#mondo schifoso
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Non è il tetto che sgocciola Né le zanzare che ronzano Né la cella sordida, umida Non è la serratura che scatta Quando il secondino ti rinchiude Non è la razione miserabile Indegna di bestia o uomo Nemmeno il vuoto del giorno Che affonda nel nulla della notte Non è Non è Non è. È la bugia martellataci Nelle orecchie da generazioni È la furia omicida della gente Che esegue duri ordini disastrosi In cambio di un pasto schifoso al giorno Il magistrato che registra agli atti Una condanna che sa immeritata La rovina morale L’insipienza mentale La carne dei dittatori Codardia vestita da obbedienza In agguato nelle nostre anime denigrate È la paura che inzuppa i calzoni Che non osiamo lavare È questo È questo È questo Caro amico, che trasforma il nostro mondo Libero In una squallida prigione. Ken Saro Wiwa - La vera prigione
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Il Negativo di Lucifero
Il bel verbificare m'è sempre caro in ore di tedio. E mi pare doveroso far sì che si manifesti chiara una cosa: io mi vedo dinanzi al foglio come tintor di tele astruse e invere, ebbre di senso e pregne di mistica estetica. Non colgo torto nel giocar con i figmenti di parlato per generare pesati sintagmi. Per esempio, il torto è colto poichè è ambedue scovato e da me raccolto nella misura in cui è strappato dai fasci d'erba. Questo è quanto mi premeva testimoniare in merito al bel verbificare, e si badi che dico testimoniare in quanto mi faccio vicario del mio pensiero ermeneuticamente convoluto: per cui non mi si venga a dire che vi sia sproposito vanitoso. Il bilancio dell'estetica e del suo senso intrinseco è imperativo. Che termini l'odiosa lamentazione.
È doloroso ammetter la ragione del mio fu compagno Lon per una volta ennesima sulle questioni della vita. In questo breve scritto non farò che dichiarare quanto finalmente ho compreso sull'essere microcosmico e terrestriale, quello di noi uomini, e tratterò della struttura che ho deciso di chiamare Negativo di Lucifero.
Non mi considero un uomo di scienze, seppur vi creda indubbiamente, poichè quel che penso danza per paradossali passi eccessivi, ma ho convinzione ferma e irremovibile che il tutto sia nella logica meccanico - mi si potrebbe puntar contro il dito, alla volta dell'incoerenza, ma so che il discorso di Dio non perisce nè fa perire nulla; che sia dato tempo al tempo, e la soluzione del divin enigma sarà parola -, ed il suo essere meccanico è materia dell'episteme della vita umana.
La vita è di per suo orribile e nefasta, dal momento che i meccanismi chimici delle nostre cervella son così intricati da darci parvenza di un'entità superiore del concepire, che in realtà è non vera. Si vive in un mondo intrinsecamente grigio, nella misura in cui tale è reso dai meccanismi terribili autogenerati in noi; una camera riecheggiante.
È quindi sia sbagliato che giusto affermare questa colorazione delle cose.
Conseguenza di questo paradosso è il male di vivere degli umani.
Le due vie percorribili sono, meramente, quella del paradiso infernale e quella dell'inferno paradisiaco.
In una, la prima, si vive secondo il grigio, nell'altra, la seconda, si osserva il Negativo di Lucifero. Procederò ad illustrarle entrambe.
Chi vive la prima vive più felice, poiché soddisfa la meccanica natura delle cose. Sfama i propri bisogni, adempie ai propri dettami, accetta la realtà e la imbraccia sfruttandone il vero.
Chi vive la seconda è invece più affranto. Immola la sua percezione al Dio Esteta, vive di un maligno mascherato da agnello che si ribalta nel suo realizzarsi, vive la vita falsa ma fa qualcosa che chi vive alla giusta maniera non può fare: le assegna un senso, seppur falso. Ma la sua falsità differisce dal grigio solo qualitativamente.
Ho intensamente ponderato su cosa sia meglio, a livello soggettivo, ed ho trovato la seconda vita migliore. L'unico senso di vivere è trovare un proprio falso senso, falso quanto il suo colore originale poichè mera percezione.
Personalmente ritengo che non vi sia realizzazione o senso migliore della Passione, esplicata nel mio flusso di coscienza precedente.
Chi osa solo proferir parola contro i venti di questa è uno schifoso schiavo del paradiso infernale, vincolato a catene sovrastrutturali che bramo spezzare come se le mie mani fossero tenaglie.
Covo ineffabile odio per coloro che mal interpretano quanto detto.
Se ogni colore fosse unito, non ne verrebbe che grigio. E quel grigio è unto di maligno più di quello naturale.
È il peggiore di ogni colore.
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Translation Glossary
for Wining and Pining (a Caejose/Gyjo fic)
Keep this open while you’re reading for translations to the Italian (and French) words and phrases used in the story! If there's no translation here, it's been translated in the actual fic already, or I translated it in another chapter.
CHAPTER THREE
Italian Glossary:
Giuseppino! Il mio cuore–: Joseph! My heart–
Scostumato: immoral/rude person
Sono fuori di testa, ma diverso da loro: a lyric from the song ZITTI E BUONI by Maneskin. Translates to "We're out of our minds but we're better than them!"
Ragazzi: guys (can be gender neutral)
Minchia: Shit/Fuck (Sicilian slang. Literally translates to ‘dick’ though)
Al fresco, ragazzi: Outside, guys
REGNO D'ITALIA CENTESIMI 30: Kingdom of Italy 30 cents
Campioni del mondo: World Champions
La Nazionale: the national (team, as in soccer)
Stronzo: dumbass
A domani: See you tomorrow
SCHIATTA: Neapolitan slang for DROP DEAD
Famiglia: family
Alora: Well then (space filler between sentences)
State Zitti! Shut up!
Forza Azzurri: Go Blues! (As in, the italian soccer team, who wear blue jerseys)
Fratelli D’Italia: Brothers of Italy (the opening line of the Italian national anthem)
Pugni in testa: punch in the head
Granita: a southern italian shaved ice dessert
Schifoso: disgusting
Nonno… mi manchi tanto: Grandpa.. i miss you lots
Mi sento triste senza di te: I feel sad without you.
Ti penso spesso: I often think of you
e sento la tua manzana: I feel your apple
e sento la tua mancanza: I feel your absence
ogni giorno: every day
Grazie, e ti amo: thank you, and I love you
Buona giornata signore e signora: Good day sir and ma’am
Piacere di conoscervi: pleasure to meet you (formal)
Amore mio: my love
CHE COSA?!: WHAT?!
Madonna Mia: Mother Mary (swear word)
Aspetta, amore mio: Wait, my love
Ti Amo: I love you
Il mio cuore è tuo: my heart is yours
il mio migliore amico: my very best friend
~
French Glossary for Polnareff:
Mon cheri: my dear
Connards: assholes
Mon Dieu: my god
Gésu: Jesus
Bonne ideé: good idea
Un pique-nique en plein air: A picnic outside
C'est génial: it's brilliant
~
Tips
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51/15
Il tempo passa e oltrepasso la soglia dei cinquanta oggi, qualcuno in passato mi ha detto che ho la sindrome di Peter Pan, solo perché in ambito lavorativo cerco di scherzare sempre per fare buon viso a cattivo gioco, ma l'animo giocoso è insito in me, sarà per via della scuola elementare che ho frequentato che mi ha dato una base forte Montessoriana e quindi in tutto trovo un lato ludico, sarà questo che mi ha tenuto vivo e a differenza di altri vispo e fresco mentalmente, mentre per il fisico ci ha pensato mammà a darmene uno atletico e asciutto, certo anche io c'ho messo del mio evitando di rovinarlo anche se per moltissimi anni ho fatto una vita autodistruttiva ma quello è legato ad un passato infame, non che il presente sia diverso ma è più rilassato, il futuro? Lo devo ancora scrivere. Ma l'altro giorno la mia compagna cercava un libro che ha fatto moltissimi anni fa con una sua amica, una cosa sui simboli delle famiglie antiche estoni, roba tribale, da cui ha ricavato anche dei quadri, quindi ci siamo messi a controllare svariati cd e dvd masterizzati d'epoca, tra gli anni 90 e i primi 2000, roba che faticava ad aprirsi, trovato il libro fortunatamente dopo qualche ora di ricerca, c'erano anche dei floppy ma non sapevamo come aprirli. In alcuni cd ci sono foto e video dei ragazzi quando erano all'asilo e varie feste di compleanno di quando erano piccoli, che strano vedere i propri figli adesso più alti di noi e con una vita loro appena iniziata che va oltre la soglia di casa così piccoli e casinisti, eh il tempo passa. In uno di questi cd c'erano le mie prove musicali di quel periodo quando ancora loro non erano in questo mondo e noi avevamo preso il primo pc, lo ricordo ancora con lo schermo catodico e un sistema operativo che faceva le bizze ogni giorno e la mia ricerca di programmi per fare musica. In una cartella le prove fatte con alcuni programmi più o meno intorno al 2000/2002, il suono è orribile anche se non del tutto schifoso, avevo trovato sto programma, di cui non ricordo il nome, che permetteva di scrivere sul pentagramma ma non di esportare in nessun formato, ma non c'era limite di tempo, alcuni erano di prova quindi dopo 15gg non si aprivano più, ma questo no, allora mi misi a scrivere qualcosa, registrandola col famoso registratore di suoni di winzoz e poi cercando di equalizzarla in qualche modo, niente di speciale, ma ricordo che passai bei pomeriggi dietro a quel programmino.
Si lo so cosa stai pensando che è il mio compleanno e sto qua a scrivere invece di ... di cosa? Non ho mai pensato che il giorno della nascita, della mia nascita sia poi così speciale, è un giorno come tanti, adesso siamo 8 miliardi nel mondo e tutti con un ego esagerato che ogni cosa o evento che fanno è da celebrare come un evento storico, nel 1972 eravamo decisamente meno e saranno nate altre persone nel mondo perché io dovrei essere speciale solo perché sono io? Magari qualcuno di loro ha scoperto qualche nuova cura o ha fatto qualche scoperta particolare che ha aiutato l'umanità, forse no, sarà che non ho l'ego esagerato e mi accontento di essere speciale per le persone che mi circondano, in questo momento solo lei. Quindi oggi farò le stesse cose che faccio di solito, anzi c'è da pulire la casa, farò la sauna e magari un pò più di sesso, vi lascio con una di quelle composizioni prova fatte più di 20 anni fa.
Che curioso, all'epoca usavo uno pseudonimo anglosassone che va bè è un pò la traduzione di Guglielmo Corvetti, la J ci stava per suono, tra i brani ho scelto quello con un suono migliore anche se non proprio il più bello, quanti ricordi dietro.
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Accidenti – disse – ce ne sono di cose belle al mondo. E quando dico belle intendo belle. Siamo degli idioti a svicolare sempre dalle cose. Sempre, sempre, sempre lì ad annotare tutti gli accidenti che capitano al nostro piccolo schifoso io...
J.D. Salinger .. Franny e Zooey
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Questo uomo no, #135 - Quello che lui vuole fare l’eroe
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Ricordo ancora i giorni seguenti alla sentenza del caso tra Johnny Depp e Amber Heard. Ingolfati dalla solita retorica scorretta e ignorante sul processo, la vittoria di Depp fu salutata da molti uomini come “la fine del #metoo”, ai quali si aggiunsero le solite voci sedicenti coraggiose di “attivisti per i diritti degli uomini”, “padri separati” e altre creature fantastiche, tutte vittime a miliardi delle ingiuste accuse di spietate donne disumane. L’esercito delle femmine accusatrici di falsità era stato definitivamente sconfitto, dicevano tutti, dal meno visibile al giornalistone più leggibile. Com’era, com’era… ah sì: “è finita la pacchia!”. Adesso che è stato un uomo, Massimo Guastini, a denunciare lo schifo di una delle migliaia e migliaia di ambienti chiusi nei quali milioni di uomini, ovunque nel pianeta, fanno sessismo esplicito e convinto sui corpi delle colleghe di lavoro, che è successo, cari uomini sofferenti di denunce false? Il #metoo è riapparso, miracolato, zombie? O forse, tra le balle che vi raccontate, c’è stata pure quella della sua fine? Perché tra gli aspetti più schifosi della vicenda - che sia chiaro, l’ennesima di una lunghissima storia, niente in sé di sorprendente né di nuovo - c’è che tutta l’importanza mediatica che sta suscitando è evidentemente dovuta al fatto che quella solita retorica vigliacca che si abbatte su qualsiasi espressione del #metoo, qui non può funzionare. Non si può dire che Massimo Guastini è la solita attricetta che cerca notorietà. Non si può dire che Massimo Guastini è una ex avida che vuole solo soldi. Non si può dire che Massimo Guastini è una femminista isterica che odia gli uomini. Non si può dire Massimo Guastini è una povera scema che non capisce le battute. Non si può dire che Massimo Guastini è una donnetta ingenua che non sa che questa roba si fa dalle scuole medie. Non si può dire che Massimo Guastini è una lesbica fanatica che fa un sesso insoddisfacente. Non si può dire che Massimo Guastini è una racchia che incolpa tutti gli uomini delle sue frustrazioni. Si diranno le solite cose che si dicono a quegli uomini - ancora troppo pochi, purtroppo - che hanno scelto di assumersi la responsabilità sociale di dare all’immagine maschile qualcosa di più del tono marrone che da secoli gli spalma addosso il sistema patriarcale. Diranno che è un traditore, un infame, perché ha violato uno spazio privato, segreto. Segreto di Pulcinella, ma tanto se lo denunciano le donne nessuno crede loro. Diranno che c’è dietro un interesse lavorativo, economico, così adesso avrà tanto lavoro da questa pubblicità “woke”, “politically correct” che si è fatto. E sì che Massimo Guastini ne aveva proprio bisogno di lavorare, poverino. Diranno che è una vendetta personale vai a sapere perché. Certo, non c’era modo migliore in cui Massimo Guastini si poteva vendicare: bruciarsi un ambiente di lavoro e prendersi carriolate di melma per settimane. Quello che non diranno è la semplice verità: che Massimo Guastini si è rotto le palle di venire messo alla pari di gente che non si rende conto della sua disumanità, e che con quella disumanità rovina la vita a donne che hanno tutto il diritto di viversela come pare a loro; che Massimo Guastini ha solo fatto quello che chi assiste a un abuso dovrebbe fare, cioè chiamarlo col suo nome; che Massimo Guastini è tra i pochi che sta dando l’occasione a una società intera di interrogarsi sui suoi distorti rapporti tra generi e di come queste distorsioni siano nocive anche nel mondo del lavoro; che a Massimo Guastini tutto andava di fare nella vita tranne che dover sembrare un eroe per colpa della merda altrui. Perché questo succede a violare apertamente e pubblicamente lo schifoso doppio standard di giudizio sociale tra gli uomini etero e qualsiasi altro genere: sembri un eroe, e invece sei solo una persona civile. Beh, che dire. Non tutti gli eroi indossano un mantello svolazzante; speriamo che almeno questi “eroi” qui abbiano gli stivali di gomma. Gli stronzi invece, uh, ce l’hanno proprio scritto in fronte, e se ne vantano pure. Questi uomini no.
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Accidenti – disse – ce ne sono di cose belle al mondo. E quando dico belle intendo belle. Siamo degli idioti a svicolare sempre dalle cose. Sempre, sempre, sempre lì ad annotare tutti gli accidenti che capitano al nostro piccolo schifoso io.
J.D. Salinger
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Grazie Silvio per aver reso l'Italia il più grande letamaio del mondo con le tue tv e il tuo trash.
Grazie Silvio per aver costruito una classe di politici corrotti, reazionari, puttanieri e collusi con la mafia.
Grazie Silvio per aver ridotto sul lastrico lavoratori e lavoratrici, per aver favorito lo strapotere dei padroni e dei banchieri.
Grazie Silvio per aver messo l'Italia in ridicolo in tutto il mondo.
Grazie Silvio per aver visto le donne come oggetti.
Grazie Silvio per averci dato dei comunisti a tutti noi, tuoi nemici, a tutta la magistratura e alla Costituzione repubblicana.
Grazie di tutto Silvio, adesso vai a raggiungere i tuoi amichetti Totò Riina, Binnu Provenzano, il tuo eroe Vittorio Mangano, il tuo amico Craxi, i tuoi avvocati del diavolo.
Goditi il tuo inferno eterno... verme schifoso.
Con affetto, il tuo acerrimo nemico, il sottoscritto.
🤡💩🖕
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In questo mondo schifoso
Spero che le cose migliorino a te
Ricorda le 2
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Se solo ripenso a toccare determinate cose o a bere un goccio di alcool mi viene l’ ansia, mi sento male e vado in paranoia, al punto che mi sembra davvero di aver fatto un’ altra nottata in certe condizioni, quando in realtà non è successo e magari sono stata nel letto a leggere
È come se mi fossi traumatizzata da sola con tutto quello che ho fatto e vissuto in due anni, e quando mi partono i pensieri ossessivi su questa cosa e si ripresentano scene di determinati momenti, inizio a sentirmi male, mi sento pietrificata dall’ansia e nell’ angoscia, e non so come liberarmi da quella morsa che mi stringe il petto
Ci sono giornate in cui nella mia mentre riprendono forma quelle quattro pareti gialle, la strana pala appoggiata in un angolo, il tavolo consumato di legno scuro, e pochi metri più in là quel letto sfatto, sporco, che separava il nostro altare della distruzione da quel bagno freddo e angusto
La bottiglietta sempre sul tavolo o nelle mani di qualcuno, l’ odore del bicarbonato, dell’ ammoniaca , di tutte le sostanze chimiche che impregnavano l’ aria e si sedimentavano, tiro dopo tiro, nei miei polmoni agonizzanti, mentre quello strano formicolio e quel calore si diffondevano lentamente in tutto il corpo
Ho visto da vicino la violenza, lo sporco, la mania, lo schifo più totale e inimmaginabile. Ho visto persone vendere telefoni, madri disperate che andavano a cercare i loro figli trentenni in casa di estranei alle 6 del mattino, bugie su bugie, vendite e svendite di se stessi per avere tra le mani quella piccola pietra bianca che ti fa sentire benissimo per due minuti esatti e che poi ti lascia da schifo per tutto il tempo rimanente, con le paranoie, un’ ansia ineguagliabile, i sensi di colpa, la totale incapacità di empatizzare col mondo intorno a te, perché in quel momento desideri soltanto fumare, non vedi altro, non senti altro, e il tuo cervello non può pensare ad altro se non al momento in cui sará inebriato di nuovo quell’ estasi di due, tre, massimo cinque minuti. E poi così per il resto delle giornate che seguono, in un circolo pressoché infinito di dissoluzione
“ Princess”, così mi chiamavano, e non so neanche perché
La cosa che mi mette più i brividi è pensare alle persone che mi chiedevano continuamente di fare questo “kiss”, e io sì, certo, forza, perché no.
E quindi questi individui facevano a gara per farmi fumare il crack, per accendermi la bottiglietta mentre loro la tenevano in mano e io mi ci attaccavo, forse cosciente della chiara metafora sessuale che ci fosse dietro
Ma a me andava bene così e non mi interessava di essere vista come la puttana della situazione, anzi
Fino a che c’ ero dentro, ero troppo inerme per ribellarmi o reagire alla cosa, ed ero troppo corrotta per capire quanto la cosa in sè fosse allucinante
Come ero troppo inerme quando a una certa, dopo aver speso quasi tutto il mio stipendio in una notte, mi buttavo in quel letto schifoso, mi giravo e mi accovacciavo su me stessa , pregando Dio che qualcuno prima o poi si accorgesse della mia situazione e mi salvasse. Non mi importava che sarebbe venuto tutto fuori. Io volevo solo che qualcuno mi aiutasse e piangevo gridi silenziosi, stretta in mezzo a due, a volte tre persone
Quel pazzo schifoso cominciava a toccarmi e a strusciarsi dietro di me, e io reagivo a parole ma non riuscivo comunque ad alzarmi da quel letto e andarmene, perché mi sentivo così miserabile e schifosa da credere di dover vivere pure quelle cose, in quel momento.
E poi uno, due giorni dopo, stessa storia
A volte mi sembra quasi che quel periodo sia stato l’ esito finale di un qualcosa che aveva già preso piede dentro di me , e che poi si è dissolto nella strada piu tragica e orrenda che potesse esserci
La rabbia, questo voler sopprimere sempre tutto e tutti intorno a me soffocando la luce, le nevrosi da controllo, il non voler riconoscere le piccole cose genuine che possiamo trovare nella vita e fare di tutto per tenerle a distanza e per tenere se stessi a distanza dall’ amore e dal calore umano
Ecco, il crack, e in generale la cocaina, fanno questo: diventi insensibile a tutto. Chiudi le porte, per così dire. Esisti solo tu. Per quanto puoi diventare loquace, le altre persone e il resto del mondo sono solo un contorno. Ma un contorno che si sbiadisce sempre di più, mentre i mostri nella tua testa si ingigantiscono fino a diventare sempre più reali e ti inghiottiscono, lasciando letteralmente solo le scheletro e qualche chilo di carne consumata attaccato al corpo.
E io credo che la mia dipendenza sia stata l’ esito finale di tutte queste cose che già da anni albergavano in qualche parte remota del mio inconscio: sono dovuta passare attraverso l’ inferno per disconoscerlo. È come se fossi andata ad amplificare delle cose che avevano già preso piede tempo prima nel mio essere ( noncuranza, egoismo, prepotenza) per potermi poi ricongiungere alle mie parti più intime e in profondità
Tutto quello che ho vissuto, non solo con il crack e la cocaina, mi ha portata inesorabilmente a volermi salvare e ad ascoltare la vocina di qualcuno che ho soppresso dentro di me 22 anni fa
E alla fine forse mi ha salvata proprio quella bambina che piangeva da sola la notte, strozzando le urla con il cuscino, per non farsi sentire da nessuno
Mi sono ritrovata a parlare di “ silenzio “ in questi giorni, e non posso fare altro che pensare a come questa parola abbia in realtà caratterizzato tutta la mia vita
Ho dovuto sempre soffrire nel silenzio ma anche gioire nel silenzio, perché ogni tipo di entusiasmo mi veniva sempre stroncato sul nascere, facendomi sentire sbagliata per le cose che provavo( ma io ero solo una bambina, come potevo rendermi conto?)
Un po’ come quando provavo a raccontare a mia nonna o a mio padre quello che mi stava succedendo in casa e mi veniva detto che non c’ era nulla di male, che non dovevo prenderla così. Poi a distanza di due ore mi ritrovavo ad 8 anni a pulire il vomito da alcool lasciato da altre persone e a rinfilarmi nel letto pregando che la notte si portasse via tutto, ogni cosa, mentre i miei occhi e il mio cuore piangevano disperati
La mia mente ha sempre circoscritto queste cose ad episodi isolati o comunque di breve durata, ma oggi so che non è così e che in realtà hanno coperto un arco temporale di quasi otto anni, protraendosi per tutto questo tempo
E oggi che è come se fossi un’ altra persona ( ma comunque sempre il frutto di una concatenazione di cose ed eventi che sono parte di me e che costituiscono il mio essere) , sto tornando alle cose che amavo di più da piccola, pure sentendomi da sola nell’ amarle, e senza vergognarmi più o sentirmi in difetto per questo
Non c’è niente di male nel mostrare la propria vulnerabilità e a volte mi chiedo cosa abbiano vissuto nel profondo le persone che mi sono vicine , per arrivare ad essere così
Mi sembra tutto estremamente nuovo ma da una parte, nonostante io sappia vivere in questa mia solitudine e alla fine ci abbia vissuto tutta una vita, a volte mi manca condividere qualcosa con qualcuno
Ma nel senso più puro e genuino che possa esistere
Non so, a volte mi manca un abbraccio la sera, e nel profondo sento la mancanza di dare a qualcuno questo calore e questo amore che sento , e che per ora rimane solo dentro di me
A volte è così forte questa cosa che l’ avverto come una cosa fisica, una sorte di fame d’ amore, anche se detta così sembra quasi una fame distruttiva
Avendo vissuto pure alimentata da quel tipo di fame, però, so che tutto quello che sento ora non ha a che vedere con quel tipo di fame lì, ma è invece un canto dolce, più tiepido ma comunque caldo, che non si specchia più in un abisso di catrame che inghiotte tutto
Solo che sto tenendo tutto per me, perché anche quando ogni tanto torno a fare volontariato sì, l’ attività riflette un po’ il tipo di amore che sento dentro di me e che mi piacerebbe trasmettere anche ad altri, ma ormai non è più esattamente questo
A volte avrei proprio bisogno di intimità, dell’ intimità di un abbraccio ( ma non quello di un’ anziana, nonostante possa comunque riempirmi di gioia e darmi tante cose belle ) ma quello di qualcuno che potrebbe essermi più vicino, anche in senso più fisico
Solo che appunto avendo vissuto anche tantissima violenza, abusi, manipolazioni ( tutto fatto e subito, in una duplicità disarmante) ho come fatto terra bruciata durante tutto questo periodo brutto, e solo adesso sto riniziando a rapportami agli altri e a non autosolarmi
Solo che appunto, vissuta ormai questa fase di autoisolamento ,mi sto realmente concedendo di vivere, e mi rendo conto che alla fine l’ essere umano è fatto per amare e che questa è l’ unica cosa reale e che ci lega tutti, e mai come adesso ne ho sentito questo “ bisogno”, questo desiderio, questa voglia di darlo ad un’ altra persona e di accettarlo e riceverlo a mia volta, con tutto il suo calore
Il fatto che mi ritrovi da sola ad avere tutti questi pensieri mi sembra quasi il risultato inequivocabile di tutto il male che ho fatto e che mi sono fatta, con tantissime cose e persone, quasi come se questi fossero i risultati tragicomici e grotteschi dell’ egocentrismo e della fame distruttiva e autodistruttiva che ho alimentato in tutti questi anni. Ma so che è il modo con cui il mio cervello ha processato per tanti anni i sensi di colpa, e ora non lascio che questa sensazione prenda il sopravvento
Non so se se le stelle cadenti fanno rumore quando attraversano il cielo
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post dedicato agli esperti.
Ho una domanda:
come si fa a distinguere gli altri da se stessi, da un punto di vista percettivo/empatico?
Mi spiego:
La mia situazione è che: La mia mente di solito è "LaLaLa" Incontro una persona e ci parlo. Passiamo del tempo insieme e io divento in un modo che non mi appartiene tipo "scurrile" per esempio. Poi mi chiedo perchè io sono così con quella persona e poi capisco che io ho percepito il mondo interiore di quella persona e sono stata forse influenzata?
Oppure, ritornando alla mente, magari di solito ho la mente chiara e pulita e vicino a quella persona i miei pensieri diventano per esempio insicuri, paurosi, negativi ecc o addirittua nemmeno li sento. E come faccio ad accorgermi? A evitarlo? A continuare a sentirlo, ma ad esserne protetta? E a percepire gli altri come sono veramente e a non farli più entrare in me o che diavolo succede.?! Le mie percezioni non sono chiare e lucide, faccio fatica a capire cosa sento, intuisco e intelleggisco degli altri e si mescola tutto come un rigurgito schifoso.
Io non voglio fagocitare le cose degli altri, sono schizzinosa e mi sporco u.u
E non voglio diventare l'ossessione dell'altra persona nei miei confronti. Tipo:
Io di solito sono in un modo questo arriva e mi parla, io divento "ossessionata da me stessa" di carattere (ed è una cosa non mia) poi capisco che forse quel mio modo di agire rappresenta l'ossessione che ha l'altra persona nei miei confronti.
Io non ci sto capendo un cazzo, please help
Per esempio, ecco come mi parlano le intuizioni e le percezioni a volte:
come cazzo faccio a capire? 😂 So che la lavanda in forma spagirica aiuta a modellare queste cose, però non è una soluzione permanente..
Non so come fare
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Riassunto di oggi:
Uno stronzo di primo mattino ha parcheggiato la sua macchina davanti al mio cancello, fortuna volesse che la mia macchina fosse già fuori;
Mattina di merda a lavoro, tra urla e rompi coglioni
Pranzo misero e schifoso con macchina parcheggiata in culo al mondo sempre per colpa dello stronzo;
Rientro al lavoro, ma non prima di subire una cagata enorme addosso da un non meglio precisato uccello, sempre per colpa dello stronzo che mi ha fatto parcheggiare la macchina in culo al mondo impedendomi di metterla a casa mia;
Terza tappa a casa per cambiarmi, arrivando in ritardo a lavoro (sempre per colpa dello stronzo) e pomeriggio ancora peggio della mattina a lavoro.
VOGLIO UNA BOTTIGLIA DI VINO E SPARIRE FINO A DOMANI
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Chapitre 7
Sono stata assente un sacco di tempo. E devo aggiornare questo piccolo blog. Da quando F è tornato a casa sono successe un sacco di cose. Il trasloco, le prime liti, l'adattamento con il lavoro, la strada lunga e piacevole da fare ogni giorno, il treno, le pause pranzo a lavoro, le ferie dei colleghi.. Insomma.. Sarà un lungo capitolo.
Con F siamo andati a vivere a 40 km da dove stavamo prima, e di fatto mi ci è voluto un po' di tempo prima di adattarmi a questa nuova casa. E' esattamente la casa che volevamo e come sognavamo avere, grande, piena di stanze, senza vicini, un giardino con spettacolari tramonti ogni sera. Ma pur sempre lontana da tutto e da tutti. Adoro tornare a casa per godermela, ma mi sento prigioniera di queste bellissime mura. E il fatto di rivivere con F non è molto semplice. A volte ho quasi l'impressione di essere la sua coinquilina, talmente la nostra intimità è inesistente, e parlarne non serve a molto.
Il mio tenero N mi ha chiamata ieri sera tardi, faceva talmente strano, non succede mai che ci sentiamo così tardi. Con lui le cose sono regolari, ci sentiamo, ci chiamiamo come sempre, anche se c'è stata una mega pausa durante le sue 3 settimane di ferie. Ma la relazione è diventata meno passionale, ma molto più tenera e dolce.
Ho fatto una pazzia con K, l'ho visto senza nessun motivo valido, alla discarica, il posto più schifoso del mondo, ma almeno eravamo certi di non farci sgamare. A dire il vero non è successo niente di che, solo chiacchierato come due amici che parlano davanti ad una bevuta, io appoggiata alla mia macchina a fumare, e lui davanti a me che mi mangiava con gli occhi. La voglia era palpabile, ma eravamo talmente nervosi di vederci, e il tempo era ristretto. Ma avevo il mio cuoricino che batteva a mille. Sperò poter rifare una pazzia simile con lui.
Vi presento C, un nuovo personaggio della mia sensazionale vita ! Un collega che se ne andrà fine settembre. Abbiamo iniziato a parlarci un po' senza motivo, e un giorno in ufficio mi è arrivato un pacco anonimo con dentro un caffè, e la cosa mi ha sbalordita e sorpresa. Mi è veramente piaciuta l'audacia con la quale ha rischiato farsi sgamare mandandomi il pacco. Ci sentiamo un po' meno da quando è in ferie, ma venerdì sera abbiamo messaggiato un bel po'. Vorremmo vederci un giorno, ma mi fa talmente paura come situazione..
S, pensavo averlo perso per un po'. Avevamo smesso di sentirci da quando sono tornata a vivere con F. E invece no, anche se sono molto meno disponibile rispetto a prima, riusciamo un po' a sentirci. E' tra l'altro stato dolcissimo a farmi sapere che gli ero mancata, e non me lo ha fatto pensare per nulla. Mi fa talmente piacere di averlo conosciuto, mi pare una bella persona. (Lo so che mi leggi, devo un po' fare la ruffiana per farmi perdonare)
Mi sento persa...
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Attuali personalità sociali e sanitarie dannose quanto evidentemente malate.
Non è concepibile che due settori del genere abbiano un marciume umano e mentale del genere. Un degrado odierno schifoso.
Si gioca spudoratamente con la vita degli altri, di abusi, stalking e criminalità.
Non è chiaro chi si cerca di ingannare.
SIETE PSICHIATRICI GRAVI E VERI, MA ABILITATI E CRIMINALI CHE L'ITALIA RENDE LECITI E LASCIA IMPUNITI.
NON SIETE NEMMENO CONSAPEVOLI E NON PROVATE LA BENCHÉ MERA VERGOGNA PER QUANTA MALATTIA MENTALE PROVATE E RICONFERMATE NEL TEMPO.
GABRIELLA BON, INCLUSO IL DIRETTIVO DEL CONSORZIO FHOCUS.
LA PEGGIOR FECCIA, CRIMINALE, PSICHIATRICA, LADRONA, SQUALLIDA, TROGLODITA, PUTTANA ANCHE IN POLTRONA, IL PEGGIOR AVANZO DI GALERA DELLE COOPERATIVE SOCIALI. LA RACCOMANDAZIONE E CORRUZIONE TRIESTINA E ITALIANA LECCA IL CULO AD UNA PISHCIATRICA PSICOPATICA DA GALERA E DA MANICOMIO, LASCIANDOLA SEMPRE IMPUNITA.
FRANCESCA ANGELUCCI, PSICOTERAPEUTA PSICOPATICA, BUGIARDA PATOLOGICA, MANIPOLATRICE, CORROTTA, TROGLODITA E ALTRETTANTO CRIMINALE.
ALESSANDRA GAVA, STALKER, DEPRAVATA, GRAVE DISTURBATA MENTALE
SIMONA AGOSTINIS, VERA UTENZA CAMUFFATA PERSONALE NEL CENTRO DI SALUTE MENTALE DI #GORIZIA
SCOVINO LIVIA, OSS PSICHIATRICA GRAVE E DELIRANTE, STALKER, DEPRAVATA, ESIBIZIONISTA SESSUALE, LADRA, BUGIARDA PATOLOGICA, MANIPOLATRICE, CALUNNIATRICE SERIALE, ANCHE DAVANTI A PUBBLICO UFFICIALE E VIOLENTA ANCHE SU MINORE, ASSIEME AGLI ALTRI FAMILIARI, LA QUALE PERÒ RIMANE COMODAMENTE OMERTOSA.
MARELLO LUCIANO, EX POLIZIOTTO EGIZIANO DEGLI ANNI D'ORO, BUGIARDO PATOLOGICO, MANIPOLATORE, DEPRAVATO, ESIBIZIONISTA SESSUALE.
MARCO VISINTIN, PSICOLOGO BUGIARDO DEL CENTRO DI SALUTE MENTALE DI #GORIZIA, DIMOSTRA COME PER LAVORARE ALL'INTERNO DI QUESTO BISOGNA POSSEDERE LA PROPRIA MALATTIA MENTALE.
E ANCORA, I SERVIZI SOCIALI DEI MINORI DOPO ANNI NON TOLGONO LA MINORE DATA IN AFFIDO A PSICHIATRICI, VIOLENTI, BUGIARDI PATOLOGICI, MANIPOLATORI,LADRI, DEPRAVATI, ESIBIZIONISTI SESSUALI E OVVIAMENTE VIOLENTI FISICAMENTE E PSICOLOGICAMENTE, DOVE LA BAMBINA È SIMBOLO DI PROPRIETÀ E FONTE DI SFOGO DELLE PROPRIE FRUSTRAZIONI
E ORESTE, IL PIÙ RINOMATO DELIQUENTE NAPOLETANO DEL #FAMILA DI VIA TERZA ARMATA DI GORIZIA, DISTURBATO E DELIQUENTE È DIR POCO, MA SEMPRE A PIEDE LIBERO E COMPIACIUTO DELLA SUA DELIQUENZA.
NON UNO DI LORO HA MAI PENSATO DI SBAGLIARE VIOLANDO, CON OGNI INTENZIONALITÀ, LA VITA ALTRUI.
NON UNO DI LORO NON SI È CREDUTO NON IN DOVERE DI DOVER ABUSARE DELLA VITA ALTRUI, DI VIOLARE E INTROMETTERSI, COMPROVATAMENTE.
NON UNO DI LORO ANCORA OGGI NON SI SENTE SODDISFATTO DELLE VIOLAZIONI E DEI DANNI ARRECATI E LEGITTIMATO A DOVERLO FARE.
ANDATE A MORIRE AMMAZZATI VOI E IL VOSTRO FINTO BUONISMO, SE SIETE ANCORA INCAPACI DI VEDERE QUESTA MONNEZZA UMANA QUALE SONO, IN TUTTA LA LORO PIÙ ENORME INUTILITÀ ESISTENZIALE.
MALDETTI PSICHIATRICI DI MERDA, INUTILI SULL'INTERO PIANETA, VEDERVI MORTI SARÀ UNA LIBERAZIONE ASSOLUTA E UN RIPULIRSI DELLO STESSO MONDO DA COSÌ TANTA MONNEZZA E FALLIMENTO UMANO E FINALMENTE GIUSTIZIA CHE L' #ITALIA, PAESE DEL TERZO MONDO, GEMELLATA CON L'IRAN, NON SARÀ MAI IN GRADO DI DARE.
CHE SOTTO TERRA CON VOI CI FINISCA L'INTERO ALBERO GENEALOGICO ALTRETTANTO MALATO DI MENTE.
#italia#trieste#lgbt free#cooperativa sociale#fvg#diritti#soldi#friuli venezia giulia#criminalità#ospedale#Oss#Csm#Servizio sociale#Mondo#Violenza#World#Gorizia#Lgbt#lgbt community#lgbtqia#Gabriella Bon#Francesca Angelucci
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Il mio odio per la meloni e per una determinata classe politica è tale che in questa buffonata contro la ferragni non riesco neanche a provare per quest'ultima l'astio che meriterebbe. Razionalmente ha sbagliato e lo so, non me ne frega un tubo di influencers ricchi che sbattono in faccia il loro privilegio sociale 24/7, sono tutte cose che razionalmente provo benissimo. Ma poi arriva la meloni a criticarla e la mia testa è così accecata di rabbia verso di lei che improvvisamente mi dimentico che c'è mezza Italia che (giustamente) sta portando avanti la stessa crociata (che è sacrosanta, meloni o non meloni).
È che sono molto arrabbiata in generale con la politica, anche per tutto lo schifo che ha reso la mia vita o quella dei miei genitori o quella dei miei amici, tutte le umiliazioni, le giornate infinite a rinnovare permessi di soggiorno, anni buttati dietro a quello schifoso pezzo di carta della cittadinanza, anni a sentirmi 0. E semplicemente penso che è facile provare rigetto per due influencers perché è così, per il mondo dello spettacolo è sempre facilissima la critica (ripeto, sacrosanta). Il problema è che l'indignazione per la classe politica non è altrettanto sentita. Scusate se è benaltrismo questo pensiero, ma questa indifferenza mi fa arrabbiare.
#la lucarelli tipo. sì stai dicendo cose veramente sacrosante contro la ferragni e il suo privilegio di merda#peccato che non parli mai di niente di concretamente politico. ma in fondo anche a lei delle fasce più fragili che gliene fotte#non gliene fotte niente a nessuno dei diritti di determinate persone.
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ci sono quei momenti che poi passano #noteormonali
Ciao T
Come va?
E ha ancora la febbre
A me devono venire le mestruazioni
Tra ieri e oggi cammino su quella famosa lama 🦙 del non ne posso più .. un confine pericoloso
Ci rido anche su eh, sempre e comunque, però
un po’
di fatichina
c’è
Mi è anche caduta al K l’altra sera, cioè: è caduta da sola e non sono riuscita a prenderla e ho sottovalutato e non ero dietro di lei ma davanti a lei fidandomi del fatto che stesse in piedi e COMUNQUE una bella pacca e un gran spavento mio che l'ho controllata tutte le ore della notte e mi sono sentita una madre di merda, in colpa, giudicata dagli altri e da me stessa e disarmata dal fatto che questa mia inefficienza cada sulle spalle (testa) di E.
E disarmata anche da questo dubbio che “come cazzo si fa?” — iper protettivi non si può e non ce la posso fare, a lasciarla fare però si piglia delle pacche e l’aftermath è un mal di pancia allucinante con strascico di insicurezze materne forever?! E questo sarebbe comunque il miglior scenario ..
Eh si, e poi penso spero mi auguro e ci auguro che prima o poi lei arrivi a respirare senza affanno, a vivere senza la febbre ogni 10 giorni, ad avere la gola di un colore normale e senza colpi di tosse costanti e che questo boost faccia veramente il suo cavolo di lavoro
Bho
Sto sacrificando la mia socialità e le mie persone // vado al K due secondi a dire tantiauguri ad A e guarda cosa succede!
Mi fa bene concentrarmi su poco, ma sono consapevole dei sacrifici.. tipo: riuscirò a vederti senza pacchi? Tra quanto? Saturno 🪐 avrà compiuto un’altro ciclo?
(Ma sapevi tu di questa cosa di Saturno che compie il suo ciclo di 30 anni adesso e ne inizia uno nuovo che pare sia tipo una nuova mega fase per l’umanità?! Ti torna?)
T’abbraccio
T, pare che Saturno sia con noi. Pare sia una roba bella. Tipo che da corse e rincorse produttive si passi a una fase più minimal e tranquillona. Questo almeno è quello che mi hanno detto, quindi potrebbe anche essere un telefono senza fili. Ma ci saranno degli astrologi che sapranno queste cose, adesso cerco quelli che dicono quello che voglio sentirmi dire .. #nosaturnocontrobullshit
Queste mestruazioni sono partite e già un po’ il mondo mi sembra meno schifoso e la vita più affrontabile
(..)
L’ansia è una brutta cosa. Bisogna trovare il modo di fare quel niente che vuoi fare (e che ti meriti) comunque! Bisogna trovare strategie per farlo mentre fai le cose, mentre sei con O, mentre leggi di Saturno, mentre lavori. Non so come meglio dire questa cosa che pare un po’ criptica ma credo di avere ragione: con le bimbe piccole e il resto della vita che non frena per te, non si può proprio fare come prima (anche perché a farlo poi ti senti che la tua mente non è proprio libera eccetera eccetera) .. quindi forse bisogna fare le cose lo stesso ma con una leggerezza diversa? Forse.
E poi massima rivelazione: fare pochissimo, tipo ancora meno di quello che pensiamo sia poco, ridurre all'essenziale e pensare che sia più che abbastanza. (..) Poche priorità e basta. Fine. Punto. Il resto è extra e non ha posto nella schedule giornaliera (..) - se riesco bene sennò amen.
Non so se questo approccio ha migliorato la routine, ma ha sicuramente diminuito l’ansia.
Abbracci di conforto al cuore tuo e poi andiamo al K assieme con E e O a trovare P.
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