#morte di mezza estate e altri racconti
Explore tagged Tumblr posts
doppisensi · 6 years ago
Quote
Un incidente accaduto in una località sconosciuta, che non lo riguardava minimamente lo aveva isolato dal mondo.
Yukio Mishima, Morte di mezza estate e altri racconti
35 notes · View notes
preludioefuga-blog · 7 years ago
Quote
Yasue raddrizzò le gambe e si appoggiò all'indietro sulle mani, guardando verso l mare. All'orizzonte ribolliva un enorme ammasso di nuvole, immenso nella sua tranquilla maestà. Sembrava che le nuvole assorbissero ogni rumore, persino quello del mare. Si era nel pieno dell'estate e i raggi del sole picchiavano rabbiosi.
Yukio Mishima, Morte di mezza estate e altri racconti
15 notes · View notes
iannozzigiuseppe · 4 years ago
Photo
Tumblr media
Morte di mezza estate e altri racconti - Yukio Mishima - Guanda
0 notes
doppisensi · 6 years ago
Quote
Tutti i manichini divennero corpi di annegati. Se soltanto l'estate fosse finita. La semplice parola “estate” portava con sé spiacevoli pensieri di morte. E nel sole del tardo pomeriggio sentiva come un calore putrescente.
Yukio Mishima, Morte di mezza estate e altri racconti
15 notes · View notes
doppisensi · 6 years ago
Quote
Tomoko non lo sapeva, ma era davvero disperata dalla limitatezza delle emozioni umane. Non era illogico che se dieci persone morivano non si potesse fare altro che piangere, proprio come quando ne moriva una sola?
Yukio Mishima, Morte di mezza estate e altri racconti
20 notes · View notes
doppisensi · 6 years ago
Quote
Yasue raddrizzò le gambe e si appoggiò all'indietro sulle mani, guardando verso l mare. All'orizzonte ribolliva un enorme ammasso di nuvole, immenso nella sua tranquilla maestà. Sembrava che le nuvole assorbissero ogni rumore, persino quello del mare. Si era nel pieno dell'estate e i raggi del sole picchiavano rabbiosi.
Yukio Mishima, Morte di mezza estate e altri racconti
13 notes · View notes
preludioefuga-blog · 7 years ago
Quote
Tutti i manichini divennero corpi di annegati. Se soltanto l'estate fosse finita. La semplice parola "estate" portava con sé spiacevoli pensieri di morte. E nel sole del tardo pomeriggio sentiva come un calore putrescente.
Yukio Mishima, Morte di mezza estate e altri racconti
14 notes · View notes
preludioefuga-blog · 7 years ago
Quote
Un incidente accaduto in una località sconosciuta, che non lo riguardava minimamente lo aveva isolato dal mondo.
Yukio Mishima, Morte di mezza estate e altri racconti
10 notes · View notes
preludioefuga-blog · 7 years ago
Quote
Il maggior antidoto alla disperazione in un uomo e una donna era la mutua fiducia.
Yukio Mishima, Morte di mezza estate e altri racconti
9 notes · View notes
preludioefuga-blog · 7 years ago
Quote
La morte è sempre un problema amministrativo. [...] Tomoko non capiva come potessero esistere fianco a fianco un dolore che conduceva quasi alla pazzia e l'attenta cura per i particolari.
Yukio Mishima, Morte di mezza estate e altri racconti
8 notes · View notes
preludioefuga-blog · 7 years ago
Quote
Tomoko non lo sapeva, ma era davvero disperata dalla limitatezza delle emozioni umane. Non era illogico che se dieci persone morivano non si potesse fare altro che piangere, proprio come quando ne moriva una sola?
Yukio Mishima, Morte di mezza estate e altri racconti
7 notes · View notes
preludioefuga-blog · 7 years ago
Photo
Tumblr media
Morte di mezza estate e altri racconti, Yukio Mishima
Non è che non mi piacciono i racconti rispetto ai romanzi, ma penso che la maggior parte di essi siano insoddisfacenti. I maestri di questa forma d’arte (Kafka, Cechov eccetera) mostrano, tuttavia, che nella sua forma migliore il racconto è in grado di immortalare qualcosa della vera, spesso banale, profondità dell’esistenza umana come poche altre cose.
Nella lista dei “maestri di questa forma d’arte” voglio ora aggiungere Yukio Mishima. Sembra impossibile parlare di Mishima senza citare la sua strana vita privata e le sue peculiari convinzioni. Sulla base del titolo, “Morte di mezza estate”, su altre recensioni che ho letto nonché sulla biografia dell’autore, sono rimasta sorpresa dalla “normalità” di queste, esenti da perversioni e scandali. Sono, nel complesso, racconti domestici, che si concentrano sulle relazioni interpersonali come il matrimonio e i figli. Ci ricorda che per quanto alcuni aspetti della vita di un individuo siano strani, non tiene conto della persona nella sua interezza: Mishima sarà stato un fanatico, un fascista, un pazzo, ma aveva sicuramente un lato dolce e comprensivo, che comportava una profonda conoscenza della gente comune, altrimenti non sarebbe mai stato in grado di scrivere queste storie.
Detto questo, il racconto più famoso della raccolta, “Patriottismo”, è una delle cose più inquietanti che abbia mai letto. Presenta una coppia, un tenente dell’esercito e sua moglie, che commettono seppuku (suicidio), uno tramite l’harakiri (autosventramento) e l’altra pugnalandosi alla gola. Il marito muore per preservare l’onore. Non vuole attaccare un gruppo di ribelli poiché crede nella loro causa, quindi invece di obbedire agli ordini si uccide. Per me quest’azione è indubbiamente affascinante, questa dedizione assoluta, fatale nei confronti dei propri principi. Se mi guardo attorno, ho l’impressione che l’onore e l’integrità scarseggino, che oggi la maggior parte della gente tenga davvero soltanto a sé stessa e ai propri vantaggi e quindi anche se non auguro a nessuno una morte tanto raccapricciante, ammiro lo stesso il tenente Shinji Takeyama.
Per i lettori sensibili, è necessario sottolineare che Mishima non batte ciglio. Nella storia, la moglie viene chiamata ad assistere, a testimoniare all’evento e noi, come lettori, veniamo messi nella stessa condizione. Restiamo quindi con il tenente mentre si apre lentamente lo stomaco, mentre gli cadono le interiora, mentre esala il suo ultimo respiro. È una scena brillantemente scritta, ma resta comunque incredibilmente spiacevole. Sapendo ciò che sappiamo di Mishima (anche lui commise seppuku), sarebbe allettante vedere in “Patriottismo” (soprattutto considerando il titolo) una forma di propaganda, una specie di lettera d’amore al nazionalismo e al suicidio rituale. Indubbiamente descrive il seppuku in modo entusiasta. Ad esempio, secondo Mishima, Shinji “contemplava la morte con sopracciglia severe e con labbra serrate” e “mostrava quale fosse la bellezza virile nella sua forma più superba”.
Tuttavia, è interessante che in quanto parte della raccolta di “Morte di mezza estate”, “Patriottismo” mi è sembrata una storia più sul matrimonio e sull’intimità che sul suicidio. I due personaggi hanno un forte rapporto affettivo, provato non solo dall’accettazione della moglie nel seguire il marito nella morte (muore per suo marito, non per una causa o un principio), ma anche dal modo in cui lui la prega di essere testimone al suo decesso (il che è insolito). Inoltre, facendo ciò lui si fida del fatto che lei lo seguirà e che non cercherà di salvarlo una volta che l’atto è stato cominciato. In effetti, la decisione di morire provoca un’intimità e un amore ancora più forte tra di loro, che arrivano ad avere un rapporto sessuale prima del rituale. Dimenticando per un momento il seppuku, si può considerare la storia un’indagine sull’idea che la mortalità dia slancio alla vita; la morte imminente rafforza l’amore e la gratitudine all’interno della coppia.
“Reiko non aveva tenuto un diario, e le fu ora negato il piacere di rileggere il resoconto della felicità degli ultimi mesi e di affidare ogni pagina alle fiamme”.
Mentre “Patriottismo” è la storia più famigerata della raccolta (e l’ho apprezzata, per quanto possibile), non è probabilmente il migliore. Questo riconoscimento va al racconto che dà il nome alla raccolta, nonché il più lungo. “Morte di mezza estate” inizia in una spiaggia che “per i bagni non è ancora perduta” e dove la sabbia è “bianca e abbondante”. Sono presenti tre bambini con la loro zia, mentre la madre si riposa in hotel. All’inizio sembra tutto idilliaco, ma nell’aria c’è qualcosa di inquietante. Prima di tutto, la madre ha “un’aria fresca da ragazzina”, quasi suggerendo che non dovrebbe ancora avere figli, soprattutto perché non è con loro, li ha lasciati andare via con qualcun altro. Ancora più preoccupante è la frase “si era nel pieno dell’estate e i raggi del sole picchiavano rabbiosi”. Dove o a cosa o a chi è rivolto questo rancore?
Non avremo mai una risposta diretta a questa domanda, ma in breve tempo il significato del titolo diventa evidente. La zia e due dei tre bambini muoiono. Da questo punto in poi, “Morte di mezza estate” diventa un’indagine onesta e commovente sulla natura del dolore. Come era prevedibile, la madre incolpa sé stessa, soprattutto perché la zia non è in vita per assumersi la responsabilità: infatti, paragona informare suo marito (che non era in vacanza con il resto della famiglia) dell’incidente a dover presentarsi di fronte a un giudice. L’ho trovato del tutto credibile, che la persona sia davvero responsabile o meno (e in questo caso direi di no), non è strano sentirsi in colpa di qualcosa quando una tragedia avviene nelle vicinanze. Ci si sente in colpa di vivere, di evitare problemi o la morte. Mishima si sofferma anche sui sensi di colpa provati da coloro che sopravvivono a una tragedia quando si accorgono di star voltando pagina, come se una cosa del genere non dovesse essere possibile se si ha davvero amato la persona defunta. La madre si considera di nuovo una criminale e paragona l’andare avanti con la propria vita al farla franca con un crimine.
Ci sono quasi troppe introspezioni psicologiche; ogni paragrafo, quasi ogni frase contiene qualche costatazione commovente. Come quando il marito riceve la notizia e la paragona al licenziamento. O quando chiede un chiarimento, anche se sa che la notizia non cambierà la seconda volta. O quando la moglie ammette che il dolore dovrebbe essere accompagnato da privilegi speciali. O quando Mishima nota che la morte è una questione amministrativa, che comprende alcune risposte attese e molte cose da organizzare. O, infine, quando sottolinea la povertà delle emozioni umane, laddove la reazione è la stessa sia quando a morire è una persona sola o dieci. Potrei scrivere un intero paragrafo di ognuno di questi temi, ma non lo farò. Voglio solo dire che, come in “Patriottismo”, se “Morte di mezza estate” fosse stato in mani meno capaci e meno sensibili sarebbe stato un racconto eccessivamente melodrammatico. L’autore merita un elogio per aver spostato il cuore del racconto dai bambini morti alla coppia in lutto che sopravvive restando insieme.
Ci sono, ovviamente, altri racconti, ma non mi ci soffermerò. Voglio, tuttavia, indugiare brevemente sulla delicatezza di Mishima in quanto scrittore. A volte mi stanco delle eccessive esplicitazioni, quando i come e i perché e i cosa vengono rivangati in dettaglio. Mishima non lo fa. Al contrario, due racconti mi hanno fatto restare perplessa finché non ho chiuso il libro per pensarci un attimo, poiché ciò che era successo non era immediatamente chiaro, ma ambiguo. Mi piace dover lavorare un po’, impegnare la mia mente, interpretare i gesti e le reazioni. Ad esempio, in “La paura dei thermos”, Mishima non ti dice esplicitamente che la moglie è stata infedele, eppure è sottinteso nel modo in cui “l’altro” parla del figlio della coppia, con autorevolezza, come se lo conoscesse in un modo sbagliato. Penso l’autore l’abbia gestito brillantemente e lo stesso posso dirlo per “Tre milioni di yen”. L’unico racconto che non ha catturato la mia attenzione è stato Onnagata, il che forse la dice lunga sul resto delle storie.
Voto: 8/10
- F
5 notes · View notes
iannozzigiuseppe · 4 years ago
Text
Morte di mezza estate e altri racconti - Yukio Mishima - Guanda
Morte di mezza estate e altri racconti – Yukio Mishima – Guanda
Morte di mezza estate e altri racconti Yukio Mishima Guanda Scrittore aggressivo, emblematico di una cultura elegante e basata sul rituale, Mishima uniformò il suo stile di vita ai precetti degli antichi samurai, pur rimanendo il più “occidentale” degli intellettuali giapponesi. L’intreccio di arte e di azione non basta a spiegare la tragica coerenza del personaggio, né la sua posizione di primo…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes