgency#PDogg#PD#Produttore#040623
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Ma avete visto quello che è successo agli #instagramreels ? Sparita tutta la musica nella maggior parte dei video fatti! E ora? Dobbiamo rifarli o li teniamo senza musica? E se li teniamo senza la musica ora, quando la musica ritornerà e se ritornerà, torneranno con la musica? Tutto questo è successo perché questa piattaforma non si è accordata per il pagamento (giusto) dei diritti d'autore, un vero peccato visto il business che fa... Voi vome la vedete? Avete avuta la stessa sorpresa di avere i video senza colonna sonora? Comunque, parlando di business, oggi vi propongo proprio un ritratto di business :-) Fatemi sapere che ne pensate di questo ritratto di chi si occupa di #finanzaaziendale #bari #fotografobari #businessportraits #corporateshoot #corporatephotography #corporateportrait #corporateportraitphotographer #corporateportraitphotography #portrait #photosbyqt #igportraits #igportrait #portraits #headshots #littlerockphotographer #littlerockheadshots #commercialphotography (presso Bari, Italy) https://www.instagram.com/p/Cp8Me4NKY9I/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#instagramreels#finanzaaziendale#bari#fotografobari#businessportraits#corporateshoot#corporatephotography#corporateportrait#corporateportraitphotographer#corporateportraitphotography#portrait#photosbyqt#igportraits#igportrait#portraits#headshots#littlerockphotographer#littlerockheadshots#commercialphotography
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Su di me
Mi chiamo Antonino, sono siciliano e lavoro come impiegato in una scuola media nel bresciano. Sono nato il 5 luglio 1986.
Seguo il calcio e tifo Inter. Seguo persino la pallavolo.
Ascolto tanto la musica e i miei generi preferiti sono il rock progressivo e psichedelico (genere che piace a mio padre), il metal, il punk, il reggae, la musica elettronica, il blues e la musica italiana d'autore.
Seguo le serie tv poliziesche (quelle italiane no).
Amo leggere e a casa mia ne ho tantissimi libri.
Sono laureato in lingue e letterature straniere, mi piacciono le lingue straniere, perciò parlo inglese, francese e spagnolo.
Politicamente ho idee socialiste, progressiste e marxiste. Antifascista, antiliberista e anticlericale.
Fanculo le religioni.
Amo uscire.
Amo visitare luoghi sconosciuti.
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La nuova stagione teatrale de L'ATTRITO di Imperia
LO STOP È d'obbligo per leggere il programma di ```novembre``` del Teatro dell'Attrito! 👇🏽 😀
Si comincia *domenica 3* alle ore 17.15 con il pluripremiato spettacolo dei Cattivi di Cuore "Il raccolto", portato in scena da Chiara Giribaldi e Giorgia Brusco per la regia di Gino Brusco.
Sempre per il teatro, due date per "L'Attrito in trasferta" con lo spettacolo Malacarne, *domenica 10* alle ore 17.15 al centro yoga L'albero della gioia in via Diano Calderina 1 e *domenica 24* sempre allo stesso orario al Casinò di Bellissimi.
*Sabato 9* alle ore 21.15 cantautorato d'autore con Fabrizio Barbera e Alberto Cecchini e sempre per la musica *sabato 16* alle ore 21.15 Pulse Trio, jazz rock e venerdì 29 blues con Sergio Cocchi Balta Bardoy.
*Venerdì 8* e *venerdì 22* alle 21.15 due incontri con la popolazione sulla questione del parco eolico promossi dal Comitato di InterVento Popolare, di cui l'Attrito è parte integrante; il primo un incontro dibattito su tutto quello che c'è da sapere sulla delicata questione, il secondo con il progetto Confluenze che racchiude l'esperienza dei comitati di lotta sul territorio nazionale.
Per informazioni e prenotazioni
- musica 320 2127561
- teatro e iniziative pubbliche 329 4955513.
Un ringraziamento particolare a Paolo Anselmo per la concessione della foto
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Un profumo? «Il gelsomino». Un sapore? «Quello positivo di alcuni couscous che ho mangiato e quello negativo del grasso di montone in Turchia: dopo quindici giorni ne sentivo l'aria impregnata anche se stavo di fronte al mare, e mi girava la testa». Un colore? «L'oro dei tramonti». Un personaggio? «Un monaco di clausura di quelli che vedi solo da lontano. Era un monaco da iconografia tradizionale: avanti negli anni, barba bianca e capelli lunghi, palandrana nera e in testa un cappello alto, quella specie di mitra che portano loro. Tanto per cambiare era l'imbrunire, io ero affacciato a un balcone e lui nel suo cortile, un cortile nudo, di pietra color grigio chiaro. Ci guardammo solo un attimo, ma fu una comunicazione molto intensa. Mi bastò quell'unico sguardo per capire a che grado di evoluzione era arrivato». Ha mai pensato, Battiato, di piantare tutto e trasferirsi in uno di quei conventi? Mai. Uno si ritira quando non ne può più, oppure perché ha scelto come volontà di cambiare vita. Ma io qui, almeno per il momento, sto benissimo.
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Brano tratto dall’intervista di Fabrizio Zampa a Franco Battiato del Giugno 1994 riportata nell'articolo Incursioni pubblicato nel numero monografico dedicato al cantautore siciliano di Nuove Effemeridi - rassegna trimestrale di cultura, Edizioni Guida, Palermo, n° 47, 1999/III, Anno XII, pp. 53-54.
#letture#leggere#citazioni#scritti saggistici#musica#arte#Fabrizio Zampa#musicisti#cantautori#concerti#anni '70#musica elettronica#anni '80#artisti#anni '90#sensazioni#Manlio Sgalambro#monografie#Franco Battiato#ricordi#intellettuali italiani contemporanei#spiritualità#cambiamento#canzone d'autore#pubblicazioni#cultura#Siciliani#Sicilia#dibattito culturale#Catania
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Il Coro lirico siciliano e “Love Morricone” nuovamente al Teatro dell'Efebo
Il Coro lirico siciliano e “Love Morricone” nuovamente al Teatro dell'Efebo Nuovo appuntamento (il penultimo stagionale) con la rassegna teatrale d'autore e musica, organizzata dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, ed... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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Portati al mare da sola
mangiati un cinema d'autore
riempiti la bocca di libri prima di parlare
sorprendi prima te stessa
racconta le tue avventure agli alberi
fiorisci sempre davanti a tutti
ma raccogliti di nascosto
prenditi delle sane disabitudini
commetti meraviglie in faccia agli altri
se gli altri non sentono la musica
non sei obbligata a non ballare,
danza ovunque
riempi di senso il tuo silenzio
ama dritto negli occhi quando parli
ascolta più del dovuto
regala i tuoi brindisi a chi ha smesso di augurare,
prenditi un sorriso di ferie
conta fino a centoventi quando ti lavi il cuore
togliti le scarpe quando entri nella vita degli altri
lascia la finestra aperta quando dormi chiusa in te stessa
anche l'arte è cibo, ingozzati
anche dentro di te ci sono luoghi, visitati
e se succede qualcosa, ci sei sempre
chiamati
e portati al mare da sola.
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