#modello svedese
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"Per estirpare le gang dal paese ci vorranno 10 anni, la Svezia ha trascurato il crimine e i problemi di integrazione per troppo tempo".
L'intervista al Financial Times di Dunnar Strömmer, ministro della giustizia svedese, è la pietra tombale sul modello di accoglienza portato avanti da un paese che ora si ritrova la guerriglia in casa e prova, tardivamente, a prendere contromisure.
via https://x.com/LeonardoPanetta/status/1836345885900325347
Modelli nordici da pedinare più che da seguire.
Notare Stormer Uk che non dice certo queste cose in casa sua, non potrebbe, ma viene a Roma e loda apertamente la Meloni, portandosi dietro il suo ministro dell'interno (in una visita estera!): come a dirgli, fatti spiegare, impara qualcosa.
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NAZIONI
Tutte le nazioni possiedono un gruppo o modello culturale dominante, conseguenza della propria realizzazione. Impossibile il contrario.
Negli Stati Uniti fu necessaria una guerra civile (1861-1865) per selezionare il canone nazionale, con la vittoria dell'approccio nordista (yankee), puritano, calvinista, sull'alternativa sudista (dixie), episcopaliana, catto-anglicana. Successivamente il gruppo anglosassone fu scalzato da milioni di tedeschi che emigrarono nel nuovo mondo. Processo lungo e doloroso, stretto tra la crescita demografica degli immigrati e la resistenza degli anglo.
Durante la guerra civile si palesarono a livello regionale i primi sintomi dei capovolti rapporti di forza. A West Bend, nel Wisconsin, in una futile lite lo yankee George DeBar accoltellò il tedesco Paul Winderling, uccidendolo sul colpo. Convinti che una giuria locale non avrebbe mai condannato un anglo, centinaia di cittadini di origine bavarese attesero DeBar fuori dal tribunale con la volontà di farsi giustizia da sé. Il procuratore federale chiamò in soccorso la guardia nazionale che, composta principalmente di tedeschi naturalizzati, si dissolse, consegnando DeBar alla morte per linciaggio. La comunità teutonica si ribellava alle convenzioni locali.
Ancora all'alba del secolo i Deutschamerikaner si tenevano a distanza dal resto della popolazione. Si iscrivevano alle Vereine (associazioni culturali legate alla madrepatria), le chiese sassoni erano sguarnite di anglo, mentre i giovani di Indianapolis intonavano l'inno nazionale in tedesco. Nel 1916 migliaia di immigrati scesero in piazza a Chicago per celebrare il genetliaco del Kaiser Guglielmo II. E poco prima di Pearl Harbor furono fondati numerosi circoli di ispirazione nazista.
Affinché perdessero ogni alterità culturale, tra le due guerre, furono creati negli Stati Uniti numerosi campi di rastrellamento per i tedeschi. Tra il 1917 e il 1918 oltre duemila furono imprigionati nei centri di Fort Douglas, nello Uthat e Fort Oglethorpe in Georgia. Tra il 1942 e il 1945, 11.507 cittadini di origine tedesca furono rinchiusi nei campi di North Dakota, Texas, Oklahoma, Tennessee e Florida.
Per sfuggire alla discriminazione e ai linciaggi migliaia di loro anglicizzarono il cognome: Schmidt, Schneider o Muller divennero Smith, Taylor e Miller.
I tedeschi riemersero perfettamente americanizzati dopo le guerre. Oggi circa cento milioni di americani su trecentoventi dichiarano almeno un antenato teutonico, molto più di irlandesi, inglesi, messicani, italiani, polacchi. E lo standard nazionale resta germanico (teutonico). Donald Trump (vero cognome Trumpf) si percepisce portabandiera del sentire WASP (White Anglo-Saxon Protestant) dopo che suo padre, tedesco del Palatinato bavarese, si finse svedese per sfuggire all'internamento in un campo di rieducazione.
-Dario Fabbri (Geopolitica umana)
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Richard Dawkins dimostra l'evoluzione dell'occhio
Richard Dawkins, nel video "Richard Dawkins demonstrates the evolution of the eye", spiega il processo evolutivo che ha portato alla formazione dell’occhio, smontando l’argomento creazionista secondo cui l'occhio è troppo complesso per essersi evoluto gradualmente.
Principali punti trattati
Il dilemma darwiniano dell’occhio Darwin stesso ammise che l’evoluzione dell’occhio poteva sembrare difficile da spiegare. I creazionisti sostengono che "mezzo occhio" sarebbe inutile, ma Dawkins dimostra che ogni piccolo miglioramento offre vantaggi.
Le prime fasi dell’evoluzione - Si parte da un semplice strato di cellule sensibili alla luce, capace solo di distinguere tra luce e buio. - Un incavo concavo permette di individuare la direzione della luce e quindi la presenza di predatori. - Un’ulteriore curvatura porta alla formazione di una sorta di "camera stenopeica", come quella del mollusco Nautilus, che consente di distinguere immagini più definite.
L’evoluzione del cristallino - L’occhio con foro stenopeico ha il problema di catturare poca luce. L’aggiunta di una membrana trasparente migliora la visione proteggendo l’occhio. - Una graduale ispessitura della membrana porta alla formazione del cristallino, che aumenta la qualità dell’immagine. - Squid e polpi hanno occhi molto evoluti con un vero e proprio cristallino, sviluppato indipendentemente rispetto ai vertebrati.
Limiti dell’evoluzione: il "Monte Improbabile" - Dawkins introduce il concetto di "Monte Improbabile": l’evoluzione segue percorsi casuali senza una direzione predefinita. - Nautilus potrebbe essersi “bloccato” su un picco evolutivo senza sviluppare un cristallino, perché ogni mutazione deve migliorare la sopravvivenza senza poter “tornare indietro”.
Simulazione computazionale dell’evoluzione dell’occhio - Lo scienziato svedese Dan Nilsson ha creato un modello al computer che mostra l’evoluzione progressiva dell’occhio con piccoli miglioramenti (1% per volta). - Il processo completo potrebbe avvenire in soli 250.000 generazioni, meno di un milione di anni, un tempo brevissimo su scala geologica.
Evoluzione indipendente degli occhi in natura - Gli occhi si sono evoluti molteplici volte in modo indipendente: - Il principio di base è lo stesso, ma i meccanismi si sono sviluppati indipendentemente. - Il mollusco Nautilus ha una camera stenopeica. - Le capesante hanno occhi con specchi riflettenti. - Gli insetti hanno occhi composti. - I ragni hanno occhi molto diversi dai vertebrati.
Conclusione
Dawkins dimostra che l’evoluzione dell’occhio è un processo graduale e non un "miracolo". Ogni piccolo passo porta a un miglioramento funzionale, rendendo la formazione dell’occhio non solo possibile, ma addirittura inevitabile.
(via Richard Dawkins demonstrates the evolution of the eye - YouTube)
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Leva obbligatoria in Danimarca: parità di genere e venti di guerra
Dal 2026, in Danimarca, la leva sarà obbligatoria anche per le donne. La novità fa parte di un piano più ampio di ristrutturazione dell'esercito danese presentato dalla prima ministra Mette Frederiksen. La Danimarca non è il primo Paese europeo che negli ultimi anni si sta riarmando. Nell'Europa, fondata sulla pace, i venti di guerra soffiano sempre più forti. La leva obbligatoria e il piano di difesa danese Attualmente l'esercito danese conta 9.000 soldati professionisti e 4.700 riservisti provenienti dal servizio militare; tra questi ci sono molti volontari e anche donne. Il servizio militare dura quattro mesi. Con il piano presentato dalla Frederiksen, la coscrizione sarà estesa anche alle donne con l'obiettivo di aumentare a 5.000 il numero dei riservisti. Inoltre, la durata del servizio militare sarà prolungata da 4 a 11 mesi sia per gli uomini che per le donne. Il piano sarà discusso dal Parlamento nel 2025 e convertito in una legge che andrà in vigore nel 2026. In Europa, a oggi, il servizio di leva è obbligatorio per le donne già in Norvegia e Svezia. Nel progetto di ristrutturazione dell'esercito, c'è anche l'impegno, da concretizzare nell'arco dei prossimi 5 anni, di aumentare la spesa destinata alla difesa fino a 5,4 miliardi di euro. La decisione nasce come risposta alla richiesta della NATO ai Paesi membri di dedicare il 2 per cento del PIL alle spese militari. Inoltre andrebbe in continuità con la decisione, approvata lo scorso anno, di abolire una festa nazionale per ricavare ulteriori fondi da destinare alla difesa. Il riarmo dell'Europa La guerra in Ucraina, possiamo dirlo senza ombra di dubbio, non è stata voluta dall'Europa, eppure la sta attraendo nella sua spirale sempre di più. Dopo due anni in cui si procede a inviare armi per aiutare il paese guidato da Zelensky contro l'esercito russo, i Paesi europei stanno alzando il tiro. La Germania, dove il servizio militare obbligatorio era stato abolito nel 2011, sta valutando l'introduzione di un modello di leva semi obbligatoria sul modello svedese. In Svezia, il servizio militare era stato abolito e poi ripristinato. In Francia, Macron ha annunciato che, se la situazione sul campo lo richiedesse, sarebbe disposto a inviare soldati in Ucraina. Intanto, anche il suo governo sta pensando a ristrutturazioni dell'esercito. Potrebbe innalzare il limite d'età per i riservisti dai 62 e i 65 anni attuali ai 70 e 72 anni per avere a disposizione circa 300.000 soldati di cui 100.000 riservisti. In Italia, dove la leva obbligatoria è stata abolita nel 2004, si sta pensando alla creazione di un contingente ausiliario delle Forze armate di oltre 10.000 unità composto per lo più da ex militari da impiegare in conflitti o crisi internazionali come supporto. Una legge a riguardo già c'è mentre un nuovo disegno di legge dovrebbe portare alla creazione di una riserva militare da utilizzare in caso di emergenza o di grave minaccia. L'Europa fondata sulla pace La Danimarca non si sta riarmando per fare la guerra, ha dichiarato la prima ministra Frederiksen, ma per evitarla. Inoltre, ha affermato la Frederiksen, la leva obbligatoria per le donne rappresenterebbe un nuovo tassello nell'attuazione della parità di genere. Macron, nel dichiarare la sua disponibilità a inviare soldati (la quale cosa costituirebbe un upgrade nella guerra) ha illustrato come priorità impedire a Putin di vincere. Non molti giorni fa, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha definito non impossibile il rischio di una guerra in Europa. Ha incitato a impegnarsi nella produzione di armi così com'è stato fatto per il vaccino durante la pandemia. Da quando, nel 2022, la Russia ha invaso l'Ucraina, abbiamo visto un'Europa prendere posizione a favore del Paese invaso. Una scelta che è equivalsa alla rinuncia di un ruolo di terzietà che avrebbe potuto collocarla in un posto d'onore al tavolo delle trattative di pace. La parola pace, invece, non è mai stata contemplata e come se ciò non bastasse ora ci prepariamo a un'escalation del conflitto. Intanto gli Stati Uniti, grandi attori nel conflitto russo-ucraino, potrebbero da qui a qualche mese uscirne definitivamente. Ci ritroveremo, così, a gestire da soli una guerra non voluta ma appoggiata e, per queto, alimentata. L'Europa, quella del Manifesto di Ventotene, non era fondata sulla pace? In copertina foto di Amber Clay da Pixabay Read the full article
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Leva semi-obbligatoria: la Germania sceglie il modello svedese in chiave anti-Russia
BERLINO – La Germania si prepara a reintrodurre la leva obbligatoria. O meglio: semi-obbligatoria, ispirata al modello svedese. Il ministro della Difesa, Boris Pistorius, avrebbe incaricato i suoi uffici di preparare entro il primo aprile una proposta che renda la chiamata alle armi «rapidamente» realizzabile. Dinanzi ai venti di guerra che spirano sempre più forti dalla Russia, il politico…
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#aggiornamenti da Italia e Mondo#Mmondo#Mmondo tutte le notizie#mmondo tutte le notizie sempre aggiornate#mondo tutte le notizie
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Idee per la tua cucina Ikea nuova o da rinnovare
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Queste idee ti aiuteranno a trovare l’ispirazione per progettare la tua nuova cucina Ikea o più semplicemente per rinnovarla nel look. Le cucine Ikea sono perfette per creare un ambiente su misura bello e funzionale ad un prezzo accessibile. Nota per le soluzioni salvaspazio e il design scandinavo, Ikea offre un ricco assortimento di prodotti per la cucina, da sistemi di armadi modulari e ante che possono essere configurati in un’infinità di modi per creare la disposizione perfetta, a mobili flessibili e autoportanti, ideali per sfruttare al meglio il tuo spazio. Se per la tua cucina Ikea sei alla ricerca di soluzioni completamente attrezzate, il colosso svedese offre un servizio di progettazione in negozio che ti aiuteranno nella progettazione. In alternativa, puoi farlo in autonomia utilizzando lo strumento di progettazione 3D online (Kitchen Planner Ikea) che consente di organizzare e visualizzare il layout della cucina in pochi minuti. L’ulteriore vantaggio offerto dall’azienda è la possibilità di acquistare piani di lavoro, elettrodomestici, lavelli e rubinetti tutto in un unico posto. Che si tratti di una cucina piccola o grande, nuova o semplicemente da rinnovare, ecco una selezione di idee per cucine Ikea che ti aiuteranno nella scelta.
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modello Stilo di Rikrea Design
Personalizzare le cucine Ikea METOD (e FAKTUM)
Le cucine METOD di IKEA sono molto flessibili e permettono di creare infiniti layout. In fase di progettazione è inoltre possibile scegliere tra stili diversi, dal più moderno al country, dal più elegante al minimalista scandinavo. Grazie al sistema componibile METOD puoi progettare e organizzare ogni elemento in base alle tue esigenze: dai cassetti ai mobili della cucina. In questo modo trascorrerai meno tempo a cercare ciò che ti serve e più tempo a cucinare. Robuste e poco costose, le cucine Ikea sono anche un'ottima base per creare la struttura della tua cucina da completare con elementi artigianali e su misura. Un esempio è RIKREA, azienda specializzata nella produzione di ante, fontali per cassetti e piani lavoro per cucine Ikea MEDTOD e FAKTUM ( il modello antecedente). Il vantaggio è che puoi scegliere materiale e colore, inoltre, nel caso delle laccature potrai scegliere un colore personalizzato riferendoti alle cartelle colore più comunemente usate (RAL, NCS, SIKKENS). La produzione artigianale, l’uso di materiali di qualità, la passione per i dettagli consente di realizzare una cucina dal design unico e di qualità, ad un prezzo accessibile. Personalizzare una cucina Ikea è il modo giusto per creare una cucina su misura senza rinunciare alla qualità.
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Mescola e abbina per creare la cucina dei tuoi sogni
Grazie all’ampia gamma di mobili da cucina modulari in diverse dimensioni, alle soluzioni contenitive salvaspazio, alle finiture disponibili, sono tante le idee per creare una cucina Ikea pratica, funzionale e dall’estetica accattivante. Che tu stia cercando una cucina moderna e tecnologica o una soluzione più tradizionale e curata nei dettagli, troverai la combinazione più adatta al tuo gusto. Per uno stile contemporaneo con un tocco di colore, prova il design lucido delle ante KALLARP, disponibile in grigio-blu chiaro o rosso-mogano. Se, invece, preferisci una cucina bianca elegante, guarda le ante VOXTORP disponibili sia con effetto lucido che opaco.
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Crea una cucina moderna ispirata al minimalismo scandinavo
Sogni una cucina moderna dove minimalismo e funzionalità convivono perfettamente? In questo caso ti suggeriamo il modello FRÖJERED. I frontali sono realizzati in bambù, un materiale naturale, resistente, che ricresce velocemente. Ogni frontale per cassetto e ogni rivestimento è un pezzo unico, con variazioni di colore irripetibili, capaci di enfatizzare il fascino naturale del legno. Le linee semplici e sobrie accostate ai colori tenui accompagnano con discrezione il legno chiaro predominante. Un vero omaggio al design scandinavo.
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Una cucina a vista moderna e funzionale di colore nero
Il nero è molto di tendenza per le cucine dall’aspetto moderno. I frontali UPPLÖV antracite si caratterizzano per il design raffinato e minimalista. Un equilibrio perfetto tra linee pulite e moderne e tonalità tenui e nero scuro, che trasmettono calore e armonia. La finitura opaca risulta soffice al tatto e aggiunge una nota di unicità. Il design curato nei dettagli coniuga estetica e funzionalità, con mobili bassi sotto al piano cottura. Le superfici pulite sono perfette per preparare il cibo, cucinare con la massima comodità e infine pulire velocemente per avere sempre una cucina raffinatamente pulita.
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Progetta una cucina country con le ante BODBYN bianco sporco
Con il loro design semplice e senza tempo, ante e frontali dei cassetti BODBYN hanno un piacevole look dal sapore country, mentre la finitura bianco sporco aggiunge eleganza e rende lo spazio più luminoso. Per una cucina dallo stile country e senza tempo, scegli un'unica tonalità di colore che renda armonioso l'ambiente. Se vuoi accentuare questo stile, abbina un lavello con frontale visibile ispirato agli antichi lavandini delle case di campagna, si sposa alla perfezione con la moderna zona cottura.
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Abbina due finiture diverse
Scegliere di abbinare due finiture diverse per i mobili base e i pensili è un modo semplice per personalizzare una cucina Ikea. Accostando ante e fontali dei cassetti di colore nero e legno ti permette di creare una cucina dallo stile senza tempo. In questo caso Ikea ha optato per un nero opaco e un legno scuro, ma nulla ti vieta di accostare altre finiture e colori. In fase di scelta non sottovalutare la luminosità dello spazio e ricorda di utilizzare i colori scuri solo se l’ambiente cucina è luminoso altrimenti la stanza risulterà ancora più buia.
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Idee per rinnovare la tua cucina Ikea
Rinnovare la cucina acquistata da Ikea può essere meno costoso di quanto pensi. Il modo più semplice ed economico è di mantenere struttura e disposizione andando a sostituire tutti o parte dei suoi componenti: - ante - maniglie - piano di lavoro - rivestimento a parete La sola sostituzione di alcuni elementi è sufficiente a cambiare aspetto alla tua cucina. Per farlo, puoi usufruire del nuovo servizio Ikea “Rinnova la cucina” pensato appositamente per chi desidera sostituire le ante, il piano di lavoro e gli elettrodomestici della tua cucina IKEA. Al trasporto, montaggio, smontaggio e smaltimento della vecchia cucina ci pensa Ikea. Il servizio, ad oggi, è disponibile nei punti vendita IKEA di Carugate, Corsico, San Giuliano e Albricci Plan & order point. Rivolgiti al reparto Cucine del negozio più vicino a te, gli interior designer di Ikea ti illustreranno i diversi livelli del servizio (base, intermedio e completo) e ti aiuteranno nel progetto di restyling. Read the full article
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"Museo HZERO
HZERO è un Museo dedicato al mondo dei treni in miniatura, è stato inaugurato il 29 maggio 2022 e si trova a Firenze, in piazza degli Ottaviani 1.
Il Museo ospita un plastico ferroviario di oltre 1.000 metri quadrati, con oltre 70 treni in movimento.
Un luogo dal fascino particolare, esclusivamente dedicato al mondo dei treni in miniatura che ha affascinato generazioni e generazioni e che continua ad avere una infinità di estimatori fra granti e piccini.
Un progetto museale che nasce da una grande passione, talmente grande da dover destinare un altrettanto grande spazio, quello che un tempo ospitava il cinema Ariston, completamente ristrutturato.
Diciannove mesi dopo il Museo si arricchisce di un bistrot che propone un'esperienza culinaria unica e originale.
TÅG è il nome dato al bistrò, treno in svedese, acronimo di "turismo, arte e gastronomia", in italiano.
Il bistrot propone un menu contemporaneo che combina sapori e tecniche di cucina provenienti da diverse culture, con un particolare focus sulla cucina fusion e sul sushi.
Il bistrot è stato ideato da Fanny Isaksson, proprietaria svedese della catena Shake Cafè e Federico Masilla, amministratore delegato de Il Vizio, il design si ispira naturalmente al treno, un po' carrozza ferroviaria e un po' stazione e si caratterizza per l'offerta culinaria che fonde sapori e culture diverse, sapientemente amalgamate.
L’inaugurazione al pubblico è prevista per venerdì 8 dicembre 2023.
L'originale proposta ha come riferimento culturale la Svezia, il Giappone e l’Oriente come modello gastronomico e come approdo finale Firenze, la Città delle Arti per antonomasia.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità
Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo Toscana Promozione Turistica Feel Florence
HZERO Museum Italia&friends Toscana
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Spotify renderà presto disponibile un catalogo di 150mila audiolibri
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Il catalogo di audiolibri lanciato da Spotify sarà inizialmente disponibile nel Regno Unito e in Australia, e lo diventerà negli Stati Uniti durante il 2024, ma l’obiettivo dell’azienda è di portare questo nuovo servizio in tutti i paesi. Spotify era entrata nel mercato degli audiolibri nel 2022, quando aveva comprato 300mila titoli dal distributore di audiolibri digitali Findaway e li aveva resi disponibili nei principali paesi anglofoni, cominciando dagli Stati Uniti a settembre del 2022. Il servizio non riscosse però tanto successo, dato che gli utenti dovevano comprare ogni audiolibro che volevano ascoltare, che avessero l’abbonamento a Spotify Premium o meno, e dovevano farlo dal sito web di Spotify per poi ascoltarli dalla app. In più, un utente non poteva scegliere un audiolibro sull’app e pigiarci sopra per essere portato al sito per acquistarlo, a causa delle regole “anti-steering”, che rendono impossibile per le app indirizzare i propri clienti verso acquisti al di fuori di esse. Includere nell’abbonamento la possibilità di sentire gli audiolibri senza doverli acquistare renderà la loro fruizione più semplice e l’azienda spera che la aiuterà anche a trattenere abbonati poco convinti e far abbonare nuove persone. Gli utenti Premium di Spotify sono aumentati del 17 per cento nell’ultimo anno, passando da 188 a 220 milioni in tutto il mondo. Il numero di utenti paganti in rapporto a quelli che ascoltano la musica gratis sull’app è però in diminuzione, dato che sono in grande aumento coloro che non pagano l’abbonamento e accettano di ascoltare la musica intervallata dalla pubblicità, che però porta sempre meno ricavi. Nel 2022 il mercato degli audiolibri ha generato ricavi per oltre 5 miliardi di dollari (circa 4,8 miliardi di euro), di cui circa 1,8 miliardi (circa 1,7 miliardi di euro) nel mercato statunitense. Le piattaforme principali sono Audible, di proprietà di Amazon, e la svedese Storytel, che nel 2021 aveva comprato Audiobooks.com, il principale concorrente di Audible negli Stati Uniti. Degli originali 300mila titoli del catalogo a pagamento di Spotify solo la metà sarà disponibile gratuitamente con l’abbonamento Premium, e per ora l’ascolto non sarà illimitato: ogni utente potrà ascoltare solo 15 ore al mese gratuitamente, e poi dovrà pagare per ascoltarne altre. Questo è in linea con il modo in cui funzionano le altre app di audiolibri in alcuni paesi. In Italia infatti abbonandosi ad app come Storytel si possono ascoltare audiolibri senza un limite di tempo o di titoli, mentre in altri paesi è stato trovato un compromesso con le case editrici contrarie a questo modello. Gli abbonati ad Audible negli Stati Uniti, ad esempio, hanno un limite di audiolibri che possono ascoltare ogni mese. Read the full article
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Koenigsegg CC: la prima svedese
Sì, lo sapete che talvolta parlo di Svezia ‒ e l’argomento non dev’essere per forza l’Ikea, né il Premio Nobel. Già, perché l’argomento odierno è CC, ossia il primo modello della Casa di Christian von Koenigsegg. di Ergonomidesign – Opera propria, soggetto: Koenigsegg side, dimensioni originarie: 3602x2575px, Licenza: CC BY-SA 3.0, nome file: Koenigsegg side.jpg, data creazione file: 16…
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L'impatto rivoluzionario degli smartphone sulle nostre vite
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Tempo fa si diceva "siamo ciò che mangiamo", ora sarebbe meglio dire "siamo ciò che creiamo". Con l'inizio dell'era smartphonesca, la vita umana ha subito un drastico cambiamento. L’iPhone, come magari si può pensare, non è stato il primo smartphone della storia. Tuttavia, è stato quello che ha reso popolare questo concetto, diventando poi il "paradigma" con il quale esso si è diffuso nell'intera società. Gli smartphone e la vita umana Smartphone significa «telefono intelligente», ovvero un dispositivo in grado di fare sì telefonate, ma che al contempo integra anche funzioni tipiche dei pc. Un esempio? Archiviare, elaborare e trasmettere dati, attraverso l’uso dei diversi sistemi operativi. La telefonia mobile è nata prima di quanto molti di voi pensiate: negli anni Settanta con i radiotelefoni. Il suo boom è però avvenuto venti anni dopo, grazie alle prime reti cellulari. Rispetto alla radiotelefonia, che funzionava solo in città e prevedeva un’unica antenna e dunque un unico punto di accesso per tutti gli utenti, la tecnologia cellulare divideva il territorio in tante celle (da qui il nome). In questo modo aumentava incredibilmente il numero di chiamate supportate e ovviamente semplificata il modo di comunicare. Ciò permise la diffusione del servizio e l’aumento degli utenti, innescando la "rivoluzione della telefonia mobile". I cellulari dei primi anni Novanta erano semplici, passivi, senza nessuna funzione aggiuntiva, nemmeno la rubrica, e spesso privi di monitor o con schermi molto piccoli. Si componeva il numero sulla tastiera e si schiacciava il pulsante di chiamata, oppure, in ricezione. Niente più di questo. Con il passare degli anni, grazie al miglioramento e alla miniaturizzazione dei circuiti integrati e all’implementazione di nuove reti di comunicazione mobile, i cellulari iniziarono il loro cammino per diventare sempre più smart e ricchi di funzionalità. Il primo cellulare chiamato "smartphone" fu il modello GS88 proposto dalla Ericsson nel 1997. Il primo dotato di un proprio sistema operativo fu il modello R380 sempre della casa svedese. Il sistema in questione era il Symbian, un software nato dalla collaborazione fra diverse aziende di elettronica e informatica. L'arrivo dell'IPhone Scommettiamo ciò che volete che Steve Jobs non avrebbe mai creduto di rivoluzionare a tal punto il mondo della telefonia mobile. Il suo era solo un progetto come tanti. Tuttavia, nel 2005 si rese conto che i cellulari stavano diventando sempre più smart, permettendo di includere nuove funzioni. Questa avrebbero finito per integrare anche i lettori mp3, invadendo il dominio dell’iPod (2001) e mettendo a repentaglio il modello di business della sua azienda. Per questo motivo Steve Jobs decise di occuparsi anche di telefonia mobile, scendendo velocemente in campo per non farsi trovare impreparato davanti a quella che sembrava un’ineluttabile certezza: il consumo della musica era destinato a convergere nel telefono. Forse sera spinta da puro interesse commerciale e probabilmente una punta non tantino piccola di gelosia e possessività. L'iPhone rappresentò poi una profonda rivoluzione rispetto agli altri smartphone. A ben guardare, Jobs e la Apple non inventarono nulla di nuovo: il dispositivo non era nient’altro che un telefono che integrava al suo interno un computer. Ma i suoi dettagli e le sue caratteristiche, dai materiali al sistema operativo, fino all’interfaccia e alle icone, fecero dell'iPhone qualcosa di mai visto. Italo Calvino, scrisse a metà degli anni Ottanta nel libro “Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio”: " è il software che comanda, che agisce sul mondo esterno e sulle macchine, le quali esistono solo in funzione del software, si evolvono in modo d’elaborare programmi sempre più complessi. La seconda rivoluzione industriale non si presenta come la prima con immagini schiaccianti quali presse di laminatoi o colate d’acciaio, ma come i bits d’un flusso d’informazione che corre sui circuiti sotto forma d’impulsi elettronici." Che Jobs abbia letto Calvino e abbia preso spunto? A noi pare proprio di sì. Read the full article
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METAMOSAIC Ep. 10 | Genitorialità e Stato
Cosa comporta crescere dei figli? Come può lo stato prendersi cura delle famiglie? Qual è il modello svedese? Potremo scegliere le caratteristiche genetiche dei nostri figli?
Queste tematiche saranno presenti nello spettacolo teatrale REPLIKA, il terzo capitolo della saga TOTENTANZ della Markus Zohner Arts Company, con debutto il 18 novembre 2022 al Teatro Foce di Lugano, Svizzera.
A maggio 2022 la compagnia si è trovata a Firenze per tracciare le tematiche e i contenuti dello spettacolo REPLIKA, nello splendido spazio G.A.D.A. presso la chiesa sconsacrata di San Francesco dei Macci.
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Metamosaic è la serie podcast dove ti offriamo dei tasselli di conversazioni svolte durante la settimana intensiva di ideazione del terzo capitolo della saga TOTENTANZ, prodotta dalla Markus Zohner Arts Company per l’Associazione Artistica PETRUSKA.
Futuro, tecnologia, intelligenza artificiale e umanità: come stanno cambiando le nostre vite? Quali sono le direzioni possibili?
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Abbiamo registrato queste sessioni con un telefono, inizialmente per documentazione nostra e archiviazione. Tornando a Lugano, abbiamo visto che potrebbe essere interessante di condividere i pensieri e di dare a un pubblico la possibilità di partecipare alle discussioni. Il nostro collaboratore Luca Massaroli ha preso in mano il materiale e l'ha trasformato in un podcast di 12 puntate: METAMOSAIC – tasselli di conversazioni.
Le conversazioni sono state registrate nello splendido spazio G.A.D.A. di Firenze, nella chiesa sconsacrata di San Francesco dei Macci.
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Con: Patrizia Barbuiani, Alessandra Francolini, Edoardo Groppler, Luca Massaroli, Sandro Pianetti, David Zurbuchen.
Regia e tecnica: Luca Massaroli.
Direttore artistico: Markus Zohner.
Produzione: Markus Zohner Arts Company per Associazione artistica PETRUSKA, Lugano / Svizzera.
Ascolta la nuova puntata!
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METAMOSAIC Ep. 10 | Genitorialità e Stato
Cosa comporta crescere dei figli? Come può lo stato prendersi cura delle famiglie? Qual è il modello svedese? Potremo scegliere le caratteristiche genetiche dei nostri figli?
Queste tematiche saranno presenti nello spettacolo teatrale REPLIKA, il terzo capitolo della saga TOTENTANZ della Markus Zohner Arts Company, con debutto il 18 novembre 2022 al Teatro Foce di Lugano, Svizzera.
A maggio 2022 la compagnia si è trovata a Firenze per tracciare le tematiche e i contenuti dello spettacolo REPLIKA, nello splendido spazio G.A.D.A. presso la chiesa sconsacrata di San Francesco dei Macci.
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Metamosaic è la serie podcast dove ti offriamo dei tasselli di conversazioni svolte durante la settimana intensiva di ideazione del terzo capitolo della saga TOTENTANZ, prodotta dalla Markus Zohner Arts Company per l’Associazione Artistica PETRUSKA.
Futuro, tecnologia, intelligenza artificiale e umanità: come stanno cambiando le nostre vite? Quali sono le direzioni possibili?
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Abbiamo registrato queste sessioni con un telefono, inizialmente per documentazione nostra e archiviazione. Tornando a Lugano, abbiamo visto che potrebbe essere interessante di condividere i pensieri e di dare a un pubblico la possibilità di partecipare alle discussioni. Il nostro collaboratore Luca Massaroli ha preso in mano il materiale e l'ha trasformato in un podcast di 12 puntate: METAMOSAIC – tasselli di conversazioni.
Le conversazioni sono state registrate nello splendido spazio G.A.D.A. di Firenze, nella chiesa sconsacrata di San Francesco dei Macci.
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Con: Patrizia Barbuiani, Alessandra Francolini, Edoardo Groppler, Luca Massaroli, Sandro Pianetti, David Zurbuchen.
Regia e tecnica: Luca Massaroli.
Direttore artistico: Markus Zohner.
Produzione: Markus Zohner Arts Company per Associazione artistica PETRUSKA, Lugano / Svizzera.
Ascolta il nuovo episodio!
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Chi è chiamato alle armi in caso di Guerra
Se dovesse essere deliberato lo stato di guerra, in primis sarebbero le forze armate a intervenire. Quindi esercito, marina e aeronautica militare, carabinieri e guardia di finanza
Poi gli ex militari che abbiano lasciato il servizio da meno di cinque anni.
E i civili? Se il personale in divisa non fosse sufficiente, si dovrebbe ricorrere a loro (quindi un'ipotesi ampiamente remota). In tal caso possono essere chiamati alle armi i cittadini dai 18 ai 45 anni dichiarati idonei in base alle visite mediche previste per la leva.
Come avviene la chiamata
La chiamata avverrebbe per mezzo delle cosiddette liste di leva. Chi complia la lista di leva militare? Tutti i Comuni italiani entro il mese di gennaio di ogni anno, sulla base delle segnalazioni dei soggetti obbligati e dalle risultanze dei registri dello stato civile. Nonché di altri documenti o informazioni. Vi si ricorre solo in condizioni urgenti ed eccezionali o in caso di emergenza.
Le forze italiane
Ma qual è attualmente il contingente delle forze armate? L’Esercito può contare oggi su 99.457 unità di cui 94.026 militari (94,5%) e 5.431 civili (5,5%). In particolare, la componente militare di genere femminile ha raggiunto nel 2023 il 9% della consistenza complessiva dell’Esercito, registrando un progressivo aumento negli incarichi direttivi e nei gradi medio-alti delle varie categorie, così come raccomandato dal "IV Piano di Azione Nazionale interministeriale su Donne, Pace e Sicurezza (2020-24). Questi i numeri del rapporto del 2023.
Il rifiuto della chiamata
Si può rifiutare la chiamata? Cosa succede? Qui bisogna leggere l’art.52 della Costituzione. Per cui: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici”.
Il servizio di leva
Nel nostro Paese il servizio di leva obbligatorio è stato sospeso dalla legge 23 agosto 2004, n. 226 (la cd. Legge Martino). Ma non eliminato definitivamente. potrebbe tornare in vigore con un decreto del Presidente della Repubblica qualora il numero di militari necessario non venisse raggiunto. Il rifiuto alla chiamata è reato.
Chi è escluso
Gli esclusi? Le categorie considerate essenziali per il servizio che svolgono: i vigili del fuoco, la polizia penitenziaria, la polizia locale.
I costi della leva obbligatoria
Si è parlato tempo fa di reintrodurre la leva obbligatoria. Che però avrebbe degli effetti sull’economia nazionale. In Germania, ad esempio, l'istituto Ifo di Monaco di Baviera ha fatto un calcolo lo scorso luglio su cosa potrebbe accadere in caso di una nuova chiamata alle armi. Se il servizio militare fosse obbligatorio per un intero gruppo d’età, la produzione economica calerebbe dell’1,6%, pari a 70 miliardi di euro. Una cifra inferiore, intorno ai 17 miliardi, sarebbe invece la stima del calo se fossero chiamati alle armi solo un quarto degli arruolabili. Infine, se venisse adottato un modello simile a quello svedese, dove il servizio militare viene svolto all’incirca dal 5% dei giovani in età arruolabile, il costo sarebbe di 3 miliardi.
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(...) Venerdì scorso il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner (FDP) ha presentato il progetto (...) per realizzare un fondo di investimenti privato con cui assicurare la stabilità delle pensioni.
Si tratta in sostanza di passare dal modello puramente sociale basato sui contributi ad un "modello liberal-sociale", ha spiegato Lindner. La giustificazione è che solo così si potrà mantenere l’impegno di non abbattere le pensioni e di non alzare l’età pensionabile.
Il sistema pensionistico tedesco, come quelli di altri paesi, è infatti in difficoltà per ragioni demografiche. (...) Già adesso lo Stato tedesco deve integrare i fondi esistenti con altri introiti erariali. Nel 2022 oltre 100 miliardi, pari ad oltre il 30% delle pensioni erogate. La tendenza è in crescita e si stima che dal 2027 lo Stato dovrà sopperire con almeno 128 miliardi all’anno. (...)
Christian Lindner, nel presentare il progetto, non ha peraltro escluso che in futuro anche quota dei contributi individuali fluiscano nella fondazione per generare una rendita come nel modello svedese, ha presentato anzi questa possibilità come il traguardo finale cui tendere. La legge con tutti i dettagli sarà presentata nelle prossime settimane al Parlamento. (...)
Lindner, auspica apertamente maggior ricorso alla previdenza sociale individuale e vuole renderlo più attrattivo e sicuro. Ha ipotizzato come possibili alternative future l’esempio statunitense di versamenti in un deposito speciale le cui rendite godano di sgravi fiscali, oppure in un nuovo prodotto previdenziale dovendo scegliere obbligatoriamente tra uno pubblico od uno privato paragonabile. Il ministro ha anche delineato il progetto di creare una piattaforma con la collega dell’Istruzione per l’educazione finanziaria ed abbattere le paure verso la previdenza privata.
via https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/01/15/la-svolta-tedesca-nel-sistema-previdenziale-strizza-locchio-al-modello-usa-investimenti-azionari-per-integrare-gli-assegni/6936377/
Oh ma guarda , la previdenza MODELLO STATUNITENSE ... ricordo che in Cermania governa la sinistra ma lì son più diretti, si sono resi conto che al modello "i migranti ci pagheranno le pensioni" ci possono credere solo più le Boldrine (e ne hanno molti più di noi, moltissimi in regola).
Btw, i fondi pensione privati-pubblici che tanto fan paura ai nostri kompagni pensionati, oltre a tenere benissimo botta finanziaria sul medio e lungo periodo sinora, sono anche le principali entità che finanziano le imprese.
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Riccardo Tennenini
IL TRAMONTO DEL MONDO BIANCO
La società multiculturale, tra “grande sostituzione” e Black Lives Matter
Le proteste scaturite dalla morte di George Floyd hanno assunto una portata planetaria. I saccheggi e le sommosse, accompagnati dalle roboanti campagne mediatiche e dall’abbattimento delle statue, hanno mostrato i limiti di un modello multiculturale che sembra essere proiettato verso il baratro della furia iconoclasta e delle perenni tensioni, nel solco della nuova narrazione funzionale al “pensiero unico” e ai meccanismi di mercato.
Se è vero che “le vite dei neri contano”, che cosa accade al “mondo bianco”? Quale futuro si prospetta - nella cosmopoli globale del terzo millennio - per gli europei e per i loro discendenti d’oltreoceano? Afflitto dal declino demografico e sottoposto ad una forte pressione dal Terzo Mondo, l’Occidente si avvia stancamente al tramonto della propria Civiltà originaria. Tra “white guilt”, inginocchiamenti di massa, rimozione forzata della storia e livellamento delle appartenenze, dunque, si impone una discriminazione strisciante e “politicamente corretta”.
Questo saggio affronta il tema della “società aperta” alla radice, riportando dati, fatti e testimonianze che non trovano spazio nei media mainstream: dalle “no go areas” nel cuore del Belgio alle celebri banlieue francesi; dal melting-pot inglese alla metamorfosi della società americana; dal nuovo caos svedese alla violenta trasformazione sudafricana; dalla tragedia rhodesiana all’Untergang tedesco, passando per l’evoluzione di Haiti e per l’attuale contesto italiano.
L’autore, inoltre, dedica particolare attenzione al fenomeno del cosiddetto “antirazzismo”, ripercorrendone le tappe e gli effetti: dalle prime battaglie per i diritti degli afroamericani alla genesi del “potere nero”, fino al più recente fenomeno dei “Black Lives Matter”, che trova aperto sostegno nei gangli vitali del sistema globale.
Un viaggio nel mondo che verrà, dove la disgregazione delle identità rischia di produrre inutili “guerre tra bande” e pericolose derive razziali.
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