#museo egizio di torino
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storiearcheostorie · 7 months ago
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Museo Egizio di Torino: nuovo allestimento per le grandiose statue di dei e faraoni della Galleria dei Re
Museo Egizio di Torino: nuovo allestimento per le grandiose statue di dei e faraoni della Galleria dei Re
Redazione Le magnifiche statue di dei e faraoni della Galleria dei Re del Museo Egizio di Torino saranno protagoniste, a partire dal 23 aprile, di un nuovo allestimento temporaneo nell’atrio e sotto le arcate del Museo Egizio e dell’Accademia delle Scienze, dal titolo “Verso la nuova Galleria dei Re”. L’esposizione, frutto della collaborazione tra le due istituzioni, offrirà fino a ottobre ai…
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touchesbloquees · 1 year ago
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music related art from my trip at the museum in Turin.
the guide explained how expensive writing and painting were, and how important burial was for the ancient egyptians. so it’s fascinating how they spent so much of those resources documenting their musical practices and giving musicians such expensive and well crafted burials. it means even back then music was an important part of life, worthy of being documented (i mean, what a shock, right?).
as a musicians i felt very strongly in front of these pieces of art.
credits: Archivio fotografico del Museo Egizio di Torino (licenza CC 2.0 Italia)
one — two — three — four — five
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elentary · 1 year ago
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Oh, I saw Merit's mask for the first time when I was 8 or 9 at "Museo egizio di Torino" with my parents (and a year later with my schoolmates for our trip) and it was amazing!
To be fair I fell in love with Merit and Kha's story due to Alberto Angela with his "stanotte al museo Egizio": he passionately recounted their story (especially the fact Kha had gifted Merit his own sarcophagus to grant her the proper burial/afterlife).
You can see it here (their story starts at 28:00 circa) unfortunately, it's only in Italian (I don't know if it has been translated in other languages).
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Funerary Mask of Merit, wife of Kha. Linen stuccoed and covered in gold leaf, inlaid with stone and coloured glass. From the tomb of Kha and his wife Merit, Deir el-Medina. This tomb is considered to be the best surviving furnished, non royal tomb from ancient Egypt. Kha was the architect of the Pharaoh (Amenhotep II 18th Dynasty). 
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zzigzadig · 9 months ago
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last night i dreamt i received a job offer in a museum of egyptian archaeology with a good pay and everything like ? truly a dream italy could never
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campadailyblog · 4 months ago
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Torino: Scopri la Città Sabauda e le Sue Meraviglie
Torino è più di una città industriale. È una città ricca di storia e cultura. Ha regge barocche, piazze eleganti, il Museo Egizio e il Museo del Cinema. La città affascina con la sua eredità artistica e architettonica. Ma Torino non si ferma al passato. È anche un centro di innovazione e cultura. Ha saputo reinventarsi, diventando un esempio di sostenibilità e qualità della vita. Punti…
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tornasseungiorno · 3 months ago
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Ieri sono stata a Torino, penso una delle città più belle che abbia mai visto, non era la prima volta che ci andavo , ma non lo ricordavo affatto
Ci sono stata tanti anni fa con la scuola ma ricordavo solo il museo egizio
Avevo proprio questo desiderio, questa sensazione da dentro di doverci andare
Come se mi chiamasse per trasmettermi qualcosa
Bellissimo, mi ci trasferirei giuro
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lesolitecose · 3 months ago
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Mi sono appena ricordata che quando ero piccola il mio sogno più grande era diventare archeologa (anche se poi il film della mummia mi aveva traumatizzata ahahah). Mio padre all'epoca mi faceva vedere i documentari sugli Egizi, sui Babilonesi e su tutti gli altri popoli che si studiano a scuola, spesso ne sapevo anche più delle maestre. Ai miei occhi era troppo affascinante l'idea di ritrovare oggetti antichi o scoprire tombe di faraoni vissuti in un'epoca lontanissima dalla mia (non a caso ancor prima di iniziare le elementari stavo sempre a giocare con il secchiello, la sabbia e il passino per vedere cosa si nascondesse in mezzo). All'epoca poi sentii parlare del più grande antico museo egizio dopo il Cairo, quello di Torino e mi promisi che un giorno ci sarei andata.
E niente, mi sono appena ricordata che nel 2022 ho realizzato questa cosa. La me bambina sarebbe stata molto felice di sapere che alla fine ce l'abbiamo fatta.
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giovaneanziano · 11 months ago
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Bella la figa eh, ma il Museo Egizio di Torino!
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ilciambellano · 1 year ago
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Sarcofago per gatto con mummia - Museo Egizio di Torino
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un-mei-no-akai-ito · 3 months ago
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39. Raccontami uno dei tuoi ricordi belli dell'infanzia
Direi la breve vacanza che ho fatto al Minitalia (Bergamo) con la mia famiglia e mia cugina.
Parco molto bello che all'epoca stavano ristrutturando aggiungendo e migliorando le attrazioni, quindi abbiamo visto poco, e partecipato a qualche attrazione, ma è stata una bellissima giornata che vorrei rivivere, con la spensieratezza tipica di quell'età.
Altro momento bello che ricordo, la gita che ho fatto con la mia classe al museo Egizio di Torino.
All'epoca, il mio periodo storico preferito studiato fino allora era proprio il periodo egizio, quindi è stata una gita bellissima, una delle poche a cui ho partecipato volentieri con la classe.
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storiearcheostorie · 2 years ago
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INCONTRI / Al Museo Egizio arriva David Wengrow, l’archeologo autore del best seller internazionale “L’alba di tutto”
@ARCHEOLOGIA #INCONTRI / Al #MuseoEgizio arriva #Wengrow, l’archeologo autore del best seller internazionale “L’alba di tutto” Appuntamento il 16 marzo alle 18. La conferenza visibile anche in streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Museo
Approda a Torino uno degli autori del best seller internazionale “L’alba di tutto, una nuova storia dell’umanità” (Rizzoli), una riflessione sull’evoluzione sociale dell’Homo Sapiens, nel 2022 per diverse settimane ai vertici della classifica dei libri del New York Times. Si tratta dell’archeologo David Wengrow, docente di Archeologia Comparata presso l’Institute of Archaelogy dell’University…
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touchesbloquees · 1 year ago
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favourite eye shaped amulets from the egyptian museum of Turin.
credits: Archivio fotografico del Museo Egizio di Torino (licenza CC 2.0 Italia)
one – two – three – four – five – six - seven
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l-incantatrice · 2 years ago
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Oggi sono arzilla e pimpante come questa mummia che ho fotografato al museo egizio di Torino 😂
BUONGIORNO ♣️
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umi-no-onnanoko · 2 years ago
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98. La tua epoca storica preferita?
Direi l'antico Egitto, ho una sottospecie di ossessione per la storia egizia fin da quando l'appresi alle elementari, visitai infatti anche il museo Egizio di Torino con la scuola, troppo bella come esperienza.
Grazie della domanda
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a-tarassia · 2 years ago
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Parlami del museo egizio di Torino
Il Museo Egizio di Torino è uno dei più antichi e importanti musei egizi al mondo, fondato nel 1824. Possiede una vasta collezione di oggetti d'arte, mummie, papiri, statue e monumenti che coprono un arco temporale di oltre 5000 anni di storia egizia. Il museo è famoso per la sua esposizione di sarcofagi, tra cui quello del re Ramesses II, e per la sua sezione dedicata alla vita quotidiana in antico Egitto. La sua posizione a Torino, in Italia, lo rende una tappa obbligata per gli appassionati di storia e cultura egizia.
Questo è quello che ho chiesto a ChatGPT e cosa l’AI di produzione testi mi ha suggerito in risposta. È tutto corretto? Sono andata al museo di recente e non mi è sembrato per un cazzo di vedere il sarcofago di Ramses II, vero è che di sarcofagi è pieno il museo, ma non c’era quello di nessun Ramses. ChatGPT deve smetterla di dire minchiate e affinare la tecnica di ricerca, approvvigionamento e rielaborazione delle info se vuole competere con boold and flesh, ma ci sta, di certo non demonizzerei la tecnologia, bisogna imparare ad addestrarla e ad usarla invece di ostracizzare in un moderno ritrovato luddismo, il flusso non lo fermi caro mio, no no.
Volevo parlare di ChatGPT? No. Volevo parlare di morti.
Il Museo Egizio di Torino è il secondo contenitore al mondo di antichità egizie, il primo mi pare sia al Cairo. Come mai proprio a Torino? Eh beh come te lo spiego? Diciamo che i regnanti all’epoca volevano della storia da esporre e visto che di proprietà non ne avevano, almeno non ne avevano di prestigiosa, allora hanno deciso di andarsela a cercare. Contesto e congiunture vogliono che si vada a finire in Egitto, mettono insieme una squadra e si va alla scoperta di archeologia del luogo, precisamente archeologia di pratiche funerarie, insomma si va a trafugare tombe. Belle tombe per carità. Tombe ricche, ma sempre tombe. Mi immagino tipo che tra mille anni comincino a scavare nei vari cimiteri monumentali e a portarsi via le lastre, le urne, i mausolei, che ne so, i lumini, ste cose e poi le mettono tutte in un edificio per mostrarle ai posteri: guarda cos’abbiamo trovato, che grande civiltà, morivano, vedete? Una volta morivano. Mi è piaciuto il museo egizio di Torino? Please, Ferragni, come to visit Musei Egizi Because we want be famous like Uffizi Ecco boh io ho preferito gli Uffizi, ma ho un debole per le statue e un po’ più di idiosincrasia verso resti biologici umani dentro delle fasce. I cocci mi annoiano, ma vengo da quindici anni trascorsi a Roma e lì i cocci la gente li trovava anche sotto il lavandino della cucina se scavava un metro di troppo, quindi non è che vado matta per le ciotole in cui si mangiava tremila anni fa, non sono cambiate di molto, son sempre ciotole, l’ikea è piena, meno della metro di Roma certo. I cocci mi annoiano, i gioielli mi annoiano, ho scoperto che pure i libri dei morti mi annoiano, i lunghissimi libri dei morti che venivano redatti per chi trapassava per evitare una vita ultraterrena difficile, voi dell’aldilà non trattatemi male il mio morto. Insomma la visita partiva già male prima di iniziare, in più nel museo egizio c’erano i morti, quelli veri. Antichissimi morti. Morti per i quali il libro dei morti è ben servito a poco visto che nessuno avrebbe mai potuto prevedere che il corpo del defunto venisse usato come oggetto da esposizione per orde di visitatori della domenica, don’t you think? Ecco il morto, ecco il lunghissimo libro del morto. Benvenuti. Non sono una fan dei musei, non di certi tipi di musei, del resto non sono ancora molto convinta del restauro a tutti i costi, quindi mi spiace non andremo mai d’accordo. Da Torino, e non solo, partivano spedizioni di studiosi per scavare ste tombe, tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900 per scoprire e portare alla luce queste tombe ormai sotterrate dal tempo sotto strati di terra e colline, operai egiziani, all’epoca ancora di colore, non mediorientali, quanto ancora proprio africani, non so come dirlo, ma oggi quelli che ho visto (direttamente in egitto) e che ho conosciuto qui sembrano di un’altra razza proprio, voi non trovate? Scavavano tombe, le ripulivano, ne mettevano insieme i pezzi, mummie, arredi, gioielli, animali tumulati insieme a loro, sarcofagi, libri dei morti e poi una volta pronti li portavano in Europa per esporli. A Torino ci sono anche delle enormi statue dedicate agli dei egizi che sono state portate fin qui e tirate su, in una stanza ci saranno decine di statue identiche della stessa dea, altissime, enormi, come le palle che mi sono fatta a girarle tutte. Ad un certo punto, nella prima stanza c’è un morto (che stranezza) infilato in un buco e messo in posizione fetale, un morto in un buco, ma era un bel buco, con del terreno interessante, evidentemente un terreno che aveva delle caratteristiche particolari al punto che il morto dall’Egitto di migliaia di anni fa stava a Torino in una teca per il nostro piacere culturale. Del resto chi non si sveglia una mattina e pensa che è proprio la giornata giusta per andare a farsi un tour dei morti. Uno scheletro vero, di una persona vera, chissà chi, infilata in un buco. Bellissimo rega’, bellissimo. Poco dopo c’era questa mummia, nel senso di cadavere conservato dentro delle bende, di uno scribacchino, un funzionario dell’epoca, che è morto ovviamente, essendo uno che in un certo senso contava, lo hanno fasciato, inserito in un sarcofago con i propri oggetti personali, amuleti, che ne so cocci, cosette sue, calato nel suo sarcofago e via biglietto di sola andata per Torino, in una teca. Ci pensate? Io impazzisco. Sfilze di morti fasciati nelle bende, che sia chiaro, cambiano da epoca ad epoca bende e rito, ed è l’unica cosa interessante, perché tutto il museo parla della civiltà egizia come se questi avessero una sola cosa interessante e solo quella: il rito del morto. Per carità, ci sta, ma davvero il rito funerario è arte? E che lo sia o no, ammettiamo pure che lo sia, è davvero un elemento, un momento, un passaggio da esporre come se fossero numeri da circo? Che senso ha esporre i morti? E se non è arte, ma una componente di una civiltà evidentemente più grande di ciò allora perché incaponirsi sulle mummie? Vedete? Qui c’è una mummia col sarcofago. E qui un’altra mummia con sarcofago e col suo gatto, anch’esso mummificato. Certo ok tutto a posto, tutti tranquilli, hanno mummificato pure il gatto, oggi volevo proprio vederlo un gatto mummificato. E qui la sua sedia e i vestiti per la vita ultraterrena. E i due chilometri di testo del libro dei morti. Qui una coppia, era una tomba matrimoniale, due sarcofagi e due mummie yeah! Qui c’è la galleria con dentro le mummie di ogni età, vanno dai neonati fino ad alcune mummie adulte, ma se non vi regge lo stomaco potete evitarla, c’è un avviso prima. È vero. C’è la galleria che spiega come funziona il processo di mummificazione che in ogni caso è cambiato nel corso delle epoche e prima di entrare in questa galleria c’è proprio un disclaimer che parla di questo dilemma etico: esporre o no i morti? Io sono entrata a vederli, so che mi lamento e me ne sono lamentata tutto il tempo, ma Luca ormai è abituato e di solito ride, però la curiosità mi mangia viva e allora anche se non tollero la vista di cadaveri, di nessun tipo, e sono sinceramente sensibile al tema, sono andata a vedere le mummie dei neonati e no, il dilemma etico per me parte da ben prima della decisione di esporre o no i morti, ha senso certamente, dal punto di vista culturale, come la buona parte di voi direbbe, ma è anche vero che la maggior parte di voi attraverserebbe questo museo, e buona parte della cultura di cui siamo invasi, come un fantasma letterario attraversa i muri, senza curarsene e senza notarlo nemmeno. Quindi non venitemi a dire niente per favore, ok? C’erano gli animali domestici mummificati, i pet, gatti, cani, piccoli coccodrilli, uccellini, uno spettacolo raccapricciante, pareva di stare nel castello di francesco ferdinando in boemia perdio. Pare che, nell’antico egitto, ci fossero le bancarelle con gli animali mummificati in vendita, che magari se ti moriva un parente e tu volevi che un dio in particolare lo prendesse sotto la sua tutela allora lo tumulavi con un animale, mummificato in sacrificio, però il problema è che se non te lo mummificavi tu l’animale, è possibile che ti vendessero un fake, tipo come il mattone al posto dell’iphone e il dio col cazzo che ti tutelava. Succedeva anche nell’antico egitto, ma ste cose al museo non te le dicono, devi informarti ed è forse per questo che serve il museo, a traumatizzarti. Ovviamente gioco, più o meno, non è un posto in cui muoio dalla voglia di tornare e non ho un interesse così estremo verso i riti funerari in generale, né verso i cadaveri, però è chiaramente un’opinione personale. È ancora più controverso, a mio avviso, che quelli che abbiamo visto, essendo quelli meglio conservati e “facilmente” ritrovati erano in un certo qual senso quelli che se lo potevano permettere, che avevano soldi per un processo costoso, che avessero soldi per occupare spazi molto grandi anche da morti, che avessero talmente tanta roba al punto che valesse la pena di portarsela appresso in un’altra vita, gente che scriveva per loro lunghissimi testi di presentazione per il regno dei morti, il libro dei morti è una sorta di curriculum praticamente e quindi mi immagino che anche oggi noi stiamo qui a celebrare chi si è potuto permettere un posto nel futuro, quelli che si so fatti il sarcofago più bello e grosso, i vestiti dei tessuti migliori e la storia è sempre la stessa insomma. Fatto sta che se fosse come dicono loro, nell’aldilà noi saremo quelli co le pezze al culo senza uno straccio e decomposti per intero, loro invece c’avranno pure gli animali da compagnia e un curriculum coi controcoglioni. Chiamali scemi.
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michelangelob · 1 year ago
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Alla ricerca di Tutankhamun con Greco, direttore del Museo Egizio di Torino
Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, ci racconta nella sua ultima fatica letteraria il ritrovamento della tomba di Tutankhamun, portandoci alla scoperta dei tesori mozzafiato che custodiva ma non solo. Senza dubbio i libri fino al momento scritti sul faraone più celebre della storia sono innumerevoli. Su di lui è stato detto tutto e il contrario di tutto ed è per questo che…
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